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Autore: vorabiza    01/11/2008    9 recensioni
Un incidente a pozioni trasforma Draco in un bambino di quattro anni e Harry si prende cura di lui nei successivi quattro mesi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lo so, questo capitolo l'avete già letto...ma non preoccupatevi!! l'ho solo postato di nuovo (con gli stessi errori, purtroppo...non odiatemi!!).


Declaimer: Harry Potter e tutti gli altri personaggi sono proprietà di J. K. Rowling.

Autrice: Vorabiza

Traduttrice: dede

Beta: Resha

Storia in originale: http://www.thesilversnitch.net/tss1/viewstory.php?skin=Star&sid=8795


Buona lettura!!




Boom!


La forte esplosione fece trasalire tutti gli studenti presenti nell’aula di pozioni e molti urlarono o cercarono nascondiglio sotto i banchi.


Harry si concesse un momento di indignazione quando realizzò che tutti avevano immediatamente guardato nella sua direzione come prima cosa, nonostante il fatto che il suono non fosse nemmeno venuto dalla sua parte della classe.


Comunque durò solo un momento perché lo sguardo orripilato di tutti si diresse verso il lato Serpeverde della classe – e con riluttanza verso Draco Malfoy.


Piton era subito entrato in azione e con un paio di colpi della sua bacchetta aveva eliminato la sostanza blu appiccicosa dal corpo di Malfoy e aveva pulito l’intera zona tranne per la sostanza rimasta nel calderone.


Tutti nella classe si erano bloccati sotto shock. Anche Piton sembrava essersi gelato sul posto dopo aver pulito il pasticcio, guardando, come tutti gli altri studenti, il corpo di Draco Malfoy cambiare negli ultimi trenta secondi fino a diventare un piccolo bambino con dei vestiti che ora gli stavano enormi.


Per qualche secondo, la classe rimase in completo silenzio. Draco sollevò la testa e guardò pieno di paura i suoi compagni di classe con i suoi occhi d’argento spalancati.


Gli sguardi orripilanti dei suoi compagni si trasformarono in scoppi di risate per la maggior parte dei presenti. I Grifondoro, ovviamente, pensarono che fosse divertente che il principe delle Serpi avesse finalmente avuto quello che si meritava. E tra tutte le cose proprio grazie a un incidente con una pozione. Molti sentivano che Malfoy si meritava quello che gli era appena successo per tutti i danni in pozioni che aveva causato ai grifoni per tutti gli anni trascorsi.


Sfortunatamente per Draco, anche tutti i suoi compagni Serpeverde stavano ridendo istericamente di lui come gli altri. Sembrava che trovassero divertente che il loro stimatissimo capo fosse stato trasformato in un bambino. Nessuno aveva mai detto che i Serpeverde non fossero crudeli anche con quelli appartenenti alla loro stessa casa.


C’erano solo due persone nella classe che non ridevano della situazione critica di Draco. Uno di loro era Piton che era corso nella piccola stanza fuori dalla stanza dove teneva un armadio contenente fiale di pozioni.


L’altra persona, che continuava a fissare orripilata il piccolo bambino, era niente di meno che Harry Potter. Mentre continuava a fissarlo, Draco cominciò a piangere. Draco sembrava spaventato, sperduto e solo come le lacrime che scivolavano silenziose lungo le sue guance. Lui aveva girato la testa per schermarsi in qualche modo da tutte quelle facce ridenti.


La mente di Harry si arrovellava ad un ritmo spaventoso mentre cercava di capire cosa fosse esattamente successo.


Harry era stato maltrattato e abbandonato durante le lunghe notti e i lunghi giorni passati dai Dursley la scorsa estate. Non è che avesse altro da fare dai Dursley, ed era stato davvero difficile capirlo, ma aveva finito per passar un’enorme quantità di tempo durante i suoi giorni solitari a pensare a Draco Malfoy. Infatti, aveva passato così tanto tempo a pensare a lui, che ‘Malfoy’ era diventato ‘Draco’ nella sua mente.


Mentre Harry fissava il piccolo bambino, gli sembrò di vedere se stesso. Quante volte nel suo passato era rimasto immobile al centro di un gruppo di persone mentre veniva deriso, a testa bassa, piangendo silenziosamente, non potendo fare altro che stare in piedi in vestiti troppo grandi per lui? E nessuno aveva mai cercato di proteggerlo. Nessuno gli aveva mai offerto un abbraccio o un qualche tipo di conforto. Avevano semplicemente continuato a ridere e a prenderlo in giro, o schernirlo, perché spaventati di aiutarlo a causa delle minacce di Dudley, o anche di Vernon. Così, era semplicemente rimasto lì così, in piedi, spaventato e solo – come stava adesso succedendo a Draco.


