Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: martyki    04/07/2013    8 recensioni
Ormai mi stavo abituando ai giochi pericolosi e questo probabilmente, almeno per me personalmente, era peggio di una caccia contro Kira perché c’era in ballo il mio futuro, la mia carriera, il mio mondo. Sarebbe stato un tiro alla fune tra me e lui ma e alla fine avrei vinto io. Non so come ma avrei cercato di ribaltare la situazione a mio vantaggio.
“Basterebbe parlare con L…”
Ancora la vocina fastidiosa!
“Oppure farti aiutare da Kira e ucciderlo. Dovresti solo trovarlo”.
Rimasi con la mano sulla manopola dell’acqua prima di aprirla soffermandomi su quel pensiero. Se le cose si fossero messe male non sarebbe stata una così cattiva idea. Forse avrei potuto…

 
E se Misa avesse perso i suoi genitori all'età di otto anni e Watari l'avesse portata alla Wammy's House dove si trovava L? E se L decidesse di diventare per Misa suo "fratello"? E se Misa, per aiutare suo fratello, decidesse di indagare a modo suo su Light per scoprire se è realmente Kira?    
SONO TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO! ^___^
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo10
Capitolo 10
Torte alla fragola

 




Entrai in casa sbattendo la porta, con una violenza che non pensavo di avere, per poi buttarmi pesantemente sul divano a pancia sotto. Mi sentivo frustrata e umiliata per la millesima volta. E non potevo fare nulla. Nulla! Un mio qualsiasi gesto, una qualsiasi azione, qualsiasi cosa si sarebbe ritorta contro di me.
Avevo giurato che Thomas Fileni non mi avrebbe umiliata mai più e invece ci era riuscito alla grande, come  sempre.
 
«Ti ricordi quello che ti ho detto in quella fumetteria da strapazzo l’ultima volta che ci siamo incotrati, vero Misa?» aveva sibilato al mio orecchio prima che potessi andare via dalla Yoshida Production, «Sono l’attore più famoso del momento e, cosa più importante, mi sto anche buttando in politica e molti sembrano apprezzarmi. Posso distruggere tutto quello che hai costruito in un secondo e lasciarti senza niente. Neanche il tuo caro fratellino potrebbe difenderti questa volta, perché tutto gli si ritorcerebbe conto. Quindi fai la brava e fai finta di essere una mia ottima amica a dispetto di quanto hai mostrato con le tue occhiate truci e astiose»
«E se io decidessi di abbandonare il film pur di starti alla larga?» chiesi a denti stretti, «Non voglio aver niente a che fare con te! Anche il mio orgoglio professionale ha un lim…»
«Sarà peggio» ghignò lui, «ho pensato a tutto, Misa. Sei un’attrice, no? Comportati come tale e fingi che tra noi non ci siano problemi»
«Sei un mostro!»
«No, sono solo un po’ capriccioso»
«Ma cosa vuoi da me? Mi hai già rovinato abbastanza la vita, cosa ho fatto di male per dover continuare a soffrire così, eh? Dimmelo! Perché?»
«Perché tu mi hai umiliato come non mi ha mai umiliato nessuno!» ringhiò alzando leggermente la voce, «Tu, con quel… con quel coso storpio che hai per fratello mi ha fatto fare la figura del cretino davanti a tutto il mondo! Non hai idea quanti articoli siano stati scritti su di me, quanti mi abbiano infamato e deriso per quello che è successo quel giorno. Tu non hai idea della fatica che ho fatto per tornare alla ribalta. Anche se è stato lui a picchiarmi è come se mi l’avessi fatto tu e ora devi pagare!»
Non potevo crederci. Era un discorso da bambini eppure era serissimo.
«Ti denuncerò per quello che stai…»
«Te l’ho già detto» replicò lui stampandosi immediatamente quel suo sorriso beffardo sulle labbra, «Qualsiasi cosa tu faccia, ora, conoscono qualcuno che sta più in alto di qualsiasi persona conosca tu. Non avresti alcuna possibilità di continuare la tua carriera. Finiresti per diventare una cassiera di negozi per souvenir e sarebbe davvero un peccato con il talento e il bell’aspetto che ti ritrovi. E ovviamente non solo tu, ma tutti quelli a cui tieni di più»
Avrei voluto tirargli un cazzotto dritto in faccia ma non potevo fargli nulla se era vero quello che mi aveva appena detto. Avevo le mani legate.
Mi guardò ancora per qualche secondo per poi girarsi e avviarsi verso la sala di ricevimento.
«Ah, se fossi in te farei ben attenzione a parlare di questa faccenda con amici e familiari. Sai, potrei farti pedinare da qualcuno dei miei e a quel punto preparati a precipitare nel baratro e ad essere ancora più umiliata di quanto ti possa sentire adesso» si girò per l’ultima volta. «Ci si vede sul set tra qualche giorno, Yuuki Cross»
 
