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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    19/12/2013    3 recensioni
(Questa fanfic non tiene conto del corso del manga a partire dal cap.575)
Tobi ha vinto, Naruto è stato sconfitto e assieme a Killer Bee è imprigionato in un luogo segreto e assolutamente inaccessibile, introvabile, dove i due demoni aspettano solo di essere prelevati dalle loro forze portanti e aggiunti alla preziosa collezione dell’uomo mascherato.
Madara ha vinto, i cinque Kage sono suoi prigionieri e tenuti in pessime condizioni affinché non si ribellino, mentre l’ultimo Uchiha spadroneggia su Konoha e ha tutte le intenzioni di piegare i rappresentanti delle cinque terre al suo volere.
Kabutomaru non accenna a disattivare la sua tecnica, che gli permette il controllo delle forze portanti e di tutti gli alleati defunti di cui necessita, senza contare che sia riuscito a distruggere i sigilli sui resuscitati sigillati e li abbia riportarti sotto il suo volere.
Le Cinque Terra ninja sembrano essere in ginocchio, mentre i suoi Shinobi sono imprigionati, schiavizzati e tenuti sottomessi con qualsiasi forma brutale di repressione.
Ma nonostante tutto, nessuno di loro ha la minima intenzione di permettere che esseri tanto oscuri e spregevoli vincano sulla loro dignità e sulla terra dei loro cari.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avventure!'
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Note Autrice:
Salve a tutti e bentornati su questa fanfic!
La mia assenza è dovuta alla mancanza di ispirazione e piuttosto che scrivere uno schifo di capitolo, ho preferito aspettare…
Per cercare di “farmi perdonare”, ho inserito due colpi di scena che spero possano piacervi (e che non seguono minimamente lo svolgimento del manga spoiler, proprio per mantenere l’originalità di tutto).
A fine capitolo ho messo uno “schemino riassuntivo” degli schieramenti e quant’altro, per fare il punto della situazione e cercare di esservi d’’aiuto, visto che siamo in dirittura della “battaglia finale” ;)
Buona lettura!


Brutale ultimatum
 
- Patetici. Davvero patetici. Tentare di superare tre demoni e due membri dell’Akatsuki con un ridicolo manipolo di ninja.-

La voce del tutto ironica e quasi scocciata di Tobi aleggiava indisturbata in quello che era l’ufficio dell’Hokage.
Seduto comodamente sulla scrivania, in un posa tutt’altro che consona, lasciava vagare lo sguardo oltre la finestra: un tempo grigio, che anticipava soltanto una burrascosa serata.
 
- Io non sarei così superficiale, Tobi. –
 
Lo rimproverò l’Uchiha, scambiando con egli uno sguardo a metà tra la freddezza e la complicità.
Passava a rassegna ogni volume contenuto in quella stanza, sfiorandone il bordo con la punta delle dita, quelle iridi sadiche che bramavano le conoscenze perdute più di ogni altra cosa al mondo: era tornato in vita, riprendendo possesso delle sue capacità, ma non era rimasto “al passo” con le scoperte che erano avvenute dopo la sua presunta morte.
 
- E’ il segno che si sono riorganizzati. E questo ci costringe ad accelerare i tempi. –
 
Continuò leggendo con avarizia ogni titolo di quei libri. Saperi proibiti alcuni, banali altri.
Ed un’insana rabbia che lo logorava dall’interno al pensiero che tutta quella sapienza fosse stata concessa soltanto agli Hokage, categoria dalla quale lui era stato escluso a prescindere.
Escluso per colpa loro, dei Senju.
A ripensarci, avrebbe fatto meglio ad ammazzarla, quella nipote del suo più acerrimo nemico. Sarebbe stata una vendetta più che lecita.
 
- Non avere fretta, Madara Uchiha. Uscire allo scoperto significa esporsi più del dovuto… Saranno loro a venire da noi, senza farci scomodare nel cercarli. –
 
Un sorriso ironico e compiaciuto comparve sulle labbra fredde del nuovo sennin dei Serpenti, il cappuccio perennemente calato sulla nuca, le iridi gialle che brillavano di tenebra e sadismo dietro quelle lenti tondeggianti.
Aveva previsto ogni cosa, proprio come il suo maestro gli aveva insegnato. Ed era stato proprio il ritorno di quest’ultimo a stimolarlo nell’andare oltre, mentre la cattiveria e la violenza erano un aspetto che l’Uchiha sapeva curare benissimo anche da solo.
Tobi sbuffò.
 