Pensò ai piani che aveva progettato per diventare amico di Draco una volta finita l’estate e tornati a scuola a Hogwarts. Non ce n’era nemmeno uno che includeva Draco trasformato in bambino.


Passarono molti secondi in cui cercò disperatamente di mettere i suoi pensieri in un ordine sensato. La scena era diversa da come l'aveva immaginata, ma pensò che Draco avesse davvero bisogno di lui, o di qualcun'altro, che fosse suo amico proprio adesso.


Harry non era sicuro di quanto senso avessero i suoi pensieri per gli altri, ma sapeva che quei pensieri apparentemente sconnessi e casuali avevano senso per lui.


“Smettetela! È solo un bambino!” urlò Harry.


Harry non poteva sopportare oltre che tutti deridessero Draco e si fece largo in mezzo agli studenti fino all'altro lato dell'aula di pozioni e si inginocchiò a terra per terra per poter guardare negli occhi il bambino piangente. Harry aprì le braccia, offrendo silenziosamente un abbraccio al piccolo ragazzino. Nessuno aveva mai offerto conforto a Harry quando era bambino, e ci era anche abbastanza abituato, ma era deciso a offrire a Draco quello che a lui non era mai stato offerto.


Draco esitò solo un momento prima di lanciarsi tra le braccia di Harry, buttargli le braccia intorno al collo e seppellire il viso nei vestiti di Harry.


La classe regredì in uno stato di shockato silenzio mentre tutti guardavano Harry Potter confortare Draco Malfoy.


Harry fece del suo meglio per ignorare il fatto che ancore una volta fossero presenti altre persone a guardarlo, sapendo perfettamente che questo avrebbe fatto partire altre chiacchiere in tutta la scuola. In un certo senso, in qualche modo era davvero preparato ad essere ancora l'argomento delle congetture degli altri. Quando sei Harry Potter e provi a organizzare dei piani per diventare amico di Draco Malfoy, sai che finirai per essere l'oggetto di un MUCCHIO di gossip.


Piton tornò in classe per vedere perché gli studenti fossero silenziosi e rimase pietrificato quando vide Harry seduto per terra con Draco in grembo.


“Potter, che stai facendo?” ringhiò Piton.


Harry guardò in su verso il suo professore di pozioni con aria di sfida. “Era spaventato perché tutti ridevano di lui. Anche i suoi affezionatissimi amici stavano ridendo di lui,” soffiò Harry, fulminando con lo sguardo i Serpeverde circostanti.


“Dallo a me, Potter,” ordinò Piton. Fece un passo avanti e cercò di staccare Draco dal collo di Harry, ma Draco non lasciò la presa.


“No, no, no,” cominciò a singhiozzare Draco.


Harry tenne stretto Draco e fulminò Piton con lo sguardo. “Lo sta spaventando,” soffiò Harry.


Piton ricambiò lo sguardo di Harry, ma fece un profondo respiro e calmò la voce per parlare con Draco. “Draco, vieni qui,” ordinò, ma con un tono molto più calmo rispetto a quello che aveva usato con Harry.


Draco scosse la testa violentemente, con la faccia ancora sepolta nei vestiti di Harry.


Piton lasciò per il momento i due studenti seduti sul pavimento e ordinò agli altri di pulire i loro banchi e andarsene. Harry lanciò uno sguardo di gratitudine a Hermione quando la ragazza pulì anche la sua parte e fece la sua borsa per lui. Semplicemente, lo guardò con aria preoccupata mentre faceva anche la propria borsa, poi lasciò la stanza.


Harry lanciò anche a Blaise uno sguardo di gratitudine e lo ringraziò silenziosamente quando Blaise si occupò di fare la borsa a Draco al posto suo. Presto se n'era andato, anche lui come il resto degli altri studenti.


Questo lasciò soli Harry ancora seduto sul pavimento con Draco e Piton, che stava esaminando il posto di lavoro di Draco, l'unico che non era stato pulito. Con calma, Harry dondolò Draco avanti e indietro e gli mormorò parole calmanti che sembrarono confortare e lentamente calmare il bambino piangente.


