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Autore: Nihal93    12/12/2014    4 recensioni
Isabella e Rosalie sono due sorelle gemelle che si trasferiscono a Forks per l'ultimo anno di liceo.
Lì si faranno nuovi amici e chissà.. magari anche nuovi amori.
Tratto dal CAPITOLO 10:
"Tu alla mia festa non sei venuta, mentre io alla tua si.. ti potresti far perdonare con un’uscita a cena o al cinema.. "
E bravo gemellino che si portava avanti con il lavoro, mi aveva appena chiesto di uscire? O ero in un bellissimo sogno.
Annusai il suo profumo buonissimo, era fruttato ma non molto forte, sapeva di uomo, di lui..
"Magari.."
Spero di avervi incuriosito.. passate a trovarmi e mi raccomando: lasciate un segno del vostro passaggio!
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Dov’eravamo rimasti?

CAPITOLO 44 – POW EDWARD

 

“E’ arrivata tua sorella, Rose.”

Lei si girò, alzando la mano per farsi notare tra la gente.

Bella, notandoci, s’incamminò verso di noi.

“Ma scusate.. chi è il tizio che la segue? Non era andata a Seattle con Jacob?”

“Si, Lucinda. Ma purtroppo Jack ha avuto un contrattempo e Bella ha trovato un passaggio.”

“Oh cazzo..” sentii sussurrare da mio fratello.

Immediatamente il sangue del mio corpo si gelò, non appena riconobbi il tizio che stava scortando Bella al nostro tavolo come una vera e propria guardia del corpo.

Caius Volturi.

Il solo e unico.

 

 

Buona lettura, ci vediamo al fondo.

 

 

CAPITOLO 45

 

Camminavo verso la direzione in cui erano seduti mia sorella, Emmett, Edward e tutti gli altri nostri amici con la netta sensazione di star andando al patibolo.

Sentivo alle mie spalle i passi di Caius e vedevo l’espressione di puro orrore sulla faccia di Edward.

Mi limitai a sospirare e a metter su il miglior sorriso sfoderabile in un momento come quello, un tremendo sesto senso mi suggeriva che quella serata sarebbe stata a dir poco una serata da dimenticare.

“Bella!” urlò mia sorella abbracciandomi.

“Tutto bene?”

“Si, tutto bene.. Rose? Ti presento Caius Volturi. Caius.. Lei è la mia gemella Rosalie.”

Lui, con un sorriso da infarto, afferrò la mano di Rose.

“E’ un vero piacere conoscerti, Rosalie.”

“Il piacere è..è mio. Chiamami pure.. Rose.” Balbettò in imbarazzo.

Mia sorella in imbarazzo? Questa era davvero da scrivere da qualche parte.

Vidi l’espressione di Emmett incupirsi, prima di affiancare Rose e presentarsi a Caius.

“Io sono Emmett Cullen.”

“Caius”.

Daniel si alzò e mi strinse in un abbraccio, sussurrandomi nell’orecchio:

“Tu sei pazza. Hai idea di quanto ora Edward voglia sfondare la faccia a questo qui?”

Non riuscii a rispondergli, perché Lucinda si buttò completamente addosso a noi due, come se non fosse già abbastanza problematica la situazione, arrivò anche Tanya.

“CAIUS.. ma che ci fai qui?”

Pigolò, mezza sconvolta.

“Ciao cugina! Anche a me fa molto piacere vederti.. come stai?”

Sentii le persone intorno a me cominciare a parlottare tra loro, erano in pochi a sapere della parentela.

“Bene.. perché non vieni a sederti al mio tavolo? Ti presento qualche mia amica..”

“No, grazie. Preferisco stare qui con Bella..” per poco la mandibola non mi cadde a terra.

Voleva stare con me?

Con la coda dell’occhio notai lo sguardo di Edward passare dall’arrabbiato al molto arrabbiato.

Questa situazione mi metteva sempre più a disagio.