- E pensi che l’aver ucciso quei quattro shinobi della Foglia ed uno della Nebbia sia sufficiente per stimolarli ad uscire allo scoperto? L’assassinio dello Tsuchikage sarebbe dovuto essere la provocazione maggiore. –
 
Fece notare Tobi con un certo amaro in bocca. Il suo fermento era palpabile, palese agli occhi di tutti: la voglia di seminare nuovamente terrore e malessere sembrava essere diventata una sua prerogativa persino più di Madara.
Si ritrovava spesso a girovagare per le terre senza una vera e propria meta, con la scusante di controllare che non vi fossero ribelli nei paraggi, calpestava i territori distrutti dalla guerra senza la minima intenzione di ricostruirli.
A lui non interessava ricostruire nulla, il suo unico intento era riunire tutti i demoni e dare vita alla più grande illusione mai esistita: voleva la pace, sì, ma una pace fasulla, tutt’altro che reale. E per quanto fosse consapevole di questo, non gli importava: qualsiasi cosa sarebbe stata migliore di quel mondo.
Madara, dal canto suo, sembrava avere tutt’altri piani, ma sapeva mantenersi tanto impassibile che interpretare le sue intenzioni ed i suoi pensieri era quasi impossibile.
Impossibile per chiunque, forse per tutti, tranne che per una mente astuta quanto malata come quella di Kabutomaru.
 
- La morte non è sufficiente a provocare. E’ il rancore, l’odio di chi è in vita a logorare dall’interno anche gli animi più forti e sicuri. –
 
Camminava lentamente nella stanza pronunciando quelle parole, lo strisciare del lungo manto aumentava l’inquietudine che quelle parole trasmettevano.
Si fermò dinnanzi ad una figura femminile accasciata a terra, la schiena malamente appoggiata agli angoli di una parete, quasi riversa su se stessa. Si abbassò appena, prendendo quel volto prima impeccabile tra le dita gelide: piangeva ancora, la Mizukage, piangeva sommessamente mentre quella ferita profonda le percorreva l’intero volto, obliquamente, dalla parte destra della fronte alla guancia sinistra.
Un solco, una cicatrice che avrebbe rovinato per sempre una bellezza afrodisiaca.
 
- L’animo umano è così fragile, basta poco per distruggerlo… non è vero, Mizukage?-
 
Non reagì nemmeno, Mei, non reagì perché in quelle lenti tonde vedeva il riflesso del proprio volto rovinato nel modo più brutale.
Avrebbe ripreso a piangere, se solo le fossero rimaste delle lacrime, ma l’umiliazione che aveva subito gliele aveva già prosciugate tutte.
Una risatina ironica e non troppo sommessa uscì dalle quelle fameliche labbra, mentre le iridi gialle assaporavano quella visione malsana.
Si rialzò, lasciandole il volto, lasciandola là rannicchiata in un angolo, lasciandola alla sua umiliazione.
 
- Cosa ne dobbiamo fare, di lei? –
 
Domandò freddamente l’Uchiha, completamente disinteressato alla questione.
Avevano estorto alla Mizukage il maggior numero di informazioni possibili, riducendola letteralmente ad uno straccio, e dal suo pratico e sadico punto di vista non era più utile a nessuno.
 
- La consegneremo ai suoi compaesani, naturalmente. Saranno più che felici di riaverla. –
 
Di nuovo sorrise, sorrise con quella malizia e quella cattiveria insite in coloro che hanno sofferto più di chiunque altro.
Una sofferenza che, tra il bene e il male, aveva scelto l’odio e la disperazione più assoluti, senza pensarci due volte.
Aveva provato piacere nel ferire, aveva provato piacere nel leggere la distruzione negli occhi degli altri: e mai avrebbe rinunciato a tutto questo, assieme ad una dose sempre più corposa di sete di sapere.
 
- Il novecode e l’ottocode non saranno certamente ancora in forze per combattere, questo per noi è un vantaggio. Ci conviene attaccare subito, fin quando non si saranno completamente organizzati. –
 
Ribadì Tobi con una certa fermezza. Aveva aspettato fin troppo, e bramava di liberarsi di un paio di persone, prima di portare a termine il suo piano.
 
- Mi sembra di essere stato chiaro a riguardo. –
 
Kabutomaru era tornato freddo, con quel tono fin troppo saccente, che infastidiva l’ascolto. Madara interruppe il suo interesse per i libri e lo spostò agli altri due, quasi non vedesse l’ora di vederli scannarsi a vicenda.
In fondo sarebbe finita così, ne era quasi certo. Ma lui se ne sarebbe guardato bene dal farsi fregare.
 