Mentre Piton prendeva dei campioni della pozione di Draco e trasferiva il contenuto del posto di lavoro di Draco nel suo personale laboratorio di pozioni, Harry cominciò a ripulire Draco.


Harry recuperò un fazzoletto stropicciato dalle profondità di una tasca dei suoi vestiti, asciugò le lacrime del ragazzino e lo aiutò a soffiarsi il naso.


“Draco? Ti senti meglio adesso?” chiese Harry.


Il ragazzino biondo annuì lentamente. Era ancora estremamente silenzioso e anche ancora leggermente incollato ad Harry.


“Draco, ho bisogno di portarti nell'ufficio del preside,” comandò Piton. “Lascia andare Potter e vieni con me.”


Draco scosse la testa e cominciò di nuovo a tremare. Harry lo strinse più forte e accarezzò la schiena di Draco con calmanti movimenti circolari, e guardò verso Piton.


“Per amor di Merlino! Potter, lascia andare il ragazzo,” ringhiò Piton.


“No! Lo sta spaventando! Semplicemente verrò con voi,” disse bruscamente Harry.


Piton si strinse la radice del naso e chiuse gli occhi per qualche momento. “D'accordo,” disse infine digrignando i denti.


Harry girò il ragazzino e se lo mise in grembo. “Ho bisogno che ti alzi, Draco,” disse sommessamente Harry. “Andiamo a vedere il preside e sentiremo che cosa può fare per aiutarti. Va bene?”


Draco guardò Piton con aria preoccupata, poi riportò lo sguardo su Harry. “Starai con me?” sussurrò.


Harry annuì e diede al ragazzo un sorriso. “Starò con te finché potrò, okay?”


Draco annuì con aria guardinga e provò ad arrampicarsi sul grembo di Harry solo per poi ingarbugliarsi nei propri vestiti.


“Professore, può stringergli i vestiti?” chiese Harry.


Piton gli lanciò uno sguardo sofferente ma tirò fuori la sua bacchetta, mormorando un paio di incantesimi. Draco fu presto vestito con gli stessi vestiti e mantello, ma adesso gli stavano correttamente.


Harry si alzò e scoccò un largo sorriso a Draco. “Sì, così va decisamente meglio. Vorresti tenermi la mano?” chiese, tendendo una mano a Draco.


Draco si morse le labbra e prese la mano che Harry gli offriva. “O posso portarti io, se preferisci,” si offrì Harry.


Draco guardò Harry pieno di speranza e questo sciolse il cuore di Harry. Harry sapeva già che provava qualcosa per il Draco più vecchio, e nell'istante in cui questa piccola versione di Draco lo guardò in quel modo, con quella speranza, i sentimenti di Harry semplicemente si intensificarono. Erano un pochino cambiati, certo, ma indubbiamente si erano anche intensificati.


I pensieri che aveva formulato Harry durante l'estate riguardo a Draco Malfoy giunsero alla conclusione che Draco sembrava un angelo con la sua pelle pallida, i capelli biondo platino e, nell'insieme, con il suo splendido aspetto. Harry avrebbe potuto paragonarlo a un Angelo della Morte considerando l'atteggiamento di Draco, ma pensò che sembrava lo stesso un angelo.


Quando questo Draco più giovane guardò in su verso di lui gli sembrò ancora di più un angelo, con il suo sguardo pieno di speranza e come l'immagine dell'innocenza. Draco sembrava un piccolo cherubino, e quel dolce, innocente viso poteva facilmente rimpiazzare tutti i dipinti di piccoli angeli che Harry aveva visto.


I pensieri di Harry si tramutarono involontariamente in parole quando parlò. “Vieni qui, angelo,” disse dolcemente Harry, raccogliendo un disponibile Draco e mettendoselo in braccio. Draco avvolse immediatamente le sue braccia intorno al collo di Harry e posò la testa sul suo petto.


Harry prese la borsa di Draco e se la mise sulla spalla e si preoccupò della propria mentre andava da uno spazientito Piton che li aspettava sulla porta della classe. “Siamo pronti,” disse Harry tranquillamente.


Sembrava un po' strano girare per i corridoi in coppia con Draco, anche in questa sua innocente forma, ma ad Harry piaceva lo stesso. Non era il modo in cui voleva diventare amico di Draco, ma a questo punto aveva deciso di lasciare che le cose procedessero senza interromperle. Comunque, Harry non era sicuro del fatto che qualche altra sua idea avrebbe davvero funzionato. Harry e le sue idee avevano un terribile passato alla spalle.