«Aaaarrrhhhhggg!» soffocai l’urlo nel cuscino cominciando a piangere.
Cavolo, era la cosa che mi riusciva meglio in quel periodo!
Non potevo parlare con nessuno, non potevo andare dalla polizia a denunciarlo per molestie… Non potevo fare niente, maledizione! Avrei voluto chiamare Light e dirgli quanto era successo ma chi mi garantiva che Thomas non mi stesse spiando da qualche parte o avesse piazzato delle cimici nelle vicinanze?
Inoltre era impensabile parlare con L. Dubitavo che Fileni sarebbe mai potuto venire a sapere di un mio incontro con lui, quel verme non aveva idea dei meccanismi di difesa e "anti mondo esterno" che possedeva il mio caro ex fratellone, ma per come stavano le cose tra noi come potevo anche solo pensare di chiedergli aiuto?
“Questo si chiama stupido orgoglio. L ti ama quindi farebbe di tutto per toglierti da questo impiccio a prescindere da tutto e tutti”.
«Ma sta un po’ zitta e fatti i cavoli tuoi» dissi a me stessa alzandomi dal divano andando in bagno a farmi una doccia.
Fileni voleva giocare a fare il bastardo e mettermi in difficoltà? Bene. Anzi, benissimo! Avrei risposto con la mia dote più grande: la commedia. Ormai mi stavo abituando ai giochi pericolosi e questo probabilmente, almeno per me, era peggio di una caccia contro Kira perché c’era in ballo il mio futuro, la mia carriera, il mio mondo. Sarebbe stato un tiro alla fune tra me e lui ma alla fine ero sicura che avrei vinto io. Non so come ma avrei cercato di ribaltare la situazione a mio vantaggio.
“Basterebbe parlare con L…”
Ancora la vocina fastidiosa.
“Oppure farti aiutare da Kira e ucciderlo. Come sei in grado di trovare L quando non vuole potresti riuscirci anche con lui”.
Rimasi con la mano sulla manopola dell’acqua prima di aprirla soffermandomi su quel pensiero. Se le cose si fossero messe male non sarebbe stata una così cattiva idea. Forse avrei potuto effettivamente…
No.
Non avrei mai fatto una cosa del genere. Era contro ogni mio valore etico.
«Coscienza, perché per una volta non ti fai un pacchetto di fatti tuoi e fai fare alla sottoscritta? Grazie!»
 