- Faremo in modo che trovino la Mizukage, e che lei riferisca quanto abbiamo fatto in piazza. Quanto è accaduto a chi ha cercato di ostacolarci. –
 
Spiegò schiettamente, con una fermezza senza eguali.
Tobi si trattenne dall’intervenire ancora, mentre l’ultimo degli Uchiha rimaneva impassibile: impossibile comprendere i suoi pensieri, impossibile avere un’idea di chi fosse davvero quell’uomo.
Una belva che stava solo per risvegliarsi, di questo ne erano certi.
 
- E se riferirà quanto abbiamo appena detto… -
 
Disse volgendo uno sguardo alla Mizukage, che non aveva nemmeno alzato lo sguardo in loro direzione, pur avendo udito ogni cosa.
 
- …tanto meglio. Se cercheranno di rintanarsi ulteriormente, li scoveremo e non avranno possibilità di fuga. Se vorranno uscire allo scoperto, il gioco finalmente verrà terminato. Ed il vincitore sarà uno soltanto. –
 
Non sfuggì a nessuno dei presenti  quell’ultima precisazione.
Non era casuale, non era vaga, non era per enfatizzare il discorso: no, era sincera, veritiera, perché lì dentro tutti e tre sapevano che, una volta messe a tacere le cinque terre una volta per tutte, la vera battaglia l’avrebbero combattuta loro tre.
A meno ché uno o due di loro non fosse caduto disgraziatamente in battaglia, ovviamente.
 
- Ovviamente. –
 
Fu la risposta fredda dell’Uchiha, l’ironia palesemente mascherata dal tono di voce.
Tobi non disse nulla, né si mosse, sin quando Kabutomaru non cominciò ad avviarsi verso la porta d’uscita, senza volgere loro un vero e proprio sguardo.
 
- Tobi, fai in modo che la Mizukage venga trovata dai suoi compagni. Io intanto richiamerò i demoni e l’Akatsuki: la battaglia avverrà a breve. –
 
Terminò con tono solenne, chiudendo la porta alle proprie spalle.
L’uomo mascherato non si mosse nemmeno questa volta, scambiò semplicemente uno sguardo d’intesa con l’Uchiha ancora appoggiato alla parete, le braccia conserte e lo sguardo impassibile.
 
- Il piano non cambia, suppongo. –
 
Disse scendendo dalla scrivania in legno massiccio ed avvicinandosi alla Mizukage, ancora riversa a terra: per un attimo, solo per un attimo, provò pietà nel vedere una donna così bella ridotta in quello stato.
Provò pietà, nonostante fosse una nemica, un piccolo passo che lo allontanava dal proprio obiettivo…
Ma per quanto odio potesse provare nei confronti del mondo, per quanto non riuscisse a liberarsi di quella visione di sangue e umiliazione al petto, ridurla così gli era sembrato troppo.
 
- No. Farai ciò che avevamo già deciso… -
 
Si abbassò e prese sulle spalle il corpodella donna, ormai priva di sensi a causa dell’eccessivo dolore, mentre Madara non distoglieva lo sguardo da lui.
 
- …Izuna.-
 
E mentre gli dava le spalle, si volse verso di lui soltanto per una frazione di secondo.
Quanto bastava per accrescere ulteriormente quell’intesa profonda e radicata sin dalla nascita.


 
*****
 
- Presto! Chiamate Sakura e Shizune! –
 
Di nuovo l’antro del rifugio si fece gremito di shinobi sfuggiti alle rappresaglie dei tre dittatori, mentre fuori imperversava una burrasca di vento e pioggia.
Anko e Darui trascinavano il corpo appena cosciente della più forte kunoichi di Kiri, la quale teneva volutamente il capo abbassato: la vergogna ancora l’assillava, l’umiliazione subita la logorava dall’interno come una belva affamata.
Le due ninja medico accorsero il più in fretta possibile, grazie all’intervento di Tsunade Shizune si era parzialmente ristabilita e avrebbe almeno potuto aiutare l’amica nelle cure, assisterla in caso di bisogno.
Ma Mei fece loro segno di non avvicinarsi, rimase inginocchiata a terra, i capelli di un castano ramato in disordine le ricadevano parzialmente davanti al viso.
Rimasero colpite, stupite da quel fare, ma non osarono insistere nell’avanzare sentendo i singhiozzi contenuti che questa emetteva.
 