Piton girò sui tacchi e si incamminò per i corridoi dei sotterranei con Harry che si affrettava dietro di lui, tenendo strettamente il suo piccolo fagotto.


Draco teneva gli occhi serrati ma Harry vedeva tutti gli sguardi diretti a loro mentre seguivano il professore di pozioni attraverso l'ingresso. L'ovvia paura di Draco, che non sbirciava nemmeno per vedere dove stessero andando, preoccupava un po' Harry, ma non aveva esattamente tempo di soffermarsi su questo proprio adesso. Era occupato a fulminare tutti quelli che li fissavano, sapendo che ormai si era sparsa la voce riguardo quello che era successo nella classe nei sotterranei.


Abbastanza presto, stavano salendo le scale per l'ufficio di Silente. Piton bussò ed entrò quando sentì l'allegro “avanti” di Silente.


Harry lo seguì e fu contento di vedere per una volta un'espressione di shock sul volto di Silente. Anche così, lo shock non durò a lungo e fu presto rimpiazzato dall'espressione dagli occhi sempre-scintillanti mentre sorrideva ai due ragazzi.


“Avanti. Sedetevi, ragazzi miei,” Silente indicò le confortevoli sedie di fronte alla sua scrivania. Harry lasciò la sua borsa e quella di Draco e si sedette in una delle sedie con Draco in grembo.


“Tè?” chiese Silente, facendo comparire una teiera.


Harry scosse la testa ma guardò Draco. Gli tirò sul mento in modo da poterlo guardare negli occhi. “Hai sete? Se non vuoi del tè, scommetto che il Professor Silente potrebbe procurarti del succo di zucca.”



Draco guardò con aria guardinga il Preside, che con un colpo di bacchetta aveva fatto comparire una brocca di succo si zucca e un piccolo bicchiere che aveva riempito e fatto lievitare fino a Harry. “Ecco qua. Bevi,” disse Harry. “Qualche volta piangere mi fa venire sete, così magari questo farà sentire meglio anche te,” bisbigliò.


Draco annuì e, esitante, iniziò a bere il suo succo.


“Ora se i convenevoli sono finiti?” sogghignò Piton a Harry.


Harry semplicemente lo fulminò. Era solo preoccupato per Draco esattamente come Piton. La differenza sembrava essere il fatto che Harry voleva maggiormente provare ad alleviare le paure di Draco nella sua attuale condizione, mentre Piton era molto più focalizzato sul cercare di determinare il problema e la successiva soluzione.


Piton irritava Harry da morire, ma sapeva che Piton avrebbe fatto del suo meglio per aiutare Draco, e contava su questo fatto. Harry non poteva fare molto, ed era fiducioso nel fatto che Piton fosse capace di aiutare Draco. Intanto, Harry aveva ovviamente molto più tatto di Piton, come minimo, e stava facendo del suo meglio per aiutare Draco.


Mentre Harry e Piton si squadravano, Harry sperò che Piton potesse immaginare che stesse provando ad aiutare nell'unico modo che conosceva.


Silente si schiarì la gola guadagnandosi l'attenzione di Piton e Harry. “Forse, Harry, potresti presentarmi il tuo giovane carico.”


Harry sorrise a Draco, “Questo è Draco Malfoy, signore. C'è stato un incidente in classe questo pomeriggio. Draco, ti presento il Professor Silente.”


Draco sembrò riconquistare l'attenzione con le introduzioni. “Piacere di conoscerla, signore,” disse formalmente, con la sua voce sottile.


“Anche per me è un piacere conoscerti, ragazzo mio,” disse Silente, sorridendo gentilmente. “Posso chiederti quanti anni hai?”


“Ho quattro anni, signore,” rispose orgogliosamente Draco.


“Stupendo!” dichiarò Silente. Poi si girò verso Piton. “Potresti spiegare?” chiese Silente.


Piton descrisse quello che era successo nella classe. Harry ascoltò attentamente mentre Piton spiegava che senza ulteriori esami non era in grado si stabilire esattamente quello che era successo, lasciando stare il problema di come far tornare Draco alla sua forma normale.


“Harry, come mai hai accompagnato fino qui il Signor Malfoy?” chiese Silente curiosamente. “Onestamente, sono piuttosto sorpreso.”


Invece di curarsi della sorpresa di Piton, Harry guardò il Preside. “E' solo un bambino e nessun bambino merita di essere ridicolizzato o preso in giro. Anche i suoi così-detti amici stavano ridendo di lui, e il Professor Piton ha parlato con lui solo duramente.”


