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Autore: SashaJohnson    15/02/2015    2 recensioni
Liz Payne: "Nella mia vita non è mai mancato niente, neanche l'amore, anzi, soprattutto l'amore. Ma da quando è successo quello che è successo, l'amore mi manca. Non esiste più l'amore nella mia vita. Ho bisogno di qualcuno che mi dia amore, ma quello vero, che si può fare con un semplice sguardo o una semplice carezza, perchè l'amore è il motore di tutto, senza di esso non c'è vita"
Hope Stevens: "Ho sempre avuto tutto dalla vita, non mi mancava niente, fatta eccezione per una cosa: l'amore. Quel sentimento di cui conosco solo il nome ma che non ho mai provato; quel sentimento che ho cercato per 4 fottutissimi anni ma che non ho mai provato. Qualche anno fa alzavo lo sguardo verso il cielo e sussurravo -Dammi amore-. Ora non credo più nell'amore... le esperienze mi hanno insegnato che l'amore non esiste"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hope’s POV
Avevo sempre pensato che il peggior strumento di tortura esistente sulla faccia della terra fosse la matematica, con quei suoi cazzo di numeri uniti a quelle cazzo di lettere in una centrifuga di strani segni da far invidia ai geroglifici, ideata solo per friggere i cervelli di poveri alunni come la sottoscritta. Sotto la matematica si poneva la corsa, che avevo iniziato ad odiare quando Liz una bella mattina si era svegliata e aveva deciso di andare a fare jogging per tutto Luglio, obbligandomi a correre con lei, io correvo, i primi due giorni, in quelli a venire mi limitavo a camminare.

Ma mai avrei pensato di ritrovarmi seduta su una tavolo di Nando's con Harry, Liz e il suo fidanzato finto biondo. Niall e la sua compagnia erano le torture peggiori della mia vita, visto che la sua presenza e la sua parlantina mi facevano venire l'emicrania e una forte voglio omicida. Non che qualcuno di noi due avesse mai tentato di avere una discussione più o meno civile, ma era come se sapeva che eravamo incompatibili. E l'dea dell'appuntamento a quattro era stata la cosa più balorda, la cazzata più megalomane che la mente malata di mia cugina avrebbe potuto fabbricare.

Non sapevo cosa diavolo mi era preso, quando avevo accettato di prendere parte a questa cosa assurda, forse un demone si era impossessato di me, o forse l'esasperazione era talmente tanta che avevo detto di "si" senza nemmeno fermarmi a riflettere, o forse uno gnomo della foresta incantata della Disney mi era entrato nella testa cantando quanto fosse bella la vita. Però mi stavo già pentendo di averlo fatto. Pensavo che appena arrivati avremmo iniziato a urlarci contro o cose del genere, invece eravamo caduti in un silenzio imbarazzante, limitandoci ad osservarci intorno e a smangiucchiare qualcosa, il che per me era quasi peggio.

La prima a parlare fu Liz, dopo che la cameriera era venuta a prendere gli ordini.
-Che serata divertente.- borbottò giocherellando con la forchetta.
-E questo me lo chiami divertente?- chiese Harry sarcasticamente inarcando un sopracciglio. Io mi limitai a stare zitta, consapevole che se avessi aperto bocca avrei urlato imprecazioni a destra e sinistra, e per quanto noiosa e imbarazzante si stesse mostrando la serata, io e Niall non tentavamo di staccarci la testa a morsi, così come voleva mia cugina.

-Beh, non è colpa mia se questi due sembrano due asociali.- disse Liz indicando me e il biondino.
-Ehy!- sbottò Niall risentito, io invece non dissi niente, guardai verso il basso e contai tra me e me fino a dieci, per mantenere il controllo.
-E' vero biondo cotonato.- lo zittì Harry. Liz appallottolò un tovagliolo e glielo tirò.
-Non chiamarlo biondo cotonato!- lo rimproverò scherzosamente.
-Altrimenti che mi fai?- chiese lui avvicinando di più il viso a quello di mia cugina in segno di sfida. Improvvisamente la mia attenzione si concentrò su Liz e Harry che, l'una di fronte all'altro, avevano iniziato a punzecchiarsi a vicenda, con pizzichi, gomitate, calci sotto il tavolo e buffetti sulle guance. Sentii un improvviso bruciore sulle guance e un qualcosa iniziare a stringermi la bocca dello stomaco, mentre li guardavo ridere e scherzare in quel modo così intimo; era fastidioso vedere mia cugina che quasi faceva la civettuola con Harry.