- Mizukage! –
 
La voce sconvolta di Choujuro divenne la protagonista, mentre il ragazzo si faceva largo per raggiungere l’amata Kage: non si curò del suo gesto di allontanamento, né dello sguardo di rimprovero di Anko.
Si gettò a capofitto su di lei, inginocchiandosi accanto a quella donna dalla forza d’animo lodevole: mai, mai l’aveva vista in uno stato simile. E soprattutto mai l’aveva vista tanto abbattuta, incapace di reagire.
L’osservò con gli occhi sul punto di piangere ma si trattenne, mentre nessuno in quel momento osava dire o fare qualcosa.
 
- Mizukage… la prego… -
 
La supplicò avvicinandosi ulteriormente, le prese delicatamente una mano, quasi volesse dimostrarle di esserle vicino, senza invadere i suoi spazi.
Lei inspirò profondamente, poi alzò il capo in sua direzione con lentezza e rimorso.
Sbiancò, il giovane spadaccino, sbiancò e perse più battiti di quanti il suo cuore gli potesse concedere.
Sarebbe fuggito, se avesse potuto, sarebbe scappato lontano a gridare di rabbia davanti a quella visione, alla consapevolezza di ciò che le avessero fatto: deturpato, quel volto prima immensamente bello. Deturpato quanto un animo forte che aveva saputo trascinare un’intera nazione fuori dalla disperazione più misera.
 
- Li hanno uccisi. –
 
Riuscì a dire in un sussurro. Alcuni compresero, altri non riuscirono ad udire quelle parole perché troppo distanti, o perché la pioggia picchiettava fin troppo insistentemente.
Prese coraggio, inspirò ancora una volta, prima di volgersi anche agli altri presenti: e li resse, quegli sguardi sconvolti e sorpresi. Resse il riflesso della propria umiliazione e deturpazione nelle iridi degli altri ninja, mentre qualcuno si copriva le labbra con una mano per evitare di lasciarsi sfuggire un grido.
 
- Li hanno catturati, mentre cercavano di recuperare i segreti della biblioteca di Kiri. Li hanno uccisi brutalmente. Hanno strappato loro la vita e deturpato i loro corpi. –
 
Inspirò, di nuovo.
 
- Ed ora sono impalati nella piazza di Kiri. Tutti quanti. –
 
Strinse i denti per la rabbia, per il fallimento.
Strinse la mano di Choujuro perché in quel momento aveva soltanto bisogno di sentire un poco di calore, null’altro.
Alcuni compresero di chi si trattasse, altri non avevano inteso e per questo qualcuno si fece avanti, chiedendo quasi con vergogna di chi stesse parlando con tanto dolore.
 
- Una ventina di shinobi di Kiri. Gai Maito. Rock Lee. Izumo. Kotetsu… -
 
Tenten perse un battito, forse due. Le iridi nocciola di riempirono di lacrime in una frazione di secondo e nemmeno le braccia forti di Neji furono sufficienti a calmarla, a darle sicurezza, nonostante lo Hyuga si sforzasse di essere forte anche per lei, di mantenersi freddo, quasi impassibile.
Ma nessuno, in quell’attimo, riuscì davvero ad essere distaccato.
Persino Shikaku si lasciò sfuggire un’imprecazione, mentre Anko malediceva ogni singolo istante della vita di quei tre individui.
Persino Kakashi, perennemente impassibile sotto quella maschera, manifestò apertamente una rabbia ed un dolore che lo aveva perforato come una lama tagliente: strinse le iridi, abbassò il capo con nervosismo e colpì la parete alle sue spalle con un pugno.
Non forte, ma deciso, ed era uno dei rarissimi casi in cui manifestava un proprio stato d’animo: Gai, per lui, era stato molto più che un rivale perenne, molto più che un compagno d’avventure e di sventure.
Ma un amico.
 
- …e Ao. –
 
Terminò la Mizukage, ma l’ultimo nome le provocò un tale dolore che il pianto tornò padrone della sua voce prima angelica e sensuale.
Choujuro rimase con le labbra dischiuse, incapace di dire oltre. D’istinto allargò le braccia e strinse a sé il volto in lacrime della sua Kage.
Nessuno fiatò per i successivi minuti, il dolore fu l’unico protagonista, almeno fino a quando il Kazekgae non si fece avanti: avevano una missione, avevano un dovere verso le loro terre, la loro gente e soprattutto verso se stessi.
 
- Questa era una provocazione plateale. Vogliono istigarci ad uscire allo scoperto, costringerci a combattere. –
- Allora cosa stiamo aspettando?! –
 
La grinta di Naruto si fece avanti senza difficoltà, il volto rigido per la rabbia, i pugni stretti quasi dovesse combattere sul momento.
 
