Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lady Bracknell    23/10/2006    46 recensioni
Era completamente assorto. All’inizio pensò fossero solo i suoi baci, o il modo in cui gli passava la mano fra i capelli e lungo il collo, la squisita sensazione che derivava dal suo tocco, ma col passare dei minuti si rese conto che non era una sola cosa che lo assorbiva in quel modo – non era il suo tocco, il suo sapore o profumo, oppure i suoi deliziosi baci – era semplicemente lei.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
in the morning B

 

Io.. non ci posso credere… ho appena postato il mio ultimo capitolo di Under the Table!

Che esperienza ragazzi… non riesco davvero a crederci di essere arrivata fin qui… è… incredibile.

 

Voglio ringraziarvi tantissimo, mi (ci) avete seguito, commentato, minacciato, lodato… sono… siamo, commosse.

Grazie davvero a tutti coloro che hanno recensito (se mi metto a fare nomi non finisco più, siete tantissimi!!), davvero non credevo in un successo del genere.

 

Grazie a Little Fanny, per il supporto morale e tutto il resto.

 

Grazie a Lady Bracknell, per avermi dato il permesso di tradurre questa splendida storia ed avermi permesso di rubarle un po’ (ma solo pochina, il resto del merito va tutto a lei) della sua gloria.

 

E adesso, il sospirato, agognato, desiderato e perché no, temuto, ultimo semi-capitolo.

 

 

8. In the morning (ultimissima parte).

 

Tonks lo osservò attentamente, sulle labbra un leggero accenno di un sorriso malizioso e incoraggiante.

“Sembra che siamo abbastanza sobri, adesso. Disse lei, mordendosi appena il labbro.

 

“E’ così.”

 

Quando lui non aggiunse altro, alzò un sopracciglio in attesa, lui volle credere, abbastanza speranzosa. “Quindi lo farai?”

 

Sapeva che avrebbe dovuto rispondere sì, che sarebbe stato lieto di chiederle di uscire, ma prenderla in giro era sempre così divertente che non fu affatto quello che disse.

“Non lo so,” mormorò, inarcando un sopracciglio, abbassando il tono di voce e suonando malizioso.

 

“No?”

 

“Beh, stanotte hai detto che probabilmente mi avresti risposto sì,” iniziò, “Ma mi domandavo. Era soltanto un probabilmente sì da ubriaca, o vale ancora adesso che gli effetti della tequila sono svaniti?

 

“Vuoi conoscere la mia risposta ancora prima di avere fatto la domanda?” Domandò, alzando la voce divertita o per l’irritazione, non seppe dirlo.

 

“Sentimentalmente distrutto e rovinato, ricordi?” spiegò, “Sei fortunata che io non mi sia rintanato sotto la scrivania e pretenda di condurre tutta questa conversazione via gufo.”

 

Remus guardò Tonks contrarre le labbra, disperatamente cercando di non ridere.

“E’ quello che normalmente fai, è così?”

 

Lui inarcò un sopracciglio.

“Oh, dimenticavo,” esclamò alzando gli occhi al cielo. “Tu odi parlare della tua vita sessuale.” Lui sorrise timidamente. “Lo sai,” disse, “Non eri lontanamente così timido ieri sera, quando mi hai fatto ubriacare e mi hai baciato spassionatamente.”

 

Remus distolse lo sguardo, tentando di non sorridere alle parole ‘baciato spassionatamente’ ed il fatto che qualcuno, specialmente Tonks, le avesse usate in relazione a lui.

“Non ti ho fatto ubriacare,” protestò. “Hai fatto tutto da sola.”

 

Quindi non contesti l’altra parte?” Lui guardava dappertutto tranne che nella sua direzione, cercando di non arrossire. “Odi proprio parlare di queste cose, vero?”

 

“Sì.”

 

Ma non ti dispiace farle?”

 

Lui ridacchiò silenziosamente ed il letto scricchiolò sotto di loro.

“No.” Rispose, sbirciando nella sua direzione, scoprendo che si era girata su un fianco per poterlo guardare in faccia, ed era un po’ più  vicina di quanto lo fosse prima.