Per fortuna a salvarmi fu mia sorella:

“Bella? Perché non presenti Caius ai nonni e a Jasper. Non credo che ti abbiano ancora vista.. sono sicura che vorranno accertarsi che sei arrivata a casa sana e salva..”

Colsi al volo l’opportunità e, afferrando il braccio di Caius lo condussi tra le file di tavoli, mantenendo gli occhi fissi su un punto, senza vedere così gli sguardi che mi lanciavano le persone.

La prima ad accorgersi della mia presenza fu Alice, ci scambiammo un veloce sguardo d’intesa. Anche se ero ancora profondamente arrabbiata con lei per ciò che era successo, non potevo ammettere che il suo piano non era stato geniale. Divinamente geniale.

“Oh Bella! Sei arrivata!” esclamò mia nonna contenta.

In un attimo, tutta l’attenzione del tavolo si concentrò su di me e il mio accompagnatore.

“Si.. sono arrivata. Lasciate che vi presenti Caius Volturi. E’ merito suo e della sua gentilezza se sono qui..”

Ok, forse era un po’ troppo una sviolinata, ma dal sorriso di Alice, capii che avevo fatto goal.

Mio fratello si alzò in piedi, per stringere la mano a Caius.

“Grazie mille per aver accompagnato Bella fino a qui e non averla lasciata andare con i mezzi pubblici.”

“E’ stato un piacere.. Quando Bella ha ricevuto la telefonata di Jacob che la informava di non poter accompagnarla a Forks, eravamo insieme.”

Insieme.

Alzai gli occhi e incontrai quelli incuriositi di Esme.

“Bella ma che sbadata che sei!” s’intromise Alice, “non ci presenti?”

Alzai gli occhi al cielo.

“Non so se Caius ha molta voglia di conoscere proprio te.” la presi in giro, prima di aggiungere:

“Caius, lei è Alice, la fidanzata di mio fratello Jasper, lei è mia nonna Sarah, mio nonno Billy, i genitori di Alice, James e Nora Brandon e i genitori di Emmett ed Edward, Carlisle ed Esme Cullen.”

Da vero gentiluomo strinse la mano a tutti sempre con il sorriso sulle labbra.

“Scusate. Vorrei andare a salutare i miei zii.. Bella ci vediamo dopo?”

“Certo.. io vado al tavolo con gli altri.”

Salutò ancora una volta tutti, prima di girarsi e andare verso il tavolo dove vedevo seduti i signori Denali.

“E’ proprio un caro ragazzo. Isabella ha un posto dove passare la notte?”

Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.

“Si.. si. Ha detto che i suoi zii sarebbero stati felici di ospitarlo. Era parecchio tempo che non li vedeva.”

Mia nonna annuì contenta.

“Tuo padre sta bene? L’hai avvisato che sei arrivata?”

“Si, nonno, l’ho avvisato. E sta bene.. questa sera lui e Sue avevano una cena importante.”

“E la mamma?” chiese invece Jasper.

“Lei e Phil dovrebbero quasi essere atterrati a Seattle. Jacob mi ha promesso che mi avrebbero avvisata subito.”

“Arriva tua mamma, Bella?”

Guardai Esme Cullen con un sorriso gentile.

“Si. E non vedo l’ora di riabbracciarla.”

 

 

Chiacchierammo ancora per qualche minuto del più e del meno, la mamma di Alice, Nora, mi chiese qualche mia impressione sulla serata precedente.

Ovviamente evitai di raccontare loro qualche particolare.

Ad esempio la camminata in giardino con Caius.

“E oggi che ci facevi insieme a supermegafusto?” chiese Alice, guardandomi con un sorriso sornione.

“Beh.. diciamo che ero seduta ad uno Starbucks a Downtown, quando me lo sono trovata davanti, ci siamo messi a chiacchierare e nel mentre Jacob mi ha chiamato e mi ha dato la lieta notizia.”

