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Autore: mikaru99    24/09/2013    5 recensioni
Ambientata nell'episodio 85 della prima serie.
Itachi e Kisame vs Naruto e Sasuke.
Cosa succederebbe se Jiraya, troppo impegnato a fare conquiste, non si fosse accorto dell'arrivo di Itachi e non fosse intervenuto in aiuto del suo allievo?
E se Itachi avesse rapito Naruto portando con sé anche il fratello?
Come se la caverebbero a competere con la vita da criminali?
E se Naruto, all'interno dell'Akatsuki conoscesse una ragazza legata a Itachi...ma anche al passato della volpe?
Bhe...non vi resta che scoprirlo...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Se avesse avuto il tempo di pensare con calma, si sarebbe accorto del particolare, non poco rilevante, che Itachi non lo aveva costretto a seguirlo.

Che, anzi, lui non gli aveva nemmeno chiesto di farlo, eppure ora si trovava a corrergli dietro come se ne andasse della sua vita.

Era anche vero che avrebbe usato qualunque scusa per allontanarsi da Deidara dopo quello che gli aveva detto, ma in fondo era stata l’espressione che gli aveva visto in viso quando l’aveva scoperto a spingerlo a farlo.

La preoccupazione che aveva mostrato entrato nella stanza si era presto mischiata alla rabbia, fino a diventare delusione appena prima di uscire senza guardare nessuno.

“Itachi!”

Lui lo ignorò, accelerando ancora di più il passo.

“Aspettami! Che ti prende?”

Itachi spalancò la porta della sua camera, mandandola a sbattere contro la parete.

Sasuke arretrò automaticamente a quello scoppio di rabbia, ma alla fine lo seguì deciso dentro la stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Itachi era rimasto in piedi di fronte a lui, senza muoversi, e lo fissava con collera.

“Itachi…”

“Ti avevo detto di non muoverti!”

La sua voce lo colpì come lo schiaffo in pieno viso che accompagnò quelle parole.

Anche se era stato talmente veloce da non averlo potuto vedere, Sasuke sapeva di essersi aspettato che lui lo colpisse nel nel momento in cui non aveva fatto nulla per evitarlo.

Si limitò a mettersi un amano sulla guancia arrossata però, nonostante il nodo allo stomaco, riuscì ostinatamente a non abbassare lo sguardo.

“Mi avevi detto di non muovermi da solo” dichiarò fermamente ma con la voce pericolosamente incrinata, come se si stesse sforzando di non scoppiare a piangere “e non l’ho fatto, non disobbedirei mai ai tuoi ordini, lo sai”

La voce di Itachi divenne un brontolio minaccioso.

“Non prendermi in giro, Sasuke. Non ti conviene”

Lui rabbrividì appena a quella minaccia aspettandosi un altro schiaffo che però non arrivò.

Era calato un silenzio e pesante, fino a quando un respiro stanco di Itachi non lo spezzò bruscamente.

“Non capisco perché devi fare tutto quello di cui sei capace per irritarmi” disse cupamente “Ti avevo detto di restare qui e invece tu, puntualmente, mi disubbidisci...ma cosa credi? Questo è un covo di assassini...se non fosse stato Deidara, che bene o male ha quasi la tua età ed è incapace di far del male a qualcuno senza motivo, ma se fosse stato qualcun altro?! Hai idea di cosa sarebbe potuto accadere?!” si arrestò un momento indeciso se aggiungere o no la parte più importante guardando il fratello, che era teso come una corda di violino, con rabbia mista a una grande preoccupazione.

“E non hai pensato a me, stupido ragazzino che non sei altro?! Se ti fosse successo qualcosa, che cosa avrei fatto?!”

Se Sasuke non fosse stato così cieco delle sue convinzioni che dipingevano Itachi come l'uomo freddo e impavido che in realtà non era, avrebbe potuto accorgersi che negli occhi del fratello maggiore brillavano tracce di terrore al pensiero di cosa sarebbe potuto accadere.

Ma ovviamente stiamo parlando di Sasuke...

“Niente...immagino che ci avresti brindato sopra...”

Questa volta lo vide arrivare ma di nuovo non fece nulla per evitarlo.

Il secondo ceffone fu ancora più violento del primo, tanto da farlo arretrare di parecchi passi e rischiare di cadere a terra.

Sasuke sapeva di averla detta grossa...e lo sguardo addolorato del fratello gli fece più male di qualsiasi schiaffo.

Così come le parole che seguirono.

“Sei solo un bambino viziato...e solo ora mi rendo conto di quanto tu realmente sia stupido...nient'altro che un bambino che combina guai per non essere dimenticato e scappa per essere inseguito. Pensando che tutto gli è dovuto e che gli altri siano solo giocattoli messi lì a darti un po' della sicurezza che necessiti...ma che poi vanno accantonati in un angolo a prendere polvere mentre tu ti atteggi a vittima credendo di essere solo e abbandonato e incompreso da tutti, e che se ne frega di quanto possano soffrire quelle persone all'idea di perderti. Dovresti iniziare a crescere. Persino l’odio che dici di provare per me è talmente debole e immaturo da risultare ridicolo”

Quelle parole, furono per Sasuke come un punto di sblocco. Fissò Itachi sbalordito, poi, lentamente, tutta la rabbia che sentiva iniziò a straripare, spazzando via ogni sua piccola traccia di autocontrollo, e si ritrovò a urlare prima ancora di rendersene conto.