“Ti diverte davvero vedermi penare, non è vero?” le chiese, per trattenersi dall’impulso di sfiorarle le labbra con le dita, cosa che, per qualche strana ragione, era appena diventata disperatamente allettante.

 

“Hmm,” rispose, con un sorriso, “Allora lo farai?”

 

Remus sussultò, sorpreso dall’improvviso cambio di argomento.

Cosa?”

 

Se ti dico di sì, dove hai intenzione di portarmi?”

 

Remus si girò sul fianco per guardarla in faccia, appoggiando la testa sulla mano, e notando, con molto interesse, quanto ora fossero vicini. Non si toccavano, ma avrebbe potuto farlo senza difficoltà, se l’avesse voluto. Abbassò la testa e la guardò, le labbra increspate in un mezzo sorriso.

“Devo supporre che la tua risposta dipenderà interamente dalla mia scelta del luogo?” chiese, e lei spalancò gli occhi, fingendo un’espressione sorpresa, alquanto divertita.

 

“Penso solo che mi piacerebbe prendere... com’è che l’hai chiamata tu? Una decisione informata.” Replicò lei nello stesso tono malizioso di lui.

 

“Lo sai, questo non fa molto bene al mio ego,” commentò lui, imbronciato.

 

Tonks rise e lo guardò con apprezzamento.

“Non sapevo fossi così fragile,” osservò.

 

“Oh, lo sono,” confermò lui, “Sono molto fragile in effetti.”

 

“D’accordo,” disse lei, alquanto incredula. Lui corrugò e si mise a fissare una piega della coperta, sotto il gomito di lei.

“Come mai?” domandò lei, tranquillamente, rinunciando al tono malizioso, preferendone uno più sincero e calmo.

 

Remus respirò a fondo, espirando lentamente, perfettamente consapevole del fatto che stava prendendo tempo e che lei lo sapeva.

“Forse non riuscivo a immaginare perché avresti dovuto dirmi di sì.” Rispose, e quando alzò lo sguardo il respiro gli si fece pesante, “Visto che tu pensi io sia noioso, razionale ed esasperante.

 

“Tu sei  noioso, razionale ed esasperante.” Disse.

 

“Grazie.”

 

“Ma,” aggiunse tranquillamente, mordendosi il labbro e guardandolo maliziosa, “Sei anche sexy, in un certo senso.”

 

Remus spostò appena la testa, in modo da poter nascondere la bocca dietro le dita. Premette le dita sulle labbra per poter evitare di scoppiare a ridere.

“Pensi che io sia sexy?” chiese, appena ripreso il controllo, leggermente sorpreso per quanto compiaciuto suonasse il suo tono di voce.

Tonks alzò gli occhi al cielo e distolse lo sguardo.

 

“Ho detto in un certo senso.” Lo corresse.

 

La lasciò per un attimo nel suo imbarazzo poi alzò la mano e le sfiorò delicatamente la guancia. Lei riportò lo sguardo su quello di lui, guardandolo con un espressione timida e sfacciata allo stesso tempo e il suo stomaco si sciolse.

“Cinese,” disse, riuscendo a malapena a pronunciare la parola. “Pensavo di portarti a mangiare cinese.”

Le dita si fermarono per un attimo sulla guancia, poi scivolarono verso il collo facendola avvicinare.

 

“Perfetto,” rispose lei, chiudendo la distanza.

 

Quando le loro labbra si incontrarono e un brivido di qualcosa di appena inatteso ma non assolutamente spiacevole lo percorse, e Remus pensò che fosse un miracolo che le ginocchia non gli avessero ceduto. All’improvviso fu molto felice di essere disteso. Si chiese pigramente se sarebbe mai stato capace di baciarla stando in piedi, ma al momento non gli interessava veramente se ne sarebbe stato in grado, era semplicemente felice di farlo in quell’istante. Le dita scivolarono fra i suoi capelli, attirandola a sé, baciandola più intensamente, e quando la sentì rispondere con eguale fervore, credette di poter andare a fuoco.

 

Tonks mormorò in approvazione contro le sue labbra e le sue dita sfiorarono la vita di lui, stingendo leggermente la presa ogni volta che lui faceva qualcosa che le piaceva. Remus tentò di concentrarsi, di assaporare ogni secondo, ogni movimento, ogni sensazione sussurrata, i fremiti del suo corpo al contatto delle sue labbra, ma era tutto piuttosto difficile da focalizzare.

