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Autore: Xevias    28/07/2008    28 recensioni
Due scommesse, un unico obiettivo. Blaise sfida Draco a far innamorare Hermione Granger di lui, Ginny sfida Hermione a sedurre Draco Malfoy. Cosa riserverà loro il destino? Mia prima long.. godetevela!!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Ginny Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mio

- E com'è finita? -

Hermione accarezzò la testa bionda della bambina: - E' finita, mio piccolo angelo, che io e tuo padre abbiamo vissuto, e viviamo tutt'ora, felici e contenti. - rispose dolcemente.

- Come nelle fiabe migliori! - esclamò un bambino, dai folti ricci castani.

- No, piccoletto. Meglio delle fiabe. -

I due bambini si volsero verso il padre con un sorriso gioioso, mentre lui baciava la moglie sulla guancia, e si sedeva accanto a lei, sul bracciolo della poltrona, circondandole le spalle con un braccio.

- Papà, papà! Anch'io troverò il mio Principe Azzurro? - chiese la bambina, speranzosa.

Draco ghignò: - Non prima dei 20 anni, Aurora. Questo è sicuro. - commentò lui, mentre la bambina metteva il broncio.

- Mamma! - sbottò Aurora, chiedendo l'intervento di Hermione.

- Tesoro, tuo padre è solo incredibilmente geloso di te.. cerca di capirlo.. - le spiegò pazientemente, mentre suo figlio faceva una smorfia.

- A me le ragazze non piaceranno mai, sono troppo stupide! - proclamò solennemente.

Draco e Hermione risero dell'ingenua convinzione del figlio: non sarebbe dovuto passare molto, prima che il suo parere mutasse completamente!

- Bambini, è ora di andare a dormire adesso: forza, salutate vostra madre. - disse Draco, e i due piccoli, ubbidienti, baciarono la madre sulle guance e corsero ridendo nelle loro stanze, mentre Draco li accompagnava e li sistemava nei loro letti.

Dopo una ventina di minuti, l'uomo fece di ritorno da Hermione.

- Dormono già, dovevano essere esausti. - disse a sua moglie, prendendola tra le braccia.

Hermione si rifugiò in quell'abbraccio caldo, chiudendo gli occhi: erano sposati da diversi anni ormai, avevano due figli.. eppure ogni volta che lui l'abbracciava, lei sentiva il suo cuore battere forte.

- Ti amo, Hermione. Forse non te lo dico tanto spesso quanto dovrei, ma ti amo. - le mormorò all'orecchio, baciandole i capelli.

- Ti amo anch'io, mio Principe Azzurro . - rispose lei, alzando la testa e incontrando le sue labbra.

Quando si furono staccati, per un semplice quanto essenziale bisogno d'ossigeno, Draco le sorrise: - Ho un regalo per te. -

Sotto lo sguardo curioso della moglie, Draco le porse un pacco avvolto da carta rossa: - Dai, aprilo. - la incitò con un sorriso.

Hermione strappò delicatamente la carta che avvolgeva il regalo: un libro, molto antico a giudicare dal suo stato.

- Oh, Draco.. - mormorò lei, sfogliandone le pagine con cura - Grazie.. non dovevi.. -

L'uomo le baciò la tempia: avrebbe tanto voluto che lei fosse riuscita a ricordare.. quello era il libro che Hermione aveva sfogliato per primo, durante il loro primo appuntamento a Hogwarts: Draco ricordava perfettamente tutto ciò che era successo, compreso lo spigolo che si era beccato sulla fronte. Lei, invece, non riusciva a ricordare nulla. A differenza sua e di Blaise, l'Oblivion aveva ancora la meglio sui ricordi della moglie.

Hermione sfogliò il libro da cima a fondo, fermandosi ogni tanto per leggerne qualche riga; dopo essere rimasta qualche istante in silenzio, sospirò, passandosi una mano sulla fronte.

- Tesoro, cos'hai? Ti senti male? - le chiese, preoccupato.

Lei scosse la testa, alzò lo sguardo sul marito, e sorrise: - Quanti galeoni hai dovuto offrire come donazione, questa volta? Dopo l'ultima volta che ci siamo andati, non devono essere stati molto contenti di vederti. -

Draco spalancò gli occhi: - Tu.. tu ri-ricordi ? - balbettò, incredulo.

Lei annuì, mordendosi un labbro: - E' un paio di giorni che ho degli strani flash.. come quelli che avevamo a scuola, ma senza il dolore.. e ora.. grazie a questo regalo, ricordo. Mi ricordo tutto. - disse, guardandolo con amore.

Lui la prese tra le braccia, abbracciandola forte: - Non sai quanto ne sono felice. - sussurrò, cullandola dolcemente.

- A questo proposito.. -  disse Hermione, con un sorrisetto - Abbiamo ancora un conto in sospeso io e te, sai? -

Draco la fissò confuso, e lei lo prese per mano: - Una scommessa, per essere precisi. Una scommessa che ho tutta l'intenzione di vincere. - precisò lei, guidandolo verso la camera da letto.

L'uomo sorrise, realizzando ciò che lei intendeva: - Non ti sarà facile sedurmi, Granger. - disse, sfoderando il solito ghigno alla Malfoy.

