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Autore: rupertinasora    23/09/2008    5 recensioni
Hermione viene colpita da una magia scaturita da un fiore fatto maldrestamente cadere a causa di un'occhiata lanciatale da Malfoy. Da quel giorno inizia a fare cose strane e contraddittorie e finisce anche per provocare il bellissimo nemico. Scoprirà la nostra eroina cosa c'è che non va in lei? Troverà un rimedio oppure resterà intrappolata in quel sentimento che inizia a provare inavvertitamente per il Serpeverde?
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cosa che odio di più - capitolo quinto

 

Hermione si girava intorno. Aveva sentito qualcuno che la chiamava, ma non aveva ben capito chi fosse stato. Vide, poi, Neville che le correva incontro.

“Cos’altro vorrà ora?” si chiese, un po’ annoiata da quel ragazzo.

Lei stava cercando Draco Malfoy per scusarsi per non avergli creduto, e di certo avere Neville in cambio non era un bell’affare.

Per poco non si mozzò la lingua per non offenderlo.

Quel fiore le stava pian piano devastando, e prima o poi si sarebbe ritrovata con la lingua mozzata che perdeva sangue.

Rabbrividì a quella visiona macabra e fece un sorriso falso a Neville.

- Hermione…- si fermò davanti a lui e si piegò in avanti, poggiando le sue grandi mani sulle ginocchia. Respirava forte, per prendere aria nei polmoni.

- Dimmi Neville- rispose garbatamente.

- Ho…trova-ato…- biascicò senza fiato.

Lei gli pose una mano elegante sulla spalla.

Stava per rispondergli con molta gentilezza che non doveva aver fretta, ma qualcosa la bloccò.

- Spicciati Neville, non ho tutto questo tempo da perdere!- sbottò improvvisamente.

Arrossì per quelle parole, mentre il Grifondoro sospirava.

- Il fiore…- farfugliò – ti fa dire le cose che non avresti mai coraggio di dire.-

Hermione alzò gli occhi al cielo.

- Ma non mi dire…non me ne ero accorta!-

- Per eliminarne gli effetti – annunciò e la ragazza prestò particolare attenzione – devi fare qualcosa che gli effetti del fiore non vogliono assolutamente fare: devi fare, in pratica, la cosa che odi di più.-

Hermione si ritrovò come catapultata in un vortice di confusione.

Qualcosa che odiava di più.

Forse, fino a qualche tempo prima avrebbe saputo cosa fare: baciare Draco Malfoy.

Ora che, infine, aveva capito che non odiava affatto farlo, cosa si sarebbe inventata?

Cos’è che odiava? Essere chiamata Mezzosangue, ma ormai si era così abituata che non odiava neanche essere chiamata a quel modo. Piombare in situazioni imbarazzanti, e alla mente le tornò l’immagine di Harry e Ginny nudi sul letto della Grifondoro. Arrossì al pensiero ma scosse la testa. Chiaramente gli effetti del fiore c’erano ancora, e si sentivano. Essere ignorata, e per quello c’era Piton che la soddisfaceva ad ogni lezione di Pozioni. Ma avrebbe davvero funzionato? Aveva vissuto così tanto tempo a passare sopra, che ormai non le dispiaceva neanche essere ignorata a quelle lezioni, perché magari, pur rispondendo bene, le avrebbe sicuramente tolto una dose sostanziale di punti per come lei l’aveva fatto.

Scrollò le spalle.

Cosa odiava di più? Ci sarebbe dovuto essere qualcosa.

Una testa rossa passò di fronte a lei, senza degnarla di uno sguardo. E tutto le si illuminò.

Con lo sguardo cercò il Serpeverde. Lo trovò e gli si avvicinò lentamente e con fare provocante. Ammiccò al ragazzo che ghignò al suo indirizzo.

Erano davvero vicini, e tutti nella sala, lo sapeva bene, avevano rivolto lo sguardo verso di loro.

Li rivolse un sorriso garbato e fece dietrofront, avvicinandosi velocemente a Ron, mentre i suoi occhi si inumidivano.

Non si sarebbe perdonata di quello che stava per fare.

I suoi arti non volevano seguirla, ma con determinazione continuò ad avanzare.

Si bloccò davanti a Ron.