 

Era completamente assorto. All’inizio pensò fossero solo i suoi baci, o il modo in cui gli passava la mano fra i capelli e lungo il collo, la squisita sensazione che derivava dal suo tocco, ma col passare dei minuti si rese conto che non era una sola cosa che lo assorbiva in quel modo – non era il suo tocco, il suo sapore o profumo, oppure i suoi deliziosi baci – era semplicemente lei.

 

Si scostò appena, pensando che probabilmente, stava esibendo un sorriso alquanto ebete.

“E’ un sì?” chiese, ma ancora prima che potesse finire di pronunciare quelle parole, lei lo aveva già attirato a sé, catturando le labbra di lui con le sue.

 

“Uh-huh,” mormorò, rispondendo con entusiasmo al suo bacio. Lui fece scivolare la mano lungo il suo fianco stringendola a sé, e la sentì sorridere contro le sue labbra mentre si appoggiava delicatamente sopra di lei.

“Lo sapevo che farti ubriacare sarebbe stata una buona idea,” disse, e lui si scostò leggermente, baciandole il collo ed assaporando la sensazione della pelle di lei sotto le sue labbra. Era felice che l’averla trovata inebriante non fosse solo frutto della sua ebbra immaginazione.

 

“Sul serio?” chiese, mormorando le parole contro la sua pelle.

 

Mmmm.”

 

“Allora avevi programmato tutto?”

 

“Oh sì,” rispose, passandogli una mano fra i capelli e riportandogli il viso al suo. “Sono molto disonesta.”

 

Catturò di nuovo le sue labbra, baciandolo intensamente e ardentemente, e lui onestamente non poteva dire che la cosa gli dispiacesse, e nemmeno la sua disonestà.

 

Le gambe si intrecciarono e i loro corpi si muovevano, si misero di fianco , Remus ritrovò quel punto sotto il maglione di lei che aveva dovuto bruscamente abbandonare la notte precedente e sentì Tonks armeggiare con i bottoni della sua camicia. Alla fine riuscì a sbottonarli, spostandosi in modo da poter posare delicati baci sulla sua pelle man mano che la scopriva, e quando ritornò alle sue labbra, lui non aveva più il potere di fare niente se non mormorare incoerentemente contro le labbra di lei. Fece scivolare le mani sul petto di lui e Remus si sentì sciogliere.

“Il tuo cuore batte,” sussurrò Tonks. Lui si scostò appena, quanto bastava per poter incontrare il suo sguardo e tentare di formulare una frase.

 

“Qualche particolare ragione per cui non dovrebbe?”

 

“No – solo – di solito sei sempre così inagitabile.

 

Lui sorrise al pensiero, e fece per tornare alle sue labbra, fermandosi per dire: “Non è una parola.

 

“Sì che lo è.”

 

“Non lo è.” Replicò, impressionato da quanto suonasse insistente quando correggere il vocabolario fosse l’ultima cosa che aveva per la testa, e che stava discutendo con lei solo perché adorava quando si arrabbiava.

 

“Sì.”

 

“No.”

 

“Sì.”

 

“No.”

 

“Sì.”

 

“No.”

 

Tonks emise un sospiro che si trasformò in una risatina, ed era il suono più sexy che avesse mai sentito, e lei inarcò un sopracciglio.

“Vuoi fare quello che tutte le persone che si piacciono normalmente fanno a letto, o discutere di semantica?”

 

“Discutere di semantica.”

 

Lei gli fece scherzosamente il broncio, e quando lui sorrise, lei lo spinse di nuovo sul letto, e lo baciò, gli occhi che le brillavano maliziosamente, non lasciandolo mai andare mentre si muoveva sopra di lui.

Comunque,” mormorò, le labbra contro quelle di lui e Remus la sentì sorridere. Rispose al bacio e quando lei lo circondò con le braccia, stringendolo a sé, emise un gemito che non aveva assolutamente niente a che fare con i postumi della sbornia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Remus stava disteso sul letto, fissando il soffitto e tentando di controllare il respiro affannoso.

