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Autore: Sami_    24/10/2014    7 recensioni
Scorci di vita Wolfstar, annegherete nel fluff... e nella cioccolata.
Ho scritto che è una raccolta di One-Shot ma potrebbe essere anche una mini-long intervallata, è in ordine cronologico.
That's the point:
Remus è gay, e non lo sa nessuno se non lui.
Sirius è gay e lo sanno tutti meno che lui e Remus, ma Remus è accecato dall'amore, capitelo.
James è alle prese con una Lily più-che-puntuta.
And now?! What's going on?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Slice of Wolfstar - What's going on?'
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Luckily I was the one who’s gay.

- Rem?
- Si?
- Quando sarà la prossima Luna?
- Tra due ore.
- Cosa?

Sirius si alzò ancora assonnato, ma con gli occhi spalancati fissi su Remus. Capì che se ne sarebbe dovuto accorgere: le occhiaie violacee a solcargli il volto più pallido del solito e la stanchezza che trapelava dagli occhi parlavano da sole.
Che stupido che era stato.
Remus si accorgeva persino se aveva le pupille dilatate, e lui non era stato in grado di notare le avvisaglie della Luna. 
Non stupido, ma egoista.
Remus sembrava non averci fatto caso, di fatti continuava a guardarlo tranquillo.
Sirius abbassò di nuovo la testa sulle gambe di Lupin che riprese a passare le dita fra i suoi capelli. La sfortuna vuole che James Potter sia entrato in quell'esatto momento, per poi essersi bloccato con una faccia schifata davanti al letto a baldacchino.

- Ma che state facendo? E' una cosa da femmine.
- Odafidanzati.

Perchè diavolo non stava mai zitto? Remus aveva passato diverse colorazioni subito dopo aver detto quellocheavevadetto fino ad arrivare ad un viola acceso.
Sirius lo guardava come se avesse appena bestemmiato in aramaico antico.
Non ci aveva mai pensato.
Quando Sirius e Remus erano da soli capitava spesso che stavano così.
Sul letto a parlare, a ridere, a scherzare, a confidarsi, come facevano tutti gli amici del resto, e a Sirius poggiare la testa sulle gambe di Remus e lasciarsi accarezzare era sembrata la cosa più naturale del mondo, neanche aveva chiesto il permesso.
Ora però, con l'inopportuno arrivo di James, stava facendo di tutto per attribuire quel comportamento al suo lato canino. Ma perchè poi scervellarsi tanto? A lui piaceva stare così, e si trovava benissimo, ed era sicuro che succedesse a tantissimi amici.
Cos'era questa differenza sessista? Femmine sì e maschi no?
Ebbene la suo chioma fluente andava districata dalle dita di Remus.
E poi Remus era comodo. Ecco spiegato tutto.
 

La povera mente di Remus non aveva alcunissima intenzione di elaborare l’espressione sul viso contratto di James Potter, che se ne stava fermo come un palo, i capelli scarmigliati puntati verso l'alto come antenne, una faccia disgustata e sguardo compiaciuto. Sguardo compiaciuto? No, no, non era proprio il caso che Remus si soffermasse su Potter. Ora, piuttosto, avrebbe dovuto rimediare al casino scaturito dallo stesso. Poteva sentire le rotelline ammaccate del cervello di Sirius ruotare come non mai, cercando di trovare risposte alle domande sui suoi gusti sessuali.
Remus queste risposte le aveva trovate parecchio tempo addietro.
Che poi quando era successo?
Probabilmente - si disse - era successo a undici anni quando si era accorto di avere una sensibilità che non aveva in comune coi suoi compagni, ma con le compagne.
Era successo poi anche a tredici anni quando i suoi ormoni in fase pre-adolescenziale erano tutti su di giri per un suo certo amico, il quale nel frattempo - da bravo canide precoce- si dava già da fare con la fauna femminile che popolava la scuola. Un altro suo compagno - quello coi capelli sempre all'aria - si dichiarava assolutamente innamorato di Lily Evans, una riccetta rossa che a dispetto dei buoni propositi del ragazzo non si affermava pronta per avere dei bambini, nè per provare a farli, come sarebbe tanto piaciuto a lui. E poi c'era Peter, che si sarebbe offerto volontario per prendere la Pozione Polisucco, trasformarsi in Lily Evans e accettare di fare un figlio pur di ottenere un briciolo in più di popolarità. 
A quindici anni poi, aveva sentito la necessità di avere qualcuno accanto, e così aveva provato a fare il ragazzo di qualche studentessa, ma con scarsi risultati.
Perché Remus aveva bisogno di un ragazzo.
Aveva bisogno di Sirius.
E poi era arrivata la fase del diciassettenne, quella dove aveva realizzato che era un lupo-mannaro ironicamente lunatico, ciocco-dipendente, sensibile a livello oltre-ogni-previsione, inequivocabilmente gay e innamorato di uno dei suoi migliori amici di sempre e da sempre.
Era certo che sarebbe rimasto single a lungo.
Certo era che la sua presunta poca attrattiva non lo giustificava dal parlare a vanvera davanti a Potter. E a Sirius. Non potè che arrossire davanti alle loro facce.
 
- Ohh andiaamo. Lo sapete che amo precisare! Era una definizione.. Ehm. Incompleta. Io vado in.. a.. a studiare, sì. In Sala Comune.

