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Autore: 9Pepe4    16/01/2013    6 recensioni
Aggiornamento rimandato perché sono un disastro ;_;
Harry Osborn è sopravvissuto allo scontro con Venom e Sandman.
Ora che sa la verità, la sua amicizia con Peter e Mary Jane è più forte che mai, e in ospedale il ragazzo conosce Liz Allen, una giovane infermiera che farà del suo meglio per aiutarlo.
Ma nuove nubi si profilano all’orizzonte...
[Attenzione! Presenza di personaggi del fumetto mai apparsi al cinema!]
(Aggiunto capitolo 22: Un piccolo imprevisto)
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 01 – Appesi a un filo

Quel corridoio d’ospedale era tutto uguale.
Sterile, asettico. Pregno dell’odore del disinfettante.
Peter Parker aveva la nausea.
Davanti ai suoi occhi, continuava a balenare l’espressione stordita di Harry nel momento in cui le lame del suo aliante lo avevano trafitto.
E poi la sofferenza, le sirene lontane delle ambulanze. Il disfare il suo amico della tuta di Goblin, la corsa disperata per affidarlo ad alcuni medici. Dopodiché precipitarsi indietro, strapparsi di dosso i brandelli del costume da Spider-Man, recuperare dei vestiti… E via in ospedale, dove la sua corsa si era interrotta bruscamente.
L’andare avanti e indietro gli aveva fatto venir voglia di vomitare, ma forse l’attesa era mille volte peggiore.
In quel momento, Harry si trovava in sala operatoria.
La vita del suo migliore amico era appesa ad un filo, ed era tutta colpa sua.
Venom puntava a lui, voleva uccidere lui. Ma Harry si era messo in mezzo per salvarlo.
Già. Non aveva esitato un secondo, nonostante tutto il dolore che lui gli aveva causato.
«Peter? Peter Parker?»
Nel sentire quella voce femminile, Peter alzò il capo, trovandosi a guardare una ragazza che lo fissava incredula.
Stordito com’era, impiegò qualche momento a raccapezzarsi.
Lei indossava una divisa da infermiera, e teneva i capelli biondi legati in una pratica coda di cavallo.
Peter pensò persino che si trattasse di una delle ragazze che aveva rimorchiato mentre era sotto l’influsso del costume nero… Ma alla fine realizzò di conoscerla.
«Elizabeth Allen» disse, senza riuscire ad evitare di suonare un po’ guardingo.
Erano stati a scuola insieme, ai tempi delle medie, e lui non serbava ricordi esattamente piacevoli sul suo conto.
A sorpresa, la ragazza si mise a ridere di gusto. «Non ho nessuna intenzione di azzannarti, sta’ tranquillo!»
Peter trovò quella reazione poco in linea col carattere permaloso della compagna che ricordava, ma non era nelle condizioni di stupirsene.
Dio, era normale che l’operazione di Harry durasse tanto?
La giovane dovette notare la sua espressione, le sue occhiaie marcate, poiché tornò seria in un attimo e lo fissò interrogativa… per poi sgranare gli occhi.