“Coincidenze fortunate.” Esclamò Alice facendomi un occhiolino.

Scossi la testa esasperata, era proprio la peggior amica che mi fosse mai potuta capitare.

Decisi che era il caso di svignarmela.

“Sapete mica dov’è Jullian?”

“Ho visto i suoi genitori”, disse mia nonna, “ma lui dovrebbe essere al tavolo laggiù in fondo, dove ci sono i bambini dell’orfanotrofio.”

Alzai la testa, ma oltre un marasma generale di bambini non notai il mio amico. Che fosse stato sommerso?

Ringraziai e salutai ancora tutti e con un sorriso m’incamminai verso il punto che mi aveva indicato mia nonna.

Notai che Caius stava ancora chiacchierando con i genitori di Tanya e che mia sorella e gli altri stavano ridendo e scherzando.

Solo due occhi verdi seguivano con discrezione i miei spostamenti.

Quando raggiunsi il tavolo dei bambini, un ciclone dai capelli biondi si catapultò completamente su di me.

“Bellaaa!”

“Ciao pulcina! Ti stai divertendo?”

Kate mi guardò con un grosso sorrisone.

“Si, tantissimissimo. Jull è stato fantastico!”

“Jull è fantastico.” Dissi di rimando.

“Grazie.”

Alzai il viso e me lo ritrovai davanti, aveva uno strano sguardo che sul momento non riuscii ad interpretare.

Kate si sciolse dal mio abbraccio per afferrare la mano di Jullian.

“Ciao.”

“Ciao.” Risposi con uno strano imbarazzo addosso.

“Non vi abbracciate?” chiese quella furbetta di Kate con un sorriso insolente.

Spesso, nell’ultimo periodo io e Jull eravamo andati all’orfanotrofio a trovare e giocare con tutti i bambini, in particolare con Kate che si era praticamente innamorata di lui.

Jullian senza lasciarmi alcun motivo di replica mi strinse in un abbraccio tutto muscoli; automaticamente le mie mani si aggrapparono alla sua maglietta.

“Mi sei mancata tigre.”

“Jull? Tutto bene?” chiesi in pensiero. Mi sembrava davvero molto strano, come se gli fosse successo qualcosa.

Provai a staccarmi dal suo abbraccio, ma non me lo permise.

“Aspetta ancora un attimo.. c’è il tuo nuovo amico Caius che ci sta guardando e anche il nostro amico di lunga data Cullen.”

Ridacchiai contro il suo petto.

“Ehi!” esclamò Kate indignata perché nessuno dei due le dava molta attenzione.

“Scusami principessa.. hai ragione non dovrei dare confidenza ad un’altra principessa, soprattutto se è meno bella di te.”

Lo guardai con finta aria imbronciata.

“Io e Bella siamo belle uguali. Ma lei ha già il suo principe, Edward.”

Ecco.

La rottura tra me ed Edward non era stata particolarmente chiara alla bambina, tanto che tutte le volte in cui l’andavo a trovare mi chiedeva di lui.

Per fortuna riuscivo sempre a distogliere la sua attenzione.

“Grazie Kate. Che ne dici di tornare dai tuoi amici? Io adesso vado a mangiare perché ho molta fame.”

La piccola mi stampò un veloce bacio sulla guancia e corse a sedersi sulla sedia vicino alla sua migliore amica Sasha.

“Vieni con me?” chiesi a Jullian.

“No, vengo poi a mangiare il dolce semmai.. sono con i miei genitori e la mamma di Evelyn.”

“Ah si? Dove sono?”

M’indicò un punto non molto lontano dal tavolo dei bambini, c’erano i suoi genitori, che già conoscevo, infatti la mamma mi rivolse un saluto con la mano. E, colei che immaginai essere la mamma di Evelyn: una bella signora distinta, ma con un sorriso genuino in volto.

“Non vive a Vancouver con il fratello di Evelyn?”