Così Remus pensò di precipitarsi in Sala Comune senza traccia di alcun libro. Di venerdì. E si sa che il venerdì gli studenti non adempiono ai loro doveri, neanche Remus.
 
Sirius nella stanza si stava esibendo nell’espressione da cane perplesso migliore che gli riusciva, quasi non sembrava lui con quegli occhioni spalancati e lucidi e la testa piegata. Era ancora sul letto, ed ascoltava James blaterare a proposito delle sue imprese alla conquista di Lily. La stessa con cui voleva ‘allenarsi’ a fare bambini a tredici anni. “ Ci siamo quasi “ diceva ogni volta, eppure erano anni che Lily non dava segni di cedimento. Una delle sue imprese avrebbe avuto luogo quella sera stessa, al chiaro di Luna.
Al chiaro di.. ?

- No James! Stasera c’è la Luna piena!
 
Ma a James questo non aveva cambiato i piani, progettava tutto da circa tre settimane e non avrebbe mandato tutto all’aria per il piccolo-problema-peloso di Remus. Era riuscito a chiamare un lupo mannaro che avrebbe scannato il primo essere vivente trovatoglisi davanti in un solo morso ‘ piccolo-problema-peloso’.

 -  “ E poi te ne occupi sempre tu di Remus “ ha detto. Ma ti rendi conto Pete?

Il mugugno che ricevette in risposta finito il suo monologo fu la certezza che no, non se ne rendeva conto. Così se ne andò via dall’infermeria. Si, perché Peter aveva avuto un piccolo incidente con Pozioni l’ultima volta, come aveva detto James. Piccolo come era piccolo il problema peloso di Remus, infatti. Quello aveva bisogno di rivedere il suo senso delle proporzioni. James-a-parte, Sirius era solo come un cane – ironia della sorte- a badare ad un lupo mannaro. Così aveva intelligentemente pensato che la cioccolata avrebbe aiutato Remus e l’altra parte di Remus.. La cioccolata non aveva quell’affare che ti rendeva felice? Avrebbe dovuto iniettarla endovena!?
 
Remus era insolitamente in biblioteca e si vide arrivare un Sirius trotterellante che andava dritto verso di lui. Sirius gli si piazzò di lato, gli schioccò un bacio sulla guancia, e gli porse una scatolina. Il moro si aprì in un sorriso smagliante non appena Remus lo guardò.
-  Aprilo!
Lupin fece una faccia sorpresissima quando aprì la scatolina e vi trovò il cioccolatino, ma lo aveva sospettato, cos’altro poteva starci là dentro se non un cioccolatino? Diede soddisfazione a Sirius, e quando pensò che il ragazzo che gli piaceva gli aveva regalato un bacio e un cioccolatino, non potè fare a meno di arrossire.
Sirius lo osservava, mentre apriva la sua dose di dolcezza antilupo e notò che arrossì. Era decisamente bello quando arrossiva e gli venne l’istinto di abbracciarlo. Poi il sorriso inebetito che aveva sulla faccia cambiò drasticamente quando aveva realizzato quello che il cervello gli stava dicendo, e un’espressione accigliata aveva preso il posto delle labbra incurvate. Ma che va a pensare? Bello.
Probabilmente aveva pensato che fosse bello il fatto che fosse arrossito. Che cosa dolce. Chi lo avrebbe fatto se non Rem?
Sì, doveva essere così. Poi Remus alzò gli occhi e li piantò dritti nei suoi, come se si aspettasse che gli dicesse cosa dovesse farci col cioccolato. Evidentemente era così.
-  Mangia!
Lo aveva incitato. Il problema però non era cosa fare del cioccolatino, il problema era il perché Sirius glielo aveva dato.

-  Sirius. C’è qualcosa che devi dirmi per venire in biblioteca contro tutti i tuoi principi morali a donarmi un cioccolatino?

Sirius l’aveva detto che Remus si accorgeva sempre di tutto. Forse non avrebbe neanche dovuto dirgli che quella sera sarebbero stati insieme. Evidentemente era così.

-  Perché stasera è quella-sera e siamo solo io e te perché James è alle prese con Lily e Pete in infermeria ecco. E speravo che la cioccolata.. Ti aiutasse?
- Aiutasse o addolcisse, Sirius?
- Entrambe no? Sono grifondoro ma pur sempre un Black! O tutto, o niente.

Remus si era limitato a sospirare e a non far trapelare la benché minima emozione. Come se fosse tutto ok, come se fosse quasi annoiato da quella notizia. Invece sentiva due parti di lui completamente in contrasto. C’era Remus innamorato che era tutto un ‘Oh. Si. Si. Soli Remus, è la tua occasione! ‘ e poi c’era il Remus realista che riscuoteva i sensi di colpa per un qualsiasi incidente che sarebbe potuto avvenire. Non se lo sarebbe mai perdonato se avesse fatto del male a Sirius.

- D’accordo, allora.

Aveva sorriso cortese e aveva ingoiato il cioccolatino con sommo sollievo di Sirius, che sembrava avesse appena risolto il cubo di Rubik in dieci secondi.
Sirius fece un altro dei sorrisi smaglianti, diede un altro bacio a Remus e ri- trotterellò via.
‘ Una fortuna che quello gay ero io. ‘
  
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