 
Lavorare dando il massimo e fingere di essere amica di quel verme schifoso di Fileni era davvero massacrante. Tornavo a casa talmente distrutta che una volta entrata mi buttavo sul letto addormentandomi come un sasso. Con Light riuscivamo a sentirci pochissimo solo per telefono e solo durante la mia pausa pranzo tra l'altro neanche tutti i giorni ma a giorni alterni perché i nostri orari non coincidevano e la mia pausa era durante il suo orario di lezione o quando era al quartier generale, e sapendo che era con L evitavo come la peste di farmi sentire.
La convivenza sul set si faceva pesante giorno dopo giorno, per fortuna Kiosuke e Maria erano dalla mia parte; anche se non avevo nemmeno accennato ai miei contrasti con Fileni entrambi avevano capito che tra me e il biondo non ci fosse la grande amicizia che mostravamo al pubblico, e solo grazie a loro riuscivo a non farmi mortificare come Thomas avrebbe voluto. La pressione era talmente forte che nonostante questo a volte scoppiavo in lacrime in camerino per colpa della tensione.
«Oggi pausa lunga!» annunciò Mishinaka verso mezzo giorno e mezzo, «Stiamo lavorando bene, quindi direi che posso concedervi mezzo pomeriggio libero. Alle quattro però vi rivoglio qui, carichi e riposati!»
Sospirai felice. Un po’ di tempo lontana dal set. Non mi sembrava vero.
Maria e Kiosuke mi si avvicinarono contenti della lieta notizia.
«Vogliamo andare a mangiare tutti e tre insieme da qualche parte?»
«Sì, perché n…»
«Eeeehhh no!» li fermò subito Rioshi prendendomi per le spalle, «Misa ha da fare per tutto il pomeriggio. Lavoro extra per lei!»
«Coooooooosa?» gridai «Perché? Che cosa ho fatto di male?»
«Cara, essere una delle più celebri idol sulla piazza può essere un arma a doppio taglio, sai? Forza, forza. Vieni con me!»
«Ma fammi almeno cambiare!»
«Ti cambi in macchina, ora vieni con me»
Sbuffai rumorosamente lasciandomi trascinare ancora tutta abbigliata con parrucca castana a caschetto e divisa del collegio Cross. Non sapevo dove mi stesse portando ma non me la raccontava giusta. Sorrideva come una Pasqua mentre continua a trascinarmi verso l’uscita del collegio che stavamo utilizzando come set.
«Rio, si può sapere che lavoro devo fare? Apprezzo che tu mi stia portando via da qui, lontano da Mr. verme Fileni, ma non mi sarebbe dispiaciuto mangiare con…»
«Aspetta e vedrai. Quanto sei impaziente! E di Fileni non ti preoccupare che ci ho già pensato io»
Ci aveva pensato lei… Come? Non sapevo se fidarmi o essere preoccupata. Lei aveva capito subito che il nostro essere "amici" era una farsa bella e buona, anche perchè più di una volta mi aveva vista scoppiare in lacrime nel mio camerino, però...
Rimasi in silenzio, paziente, finché non arrivammo quasi all'uscita dove una figura alta mi stava aspettando.
«Light?»
Corsi come un fulmine buttandomi tra le braccia forti e calde del ragazzo che mi accolse stringendomi a sé.
«Light!»
Era bello, bellissimo. Indossava un completo gessato scuro e doveva essere andato dal barbiere di recente per aggiustare il taglio di capelli. I suoi occhi brillavano. Rimanemmo stretti l’uno all’altra per qualche secondo finché il castano non alzò il mio volto verso il suo baciandomi con dolcezza.
Rioshi tossicchiò dopo qualche secondo.
«Ragazzi non vorrei interrompervi ma vi consiglio di andare a divertirvi il prima possibile. Il tempo è tiranno e non credo di poter convincere Mishinaka a lasciarti ulteriore tempo libero, Misa»
«Quindi… È solo grazie a te se tutto il cast ha ottenuto mezzo pomeriggio libero?» chiesi spalancando gli occhi sorpresa.
«Diciamo che ho una buona influenza su  di lui» fece lei con fare modesto guardandosi la mano, «e potrei sempre convincerlo ad altri pomeriggi e mattine così se… Ehi!»
«Graziegraziegraziegraziegrazie! Sei un’amica Rio!» urlai saltandole al collo.
«Sì, ma adesso vai che cenerentola alle quattro deve tornare a lavorare e poi» avvicinò le labbra all’orecchio, «prima vai, meglio riesco a trattenere Fileni e a non fargli capire dove e con chi sei. Ci ho messo un po’ ad organizzare 'sta cosa quindi sbrigati!»
Le stampai un grosso bacio sulla guancia, ancora incredula che avesse qualche asso nella manica per fermare il biondo, poi tornai da Light pronta a passare finalmente un pomeriggio in tranquillità.
 
