Recensioni per
Cicatrici nell'anima
di inzaghina

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/07/21, ore 17:51

Avevo sperato di iniziare questa lettura molti mesi fa, ma come spesso accade è difficile rispettare i buoni propositi, ad ogni modo eccomi finalmente qui, da questi personaggi cui tieni tanto e cui attraverso i racconti che ho letto su di loro sento di essermi affezionata anch'io.
Ricordo quella prima oneshot e questo prologo mi ha inevitabilmente riportata lì, dandomi però modo di osservare quanto accaduto da una prospettiva molto più vicina, di toccare con mano l'incubo vissuto da Lucas e Sophie. E sei stata così brava nello scrivere questa scena di apertura che io, nonostante sappia che almeno loro due riusciranno a salvarsi, ho sentito su di me la loro angoscia – la confusione e la paura di non avere un futuro. 
Ho amato molto la struttura stilistica che hai scelto, con queste piramidi che aprono e chiudono il prologo, che raccontano lo spaccato più emotivo, come poesie a incorniciare la prosa e a ingigantirne la portata emotiva. L'incidente e l'umana speranza di Lucas (bellissima immagine, tra l'altro) sono racchiusi in quelle frasi più frammentate, in momenti che la memoria sembra recuperare a brandelli e a fatica, in quello che mi è parso essere un cielo nascosto dalla nebbia.  
La parte centrale, la prosa vera e propria, è stata poi un pugno nello stomaco tanto sono risultate vivide le immagini descritte. Mi è parso di avere davanti Lucas che si risveglia a fatica, che tenta di ricostruire quanto accaduto, di capire dove siano. E quanto è stato tenero e doloroso insieme che cercasse subito lei – che lei fosse il suo pensiero felice, il motivo per non cedere ed essere più forte di qualsiasi ferita riportata. 
Di pari passo, il risveglio di Sophie è stato egualmente vivido, ma ancora più doloroso, perché lei a differenza del ragazzo non brancola nei dubbi, non si concede speranze, e comprende al primo sguardo quanto accaduto.
E il prologo si conclude così, col fiato sospeso, con vite in bilico, e l'introduzione che annuncia una lenta ricostruzione echeggia tutta, perché è evidente che questi due ragazzi dovranno percorrere strade complicate e trovare il modo di rimettersi in piedi – e amo molto che sin dalla sinossi l'accento sia posto sulla famiglia, sull'unione, sul bene disinteressato che resta accanto e aiuta ad andare avanti.
Insomma, io mi scuso per essere arrivata così tardi qui e per avere ancora tanti arretrati, ma sappi che prima o poi arrivo, anche se con i miei passi da lumaca.
Un grande abbraccio e a prestissimo!

Recensore Master
27/07/21, ore 17:45

Ciao cara
Ero curiosa di leggere questa tua storia con personaggi originale. È un capitolo strong, è vero, ma ho molto apprezzato. Che amarezza pensare che questi ragazzi avessero appena finito di vivere una serata così bella, Lucas con Sophie, era riuscito a baciarla e poi... tutto è cambiato in una frazione di secondo e quando Lucas apre gli occhi si rende conto di aver avuto un incidente mi si è stretto il cuore. Mi sono sentita un po' meglio quando ho visto che Sophie era viva, ma è durata poco perché entrambi sono feriti. Non hanno nemmeno il tempo di soccorrere la loro amica che entrambi cadono di nuovo nell'oblio. Eppure Lucas disperatamente si aggrappa al desiderio di voler vivere ancora, lotta in qualche modo anche se non ci riesce e alla fine cala il buio. Sinceramente sono curiosa, perché mi piace come hai sviscerato qui questi temi... A presto :*

