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Autore: Egle e Elivi    28/10/2004    26 recensioni
Per amore della fidanzata Ginny, Draco si trova alle prese con un temibile nemico: l'intera famiglia Weasley.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio grosso, grasso matrimonio Weasley

Parte 3

Draco constatò che dormire con Potter non era stata la cosa peggiore che gli fosse capitata dopotutto. Una volta superato il primo impatto di vedere spuntare dal letto di fianco al suo un ciuffo si capelli ribelli, più alcuni grugniti tutt'altro che rassicuranti, avrebbe anche potuto passare una serata tranquilla, se non che tutto quello che aveva mangiato e bevuto la sera precedente, fosse come una bomba in procinto di esplodere nel suo stomaco. A volte udiva dei gorgoglii così profondi che si trovava a pensare se mai avesse un'immensa grotta nella pancia.
Si mise seduto nel letto e cercò di rilassarsi un attimo affinché i dolori allo stomaco si placassero, mentre attorno a lui le decine di sguardi dei poster dei giocatori di Quidditch gli lanciavano occhiate furtive.
Sentì di avere un improvviso bisogno di bere.
Nonostante fosse piuttosto riluttante nel pensare di dover scendere le scale scricchiolanti della casa, e tornare in quella cucina che sapeva di cibo e di fritto più di un mercato cinese, inforcò silenziosamente la porta e si trascinò giù per le scale, scendendo a velocità ridotta per evitare sgradevoli scricchiolii. Svegliare Molly e rischiare di farsi trovare mezzo nudo per i corridoi della sua casa non era la sua massima aspirazione, tanto più che ancora era convinto non lo avesse perdonato per quella faccenda del sesso prematrimoniale.
Una volta al piano terra si rilassò. Fortunatamente la luna piena illuminava la casa e c'era una visibilità sufficiente a non doversi schiantare contro qualsiasi mobile.
Un grugnito potente e improvviso colse la sua attenzione, facendolo sobbalzare.
Il suo sguardo si andò a posare sul divano poco distante. Ron dormiva profondamente, pancia all'aria, con un braccio buttato all'indietro al di sopra della testa e una lunga gamba nuda che usciva dalla coperta e toccava il pavimento. Un corpo evidentemente troppo ingombrante per essere ospitato da un divano così minuscolo. Grattastinchi gli dormiva sullo stomaco, in preda a furiose fusa, evidentemente a suo agio.
Draco evitò di avvicinarsi troppo. Uno spettacolo simile ad una tale ora del mattino non era il miglior modo per concludere la degna giornata.
Quatto quatto si avvicinò al frigorifero e lo spalancò, mentre la sua luce lo inondava e il suo ronzio si faceva più potente.
"Succo di zucca… succo di zucca e ancora succo di zucca…" commentò a mezza voce, osservando la quantità industriale di bottiglie di succo presenti "Ma non bevono altro in questa famiglia?"
Improvvisamente si sentì osservato e voltò la testa quel tanto che bastava per vedere una figura imponente alle sue spalle, a pochi passi di distanza da lui.
"Fermo dove sei…" sibilò la voce di Ronald Weasley, mentre nella sua mano si illuminava una bacchetta. Ci mancava solo la dimostrazione da Auror.
Draco represse un'imprecazione e si voltò molto lentamente, posando una mano sulla sua bacchetta, assicurata nei boxer. La aveva portata per farsi luce, non avrebbe mai pensato gli sarebbe servita per evitare un attacco dal lenticchioso gorilla Weasley.
"Guarda che sono io…" disse Draco atono, quasi annoiato.
Ron pareva non averlo nemmeno sentito.
"Ho detto fermo e metti giù la bacchetta!" disse mantenendo il suo tono di voce più fermo e distaccato possibile.
"Weasley, per favore, evitiamo questi stupidi giochetti alle tre di notte!"
"Ti ho detto di parlare? Non mi pare! Posa la bacchetta!" ribadì Ron determinato a non lasciarsi incantare.
"Ma sei scemo? Ti ho detto che sono io! Draco! Stai dormendo ancora?" gli ringhiò contro il biondo, senza esitare ad estrarre finalmente la sua bacchetta e puntarla sul suo presunto avversario.
Ron represse uno sbuffo ma si mantenne fermo come una roccia.