                         
«Quindi le riprese procedono bene» disse Light bevendo un sorso del suo caffè bollente.
«Alla grande. Veramente» sorrisi io prendendogli una mano, «ma ora non voglio parlare di lavoro. Sono così contenta di stare con te dopo due settimane di prigionia, finalmente soli…»
«Quindi anche con il resto degli attori ti trovi bene?»
«Sì, te l’ho già detto prima e questi giorni al telefono»
«Con tutti, tutti, tutti?»
«Insomma, Light!» sbottai alla fine allontanando la mano che poco prima avevo poggiato sulla sua, «Volevi uscire con me per un terzo grado modello papà o per stare semplicemente con me?»
Da quando eravamo saliti in macchina non aveva fatto altro che chiedermi del lavoro, dei miei colleghi e se tutto andava bene. All’inizio avevo risposto tranquillamente, anche se me lo chiedeva tutti i giorni per telefono ma adesso era troppo. Io non volevo parlare di lavoro, non volevo pensare a Thomas e lui cosa faceva? Inquisiva.
«Hai ragione, scusami» rispose con un sospiro bevendo un altro sorso di caffè, «ma ti sento pochissimo, praticamente non mi racconti nulla di quello che fai sul set, come se volessi far cadere il discorso. Sei distante. Magari per telefono non vuoi parlarne, così pensavo che stando da soli ti sentissi più libera di sfogarti. Sono un po’ preoccupato per te, tutto qui»
I suoi capelli erano leggermente scossi dal vento e quell’aria apprensiva lo rendevano più carino di quanto già non fosse sempre.
«Scusami tu» dissi sospirando, «hai ragione, non ho una gran voglia di parlarne ma sto bene. Davvero. Non tutti i colleghi sono esattamente simpatici però è normale. Come a scuola» cercai di tranquillizzarlo. «Adesso voglio pensare solo a noi due. Sono così contenta di vederti…»
Light strinse la mia mano con un mezzo sorriso velato di tristezza.
«Anche io»
Rimanemmo così, senza quasi guardarci, fermi per qualche istante.
«Misa perdonami, ma non riesco non essere preoccupato» cominciò lui guardandomi serio negli occhi, «telefonate vaghe a parte, so che mi stai nascondendo qualcosa e non so perché»
Per un attimo impallidii ma da brava attrice quale ero cercai di sembrare disinvolta e senza alcun problema.
«Ma cosa dici, Light? Non ti nascondo…»
«Allora perché non mi hai detto che il tuo ex fa la parte di uno dei due coprotagonisti con te del film che stai girando?»
Ok, diciamo che ci era andato quasi vicino ma era comunque lontano dalle mie vere preoccupazioni. Camuffai il mio sospiro sollevato per uno imbarazzato.
«Perché non ci ho pensato» mentii sul momento, «è un rapporto talmente professionale, e basta, quello con Fileni che gli ho dato poca importanza. Non sarai geloso di quel… Quel tipo, vero?» domandai con una punta di malizia.
«Non è questo!» rispose subito piccato lui guardandomi fisso negli occhi, «Non solo almeno, anche se ammetto che non sia molto entusiasta all’idea che tu veda più quello di me…»
«Qual'è il problema allora?»
Per un momento rimase zitto, guardandomi titubante, insicuro se dirmi o meno quello che gli stava frullando in testa. Si guardò circospetto per qualche secondo per poi avvicinare il viso vicino al mio sporgendosi leggermente verso di me.
«Non dovrei parlarne con persone esterne al quartier generale ma credo che Ryuzaki non avrebbe nulla da obiettare se te lo dicessi»
Anche se quello era solo il soprannome di L, il suo nome mi provocò una fitta all’altezza dello stomaco.
«R-ri-riguarda il caso Kira, giusto?»
«Già» mormorò Light.
Per qualche secondo rimase in silenzio, come se aspettasse un mio segno per continuare, come se sapesse che c’era la possibilità che fossi controllata da qualcuno. Lanciai una rapida occhiata in giro anche io, proprio come aveva fatto lui, mi tastai bene i vestiti, senza trovare nulla, per poi fargli segno di continuare.
«Cosa avete scoperto?»
«Abbiamo scoperto che ultimamente le persone assassinate da Kira sono varie, non più solo criminali ma anche di un certo spessore: politici ai piani alti del governo, nobili, famosi impresari… Insomma, credo tu abbia capito. Molte di queste persone, fino a qualche tempo fa, avevano un tipo di idea politica/sociale che è cambiata quasi dalla sera alla mattina in modo completamente opposto»
Non ci stavo capendo molto ma ascoltavo interessata. Infondo, L era contrario al mio stare con Light più che altro perché pensava che lui fosse Kira e sicuramente se così non fosse stato, alla fine, nonostante i suoi sentimenti per me, avrebbe accettato la situazione pur di non perdermi e sarebbe tornato il solito fratellone di sempre… Più o meno.
«Quindi?» lo incalzai curiosa, «Cosa c’entra questo con Fileni?»
«C’entra perché da ulteriori indagini, specialmente mie e di Ryuzaki, sembra che molti cambi di idea, se così li vogliamo chiamare, derivino da qualcosa in cui è immischiato il tuo ex» disse serio Light, «ed è molto probabile che lui, o qualcuno di molto vicino a lui, sia Kira»
Immagazzinai le informazioni e ci pensai un po’ su: Thomas mi aveva detto che aveva amici potenti e che qualsiasi cosa avessi fatto avrebbe sempre avuto un modo per controbattermi perché c’era chi poteva fermare ogni mia conoscenza e questo non faceva altro che confermare quello che mi stava dicendo Light, però…