-Non toccarmi le guance! Lo sai che mi da fastidio!- esclamò Liz rimproverando Harry.
-Oh, ma davvero?- disse Harry sporgendosi di più sul tavolo e dandole un altro buffetto sulla guancia.
-Harry!- si lamentò Liz. Io ritornai a fissare il piatto mentre il fastidio cresceva sempre di più e vidi con la coda dell'occhio che anche Niall li stava osservando, il nervosismo era chiaramente leggibile nella sua faccia. Niall fece per aprire bocca, ma prima ancora che potesse parlare arrivò la cameriera con i nachos. Liz e Harry smisero per un minuto di giocare, ma quando la cameriera si fu dileguata ricominciarono a punzecchiarsi.

-Niall!- lo chiamai seccamente cercando di controllare il fastidio nella mia voce.
-Che cosa ho fatto adesso?!- sbottò il biondino.
-Niente, passami il ketchup.- gli dissi semplicemente. Lui mi squadrò inarcando un sopracciglio.
-Vuoi mettere davvero il ketchup nei nachos?- domandò quasi come se lo avessi offeso.
-Subito!- sbottai senza nemmeno guardarlo. I miei occhi erano intenti a scannerizzare ogni singolo movimento della bionda e del riccio. Mi accorsi troppo tardi, proprio mentre mettevo la crema densa sui nachos, che quella bottiglietta che Niall mi aveva passato era maionese e non ketchup. -Niall!- urlai io esplodendo, gettandogli addosso tutto il nervosismo accumulato.

-Cosa?- sobbalzò lui distogliendo lo sguardo da Harry e Liz. Avevo intuito che, concentrato com'era a osservare gli altri due, mi aveva passato per sbaglio la bottiglietta di maionese, e quindi avrei anche potuto evitare di attaccarlo, ma non lo feci: avevo bisogno di sfogarmi su qualcuno.
-Questa è maionese.- sbottai indicando l'emulsione giallognola.
-E che sarà mai Hope!- disse Liz con non chalance.
-Io volevo il ketchup!- risposi guardandoli male. Harry fece per aprire bocca, ma lo zittii alzando la mano. -Tu zitto!- lo intimai. Non aveva nessun diritto di parlare.
-E' stato per sbaglio.- cercò di giustificarsi Niall.
-Per sbaglio? Ti conosco bene e so che non l'hai fatto per sbaglio.- lo rimproverai.
-Non sono stato io, ma la provvidenza!- mi rispose lui.
-Col cazzo la provvidenza!- scattai io.
-Hope, calmati, non è il caso...- incominciò mia cugina, ma sia io che Niall ci girammo a incenerirla con lo sguardo furenti di rabbia, una rabbia che per la prima volta non era stata causata dalla costante avversione dell'una nei confronti dell'altro.
-E' una questione tra me e Hope, Liz. E' meglio se non ti impicci.- le disse Niall in tono piccato. Liz era chiaramente offesa da quella risposta acida del suo ragazzo, risposta che probabilmente non le aveva mai rivolto, se non prima che si mettessero insieme.
-Sei un'idiota, non devi parlarle così.- la difesi io. Stava flirtando con il mio ragazzo, ma era pur sempre mia cugina.
-E' la mia fidanzata.- constatò Niall con aria di sfida.
-E' mia cugina!- ribattei io.
-Ok, calmiamoci.- intervenne Harry.
-Muto!- lo rimproverai io senza fissarlo.
-Non trattarlo così.- mi fece il verso Niall. Il nervosismo stava salendo ai massimi livelli.
-Coglione.- sbottai.
-Pazza.- mi rimbeccò lui, e da lì in poi ci lanciammo una serie di offese gratuite, senza mai toccare cibo. Harry e Liz, esasperati, avevano smesso di cercare di dividerci ed avevano ricominciato a scherzare tra loro, cosa che aveva fatto arrivare il mio nervosismo alle stelle. E quando Liz si spinse troppo sul tavolo per scostare dalla fronte di Harry alcuni ricci ribelli per me fu troppo. Sbattei entrambe le mani sul tavolo e mi alzai facendo strisciare rumorosamente la sedia contro il pavimento.