"Lo so che sei tu! Che ci fai in piedi? Non mi sei mai stato simpatico, e sapevo che prima o poi avresti fatto una mossa falsa, che credi di fare eh?"
Draco si sentì sciogliere le ginocchia. Lenticchia era proprio un deficiente! L'essere cresciuto non gli aveva certo portato un po' più di maturità, tutt'altro.
"Avevo sete, sono venuto a cercare un po' d'acqua!" affermò Draco con stizza. Doversi giustificare con il fratello scemo era proprio il colmo!
"Se avevi sete potevi usare l'acqua del bagno!"
Draco non ci aveva proprio pensato, ma vista la precedente esperienza, quella stanza preferiva evitarla per un po'.
"Volevo dell'acqua fresca…" disse dunque, ormai stufo di quella diatriba.
"Non mi incanti Malfoy…" sibilò Ron con gli occhi dardeggianti, mentre alzava la bacchetta minacciosamente.
Degli scricchiolii distanti colsero l'attenzione di entrambi fino a che una testa rossa non fece capolino nel salotto, arruffata e gonfia di sonno.
"Che state facendo voi due?" esclamò Ginny realizzando in quel momento la scena di fronte ai suoi occhi.
Draco e Ron entrambi in boxer e maglietta si puntavano addosso a pochi metri di distanza le rispettive bacchette. Entrambi spettinati, entrambi furiosi.
"Il tuo fidanzato si è tradito!" esclamò Ron senza smettere di squadrarlo con rabbia.
"Tuo fratello è malato di mente!" ribatté Draco non meno attento al suo avversario.
Ginny si passò una mano tra i capelli scotendo la testa.
"Se uno di voi non fosse mio fratello e il mio fidanzato non portasse i calzini tirati su fino a mezza gamba, molto probabilmente troverei molto sexy e virile una scena del genere… ma dato che sono anche molto assonnata bè, finitela che non siete un bello spettacolo e andatevene a letto!" e così dicendo si portò al frigorifero, scansando Draco, estraendo una bottiglia di acqua fresca.
"Ma dov'era? Io non l'ho trovata prima!" si lasciò sfuggire Malfoy abbassando di poco la guardia.
Ginny fece spallucce versando un po' d'acqua per lei e per i due contendenti.
"Sedetevi sul divano…" ordinò con voce imperiosa che somigliava in maniera impressionante a quella della signora Weasley.
Draco per un attimo si fece pervadere da un brivido terrore.
"Mi spiegate cosa stavate facendo? Insomma ormai non siete più dei ragazzini! I tempi delle stupide discussioni sono finite. Siete o non siete uomini adulti? Perciò comportatevi come tali. Io voglio… anzi pretendo che prima del mio matrimonio tra voi due non ci sia più alcuna questione irrisolta, per cui, se avete qualcosa da dirvi vedete bene di chiarirvi questa sera, altrimenti saranno grossi guai… per entrambi!" e lanciando un'occhiata esplicativa ad ognuno di loro si allontanò di nuovo su per le scale.
Draco e Ron si lanciarono un'occhiata in tralice e poi tornarono a guardare dritto di fronte a loro cercando di ignorarsi in qualche modo.
"D'accordo…" cominciò Draco incrociando le braccia "Chiedimi scusa e concludiamo la faccenda."
Ron represse una risatina divertita.
"Io chiedere scusa a te? Per cosa? Semmai sei tu quello che mi deve chiedere scusa!"
"Io? Io non ho nulla per cui chiedere scusa!"
Ron si volse con ferocia.
"Come no? Hai tutto da farti perdonare, a partire dal fatto che ti sei fidanzato con mia sorella!"
Draco alzò le braccia al cielo con stizza. Cominciare una discussione proprio su quell'argomento non era proprio il caso.
"Senti… non ho intenzione di chiedere scusa per una cosa che voglio fare! Io e tua sorella ci siamo messi insieme perché ci vogliamo bene, se ci sposiamo non lo facciamo per divertimento, siamo grandi e vaccinati, entrambi consapevoli delle nostre scelte! Io non so che problema hai ancora con me, ma vediamo davvero di chiarirlo, perché francamente sono stufo di dovermi giustificare per qualsiasi cosa! E sono stufo di vedere Ginny sempre in agitazione per questo!"
Ron osservò il ragazzo senza mutare la sua espressione, anche se il monologo di Draco sembrava in qualche modo averlo messo nelle condizioni di farlo riflettere. Forse aver tirato in ballo i sentimenti di Ginny non era stata una mossa sbagliata. Forse avrebbero potuto cominciare a discutere in maniera un po' più matura. Ron incrociò le lunge gambe sul divano e guardò il soffitto.