“Si, ma ogni tanto viene a trovarmi e a trovare i vecchi amici che ha qui.”

Lo vidi esitare un attimo quasi a disagio.

“Jullian? E’ successo qualcosa ad Evelyn?” chiesi preoccupata.

“No. Tranquilla. Però.. Bella c’è qualcosa che devi dirmi?”

Lo guardai per un attimo infinito negli occhi, non capendo il fine della sua domanda.

Aveva forse scoperto ciò che la fidanzata mi aveva scritto nella lettera? No, era impossibile. Anche perché solo io ero a conoscenza del suo ritorno, non ne avevo praticamente fatto parola con nessuno.

Forse voleva sapere qualcosa di Caius.

Ma perché fare una domanda tanto diretta e con quel tono tanto serio?

“No, Jullian. Perché?”

Il suo volto rimase ancora un attimo impassibile, prima di sorridermi a trentadue denti.

“Nulla di che.. Ci vediamo dopo al dolce. Fai la bravo e vedi di presentare Edward a Caius. Non voglio assolutamente perdermi la scena!”

 

Ritornai al tavolo dei miei amici con un po’ di agitazione addosso. Il breve scambio di battute che avevo avuto con Jullian non mi era per nulla piaciuto.

“Hai finito di disturbare le altre persone?” mi chiese Emmett ridendo.

La mia risposta matura fu una semplice linguaccia.

Rosalie mi aveva tenuto due posti uno vicino a lei e l’altro tra Emmett ed Edward.

La guardia con un enorme punto di domanda in faccia.

Ma che cavolo le passava per la testa?

Lei, dal canto suo ricambiò la mia occhiataccia con un sorriso malizioso.

“Dove mi posso sedere?” chiese Caius.

In un attimo il mio cervello per fortuna trovò la soluzione.

“Guarda.. siediti pure qui vicino a Rose. Io vado dall’altra parte.”

Senza notare gli sguardi un po’ sorpresi di Daniel e Lucinda, mi andai a sedere tra i due gemelli Cullen.

Ovviamente, in quel momento la mia del tutto inopportuna sbadataggine comparve e per poco non inciampai nelle mie stesse gambe, rischiando di finire seduta su Edward.

Per fortuna il suo braccio afferrò saldamente la mia vita.

Il mio volto, appena mi resi conto della situazione, si tinse di rosso pomodoro maturo.

Immaginai, alle mie spalle, Jullian farsi tante risate.

Il tocco di Edward era forte, ma allo stesso tempo dolce e protettivo.

“Gr..grazie.” balbettai in imbarazzo prima di sedermi.

Vidi Caius alzare le sopracciglia in un chiaro segno di curiosità, mentre Emmett e Daniel ridevano come due cretini.

“Bella sei sempre la solita!”

“Gne, gne, gne.” Dissi tra me e me, consapevole che mi ero appena fatta una gran figura di cacchina.

Non permisi alla mia testa di pensare alla mano di Edward su di me, se no, non sarei più riuscita ad uscire da pensieri viziosi.

“Non ci siamo ancora presentati.. Io sono Caius. Caius Volturi.” disse il mio nuovo amico, porgendo la mano sul tavolo al mio vicino di posto.

“Edward. Edward Cullen.” Rispose dopo un attimo di esitazione.

Si strinsero le mani e notai che le nocche erano bianche.

Caius girò l’occhio per un istante nella mia direzione per poi riportarlo su Daniel che molto furbamente stava presentando lui, Lucinda e il resto della squadra.

 

“Come stai?”

A seguito di quella domanda, per poco non mi strozzai con il pezzo di carne che stavo mangiando.

“Bene. E tu?”

Mi voltai verso Edward, non prima di aver dato un’occhiata alle persone che erano intorno a noi.

Caius, Emmett e Rosalie stavano chiacchierando tra loro, mentre gli altri badavano a tutto tranne che a noi.