“COME DIAVOLO PUOI DIRE UNA COSA DEL GENERE?” gli gridò contro con quanto fiato aveva in corpo “Perché credi che io sia così? Sei stato TU a dirmi che ero debole e non ero nemmeno DEGNO del tuo interesse! È stata soltanto colpa TUA se sono cresciuto così, con questo disperato bisogno anche solo di un sorriso, a causa TUA ho perso tutto ciò che mi rendeva felice, maledizione! E ora tutto quello che hai da dirmi è che DEVO CRESCERE? Io per te non provo assolutamente niente! Niente! IO TI ODIO! Ti odio, ti odio, TI ODIO!”

Itachi lo osservò imperturbabile mentre riprendeva fiato, ansimante.

“Hai finito?”

Sì”

Itachi sospirò e si sdraiò a letto senza nemmeno guardare il fratello.

“Itachi?” lo chiamò lui, titubante.

Ora che la rabbia era passata dopo quello scoppio, si sentiva nervoso per quelle che sarebbero potute essere le conseguenze della sua scenata.

Itachi si poggiò un braccio sugli occhi, ma per il resto non diede segno di averlo sentito.

“Itachi, mi spieghi cosa stai facendo?”

Non ricevendo ancora risposta, Sasuke si spazientì e gli si avvicinò, sedendosi sul bordo del letto. 

“Sei sicuro che sia io quello infantile tra i due?” lo stuzzicò.

A rispondergli fu ancora una volta il silenzio, così decise di lasciarlo perdere, e uscire fino a quando non sarebbe stato lui a volergli parlare.

Magari, avrebbe potuto andare a cercare Deidara per ingannare il tempo, anche se dopo tutto questo non era esattamente una mossa astuta.

“Tu mi odi?”

Il suo tono di Itachi era basso e rauco, come non glielo aveva mai sentito.

“Non era quello che volevi?” ribatté amaramente “dovresti essere soddisfatto”

“Lo sono”

“Bhe...io no...per niente proprio” disse con rabbia.

“Perché no?”

“Perché tu sei l'ultima persona al mondo che mi piacerebbe odiare...sei mio fratello e ti ho sempre voluto bene...eri l'unico a volermi bene”

“Io...te l'ho detto Sasuke...il fratello che conoscevi è solo...”
“E invece sono sempre più convinto che sia il fratello che ho visto quella sera a essere una menzogna”

“Ti sbagli”

“No Itachi...non mi sbaglio e ora ne sono più che convinto.. e sei stato proprio tu a farmelo capire...con le tue azioni degli ultimi giorni...e con la preoccupazione di un minuto fa...”

Itachi rimase zitto per qualche secondo. Sasuke seppe di averlo preso in contropiede.

“Sasuke...”

Itachi sembrava stanco, sembrava non avere le forze per mandare avanti quella farsa.

Era il momento che Sasuke attendeva...ora doveva attaccare senza esitazione.

“Che cos'è successo all'interno del nostro clan che non so... cosa ti ha spinto a uccidere tutti?”

“Il mio orgoglio...ecco cosa...la mia sete di potere...”

“Se non te la smetti di dire cavolate questa volta sarò io a prenderti a schiaffi...voglio la verità e subito”

Itachi sorrise e gli accarezzò una guancia ancora rossa.

“Mi dispiace di averti colpito...ma non ci ho visto più...mi hai davvero fatto arrabbiare questa volta...”

“Va bene Itachi...però ora devi parlare!”

“E se non volessi?” fece Itachi ironico.

Bene....così non arriviamo da nessuna parte...meglio girarci intorno...se non c'è altro modo...

“Deidara mi ha detto che io sono il tuo punto debole...è vero?”

Vide un ombra di divertimento sugli occhi del fratello mentre replicava.

“Deidara farebbe meglio a lasciare perdere questo stupido gioco...”
“No mi hai risposto...allora è vero sì o no?”

“Sì, è vero”

Caspita...allora non è tanto difficile...ma mi prenderò la mia vendetta...ti torturerò per benino caro il mio fratellone!

“Ecco...visto, te lo avevo detto, ora non puoi più nasconderti dietro a “Ho sempre recitato la parte del bravo fratello con il solo scopo di testare le tue capacità” o qualche altra sciocchezza...”

“Io ho etto che sei il mio punto debole...non che quello che ho detto quella sera sia una bugia” replicò Itachi con fare ovvio.

Sasuke trattenne un secondo il fiato...

Certo che suo fratello era proprio bravo...

Lui doveva fare i salti mortali per avere da parte sua una qualsiasi reazione, mentre a Itachi bastavano poche parole per mandarlo nel pallone.

Che fastidio!!!!!