"Vuoi sapere che problemi ho con te? Non mi piaci! Non mi sei mai piaciuto!"
"Guarda che la cosa è reciproca…" commentò Draco a mezza voce.
"Io non so cosa Ginny abbia trovato in uno come te. Francamente ho sempre pensato meritasse qualcosa di meglio, di molto meglio!"
"Qualcuno come Potter, per esempio?" domandò Draco non nascondendo il disgusto nelle sue parole.
"Sempre meglio lui, di un ex Serpeverde, sbruffone e stronzo come lo eri tu ai tempi della scuola!"
"Sì, non mi sono fatto mancare nulla ad Hogwarts!" esclamò Malfoy con un sorrisetto ironico stampato in viso.
Ron sospirò a fondo coprendosi le gambe con la coperta.
"Ginny dice che sei cambiato…" sussurrò forse un po' rassegnato "Io il cambiamento non l'ho visto… ma sei lei mi assicura una cosa, tendo a crederle. Il fatto che però tu non mi piaccia resta. Questo non posso cambiarlo."
Draco fece una smorfia e si strinse nelle spalle.
"Idem. Ti assicuro che non starei nemmeno tentando di fare un dialogo civile con te se non fosse per Ginny…"
Ron gli scoccò un'occhiata strana.
"Le vuoi bene davvero?" chiese quasi sussurrando, tanto che Draco dovette formulare mentalmente la domanda un paio di volte prima di rispondere.
"Bè… se non fosse così, questa sera non sarei nemmeno venuto qui!" ammise, senza credere di poter fare una confessione simile proprio a Ron. "Insomma, io non so a cosa siete abituati voi, ma questa riunione di famiglia mi ha steso! Letteralmente!"
Ron finalmente si lasciò andare ad una risata rilassata.
"Le famose cene Weasley! Sono un test decisamente efficace…" disse strofinandosi gli occhi, soddisfatto "Se superi questa prova, sei della famiglia!"
"Un test?" domandò Draco spiazzato.
"Certo, un test. La mamma non lo sa, ma la tradizione è nata praticamente da quando Bill portava le sue fidanzate a casa! Non hai idea di quante ne abbiamo fatte scappare… Penelope invece, la moglie di Percy, ha resistito…"
"Ma siete dei sadici!" sussultò Draco scioccato.
"Non fraintendere… non tutto ciò che facciamo nasce da un calcolo… però diciamo che stasera ci abbiamo messo più impegno del solito. Conoscendoti…"
"Grazie…"
"Non c'è di che…" mormorò Ron "Comunque il test mi pare tu lo abbia passato, più che brillantemente anche… ed è questo che mi fa incazzare da matti."
"Spiacente." Disse Draco sarcastico "Questo spero non voglia dire che ora faccio parte della famiglia."
Ron fece una smorfia piuttosto eloquente.
"Ne facevi già parte dal giorno in cui ti sei messo con Ginny… accetti lei, accetti anche noi. Il problema sta nel fatto se noi riusciremo ad accettare te. Ma data la situazione…"
Draco tossicchiò nervosamente, la situazione era leggermente surreale, mai e poi mai nella sua vita avrebbe pensato di dialogare così amabilmente con il migliore amico del suo peggior nemico.
Improvvisamente Grattastinchi, sceso dal divano per sgranchirsi le gambe, spiccò un balzo finendo dritto dritto sulle ginocchia di Ron, accoccolandosi tra le sue gambe, appagato.
"Gattaccio…" fecero i due in simultanea, lanciandosi uno sguardo preoccupato.
"E' il gatto più orrendo che abbia mai visto…" commentò Draco allontanandosi leggermente.
"E lo dici a me?"
"Mi spieghi allora perché te ne prendi cura?" domandò Draco cominciando al alzarsi. Forse era arrivato il momento di tornare a letto.
"Hermione…" mormorò il rosso tristemente, cercando di spostare il gatto affinché non gli gravasse sullo stomaco come un grottesco piumino di pelo.
"Zerbino…" commentò Draco allontanandosi.
"Ha parlato…" esclamò Ron cercando di spolverare la coperta per rimettersi a dormire "Oh Malfoy!" lo richiamò poi, alzando la testa quel tanto che bastava per farsi vedere dal biondo "Se fai soffrire mia sorella… ti taglio le palle, siamo intesi?"
Draco non dovette guardare il gesto più che esplicito delle dita di Ron e il suo sguardo crudele per capire che lo avrebbe fatto davvero.

