PROLOGO
Carlotta era ignara di quello che sarebbe successo quella sera. Faceva finta di ascoltare una di quelle noiose discussioni tra parenti, alcuni di cui non si ricordava nemmeno il nome, ma era altrove persa nei suoi pensieri. Non vedeva l'ora che quella conversazione finisse per potersi ritirare nella sua stanza e leggere fino a tarda notte.
Carlotta amava leggere: si avventurava tra quelle parole che la portavano in altri mondi, che le permettevano di viaggiare. Viaggiare, una cosa impossibile dato che la sua famiglia era povera e l'unico viaggio che le era permesso era il tragitto casa-nonni. Si trovava molto bene a casa dei suoi nonni, a eccezione di momenti come quello, quando arrivavano nuovi parenti sconosciuti e doveva ascoltarli su argomenti noiosi. In quel momento per esempio stavano parlando della morte del gattino di una persona anziana, probabilmente una sua parente.
E poi BOOM! Crollò il tetto al centro della stanza e delle nuvole temporalesche piombarono – letteralmente – proprio davanti a lei assumendo una forma umana.
Ho le allucinazioni pensò prima che tutto si facesse buio, tra le urla dei presenti.