«Kira non combatteva per i deboli?» mormorai più a me stessa che a lui, «Cioè, voglio dire, fino a qualche tempo fa uccideva solamente i criminali e si è sempre posto come il giustiziere della povera gente. Possibile che possa cambiare tanto il suo atteggiamento?»
«Anche io e Ryuzaki ci siamo posti la stessa domanda e infatti siamo arrivati a due conclusioni: la prima è che in realtà Kira stia, come dire, allentando la presa sui criminali che gli servivano solo in un primo momento per farsi apprezzare dalla gente per poi ampliare il suo campo d’azione uccidendo gente potente per potersi mostrare alla fine della sua epurazione in tutto il suo orrendo splendore, con il suo vero io, e governare come vuole lui soggiogando tutti quelli che non sono in accordo con le sue idee. La seconda è che in realtà esistano due Kira: il primo, quello buono, se così lo vogliamo chiamare, che uccide i criminali per favorire un mondo senza guerre e il secondo che vuole solo comandare a suo piacimento uccidendo chiunque non sia d’accordo con il suo pensiero»
Annuii pensando immediatamente che probabilmente la seconda ipotesi fosse la più corretta: se la prima ipotesi fosse stata corretta una volta trovato Kira, non ci sarebbero stati più dubbi sul conto di Light e L non avrebbe più potuto incolparlo di essere Kira, ma se quella corretta fosse stata la seconda, Light  doveva ancora considerarsi un indiziato.
Sbuffai appena.
«Che c’è?» chiese Light stringendo forte la mia mano.
«Stavo pensando che se, come credo, tu e L siete arrivati alla mia stessa conclusione, Ryuzaki continuerà a sospettare di te nonostante riusciate a trovare questo secondo Kira» confessai mettendo la mano sotto al mento, «e questa cosa mi deprime»
«Beh, il fatto che noi pensiamo che sia più probabile l'esistanza di un ulteriore Kira piuttosto che sia il piano assurdo di un unico Kira non vuol dire che la prima ipotesi sia da scartare» cercò di tranquillizzarmi lui, «se le prove dimostreranno la prima ipotesi non ci saranno più problemi, no?»
Aveva ragione. Dovevo cercare di essere più ottimista.
«Certo che è difficile mandare qualcuno del quartier generale a controllare quel tipo» borbottò il castano liberando la mia mano dalla sua presa per portarsela sotto il mento con fare pensieroso, «come possiamo anche solo pensare di avvicinarci ad un idol come quel Fileni? Devo escogitare un modo per controllarlo e estorcergli informazioni senza farmi beccare»
Lo guardai per qualche istante finché non si accese la lampadina.
«Posso farlo io!»
«Cosa?»
«Indagare su Fileni!» esclamai esaltata prendendogli le mani, «Ci lavoro tutti i giorni, sono la persona più interna, discreta e meno sospetta che conoscete che potrebbe fare questo lavoro! È perfetto!»
Light mi fissò per qualche istante per poi fare segno di no con la testa.
«Togliti quest’idea dalla testa immediatamente»
«Cosa? E perché?!»
«Non ti permetterei mai di correre un simile rischio. Se quello capisse il nostro piano rischieresti grosso e non voglio assolutamente che questo accada. Se poi lo sapesse Ryuzaki…»
«Ma Ryuzaki non lo saprà mai!» urlai risoluta, «Io DEVO fare questa cosa! È importante! Lascia che vi aiuti. Starò attenta, anzi, attentissima! Non mi farò scoprire. Se farai finta che le informazioni che ti passo io le hai scoperte tu non sarà un problema. Farò il minimo che basterà ai membri del quartier generale per aver una scusa che gli permetta di indagare su Fileni. Ti prego…»
Light continuò a fissarmi perplesso e incerto finché non trasse un lungo sospiro.
«Ok, va bene. Però devi promettermi che starai più che attenta. Se ti dovesse succedere qualcosa io non…»
«Non mi succederà nulla, vedrai.»
Mi allungai un po’ per stampargli un bacio a stampo sorridendo come non mi capitava da giorni: non solo avrei dimostrato che Light non era Kira, sperando che fosse vera la prima ipotesi, ma mi sarei anche tolta dalle scatole Thomas per sempre.
Non male davvero. Due al prezzo di uno.
Il ragazzo di fronte a me mi fissò con un sorriso mentre sorniona bevevo il mio caffè.
«Posso farti una domanda?» chiese con un ghigno divertito stampato sul volto, «Per caso, per purissimo caso, eh… Ti è scappato con Ryuzaki che io e te l’abbiamo fatto
Per poco non mi strozzai con il caffè.
«Glie l’hai detto» fece lui posato, ridendo divertito, bevendo l’ultimo sorso di caffè che gli era rimasto. «Adesso mi spiego i suoi ringhi e le sue occhiate assassine verso di me. Beh, se ne farà una ragione prima o poi»
“Non credo proprio…”
«Però una cosa non mi è chiara» continuò assumendo nuovamente un’aria pensierosa.
«Ch-che cosa?»
«Tutte le volte che abbiamo parlato di Ryuzaki non l’hai mai chiamato “fratello” o “fratellone”, cosa che prima facevi sempre, o quasi. Non è da te»
Colpita e affondata. Non c’era da stupirsi che se ne fosse accorto.
«Beh… Ecco… Non ci ho fatto caso. Non sempre lo chiamo fratellone» alzai il polso per controllare l’ora, «comunque adesso andiamo. Tra meno di un’ora devo stare di nuovo sul set e per tornare sulla location ci vuole più di mezz’ora»
Light sorrise appena e annuì prendendomi per mano.
«Farò finta di crederci»
 
