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Autore: _nihonjin_    23/09/2013    5 recensioni
“Voglio sapere…” fa una breve pausa in cui vorrei mangiarmi le unghie e strapparmi i capelli, ma cerco di rimanere tranquilla. “se Harry e Louis sono omosessuali.”
Tiro un sospiro di sollievo. Vuole solo sapere se Harry e Louis sono…COSA?! VUOLE SAPERE SE SONO GAY?!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21


Stringo forte tra le mani l’accendino a forma di panda cuccioloso. E’ troppo carino.
L’ho preso in quel negozietto all’angolo della strada. Massì, quello che vende solo accendini. Insomma, è un’idea geniale aprire un accendinario. Anche se dubito si chiami così.
Comunque sia ne vende davvero di tutti i tipi, dai più semplici ai più strani.
Ma che cazz…?
Sto parlando di accendini per non piangere, ma è tutto okay. Si, dai. Sto bene.
Bugia. Non sto per niente bene.
Cammino tenendo ben stretto il manico della valigia, trascinandomi verso un luogo di cui non ricordo nemmeno più le caratteristiche. Infatti è passato qualche anno dall’ultima volta che ci sono stata.
Le cuffiette riproducono The A Team di Ed Sheeran, e mi sembra di essere in un fottutissimo video musicale.
“White lips, pale face…” Canticchio.
Non ho neanche i soldi per un cazzo di taxi, come minchia mi sono ridotta. Per poco non chiedo l’elemosina fuori la chiesa.
Chiudo gli occhi e respiro il freddo pungente di Londra. I marciapiedi sono bagnati e nell’aria aleggia quel buon profumo che c’è solo dopo aver piovuto.
Accade tutto in un attimo.
Il mio corpo fasciato da vestiti pesanti e lana va a scontrarsi contro uno caldo e robusto. L’impatto è talmente forte che cado col sedere a terra e lascio andare la valigia.
Per un secondo non mi rendo neanche conto di esser caduta finché non sento un dolore lancinante al fondoschiena. E che cazzo però, eh.
Alzo lo sguardo verso il tizio che mi è venuto addosso pronta a dirgliene quattro.
“Tu, brutto str…”
Mi blocco fissando gli occhi marroni di Zayn, totalmente inespressivi e intenti a guardare un punto ben preciso della strada.
“Scusa.” Dice. Mi tende la mano.
Sono sicura che non mi ha riconosciuto. Forse neanche visto.
Mi guarda.
Sto per afferrargli la mano, ma lui la ritrae quasi disgustato.
Rimango impassibile, porto le braccia dietro il busto e con le mani mi sorreggo al terreno. Mi do una spinta e mi alzo.
Porca trota, pure il culo bagnato ci voleva.
Mentre impreco sottovoce in aramaico antico noto con la coda dell’occhio che Zayn se ne sta andando.
“Hei, aspetta.”
Lui si ferma. Mi da le spalle. “Che vuoi? Ah, aspetta, lo so. Magari, rovinare la vita di qualcun altro?”
Deglutisco rumorosamente.
Porto le braccia dietro la schiena e abbasso il capo. “Lo so che sono una persona spregevole, cattiva. Quello che ho fatto non ha scusanti. Sono una stronza, idiota. Vi ho mentito. Non merito neanche di respirare la vostra stessa aria, di guardare una vostra foto, e non capisco neanche perché mi stai rivolgendo la parola.”
“Beh…perché…”
Lo zittisco, portando una mano di fronte a lui.
“Fatto sta che Mariateresa non centra una cippa con tutta questa storia.”
Sospiro, spostando i capelli di lato.
“Ah no?! Stava con me per pescare trote e venderle al mercato del pesce?!”
“NON CAPISCI CHE LEI TI AMA SUL SERIO?!” Urlo chiudendo gli occhi e riaprendoli di scatto.
Si immobilizza. Nessun suono o rumore ci disturba. Nessun auto, o foglia o schiamazzo di uccello. Niente.
“Tu non conosci il perché lei sia stata mia complice.” Divento rossa in volto per il troppo nervosismo. “Perché mi vuole bene. Perché è la mia migliore amica. Perché farebbe di tutto per aiutarmi. Perché per me c’è sempre stata, in qualsiasi momento, nei momenti tristi e difficili, negli attimi felici. Ne abbiamo passate così tante insieme che ormai è diventata mia sorella. Mi conosce così bene che riesce a leggere ogni singola cosa nel mio sguardo. Lei mi appoggia nelle decisioni che prendo, mi ammonisce quando sbaglio.”
Chiudo le mani a pugni per sfogare la rabbia repressa nel mio cuore.
“Tu non sai quante volte mi ha detto che stavo sbagliando. Ma io ero talmente accecata dai soldi che non ho prestato ascolto alle sue parole. Ma lei mi è rimasta vicina lo stesso, ha preferito mentire all’amore della sua vita per rimanermi accanto. Poi non ce l’ha fatta ed è scoppiata.”
Zayn mi fissa sbalordito. Noto che tenta in ogni modo di nascondere lo stupore, ma con poco successo.
“Te lo ripeto e te lo ripeterò altre mille volte. Lei ti ama. Io sono stata così egoista da tenermela per me.”
Riprendo la valigia. “Non chiedo il vostro perdono perché so già di chiedere troppo. Ma il perdono per Mariateresa, perché ha fatto tutto quello che ha fatto solo per me.”
Mi volto e lentamente riprendo la mia strada.
“Cosa devi fare con quella valigia?” Mi chiede.
Sorrido falsamente, consapevole che lui non riesce a vedere la mia faccia piena di lacrime. “Mi trasferisco.” Rimango sul vago.
Attendo una sua risposta che però non arriva. Muovo qualche passo.
“Sai, dovresti andare da Harry e Louis.”
Mi giro e lo guardo scettica. Il sorriso dipinto sul suo volto è incoraggiante e splendente. E’ un raggio di sole nella tempesta. Mi ha perdonata.