Le loro teste più quelle di altri clienti dei tavoli vicini si voltarono nella mia direzione, ma a me non importava. Nella mia mente continuava a risuonare un'unica frase: "Solo io posso toccare i capelli di Harry!". Mentre alcuni distoglievano lo sguardo, i ragazzi continuavano a fissarmi e io incatenai Liz con lo sguardo, i miei occhi che lanciavano saette. -Liz, puoi accompagnarmi in bagno per favore?- le chiesi duramente a denti stretti stringendo forte i bordi del tavolo.

Ancora una volta, con Liz non servirono le parole, bastò uno sguardo per farle capire che avevo bisogno di parlare con lei e che non avrei accettato un "no" come risposta. -Ok.- disse senza interrompere il contatto visivo, alzandosi e seguendomi in bagno. Io entrai per prima e lei si portò dietro la porta, chiudendola a chiave. –Allora, che succede?- chiese appoggiandosi alla porta di legno con la schiena, le mani congiunte dietro di essa. Io soffocai una risata.

–E me lo chiedi pure?- chiesi sarcastica.
–Si, visto che è tutta la sera che sembri avere i nervi a fior di pelle.- mi fece notare. Io non le risposi, mi voltai e mi aggrappai ai bordi del lavandino. –Non ti saranno mica venute le tue piccole cose, vero?- mi chiese ancora e io ancora una volta soffocai una risata acida. –E’ per Niall? Non ti sembra di essere esagerata?- chiese ancora tranquillamente. Io ghignai.

–Credimi, per la prima volta non è colpa di Niall.- le risposi. Dallo specchio la vidi aggrottare la fronte.
–Allora… non capisco.- rispose.
–Semplice.- dissi, girandomi verso di lei e aggrappandomi di più al lavandino. –Smettila di flirtare con Harry!- la intimai guardandola duramente dritta negli occhi. I suoi occhi si allargarono divertiti.
–Cosa?- chiese come se non potesse credere alle sue orecchie.
–Hai capito bene.- borbottai. Lei sorrise, e per quella volta fu lei a trattenere una risata.
–Stai scherzando, vero?- chiese, il suo corpo in preda agli spasmi per le risate trattenute.
–No, non sto scherzando. Allontanati da Harry, lui è il mio…- dissi io, ma mi fermai, incapace di pronunciare l’ultima parola.
–Ragazzo, Hope. E’ il tuo ragazzo. Puoi anche dirlo, non è mica una bestemmia.- disse Liz mentre le risate attutite diminuivano. Già, il mio ragazzo, ecco cosa era Harry. Se all’inizio per me era un riccio coglione puttaniere, che usava le ragazze come fazzoletti usa e getta, che avrei tranquillamente potuto definire la persona che odiavo più al mondo, ora si era ritrovato ad essere il mio ragazzo. Anche se in minima parte, lui era mio. Non avrei mai pensato a lui in questi termini, non da Settembre, quando avrei giurato di odiarlo.

Invece il tempo mi aveva dimostrato di essermi affezionata a quel riccio dagli occhi smeraldo, talmente tanto da gettare al vento tutti i miei ideali sull’uomo perfetto, talmente tanto da farmi dimenticare quanto difficilmente mi affezionassi alle persone. Harry non era perfetto, era sbagliato, sbagliato in tutte le sue azioni, eppure tremendamente perfetto per me. Avevo deciso di abbandonarmi a lui, di lasciarmi guidare dall’istinto, di cogliere l’attimo, eppure la cosa a volte mi terrorizzava.

Mi spaventava l’idea di affezionarmi troppo ad Harry, mi spaventava l’affezionarmi così tanto da lasciarlo entrare nella mia vita, mi spaventava l’idea che non avrei più potuto fare a meno di lui ed ero letteralmente terrorizzata dal vuoto che mi avrebbe lasciato dentro se se ne fosse andato o avesse tradito la mia fiducia. Ecco perchè continuavo a trattarlo a volte in modo freddo e distante: non volevo affezionarmi. Però non riuscivo a spiegarmi come non potessi fare a meno di baciarlo, le sue labbra calde e morbide che facevanop divampare un incendio nel mio corpo; qualcosa che non mi era mai successo prima.

