Buonasera!
Forse ti sembrerà strano trovare una recensione al capitolo 16, tuttavia siamo esattamente a metà e, dopo avere letto avidamente questa prima parte del racconto oggi quando ero in pausa pranzo, ho deciso di lasciarti una recensione intermedia, invece che una sola finale.
Inizierò dal fatto che, come ho detto, mi sono letta sedici capitoli oggi in pausa pranzo. Anzi no, gli ultimi letti finora li ho letti di straforo mentre ero in bagno oggi pomeriggio - personalmente trovo ingiusto che chi fuma o beve caffè abbia le pause, mentre non fumatori o non bevitori di caffè non abbiano questo privilegio, ma non ci posso fare niente, quindi tocca arrangiarsi. XD
Ho letto essenzialmente metà di questo racconto perché assolutamente coinvolgente, non stanca mai e non vedevo l'ora di scoprire come sarebbe andato avanti. Il livello di coinvolgimento è a mio vedere eccezionale e ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Ho trovato un po' scontato che Thunder fosse Stefano. O per meglio dire, inizialmente non sembra molto plausibile, eppure non appena viene fuori che ha partecipato anche lui al concorso letterario come Anita (a proposito, trovo un nome più ricercato il suo, piuttosto che quello di Alessia, nonostante preferisca quello della sorella), mi è venuto spontaneo fare due più due.
Non so se fosse voluto o meno, ma in ogni caso penso che ci possa stare. Anche se darei volentieri una tirata di orecchie a entrambi: due scrittori amatoriali ke skrivono kon le kappa in chat sono assolutamente credibili visti i tempi, ma oltraggiano la lingua che in altro momenti onorano.
Ottima idea quella di ambientare il racconto nei primi anni 2000 e ottima idea anche quella di metterci una love story(?) accennata tra due professori. È difficile trovare un racconto scolastico in cui ci sono professori che si comportano in maniera molto umana (anche se Elia quando si è gettato su Giovanna si sarebbe meritato un ceffone - per non dire una strizzata là dove non batte il sole).
Altra cosa che ho apprezzato è la protagonista mai stata al mare prima. È una cosa a mio parere inusuale, ma comunque realistica per un'adolescente che vive nell'estremo nord che ha una famiglia che non va in vacanza oppure genitori che prediligono mete diverse dal mare.
Detto questo, specifico che il mio giudizio è assolutamente positivo (ho anche apprezzato molto il fatto che la storyline occupi tempistiche molto lunghe), tuttavia vorrei segnalare anche alcune piccole cose che a mio parere necessiterebbero di una piccola sistemata.
Gli anacronismi: bella idea quella di ambientare la storia ai tempi di MSN, ma attenzione a non inserire personaggi o terminologie di altre epoche. Tranquilla, non ho visti tanti, ma due sono proprio in questo capitolo.
Mi pare di capire che la protagonista abbia sedici anni nel 2003, che è indicativamente l'età che poteva avere a quei tempi Alessandra Amoroso, la quale è diventata famosa verso la fine di quel decennio.
Anche il termine "stalker" non veniva utilizzato in italiano a quei tempi, ma soltanto verso la fine del decennio. Quindi Anita anziché stalker dovrebbe definirsi maniaca, persecutrice... forse un po' troppo forte, magari impicciona.
L'età delle due sorelle: a meno che Anita e Alessia non abbiano iniziato ad andare a scuola con un anno d'anticipo rispetto alla media (e non sembra nei primi capitoli della storia), entro la fine di dicembre del quarto/ secondo anno di superiori, dovrebbero avere diciassette e quindici anni. Eppure siamo ne hanno ancora sedici e quattordici mentre siamo già al 31 dicembre, ovvero l'ultimo giorno utile per compiere rispettivamente i diciassette e i quindici.
La questione della foto porno (tra parentesi, ho adorato la prof che assegna quel compito) e del modo in cui i professori gestiscono gli atti di bullismo contro Anita: se da un lato è assolutamente realistico che ci sia chi se ne lava le mani, da questi mi aspetterei che dicano ad Anita di non prendersela, oppure che siano molto elastici con i bulli.
Non mi spiego tuttavia perché il professore di religione, dimostrando di avere capito perfettamente che Anita è innocente (la invita a "porgere l'altra guancia") quindi SA che non è stata lei, le metta una nota e coinvolga il preside. Allo stesso modo il professore di matematica(?) dice che dovrebbe imparare a difendersi da sola.
Mi spiego meglio: mi sembra realistico che i bulli non vengano puniti, ma non che Anita venga punita perché è stata bullizzata, senza che ci sia un motivo pregresso che "giustifichi" l'atteggiamento dei professori nei suoi confronti.
Nel resto della storia ne emerge che Anita è una brava ragazza, ha un buon rendimento, partecipa a un concorso letterario scolastico vincendolo, il preside la autorizza per meriti a prendere parte a un corso non riservato alla sua classe...
In sintesi, mi sembra strano che sia il tipo di studentessa contro cui un professore potrebbe mettere in atto questo genere di ritorsioni.
Lato positivo: a mio parere basterebbe pochissimo (anche una semplice allusione) per renderlo plausibile, ovvero trovare un motivo per cui il prof di religione ce l'ha con lei per qualche motivo pregresso, che faccia sì che le dia una nota mentre non riprovera nemmeno velatamente i compagni che fanno battute volgari (cosa che mi aspetterei da un insegnante scandalizzato).
Anita fa assenze strategiche o ritardi finalizzati a evitare la sua ora? È stata colta sul fatto mentre in segreteria si informava su quale fosse la procedura per smettere di frequentare la lezione di religione e passare a studio individuale? Il prof l'ha sentita in passato mentre parlava male di lui?
Bene, spero di non averti spaventata. Aggiungo che trovo molto realistico il fatto che entrambi i protagonisti temano che i compagni possano leggere i loro scritti. Anche se hanno partecipato a un concorso lettetario, quindi è risaputo che scrivano. Ma un conto è eventualmente fare leggere ai compagni di classe un testo concepito per essere school friendly, tutt'altro è far leggere loro quello che si scrive per diletto.
Ti saluto, per ora.
Al prossimo trillo. |