Nao

Recensore Master
16/07/21, ore 16:00

Ciao Inzaghina,
approfitto del "Ti dedico una recensione" per leggere qualcosa di tuo.
Per essere "soltanto" il prologo posso affermare che è qualcosa di meraviglioso.
Quello che descrivi, in questo primo capitolo, è qualcosa di molto difficile. Un attimo prima credi di essere la persona più felice del mondo, credi che sia tutto alla tua portato, che tutto può riuscire, un secondo dopo tutto quello in cui credevi, la tue intera esistenza viene rovesciata. Capisci che siamo esseri umani, fatti di carne e sangue, che il dolore e la sofferenza fanno parte della nostra esistenza, che la morte è più vicina di quanto si pensi.
Almeno questo sembra percepire Lucas, che qualche ora prima era felice di essere all'Homecoming con Ollie, il suo migliore amico. E proprio in quel posto aveva conosciuto Sophie Sanders, una delle ragazze più belle delle festa. Tutto era perfetto, tutto era andato alla perfezione, considerato come si era messa la serata e poi il buio.
E poi il nulla. Quando ci si risveglia solo un lancinante dolore e tanta confusione e poi una lenta presa di coscienza.
Il mondo è andato sottosopra e con lui tante certezze della vita. Ollie l'inseparabile amico non c'è più, così come Maddy l'amica di Sophie. E poi ecco che il destino, implacabile, cala il suo colpo peggiore, anche Sophie sembra seguire le altre due persone.
Eppure, in quel momento, qualcosa di più forte si fa largo in Lucas, non il dolore per la perdita, non la compassione per i suoi amico, non lo shock, ma qualcosa di più primordiale, istintivo: la voglia di vivere, di continuare a vivere nonostante la situazione disperata e non lo si può minimamente biasimare. Chi non ha voglia di vivere?
Un primo capitolo breve ma intenso. Dove la tante e variegate emozioni sono espresse al massimo della loro potenzialità in riferimento alla situazione che hai presentato.
Un primo capitolo che invoglia alla lettura.
Complimenti!
A presto.
Mask.

Recensore Master
16/04/21, ore 09:53

Cara inzaghina, ma buongiorno!

È difficile recensire un prologo tanto intenso e che racchiude una ridda di emozioni tanto vaste, lo confesso. Parto col dire che mi è piaciuta immensamente, ecco. Devo dire che questo incipit è tremendamente intenso, perché parte da un assunto, scritto anche nell’intro, che ci riguarda un po’ tutti e che ci costringe a riflettere sulla nostra condizione di creature caduche, che occupano questo mondo per un tempo brevissimo. Il programma di Lucas e Sophie era quello di partecipare al ballo scolastico e in questa occasione hanno trovato il coraggio e la forza di iniziare un qualcosa che sarebbe potuto diventare qualcos’altro. Del resto, andare al ballo insieme è stato il principio di quante relazioni? E la serata è stata perfetta. Lo capiamo dalla sapiente costruzione del prologo, che non si sofferma su quanto è palese, ma racconta il necessario, quanto basta. E già solo in questo io trovo che vi sia una grandissima abilità, così come nella costruzione del capitolo, che si apre e si chiude con la perdita della conoscenza di Lucas e tratta del breve risveglio che il ragazzo ha quando è ancora incastrato tra le lamiere assieme alla sua ragazza. Si risveglia e il lettore è proiettato in questo caos, nella puzza di benzina, nelle urla e nello smarrimento che solo chi ha subito un incidente prova.

