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Autore: Debby_Gatta_The_Best    03/06/2014    3 recensioni
Re Boo escogita un piano per impossessarsi del Regno dei Funghi... e non solo! Legioni di fantasmi vengono sguinzagliate per provocare panico e terrore, e ce la farà il nostro eroe in verde, accompagnato dal fidato cagnolino di ectoplasma, a riportare la pace in molte case infestate?
Venitelo a scoprire qui nella mia nuova Fan Fiction!
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luigi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutta la mattina che Luigi girava per le strade con il suo vecchio catorcio. Mario, anche quel giorno, era con la sicurezza ad accertarsi che le barriere rimanessero inespugnabili, od almeno che fossero oltrepassate da pochi. Era passata più di una settimana dal suo debutto in TV come “Luigi l'Acchiappafantasmi”, ma ancora non aveva ricevuto richieste di lavoro. Aveva preparato tutto per bene, impiegandoci un intero pomeriggio, nello scrivere i volantini e a distribuirli per Fungopoli. E questo era il terzo giorno di seguito che continuava a gironzolare in auto per la Capitale alla ricerca di qualcuno che lo chiamasse.

Forse le barriere hanno funzionato fin troppo bene. Mario ha ragione, devo cercare fuori da Fungopoli se voglio trovare qualcuno che abbia bisogno del mio aiuto!”

Sospirò. Mentre procedeva sobbalzando sul sedile, lanciò un fugace sguardo al cielo. Grigio pallido, smorto, come in pieno inverno. Le nuvole, rade e cupe, trasmettevano un senso di inquietudine. Era diverso tempo che il cielo si comportava in quel modo. Eppure nella Capitale vantava di un clima mite e soleggiato in gran parte dell'anno. Che quelle nubi tardassero così tanto ad andarsene era curioso ma anche un po' inquietante.

Luigi diede un'occhiata al suo Polteegust 6001, poggiato con estrema delicatezza sul sedile lì accanto, fermato addirittura dalla cintura di sicurezza. Gli diede una pacca amichevole, poi si concentrò nuovamente sul volante sgangherato.

Proprio mentre inforcava una stradina sterrata che dava verso la periferia della Capitale, una musichetta alquanto monotona echeggiò nell'aria. Il motivetto, inizialmente ritmato e in seguito scocciante, ripetitivo e quasi nauseante, era esploso in un fragore insopportabile dalla tasca del verde. Luigi subito accostò vicino ad una delle casette minute della periferia vicina alla campagna, afferrando il cellulare e balbettando un “accidenti, mi ero dimenticato di cambiare suoneria!”.

-Pronto? Qui Luigi Mario, Acchiappafantasmi a domicilio!-

Aveva scritto nei volantini sia numero di telefono di casa sia del suo cellulare. L'emozione di aver ricevuto la prima richiesta di lavoro iniziò a pulsare nel cuore del baffuto. Un largo sorriso gli si dipinse sulle labbra, destinato a svanire poco dopo:

-Mi scusi... ho sbagliato numero...-

Il volto di Luigi assunse un'aria così comicamente malinconica che chiunque si sarebbe messo a ridere. Poi sospirò, gettando il cellulare in tasca. Provò quindi a riaccendere la macchina, ma questa produsse un suono sgradevole e mai sentito prima d'allora.

Negli ultimi mesi, la minuta automobile stava dando segni davvero preoccupanti. Sbuffava in continuazione, dondolava pericolosamente, talvolta si spegneva senza preavviso... Luigi era certo che la macchina a due posti non avrebbe avuto ancora lunga vita, ma non avrebbe mai potuto immaginare che il vecchio macinino avrebbe abbandonato l'idraulico seduta stante.

-Ehy, cosa ti prende?-

Commentò appena il motore ebbe finito di tremolare, lasciando l'auto inerme. Luigi diede un paio di colpi al volante, cercando inutilmente di farla ripartire. Girò più volte le chiavi, ma non ottenne risposta. La fidata compagna era morta.

-Be', perfetto! Proprio adesso che sono così lontano da casa!-

Osservò con pessimismo il povero in salopette. Spinse con forza lo sportello e balzò giù, pronto a spingere l'ammasso di ferraglia fino al primo distributore, fantasticando l'improbabile possibilità che gli addetti sapessero aggiustare una cosa tanto vecchia.

E così prese a premere con tutto se stesso per far avanzare le ruote sgonfie del catorcio...



Il negoziante stava finendo di collocare i nuovi snack appena portatigli dal camionista. Il grosso Toad, dalla barba non ancora rasata, con il volto stanco e annoiato, si voltò verso il giovinetto, un Paratroopa dal volto serio, e consegnò lui una misera mancia.