“Stavo cercando di aiutarlo,” ringhiò Piton.


“Sì, ma quel tono non aiuta di certo Draco a stare meglio. È spaventato,” borbottò Harry.


Da prima abbastanza tranquillo, Draco stava ora tremando ancora una volta tra le braccia di Harry. Harry mise da parte il bicchiere di succo su un piccolo tavolino appena apparso e coccolò Draco stringendolo a sé. “Va tutto bene, Draco. Nessuno ti farà del male,” disse Harry sommessamente.


Silente fissava tristemente i due ragazzi. “Mi dispiace così tanto, Harry. Ho fatto quello che credevo fosse la cosa migliore date le circostanze.” Harry sapeva che il Preside stava tentando di scusarsi per averlo lasciato con i Dursley, ma non si sentiva esattamente molto disposto al perdono al momento.


Pensando a tutto l'affetto e all'amore che non aveva ricevuto durante la sua vita con i Dursley, Harry diede un bacio sulla sommità della testa di Draco prima di volgere di nuovo il suo sguardo verso il Preside. “Sì, be', intendo fare tutto quello che posso per essere sicuro che Draco non venga trattato nello stesso modo in cui sono stato trattato io. So fin troppo bene come ci si sente, e mi spezzava il cuore vederlo impalato lì, nel mezzo della classe, circondato da tutti i suoi compagni che ridevano di lui.”


Piton aveva occhieggiato Harry e Silente sospettosamente per tutta la conversazione. “Potter, come puoi sapere come ci sente quando si viene ridicolizzati quando sei sempre stato trattato come un eroe?” sogghignò.


“Questo è quello che lei ha sempre pensato e sapendo come lei sia fissato con i vecchi rancori non vedevo il motivo per darmi la pena di provare a spiegarglielo, dal momento che lei non mi avrebbe mai creduto comunque.” sogghignò Harry di rimando.


Silente mise fine al litigio prima che potesse peggiorare ulteriormente. “Harry, forse potresti portare il giovane Draco da Madama Chips. Assicuriamoci che fisicamente vada tutto bene prima di prendere una qualsiasi decisione riguardo al problema. Ora vorrei discuterne ancora con il Professor Piton e poi vi raggiungeremo presto in infermeria.”


Harry annuì. Raccolse le due borse da terra e riprese Draco in braccio, uscendo dall'ufficio senza dire nessun'altra parola ai due uomini, ma parlando sommessamente per tranquillizzare Draco.


Quando Harry entrò nell'ala medica, Madama Chips arrivò animatamente e disse a Harry di mettere Draco sul letto più vicino, affermando che Silente era venuto da lei con la polvere volante e l'aveva aggiornata sui fondamentali di quello che era successo.


C'era un solo problema. Draco non voleva lasciare Harry.


“Va tutto bene, Draco. Madama Chips non ti farà affatto male. Muoverà semplicemente la sua bacchetta attorno a te e formulerà un sacco di incantesimi che le diranno che nel tuo corpo va tutto bene. Non ti farà male.” spiegò Harry gentilmente.


Draco aveva ancora gli occhi serrati e stava tremando violentemente.


Harry guardava il ragazzo tra le sue braccia preoccupato. “Andrebbe bene lo stesso se lo tenessi mentre lo esamina?” chiese Harry a Madama Chips.


La sua espressione si addolcì ed annuì. Parlò a Draco sommessamente. “Perché non lasci che Harry si sieda sul letto e non ti siedi davanti a lui e ti ci appoggi mentre ti esamino. Andrebbe bene?” chiese.


Draco aprì gli occhi e la guardò con aria sospetta. Poi guardò su verso Harry che sorrise rassicurante al bambino. “Andrà tutto bene, Draco, vedrai,” disse Harry.

Draco fissò Harry fiduciosamente e annuì con il capo. “Va bene,” sussurrò.


Così Harry si sedette sul letto sdraiandosi sui cuscini, piazzandosi Draco in mezzo alle gambe e facendo una leggera pressione sulle spalle del bambino, finché Draco non si sdraiò contro di lui. Con una mano ancora sulle spalle di Draco, l'altra mano di Harry accarezzò dolcemente i sottili capelli biondi da bambino di Draco, cercando di calmarlo con il suo tocco mentre Madama Chips faceva li suo esami.