La memoria che viene recuperata pezzo per pezzo, la percezione di essere con altre persone, l’angoscia per il loro stato e la disperazione per non potersi liberare (e prestare gli opportuni soccorsi) si mischiano al doloroso ricordo della bella serata precedente, in cui nessuna ombra, presentimento o preoccupazione tranne quella di vivere lo turbava. E siccome adoro quando un autore strizza l’occhio alle altre sue opere e riesce a creare un mondo, ho adorato sia le frasi che Lucas scambia con Sophie sia l’idea, il concetto alla base della storia. Il fatto è che le due situazioni – Lucas che vive e che balla, bacia e conquista Sophie e Lucas che si rende conto che Oliver è con tutta probabilità morto, che Sophie è ferita e che Maddie, dietro di loro, probabilmente non ce l’ha fatta è qualcosa di estremamente crudele e ben scritto. Si forma una dicotomia tra i due momenti che ferisce, anche perché l’orrore che prova Lucas è infinito. Ferito e intrappolato, non sa se si salverà e non conosce nemmeno le reali condizioni della sua ragazza – interessante è la domanda volta a capire come sta lei, quel “stai bene” che suona alle sue orecchie come una domanda decisamente stupida, ma che in realtà è quello che chiunque di noi direbbe.

Ammesso e non concesso che Maddie e Oliver siano davvero morti (ma credo proprio che almeno uno sia defunto, visto il prompt) e sperando che le condizioni dei protagonisti non siano eccessivamente gravi, c’è da dire che, giovani come sono, dovranno sopportare il peso della sopravvivenza, il senso di colpa per non aver seguito i propri amici e bisognerà anche assicurarsi del perché, cosa, ha scaturito questo incidente e se si poteva evitare in qualche modo. Insomma, un mucchio di domande per una storia che si chiude come una sorta di preghiera a un destino infausto – è straziante sentirlo implorare di non morire la sera stessa in cui ha baciato la ragazza che gli piace. Eppure, questi pensieri egoistici, di cui Lucas capisce benissimo la natura che fa riferimento al nostro più puro istinto di conservazione, sono reali e chiunque li legga non può non rimanerne profondamente colpito. Ti faccio i miei complimenti per quest’ennesima perla scritta in maniera incantevole, mia cara <3
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
06/03/21, ore 14:52

Ottavo classificato
inzaghina.EFP/inzaghina

Cicatrici nell’anima
 
 
Tot: 48/50
 
 
Impaginazione: 1/1
L’impaginazione è corretta. Il font è molto gradevole, la grandezza è al limite ma comunque adeguata. Il continuo allineamento diverso dei paragrafi genera un po’ di confusione ma, comunque, niente di irreparabile. Nel complesso, un lavoro adeguato.
 
Grammatica e stile: 14.5/15 (divisi in 10/10 e 4.5/5)
La Grammatica è, come sempre, corretta. Non ho trovato imprecisioni, ma solamente un passaggio in cui grammaticalmente avrei preferito una scelta diversa a livello di suono, ma che non  ho chiaramente conteggiato al fine di stabilire il voto. Te la segnalo qui di seguito:
nonostante ricorda che (…) fosse → il testo è scritto al presente, quindi la tua scelta non è grammaticalmente scorretta, ma sinceramente suona molto forzato e avrei preferito l’uso del congiuntivo. Non è un errore, perciò non lo conteggio ai fini del voto, ma te lo segnalo comunque per una questione di correttezza.
Il resto del testo è molto curato e non sono presenti errori di sorta, l’ho trovato sicuramente molto scorrevole e semplice da leggere, ne è trasparita una grande cura (che, comunque, metti in ogni storia) che, come penso tu sappia, apprezzo sempre molto.
Stilisticamente, ho apprezzato molto la concitazione contenuta nel primo paragrafo, che reputo una scelta estremamente funzionale per ciò che concerne l’introspezione e, secondo me, è un esperimento stilistico pienamente e totalmente riuscito. Un discorso analogo, ovviamente, si potrebbe fare per il paragrafo finale: una chiusura ad anello assolutamente perfetta, mi è piaciuta moltissimo.
L’unico punto dolente della storia, se proprio devo trovarne uno, è secondo me il sacrificio di introspezione che hai fatto per favorire le parti dialogiche. È una storia che sembra dare per scontato che il lettore conosca i protagonisti, facenti parti di una serie precedente, ma nel mio caso non era così e mi sono trovata un po’ in difficoltà. Ma, di questo, ne parleremo meglio dopo.
 
