H^o^la Tayr!
E' da un bel pezzo che sto letteralmente piluccando la tua raccolta, perché è un peccato divorare tutto d'un colpo una scatola di cioccolatini così prelibati. Verrebbe solo un'indigestione, e non si assaporerebbe a dovere il gusto unico che ha ciascuno di essi a dovere, che richiedono di sciogliersi piano in bocca e poi di godere del sapore che rimane sul palato.
Per ora ne ho letta più di metà, e ora che inizio ad avere un quadro più generale che una semplice impressione posso apprestarmi a lasciarti qualche recensione. E benché tutto quello che ho letto finora mi sia piaciuto, a partire dall'introduzione (perché nessuno parla mai dell'introduzione?!? E' davvero splendida! Meriterebbe una recensione tutta sua... Anzi, magari qualche parola la spenderò pure su quella in futuro), e mi stessi chiedendo da dove iniziare a commentare... Quando ho letto “Dèi” ho capito che dovevo partire da questa. Sì, forse la più breve. Sì, proprio su quella stracciamaroni di Anzu, che io per prima con tutta la buona volontà proprio non riesco a godere quando apre bocca, nel manga e tantomeno nell'anime (no, aspe... Isis mi sta ancora più sulle balle, di lei non reggo manco la vista... Per cui se mi sorprendi pure con lei la seconda review le spetta di diritto). E non solo per il coraggio di scrivere su di lei, o perché per una volta non viene associata a qualcosa che non sia l'amicizia o l'amore, ma perché è quella flashfic che per ora mi ha dato quello che le altre, pur essendo scritte benissimo e profonde, non sono riuscite ad offrire. Quel di più che non ti riassume o riesprime cose che sai già ma ti apre gli occhi e ti fa dire: “cavoli, è vero”! E poi continui a pensarci per rielaborare appieno la scoperta.
Perché quello che vede Anzu è quello che ho visto anch'io nello stesso momento in cui Atem evoca Osiris, e che solo chi prova per lui altrettanto “amore” può vedere. Mentre Jono sente solo ammirazione per il suo amico e gioisce per lui, per la vittoria che ha ormai in pugno, mentre Kaiba prova solo invidia per il suo rivale e ancor più desiderio per quella carta, bramoso del suo potere, Anzu -e mi ci metto pure io- non ne è incantata, ma solo spaventata e, in parte, disillusa. Perché se evocando quel drago Atem ha mostrato tutta la sua forza e la sua regalità, è nel non temere di utilizzarlo, di distruggere anche fisicamente l'avversario, che svela tutto il suo lato più oscuro. Quello degli Yami no Game, in cui è lui che, con la sua moralità irreprensibile, giudica e condanna senza pietà. Un comportamento che per chiunque sarebbe arbitrario, folle, disumano, ma che lui si può permettere perché non è umano. E' un faraone e quindi pari a un dio. E' uno spirito e quindi quasi uno shinigami. Per cui Anzu giustamente soffre, nel dover togliere dai propri occhi il manto con cui ha sempre incensato il suo eroe senza macchia e senza paura, che è si pronto a tutto pur di salvare gli altri, ma senza curarsi di cosa può dover distruggere nel frattempo. Soffre, nel temere che il potere di Osiris possa corromperlo, fargli perdere del tutto la sua umanità. E, aggiungo io, l'avrebbe già persa, se non ci fosse in lui Yugi, la sua costante bussola morale, a ricordargli col suo animo gentile che un vero dio non è quello che punisce, ma quello che perdona, anche davanti al male peggiore. Quello che salva per davvero.
Bien, è tutto. Scusa il panegirico, ma mi sembrava dovuto... :P E, ovvio, complimenti vivissimi.
Au revoir,
XOXO
Evee |