-Tutto qui? Sai quanto costa la benzina di questi tempi? Eppure sei un benzinaio, dovresti essere esperto in materia!-

Sbuffò alquanto insoddisfatto il Koopa alato.

-Be', cosa ti aspettavi? C'è crisi per tutti!-

-E con ciò? Io lavoro inesauribilmente dall'alba al tramonto, dirigendo quel bestione del mio camion, che mangia più benzina in una settimana di quanto caffè beva io in un anno! Inoltre... – fece un gesto con il muso appuntito verso gli snack – quelli vengono da parecchio lontano. Il mio solito rifornitore ha chiuso, ed ora per soddisfare i tuoi bisogni devo fare più del doppio dei chilometri che facevo prima!-

Il grasso Toad produsse un mugolio insoddisfatto, poi estrasse dalla tasca un malandato portafogli unto e rovinato. Afferrò un'altra manciata di monete, porgendole a mo' di lancio al camionista, che però non accennò a cambiare espressione.

-Non ci siamo ancora...-

-Accontentati! Non sei l'unico che potrebbe iniziare a patire la fame da un giorno ad un altro, sai? La gente va sempre di più a piedi o in bicicletta per risparmiare, ed io potrei perdere facilmente il lavoro!-

Iniziarono a discutere, litigio che si trasformò da un cupo brontolio ad una sequenza di urli da un momento ad un altro. Quando i due stettero per iniziare a darsele di santa ragione per un nonnulla, un rumorino sinistro fece bloccare le due creature antropomorfe.

-Cos'è stato?-

Si chiese il Toad, dimostrando di avere un cuore di coniglio.

-Non so... pareva provenire da là!-

Rispose la tartaruga indicando il ripostiglio dove erano conservati i barili di benzina. Il Toad si avvicinò non convinto. Poggiò una delle mani grassocce sulla maniglia, e lentamente fece scattare la serratura. Appena ebbe aperto la porta, diede ad essa un forte colpo, così da farla spalancare, e nel medesimo istante balzò all'indietro intimorito. Nulla. Impaziente, il Koopa dalle piume candide scostò il fungoso fifone da una parte, affacciandosi nel ripostiglio, buio pesto. I barili erano allineati perfettamente, e non pareva esserci nulla di strano. Stava per chiudere la porta, quando due occhi bianchi balenarono in fondo alla stanza. Il Paratroopa balzò indietro. Gli occhi sparirono.

-Cosa c'è?-

La risposta al Toad arrivò immediatamente: un Occultino* sgusciò tra i barili con l'agilità di un'anguilla in mare, schizzando davanti ai due e pronunciando, in una lingua buffa e sconosciuta, il suo “sorpresa!”. I due si abbracciarono ed iniziarono ad urlare.


è molto più pesa di quanto ricordassi!”

Luigi aveva avuto, fortunatamente, poche occasioni di spingere la macchina versione micro per diversi chilometri, ed era sempre stato assieme a Mario, più forte e robusto di lui. Ansimando, guardò l'orologio, e lanciò un sottile lamento quando notò che stava proseguendo 20 minuti e ancora non aveva scorto tracce di officine o distributori. Si fermò un attimo per riprendere fiato, e proprio in quel momento il suo orecchio destro captò un acuto grido il lontananza. Subito voltò il capo, e prima che potesse capire cosa stava succedendo, si vide travolgere da due tipi mai conosciuti. Finì a terra sbattendo il naso, ed assieme al dolore montò l'ira:

-Che succede??? Che vi prende??? Perché non guardate dove andate?-

I due, anch'essi distesi a terra dallo scontro, si portarono subito eretti, tremanti e balbettanti. Uno di loro – un grasso Toad dall'aspetto unto – alzò la mano spasimante per indicare qualcosa dietro la schiena del verde, ovvero dalla direzione in cui i due fuggiaschi erano giunti. Luigi, ancora accigliato, dette un'occhiata nella direzione indicatogli. Ben presto la sua rabbia si trasformò in fifa: almeno una dozzina di Occultini volavano in massa, muovendosi come grossi pesci blu in un mare invisibile, con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra. Luigi perse colore, ma poi si ricordò il suo ruolo. Inspirando profondamente, con la speranza di assorbire anche un po' di coraggio, l'idraulico afferrò il Poltergust ancora sul sedile della ferraglia, lo indossò con gesti lenti ma precisi e, appena l'onda turchina fu abbastanza vicina, premette il bottone che attivava il “turbo” all'aspiratore (Luigi lo aveva scoperto pochi giorni addietro, quando per sbaglio vi aveva premuto sopra e la bocca dell'aspirapolvere aveva iniziato a risucchiare tutti i volantini appena scritti a mano del verde, che quindi aveva dovuto passare il resto della serata a cercare di smontare il Poltergust, ricordandosi poi della seconda bocca di tale ageggio). L'effetto fu immediato: la bocca si dilatò enormemente, iniziando ad inghiottire tutto ciò che aveva attorno. Luigi riuscì a stento a tener saldi i piedi in terra, mentre il tubo cercava di trascinarlo in una danza scombinata per aria, diretta da quella bocca impazzita. Il verde vide finir dentro al Poltergust dei sassi, ciuffi d'erba, gli occhiali del Toad dietro di lui, lo specchietto destro della ferraglia e per poco non ci si infilò anche il suo cappello. Ma, stranamente, neanche un fantasmino azzurro parve essere stato minimamente spostato dal vortice risucchiante. Luigi, incredulo, vedendo come gli Occultini ignoravano palesemente il suo risucchio, ed anzi, di come si prendevano gioco di lui con linguacce e versi, danzandogli attorno scomposti, compiendo capriole perfettamente sincronizzate sopra la sua testa... perse la concentrazione. Le sue scarpe non ressero e ben presto il povero idraulico si ritrovò a cavallo dal tubo estendibile intento a divincolarsi come una serpe impazzita per aria. Ben presto lo stomaco del soggetto in salopette iniziò ad accusare, e le mani iniziarono a sudargli. Finì, dopo pochi secondi, disarcionato dal tubo, che a sua volta si accasciò a terra dopo poco. Luigi si rialzò, aiutato dal giovane Paratroopa, che lo aveva osservato stupito fino a quel momento:

-Ma tu... sei Luigi l'Acchiappafantasmi!-

Esclamò dopo un breve attimo speso nell'osservare l'Umano dalla testa ai piedi.

-Be', si nota solo adesso?-

Chiese un po' seccato l'altro, facendo cenno con la testa al Poltergust privo di vita.

-Ma... non dovresti fermare quei cosi???-

Chiese con voce ancora tremante il Toad, con il naso all'insù per non perdere una mossa del clan di Occultini, che avevano preso a descrivere un grosso cerchio in cielo, ricordando dei grossi condor celesti.

-Sgrunf! È quello che cercavo di fare!-

Ribatté Luigi, ancora infastidito di come i due lo avevano travolto. Poi, riprendendo il Poltergust 6001, volse anche lui uno sguardo al cielo, e notò un dettaglio che gli illuminò la mente: tutti i fantasmi si muovevano nel medesimo modo, senza eccezione di lievi gesti involontari delle mani o del corpo. Quindi... sotto c'era un trucco! Osservando meglio, Luigi poté affermare che l'Occultino che chiudeva la fila aveva una tonalità leggermente più intensa, e sembrava il primo a muoversi, seguito dopo un nanosecondo da tutti gli altri.

-Che c'è?-

Domandò il Paratroopa.

-Forse... ho capito! Ma certo!-

Senza preavviso, fece una richiesta piuttosto inusuale al Paratroopa, ed esso rimase spaesato:

-Portarti... lassù??? E chi ci va in pasto a quei mostriciattoli?-

-Non preoccuparti... i fantasmi non mangiano creature viventi!-

O almeno spero!”

Il Paratroopa, intuendo che l'altro aveva un piano, non esitò ulteriormente ad afferrare sotto le braccia l'uomo, per poi trascinarlo a fatica verso l'alto. Quando si trovarono nella nube celeste, l'Occultino più scuro (e di conseguenza tutti gli altri) si accorsero dell'intrusione, e senza pensarci due volte si dette alla fuga, seguito dalle sue copie spiccicate.

Con tono da battaglia, Luigi accese l'aspiratore, dichiarando:

-Segui quei fantasmi!!!-


La Principessa Peach sfiorò con un dito il campo di forza ideato da Strambic qualche mese prima. Questo produsse una scintilla bianca e subito la giovane donna ritrasse la mano.

-è stata una vera fortuna che il nostro inventore di fiducia abbia messo appunto questa protezione pochi mesi fa-

-Già, puntualissimo. Chissà come avremmo fatto senza!-

Commentò da dietro Daisy, osservando le imponenti torri metalliche che si scagliavano in cielo, da cui partiva il campo di forza, una cupola trasparente in grado di coprire tutta Fungopoli.

Mario, però, si chiese:

-Ma... siamo sicuri che funzioni alla perfezione...?-

-Dubitare delle invenzioni di Strambic è una cosa assurda!-

Rispose entusiasta da dietro Capitan Toad, fiero di prender parte alle operazioni di sorveglianza della città.