Titolo: 4/4
Trovo che tu abbia un discreto occhio per i titoli, in quanto quelli che scegli dei titoli (scusa la ripetizione) che mi piacciono sempre moltissimo e per questo ti faccio molti complimenti. Questo, in particolare, gode di una spiccata poeticità – ma, quello che più mi fa impazzire è il forte rimando nel testo. Perché i protagonisti sono feriti e lo sono fisicamente, ma anche nell’anima e so che ti sto ribadendo l’ovvio, ma a me questa cosa è piaciuta veramente tantissimo.
Un titolo stupendo, complimenti.
 
Trama: 5/5
La trama mi incuriosisce parecchio, l’ho apprezzata molto nel suo non avere colpi di scena, ma nell’essere tutta un colpo di scena. Il punto focale della trama, l’incidente, è molto interessante e ben sviluppato e riesci a proiettare il lettore nel bel mezzo dell’azione, lì a soffrire con i personaggi. Mi è molto piaciuta l’alternanza passato-presente, che si dispiega con l’incedere della storia con naturalezza e senza mai eccedere, rischiando di confondere il lettore.
Molto bene!
 
Originalità: 5/5
La storia ha un’originalità tutta sua, che non è tanto nella tematica, quanto più nella tua scrittura in sé e in come organizzi la narrazione. Leggendo l’introduzione – perché sono una di quei giudici pignoli che legge prima le introduzioni, sì – m’immaginavo tutto, meno che una storia bella come questa, e devo dire che mi hai sorpresa veramente in positivo.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Io trovo che, sia nelle fanfiction sia nei racconti originali, tu veramente eccella in questo parametro. È la cosa che ti riesce meglio e in maniera più naturale e io sono sempre veramente felicissima di poterti leggere a praticamente ogni mio contest. Detto questo, passiamo al sodo, che i miei sproloqui non interessano a nessuno. Trovo che tu abbia fatto una scelta molto azzeccata, nel propormi questa storia perché, oltre a essere uno dei tuoi lavori più belli che io abbia mai letto, secondo me i personaggi sono caratterizzati in una maniera che è ineccepibile. I personaggi mi sono piaciuti tutti, anche se trovo che vi sia una certa predominanza di Lucas, che considero il protagonista morale di questo prologo. I suoi pensieri dominano la narrazione in maniera molto piacevole, sono i suoi ricordi e le sue interazioni con gli altri personaggi – che tratti come personaggi di supporto ma che, per la natura dell’impostazione del tuo prologo, mi va benissimo – a far da padroni nella narrazione. Se devo trovare una pecca, che peraltro sono già riuscita a spoilerare come in ogni mia valutazione che si rispetti, avrei preferito un focus più mirato sui suoi pensieri a spezzare le parti dialogiche, che si susseguono in un botta e risposta senza soffermarsi sulle sensazione dei personaggi parlanti. Nel complesso, trovo comunque che la tua proposta di prologo sia stata molto azzeccata, e mi è piaciuto molto il tuo Lucas.
 
Gradimento personale: 9.5/10
Molto, ma molto bella! Questa storia mi è piaciuta un sacco e, devo dire, sono molto felice di averla letta. Partirei quindi con il solito punto dolente di queste valutazioni, cioè l’ormai trita e ritrita domanda: continuerei a leggere questa storia, dopo il prologo? In questo caso, la risposta è sì, sicuramente sì. Hai catturato la mia attenzione e l’hai tenuta stretta per tutto il prologo, hai fatto un lavoro quasi totalmente ineccepibile (purtroppo, come ben sai, la preponderanza di parti dialogiche non mi ha convinta del tutto) e io sono veramente entusiasta di aver letto questa storia. Mi è piaciuta molto nel suo svolgimento e, in particolar modo, nella conclusione così aperta che getta l’amo ai capitoli successivi che, a questo punto, spero di poter sbirciare molto presto.
Hai fatto un lavoro eccellente, cara, ti faccio i miei più vivi complimenti.

