Le mie amate donne, sanno davvero come conquistarci, sappiate che ho riso per metà del capitolo, cioè i battibecchi tra Nastu e Lucy sono davvero esilaranti, abbiamo conosciuto Juvia, che guarda caso è l'amica "speciale" di Gray, innamorata persa di lui, che manco se la fila, per poi passare alla conoscenza di Levy e Cana, spero per Lucy, l'università si riveli davvero una buona esperienza, sia Nastu che Zeref credono che il mondo giri solo per loro, sono troppo sbruffoni, spero solo che quando cadranno dal loro piedistallo, non si facciano troppo male, perchè la caduta è vicina, con questo pezzo mi sono sciolta, letteralmente:“Amore, c’è qui Gray.”
Non aveva mai capito il motivo per il quale quel nome le fosse piaciuto da sempre così tanto e di certo non si sarebbe mai aspettata che alla fine si sarebbe trovata così, ad accettare una situazione solo per comodità. Ma la vita le aveva insegnato che non sempre tutto va come si vorrebbe, che a volte ciò che si pianifica poi si stravolge completamente. Lo aveva imparato a sue spese e sebbene tutto le si fosse rivoltato contro, continuava a pagare il conto salato di un cuore che testardo non voleva dare ascolto alla ragione.
“Gray… Gray-sama?” chiese mentre le mani si agitavano fra loro smettendo di lisciare la gonna della divisa che aveva appena finito di indossare.
“E chi altri, nipotina?” scherzò la donna con sorriso amorevole “Lo faccio entrare?”
Juvia si guardò un’ultima volta allo specchio vedendosi improvvisamente un disastro. Eppure, fino a qualche attimo prima era pronta a uscire di casa per andare al lavoro. Non avrebbe dovuto agitarsi così, il dolce Gray era solo il suo migliore amico….
“Ok.” rispose sebbene non ne fosse convinta.
Sua nonna le sorrise sull’uscio della porta scomparendo un attimo dopo per lasciar passare il corvino i cui occhi scuri erano più bui del solito. Il cuore di Juvia emise il consueto salto mortale all’indietro perché, allo sgomento che provocava un’esibizione del genere, lei non si sarebbe mai abituata.
“Io inizio ad avviarmi al ristorante, d’accordo?”
“Juvia vi raggiungerà appena possibile.” promise con tono agitato e con quel suo buffo particolare di parlare sempre in terza persona quando sentiva di non avere la situazione sotto controllo.
E in effetti, no, non aveva nulla sotto controllo: a partire dal suo cuore fino alle favole che ad occhi aperti continuava a raccontarsi mentre la realtà era tutt’altra.
“Sapevo che avevi il turno a quest’ora Juvia, ma io… io non sapevo da chi altro andare.” ammise con la facilità di sempre, quella che gli risultava del tutto spontanea con lei.
Juvia era la sua migliore amica da tempi che forse avrebbe fatto fatica a ricordare. Da piccola era sempre stata presa di mira dai compagni di classe e lui aveva fatto a botte per lei ogni qualvolta uno stronzo aveva osato prenderla in giro. La loro amicizia era nata così: con lui che non sopportava le ingiustizie e lei che gli medicava le ferite prima di fare ritorno a casa per non avere il resto dai suoi genitori. Crescendo non era cambiato nulla: Juvia restava la sua infermiera personale, ma più che curare le ferite del corpo ora si occupava di quelle dell’anima. Si mise seduto sul letto della bluetta e sbuffando finì disteso, con le braccia aperte lateralmente e gli occhi rivolti al soffitto.
“Che succede, Gray?”
“Credo che la mia storia con Lucy sia arrivata al capolinea.” confidò in un sospiro pesante.
Lucy…. Pensare alla ragazza di Gray significava dividersi a metà, lacerata in due tra la sua coscienza e la parte più sbagliata di lei. Sì, lei era sbagliata perché continuava ad amare una persona che sostanzialmente la considerava un’amica, anche se la migliore, ma pur sempre un’amica. Era sbagliata perché se da un lato sapeva quanto Gray fosse innamorato della biondina, una parte di lei sperava che un giorno si accorgesse che Lucy non era l’unica ad amarlo, che anche lei avrebbe potuto dargli quello che voleva, un amore che forse non aveva il brivido della ribellione, il guizzo del pericolo, ma che era ugualmente forte, capace di sfidare comunque il mondo intero. Lei era sbagliata perché in quel momento la coscienza la invitò a sedersi accanto a lui per consolarlo, ma in realtà quel cuore innamorato faceva i salti di gioia. Ed era così strano per lei sentirsi in quel modo, così sbagliato e inutile, perché si leggeva nei suoi occhi tristi quanto quella prospettiva gli facesse male. Sospirò anche lei, decisa a ricoprire il ruolo che oramai le si era cucito addosso come un ulteriore strato di pelle.
