Quando si nasce per appartenersi, ci si appartiene poi in tutte le vite possibili. In tutti i tempi ed in tutti gli spazi. Questa one shot prende spunto dal presupposto fantascientifico, a sua volta basato sul modello cosmologico del multiverso, per cui ad ogni buco nero corrisponderebbe un nuovo universo. Un multiverso è infatti letteralmente costituito dalla compresenza di più universi paralleli strutturalmente identici, ma apparentemente non comunicanti. La mia è ovviamente una rielaborazione in chiave romantica delle varie teorie che nel corso dei secoli son state avanzate sull'argomento. O più che altro, un vaneggiamento, uno dei miei tanti.

Mondiali 2010. Robert si trova in quel di Sao Paulo per la promozione di Eclipse. Durante una pausa assiste allo scontro Brasile-Inghilterra dal minuscolo monitor di un televisore a tubo catodico all'interno di un loschissimo bar affollato. In mezzo alla folla scalmanata della capitale, una chiquita brasileira, sembra fare il tifo per entrambe le squadre. Robert, stranito, lo trova assurdo. E assurda è la sua bellezza.

Questa volta Robert me lo tengo per me.
E' una dimensione onirica, un sogno ad occhi aperti. Una lettera, una poesia o una canzone. O niente di tutto questo.
E' solo il mio cuore, che si è aperto un po'.

Meredith e Robert. Due treni s'intercettano alla stazione di Faenza. Due sguardi si incollano. Due cuori martellano.
Ma poi un treno prosegue verso Milano, l'altro no. Direzioni opposte, ma qualcosa da non dimenticare.
Dedicato alla mia dolce LYO, che domani compie gli anni.