Recensore Master
04/02/21, ore 20:15

Ciao Francy,
ero indecisa su cosa leggere del tuo profilo, ma ho scelto alla fine di concentrarmi su una storia originale principalmente perché ero incuriosita dalla possibilità di leggere qualcosa di nuovo – specialmente se nella sezione introspettivo. Il titolo poi l’ho trovato subito intrigante, quindi eccomi qui.
Il prologo nella sua brevità riesce secondo a catturare subito l’attenzione perché si apre in medias res – insieme a Lucas si palesa davanti agli occhi del lettore la scena di un incidente stradale – su una scena che è, appunto, molto traumatica e d’impatto. Il prologo va avanti a sufficienza per mostrarci a pieno la scena: non soltanto sappiamo che Lucas è vittima di un incidente, ma ci mostri anche (e, nota bene, mostri senza dirlo, ma facendolo vedere attraverso i dialoghi e lo svolgersi degli eventi) chi è con lui nell’auto e qual è il destino possibile degli altri. Lucas e Sophie stanno bene, ma Oliver e Maddy sembrano essere morti.
Non manca anche qualche informazione su cosa è successo prima; dai frammenti dei ricordi di Lucas sappiamo infatti che si trovavano tutti ad una festa, così come che tra lui e Sophie in quella festa c’è stato un ballo e un bacio. È un ricordo bello che quasi stona nell’inferno in cui sono catapultati e forse proprio per questo sembra alla mente del ragazzo lontano, quasi irreale. Tra l’altro ho avuto modo già di incontrare Lucas e Sophie nelle flash che avevi presentato a un mio contest, quindi è stata una sorpresa ritrovarli qui: ho “assistito” al loro matrimonio, quindi mi ha incuriosita vedere questa parte precedente del loro rapporto, come si sono avvicinati, insieme a questo trauma che hanno vissuto insieme.
Insomma, sei riuscita secondo me a centrare perfettamente la focalizzazione sul punto di trama, a dare una prima spolverata su chi sono i personaggi e quali sono i loro legami e ti sei anche fermata al punto giusto. Ci lasci infatti a quel discorso interrotto tra i due sopravvissuti: Sophie non risponde e Lucas, disperato, la chiama prima di soccombere anche lui. Sono vivi? Quali sono le loro reali condizioni? E gli altri due amici sono davvero morti come sembrano? Insomma, è un cliffhanger riuscito che chiude il capitolo in maniera proprio azzeccata, proprio perché di fatto non lo chiude – e un primo capitolo, secondo me, è sempre bene che resti il più aperto possibile.
Un complimento a parte lo merita lo stile, responsabile quanto la scelta di trama della buona riuscita del prologo. La scelta del tempo presente, il breve flashback del dialogo e la centralità dei dialoghi per mostrare la situazione attuale di Sophie e Lucas riesce a rendere la narrazione ancora più immediata, ritmata e “concitata”, facendo quasi avvertire la frenesia e lo smarrimento che Lucas sta provando dopo questo risveglio traumatico. Da fanatica della “forma” non ho potuto poi fare a meno di apprezzare tanto la costruzione quasi speculare del primo paragrafo e dell’ultimo che lasciano pieno spazio all’introspezione di Lucas, passando dalle prime impressioni sensoriali nel risvegliarsi agli ultimi pensieri prima di addormentarsi – apertura e chiusura, dunque. Ma la specularità è non solo di contenuti ma anche di forma, appunto: sono infatti due piramidi con allineamento centrale (l’ultima una piramide perfetta), dove le frasi sono poste in ordine di lunghezza. Il prologo si apre dunque con una piramide crescente dove le frasi si allungano man mano, mentre si chiude con una piramide decrescente dove le frasi diminuiscono invece fino a spegnersi. Quel “Caos” si oppone dunque nettamente alla consapevolezza finale: “Vuole vivere”.
Come puoi immaginare, dunque, come incipit mi ha catturato molto e trovo sia riuscito su tutti i fronti, sia di trama che di stile. Ho trovato tutte le scelte molto azzeccate.
Complimenti e spero a presto, un bacio!