«Io e la mia lingua lunga!» imprecò. «Scusami, Parker. Non ho pensato di…»
Peter non seppe mai cosa non aveva pensato di fare, poiché in quel momento la ragazza notò Mary Jane.
Quest’ultima era accomodata sulla sedia accanto a quella di Peter, e teneva il proprio volto tra le mani.
Il giovane girò la testa verso di lei. Vederla così lo faceva star male, ma non sapeva come consolarla. Lui stesso si sentiva morire, soffocato dal senso di colpa.
La ragazza bionda gli scoccò un’occhiata, poi si avvicinò alla rossa con aria titubante. «MJ?» chiamò, posandole una mano sulla spalla.
Mary Jane alzò il capo e sgranò gli occhi – erano arrossati, anche se lei non stava più piangendo. «Liz!» boccheggiò, stupefatta. «Cosa… Cosa ci fai qui?»
La ragazza si strinse nelle spalle. «Ci lavoro» rispose, per poi aggiungere cautamente: «Sei insieme a Parker? Perché siete qui?»
Peter serrò i pugni sulle proprie ginocchia. “Siamo qui perché sono un idiota e un incapace. Perché un mostro stava per uccidermi e il mio migliore amico si è messo in mezzo per salvarmi”.
«Un nostro amico» disse Mary Jane, cercando di tener salda la voce. «È rimasto coinvolto nello scontro tra Spider-Man e Venom».
«Oddio, mi dispiace!» esclamò l’altra ragazza, e sembrava sincera.
Si voltò verso Peter, e lo fissò in volto con una strana intensità.
«A quanto pare anche tu ci sei rimasto in mezzo» osservò. «Ti sei fatto vedere quei lividi e quei tagli?»
Peter annuì, indifferente. «Me li hanno già disinfettati».
Era vero: non appena aveva messo piede in ospedale, un medico aveva notato la sua aria malconcia, e aveva voluto a tutti costi sottoporlo a una visita veloce.
«Il vostro amico…» azzardò la ragazza bionda dopo qualche istante. «Lo conosco?»
Peter fece cenno di no col capo, mentre Mary Jane si mordeva forte le labbra.
Liz esitò un attimo, poi domandò: «Adesso è in sala operatoria, vero? Se vuoi, posso andare a vedere come stanno procedendo le cose».
Nell’udire quelle parole, Peter la guardò come un cane randagio che si vede offrire un boccone inaspettato.
Mary Jane, invece, non sembrava credere alle proprie orecchie. «Davvero lo faresti?»
Liz annuì. «Certo! Basta che mi diciate come si chiama…»
«Harry» intervenne Peter. «Harry Osborn».
La ragazza bionda lo guardò. «Tornerò non appena saprò qualcosa» promise, avviandosi a passo spedito lungo il corridoio.
Peter la seguì con lo sguardo.
«Saranno buone notizie, vero?» sussurrò Mary Jane. Aveva il viso tirato.
Peter inghiottì e le strinse la mano. «Lo spero».
La ragazza lo guardò. La sua espressione era composta, ma i suoi occhi erano colmi di tristezza… E lei, esitante, poggiò la testa sulla spalla del giovane.
Era da molto tempo che non stavano così vicini.
Peter la abbracciò, cercando di farle forza.

