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Autore: Neurotica    06/04/2008    7 recensioni
What if... AU : Sirius viene dichiarato innocente quando Harry ha 6 anni. Lui e Remus lo crescono insieme e cercano Codaliscia.NO SLASH! Traduzione della bellissima storia di neurotica di fanfiction.net
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Traduzione, Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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epilogo
TRUTHS
Epilogo



Sirius si appoggiò al tavolo della cucina, emettendo un sospiro impaziente ma divertito, mentre guardava l’orologio. Finalmente dopo che l’impazienza prese il sopravvento, andò nel corridoio e urlò fuori dalla porta del bagno chiusa “Harry James Potter! Sbrigati o faremo tardi!”

Ascoltò rumori strani nel bagno, e maledizioni mormorate a bassa voce che gli fecero alzare il sopracciglio , guardò la porta aprirsi, rivelando un Harry piuttosto seccato. “ Non riesco ad appiattire questi dannati capelli!” esclamò passandosi la mano tra i capelli per  enfatizzare il punto.

Sirius ghignò “ Prima di tutto, Linguaggio. Non farti sentire da Lunastorta parlare in questo modo o mi taglierà la testa. Secondo non ci provare nemmeno. Hai la più pallida idea di quanti incantesimi e prodotti abbia usato tua nonna per appiattire i capelli di James prima di rinunciarci definitivamente? È la maledizione dei Potter. Convivici!”

“Ma… è come se fossi appena uscito da una  galleria” disse Harry frustrato.

“Cos’è una galleria?” chiese Sirius alzando un sopracciglio “ Lascia perdere. Senti dimenticati dei tuoi capelli per ora, puoi combatterci più tardi. E sarà una  battaglia infernale!. La tua roba è pronta?”

“Sì Sirius” disse Harry, roteando gli occhi. “Ho preparato tutto due giorni fa, come ha insistito Remus”

“Bene! Prendi il tuo baule e andiamo. C’è una macchina del ministero che ci aspetta fuori” disse Sirius, camminando verso la porta d’ingresso “ E non roteare gli occhi!” aggiunse sopra la sua spalla.

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Harry sorrise, scosse la testa e andò nella sua stanza a prendere le sue cose. La sua civetta bianca era già nella gabbia, desiderosa di andare. Era stata un regalo di compleanno di Hagrid e Remus aveva insistito che la chiamasse Edvige.

Guardandosi intorno, Harry vide il suo manico di scopa in piedi da solo nell’angolo vicino alla scrivania. Per un momento dibatté se fosse il caso di portarla con lui, ma alla fine realizzò che Sirius l’avrebbe scoperto. Perciò con un sospiro, prese il suo baule e la gabbia di Edvige, e si diresse nel salotto.

Sirius sorrise orgoglioso alla vista “Ma guardati! Pronto per il primo anno ad Hogwarts! Non hai idea quanto io abbia aspettato questo momento!”

Harry rise “Oh no, lo so! L’hai detto almeno centosessantacinque volte da quando ho ricevuto la mia lettera”

“Oh sì” disse Sirius pensieroso “Bè forza allora. Abbiamo solo quarantacinque minuti per arrivare a Londra e sistemarti sul treno”

Sirius si incamminò per primo verso la macchina del ministero che stava aspettando fuori.

“Non puoi incantare il mio baule? Questa cosa è piuttosto pesante” disse Harry respirando affannosamente,faticando con il baule e la gabbia.

Sirius si limitò a ghignare “No! Fa parte dell’esperienza di Hogwarts!” disse felice.

Harry lo guardò male e continuò a trascinare il suo baule per il vialetto fino alla macchina. Finalmente Sirius ebbe pietà del suo figlioccio, e lo aiutò a sistemare gabbia e baule nel bagagliaio. I due di sedettero nei sedili posteriori della macchina. E aspettarono che l’autista iniziasse il viaggio verso la stazione di King’s Cross.

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“Okay dimmi di nuovo come devo fare questa cosa?” sussurrò Harry, fissando scetticamente il solido muro di mattoni tra i binari nove e dieci.