Recensore Master
20/01/21, ore 18:08

Inzaghina carissima *-*
Da quando hai pubblicato questa storia la stavo tenendo d'occhio e ora finalmente ho avuto l'occasione di passare a leggere!!! Ho ancora diverse cose da recuperare su questa serie e non vedo l'ora di trovarne il tempo, perché sono sempre curiosissima per questi tuoi personaggi che ormai ho imparato a conoscere e amare *____________*
Wow. Che dire... è pure difficile trovare le parole adatte per commentare una scena del genere... perché ti spiazza. Non oso davvero immaginare cosa significhi vivere un incidente del genere, vedere letteralmente la morte in faccia, poi capire di averla scampata e vivere comunque l'incubo di veder morire le persone che ti stanno accanto, senza poter fare niente per cambiare le cose. Il fatto che Sophie abbia subito pensato di aiutare Maddy, pur essendo lei stessa in una situazione critica, mi ha veramente spezzato il cuore: forse questa è la partw peggiore. Insieme alla consapevolezza di essere vivi praticamente per miracolo, e che come è capitato ai loro amici sarebbe potuto accadere anche a loro.
Ma forse - sembrerà una cosa stupida, ma io ci credo fermamente a queste cose - il fatto che Sophie e Lucas ce l'abbiano fatta dipende dal fatto che sono riusciti ad aggrapparsi l'uno al pensiero dell'altra; la consapevolezza che l'altro era sopravvissuto ha dato loro quel briciolo di forza per lottare e mantenersi a galla, su quel confine così sottile. Perché, diciamoci la verità, anche se all'epoca la loro conoscenza era ancora in una fase iniziale, tra loro è sempre esistito una sorta di legame magico, una connessione che ha aiutato enttrambi a tirarsi su... e forse li ha aiutati anche in questo caso.
Mi piace molto la scelta di inserire quelle parti così frammentate all'inizio e alla fine e di spezzare il testo con quel flashback tratto dalla serata, che rende tutto ancora più credibile: non ho mai vissuto un evento del genere, ma immagino si provi una certa confusione e un grandissimo smarrimento, e che tornino in mente ricordi apparentemente scollegati dalla situazione. Davvero, mi piace molto come hai gestito questo prologo *-*
Complimenti Inzaghina, come al solito riesci a catturarmi con i tuoi personaggi e le loro vicende! Spero davvero di riuscire a passare presto anche dal nuovo capitolo :3
Alla prossima!!! ♥

Recensore Master
19/01/21, ore 11:36

Ciao, cara!
Mi rendo conto di essere in un ritardo mostruoso, ma insomma, mi ero segnata questa storia e non vedevo l’ora di riuscire a passare con un po’ di calma per darle le giuste attenzioni (nel frattempo tu sei diventata un treno e stai continuando a pubblicare un sacco di cose e io vorrei urlare, perché non riesco a star dietro a tutto, ma insomma, ormai lo sai, prima o poi in qualche modo riesco ad arrivare).
Io sono tanto, tanto contenta che tu stia continuando a scrivere di questi personaggi: non credo di aver letto tutto quello che hai scritto su di loro, ma mi ricordo bene le prime storie che hai dedicato a questo universo narrativo, a che bella sorpresa fosse stata trovarti anche in un contesto diverso da Harry Potter, e adoro come le loro vite e i loro intrecci siano emersi come in un mosaico: le loro storie emergono da tanti frammenti e dettagli diversi, si intrecciano e crescono in vari progetti, ma alla fine quello che si riesce a vedere è un affresco vivido, concreto e coerente, dove si può arrivare a conoscere questi personaggi da moltissime prospettive.

