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TIMIDEZZA
È passato quasi un anno da allora: da quando mi dissero che eri insensibile, stupido, che non ti importava di nulla.
Ti ho visto piangere più volte in questi mesi, perché nel cuore porti angosce da ascoltare. Ti ho visto migliorare, trasformare brutti voti in successi, mostrare al mondo il tuo vero viso. Che non è sarcastico, indifferente, provocatorio.
È solo timido. La timidezza di chi non è consapevole delle proprie qualità.
Ti sorrido e ti stringo in un abbraccio.
“Ti voglio un sacco di bene, sai?”, dico.
“Mmh-mmh”, risponde la timidezza al tuo posto. Ma poi fai un respiro profondo e la tua voce, bassa ma chiara, mi raggiunge.
“Anch’io.”