 
“Diamine, non trovo nulla!”
Sbuffai rumorosamente sedendomi sulla mia sedia in camerino. Erano giorni che indagavo sugli atteggiamenti sospetti di Fileni, chiamate, movimenti sospetti eccetera, eccetera, ma nulla, nada. In una settimana e mezza non ero riuscita ancora a trovare nulla.
Light, quando ci sentivamo, mi diceva di stare tranquilla, che quello che facevo era un in più ma mi sentivo completamente inutile e io odiavo essere inutile.
“L’unica sarebbe entrare nel suo camerino, ma come faccio se ad ogni pausa ci si chiude dentro?”
Sbuffai ancora.
L’unico modo per farlo sloggiare da lì era trovare una scusa che l’avrebbe costretto a uscire dal suo maledetto camerino. Già, ma cosa?
Mi alzai dalla sedia e uscii dal mio camerino per andare verso quello di Thomas. Non sapevo cosa mi sarei inventata ma dovevo almeno provare a dare una sbirciatina e se non avessi inventato anche sul momento non avrei fatto più nulla e tutto sarebbe andato a farsi benedire. Una volta arrivata davanti respirai profondamente prima di bussare.
“Dai, Misa. Devi solo scoprire se può esserci qualcosa che dimostri il suo essere il solo e unico Kira. Non è una cosa così complicata, no?”
Alzai la mano verso la porta pronta a bussare.
«Sì, non si preoccupi, non potrà più nuocere a nessuno»
Era la voce di Fileni.
«Sì, Ministro, adesso lei avrà la strada spianata per attuare il suo progetto come sperava, quindi lei adesso darà una mano a me come d’accordo. Sì, anche se ci si dovesse mettere di mezzo il detective Coin… Aveva detto di avere i mezzi per farlo tacere, no? Guardi che posso stroncare lei come ho… Bene, vedo che inizia a capire…»
Che bastardo! Allora davvero era immischiato in qualcosa di grosso! E tutto questo per la notorietà. Che essere spregevole!
«Aaaahhh, Ryuk. Direi che non può fermarmi più nessuno, tu cosa dici?»
Ryuk? Ma che razza di nome era Ryuk?
Mi appiattii piano sulla porta poggiando l’orecchio per sentire meglio.
«Ryuk non mi dai mai soddisfazione. Ma non importa. Tanto ho ben chiaro cosa fare: la classe dirigente crede di avermi in pugno e di usarmi per i loro scopi quando invece sono io che tengo loro in pugno e, alla fine, tutto sarà mio. Lei specialmente! Ahahahahah!»
Lei… Chi?
«Lo so che non mi vuole, ma se non mi avesse scoperto con quella cretinetta in Inghilterra sarebbe rimasta con me e ora non sarebbe  fidanzata con… Come hai detto che si chiama quel tipo? Light Yagami
Mi portai una mano alla bocca sconvolta: sapeva di me e di Light e stava facendo quella strage solo perché mi voleva?
«Figurati se la voglio per una storia seria! Il punto è che mi è rimasto l’amaro in bocca nel non essermela portata a letto. È l’unica che mi ha resistito nonostante ci sia stato più di un anno. Una volta essermela fatta continuerò con il mio operato finché la gente non capirà che deve seguire solo le mie idee. La feccia non voglio più neanche sapere dove sia di cas…»
Non ce la facevo più ad ascoltare le parole di quel verme. Era troppo. Indubbiamente lui doveva essere Kira o sicuramente qualcuno legato profondamente a lui. Forse proprio quel Ryuk con cui stava parlando al telefono. Forse era proprio quel Ryuk, Kira.
Dovevo avvertire Light! Subito! Anche perché se Fileni voleva in qualche modo arrivare a me, sicuramente avrebbe fatto del male a lui. Da come parlava non credevo si sarebbe fatto troppi scrupoli.
Stavo per richiudermi nel mio camerino quando Rioshi mi chiamò per dirmi che stavano per ricominciare le riprese. Non potevo chiamare Light per strada, Thomas avrebbe potuto sentirmi.
“Però posso…”
Digitai il numero il più velocemente possibile. Potevo avvertire Light in altra via. Speravo mi rispondesse. Presi il cellulare delle emergenze, quello  che utilizzavo solo quando c'era qualche problema serio.
Squillo numero uno. Squillo numero due. Squillo numero tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette…
«Misuccia, come stai?»
«Watari, devo parlare con Ryuzaki. Immediatamente»
Diretta. Senza giri di parole. Immaginavo che L avrebbe lasciato rispondere Watari vedendo il mio nome sul display ma speravo rispondesse lui.
«Watari, è importante e non ho molto tempo. Passamelo per favore»
Nonno non disse nulla o probabilmente tappò la cornetta con la mano.
Aspettai per qualche secondo mentre mi sistemavo la parrucca scura specchiandomi in una finestra del collegio.
«Cosa vuoi?»
