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Autore: Stellyna_P    02/08/2008    8 recensioni
"Hermione ma di chi stai parlando? Non esiste nessun Draco. I Malfoy non hanno figli."
"E’ impossibile Harry. Come fai a non ricordare Malfoy? Il borioso Serpeverde, colui che…"
"Serpeverde? Stai male Hermione, vuoi che chiami tua madre?"
"Hogwart? Almeno questo lo ricordi vero Harry?"
"Hermione calmati. Che cos’è questa Howortz?"
"Hogwarts Harry, si dice Hogwarts. La nostra scuola di magia…"
"Hermione, la magia non esiste"
E se un giorno ti svegliassi con la consapevolezza che tutto quello in cui hai sempre creduto non è mai esistito come la prenderesti? E se tutto quello che ti accumuna con la verità è solo una foto del tuo peggior nemico cosa faresti?
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Giù le mani da Hermione

Giù le mani da Hermione.

 

 

Una grande folla era riunita al centro della piazzetta, Hermione mentre correva, inseguita da Sophie, poteva sentire i commenti delle ragazzine che invidiose si lamentavano della fortuna di Hermione Granger.

Due dei ragazzi più belli del quartiere stavo litigando per lei.

Anche se il motivo era a tutti oscuro.

-Fatemi passare.- sbottò irritata.

Appena si avvicinò ai due, non poté non sentirsi male.

-Hermione è mia, ricordalo.- urlò infuriato Harry avvicinandosi a Malfoy.

-Ma tu sei tutto pazzo Potter, tienitela stretta la Granger.- contraccambiò Draco.

-E allora sta lontano da lei.-

Il moro gli sferrò un pugno mettendo tutta la potenza che aveva nel corpo, non riusciva più a sentire i commenti delle persone che continuavo a ripetere che la sua Hermione non era veramente sua ma del biondino.

Draco barcollò un po’, la guancia arrossata iniziava a pulsare.

-Adesso me la paghi Potter.-

Hermione si avvicinò ai due.

-Basta, Harry che ti è saltato in mente.- urlò la ragazza, dividendo i due.

-Deve capire che tu sei mia e che non ha nessuna speranza con te.- sbraitò Harry

Hermione lo guardò truce. Si era stancata di quella messa inscena.

-Harry noi due siamo amici.- disse, mentre qualcuno iniziava ad andarsene, adesso, con l’arrivo di lei non ci sarebbero più stata la rissa.

-Solo. Amici. Capito?- scandì lei.

Harry la guardò tristemente, gli occhi leggermente socchiusi.

-Lo sapevo è colpa sua vero?- disse mentre indicava Draco.

-Ehy, non guardare me, non dare la colpa a me se non riesci nemmeno a tenerti stretta la Granger.- si difese Malfoy.

-Ha ragione lui, fra noi non c’è niente.-

Le ultime persone che erano rimasti se ne andarono sconsolati.

Adesso le uniche persone rimaste erano: Draco, Harry, Hermione e Sophie.

-Ma perché Herm… stavamo così bene insieme.- insistette Harry staccandosi dalla presa della ragazza.

-Harry io non ti amo, troverai qualcuno che ricambierà i tuoi sentimenti.- disse sorridente, in fondo era vero.

Harry amava Ginny e lei anche.  

-Ma…-

-Che scena smielata, io vado, ricorda Potter ti tengo d’occhio.- Draco interruppe il discorso dei due, attirando l’attenzione su di sé.

Hermione si girò di scatto.

-Harry io vado devo parlare un attimo con lui.-  disse al moro velocemente.

-Allora è vero! Mi tradivi.- concluse Harry trattenendola per un braccio.

-Oh Harry, non ricominciare non ti tradivo e adesso vorresti lasciare il mio braccio.- sbottò irritata.

Harry suo malgrado la lasciò.

La ragazza corse verso la direzione in cui si era diretto Malfoy. Ma non riusciva a trovarlo. Era come se si fosse smaterializzato.

Maledizione, proprio adesso che si era convinta; Voleva parlargli della foto prima che tutta quella situazione degenerasse.

Sophie sorridente si avvicinò a lei.

-Torniamo a casa?- le disse.

Hermione annui, da lontano vide la figura di Harry che si dirigeva verso casa.

Provo una dolorosa fitta al cuore, in fondo non voleva far del male al suo migliore amico.

Ma era questo il punto lui non l’amava era solo il suo migliore amico.

 

Daphne Greengrass entrò in casa sbattendo forte la porta. Non riusciva più a digerire quella situazione. Stava diventando tutto troppo difficile per lei, non voleva più soffrire.

Aveva sbagliato, a tutti capitava, aveva fatto i suoi errori.

Schierarsi dalla parte del male a quei tempi poteva essere la soluzione migliore, adesso però tutto pesava sulle sue gracili spalle e lei non riusciva a sopportare il peso di quel fardello.

Non poteva nemmeno confidarsi con sua sorella, sapeva che anche lei l’avrebbe additata come traditrice.

Era colpa sua se Draco poteva morire. Solo colpa di Daphne.

E che andasse a quel paese la mezzosangue in quel momento voleva solo che il suo migliore amico tornasse a popolare le sue giornate.

Voleva che tutto tornasse come ai vecchi tempi, dove nessuna Hermione Granger intasava i sogni e i pensieri del giovane Malfoy.

Se lui non avesse tradito, a sua volta, tutto in quello che credeva per la Granger adesso lei non avrebbe dovuto fare tutto questo.

Scese lentamente le scale, come se quei scalini la portassero all’inferno.