Con Harry era tutto diverso, in meglio. -Comunque, vedi di smetterla di fare la chioccia con lui.- le risposi semplicemente.
-La chioccia?- mi chiese- Io annuii. -
Si, è esattamente quello che sei: una chioccia. Ti basta sbattere le ciglia scoprendo quegli occhi verdi e muovere i tuoi capelli biondi per avere tutti i ragazzi ai tuoi piedi.- le dissi senza pensarci, nel modo più acido e offensivo che avessi mai usato, accecata dalla gelosia. L'espressione sul suo viso cambiò e rimase veramente ferita dal veleno che le avevo sputato addosso.

Cercai di allontanare la tensione dal mio corpo, sentendomi improvvisamente in colpa. -Scusa.- le dissi girandomi, incapace di guardarla mentre le chiedevo scusa. La sentii sospirare.
-Dillo.- disse. Io mi girai di scatto verso di lei, sorpresa che mi parlasse ancora.
-Cosa?-
-Dì perchè mi hai detto quelle cose.- disse calma. Io ci riflettei pochi secondi.
-Perchè sono una cogliona.- risposi. Lei sorrise.
-Si, è vero, sei una cogliona. Ma non è solo questo il motivo.- mi spiegò. Non ebbi neanche il tempo di rimanere offesa dal fatto che mi avesse dato della cogliona, ero concentrata sul significato dell'ultima frase. Mia cugina aveva ragione. Non era la sola coglionaggine il motivo che mi aveva spinto a reagire in quel modo, c'era qualcosa di più, qualcosa che inconsciamente avevo già ammesso a me stessa ma che non ero pronta ad ammettere a voce alta perchè sarebbe stato troppo imbarazzante.

Ma con Liz ero libera di parlare. -Sono gelosa.- dissi con lo sguardo basso, incapace di accettare la veridicità di quelle parole.
-Si, lo sei. E capisco anche il perchè, conoscendo Harry. Ma non capisco come tu possa aver anche solo concepito l'idea che io ci stessi provando con Harry quando ho qualcuno come Niall.- mi disse con fare ovvio. Io la squadrai.
-Vuoi dire che Niall è migliore di Harry?- le chiesi.
-Come potrebbe essere altrimenti?- mi domandò in risposta. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi scoppiammo a ridere per l'assurdità di quella situazione. Quando le risate cessarono, io scossi la testa, esasperata e stupita da me stessa.
-Sono una stupida.- affermai.
-Sei solo gelosa, ed è normale esserlo. Ma ripeto, come hai potuto pensare che io, Liz Payne, tua cugina, ci stessi provando col tuo ragazzo?- mi chiese poggiando una mano sulla mia spalla. Presi un profondo respiro, imbarazzata dalla verità che sarebbe uscita dalla mia bocca.
-Perchè ti invidio.- le risposi guardando il pavimento.
-Perchè?- chiese piuttosto stupita. Davvero non capiva? Vero era che non avevo mai mostrato apertamente la mia invidia nei suoi confronti, ma che lei stessa non sapesse per cosa la invidiassi... mi faceva sentire presa un pò per il culo.
-Perchè sei tu, capisci?- le risposi torturandomi le mani. Lei scosse la testa. Io sospirai ancora, passandomi una mano tra i capelli: avrei voluto evitare di spiegarle tutto. -Sei bellissima. Fin da quando eravamo piccole tutti non facevano che dire quanto TU fossi bella, e il fatto che molti ragazzi ti venisserco costantemente dietro ne era la prova.- provai a spiegare.

Lei agrottò la fronte. -Pensavo non ti desse fastidio.- constatò e io annuii, affrettandomi a rispondere.
-Infatti! Prima non mi dava alcun fastidio! Ma ora...- prova ancora, torturandomi le mani, incapace di continuare.
-... ora c'è Harry.- terminò lei al posto mio. Io mi limitai ad annuire. Lei sorrise. -Beh, in effetti sei al quanto stupida. Non so se te ne sei accorta, ma Harry ha preferito te.- mi disse. Io sorrisi debolmente, non sapendo cosa rispondere. -E' strano vederti così.- disse avviandosi verso la porta. Io alzai la testa e la guardai.

-Se non ti conoscessi bene, direi che sei innamorata.- disse sorridendomi complice, per poi andarsene. Io rimasi spiazzata da quelle parole, incapace di muovermi, riflettendo su ciò che aveva detto, e per un attimo, un misero millesimo di secondo, mi sfiorò l'idea che effettivamente mi fossi innamorata di Harry.
 