“Bene.. eri bellissima ieri sera.”

Per un attimo rimasi senza fiato.

Ciò che più mi sconvolse della sua frase non furono le parole, ma il modo con cui lo disse: con tenerezza e amore.

I nostri occhi si legarono e mi fu praticamente impossibile nascondere ermeticamente tutti i miei sentimenti, quindi, a costo di sembrare patetica afferrai la sua mano sotto il tavolo e la strinsi lievemente.

“Grazie.”

E dentro a quel grazie, non c’era solo un banale ringraziamento per il complimento che mi aveva appena rivolto, c’era anche un grazie per ciò che stava facendo per me in quel periodo.

Lui si era completamente sacrificato per proteggermi e, anche se ancora non era il momento di dirgli ciò che sapevo, volevo comunque lasciargli un qualcosa di me.

E io, ovviamene, volevo un qualcosa di lui.

Il calore della sua mano, ad esempio, o la piccola fiamma di felicità nei suoi occhi.

“Bella io..”

Stava per continuare la frase quando sentii la mano di qualcuno sulla mia spalla e quasi come se la sua pelle fosse fuoco vivo, lasciai andare la presa ustionata.

“Vi posso rubare un attimo la star? Prima le ho promesso di farle vedere una cosa..”

Chi mai poteva essere se non Jullian?

Dopo l’avrei preso a sberle. Come minimo.

“Ah! Tu devi essere Jullian..” disse Caius, “Bella mi ha parlato molto di te.”

Jull appoggiò una mano vicino al mio piatto e si sporse verso Caius, stringendogli la mano, era praticamente sdraiato su di me.

“Piacere. Grazie per avermela riportata a casa.”

Per poco non imprecai. Che diavolo stava facendo?

Se fino ad un attimo prima l’atmosfera tra me ed Edward era, non proprio romantica, ma almeno calda, ora l’unica cosa che si poteva chiaramente vedere erano i ghiaccioli.

Senza dare nell’occhio, pizzicai il fianco di Jull.

“Di nulla.”

Caius aveva uno strano sorriso in volto. Probabilmente stava iniziando a capire qualcosa dal comportamento mio, di Rose e di Jullian. Era ora di telare. E di corsa.

Per evitare altro inutile imbarazzo, mi alzai di colpo e afferrai il gomito del mio caro amico.

“Allora.. andiamo?”

Lui, si girò verso mezzo tavolo e con il suo peggior sorriso malizioso esclamò:

“Cavolo.. è sempre così impaziente!?”

A quel punto la mia mano partì automaticamente sulla sua nuca.

“Ahia! Bella, come sei suscettibile!”

Alzai gli occhi al cielo, mentre tutti i presenti, ad eccezione di uno, scoppiavano a ridere del nostro siparietto.

“Andiamo per favore.” Dissi per l’ultima volta.

Lui, dopo aver rivolto agli altri un’ammiccata, mi seguì verso l’esterno del tendone.

Una volta fuori esplosi.

“No ma dico.. che ti dice il cervello?”

Lui sbuffò, scuotendo la testa.

“Non hai visto che io ed Edward stavamo finalmente parlando civilmente?”

“Più che parlare civilmente mi sembrava che da un momento all’altro vi sareste.. saltati addosso.”

Incrociai le braccia, guardandolo malamente.

“Vieni.. e non fare quella faccia. E’ la verità!”

Mi accompagnò fino al punto dov’erano posteggiati tutti i carri che quel pomeriggio avevano sfilato per Forks, in particolare ne notai uno che rispetto a tutti gli altri era in assoluto il più bello.

“E’questo quello che hai fatto tu per l’orfanotrofio?”

Annuì con un sorriso.

“Beh.. Rose mi ha mandato due foto ma non ne facevano sicuramente giustizia. E’ bellissimo, Jull. Non voglio immaginare quante ore di lavoro hai impiegato per ultimarlo. Complimenti!”