Gli sguardi di fuoco di Harry e Louis si posano infuriati su di me. Sono pesanti e carichi di tensione. Ho la sensazione che mi vogliano ammazzare.
Infatti Louis mi ha già chiuso la porta in faccia due volte.
“Vi chiedo solo di ascoltarmi un attimo, poi potrete pure strangolarmi e seppellirmi sotto una tonnellata di sabbia.”
Si guardano confusi, ma poi annuiscono.
Entro dentro casa e un dolce calore mi invade. Fisso estasiata la stufetta, lodando l’uomo – o la donna- che l’ha inventata.
Non hanno detto una sola parola da quando sono entrata e dubito che vogliano ascoltare ciò che ho da dire.
Rimaniamo in piedi, attendendo forse che qualcuno si decida a sprecar fiato.
“Sapete che ho appena comprato un nuovo accendino?”
Harry mi guarda male ed io caccio fuori un po’ d’aria di troppo.
“Sentite, sono una stupida. Una cretina. E tutto quello che ho fatto non può essere perdonato nemmeno dopo un milione di anni. Merito le cose peggiori, anche solo per semplice fatto di aver fatto del male alle persone a cui tengo di più. Le persone che amo e a cui credevo non avrei mai torto un capello.”
Dio, quanto mi faccio schifo.
Niall e Liam entrano nella stanza e mi fissano a bocca aperta. Quest’ultimo sembra il più preoccupato fra tutti.
“Mi dispiace.” Dico sentendo le lacrime solcarmi le guance.
Alzo la testa nel disperato tentativo di far cessare questo pianto.
“Mi sono stancata di piangere e di far finta che non sia successo nulla.”
Tiro su col naso e guardo in basso.
“Picchiatemi, insultatemi. Fate quello che volete.”
Mi sento come se un camion mi fosse passato sopra. Come se tutta la gioia fosse sparita dalla terra.
Spenta, morta, umiliata. Riprovo nuovamente queste cose tutte insieme, ma questa volta sono più forti e travolgenti. Hanno il potere di afferrarti, di farti sentire peggio di una merda. No. La merda è sicuramente molto più felice di me.
Serro gli occhi più forte che posso, in attesa di un pugno, uno schiaffo, una parola cattiva.
Ma tutto ciò che riesco a percepire sono delle braccia forti che mi abbracciano e mi stringono senza volermi far scappare.
Ma il fatto è che io scapperei mai.
“L-L-Liam…” balbetto non sapendo cosa dire.
Mi fa segno di rimare in silenzio e mi stringe un po’ più forte.
Mi rilasso sentendo il suo profumo e ricambio l’abbraccio strofinando la testa contro il suo maglione.
“Per favore, perdonatemi.” Farfuglio singhiozzando.
Liam mi lascia sorridendo dolcemente e asciugandomi quelle gocce salate dal viso.
I Larry fanno una specie di mezzo ghigno. Alzano le spalle e ben presto mi ritrovo tra le loro braccia.
“Se avevi problemi economici potevi dircelo. Ti avremmo aiutato.” Mi sussurra Lou.
Non dico nulla, mi beo semplicemente del loro piacevole calore.
“Sono una stronza.”
“Sì, lo sei.”
Rido.