Sorrise amaramente, aveva sbagliato, lei ci viveva già.

La porta che la conduceva da lui si aprì, cigolante.

Lucas Crox sdraiato nel letto guardava la bionda appena entrata con astio.

Se lei pensava di vivere all’inferno Lucas stava bruciando fra le fiamme del fuoco.

-Cosa vuoi?- le disse gelido.

-La pozione.- rispose meccanicamente Daphne troppo stanca per dargli corda.

-Prendila, è sul tavolo.-

Daphne si avvicinò al tavolo e afferrò la fialetta con dentro il liquido argentato.

-Nayada sta bene?- disse Lucas, la risposta era fondamentale per lui. Continuava a vivere solo per quel “si” che Daphne ogni giorno borbottava.

-Si, sta bene. Questa pozione serve proprio per farla tornare qui, nella realtà dopo essere stata con la Granger.- rispose. Dando più notizie del dovuto. Almeno lui poteva sperare in un futuro più roseo.

Lucas rimase colpito dalla confessione della ragazza, era la prima volta che lei gli rivelava qualcosa del suo piano.

Lui doveva solo preparare la pozione. Servirla. Il suo elfo domestico in pratica.

Un affronto per il suo nome. Lui era un Crox.

-Ma che c’entra Nayada con tutto questo, perché proprio lei?-

Daphne si avvicinò, lenta come una tigre pronta all’attacco. Si sedette accanto a lui, accavallando le gambe.

Un sorriso le si dipinse fra le labbra.

-Oh, ma non capisci che fin quando tu sei in mio pugno lei sarà disposta a tutto per riaverti?- sussurrò lei.

-L’amore fa fare pazzie Lucas, in fondo tutta questa situazione è nata per questo sentimento. Come dico sempre, mai farsi piegare dall’amore. L’amore non esiste Lucas, quello che voi chiamate amore è solo ossessione. – continuò allontanandosi da lui, si alzò.

-E Nayada è completamente ossessionata da te.- concluse chiudendo la porta alle sue spalle.

E se Nayada era completamente ossessionata da Lucas, Daphne lo era di Theodore Nott.

 

Sophie entrò di corsa nella stanza di Hermione, aveva poco tempo, era stata una stupida. Solo in quel momento si rendeva conto di aver perso la foto di Hermione e Draco.

E questo non era nei piani se Daphne si accorgeva che qualcosa era andato storto se la sarebbe presa con lei, o peggio con Lucas.

Buttò giù i vestiti di Hermione dal letto, quella maledetta foto doveva essere da qualche parte.

Che casino, la Granger non doveva completamente ricordare.

Non doveva.

Non poteva.

Rovesciò per terra il contenuto della scatola porta-tutto di Hermione, lì dentro c’era proprio tutto: Lettere, quaderni, gomme, penne mal funzionanti ma non quella foto.

La porta si aprì annunciando la presenza di qualcuno.

Sophie raggelata si girò, Hermione la guardava con fare sospetto.

-Ma tu non eri in bagno?- domandò poi

-Ehm, credo proprio di essermi persa.- rispose con un sorriso.

Hermione si accigliò.

I guai erano appena iniziati.

 

C’era sole e caldo, tanto caldo.

Il ragazzo camminava, attento.

Si fermò solo all’entrata di Mielandia.

Il loro punto d’incontro.

Percepiva la sua ansia, aspettava qualcuno.

Qualcuno d’importante.

Non riusciva a scorgere il viso del ragazzo, era oscurato.

I rintocchi dell’orologio della chiesa lo trafissero come un dardo infuocato.

Non era arrivata.

La persona che aspettava non sarebbe arrivata.

Sentiva dentro di sé quella sensazione d’impotenza, non riusciva a capire perché.

Non capiva per quale motivo quella persona era così speciale per lui, non capiva perché in quel momento si chiedeva il “perché”.

Perché si faceva tutte quelle domande?

 

Le immagini, che si susseguirono come foto sbiadite e cancellate lo confusero di più.

 

Erano le sensazioni quelle che sentiva. Non immagini.

Solo quelle.

E quando il ragazzo sentì quella voce petulante qualcosa di indefinibile scoppiò dentro il suo cuore.

Era arrivata.

 

Si svegliò di colpo. Il cuore batteva forte quasi come se fosse un tamburo.

Draco si portò una mano fra i capelli, scompigliandoli. Era lo stesso sogno che lo tormentava da due notti.

E finiva sempre allo stesso modo: Il ragazzo sorrideva.

Felice.

 

 

 

 

 

Capitolo corto, ma pieno. Abbiamo scoperto chi sono le due donne^^

La prima è Daphne e non Bellatrix, mentre la seconda è Nayada.

Ma chi è veramente Nayada?(Da questo capitolo si capisce xD)

Un grazie alle 111 persone che hanno messo la fanfiction nei preferiti e alle persone che recensiscono.

Il mio pc è rotto e io sto aggiornando da quello di mio fratello e quindi tutti i capitoli che avevo scritto non so se si sono cancellati nel mio computer.

Oggi ho riscritto questo, che è più corto di quello che avevo scritto, e spero che il mio pc si aggiusti così posso postare quelli. Se mi dicono che il mio vecchio e ormai stravecchio pc è morto scrivo di nuovo i capitoli… ma per adesso aspetto.

Quindi non credo che aggiornerò presto.

Un bacio, scusate per gli eventuali errori ma vado di fretta.

Sistemerò tutto appena riavrò il mio computer… adesso posso solo commentare senza scrivere -.-

 

 

  
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