“Cammina dritto attraverso il muro” disse Sirius dopo che un gruppo di babbani si allontanò così da non riuscire a sentirli. “ Lo giuro non è uno scherzo” aggiunse alla vista sopracciglio alzato di Harry “Che c’è? Non ti fidi di me?”

“Non dopo quella volta quando avevo otto anni, e tu mi hai detto che il muro nel ripostiglio di Remus portava da Zonko” disse seccamente.

Sirius ghignò “Non dirmi che sei ancora arrabbiato per quello?” chiese. Un solo sguardo alla faccia di Harry gli fece capire che il suo figlioccio era in effetti, ancora arrabbiato per l’accaduto. “Ora non è come quella volta. Ascolta vuoi che vada io per primo?”

Harry annuì, volendo vedere ovviamente  il suo adorato padrino, rendersi ridicolo in pubblico.

“E va bene!” Sirius sospirò “Ci vediamo dall’altra parte”

Harry guardò Sirius mentre aspettava che passasse un gruppo di babbani. Fischiettò casualmente e camminò diritto nel muro. Poi sparì.

“Hmm” disse Harry pensieroso.

Si guardò intorno e spinse il carrello nella barriera. Quando non colpì i mattoni, sorrise e passò dall’altro lato.

Il treno rosso dal quale usciva vapore, brillava bellissimo alla luce del sole. Sirius lo stava fissando malinconico con le mani nelle tasche. Harry spinse i carrellò più avanti e si avvicinò a Sirius.

“Era ora!” Sirius ghignò senza distogliere lo sguardo dal treno.

“Ah-Ah” rispose Harry replicando il ghigno. Ma anche lui, senza spostare gli occhi dal treno. Questa era la prima volta che lo vedeva. Era magnifico.

“Allora” disse Sirius battendo le mani e girandosi verso Harry “Credo sia meglio trovarti uno scompartimento che ne dici?”

Harry ignorò, per il momento ,la lieve tristezza nella voce di Sirius e annuì. I due si fecero strada attraverso la folla fatta di famiglie che auguravano ai loro bambini più piccoli buona fortuna per l’anno scolastico, e a quelli più grandi di tenersi fuori dai guai. Camminarono fino alla fine del treno prima di essere capaci di trovare uno scompartimento libero. Sirius aiutò Harry a caricare il baule e la gabbia.

“Bè, è arrivato il momento…” disse Sirius. Alla vista dello sguardo di Harry che era tutto meno che eccitato di andare finalmente ad Hogwarts, Sirius chiese “Che c’è che non va piccolo?”

Harry esitò, e continuò a guardare fuori dal treno. “ E se non mi piace?” mormorò.

“Stai scherzando vero?” disse Sirius con una piccola risata. Quando Harry continuò a guardare fuori dalla finestra disse piano “ Vieni qui piccolo”

Harry si voltò verso la porta dello scompartimento, e si buttò tra le braccia aperte del suo padrino. “TI piacerà lì “ disse Sirius tra i capelli di Harry “Ti ricordi tutte le storie che ti abbiamo raccontato io e Remus?” Harry annuì nella maglietta di Sirius. “Sarà fantastico!”

“Avrei voluto che venisse anche Remus” disse Harry tristemente.

“Voleva esserci, davvero, ma doveva andare al lavoro”

“Tu sei qui”

“Bè sì, ma dal momento che sono il capo del dipartimento degli auror, posso decidere io i miei orari. Il lavoro di Remus non è così flessibile, sfortunatamente” disse Sirius massaggiando la schiena di Harry.

“Lo so”

“Tra l’altro lo vedrai presto” disse Sirius spingendolo un po’ indietro

“Sì credo di sì” Harry sospirò.

“Okay, prima che io vada, hai tutto quello che ti serve?”

“Sì”

“Hai la mappa?”

“Sì”

“Il mantello?”

“Sì”

“Le scorte di scherzi che ti ho comprato?”