Liz controllò il tabellone su cui erano segnati gli interventi del giorno.
Quello scontro nel centro di New York aveva causato un bel po’ di danni, così al momento le sale operatorie erano tutte occupate. La ragazza, però, trovò subito il nome che le interessava.
Harry Osborn. Lo stava operando il dottor Reed. Era in Sala 2.
Liz girò sui tacchi, precipitandosi lungo il corridoio.
Ogni sala operatoria era dotata di una piccola galleria, dove i chirurghi si lavavano e si preparavano e dalla quale, volendo, potevano anche assistere alle operazioni.
Tale galleria, infatti, era separata dalla sala vera e propria per mezzo di una vetrata.
Quando Liz arrivò, le bastò un’occhiata per capire che le cose stavano andando male.
I bip dell’elettrocardiogramma erano fin troppo rapidi, e il dottor Reed stava giusto tendendo il guanto insanguinato verso la sua assistente.
«Defibrillatore!» lo sentì dire la ragazza bionda.
Col cuore in tumulto, Liz avvicinò il viso alla vetrata, e per poco non vi sbatté il naso contro.
Harry Osborn era disteso sul tavolo operatorio inondato di luce. Gran parte del suo volto esamine era coperto, e Liz riuscì a vederne giusto gli occhi chiusi, ma tanto bastò perché lui le apparisse intollerabilmente indifeso.
E in quanto alle persone che cercavano di salvargli la vita… Sembravano fantasmi avvolti in camici verde acqua.
La ragazza strinse i pugni così forte da farsi male.
Non vedeva Mary Jane da anni, e le erano successe moltissime cose, ma non aveva dimenticato la loro amicizia, e ricordava fin troppo bene quanto l’altra le fosse apparsa disperata.
Al solo pensiero di doverle riferire delle cattive notizie, si sentiva morire.
Quando l’elettrocardiogramma si ridusse a una linea piatta, segno che il cuore del giovane si era fermato, la ragazza non resistette.
In preda all’ansia, s’infilò in fretta e furia guanti, cuffia e mascherina, ed entrò nella sala operatoria.
L’anestesista nell’angolo la guardò inarcando le sopracciglia, ma né il chirurgo né la sua assistente fecero caso a lei: l’uomo stava giusto restituendo il defibrillatore, dopodiché immerse la mano nel torace aperto del suo paziente.
«Andiamo, ragazzo» borbottò.
Liz riusciva quasi a vedere le mani del dottor Reed che massaggiavano il cuore sanguinante del suo paziente.
Finalmente, dopo qualche secondo di agonia, il cuore del ragazzo ripartì.
Liz emise un sospiro carico di sollievo, ma da ciò che vedeva capiva che era presto per considerarlo salvo.
«Garze» ordinò il dottor Reed, tendendo la mano. «Aspira… È una gran brutta emorragia».
Liz sentì una fitta d’ansia. Anche a lei appariva chiaro che il giovane stava perdendo una quantità enorme di sangue, ma sentirlo confermare dal medico le parve spaventoso.
Le mani del chirurgo lavoravano senza sosta, la sua voce chiedeva continuamente altri studenti. Ma la sua fronte, visibile tra la mascherina e la cuffia azzurra, era aggrottata, e dopo un po’ lui iniziò a scuotere il capo.
Con un nodo alla gola, Liz puntò gli occhi sul volto di Harry Osborn.
In quel momento, notò che lui aveva il lato destro del viso sfigurato, come se fosse sfuggito appena in tempo a un incendio.
E di colpo, non si trattò più solo di non voler portare una cattiva notizia a MJ. Anzi, per un istante dimenticò persino di trovarsi lì per richiesta dell’amica.
Harry Osborn doveva avere circa la sua età, e sembrava così sperduto…
Liz si sentì soffocare. “Oddio, no! Ti prego, fa’ che vada tutto bene. Ti prego, ti prego, ti prego…”
La voce incredula del dottor Reed interruppe le sue preghiere: «Non è possibile…»
«Che cosa, dottore?»
«Questi vasi. Erano andati, come diavolo…? Non importa. Il ragazzo è fortunato».
Liz sentì il proprio cuore battere più forte. Fortunato?
«Bene» decretò il chirurgo, «finiamo qui, e poi possiamo chiudere. Se la caverà».
La ragazza bionda gettò un ultimo sguardo al volto esamine di Harry Osborn, sentendo un sorriso radioso premere contro la mascherina.
Senza dire nulla, sgusciò via: non le serviva sapere altro.


















Note:
Se qualcuno è riuscito ad arrivare in fondo a questo capitolo, mi congratulo con lui.
E sarei felicissima se mi facesse sapere cosa ne pensa (è il caso di continuare o di cestinare la storia?).

Questa, comunque, è la riscrittura (molto riscritta XD) di una storia che avevo iniziato a pubblicare il 9 ottobre del 2010.

Liz Allen non l’ho inventata io: è un personaggio dei fumetti al pari di Peter, Harry e Mary Jane.
Io vi consiglio di non cercare altre informazioni in rete su di lei, se volete che ciò che succederà sia una sorpresa.
Nel banner (orrido, lo so) là in alto, è impersonata da Reese Witherspoon.

Ho detto tutto, perciò mi eclisso!
Ah, il prossimo capitolo dovrebbe arrivare mercoledì 30 gennaio. Contrordine: arriverà giovedì 24 ^^
  
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