Quindici minuti dopo annunciò di avere finito e Draco scese rapidamente dal letto e si nascose di nuovo nei vestiti di Harry. Harry era ancora seduto lì a coccolarlo e a parlargli per rassicurarlo quando Piton e Silente fecero il loro ingresso in corsia.


Harry ascoltò Madama Chips spiegare le sue scoperte ai due professori. Harry non capiva tutto a causa del gergo tecnico, ma capì che fisicamente Draco sembrava essere in perfetta salute per un bambino di quattro anni.


Silente si sedette alla fine del letto per parlare a Harry e Draco. “Harry, con sua madre morta e suo padre ad Azkaban, il tutore di Draco è in realtà il suo padrino,” spiegò Silente.

“Bene, chi è il suo padrino?” chiese Harry.


“Sono io,” disse Piton.


Sia Harry che Draco guardarono l'uomo con sorpresa.


“Sev'rus?” domandò Draco in confusione.


“Sì, Draco, sono io,” disse Piton con un tono dolce, finalmente. Un piccolo sorriso incurvò le sue labbra, e ciò fece spalancare maggiormente gli occhi di Harry.


Draco guardò l'uomo sospettosamente. “Tu non sembri lui,” disse diffidentemente.


“È il tuo padrino, te lo assicuro,” Silente rassicurò il ragazzino.


Draco guardò in su verso Harry. “È davvero lui?” gli chiese.


Harry stava pensando ancora una volta che Draco sembrasse un piccolo angelo, mentre lo guarda così pieno di fiducia. Harry aveva sentito le persone usare un sacco di differenti vezzeggiativi quando si riferivano a persone a cui tenevano e lui era piuttosto sicuro che 'angelo' fosse perfetto per Draco.


Harry diede a Draco una stretta e sorrise. “Sì, angelo, quest'uomo è Severus. È solo che fino adesso non sapevo che fosse il tuo padrino.”


Piton stava fulminando Harry con lo sguardo per aver osato usare il suo primo nome, ma il suo atteggiamento si ammorbidì quando Draco tornò a guardarlo. Draco annuì risoluto. “Se Harry dice che sei davvero tu, allora deve essere vero. Ma perché sembri diverso?” chiese.


Piton roteò gli occhi al primo commento di Draco. Perché Draco si fidava tanto di tutto quello che Harry Potter diceva – tra tutte le persone? Esitò, provando ad immaginare come spiegare a Draco perché sembrava così diverso al bambino di quattro anni.


“Draco, qual è l'ultima cosa che ti ricordi?” chiese Piton.


Draco aggrottò le sopracciglia. “Non so. Suppongo di essermi addormentato nel mio letto e poi mi sono semplicemente svegliato nel mezzo di quella stanza. Tutto quello che ricordo davvero è che stavo andando a dormire e tutto andava bene.”


“E dov'era il tuo letto?” chiese Piton.


Draco sollevò un sopracciglio, guardando Piton come se fosse stata una domanda davvero stupida. Harry dovette mordersi un labbro per evitare di scoppiare a ridere. Ovviamente Draco aveva imparato a usare quell'espressione davvero molto presto.


“Rispondi solo alla domanda, Draco,” disse bruscamente Piton.


Draco si rannicchiò ancora un volta, ma rispose come gli era stato detto. “Ero nel mio letto al Manor, signore,” disse formalmente.


Harry fulminò il suo professore per aver fatto rannicchiare Draco in quel modo, ma non disse niente.


Madama Chips parlò. “Da quello che sono stata capace di determinare, non ha ricordi che vanno oltre all'età che ha adesso. Una volta tornato normale, i suoi ricordi dovrebbero tornargli.”


“Non sono normale?” chiese Draco con voce sottile, lasciando cadere la testa.


Harry gli sollevò il mento e lo guardò con calma negli occhi. “Tu sei assolutamente normale, Draco. Sei un meraviglioso, intelligente e bellissimo bambino di quattro anni. Madama Chips non intendeva niente di male con quello che ha detto.” Harry guardò brevemente Silente e ricevette un assenso per andare avanti. Harry continuò con la usa spiegazione. “Voleva semplicemente dire che, normalmente, tu sei un meraviglioso, intelligente e bellissimo ragazzo di sedici anni.”


Draco fissò Harry con occhi spalancati. “Dovrei avere sedici anni?” squittì.


Harry annuì. “Sei cresciuto ma c'è stato un incidente nell'aula di pozioni oggi pomeriggio. Qualunque cosa sia andata storta con la pozione ti ha fatto tornare all'età di quattro anni invece del te stesso di sedici.”