 

Pensò di aver effettivamente visto le stelle, ad un certo punto.

 

Tonks era stesa accanto a lui, anche lei col respiro pesante, e la coperta si mosse mentre lei si stiracchiava. Sentì che avrebbe dovuto dire qualcosa, anche se non aveva la minima idea di cosa.

 

Disse la prima cosa che gli passò per la mente.

 

“Diavolo, Ninfadora. Dove l’hai imparato?”

 

Tonks ridacchiò sommessamente, e quindi si girò su un fianco per guardarlo, mordendosi un labbro e fissandolo con un sorriso birichino.

“Hogwarts.” Rispose.

 

Remus fece per alzarsi, nonostante fosse quasi certo che le sue gambe, che avevano preso la consistenza della gelatina pochi minuti prima, non l’avrebbero sostenuto.

Dove stai andando?” chiese Tonks.

 

“Devo scrivere immediatamente al preside,” spiegò, “Per complimentarmi dei cambiamenti che ha apportato al programma da quando sono andato via.”

 

Lei rise e lo tirò di nuovo sul letto. Non poté fare a meno di sorriderle, e lei rispose al sorriso, spostandosi poi per baciarlo. Le labbra di Remus incontrarono le sue, assaporando il momento fino a che lei non si allontanò e si sistemò contro di lui. lui l’abbracciò, giocando distrattamente con alcune ciocche di capelli rosa, ed appena sorpreso di quanto poco ci volesse per affezionarsi a lei.

“Allora, hai ancora intenzione di uscire con me?” mormorò.

 

“Naturalmente,” rispose e lui sorrise.

 

“E’ perché adesso sai quanto è ridicolmente facile portarmi a letto?”

 

“Sì,” disse, ridacchiando sommessamente contro il suo petto. spostò la mano sulla vita e si strinse a lui.

 

Remus aspettò che chiudesse gli occhi, mordendosi il labbro per non ridere.

“Mi rispetterai ancora il mattino?” chiese, e lei spalancò gli occhi e rise e gli diede in colpetto di avvertimento sulla spalla.

 

“E’ mattino,” disse, sistemandosi di nuovo contro di lui.

 

Remus aspettò, quanto bastava…

 

“Nel pomeriggio allora?”

 

In mezzo ad adorabili risatine, riuscì a pronunciare la parola ‘no’, e lui rise.

“D’accordo.”

 

“Adesso sta’ buono e lasciami dormire.”

 

“Stanca?”

 

“Sì,” rispose. “Qualcuno mi ha tenuto in piedi tutta la notte a bere tequila insistendo che leccassi parti della sua anatomia.”

 

Remus si spostò appena, voltandosi verso di lei e prendendole il viso fra le mani.

“Beh, sembra un terribile compagno,” disse, accarezzandole delicatamente la guancia col pollice e lei sorrise.

 

“Oh, lo è.” Confermò, avvicinandosi per un bacio. “E’ un bastardo totale.”

 

Ma ti piace, tuttavia?”

 

“Apparentemente,” rispose, e quando le loro labbra si incontrarono, Remus pensò che ‘apparentemente’ era probabilmente la parola che ora preferiva di più.

 

 

 

E… è FINITA!! Cavoli.. ce l’ho fatta! Sono arrivata in fondo!! E anche voi!

 

Stanchi? Non vi preoccupate, siamo finalmente arrivati in fondo.

 

Ecco i miei programmi per il prossimo futuro: prendermi una settimana di “riposo” per tradurre all’autrice i vostri numerosissimi commenti e riprendere al più presto il mio lavoro.

 

A questo punto la scelta è vostra: piantarla qua o aspettare il finale alternativo del 5° capitolo che inizierò presto.

 

Vi chiedo solo una cosa….

CE LO LASCIATE UN COMMENTINO??

Anche tutti quelli che finora hanno solo letto… in fondo è l’ultimo capitolo, che vi costa? Siete arrivati fin, qui, ci terremmo a sapere cosa ve ne è parso..

PLEASE…

 

Grazie... di tutto.

 

Nonna Minerva.

 

 

  
Leggi le 46 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Bracknell