Harry’s POV
Le ragazze si erano allontanate da appena dieci minuti, e il silenzio che era calato tra me e Niall era a dir poco imbarazzante. Solitamente non era così difficile fare conversazione con lui, anzi, dopo Louis, Niall era l'unica persona con cui potevi parlare e scherzare tranquillamente, una persona piena di vita, capace di risollevarti il morale con la sua risata contagiosa. Peccato che sia anche l'unica persona in grado di far incazzare Hope con un solo sguardo.

E' strano e stressante avere una relazione con una ragazza che odia uno dei tuoi migliori amici solo perchè è il ragazzo di sua cugina, nonchè la tua migliore amica. Sorrisi, spiazzato dai miei stessi pensieri. Chi lo avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato ad essere il ragazzo di Hope? Non solo, chi lo avrebbe mai immaginato che io avrei avuto una relazione più o meno fissa? Non lo avrei mai potuto ritenere possibile, e se in passato qualcuno mi avesse detto che mi sarei ritrovato ad avere una storia, per giunta con Hope, gli sarei scoppiato a ridere in faccia.

Ora invece mi sembrava impensabile una situazione in cui io e lei non stavamo insieme. Avevamo trascorso il nostro primo mese insieme completamente felici, beandoci l'uno dell'altra. Continuava a trattarmi in modo freddo e distaccato, non si lasciava mai andare, ma conoscendola ciò che mi aveva concesso era già qualcosa di speciale. Quando le avevo proposto di stare a dormire da me lei inizialmente aveva reagito male, e non mi aveva voluto parlare per tutto il pomeriggio; aveva detto che non era il caso, che dovevamo andarci piano.

Quella stessa sera sera ero rimasto steso sul mio letto, a pensare a lei, con lo sguardo fisso sul soffitto, la camera immersa nel buio, cercando di addormentarmi; ma ad un certo punto la porta si era aperta, facendo passare un fascio di luce. Non avevo avuto neanche il tempo di di vedere chi fosse l'intruso che la porta si era richiusa, facendo ripiombare la stanza nell'oscurità. Il materasso si era affossato leggermente sotto il peso del nuovo corpo e avevo sentito qualcuno stendersi al mio fianco.

Ero rimasto fermo immobile, cercando di capire chi fosse, forse Louis o qualcun altro dei ragazzi che voleva fare lo stupido come era già successo, ma quando un odore di fragola mi aveva investito le narici a causa del suo respiro avevo capito che si trattava di Hope. Avevo sussurrato il suo nome, ma lei mi aveva zittito posandomi un dito sulle labbra, per poi girarsi dall’altro lato, dandomi le spalle. Io avevo cercato di avvolgere il mio braccio intorno alla sua vita, per attirarla a me e stringerla contro il petto, ma lei aveva sciolto la presa allontanandomi.

Era come se così facendo mi volesse dire “Vacci piano, è già tanto se sto dormendo con te”. E così, a giorni alterni, lei veniva a dormire da me. Non ci toccavamo, a malapena ci sfioravamo, ma a me bastava. Era bello, poterla vedere dormire, poter scorgere ogni mattina appena sveglio qualche piccolo particolare del suo corpo, come la piccola cicatrice nel sopracciglio sinistro. Dormiva sempre a pancia in giù, abbracciandosi il cuscino. Era buffa, ma comunque bellissima. Voleva che ci andassimo piano, e io avrei rispettato la sua decisione.

Non volevo metterle fretta, non volevo prendere decisioni che l’avrebbero allontanata da me. Giocai con le punte della forchetta, domandandomi dove diamine fossero finite le ragazze. Iniziai a scavare nella mia testa per trovare qualcosa di cui discutere con Niall, che invece sembrava voler rimanere in silenzio, mentre con sguardo truce guardava il suo piatto pieno di Nachos, e a volte i suoi occhi si posavano su di me. Ok, Niall aveva sicuramente qualcosa che non andava per non mangiare i suoi Nachos.