-Mmm... però c'è qualcosa che non mi convince... è come se questa volta fosse diverso. Non so, ho uno strano presentimento-

-Non preoccuparti, Mario, non credo che questi fantasmi siano così potenti da spezzare la barriera-

Cercò di rassicurarlo la principessa in rosa, ma l'altro continuò a farsi domande:

-Ma i fantasmi non avevano mai avuto un comportamento così inusuale! Hanno attaccato molti regni, lavorando come un vero e proprio esercito. Non vi sembra strano?-

Peach, Daisy e Capitan Toad guardarono il baffuto con una faccia che esprimeva tutta la loro disapprovazione.

-Be', non c'è niente di normale nei fantasmi. Quindi non c'è da restare stupefatti...-

Concluse Daisy con un tono che chetò Mario una volta per tutte.

Mentre squadre di Toad ed altri addetti faceva avanti e indietro sulla strada che segnava il confine della Capitale, per fare tutti gli accertamenti, una nuvoletta fece ombra sulla testa di molti, tra cui lo stesso Mario. Appena questo guardò in alto, rimase letteralmente shockato dallo spettacolo: una nube di Occultini, seguita a ruota da un Paratroopa ansimante per lo sforzo di trasportare un non-peso-piuma come Luigi, armato di aspirapolvere per fantasmi.

-Ecco, spiegatemi ora se questo è normale!-

Ribatté con aria piuttosto offesa.


Avere i piedi penzolanti per aria non era proprio il massimo, e per uno come il baffuto in verde che soffriva di vertigini la situazione non era delle migliori. Ma, con un grande sforzo, riuscì a distogliere lo sguardo dal suolo ed a concentrarsi solo sulle sue prede... o meglio, sulla sua preda. La sua unica preda. L'Occultino più scuro, l'unico vero Occultino. Luigi ebbe conferma della sua intuizione quando lo stormo di fantasmi sfreccianti sbatté contro l'invisibile campo di forza. Per un attimo, tutte le copie scomparvero, lasciando intravedere l'unico Occultino confuso dalla batosta. Di sotto, un pubblico sempre più grande osservava rapito la scena, inneggiando di tanto in tanto al novellino cacciafantasmi. Luigi prese di nuovo un gran respiro, poi iniziò a dondolare ed alla domanda del Paratroopa di quali intenzioni avesse, questo si limitò a rispondere che “avrebbe dovuto prenderlo al volo appena finito il lavoro”. Prima che il Koopa dotato di alucce potesse fermarlo, Luigi si scaraventò con forza verso il fantasma intontito, attivando per un'altra volta il super-risucchio. L'Occultino non ebbe tempo di chiedersi cosa stesse accadendo che subito fu trascinato in quel violento vortice risucchiante, che lo aspirò come una tromba d'aria. Prima che potesse schiantarsi al suolo, l'eroe fu afferrato dal Paratroopa, che ancora lo guardava intontito, con la faccia di uno che deve riordinare i fatti successi troppo rapidamente. Anche 'sta volta Luigi venne acclamato da una grossa folla di spettatori entusiasta. Come per magia, apparve ben presto il furgone del TG, e questa volta Lilly trattenne Luigi per una buona mezz'ora. Mentre rispondeva nuovamente all'ondata infinita dei quesiti della Koopa, Luigi si chiese se non fosse davvero portato come cacciafantasmi. Poi una cosa gli ritornò in mente: l'Occultino si era duplicato. E poi, come era penetrato nel Regno con il campo di forza. Una certa inquietudine iniziò ad avanzare nel cuore dell'idraulico: cosa stava succedendo?




*Gli Occultini sono un'altra variante di fantasmi, lunghi, celesti e con la passione di nascondersi. Per chi non conoscesse Luigi's Mansion 2, su internet si trova una lista di tutti i fantasmi.



Commento

Bene, bene, bene! Finalmente AGGIORNOOO!!! Scusatemi davvero, non posso procedere velocemente, e non perché ho tre storie (due se escludiamo la raccolta) non completate, ma perché DEVO STUDIARE PER SCUOLAAA!!! Ciò significa che dopo il mese di giugno avrò un sacco di tempo libero e quindi potrò procedere con tutte le storie ed eventuali one-shot! Quindi, continuate a seguirmi perché, anche se con un po' di ritardo, continuerò tutte le storie. Al prossimo capitolo!

PS. E la macchinina rimase lì, in mezzo alla strada, abbandonata da tutti... naaa, ovviamente Luigi passerà a prenderla! E, non volendola rottamare, la aggiungerà nel garage come oggetto in mostra!

  
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