“M...”

“Davvero ti basta così poco per dimenticare quello che ho fatto Sasuke?” chiese a brucia pelo.

Itachi non riusciva a crederci.

Sapeva che suo fratello gli voleva bene, ma dopo avergli tolto tutta l'attenzione del padre, dopo aver ucciso tutti, dopo averlo condannato a una vita di solitudine e dolore...possibile che riuscisse ancora a volergli bene...

Addirittura gli stava cercando di tirargli fuori la verità...un dettaglio, anche il più piccolo, in quel massacro che gli desse la possibilità di non doverlo uccidere per trovare un po' di pace....

Sasuke boccheggiò incerto su che cosa rispondere.

Alla fine optò per la semplice e pura verità....solo così credeva avrebbe potuto indurre il fratello a fare lo stesso.

Perché se non erano onesti l'uno con l'altro, non sarebbero andati da nessuna parte.

“No...ma non voglio perdere anche te....tu non sei uno stupido Itachi, io ti conosco fin troppo bene e so che non avresti mai agito di tua volontà”

Eccole...le stesse parole che quella note gli aveva rivolto Mikaru, avendolo aspettato per poi fargli sentire la sua presenza...prepotente quasi quanto quella di Sasuke.

Tutto il contrario della sua che invece rimaneva nel buio, silenziosa e proteggeva le persone a lui care, senza però dargli l'affetto che meritavano.

“Grazie Sasuke...”

“Chiamami fratellino...”

Itachi rimase interdetto, ma sorrise.

“Ok fratellino...scusami, ma oggi sono davvero troppo stano per riuscire a spiegarti per bene ciò che accadde...ti basta per ora sapere che ti voglio bene...che te ne ho sempre voluto e che te ne vorrò sempre?”

Sorrise....

Per la prima volta dopo anni Itachi sorrise veramente a suo fratello.

Visto csì sembrava il fratellone tredicenne che Sasuke ora era intenzionato a riportare indietro.

“Itachi...” sussurrò.

“Non piangere...”

Non si era nemmeno accorto di aver iniziato a farlo, ma quando sentì l'umido sulle sue guance iniziò a singhiozzare, non riuscendo più a fermarsi.

Itachi sospirò piano e lo fece alzare, attirandolo a sé.

Sasuke aderì quasi disperatamente a quell’abbraccio, nascondendo il viso nel suo petto, mentre lui si limitò ad ascoltare il suo pianto in silenzio, senza fare nulla non fosse accarezzargli i capelli.

“Va tutto bene” gli disse, una volta che il pianto iniziò a scemare, riducendosi a qualche sporadico colpo di tosse “va tutto bene...”

“Non c’è niente che vada bene” sbottò lui, tossendo “non c’è assolutamente niente!”

“Sei qui, non devi preoccuparti di nient’altro”

“E proprio perché sono qui che mi preoccupo. Se non te ne sei accorto, nessuno sarà felice di avermi tra i piedi, e tu tii ostini a fare sempre di testa tua incurante di quello che gli altri provano....”

“Davvero?”

“Sì…”

Itachi emise uno strano rumore, tra la risata e lo sbuffo.

“Se credi” disse “ma non trovi quantomeno strano litigare abbracciati?”

Sasuke s'irrigidì, ma non si mosse.

“Ti odio” borbottò, stringendo con più forza la sua giacca. “Lo so”

Lentamente, cullato dal respiro regolare del fratello, Sasuke sentì la stanchezza d'intere notti passate insonni cadergli addosso.

La sua presa si fece sempre più debole,fino a scomparire del tutto.

In modo distante, avvertì che Itachi lo fece stendere e si sedette accanto a lui.

“Itachi?” bisbigliò, sforzandosi di tenere gli occhi aperti.

“Cosa c’è?”

“Non è vero che ti odio…”

“Lo so...fratellino”

Il kunai intanto rimaneva posato sul comodino.

E sarebbe restato lì.



ANGOLO DELLA RITARDATARIA:
Salve a tutti....eheheheeheh sono ancora in ritardo clamoroso, penso che oramai ci avrete perso ogni speranza....ma la scuola esige quasi tutto il mio tempo libero, se poi aggiungiamo anche tutto il resto.....bhe, capite che le posssibilità di tornare a casa abbastanza lucida in modo da buttare giù qualcosa di decente sono carenti...Comq e l'ho fatta a scrivere un piccolo confronto tra i due fratelli......anche se probabilmente nnon è quello che vi aspettavate.
L'ho immaginato come un'occasione per Sasuke di scaricare un po' la sua rabbia (il rimanente nel prossimo capitolo) e anche per Itachi di liberare un po' della fruntrazione che sono sicura abbia provato sempre...
Ma per i fan dei fratellini Uchiha, le cose andranno sempre a migliorare.
Invece per i fan di Naruto e Sasuke.....il prosimo capitolo sarà un pochettino pesante....ma non si a mai cosa mi inventerò sta volta!
Un commentinno me lo lasciate? Ne sarei davvero contenta!
Un bacione a tutti!

  
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