“Grazie. Poi, la vera decorazione non erano i fiori.. ma i bambini! Dovevi vedere com’erano felici. In particolare la piccola Kate. Lo sai che l’ho nominata capo dei lavori? Era il mio secondo in carica.”

Sorrisi, immaginandomi la scena.

Jullian ci sapeva davvero fare con i bambini.                                                

Tolse una rosa bianca dalla grossa sfera e me la porse, l’afferrai e subito annusai il buonissimo odore che emanava.

“Cosa vi stavate dicendo tu ed Edward prima?”

“Quando ci hai interrotti?” chiesi con finto rimprovero.

Era come Alice, per quanto mi sforzavo non riuscivo a rimanere arrabbiata più di un battito di ciglia.

“Mi ha chiesto come stavo e mi ha detto che ieri sera ero bellissima.” Dissi con una faccia sicuramente trasognata, “poi stava per rivelarmi qualcosa ma tu sei piombato come un avvoltoio alle nostre spalle e l’hai interrotto.”

“Chiedo scusa, non era mia intenzione interrompervi.. in fondo se è qualcosa di così importante può sempre rivelartelo in un altro momento, no?”

Annuii, anche se non del tutto convinta.

Quello era stato un momento perfetto, difficilmente ce ne sarebbero stati degli altri.

“Ci sediamo un attimo?”

Assecondai la sua richiesta, sedendomi affianco a lui su una panchina lì vicino.

Per qualche attimo rimanemmo in silenzio, ognuno nei proprio pensieri.

Io, guardavo il cielo stranamente stellato e pensavo ad Edward.

“Sai..” iniziò con un strano tono di voce.

“Anche io credevo che quello di prima, mentre eravamo con Kate, fosse un buon momento per dirmi qualcosa, Bella.”

“Sei arrabbiato.” La mia era e voleva essere un’affermazione.

“Perché? Che è successo?”

“Pensavo che io e te ci dicessimo tutto, invece..” scosse la testa, prima di guardarmi intensamente negli occhi.

“Invece cosa? Jullian sputa il rospo.”

Questa attesa non mi piaceva per niente.

“Questa mattina, quando ho rivisto la mamma di Evelyn, mentre ci salutavamo e chiacchieravamo un po’, mi ha detto testuali parole: non vedo l’ora che Evelyn torni.”

“Subito non ho dato molto peso alle sue parole, perché già altre volte mi aveva detto qualcosa di simile. Di simile però. Sicuramente non aveva mai usato le parole non vedo l’ora. Ed è stato ripensando a quelle parole che mi è sorto il dubbio.. Poi mi è venuta in mente la lettera che un po’ di tempo fa Evelyn ti ha inviato. E ho capito. Bella.. come hai potuto non dirmi una cosa del genere?”

Lo guardai in apnea.

E ora cosa gli dicevo? La verità.

“Evelyn mi ha pregato di non dirti nulla del suo ritorno, doveva essere una sorpresa. Non sai quanto ho pensato se dirtelo o meno.. mi dispiace.”

“Una sorpresa. Certo.”

“Jullian.. Mi dispiace.”

“Perché non me l’hai detto, Bella? Prima mi hai mentito guardandomi negli occhi.”

Si alzò di colpo e imprecò qualcosa d’indefinito, colpendo con il piede un sassolino.

“Pensavo di fare la cosa giusta.”

Era la verità. Io credevo di fare del bene, pensavo che quando l’avesse vista scendere da uno stupido aereo tutto sarebbe andato a posto. E invece, stavamo litigando.

Non riuscivo ad accettarlo.

“La cosa giusta. Davvero? E se lei non ritornerà, perché anche se ogni giorno cerco di non pensarci.. c’è una possibilità che lei non torni. Come saresti riuscita a dirmi della lettera al suo funerale?”

Il tono e l’entità delle sue parole mi procurarono un dolore allo stomaco. Rischiai quasi di vomitare la cena.