Hermione ricambiò la sua occhiata di sfida: - Dimentichi una cosa, caro maritino mio. Non ci sono limiti di tempo. - mormorò, baciandogli il collo.

Draco sospirò e, mentre la porta si chiudeva alle loro spalle, si preparò ad una notte indimenticabile con l'amore della sua vita.

                                                                               ***

- Amore, ma si è poi saputo qualcosa di Daphne? Che fine ha fatto? -

Blaise, alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo per posarli sulla moglie: - No tesoro, io non ne so nulla. Dopo la fine della scuola, è sparita dalla circolazione. - rispose, mentre Ginny sbuffava.

Le sarebbe piaciuto sapere cos'era successo a quella strega, era immensamente curiosa.

- Mamma! -

La donna si volse verso il bambino che la fissava spaventato: - Arthur, cosa fai alzato? Tu dovresti essere a letto già da un pezzo, signorino! - esclamò, fingendosi arrabbiata.

- Cos'hai piccolino? - gli chiese, suo padre.

Il labbro del piccolo tremò: - Ho fatto un incubo, papà.. su quella brutta strega di cui mi ha parlato la mamma.. - mormorò, in lacrime.

Blaise si volse verso la moglie, molto lentamente: - Cara.. non gli avrai parlato di chi penso io, vero? - le chiese, con tono troppo calmo.

Ginny arrossì: - Ehm.. forse.. forse mi è scappata qualche parola.. - ammise, con un mezzo sorriso.

- Non voglio dormire! E se poi la strega Daphne viene a rapirmi? - piagnucolò Arthur.

Blaise gli accarezzò la testa, e lo prese in braccio: - Non aver paura ometto, ci penso io. Dai, andiamo a dormire. -

Il bambino si aggrappò a suo padre, mentre lui, passando accanto alla moglie, le sussurrò un: - Io e te facciamo i conti più tardi . -

Ops!

                                                                               ***

- Tesoro, hai già messo a letto Lily? -

Luna annuì, con un sorrisetto: - Sì, anche se prima abbiamo ispezionato tutta la stanza alla ricerca di potenziali Ricciocorni Schiattosi. - gli raccontò, mentre l'uomo scuoteva divertito la testa.

- Ora non riuscirà più ad addormentarsi. - commentò Harry, prendendola tra le braccia.

La donna inspirò l'odore speziato della pelle del marito, e sorrise: - E' già nel mondo dei sogni, puoi stare tranquillo. - lo rassicurò - Speriamo solo che anche l'altro abbia la stessa capacità di addormentarsi in ogni situazione. - aggiunse, accarezzandosi con dolcezza il ventre.

Harry le baciò la testa: - Sono certo che sarà adorabile, come la sorellina.. specialmente se prenderà da te. - disse, guadagnandosi un buffetto sul braccio.

- Tanto lo so che mi prendi in giro, cosa credi? - gli disse, mostrandogli la lingua - Sono sempre Lunatica Lovegood, dopotutto. - aggiunse, alzando il mento con aria di sfida.

Lui annuì: - E' vero, lo sei. E io non potrei esserne più fiero . -

                                                                               ***

- Domani invitiamo Draco e Hermione a pranzo? Ares sarà contento. -

Pansy ghignò: - Sì, soprattutto di vedere Aurora. - commentò, guadagnandosi l'attenzione del marito.

- Che intendi dire? - le chiese infatti Theo, aggrottando la fronte.

La donna alzò le spalle: - Niente, dicevo solo che tuo figlio sembra mostrare una predilezione per la giovane Malfoy, tutto qui. - gli spiegò, con noncuranza.

L'uomo scoppiò a ridere: - Pansy, tu deliri! Hanno solo 7 anni, non penserai che si piacciano già a quell'età! - esclamò, divertito.

Lei incrociò le braccia al petto: - Tu mi sei piaciuto a partire dai 6 anni. - ammise, sotto lo sguardo incredulo e un pò imbarazzato del marito.

- Quindi.. quindi tu pensi che.. -

- Sto solo dicendo che Ares è particolarmente felice nel vedere Aurora, e che parla spesso di lei: non c'è niente di male nel fatto che quei due siano amici, soprattutto nel caso in cui la piccola finisca a Grifondoro. - disse Pansy, chiarendo il suo pensiero.

A quelle parole, Theo ridacchiò: - Te l'immagini la faccia di Draco se sua figlia finisce a Grifondoro? - commentò, facendo sorridere anche la moglie.

- Oh, io non credo che direbbe nulla: dopotutto, lui se l'è sposata, una Grifondoro. -

L'uomo si avvicinò a lei, attirandola a sè: - E ti dispiace? - le chiese, serio.

Pansy lo guardò con dolcezza, e lo baciò sulle labbra: - Non potrei essere più felice per lui, lo sai. E nemmeno io potrei essere più felice di così. Ti amo, mio bel tenebroso serpeverde. -

Theo ricambiò il suo bacio, accarezzandole la guancia: - Ti amo anch'io, piccola. E se Ares dovesse innamorarsi di Aurora, tanto meglio per lui: se la figlia di Draco ha preso solo metà dell'intelligenza della madre, saprà tenere a bada quella peste di nostro figlio. -

Pansy annuì, poi ghignò: - A meno che non sia lui a corrompere lei. - aggiunse, scoppiando a ridere gioiosamente insieme al marito.

