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Autore: blejan    23/02/2014    2 recensioni
Momenti di vita ordinaria di esistenze straordinarie: la Interdimensional Magical Energy Security and Control Organization di tutti i giorni, tra ordinaria amministrazione e non.
Raccolta per la challenge “Slice of Life” di areon.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I.M.E.S.C.O.: Chocolate Box'
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Prompt: 18 - GITA IN MONTAGNA
Titolo: Beginning Storytelling
Autore: blejan
Fandom: Originale
Personaggi: Alaros, Riven, Frederick, Jvette, Garrett, Don, Jaden
Genere: Fantasy, Avventura, Comico
Rating: Verde
Avvertimenti: nessuno
Lunghezza: 822 parole


IMESCO Experience: Super Bell Hill ( Super Mario 3D World… Andiamo ragazzi, già solo perché è una colonna sonora di Super Mario era un dovere morale metterla! Abbiate fede, per questo capitolo è perfetta XD )




Beginning Storytelling


- Riv, non puoi dare fuoco ad un formicaio per stanare quel mentecatto di Frederick soltanto perché ha fregato il tuo muffin al cioccolato. - decretò Alaros, placcando Riven, mentre quest’ultimo si lanciava verso la montagnola di aghi di larice coi palmi che brillavano di luce rossastra e cupa.
- Lo arrostisco, giuro! Le sue carni cuoceranno lentamente sottoterra, maledetto. - ringhiò il demone, cercando di strattonarsi l’elfo di dosso, con l’unico risultato di sentirsi stritolare ancora di più.
- Credo che le formiche potrebbero sollevare qualche obiezione. - grugnì il gemello, stringendo la presa articolare in cui lo aveva avvolto: saltandogli sulla schiena, aveva passato le braccia sotto le ascelle, pinzandole con forza - Se continui ad agitarti te le slogo. - disse, rotolando sulla schiena nell’erba, tenendolo sopra di sé. Per tutta risposta il ragazzo iniziò a sventolare le braccia verso l’alto, simile ad una cimice agonizzante, cercando di rifilargli una gomitata in uno zigomo.
Bofonchiando, Alaros gli allacciò le gambe ai fianchi, schivando una testata destinata al suo setto nasale, che invece impattò sonoramente al suolo, ammortizzata debolmente dal sottile cotico montano, scatenando un turpiloquio encomiabile.
“Peccato, ha mancato il cardo.” considerò l’elfo, stringendo nelle sue spire un Riven intento a scuotersi come un lombrico.
- Al, non costringermi a farti male. - minacciò il demone.
- Riv, non costringermi a farti ancora più male. - rispose l’altro, serrando la presa: il moro sentì un rene urlare tutto il suo dolore e le sue promesse di vendetta.
Ruggendo come un drago, riuscì a ruzzolare sul lato. Alaros non diede segno di incertezza, rimanendogli avviluppato addosso: un pesante, rognoso, zaino organico.
“Ora so come si sente una tartaruga.” si trovò a realizzare il moro, dondolando e barcollando per il baricentro sbalestrato.
Stava per darsi la spinta e lanciarsi in un cespuglio di ginepro puntuto per sbarazzarsi del suo carapace, quando sentì mignoli umidi di bava viscida e schiumosa torturare i suoi canali uditivi, mentre il gemello garriva al cielo la sua supremazia.
- Sei un fottutissimo, ignavo, elfo bastardo. - abbaiò, sbatacchiando la testa, schioccando i denti come una tagliola, bramoso di staccargli almeno una falange.

- Se non avessi visto con i miei occhi Riven stendere un golem a testate e Alaros parare una fiammata di un drago evocando un muro di sabbia, sarei fortemente propenso a considerare l’idea che qualcuno mi abbia pesantemente drogato in quei momenti. - bofonchiò Garrett, l’avambraccio a coprire gli occhi dalla calda luce del sole che baciava placido l’altopiano su cui si erano stesi come lucertole lui, Don, Jvette e Jaden, abbracciati dall’erba rada e carezzati da una tiepida brezza.
- Quoto Gar, non mi sembra possibile che si riducano ad azzuffarsi come se non ci fosse un domani per un muffin, un nano da giardino e degli insetti. - diede manforte il ragazzo dai capelli di fiamma, scuotendo rassegnato la testa, steso accanto a lui con le braccia raccolte in grembo, brasato nel tepore pomeridiano delle Alpi Occidentali.
Don sospirò sconfortato.
- Sono come i bambini, dovete lasciarli giocare. - mugolò Jvette, rosolandosi goduta sotto i raggi dorati - prima o poi anche i coniglietti delle loro Duracell si arrenderanno. -
- Si faranno male. - brontolò Don, sbirciandoli da un ciuffetto di vulneraria che gli ingialliva la visuale. - Si faranno furbi. - sbottò Garrett.
- No, non credo proprio. - concluse Jaden.
La ninfa ridacchiò - Sono solo un po’ euforici e, considerando che non ci sono Adriss né Cyril a tenerli in riga a suon di badilate, possono salutisticamente scassarsi di legnate per i fatti loro. -
Al silenzio perplesso delle matricole, che calamitarono lo sguardo su di lei, sollevò emblematicamente le spalle.