Non doveva farlo. Sentì le guance arrossarsi per la vergogna che provava, per quello che stava facendo. Stava dicendo addio al suo orgoglio, con quella scenata. Ma quello che odiava di più era mentire ai suoi due migliori amici.

Il rosso era di fronte a lei, e aveva le labbra leggermente schiuse.

Bene, le avrebbe facilitato il compito.

Gli posò le mani fredde sulle guance, facendolo sussultare, e poggiò le labbra su quelle del ragazzo.

Vergogna. Questo era quello che provava. Vergogna per se stessa. Si stava autodistruggendo, ma avrebbe deciso che l’avrebbe fatto da sola, senza l’aiuto di quel fiore, che spingeva le sue labbra lontano da quelle del ragazzo, mentre lei le avvicinava sempre di più.

Gli occhi di tutta la folla della Sala erano rivolti a lei, compreso quelli dei professori. Forse loro comprendevano cosa stava facendo, cosa succedeva. La maggior parte della scuola era totalmente confusa.

E la stessa confusione si leggeva negli occhi del ragazzo quando lei ruppe quel contatto e gli rivolse uno sguardo enigmatico.

- Ti amo- mentì. E per di più davanti a tutta la scuola, e davanti al ragazzo che davvero le piaceva. Ma così non andava. Sentiva ancora qualcosa che non la faceva continuare, e la forza era forte. Doveva continuare a mentire a Ron.

- L’ho sempre fatto, e quella con Draco…Malfoy - si corresse in seguito – era tutta una tattica per farti ingelosire. –

“non è vero!” voleva gridare “non mi credere, Ron, ti prego! Non lo fare!”

Si rivolse a Harry. Il colpo di grazia.

- Harry…hai sempre sbagliato tutto. Il mondo magico ruota davvero intorno al tuo coraggio, ma questo lo sapevi bene. Ci hai sempre usati, Harry Potter, anche se il Mondo Magico non l’ha mai capito. Eravamo pedine mosse da…-

Si bloccò, nel vedere lo sguardo ferito in quegli occhi verdi.

Una lacrima le scese dagli occhi.

Davanti a tutta la scuola stava umiliando se stessa e i suoi migliori amici riempiendoli di bugie che forse, per come erano buoni loro, avrebbero pensato che fossero vere.

- Mosse da te…E a te non è importato molto di noi…mai!-

Sentì come se qualcuno l’avesse colpita alle spalle da un incantesimo. Fu grata a chi le fece chiudere gli occhi e non ricordare nulla di quello che era successo dopo.

 

Riprese conoscenza.

Sentiva delle voci che borbottavano attorno a lei. Erano perlopiù voci maschili, ma non riusciva ad afferrare alcuna parola. Non riusciva neanche a distinguere di chi fossero.

Immaginò che erano Ron e Harry che litigavano, perché Harry voleva ucciderla per aver detto quelle cose tanto malvagie, mentre Ron la difendeva, forte dell’amore che provava per lei.

Silenzio.

Cos’avrebbe fatto ora? Chi avrebbe trovato accanto a sé.

Sentiva i muscoli indolenziti a stare in quella posizione e il collo dolerle.

Si voltò di lato, fingendo di dormire.

Udì dei passi avvicinarsi.

- Credi che abbia detto la verità?-

Era chiaramente la voce di Ron, sapeva riconoscerla.

- Non lo so-

Ebbe un tuffo al cuore. Malfoy. Riusciva a riconoscere la voce di quel ragazzo da un miglio di distanza. Solo che stavolta aveva qualcosa di strano nella voce, come se stesse compatendo Ron, o peggio: me.

- Vorrei crederle, ma ultimamente ha mostrato una lunaticità tale da non farmi credere a quel che è successo-

- Weasley - sbottò Draco, annoiato – neanche io so che pensare. Mi dice che le piaccio, mi sputa fuori accuse che non hanno alcun fondamento logico, mi guarda come se mi chiedesse scusa e un attimo dopo la vedo correre da te e baciarti e dichiararti davanti a tutta la scuola che ti ama e fa una merda Potter.-

Ancora silenzio.

Una mano le accarezzò i capelli. Era grande e massiccia. Conosceva quel tocco, era quello dolce di Ron.