“Sì Sirius” disse Harry alzando lo sguardo e ghignando al suo padrino. Non molti genitori avrebbero comprato scherzi ai loro figli, spiegandogli esattamente cosa farci.

“Bene” disse Sirius controllando il suo orologio: 10.50am. Sospirò “Devo andare. Voglio una lettera come prima cosa stasera appena arrivi al dormitorio, dove mi racconti come è andata”

Harry annuì “Okay”.

“Prenditi cura di te. E non fare venire ai tuoi professori più capelli grigi di quelli che la maggior parte di loro già ha.” Disse Sirius. Dopo averci pensato un momento aggiunse “Eccetto a Piton. Provocali tutti i capelli grigi possibili”

Harry rise mentre Sirius lo abbracciava forte di nuovo. Sirius baciò la testa del suo figlioccio e si allontanò. I suoi occhi grigi erano stranamente luccicanti.

“Ci parleremo presto” disse dirigendosi verso la porta dello scompartimento.

“ okay” disse Harry guardando tristemente Sirius che se ne andava.

“Ti voglio bene Harry” disse il suo padrino.

”Ti voglio bene anch’io Sirius” rispose Harry.

Sirius sorrise, fece l’occhiolino, e saltò giù dal treno, chiudendo la porta dietro di lui. Harry si sedette nel posto più vicino alla finestra e salutò a Sirius che rispose. Questa sarebbe stata la prima volta che sarebbe rimasto senza Sirius per un lungo periodo di tempo. E nonostante sia lui che Remus lo avevano rassicurato che il tempo passava velocemente, a Natale sembrava mancasse un’eternità.

La porta dello scompartimento si aprì, ed entrarono tre ragazzi con i capelli rossi, ghignando ad Harry.

“Hey Weasleys” disse Harry rispondendo al ghigno.

“Hey Harry, Come va?” chiese Fred Weasley, sedendosi di fronte ad Harry. George si sedette vicino a lui e Ron vicino ad Harry.

“Tutto bene. E a te?”

“Oh sai, il solito” disse George “Percy continua a vantarsi di essere diventato  prefetto, mamma non ci lascia prenderlo in giro, Ginny è ancora triste perché non può venire con noi…”

“E questo mi ricorda” disse Fred, alzandosi e aprendo la finestra. Sporse fuori la testa e disse “Hey Ginny! Ti manderemo una tazza del gabinetto di Hogwarts”

Harry e gli altri risero. Potevano Sentire la signora Weasley sgridare Fred, e la forte risata di Sirius.

“Sto solo scherzando mamma!” rispose Fred, facendo rientrare la testa.

In quel momento il treno si mosse in avanti. Harry si sporse fuori dalla finestra aperta e sorrise a Sirius, Ginny e Mrs Weasley. Lo salutarono tutti e lui continuò a salutare finché non sparirono dietro l’angolo.

Ritornò con la testa nello scompartimento e si sedette.

“Allora” disse George cercando qualcosa nel mantello. “Chi vuole giocare a spara schiocco?”

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Remus era seduto pazientemente al lungo tavolo, guardando il mare di studenti del primo anno che era appena entrato dalle porte della sala grande. Guardò  tra i bambini nervosi, e finalmente posò gli occhi sui capelli rosso fuoco di Ron Weasley. E come si aspettava, Harry era proprio vicino a lui. Harry incrociò il suo sguardo e sorrise largamente. Remus rispose al suo sorriso  e sventolò un po’ la mano.

Harry non aveva assolutamente idea di come sarebbe stato smistato. Sia Sirius che Remus si erano rifiutati di dirglielo, nonostante Sirius avesse descritto dettagliatamente, e con una faccia seria, il lago e la piovra gigante. Quando gli veniva chiesto, Remus si limitava a sorridere e a cambiare argomento, parlando del tempo o di qualcosa  di altrettanto evasivo.