Questo prologo, poi, l’ho trovato veramente impattante: e non solo per la scena che rappresenta, che ovviamente è un momento durissimo ed estremamente drammatico che, a mio parere, tu sei riuscita a rendere al meglio, mostrandola al lettore senza “spiegazioni esterne”, ma lasciando parlare solamente i personaggi e seguendoli nella loro devastante presa di coscienza di ciò che li circonda. L’ho trovato un inizio molto impattante anche perché, nella sua brevità, riesce a costruire un quadro vividissimo, andando a collocare i personaggi in un contesto preciso e al tempo stesso spazzando via ogni certezza, mostrando quanto la situazione sia tragica. Insomma, io ho letto sapendo già come fossero andate le cose, ma credo che sia un prologo che funziona perfettamente anche per chi non dovesse ancora conoscere i personaggi.
Insomma, è davvero struggente accompagnare i pensieri di Lucas, che cerca di ricostruire la serata, che si sofferma sulla gioia nell’aver baciato Sophie e poi si va a scagliare in maniera dolorosissima sulla consapevolezza di che cosa gli sia successo.
Ho poi adorato l’espediente grafico che hai utilizzato per racchiudere questo spezzone, perché non si tratta solo di un vezzo stilistico, di una cosa carina da vedere, ma serve proprio a creare quasi un “imbuto emotivo” in cui condensare le emozioni fortissime di questa storia.


Insomma, mi rendo conto di essere stata molto breve e un po’ superficiale, ma tutto questo per dirti che sono contentissima di avere una tua nuova storia da leggere su questi personaggi!

A presto!

Recensore Master
16/01/21, ore 10:07

ciiaoo carissima , eccomi per la catena.
Viva me, prima leggo questa pensando sia una one shot a sè e poi scopro che fa parte di un'altra storia con gli stessi protagonisti (ora vorrò leggerla <3 )
ma veniamo a questa. Caspita, che tematica difficile e come l'hai affrontata bene.
L'inquietudine di Lucas e la sua confusione si percepiscono tutte.
Immedesimarsi in chi ha avuto un incidente (e come il titolo e l'introduzione preannunciano ne porterà le cicatrici) non deve essere affatto facile.

L'intreccio fra presente e il flashback del primo incontro l'ho adorato.

Il finale fomrattato in quel mondo, con quelle frasi con la giusta lunghezza che via via si riducono sempre più ... boh, se non esiste come figura retorica, credo tu l'abbia appena inventata.

Mi spiace un sacco per Oliver e Maddy... ora tengo tutto incrociato per i nostri protagonisti <3
bravissima, ottimo inizio. Alla prossima <3

Lu

p.s. il gruppo dei 'caffè e calderotti' mi spaventa un sacco con tutte quelle iniziative.. il giorno che ci entrerò lo farò quando avrò qualcosa che ci tengo molto a promuovere ^^' ) per me sarà la fine XD