–Che giornata, eh?- gli chiesi sperando in una battutina che però non arrivò.
–Già.- si limitò a rispondere. Io mi guardai attorno, cercando qualcosa da dire.
–C’è caldo, non trovi?- dissi, quando invece si moriva di freddo.
–Si.- disse semplicemente lui con lo sguardo basso e il tono di voce brusco. Si, Niall aveva decisamente dei problemi. Mi grattai il retro del collo, a disagio.
–Oggi ho visto delle formiche sul marciapiede.- dissi, senza nemmeno sapere il perché. Non sapevo nemmeno se avessi effettivamente visto delle formiche sul marciapiede, avevo solo bisogno che Niall ritornasse in sé.
–A volte capita.- disse piano stringendo forte il manico del coltello. Ok, ora mi aveva letteralmente snervato.
–Senti amico, non è mai stato difficile fare conversazione con te come in questo momento.- sbottai io alzando lo sguardo su di lui, uno sguardo che lui non ricambiò. Tenne sempre gli occhi fissi sul piatto immacolato e fece spallucce.
–Ok.- rispose semplicemente, in modo forzato, quasi come se si sentisse obbligato a rivolgermi la parola.
–Per caso devi dirmi qualcosa?- provai ancora, cercando di capire il perché del suo atteggiamento.
–No.- disse quasi sarcasticamente. Io rimasi in silenzio. –Anzi, si: stai lontano dalla mia ragazza!- disse all’improvviso. Io strabuzzai gli occhi. Avrei tranquillamente potuto prenderlo per uno scherzo se non fosse stato per i suoi occhi che lanciavano saette, il suo tono minaccioso e il modo in cui aveva alzato il coltello che stringeva inquietantemente e così forte da fargli diventare le nocche bianche.

–Ehy amico! Calmati! Innanzitutto posa il coltello.- lo redarguì alzandomi di poco dalla sedia. Lui continuò a fulminarmi con lo sguardo mentre con lentezza estenuante posava il coltello sul tavolo. Io mi rilassai un poco. –E poi, cos’è questa storia della tua ragazza?- chiesi ancora sconcertato da tutta la situazione.
–Non far finta di niente. Sai benissimo di cosa sto parlando! E’ da tutta la sera che ci provi con lei, davanti a me e Hope, senza un minimo di ritegno! Ma dico, pensavo che ora che avevi trovato una relazione fissa ti saresti… fermato, e invece no, ora ci provi con le ragazze dei tuoi amici! La prossima chi sarà, Perrie?!- sbraitò Niall agitando le mani chiaramente infuriato.

Io rimasi totalmente sconvolto da quella sfuriata. Non sapevo perché Niall stesse reagendo in quel modo, non capivo perché credesse che ci stessi provando con Liz, e poi… non avevo proprio capito il resto del discorso, ero rimasto spiazzato dalle parole “senza ritegno” e mi ci era voluto un po’ di tempo affinchè assimilassi bene il significato delle sue parole. E poi avevo sentito il nome di Perrie… che cosa c’entrava Perrie in quel momento?

–Perrie?- mi venne istintivo chiedergli.
–Ma ti senti quando parli? Io faccio tutto un discorso su te che cerchi di fottermi la ragazza e l’unica parola che riesci a capire è Perrie? Ma tu non sei un essere umano, sei una creatura mostruosa.- sbottò ancora Niall sempre più irato. Il problema era che avevo chiesto di Perrie perché era l’unico argomento che non avevo afferrato, ma evitai di fare il pignolo cercando così di far cadere il discorso.

–Senti Niall, mi sa che hai frainteso…- cercai di calmarlo io, ma invano. Era come se le mie parole lo avessero colpito forte in viso come dei pugni.
–Io non ho frainteso un bel niente! Ti conosco sai? Harry, il dio del sesso! Ecco come ti chiamano le ragazze, perché è così che ti comporti con loro. Ma solo perché sei riuscito ad entrare nelle mutande di Hope non credere di poterci provare con Liz, lei è mia.- mi minacciò ancora. Era completamente fuori di senno, non era il mio amico.

Era accecato dalla rabbia e dalla gelosia, ma per quanto ne fossi consapevole non potei fare a meno di arrabbiarmi quando disse quelle cose su Hope. Anche se in realtà mi dava fastidio tutto il discorso in sé, non mi piaceva che mi reputasse tanto vile. –Ok, adesso stai esagerando.- lo ammonì io.
–Io non sto esagerando, sto solo dicendo la verità! Sei sempre stato tu quello da cui correvano le ragazze. Sai, mi aspettavo che Hope dopo tutte le prediche che fa a Liz fosse dotata di un po’ di buon senso, invece no! Sei riuscito a portartela a letto ed ecco che sei ritornato il bastardo di sempre.- disse battendo le mani strafottente. Ok, quello era troppo, anche per lui.