                                                                               ***

- Ecco fatto, tesoro. Sei perfetta!-

Lavanda sorrise, guardando la figlia attraverso lo specchio: la bambina, un angelo dai capelli rossi come il tramonto e gli occhi color del cielo, le ricambiò il sorriso: - Vado a farmi vedere da papà! - esclamò, correndo furoi dalla camera.

Ron, impegnato a leggere la Gazzetta del Profeta, alzò lo sguardo sulla figlia che correva verso di lui: - Papà, papà! Ti piaccio? - gli chiese la piccola, girando su se stessa.

Nell'abitino color panna che la bambina sfoggiava con orgoglio, la sua figura era una gioia per gli occhi: - Sei stupenda, piccola mia. Vedrai come saranno contenti di vederti il nonno e la nonna. - le disse, facendole segno di sedersi sulle sue gambe.

- Papà, io e la mamma siamo le donne più belle che tu abbia mai visto, vero? - gli chiese, guardandolo con i suoi grandi occhi blu.

L'uomo sorrise e annuì: - Assolutamente, e io non potrei essere più orgoglioso di essere il vostro uomo. - le rispose con un sorriso.

La bambina sorrise: - Lo sapevo! Ora vado ad aiutare la mamma, ha così tanti vestiti che non sa mai quale mettersi! - esclamò la piccola, saltando giù dalle sue gambe e saltellando via.

- Papà? - disse poi, prima di uscire dalla stanza - Secondo te io diventerò mai bella come la mamma? -

Ron fissò la figlia, immaginandola più grande, più donna, e sorrise: - Tu sei già bella come la mamma, tesoro mio. - le rispose, osservando la figlia che, soddisfatta, correva via ridendo.

                                                                               ***

Di Daphne Greengrass non si è saputo più nulla. Alcuni giurano di averla vista in giro per le strade di Londra, confusa tra i babbani; altri dicono che sia andata via dal paese, per rifugiarsi chissà dove; altri ancora assicurano che non si sia mossa da casa sua, e che viva lì, sola. Quello che tutti sono pronti a scommettere, è che non si sia mai sposata: secondo alcune voci sembra sia stata colpa del suo carattere impossibile, che rifiutava l'amore, secondo altri sembra sia stata rifiutata un'altra volta, anche se innamorata.. ma questa è un'altra storia.

 

E così, siamo giunti alla fine. E' stata un'avventura scrivere questa long: un pò perchè si trattava della mia prima storia a più capitoli, un pò perchè non sapevo mai che reazioni aspettarmi da voi lettori, e un pò perchè la storia l'ho scoperta anch'io capitolo dopo capitolo, come voi. Mi sono affezionata a questi personaggi, e pur sapendo che non sono miei, mi considero un pò gelosa nei loro confronti: forse perchè me li immagino nella loro vita quotidiana, e non riesco a pensare che siano solo frutto della fantasia di un'autrice; fatto sta che, inutile girarci intorno, è così che si conclude la storia. Ho voluto dare a tutti voi uno spaccato della vita di ciascuna coppia, per permettervi d'immaginarveli come faccio io: a voi la libertà di figurarveli con la fantasia in ogni situazione della loro vita, perchè qui il mio compito si conclude. Ci sono tante cose che vorrei dirvi: ringraziarvi, innanzitutto. Avete letto la mia storia, l'avete aggiunta ai preferiti e l'avete recensita, il che significa che, in qualche modo e per qualche ragione, vi ha colpito: questo mi rende orgogliosa, perchè in effetti lo scopo di una storia è proprio quello di colpire. Mi avete fatto ridere con le vostre recensioni, perchè vi siete dimostrati partecipi delle avventure dei personaggi, ed è questo che li ha resi reali. E adesso, congedandomi da voi, mi prende un pò la tristezza. Ma sorrido, perchè so che tornerò presto con una nuova storia, e spero che voi sarete lì, a recensirmi nuovamente, e a emozionarmi come io, mi auguro, ho fatto emozionare voi.

E se sognare non è un crimine, allora io sogno che tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra i preferiti mi lascino un'ultima recensione, a testimonianza della loro presenza. Forse è impossibile, forse la mia ingenuità sta prendendo il sopravvento.. ma se posso sognare che, in qualche modo, Draco e Hermione possono stare insieme, se posso sognare che Grifondoro e Serpeverde possono unire le forze per un obiettivo comune, se posso sognare che, anche se non ne abbiamo le prove, la magia esiste veramente, se voi mi permettete di sognare tutto questo.. allora io sogno anche di ricevere una recensione da ciascuno di voi. Ma se ciò non dovesse accadere, tranquilli, non me la prenderò: e il mio grazie sarà altrettanto sincero, perchè avrete dedicato un pò del vostro tempo a leggere questa storia.

Alla prossima, come sempre.

Xevias

  
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