Remus rimase seduto nella sua sedia mentre ascoltava la McGranitt fare il solito discorso agli studenti del primo anno allineati davanti al tavolo dei professori. Andò dall’altra parte della sala, e prese il gabello e il cappello parlante sistemandolo davanti agli studenti. Remus nascose un ghigno nel suo calice per lo sguardo perplesso di Harry. Tutte  le volte in cui era stato nell’ufficio di Silente Harry non aveva mai chiesto a cosa servisse il cappello.

Lo strappo del cappello si aprì e cominciò a cantare su tutte le case. Appena ebbe finito, Remus applaudì insieme al resto della sala. La McGranitt scrollò il suo lungo rotolo di pergamena.

“Appena chiamo il vostro nome, farete un passo avanti. Io metterò il cappello parlante sulla vostra testa, e sarete smistati nelle vostre case.” Disse la McGranitt agli studenti del primo anno.

Remus dovette mordersi forte le labbra per non scoppiare a ridere allo sguardo totale di shock sulla faccia di Harry.

“Che cosa è appena successo?” sussurrò Silente all’angolo della sua bocca.

“Sirius gli ha detto che avrebbe dovuto combattere contro la piovra gigante” disse Remus con la voce che tremava sull’orlo delle risate.

Il preside soffocò una risata e scosse la testa, concentrandosi sullo smistamento.

A Remus sembrava che fosse stato ieri il giorno in cui lui e Sirius erano andati nel Surrey a prendere il bambino di cinque anni. Anche se c’erano stati momenti difficili prima che tutto si sistemasse, Remus non avrebbe cambiato niente neanche per tutto l’oro della Gringott.

Harry era cresciuto, diventando un magnifico giovane uomo, proprio come suo padre. Era sicuro di sé ma non troppo, era intelligente, coraggioso e leale. Il piccolo bambino timido con cui avevano cominciato non se ne era andato, ma si ripresentava solo raramente.

La vita di Remus era cambiata  così drasticamente negli ultimi cinque anni, che spesso si chiedeva se non fosse stato solo un lungo magnifico sogno. Ora aveva avuto indietro la sua famiglia, almeno una parte, ed era più felice di quanto non lo fosse mai stato in tutta la sua vita.

Sirius sentiva esattamente la stessa cosa, Remus lo sapeva. Anche  lo sguardo vuoto prodotto dai cinque anni ad Azkaban non se ne era andato del tutto, ma come la timidezza di Harry, tornava solo qualche volta. C’erano stati dei momenti in cui i due amici ripensavano a come avevano quasi perso Harry per Codaliscia e Voldemort, e in quel caso lo sguardo ritornava.

Ma come Remus aveva predetto durante il rapimento di Harry, le cose alla fine si erano sistemate.

Nonostante Lucius Malfoy fosse ancora un fuggiasco, non c’era ancora nessun indizio riguardo dove potesse essere andato, e Voldemort era ancora là fuori  aspettando il momento opportuno per tornare, la vita era bella.

Il giorno in cui Codaliscia aveva ricevuto il bacio del dissennatore, Sirius e Remus erano andati ad Azkaban per assistere.( “privilegio di auror” aveva detto Sirius scuro in volto). Era stato qualcosa che Remus non avrebbe mai dimenticato fino al giorno della sua  morte. Aveva ancora incubi per la scena. Rabbrividì ricordandosene.

Tornando al presente, Remus si concentrò sullo smistamento. Strinse gli occhi appena vide un bambino dai capelli biondo platino mettere in testa il cappello. Non aveva sentito il nome ma non c’era alcun dubbio su chi fosse, data la sua faccia.

“SERPEVERDE!” gridò il cappello parlante senza aver quasi toccato la testa del figlio di Lucius Malfoy.

Narcissa Malfoy, una delle tante cugine di Sirius, aveva negato di sapere degli spostamenti di suo marito. Sirius stesso l’aveva investigata numerose volte, e aveva persino perquisito a fondo Malfoy Manor. Il lavoro di Sirius era concentrato nella ricerca del mangiamorte che aveva torturato Harry anni prima, e quando l’avrebbe trovato, Remus voleva essere presente, sarebbe stata una scena da non perdere.

“Potter, Harry!”.