Recensore Master
08/01/21, ore 15:56

Non potevo rinunciare alla possibilità di leggere ancora dei tuoi personaggi che, ormai, anche se non benissimo, ho imparato a conoscere. Tra l’altro sono proprio Sophie e Lucas, di cui ho letto l’ultima fic natalizia, quindi li ho abbastanza freschi nella mente – inoltre li trovo una coppia dolcissima e mi fa piacere leggere di loro.
Parto prima comunque col farti i complimenti per il titolo, sia della minilong che del capitolo, perché li trovo entrambi molto belli ed evocativi (nel senso che evocano un sacco di angst, quindi sì, ero già pronta coi fazzoletti ç_ç) – e con “Il peso dell’assenza” il mio cuore ha subito perso un battito a pensare che uno dei due potesse per qualche motivo mancare all’appello proprio nel momento del bisogno. Dato che l’altra volta eravamo rimasti con Sophi incinta, la prima cosa che ho fatto è stata preoccuparmi dell’assenza di Lucas – magari per qualche motivo non sarebbe potuto essere presente al parto? Poi però ho iniziato a leggere e mi sono ricordata dell’incidente di cui si era fatto menzione in un’altra delle tue fic (e no, ovviamente mi ero completamente persa la nota nell’intro in cui segni il contesto come “scolastico”, facciamo finta di niente). Comunque, questo per dire che mi è venuto un coccolone ed è tutta colpa tua, sallo e prenditi le tue responsabilità!
Se però sono sopravvissuta è perché comunque so che alla fine per questi due tutto si risolverà per il meglio, ma leggere comunque di quel momento è stato davvero commovente.
E veniamo quindi al prologo vero e proprio che è quindi il momento esatto in cui, dopo l’Homecoming in cui Lucas riesce finalmente a baciare la ragazza di cui è cotto, qualcosa va storto e loro due e gli altri due amici hanno un incidente stradale nel quale si risvegliano sottoshock, solo per poi ricadere nell’oblio.
Della fic mi piace che hai richiamato una delle scene di una tua vecchia fic, ma in generale mi piace come trovi sempre il modo per richiamare vecchi dettagli e creare quindi qualcosa di più coeso in queste storie che è sempre chiaro facciano parte di qualcosa di più grande. Sono personaggi che ritornano, situazioni che ovviamente lasciano segni (alcuni belli, alcuni come questo incidente decisamente meno belli) e che li hanno resi i personaggi che sono e tu cerchi sempre di darne un quadro il più completo possibile.
Un’altra cosa che ho notato e che mi è piaciuta non molto, ma di più, perché io vado in brodo di giuggiole quando noto questi accorgimenti da parte dell’autore, è il modo in cui inizi e concludi il prologo.
All’inizio le frasi partono brevi e mano a mano si allargano, e riescono a dare un bellissimo effetto quasi cinematografico perché, se consideriamo la situazione, è come una goccia di sangue che parte singolarmente precipita e tocca la pozza in cerchi concentrici che si fanno sempre più larghi. Il finale invece l’effetto è invertito e se all’inizio abbiamo un risveglio e con il tuo gioco stilistico crei l’effetto di allargare il campo visivo, in questo finale la visione che ho avuto è quella degli occhi del povero Lucas che non riesce a tenere aperti e mano a mano che li chiude, anche la sua vista si offusca (le frasi si accorciano) fino a scivolare nel buio più completo, dove l’ultima cosa che rimane è quel desiderio intenso di non voler morire.
L’ho veramente adorato.
Inoltre un’altra cosa dolcissima è che l’ultima cosa che Lucas sia riuscita a vedere sia proprio Sophie e che il suo ultimo pensiero sia in qualche modo legato a lei, al fatto di essere finalmente riuscito a conquistarne le labbra e che proprio per quello non è giusto che muoia senza la possibilità di godersi il momento – di goderselo insieme a lei. È un pensiero egoista, ma come tu ben scrivi è anche molto umano e secondo me perfettamente in tinta con i pensieri di un ragazzo della sua età (ma ti dirò, lo troverei coerente anche con una persona adulta, perché alla fine ci sta l’attaccamento alla vita attraverso questi piccoli dettagli, sono i bei ricordi e le belle cose alla fine che ci tengono in piedi e ci danno forza nei momenti bui e lui giustamente ha bisogno di quella forza).
A questo punto sono curiosa di sapere come andrà avanti e come i due affronteranno quanto è accaduto – e tra l’altro mi chiedo se comparirà anche l’ex di Sophie (di cui per ora ho dimenticato il nome perché ho davvero una pessima memoria per i nomi… lo so, sono una persona orribile…).
Alla prossima <3