Non sentivo la sua voce da quasi un mese. Nonostante fosse dura era sempre la sua e per un momento mi venne da piangere. L mi mancava davvero così tanto? Solo adesso me ne rendevo conto?
«Devo parlarti» dissi cercando di essere il più telegrafica possibile, cercando di trattenere l’emozione «riguarda…»
«Ehi, Amane!» 
“Merda!”
Il sangue mi si gelò per qualche istante: Fileni stava venendo dalla mia parte, vestito da Zero Kyriu con la camicia leggermente fuori dai pantaloni, la giacca sbottonata e la finta BloodyRrose, arma antivampiro del vero Zero, in mano.
«Guarda che abbiamo la scena del bagno adesso. Non te ne sarai mica dimenticata»
Odiavo la sua voce, odiavo la sua malizia e il suo ghigno. Odiavo tutto di lui. Sempre di più. Ma adesso il pensiero di avere di fronte Kira mi spaventava, specialmente ma ancora di più che potesse fare del male a Light.
«N-n-no. Non l’ho dimenticato» replicai a voce piuttosto forte affinché sentisse anche L, «Finisco questa telefonata e arrivo»
«Ti aspetto qui»
Cavolo e adesso? Dovevo cercare di mantenere la calma o sarebbe andato tutto a farsi benedire.
«S-sì. Dammi solo un secondo e andiamo insieme» balbettai piano dandogli le spalle.
«Signor Ryuga lei sa quanto adoro le sue torte alla fragola» dissi ad alta voce cercando di non destare sospetti, «me ne servirebbe una con tanta panna per il compleanno di una mia amica del cast. Siamo così indaffarati qui sul set che possiamo permetterci di festeggiare solo con una torta»
“Fa che mi capisca, ti prego!”
«Che cavolo stai dicendo?» chiese L con voce piatta ma velata di irritazione «Ho sentito la voce del tuo caro ex che pare ti stia aspettando, a quanto pare anche Yagami è troppo poco»
«Sì, infatti mi serve una torta anche per lui, però più piccola, così da potergliela lasciare nel frigo bar. Non vorrei che capisse, non mi faccia parlare di più…»
Per un momento il mio caro ex fratellone rimase in silenzio e io mio voltai verso il biondo che mi aspettava con le braccia incrociate al petto battendo il piede. Non potevo giurarlo ma mi stava studiando.
«Misa…» fece L piano dall’altra parte della cornetta, «Hai per caso scoperto che Fileni è immischiato in qualcosa che riguarda il caso Kira?»
«Sì, ovviamente
«E adesso stai parlando in codice perché lui è dietro di te»
«Uhm, uhm…»
«Con torte intendi una cosa come telecamere e microfoni?»
«Esatto! Proprio quella torta!»
Grande! L era un grande! Non potevo aspettarmi nulla di meglio dal più grande detective del mondo.
«Per quando ti servono?»
«Mah… Io pensavo… Venerdì?»
«Come faccio a dartele?»
«Non lo so. Me le può portare con una consegna a domicilio la mattina presto? Voglio che sia una sorpresa! La mia amica deve rimanerne esterrefatta!»
«Ok, manderò qualcuno del quartier generale vestito da pasticcere venerdì mattina. Questa sera puoi venire qui per parlarne meglio?»
Ci pensai un attimo.
«Non credo. No, sarebbe meglio direttamente venerdì mattina, verso le sette. Va bene per lei?»
«Ho capito, c’è dell’altro sotto e non puoi dirmi niente»
«Sì, esatto! Allora rimaniamo così!» esclamai cercando di sembrare gioviale, «allora l’aspetto venerdì mattina»
«Vuoi che venga io?»
Grande, grande, grandissimo L!
«Sì! Ma non porti i ragazzi che fanno lo stage, non mi fido molto di loro; l’ultima volta hanno fatto confusione»
L rimase in silenzio dall’altra parte come se stesse cercando di capire meglio cosa volessero dire quelle parole criptate eppure speravo che fosse un messaggio chiaro: vieni tu senza Light.
«Verremo io e il sovrintendente, ok?»
Probabilmente aveva capito. Nonostante ci fossimo allontanati riuscivamo a capirci alla grande ugualmente. Non eravamo fratelli di sangue ma era come se lo fossimo. Perché L doveva rovinare quel rapporto così speciale?
«Perfetto. A venerdì»
Agganciai con un sospiro. Ce la potevo fare. Ce la dovevo fare. Smascherare Thomas, difendere Light e riprendere il rapporto con mio fratello… Un gioco da ragazzi, no?
Mi voltai verso Fileni camuffando un super sorriso a trentadue.
«Per chi sarebbe la torta?» chiese il biondo continuando a guardarmi con quello sguardo indagatore.
«Per Maria. L’altro giorno mi ha confessato che venerdì è il suo compleanno» risposi senza intaccare il mio sorriso, «voglio farle una bella sorpresa»
«Lo sarà di certo» commentò lui con il suo tono arrogante e menefreghista.
Continuai a sorridere sperando non vedesse che in realtà era un ghigno.
“Certo che lo sarà. Vedrai”.