–Ora basta! Non ti permetterò di parlare così di Hope. Qui l’unico poco assennato sei tu che  ti stai comportando come un geloso fidanzatino del cazzo. Io ho Hope, a me piace Hope. Liz è solo un’amica, la mia migliore amica.- urlai io di rimando, cercando di farlo ritornare in riga. Sembravamo esserci completamente dimenticati che ci trovavamo in un locale pieno di gente.
–E tu smetti di essere il suo migliore amico.- sbottò il biondo di rimando.
–Ma che cazzo!- mi lasciai sfuggire, poi, prima che Niall potesse aprire bocca, mi lanciai in una serie di imprecazioni, di cui più della metà finirono nel dimenticatoio della mia mente. –Sei solo geloso.- conclusi io alla fine con il fiato corto. Lui mi guardò truce, poi socchiuse gli occhi e aggrottò la fronte, infine abbassò gli occhi sul piatto.

–Si, sono geloso, ma non venirmi a dire che non ho motivo di esserlo perché non è vero.- borbottò lui. Io alzai gli occhi al cielo.
–Ok, non lo dico, però lo penso.- gli dissi, meritandomi un’occhiataccia da parte del mio amico. –Senti Niall, c’è bisogno che te lo ripeta? Ok! Non c’è bisogno che tu sia geloso del rapporto tra me e Liz! Lei vuole te esattamente come tu vuoi lei, mentre io voglio stare con Hope! Mi da letteralmente fastidio non solo il  fatto che tu pensi che io sia ritornato quello di un tempo, ma anche che ti abbia sfiorato l’idea che io potessi mai provarci con la ragazza di un mio amico.- scattai io.

Lui abbassò lo sguardo quasi come se fosse imbarazzato di se stesso. –Lo sai che non le pensavo veramente quelle cose.- disse.
–Ci mancherebbe.- lo schernì io.
–Non pensavo nessuna delle cose che ho detto. In realtà… non pensavo proprio. Non so nemmeno cosa mi sia preso.- confessò giocando con i nachos.
–Te lo dico io cosa è successo: io e Liz ci siamo messi a giocare e a scherzare come dei bambini di cinque anni e il tuo cervello è andato in pappa per chissà quale volontà divina, alias ti sei rincoglionito. Anzi no, sei completamente impazzito! Hai pure alzato il coltello, te ne rendi conto?- lo rimbeccai. Lui aggrottò di più la fronte, guardò il coltello come se non si ricordasse di quel particolare e riportò i suoi occhi sul piatto.

–Grazie per la tua attenta analisi.- farfugliò. Io feci spallucce. Rimanemmo un altro po’ in silenzio, poi lui si decise a riparlare. –Quindi tu e Hope non l’avete… fatto?- chiese con un ghigno verso di me.
–Ah, non rompere!- sbuffai io. Lui rise sotto i baffi.
–Sai, qualche mese fa non ti avrebbe dato fastidio parlare della tua vita sessuale.- mi schernì ancora. Io agitai una mano per cercare di liquidare il discorso. –E’ una tipa tosta Hope, non credi? Si, insomma, ti dà del filo da torcere.- continuò a stuzzicarmi.
–Si, ridiamo del povero Styles, vero?- borbottai. Lui ghignò ancora e lasciò cadere l’argomento. Subito dopo dal corridoio delle toilette spuntò Liz, e io mi aspettai di vedere Hope dietro di lei, invece uscì una vecchietta con un cappello verde orribile piumato e una borsa da… da vecchia. –E Hope?- le chiesi non appena si avvicinò al tavolo.