Svegliarsi al mattino guardando il viso della persona amata, è forse il modo migliore per cominciare la giornata. Svegliarsi al mattino guardando il viso della persona che più si detesta al mondo, è forse il modo peggiore per cominciare la giornata. Se poi si aggiungono i postumi per una sbornia colossale il quadro è perfetto.
Draco si mise a sedere, arricciando le labbra in una smorfia, osservando il ragazzo che ancora dormiva nel letto di fianco al suo. In quel momento Harry emise un grugnito inarticolato, mentre un filo di bava gli scendeva dall'angolo della bocca.
Draco raccattò i suoi vestiti e li indossò rapidamente. Puzzavano di fritto e di birra. Avrebbe dovuto portarli in tintoria e concedersi lui stesso un lungo bagno per lavar via quell'odore opprimente. Scese di sotto silenziosamente, o almeno ci provò dato che le scale scricchiolavano rumorosamente a ogni suo passo.
Dalla cucina proveniva un buon profumo di caffè. Bene.
Non appena entrò si accorse che era presente solo Ginny. Anche il divano dove aveva dormito Ron era vuoto. Decisamente meglio.
"Buongiorno" lo salutò la ragazza, sollevandosi sulle punte dei piedi e baciandolo sulle labbra.
"'giorno" rispose Draco, avvolgendole la vita con le braccia.
"Volevo scusarmi con te per il comportamento dei miei fratelli... non so cosa gli sia preso..." mormorò Ginny a bassa voce.
"Non importa"
"Cosa?" ribattè la ragazza con tono incredulo, spalancando gli occhi.
"Ho detto che non importa" rispose Draco, stringendosi nelle spalle.
"Sei davvero il fidanzato migliore del mondo" esclamò Ginny, baciandolo ancora.
Draco si staccò da lei di malavoglia, passandosi una mano tra i capelli ancora spettinati.
"Devo andare. Devo passare da casa e cambiarmi. Ho un pranzo di lavoro... anche se non so ancora come farò a mangiare. Ieri sera credo di aver immagazzinato scorte alimentari per un mese!"
"D'accordo. Ci sentiamo più tardi?"
"Certo" rispose Draco, deponendole un ultimo, frettoloso bacio sulle labbra.
"Ti amo" aggiunse Ginny prima che lui si smaterializzasse.
Si materializzò nel suo salotto e si abbandonò sul divano con uno sbuffo. Lasciò il suo sguardo vagare sui suoi mobili moderni, sulle pareti, tappezzate da quadri dall'enorme valore artistico, sui tendaggi bianchi e a un tratto si sentì solo.
Solo nel suo bel appartamento ordinato e dall'odore non ben definito. Era tutto un pò asettico e impersonale, come la camera di un albergo.
Draco prese un foglio e vi scrisse sopra solo poche parole:

Ginny, questo pomeriggio posso venire a prendere il tè a casa tua?
Draco


La porta scivolò silenziosamente sui cardini, rivelando la figura sorridente della signora Weasley.
"Draco, caro!" lo accolse, abbracciandolo come se non si vedessero da molto tempo, invece che dalla sera precedente.
"Buongiorno, signora" rispose al saluto Draco, rigido come un paletto, mentre la donna lo liberava dalla sua stretta.
"Quante volte ti ho ripetuto di chiamarmi mamma! O almeno Molly!" lo rimproverò, sventolandogli un indice davanti al naso "Vieni con me! Ginny arriva subito" gli disse scortandolo in cucina, dove un altro ragazzo era seduto al tavolo intento a mangiare una fetta di crostata.
"Potter! Ma non ce l'hai una casa tua?" ringhiò Draco schifato.
"Su bambini non litigate, mentre vado di sopra a controllare a che punto è Ginny" disse Molly, sparendo su dalle scale.
Draco guardò nuovamente ora Harry ora la crostata. Doveva ammettere che aveva un aspetto invitante. Si sedette di fronte al ragazzo e si tagliò una fetta di torta, addentandola con gusto.
Poco dopo arrivò anche Ron. Si bloccò sulla soglia, con la fronte aggrottata in un'espressione di disappunto, notando Draco nella cucina.
L'ex Serpeverde gli rivolse un cenno di saluto con il capo.
Ron rispose allo stesso modo, accomodandosi di fianco al suo migliore amico e servendosi un pò di crostata.
"Chi l'avrebbe mai detto?" borbottò Harry dopo qualche minuto, innaffiando la torta con un pò di limonata.
"Cosa?" ringhiò di rimando Draco, senza smettere di mangiare.
"Avresti mai creduto possibile... questo. Noi tre, seduti allo stesso tavolo, a mangiare una fetta di torta?" spiegò il mago con gli occhiali.
"Se lo avessi creduto possibile, mi sarei gettato nel lago con una pietra legata al collo" rispose Draco, ingurgitando l'ultimo boccone di torta.
"E io ti avrei aiutato a cercare una pietra abbastanza grande per tenerti sott'acqua." aggiunse Ron con la bocca piena.
Harry gli scoccò un'occhiata indecifrabile.
"Un'altra fetta?" gli chiese.
"Taglia" rispose Draco "Sia chiaro, però, che voi due continuate a non piacermi." aggiunse secco.
"Non c'era nemmeno bisogno di specificarlo! Neanche tu mi vai a genio!" ribattè Ron.
"Concordo." aggiunse Harry.
E tutti e tre si rimisero a mangiare la torta di mamma Weasley, inconsapevoli di essere spiati da una sorridente Ginny.

Fine? No, certo che no, siete tutti invitati al matrimonio... ovviamente pregati di prendere posto in chiesa dalla parte dello sposo!

***

E la storia finisce qui... per ora, come avete letto dall'ultima frase, ma non è detto che non ci faremo risentire ancora. Per adesso però non ci resta che salutare tutti e ringraziare tutti, ma proprio tutti quelli che ci hanno recensito e trasmesso il loro entusiasmo per questa ff. Lo ribadiamo siete MITICI! Ma non vi abbandoniamo oh no, ci faremo sentire nuovamente!

  
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