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Autore: Jacob08    13/03/2015    4 recensioni
In seguito alla lotta finale contro i Metarex, Shadow scompare nel nulla.
Tutti lo danno per morto, ma non è così. Egli si ritrova invece in un mondo sconosciuto, dove personaggi incredibili e potentissimi si danno continuamente battaglia, per le ragioni più svariate.
Shadow dovrà vedersela con avversari e ostacoli mai incontrati prima, per poter tornare indietro da dove è venuto. Feroci scontri, avventure ai limiti del possibile immaginabile e continue sorprese lo attendono. E un individuo enigmatico, sfuggente e fortissimo lo terrà costantemente d' occhio, sin dal loro primissimo incontro...
Il potente e temuto Spadaccino dagli Occhi di Falco, Drakul Mihawk.
[ Cross-Over tra Sonic X e One Piece! Dedicata a Lynx_, spero possa piacere a tutti voi! Buona lettura! Per favore, recensite in tanti! :) ]
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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**********************************************









“Gatta da pelare”.


Con questo modo di dire s' intende, in genere, un' incombenza fastidiosa, un guaio, una situazione spiacevole, o comunque un problema particolarmente complicato da risolvere. Qualora fosse difficile o addirittura impossibile risolvere il suddetto problema soltanto con le proprie forze, un aiuto da parte di una o più persone  potrebbe rivelarsi assai utile. 
In momenti critici, alcuni accetterebbero più che volentieri l' aiuto offerto.


Altri, invece, rifiuterebbero qualsiasi tipo di favore o di assistenza, e le motivazioni che possono spingere a questa scelta sono a loro volta molteplici.
C'è chi, pur apprezzando sinceramente l' offerta, decide di non coinvolgere altre persone nella stessa gravosa situazione. C'è chi decide di affrontare a tutti i costi le avversità da solo, magari a causa di un ferreo codice d' onore personale, ed è costretto a farlo, qualora non volesse intaccare la propria dignità, la propria autostima o la fiducia in sé stesso. C'è chi lo fa per mettere alla prova le proprie capacità e per scoprirne i limiti. C'è chi è pienamente sicuro di sé ed è convintissimo di sbrigarsela anche per i fatti propri, affidandosi esclusivamente alle sue risorse. Poi c'è chi si preclude spontaneamente, per le ragioni più svariate, qualsiasi tipo di aiuto esterno per la mancanza di fiducia nel prossimo.


Shadow The Hedgehog avrebbe potuto essere scambiato per la personificazione vera e propria delle ultime due ragioni esposte. Se ci fosse stata una sfida, non importa quanto difficile e pericolosa, lui avrebbe certamente preferito affrontarla da solo. Non soltanto perché aveva un' elevata considerazione delle proprie capacità (certe persone di sua conoscenza avrebbero potuto affermare che ne avesse pure troppa), ma anche perché così aveva sempre fatto: a lui non servivano aiuti particolari, era sempre stato un individuo autosufficiente e capace. 


Inoltre, egli aveva sempre preferito pensare e agire per conto suo, senza che nessuno si mettesse in mezzo e lo intralciasse, o che gli dicesse cosa fare. 
“Chi fà da sé fà per tre”, affermava un vecchio detto, e lui poteva esserne benissimo il portavoce ideale.
Se in passato ci sono state occasioni in cui ha dovuto per forza accettare che qualcuno gli desse man forte, era perché in quelle determinate circostanze non poteva davvero fare altrimenti.
Situazioni talmente critiche da mettere con le spalle al muro chiunque, lui compreso.


Ma in quel preciso istante, nonostante non stesse affrontando minacce di livello intergalattico, come lo sono stati i Metarex, era stato costretto dalla realtà dei fatti ad accettare l' aiuto di un perfetto sconosciuto. Lui, la Forma di Vita Definitiva. 
Smarrito su un' isola sconosciuta, senza avere neppure idea di che pianeta fosse quello in cui si trovava. Un miserabile sputo di terra, avvolto dalla nebbia, attraversato da vecchie rovine e fitte foreste, infestato da scimmie armate fino ai denti, non esattamente socievoli e pacifiche. Ma non erano quei primati a rappresentare il problema più serio per il riccio nero e rosso.


Shadow non aveva idea di come lasciare quel luogo. E gli Smeraldi del Chaos erano andati dispersi. Senza di essi, probabilmente, non sarebbe tornato da dove era venuto. Doveva mettersi alla loro ricerca. Doveva trovarli, e al più presto. Se fossero caduti in mani ostili? 
A quel punto, tornare indietro sarebbe potuto diventare assai complicato, più di quanto lo fosse già.
Non era sicuro di che strada prendere, non sapeva come orientarsi in quel nuovo ambiente.
L' unica sua possibilità, dunque, era quella di seguire l' uomo che gli aveva spontaneamente offerto il suo aiuto, e vedere come si sarebbe conclusa la faccenda.