“Jullian.. Ma lei tornerà.”

“Si. Tornerà e poi se ne andrà un’altra volta e io dovrò di nuovo raccogliere tutti i cocci. Da solo.”

Non avevo capito nulla.

 

 

Tornai al tavolo con le lacrime che spingevano prepotenti dai miei occhi. Non volevo crollare, ma ero molto vicina.

Mai e poi mai avrei pensato di litigare con Jullian, invece era successo e ora, nel più profondo di me, sentivo qualcosa di rotto, probabilmente d’irreparabile.

Nel parcheggio avevamo ancora discusso parecchio, ero perfino arrivata a supplicarlo di perdonarmi, ma non c’era stata ragione da parte sua. Probabilmente era troppo sconvolto da ciò che aveva scoperto e da ciò che aveva sofferto in passato per riuscire a concepire l’idea che presto avrebbe riabbracciato l’amore della sua vita.

Mia sorella, ovviamente, fu la prima ad accorgersi del mio disagio.

Presi un grosso respiro e mi sedetti vicino ad Edward.

“Che fine avevi fatto?” chiese Caius con curiosità.

Alzai lo sguardo su di lui, cercando di darmi un contegno e di non far capire il mio vero stato d’animo.

“Jullian mi ha fatto vedere il carro dell’orfanotrofio.” Dissi, alzando la rosa bianca come giustificazione, per poi appoggiarla vicino al mio piatto.

Come se non fosse abbastanza difficile la situazione, per la seconda volta in una serata, arrivò Tanya.

“Ciao a tutti!” cinguettò con la sua faccia da schiaffi.

Nessuno rispose ai suoi saluti.

“Posso rubarvi un attimo mio cugino? Vorrei presentargli le mie amiche.”

La guardai meglio in faccia, nella sua voce c’era nervosismo.

Strano. Molto strano.

“Devo proprio Tanya? A me piace stare qui con loro.”

“Dai! E’ questione di pochi minuti.”

Caius con un sospiro esasperato si alzò, seguendo a passo marziale la cugina, quando li vidi prendere verso l’uscita e non verso i tavoli, capii che i due avrebbero sicuramente litigato.

“Rosalie? Andiamo un attimo dai miei?”

Mia sorella annuì e mano nella mano con Emmett camminarono tra i tavoli.

Sospirai sconsolata.

“Tieni.. ti ho lasciato un pezzo di torta. La vuoi?”

Edward mi spostò il piattino con una generosa porzione di torta con la panna e il cioccolato davanti ai miei occhi.

Rimasi per qualche istante come incantata a guardarla.

Mi aveva tenuto un pezzo di torta, anzi, probabilmente non l’aveva neanche mangiata per me.

Dio. Quanto mi mancava.

Alzai lo sguardo, consapevole di avere gli occhi velati di lacrime e per la seconda volta nella serata lo ringraziai, come se quei mesi senza stare insieme non ci fossero mai stati.

Lui sembrò rimanere di sasso, o per il tono della mia voce o per il fatto che una piccola e traditrice lacrima scivolò sulla mia guancia. Automaticamente sentii le sue calde dita sulla mia pelle.

Chiusi gli occhi emozionata dal contatto.

“Hai litigato con Jullian?”

Gli aprii di scatto, annuendo, incapace di pronunciare nulla.

Mi sorrise tristemente, indugiando ancora qualche attimo con le dita leggere sulla mia guancia, per poi abbassare la mano e unirla alla mia, appoggiata sui miei jeans.

“Mangia.”

Scorsi ancora per un istante le emozioni sul suo volto, prima di prendere il cucchiaino con la mano sinistra e assaggiare un boccone di quella prelibatezza.

Mi sentii subito meglio.

Finii di mangiare il mio pezzo di torta con i suoi occhi colmi d’amore su di me e le nostre mani intrecciate sotto il tavolo.