“Perché Gray-sama dice questo?”
Un altro sospiro le fece capire che nonostante ciò che li legava, lui trovava difficoltà a parlarne. Che diavolo era successo?
“Sapevo che prima o poi sarebbe capitata una cosa del genere, avrei dovuto aspettarmelo conoscendo quel figlio di puttana di suo padre.” cominciò con rabbia, vedendo per un attimo la sua migliore amica sussultare dinanzi quello scatto di bile “Scusami, Juvia, non volevo essere volgare.”
La bluetta scosse la testa invitandolo a continuare con un sorriso. Lui però fece di meglio… o di peggio, quello Juvia non riusciva mai a definirlo con precisione. Si alzò dalla sua postazione e si mise con la testa sulle gambe dell’amica. Quel modo di fare era tutto loro, Lucy sapeva del rapporto speciale che aveva con la sua migliore amica, per questo non se ne faceva una colpa a cercare determinati contatti con lei. Prima di conoscere la sua Lucy avevano dormito anche insieme, ovviamente di nascosto dai nonni di lei, soprattutto del nonno che era davvero più all’antica di quanto i suoi anni facessero pensare. Quel gesto spinse lei a scostarsi leggermente con un sospiro: se per Gray non voleva dire nulla, per Juvia averlo così vicino, con il capo in prossimità del seno prosperoso era sempre causa di incendio dentro ogni cellula del suo corpo. Si scostò allora di poco, puntellando le mani sul letto per darsi un minimo di equilibrio.
“Suo padre la vuole costringere a sposare un tizio che ha scelto per lei. Cioè, siamo nel 2020, Juvia, ti sembra ancora una cosa sensata?”
“Juvia non ha mai creduto che lo fosse, Gray-sama.”
“Appunto. Eppure, ci sono persone che continuano a fregarsene, cioè, diavolo, stiamo parlando di sua figlia, del futuro della sua unica figlia. Come può mandarlo a puttane così?”
Juvia sospirò ancora. Avrebbe voluto piangere disperata, perché Gray stava male e lei faticava a consolarlo perché dentro di sé quella parte così sbagliata le urlava di guardarsi intorno, di smetterla di soffrire per una che non aveva lottato per loro due. In fondo, se Gray era lì, voleva dire solo una cosa….
“Vedrai che Lucy si ribellerà.”
“Certo che lo farà.” ammise Gray improvvisamente sicuro dell’amore che li univa “Ma per il momento non ha potuto fare altro che acconsentire: o accettava la proposta di quel mostro o suo padre avrebbe finito per ripudiarla e mandarla in mezzo una strada.”
“E non sarebbe stato ugualmente meglio se questo avrebbe voluto dire stare con te?” chiese quella parte maligna di lei, un diavolo sulla spalla sinistra che la pizzicava col forcone a fargli quella domanda.
“Forse Lucy teme che suo padre possa accanirsi anche contro di te, per questo non ha potuto fare altrimenti.” disse invece sentendo che ogni parola diventava come un ciuffo di paglia in bocca da masticare con difficoltà.
Vide i suoi occhi bui illuminarsi a quelle sue parole e se per lui quelle furono parole di incoraggiamento, per lei l’ennesima pugnalata al cuore.
“Forse, ma resta il fatto che se ne è dovuta andare ad abitare con un perfetto sconosciuto figlio di papà e che dovrà stare lì per un anno in un mega attico.” si rabbuiò subito dopo trovando accattivante una ciocca di capelli di lei che le ricadeva sul davanti dal momento che Juvia si era chinata un po’ su di lui quasi inconsapevolmente.
Se ne rese conto solo in quel momento, quando lui con fare distratto e sicuramente senza secondo fine si mise a giocare con la punta di quella ciocca facendola avvampare. Avrebbe voluto fare lo stesso con la sua chioma ma per lei sarebbe stata un po’ come mentire, crearsi aspettative che non si sarebbero mai realizzate.
“Vedrai che Lucy resisterà. Lei ti ama, Gray.”
Solo allora vide un lieve sorriso comparirgli sulle labbra e quando lo fece guardandola dritta negli occhi Juvia dimenticò tutto lo sgomento dentro e fuori dal suo corpo. Non esisteva nient’altro quando Gray la guardava in quel modo.
“Posso restare un po’ così, Juvia? Ti accompagno io al Fairy Hill, promesso.”
“Ce… certo Gray.”
“Non so cosa farei o dove sarei se non ci fossi stata tu nella mia vita.” ammise mentre chiudeva per un istante gli occhi non immaginando nemmeno lontanamente quanto ciò che aveva appena detto avesse fatto male…. Chissà che altro bolle in pentola?????? Credo che presto ne vedremo davvero delle belle, tra tutti. UN bacione grandissimo ciao *_________________________________________* |