- Itachi e Sasuke hanno lo sharingan, no? Possono controllare i demoni ed aiutarli a liberarsi della tecnica di Kabutomaru. –
- Naruto ha ragione. Se ci riuscissero, avremmo degli alleati molto preziosi e potremmo permetterci di sferrare un attacco. –
 
Intervenne Darui, freddo e calcolatore come sempre.
Il biondo cercò istintivamente l’approvazione del suo sensei, ma trovò nel suo sguardo perso chissà dove solo un mare di rabbia.
L’ennesima perdita, l’ennesima pugnalata al petto. Forse era stata troppa persino per lui.
 
- Stare rintanati non ci aiuterà a vincere, questo è vero, ma non siamo nemmeno nelle condizioni di combattere. –
 
Proruppe Shikaku aggrottando la fronte, le braccia conserte in petto, segno che stesse riflettendo sul da farsi mentre la discussione continuava.
 
- E non possiamo permetterci nemmeno di rischiare altre perdite. In mano ai nostri nemici ora non ci sono soltanto le tecniche segrete di Konoha, ma anche quelle di Kiri e probabilmente di Iwa. E non conosciamo le condizioni degli altri due paesi, di conseguenza azzardare a fare qualche altro passo potrebbe costarci caro. –
 
Le parole del Kazekgae erano posate, calibrate su misura per quella situazione disperata. Avevano azzardato ad inviare un gruppo a Kiri ed il risultato era stato disastroso, senza contare che  gli alleati alla resistenza non erano poi molti e soprattutto altalenanti: i due demoni avrebbero collaborato, ma non erano certi fino a che punto. Senza contare che la figura di Orochimaru fosse fin troppo ambigua per essere considerata una certezza.
 
- No.-
 
La voce della Mizukage , ora ferma e decisa, interruppe quella discussione.
Aveva ancora il capo abbassato, una mano stretta a Chojuro, ma no stava più piangendo, né chiedendo pietà o commiserazione.
 
- Il loro segnale è stato chiaro. Non aspetteranno oltre, e soprattutto non avranno pietà. –
 
A fatica si rialzò in piedi, contro l’opposizione della sua guardia del corpo.
Una figura emaciata, rovinata, distrutta, ma con ancora la forza di combattere: era la Mizukage di Kiri, una delle kunoichi più forti esistenti, e non avrebbe permesso a nessuno di distruggerla in quel modo.
Si portò lentamente una mano al voltò, sfiorò la profonda cicatrice che glielo rovinava, per poi andare a posarsi sul lungo ciuffo castano.
 
- Perciò nemmeno noi ne avremo. Non ci nasconderemo, non subiremo altre perdite, non gli permetteremo più di prendersi gioco delle nostre vite in questo modo. –
 
Rabbia, frustrazione ed estrema determinazione.
Invece che distruggerla come sembrava, invece che annientare lei così come il suo popolo, quella profonda ferita non aveva fatto altro che risvegliare una grinta fuori dal comune.
Scostò il ciuffo, rivelando ciò che aveva sempre nascosto agli occhi di chiunque, in quell’iride destra.
 
- Noi combatteremo. –
 
Lo Sharingan Ipnotico.
 
 

Punto della situazione!
Dunque, giusto per fare chiarezza sui vari capitoli e sugli schieramenti (considerando che ci si avvicini alla “battaglia finale”), lascio uno schemino che spero possa essere d’aiuto.
 
Resistenza (principali membri liberi)
  • Shikaku (capo)
  • Kazekage Gaara (capo)
  • Mizukage Mei (capo/non in grado di combattere)
  • Killer Bee (non in grado di combattere)
  • Kakashi
  • Naruto
  • Sasuke
  • Sakura
  • Shizune (non in grado di combattere)
  • Neji
  • Tenten
  • Darui
  • Karui
  • Chojuro
  • Anko
  • Itachi
  • Ino
  • Shikamaru
  • Choji
  • Matsuri
 
Aiuti “esterni” alla resistenza:
  • Orochimaru
  • Hokage Tsunade
  • Demoni Bicoda ed Eptacoda
 
Dittatori/Nemici:
  • Madara (capo)
  • Izuna
  • Kabutomaru (capo)
  • Akatsuki (senza Itachi e Sasori)
  • Demoni Monocoda, tricoda, tetracoda, pentacoda, esacoda (involontari)
  • Jiraiya (involontario/ancora “inutilizzato”)
 
Deceduti:
  • Tsuchikage Onoki
  • Gai
  • Rock Lee
  • Ao
  • Kotetsu
  • Izumo 
  • Sasori (sigillato)
  
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