Avevo completamente dimenticato cosa significava passare dall’inferno al paradiso in pochi istanti. Solo lui ci riusciva ogni dannata volta.

 

 

“Grazie per la serata. Mi sono davvero divertito.”

Scossi la testa con un lieve sorriso sulle labbra; anche se ero ancora molto turbata da ciò che io e Jull c’eravamo detti, una piccola parte di me fluttuava nel cielo spensierata e innamorata.

“Grazie a te per avermi accompagnata in questo piccolo posto sperduto!”

“E’ stato un piacere, Bella. Ci sentiamo?”

“Certo. Chiamami quando vuoi.”

Caius inaspettatamente mi abbracciò e io, anche se un po’ frastornata, ricambiai.

Fu lui però ad interrompere il contatto.

“Buonanotte!”

“Anche a te. E buona fortuna.. dormirai sotto lo stesso tetto di Tanya. Da brividi.”

Scoppiò a ridere, prima di sedersi in macchina.

“Non ricordarmelo, Bella. Ho paura che avrò gli incubi.”

Ridacchiai anche io alla sua battuta; ci scambiammo ancora qualche frase di circostanza prima che partisse.

A quel punto, una volta sola, spostai il borsone verso la macchina dei nonni.

“Ti serve una mano?”

Annuii alla richiesta di mio fratello che molto premurosamente mi aiutò a mettere nel baule il pesante borsone mentre un’Alice particolarmente su di giri blaterava cose senza senso.

“Ehi Jullian!” La sentii urlare ad un certo punto ed immediatamente mi voltai.

Lui stava camminando a pochi metri da noi, probabilmente per raggiungere la sua amata moto, guardò unicamente Alice, senza rivolgermi il più minimo sguardo.

“Alice devo.. andare.. devo ancora passare all’orfanotrofio a prendere degli attrezzi che mi servono domani.”

Chiunque avrebbe potuto capire che qualcosa non andava.

Ma nel chiunque, ovviamente, non era compresa Alice.

“Ok. Ma dopo passa fino da casa.. Facciamo una piccola riunione per aggiornarci.”

Rimasi con il fiato sospeso.

“No. Devo andare a casa, buonanotte.”

Detto questo, si girò e continuò per la sua strada.

“Che cavolo gli prende?” chiese spaesata la mia amica.

“Abbiamo litigato. Non vuole più parlarmi.” Affermai con le lacrime che scendevano già prepotenti dai miei occhi. Jasper mi abbracciò protettivo, sussurrandomi nell’orecchio:

“Vedrai che gli passerà. Ti vuole troppo bene per avercela con te.”

E io, per quanto bene gli volessi, non ero stata capace di dirgli una cosa così importante per la sua vita.

Ero una persona orribile.

 

 

Caius era a Forks.

Edward mi amava ancora e quella sera più volte era riuscito a dimostrarmelo.

Aro Volturi e il suo stupido piano avevano le ore contate.

Erano delle notizie fantastiche. Ma io non avevo più un vero amico con cui condividerle.

 

 

 

 

 

 

 

 

- L’angolo di Nihal –

SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE il mio imperdonabile ritardo.

Non voglio stare qui a rubarvi tempo per dirvi mille scuse più o meno valide, semplicemente non riuscivo più a trovare tempo e voglia per scrivere, continuavo a scrivere il capitolo ed a cancellarlo poco dopo arrabbiata del risultato.

Vi ringrazio calorosamente per le mail che mi avete inviato che chiedevano, giustamente, mie notizie.

In settimana cercherò di rispondere anche alle vostre stupende recensioni.

 

Bella e Jullian hanno litigato. Lo so. Sono cattiva, ma abbiate fede, le cose si sistemeranno.

I momenti Bella ed Edward sono stati troppo sdolcinati? Voglio sapere il vostro parere.

Grazie e scusate ancora.

Spero di riuscire a postare la prossima domenica.

Un bacione, Anna.

 




























  
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