Niall mi guarda arrabbiato. I suoi occhi azzurri sono completamente fatti di rabbia e delusione.
Liam mi spinge verso di lui.
Non riesco a capire. Cosa vuole che faccia?
L’accendino!
Sto per cacciare dalla tasca quel coso a forma di panda, ma mi blocco improvvisamente sbiancando.
Scruto scettica Harry. Me lo romperebbe.
Ma il riccio scuote il capo ed indica il nano irlandese.
No…non può chiedermi una cosa del genere. No. Tutto, ma non questo.
Mi avvicino piano a Niall e cerco di mantenere il contatto visivo.
Devo cercare di essere seria, e di scandire per bene tutte le parole.
“Ehm…nano irlan..”
Prendo un bel respiro. Devo essere coraggiosa, come un grifondoro. ‘sono forte’, continuo a ripetermi. O la va o la spacca.
“Niall Horan, io ti amo.”

Osservo l’aeroporto con aria assorta.
Vorrei non andarmene, vorrei rimanere qui e continuare ad essere amica dei ragazzi. Ma questo non è più il mio posto. Forse non lo è mai stato.
Mi mancherà tutto qui.
Il mio piccolo ufficio, l’appartamento al quarto piano, il bar all’angolo in cui facevo colazione la domenica mattina. Lo Starbucks, Nando’s. Hyde Park, Buckingham Palace, il Tamigi. L’albero vicino il ristorantino cinese, la libreria dove lavorava la signora Dover. La panchina dove conobbi un simpatico vecchietto un po’ duro d’orecchi.
Mi mancheranno Harry, Louis, Liam, Zayn e Niall. Mariateresa, la mia migliore amica. Boo e il suo capo isterico, Denise e il suo fidanzato Dean. Il ragazzo che lavorava al negozio d’accendini, anche se l’ho visto una sola volta. Mi mancheranno Gordon, sua moglie Giselle e i figli Michael e Diana. Jade Smith e il signore napoletano che vendeva le pizze di fronte il negozio di elettronica. Tutti i miei colleghi con cui ogni tanto scambiavo qualche chiacchiera. Mi mancheranno i miei vecchi professori universitari anche se molto probabilmente non si ricordano nemmeno di me. Mi mancheranno persino Gino Fastidio e Amanda.
Mi mancherà Londra.
E adesso sono qui. Seduta ad aspettare che annuncino il mio volo. Seduta ad aspettare l’incontro con la mia nuova vita in giro per il mondo.
Spengo il cellulare e lo infilo in tasca.
Una voce metallica mi dice di dirigermi verso l’aereo. Mi alzo, stanca.
Prendo dalla borsa le sigarette e le guardo scuotendo il capo. Mi avvicino al cestino della spazzatura per poi buttare il pacchetto.
Grazie Harry.
Italia sto ritornando.