Il sopracciglio di Draco era aggrottato ancora una volta mentre pensava a quello che Harry gli aveva detto. Gli altri stavano in silenzio mentre aspettavano che Draco assimilasse questa informazione. Infine, Draco guardò verso il suo padrino. “Ma come è potuto succedere? Mi piacciono le pozioni e tu non avresti mai lasciato che qualcosa andasse storto.”


Piton fissò il bambino mentre Harry e Silente ridacchiavano.


“Penso che tu assomigli al te di sedici anni molto più di quanto immagini,” disse Harry ridendo.


Draco guardò curiosamente Harry per un momento, poi rivolse lo sguardo nuovamente al suo padrino sperando in una risposta.


“Non sono sicuro di come sia successo, Draco, ma farò del mio meglio per scoprirlo,” rispose Piton.


“Il che ci riporta al nostro attuale problema,” disse Silente. “Draco, il tuo padrino sarà molto impegnato a cercare di scoprire quello che ti è successo e una relativa soluzione.”


“Questo significa che starò con Harry?” chiese speranzoso Draco.


“Se a Harry va bene,” disse gentilmente Silente, con gli occhi che scintillavano allegramente.


Draco guardò Harry con larghi, argentei occhi da cucciolo, implorando di poter stare con lui.


“Puoi stare con me,” disse Harry, sorridendo al bambino che stava facendo sciogliere il suo cuore ancora una volta.


Draco gli regalò un enorme sorriso e gli buttò le braccia al collo, abbracciando Harry il più stretto che poteva. “Grazie!”


Harry lo abbracciò di rimando e guardò Piton. Sembrava che avesse appena succhiato un limone, ma non disse niente.


“Eccellente!” dichiarò Silente. “Severus e io avevamo già discusso di questa possibilità prima nel mio ufficio. Harry, pensi ci sia qualche problema se Draco verrà a stare da te nella torre Grifondoro?”


Il viso di Harry si fece duro e determinato. “No, signore. Mi assicurerò che non ce ne siano.”


“E puoi garantirmi che non verrà fatto alcun male al mio figlioccio?” ringhiò Piton.


“Posso garantirle che farò del mio meglio in assoluto per proteggerlo da ogni male,” disse Harry, con la voce piena di convinzione.


Piton scrutò Harry con sospetto per qualche momento. “Perché vuoi prenderti cura di lui? Tu sei a conoscenza dei fatti, anche se lui non lo è,” chiese Piton.


Draco guardò preoccupato Harry. Il suo mento cominciò a tremare. “Harry?” chiese con voce sottile e tremante.


“Oh, angelo, va tutto bene,” lo calmò Harry, spostando una ciocca di capelli dagli occhi di Draco che erano troppo luminosi, e minacciavano di riempirsi ancora una volta di lacrime. “Voglio prendermi cura di te perché sei speciale. Non pensare mai altrimenti. Sì, abbiamo avuto un sacco di liti in passato, ma non preoccuparti di questo. Ho promesso che mi prenderò cura di te. Va bene?” chiese Harry.


Draco annuì con fermezza. “Va bene, Harry,” disse Draco con un sorriso.


Harry baciò Draco sul naso, facendoglielo arricciare e facendolo ridacchiare. “Andrà tutto bene, Draco.” rispose Harry sorridendo, poi tornò al professore.


Piton lo stava ovviamente guardando pieno di disgusto, ma Harry decise che non gliene importava un accidente. Harry non aveva mai nutrito troppa speranza di guadagnare l'approvazione dell'uomo, e questo riguardava Draco, non Piton. Harry ammetteva che riguardava anche lui stesso, in fondo. Non aveva mai avuto qualcuno che lo trattasse come lui stava ora trattando Draco, ma ci aveva fantasticato sopra mentre era stato rinchiuso nel sottoscala.


Harry non pensava che il suo comportamento nei riguardi Draco fosse l'unico motivo per cui Piton lo guardava stranamente. Harry non era particolarmente conosciuto per le sua manifestazioni di affetto, e lo sapeva. Ma ora si trattava di un bambino. Forse Harry si sentiva maggiormente motivato dal fatto che questo bambino era Draco.


“Professore, non sono sicuro che lei mi creda, ma stavo già progettando di migliorare i miei rapporti con Draco quest'anno. Ammetto che non ne avevo parlato con nessuno e questo è il primo giorno di scuola, perciò non ho ancora avuto molte possibilità di contattarlo. Non c'è nessuna ragione che la spinga a credermi, ma va bene.” Harry chiuse gli occhi.