To be continued...







Come al solito mi sono fatta attendere parecchio ma alla fine ce l'ho fatta! Ormai non so più come scusarmi per essere passata da una pubblicazione mensile a una semestrale/settemestrale ma purtroppo gli impegni sono quello che sono e il tempo per scrivere pochissimo.

Ma ora passiamo al capitolo che è la cosa più importante: finalmente ho inserito un capitolo
un po' più alla "Death Note" e meno alla "Martina". Dando una riletta alla storia (ogni tanto lo faccio per vedere come continuarla cercando di rimanere coerente a tutti i capitoli e spesso non è facile quando si lascia passare troppo tempo tra una pubblicazione e l'altra) mi sono accorta di essere andata un po' troppo fuori rispetto a quello che è realmente il manga originale tramutandolo praticamente in una "shojo novel"; questa cosa non mi andava proprio giù e questo pensiero, insieme ai vari impegni, si è aggiunto procurando un ulteriore ritardo: ho cercato un modo per, non dico tornare sul vero Death Note, ma qualcosa che per lo meno ci si avvicinasse un pochino. Non so quanto ci sia riuscita, non è certo facile pensare ragionamenti e cose contorte come fa la sensei Obha, ma spero che il risultato sia buono quel tanto d'avervi tenuti incollati allo schermo cercando di seguire quei ragionamenti decisamente non troppo complessi. Io sono abbbastanza soddisfatta del risultato e sono contetissima di avergli dato questo taglio anche perchè in questo modo sono riuscita ad allungare un po' di più la storia rispetto a quanto avevo stabilito all'inizio (uno o due capitoli al massimo in più).

Beh, come al solito ringrazio chi commenta sempre questa storia con un bacione più che enorme, SMISURATO. Grazie davvero. Nonostante i miei ritardi c'è sempre chi mi sostiene e questo mi fa davvero piacere. Grazie di cuore.

Spero come al solito di non aver fatto troppi strafalcioni nello scrivere e in caso ci fossero, come sempre, scusatemi (versione aggiornata e corretta l'8 Agosto 2013)

Ora vado a fare le ninne che è "vagamente" tardi.
Al prossimo capitolo! ^____^

Marty 

 

 

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: martyki