Però l’accendino me lo tengo.

 
Due anni dopo.
Cara Ross,
hai visto? Ti ho scritto una lettera!
L’idea mi è nata mentre rovistavo tra le cartacce nel comò e ho trovato la lettera che ci fece scrivere la professoressa in seconda media. Spero tu la tenga ancora, perché io la conservo sempre. E niente, è tanto che non ci sentiamo, no?
Potremmo essere amiche di penna, no. Migliori amiche di penna.
Non sono successe tante cose da quando te ne sei andata. Indovina un po’ chi si è fidanzata? Francesca. Insieme a Liam. Finalmente quei due si sono decisi, non ce la facevo più a vederli arrossire di continuo!
Io e Zayn stiamo bene e ci amiamo ora più che mai. Ed è la stessa cosa per Harry e Louis. Come saprai hanno annunciato al mondo il loro piccolo grande segreto. Ora sono liberi di tenersi per mano in pubblico e di fare tutte quelle cose da innamorati. E questo è tutto per merito tuo.
Per una volta ci hai visto giusto, brava. Mi sono dovuta ricredere. Ricordo ancora quelle volte che litigavamo per il loro orientamento sessuale.
Vorrai sapere che fine ha fatto il nano irlandese, vero? Beh, lui e Amanda si sono lasciati. Da più di un anno ormai. Ha conosciuto una ragazza, ma non sembra del tutto convinto su questa relazione. Mi sa che gli manchi.
Ho saputo che finalmente sei andata in Giappone! Voglio vedere tutte le foto che hai fatto e sapere com’è lì la vita. Insomma, vorrei che tu mi raccontassi tutto quello che hai fatto in questi due anni, perché la vita qui va avanti come sempre.
Rispondimi presto.
Sinceramente stanca di starti lontano,
la tua best,
Mariateresa.

P.s.: Mi manchiiiiiii!

Fine.








HEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEI
*si dispera*
*piange*
Ed è finita anche questa storia.
Non riesco ancora a credere che non scriverò più di Ross e delle sue (dis)avventure.
*si asciuga le lacrime*
La fine è aperta, potete immaginare voi come andrà a finire la storia. Magari farò un sequel più avanti. Lol.
E...e...insomma, non so più che scrivere. Quindi passiamo direttamente ai ringraziamenti.

Grazie
A Lina, perché ha letto con entusiasmo la storia, recensendola e sclerando.
A Gina cugina, perché attende sempre ogni capitolo con tanta ansia.
A Mariateresa, perché senza di lei questa storia non sarebbe niente.
A Francesca, perché  con la sua simpatia non potevo non metterla nella storia.
A Denise, perché con la sua dolcezza ha influenzato alcuni comportamenti della protagonista.
A Laura, perché la determinazione della protagonista e il vizio del fumo sono presi da lei.
A Rosaria, perché ha ascoltato tutta la trama prima che la mettessi su carta.
A Sara e a Rosanna che sono le mie stelle preferite.
Ad Alessia che è la mia luna.
Alla mia vecchia prof. di italiano, perché durante la sua ora mi è venuta in mente questa FF.
A me, che amo scrivere anche se non sono molto brava. Perché mi è venuta in mente un’idea così geniale ma anche tanto stupida.
E soprattutto grazie a te che hai letto questa storia, l’hai recensita, l’hai messa tra le preferite, ricordate o seguite. Grazie per aver continuato a leggere fino alla fine.

Senza di te ora io non sarei dove sono ora.


Vi voglio bene.
Grazie di tutto.
La vostra, pazza, stupida, idiota Ross.

 
  
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