Remus girò di scatto la testa dal tavolo di Serpeverde a Harry. Stava camminando lentamente, ancora visibilmente nervoso. Remus li sorrise rassicurante, ricevendo in risposta un sorriso tremolante. Harry si sedette sullo sgabello e la McGranitt mise il cappello parlante sulla sua testa. Remus incrociò le dita sotto il tavolo. Aggrottò leggermente la fronte quanto il cappello non urlò il nome della casa di Harry dopo due minuti.

Finalmente dopo quella che sembrò un’eternità, il cappello urlò alla sala “GRIFONDORO!”

Remus dovette resistere l’impulso di saltare in aria e festeggiare con il resto dei grifondoro. Si limitò a fare un sorriso enorme e ad applaudire forte mentre Hagrid fischiava. Harry si tolse il cappello e andò a sedersi con i suoi compagni di casa.

Quando si girò verso Remus aveva un ghigno che andava da un orecchio all’altro. Remus rispose e alzò leggermente il sopracciglio. Il ghigno di Harry svanì leggermente per mezzo secondo, ma scosse la testa e cominciò una discussione con Percy Weasley.

L’unica persona che Remus aveva visto, per la quale il cappello aveva impiegato tanto tempo era stato Sirius durante il loro primo anno. Sirius aveva ammesso recentemente che il cappello volesse metterlo a Serpeverde, ma dopo un lungo dibattito nella sua mente, l’aveva convinto che Grifondoro era la cosa migliore per lui.

Un giorno avrebbe chiesto ad Harry che cosa gli aveva detto il cappello. Anche Ron Weasley fu smistato a Grifondoro, con grande sollievo da parte di Harry. Quei due, insieme ai gemelli erano stati praticamente inseparabili da quando si erano incontrati tanti anni prima.

Appena Blaise Zabini fu mandato a Serpeverde, la cerimonia finì. Silente si alzò, stese le braccia in segno di benvenuto, e disse con uno sguardo radioso agli studenti. “ Ho solo quattro parole da dirvi al momento e sono: Pigna, pizzicotto,manicotto, tigre!”

Gli studenti e qualche insegnante risero. I gemelli Weasley cominciarono a canticchiare“ Finalmente!” appena il banchetto apparve davanti a loro. Era magnifico proprio come Remus se lo ricordava. Sarebbe andato più tardi a fare i complimenti agli elfi domestici.

Appena il cibo fu divorato dagli studenti affamati,  e i piatti d’oro ripuliti, Silente si alzò e cominciò il suo solito discorso di benvenuto. Erano le solite cose, era vietato entrare nella foresta proibita  Remus spedì ad Harry uno sguardo di avvertimento; Harry si limitò a ghignare in risposta imbarazzato), e i pericoli del platano picchiatore. La lista di Gazza di oggetti proibiti era aumentata dai tempi di Remus, e aveva un sospetto che i gemelli Weasley fossero i responsabili.

“Infine” disse Silente agli studenti “Vorrei presentarvi il nostro nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure il professor Remus Lupin”

Remus soffocò una risata appena Harry e i Weasley lo incitarono ad alta voce, e ignorò gli sguardi dal tavolo dei Serpeverde. Salutò educatamente prima che Silente continuasse “Adesso, è ora di andare a letto! Le lezioni cominciano molto presto domani mattina! Forza Forza!”

Alcuni degli studenti più grandi sbuffarono, ma cominciarono a dirigersi verso le porte della sala grande.

Harry sembrava volesse ignorare il richiamo di Percy per quelli del primo anno per andare a parlare con Remus. Remus scosse la testa e disse con le labbra”Ci vediamo domani” Harry si accigliò leggermente ma salutò Remus con la mano e seguì Percy fuori dalla sala per andare nella torre di Grifondoro.

Sì, pensò Remus sorridendo, le cose andranno bene. E questo è solo l’inizio.

Non ci credo siamo alla fine della prima storia!! Mi raccomando leggete il sequel Lies che metterò online domenica prossima ! buona settimana e recensite!!!
  
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