–E’ ancora in bagno.- disse lei facendomi l’occhiolino e guardandomi complice per posi sedersi e dare un bacio sulla guancia a Niall. Io annuii e istintivamente mi alzai e mi diressi verso i bagni. Il lungo corridoio era poco illuminato, ma riconobbi subito la massa di capelli castani di Hope. Si girò e quando mi guardò mi sorrise. Io avanzai sempre verso di lei, fino a quando fummo così vicini che i nostri corpi si toccarono.
–Che c’è?- ebbe il tempo di chiedere prima che mi abbassassi su di lei facendo congiungere le nostre labbra. Lei all’inizio rimase sorpresa di quel gesto e non reagì immediatamente alle mie labbra che si muovevano sulle sue mentre le mie mani stringevano i suoi fianchi. Poi però si riscosse e le sue labbra iniziarono a muoversi in sincrono con le mie, come se fossero state create solo per questo. Le nostre lingue si accarezzavano come se lo facessero da una vita e le sue mani si ritrovarono a stringere forte e in modo possessivo i miei capelli.

Non mi piaceva quando mi toccavano i capelli, ma quando Hope passava le sue mani in quel cespuglio che mi ritrovavo in testa… mi sentivo in Paradiso. La feci indietreggiare facendola ritrovare con la schiena contro il muro. Continuavamo a baciarci lì, nel corridoio, fregandocene delle persone che sarebbero potute passare o che addirittura erano già passate. Era sempre così tra noi. Ci staccammo di poco col fiatone. –Vacci piano pulce.- disse lei stringendo i più forte i capelli e io non riuscii a capire se lo avesse fatto per spingermi via da lei o se fosse una contraddizione alle sue parole, come se la sua mente pensasse una cosa e il suo corpo l’esatto opposto.

–Come mi hai chiamato?- le chiesi sorridendo. Non mi aveva mai chiamato con dei nomignoli, e non voleva che io lo facessi: li odiava. Lei arrossì leggermente.
–Pulce. In realtà non lo so perché. Mi è sfuggito.- cercò di giustificarsi abbassando lo sguardo. Io le misi una mano sotto il mento, costringendola a guardarmi.
–Mi piace.- le dissi solo. I suoi occhi brillarono per un secondo, poi, come succedeva sempre, distolse lo sguardo e iniziò a mollare la presa dai miei capelli: si stava di nuovo chiudendo, come un riccio, che si chiude quando si espone troppo.
–Beh,non ti ci abituare.- sussurrò lei poggiando le mani sul mio petto per allontanarmi. Io scossi la testa.
–Mi fai diventare pazzo.- sussurrai di rimando. Lei ghignò.
–Impazzisci allora, Styles.-. Mi spinse di lato e si diresse dagli altri. Io la guardai, con un sorriso da ebete stampato in faccia. 





Angolo Autrice
Allora ragazze, buongiorno, buonasera, buonanotte e via dicendo.
Passando alle cose serie: farò un angolo autrice proprio piccolo, e solo perchè mi sento in dovere di scusarmi con voi per l'immenso ritardo con cui ho recensito. Potrei dare la colpa al fatto che avessi il blocco dello scrittore, ma non è così. Voglio essere sincera con voi. Questo capitolo era pronto da Luglio, e la mia Liz lo sa per certo, ma era scritto su carta, e la cosa che odio di più è dover ricopiare qualcosa, quindi perdonate la mia pigrizia. Anche questo è un capitolo di passaggio, ma ho qualcosa da dire a riguardo.
Alcune di voi si sono lamentate nello scorso capitolo del rapporto tra Harry e Hope, dicendo che Hope era un pò esagerata e che così avrebbe mandato a monte tutto. Beh, voglio dire che Hope deve essere così, e questo capitolo diciamo che fa vedere un lato nuovo di Hope, che però lei non ama mostrare, e quelle poche volte che succede lei cerca di sopprimerlo, chiudendosi a riccio. Hope non è il solito personaggio, è particolare, è strana, dalla mentalità contorta. Hope sono un pò io. Poi, lasciate stare gli assurdi attacchi di gelosia da parte di Hope e Niall, forse quando li ho scritti ero ubriaca, ma rileggerli mi fa ridere, quindi ho deciso di lasciarli. Poi (e qui la mia Liz mi ucciderà) doveva esserci a concludere il capitolo il POV di Niall, ma per ragioni di tempistica ho deciso di non metterlo e di aggiungerlo nel prossimo capitolo come "missing moment" o qualcosa del genere. 
Un grazie enorme alle mie fedeli recensitrici, e soprattutto alla nuova recensitrice Susan, che è a dir poco fantastica. 
Ora scappo, baci
SashaJohnson

 
  
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