- Lei non mi ha mai amato, e questo lo so bene. Anche quando eravamo assieme, mi rendevo conto che era troppo presa dai suoi crucci per darmi abbastanza attenzione. Ma io…ah, lasciamo perdere- sospirò infine.

Sentiva gli occhi bruciare e le parole “lei non mi ha mai amato” rimbombarle come un accusa nella testa.

- Questo non te lo so dire- fece il biondo – so solo che deve entrarci qualcosa il fiore-

- Fiore?- ripeté Ron, come un imbambolato – ti riferisci all’incidente?-

Draco dovette annuire, perché Ron rispose – Ah…perciò era così strana-

Li pregò di andare via in mente a lei. Non sopportava che rimanessero così tanto. Ora la stavano osservando entrambi, lo sentiva chiaramente.

Decise di aprire gli occhi. Doveva chiarire.

Sentiva che avrebbe per l’ennesima volta spezzato il cuore a Ron, ma sperò che lui c’avesse fatto l’abitudine.

Si voltò e, come aveva supposto, i soli che erano accanto a lei, in piedi, ostentando la loro altezza, erano Ron e Draco.

Sentì un groppo in gola e la bocca asciutta. E scoppiò in un pianto a dirotto, come una bambina piccola.

Non sapeva che stavano combinando quei due nel frattempo che piangeva, ma aveva così bisogno di sfogarsi.

Una volta finito di piangere, li guardò e vide che avevano distolto lo sguardo, Ron era arrossito, invece Draco ostentava quella sua espressione enigmatica.

- Scusate…- biascicò con la bocca inumidita da lacrime amare.

Forza e coraggio. In quel momento avrebbe benedetto il fiore, ma doveva cavarsela da sola.

- Ron, prima, in Sala, ti ho mentito…scusami, non è vero che ti amo.-

Lui la guardò come se gli avesse dato una coltellata al cuore, ma sorrise lo stesso.

- Già, immaginavo…- sussurrò – Allora io vado. Ehm, vi lascio soli.-

Detto questo girò sui tacchi e si allontanò il più velocemente possibile.

Rimasero solo lei e il Serpeverde.

- Colpa del fiore, immagino.-

Lei si mise a sedere e lo guardò.

- Non voglio usarlo come scusa per le mie stravaganze- si difese – ma è effettivamente così. Dovevo fare qualcosa che odiavo terribilmente, e mentire ai miei amici era in cima alla lista.-

- Beh- disse sinceramente Draco, sedendosi sulla brandina dell’infermeria accanto alle sue gambe – pensavo che sarebbe stato  baciarmi e confessarmi che mi amavi, invece- la schernì.

Hermione si sentì avvampare. Il viso del ragazzo si era pericolosamente avvicinato e i suoi occhi avevano intrappolato quelli di lei.

Sorrise. Che male c’era nel dire la verità?

Gli posò una mano dietro al collo.

- No, quello è un piacere…- sussurrò, avvicinandolo a sé e catturandogli le labbra in un bacio passionale, subito ricambiato da lui.

Tutto sommato, andava ogni cosa al suo posto.

Avrebbe dovuto solo scusarsi con Harry del suo comportamento e poi tutto si sarebbe risolto. O almeno ci sperava.

Voleva davvero maledire quel fiore, ma senza di lui non sarebbe mai riuscita a dichiarare quello che provava per Draco, e non avrebbe mai capito che in realtà non l’odiava.

E se dovesse ora dire che stava con Draco Malfoy, non avrebbe davvero saputo dirlo. Forse era ancora troppo presto…

Stava volando felice in mezzo alle stelle.

Benedì il fiore, nonostante tutto. Le aveva fatto capire molte cose, e le stava bene.

Se qualcuno le avesse chiesto di rifare l’esperienza, forse non l’avrebbe mai fatta.

Scrollò le spalle e sorrise.

- Ti amo, Draco Malfoy -

- Ti amo anche io, Hermione Granger –

 

 

***

 

E qui finisce la nostra storia.

Spero vi sia piaciuta ^-^

Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la mia fan fic nei preferiti (e continuano ad aumentare). Sono davvero felice che piaccia così tanto. E ringrazio chi mi ha commentato finora, e lo faccio in anticipo per chi mi lo farà su questo capitolo.

Ci vediamo in giro, ragazzi…Ho altre due storie che mi aspettano per essere aggiornate!

 

 

   
 
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