Alaros guaiolò.

- Staranno bene, non preoccupatevi. - liquidò le loro preoccupazioni con gesti morbidi delle braccia bronzate - L’aria di montagna è un toccasana, non trovate? Soprattutto per il pisolino del dopo pranzo.- mugolò soddisfatta, stiracchiandosi pigramente - Godetevi la gita in montagna. -
- Lo farei, se non avessi vicino due ragazzi che giocano a chi sfascia più legamenti all’altro, latrando come beagle che vengono frustati. - Si sentì in dovere di precisare Garrett, grattandosi esasperato i riccioli bruni.

Riven mitragliò vilipendi che rimpallarono ululando, imbarazzanti, tra le pareti di roccia circostanti.

- Non so come faccia Cyril a non strangolarlo nel sonno. - querulò Don, osservandoli torvo con gli occhi di nuvola.
- Credo che ci abbia provato qualcosa come una quarantina di volte. - sbuffò divertita la ragazza - Quest’anno. -

- Jvette - proruppe Jaden - esattamente com’è che si sono conosciuti, lui e Riven? -
I ragazzi si alzarono uno dopo l’altro sui gomiti, osservandola curiosi.
La ninfa li passò in muta rassegna, sconfinando poi con lo sguardo verso le nuvole, oltre il cielo.
Lentamente, un sorriso dorato le illuminò il viso.
- È una storia lunga, creature. - prese fiato, issandosi a sedere, radunando le gambe in grembo, incrociandole - Ma credo che quei due scapestrati ne avranno ancora per un bel po’. -
La guardarono poggiare le mani sulle ginocchia; le morbide onde corvine dei capelli scintillarono d’oro, mentre se li ravviava dietro le spalle in un gesto fluido.
Inspirò profondamente.


- Dobbiamo partire da una festa… E da un tombino… -

NdA : Salve creature!
Siamo arrivati alla fine di questa avventura: 20 prompt che, quando ho iniziato a Settembre, mi sembravano eterni e invece^^ eccoci qua!
Mi sembra più che giusto e doveroso dover ringraziare in primis areon, per aver dato vita a questa challenge, seguendo oculatamente non solo me, ma ognuno nei partecipanti, ogni volta con entusiasmo e fiducia, con recensioni accurate e stimolanti, dispensando considerazioni e pareri per noi writers estremamente preziosi.
Ed ovviamente un grazie mastodontico al gentilissimo Aven90, fedele sostenitore nella stesura di ogni capitolo, perseverante spalleggiatore nei momenti gioiosi ed in quelli di crisi, nonché ispiratore prezioso. Hannon le, mellonnen.
Grazie anche a tutti coloro che hanno recensito (ordine alfabetico): BlackGirl91, DrogataDiApiFrizzole, Edward Therril, holls, jo_gio17, Martynachiko,Mery Pressywig, The Dark Writer (spero di non aver dimenticato nessuno XD).
Ed ancora, ringrazio tutti voi che mi avete seguito senza aver lasciato i vostri pensieri, ma che avete comunque vissuto questa bellissima esperienza: spero vi siate divertiti e che qualcosa di positivo vi sia rimasto e/o vi abbia fatto sorridere e divertire.

So cosa state pensando: ho detto che Areon ha inserito un prompt bonus e che i ragazzi vi avrebbero fatto compagnia ancora per un po’ … E ora, invece, grazie e tanti saluti?!
Non confondetevi, pensateci bene… ho detto che è finito solo Missing Moments
Stay tuned ;)

P.S.: ecco la vulneraria, nel caso non la conosceste :)

See ya!

blejan



Banner’s credits: immagine di heida
  
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