“Nonostante quello che è successo l'anno scorso, voglio comunque offrirmi volontario per aiutare in ogni modo possibile un bambino piccolo, non importa quello che è successo. Anche se, forse, è perché lo faccio,” disse Harry pensieroso. “In ogni modo, prima non stavo né mentendo né esagerando quando ho detto che so cosa significa essere piccoli e non avere nessuno che si preoccupa per te.”


Harry aprì gli occhi che erano ora lucidi a causa delle lacrime non versate come lo erano stati prima quelli di Draco. “Non lo augurerei al mio peggior nemico, signore.”


Piton sembrava leggermente colpito dall'intensità delle parole di Harry. “Molto bene allora,” disse, annuendo brevemente a Harry.


“Harry?” chiese Draco esitante. Harry provò a girare la testa, ma Draco glielo impedì posandogli una mano sulla guancia e facendogli voltare la testa verso di lui. “Anch'io mi prenderò cura di te, Harry.”


Harry richiuse gli occhi e una lacrima gli scivolò lungo la guancia. Draco l'asciugò per poi sollevarsi sulle ginocchia e posare un bacio sul naso di Harry. “Andrà tutto bene, Harry.” Draco copiò le precedenti azioni e parole che Harry aveva prima usato con lui.


Harry aprì gli occhi e sorrise debolmente a Draco. “Certo che sì, angelo.”


“Harry,” disse Silente per guadagnare l'attenzione di Harry. Lo scintillio nei suoi occhi era piuttosto diminuito. “Sto lavorando per far arrivare un letto in più nel tuo dormitorio e anche un baule con abiti e cose adatte per Draco a questa età. Speriamo che questa situazione non duri a lungo, ma per adesso Draco starà con te praticamente tutto il tempo. Questo significa che lui non solo dormirà nel tuo dormitorio, ma parteciperà anche ai pranzi e alle lezioni con te. Parlerò con i professori e spiegherò loro la situazione. Se ci saranno problemi, puoi rivolgerti a me o al Professor Piton.”


Harry annuì. “Sì, signore. Grazie.”


“Prego, Harry. E devo ringraziarti per esserti preso questa responsabilità,” disse Silente.


“È un piacere, signore.” disse Harry sommessamente.


“Bene, penso che ormai sia ora di cena. Vi suggerisco di andare in Sala Grande,” disse Silente, con gli occhi di nuovo intensamente luminosi.


“Che ne dici, Draco? Hai fame?” chiese Harry al suo carico.


“Sì, Harry,” disse Draco. “Ma prima non devo cambiarmi per la cena?” chiese.


Harry lo guardò perplesso e fu Piton a rispondere alla domanda di Draco.


“No, Draco, non è necessario che ti cambi per la cena. Qui a Hogwarts le cose sono molto meno formali che a casa.” replicò Piton.


Gli occhi di Draco si spalancarono ancora. “Sono a Hogwarts?” chiese in soggezione.


Piton concesse un sorriso al suo figlioccio. “Sì, Draco. Sono sicuro che il Signor Potter ti mostrerà tutta la scuola.”


Harry sorrise. “Vieni, angelo. Salta giù e andiamo ad esplorare la Sala Grande e a cenare.”


Draco si buttò giù dal letto e aspettò Harry. Stava guardando il suo padrino con aria leggermente guardinga. Improvvisamente scattò in avanti e avvolse le braccia intorno alle gambe di Piton, ma prima che Piton potesse reagire Draco lo aveva già lasciato ed era tornato da Harry. Gli prese strettamente una mano.


Piton sembrava sorpreso, un atteggiamento molto insolito per l'austero professore di pozioni. Harry riconobbe che probabilmente, da quando l'aveva conosciuto, aveva visto più espressioni nel suo professore nelle ultime due ore che negli ultimi cinque anni.


Draco sembrava leggermente spaventato, come se avesse paura di venire punito per aver abbracciato il suo padrino. Harry abbassò la mano libera e sollevò il mento di Draco per poterlo guardare. “Hai fatto bene,” disse Harry facendogli l'occhiolino.


La lode fece gonfiare Draco di orgoglio e perse completamente l'aspetto spaventato quando Piton gli rispose con un autentico sorriso. “Buona cena, Draco.”


Harry e Draco uscirono dall'infermeria mano nella mano.

   
 
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