Chiusi
fuori
insieme
Le
sue carezze hanno il sapore di uno schiaffo.
«Rivestiti
e vattene», dice, con quella sua voce perennemente annoiata,
e lei non può fare
a meno di sentirsi come la più sporca delle prostitute.
Eppure
torna, torna sempre. Continua a cercare i suoi occhi ed è di
loro che è
innamorata. Quello strano ragazzo che tutte definiscono tanto bello,
lei non lo
guarda nemmeno. Hinata vuole i suoi occhi e basta.
Sasuke
si accende una sigaretta. Fuma lentamente, lasciando vagare lo sguardo
sul
tramonto che si porta via tutta la luce, la stessa luce che a loro
è preclusa.
Vivono nell’oscurità insieme a quegli incontri
segreti, relegati lì per uno
strano scherzo del destino.
Hinata
non lo capisce, probabilmente non lo farà mai. Abbassa il
capo e fissa i graffi
sul parquet, stringendosi il lenzuolo attorno al corpo.
«V-va
bene, Sasuke-kun.» mormora. «Come vuoi.»
Non
l’hai mai invitata a restare a dormire, e lei non
avrà mai il coraggio di
chiederglielo. Malgrado sappia che sarebbe meraviglioso svegliarsi e
incontrare
i suoi occhi, quella strana soggezione che prova nei suoi confronti non
sparirà
mai del tutto. Ma è tenace, Hinata, e tornerà in
quella stanza fino al momento
in cui non diventerà anche la sua
«Ce
li hai i soldi per il tram?»
Sasuke
si è voltato e Hinata si interrompe a metà di un
movimento, mentre si sta
infilando le mutandine. Le sue mani vanno a coprire le
nudità, vittima di una
timidezza impossibile da cancellare. Lui sbuffa, quasi divertito.
«N-no.
Li ho scordati.» risponde la ragazza, rossa in viso.
«Andrò a piedi.»
Sasuke
si alza dal letto e le si avvicina. Raccoglie il reggiseno color crema,
l’aiuta
ad infilarlo e lo allaccia. Le sue mani sono delicate e Hinata freme.
«Non
dire idiozie, ormai si è fatto buio. Ti accompagno io o
chissà cosa combini,
maldestra come sei.»
La
ragazza si volta e finisce tra le sue braccia. Vede il suo sguardo e il
cuore
si calma.
Le
iridi sono rosse. Qualcuno ci vede l’inferno, altri il
proibito, lei ci vede
Sasuke. Fanno paura a tutti, molti lo insultano e lo deridono, lei lo
ama.
Hinata ha gli occhi bianchi e da diciotto anni deve convivere con il
marchio
della diversità che accompagna entrambi fin dalla nascita:
sa cosa significa
guardare il mondo e non trovare nulla di lontanamente simile a lei.
Poi,
un giorno, il bianco ha incontrati il rosso. Lei non è stata
più sola e ha
capito che aveva bisogno di vedere ogni giorno il diverso uguale a lei.
«Va
bene.», dice, a bassa voce. Non balbetta più.
«Grazie.»
Il
rosso è diventato il suo colore preferito, testimone di una
ferita comune che
possono curarsi a vicenda. Quella sfumatura scarlatta è il
suo unico sostegno e
il solo scudo che ha contro le parole della gente, ma non importa. Non
ha
bisogno di altro.
«Adesso
sbrigati e non farmi perdere tempo.»
Hinata
sorride e annuisce: finché ci sarà il rosso dei
suoi occhi a proteggerla, non
avrà paura di niente.
Nemmeno
di un amore non corrisposto.
☑Originalità
☑Grammatica
(“il bianco ha incontrati il rosso”, ma non
è abbastanza per toglierti il punto)
☑IC
Personaggio Base
☑IC Personaggio Aggiunto
☑Uso del Prompt (un po'
troppo ripetuto e calcato, fino
a non farlo più sembrare naturalmente inserito nella storia,
ma inserito bene
nelle frasi e nei pensieri)
☑Gradimento
personale (“Qualcuno ci vede l’inferno,
altri il proibito, lei ci vede
Sasuke.” l'ho trovato poetico, sai? Molto d'effetto!)
☐Bonus/Malus
Totale: 6 punti
Con questa flashfic
ho ottenuto [6] punti per un totale di [40] punti nella sfida