Non che Shadow si fidasse pienamente di quello strano individuo, comparso dal nulla. Proprio no. Ma purtroppo non gli erano rimaste altre opzioni valide. Dovette per forza accettare la sua proposta: seguirlo fino al luogo dove risiedeva la sua dimora e ricevere le giuste indicazioni, e magari anche un mezzo di trasporto adatto.
L' uomo aveva precedentemente affermato che, per andarsene dall' isola, servisse un' imbarcazione. Questo aveva fatto intuire al porcospino che non ci fossero mezzi più avanzati e veloci, come aerei o navette volanti. Pazienza. Tanto valeva provare ad affidarsi (sempre con circospezione) ai consigli di quell' essere umano.
Un umano strano, a dire la verità. Aveva detto di chiamarsi Drakul Mihawk, conosciuto anche come "Occhi di Falco". E questo, Shadow non stentava a crederlo. Gli occhi di quell' individuo erano i più insoliti che avesse mai riscontrato in un esemplare di Homo Sapiens Sapiens. Se non ricordava male, aveva affermato di essere noto come il migliore spadaccino del mondo.


Che stesse esagerando? O magari diceva sul serio? 
Tutto ciò che il riccio sapeva era che abitava su quell' isola sinistra, che portava una voluminosa spada dietro la schiena e che aveva messo in fuga uno squadrone di primati inferociti. Senza neanche doversi confrontare direttamente con loro. E questo fece intuire al riccio che quell' uomo non stesse semplicemente buttando parole a vanvera. Chissà quanto era forte? Con quale abilità sapeva maneggiare quella lama dalla forma così insolita? Quanti gorilla avrebbe abbattuto, se questi fossero rimasti a fronteggiarlo? Ma soprattutto: aveva seriamente intenzione di aiutarlo? Perchè? Cosa ci avrebbe guadagnato?


Queste erano le domande che girovagavano per la mente dell' Essere Perfetto, mentre seguiva la misteriosa figura dello spadaccino attraverso quel territorio insidioso. Camminarono per diverso tempo, senza dire nulla. Non una parola. La nebbia andava e veniva, ma il guerriero continuava a marciare, senza la minima incertezza riguardo al percorso intrapreso. 
Shadow era poco più indietro di lui. Non sapeva quanto mancasse per arrivare a destinazione, anche se avrebbe sicuramente preferito saperlo. Dopo un altro po' di tempo speso a camminare, il porcospino rivolse al suo accompagnatore uno sguardo più attento, e parlò.


-Manca ancora molto?- domandò, con tono neutro. L' uomo non rispose. Procedeva avanti con passo sicuro, nient' altro. Sembrava non avesse sentito la domanda del porcospino, quasi come se fosse isolato in una sfera di vetro. E questo non diede una bella impressione a Shadow, il quale si sarebbe aspettato una maggiore partecipazione, sebbene discorrere non fosse esattamente una sua specialità. Al contrario, Shadow era un individuo di poche parole. Per lui erano le azioni compiute a qualificare le persone e a manipolare il corso degli eventi. Le parole possono avere un peso, ma comunque limitato.


Nonostante ciò, in quella circostanza imboccare la strada della conversazione era il modo più logico e semplice per ottenere la risposta che voleva.
Il mobiano stava per ripetere nuovamente la domanda, ma prima ancora che la voce potesse uscirgli di bocca, la sua guida si arrestò improvvisamente.
Puntò lo sguardo più in alto, e dopo qualche istante, rispose.
-Eccoci, siamo arrivati.- disse.


Anche Shadow alzò di poco la testa, e notò che dalla nebbiolina emergevano gradualemente delle strane figure. Dopo qualche passo, Shadow vide chiaramente di cosa si trattasse. Erano delle torrette. Collegate a loro volta ad una struttura che andava più in basso. E lo vide. 
Si trattava di un imponente maniero, fatto di pietra bianca, che risplendeva pallida e in maniera vagamente sinistra al tenue bagliore lunare. Le vetrate erano grandi, e da una di esse proveniva una luce. 
Un castello enorme e solido, che si estendeva in tutta la sua grandezza su una radura, con una disposizione vagamente semicircolare di alberi davanti.
Quegli alberi, in termini di altezza, non erano niente in confronto. Le componenti più alte della fortezza superavano senza problemi i trenta-quaranta metri di distanza dal suolo.


I due erano arrivati da un sentiero posto al lato destro del castello. Mihawk fece cenno al riccio di seguirlo, e Shadow gli andò dietro. Proseguirono lungo la stradina che conduceva alla porta principale: si trattava di un ampio ingresso, preceduto da delle murature bianche decorate con particolari motivi giallo scuro, e da due voluminosi crocifissi dorati, uno per entrambi i muri ai lati della porta. Di fronte ad essa c'era una scalinata. 
Shadow osservò l' entrata dell' edificio, pensieroso. Cosa lo avrebbe aspettato, una volta varcata quella soglia? L' aiuto che gli era stato spontaneamente offerto? Oppure una pugnalata alle spalle? Magari tutto ciò si trattava di una trappola ben escogitata? 
Lo spadaccino cominciò a salire le scale, ma quando si accorse che il riccio d' ebano non lo stava seguendo, si girò lentamente verso di lui.


-Qualcosa non va?- domandò l' uomo. Shadow ruotò lo sguardo nella sua direzione. Era lì, che lo guardava con quegli occhi da rapace incredibilmente freddi e penetranti.
Shadow non si scompose. Nonostante la sensazione che qualcosa bollisse in pentola non volesse abbandonare i meandri della sua mente, sapeva che in un momento simile non poteva permettersi di destare sospetti. Non con un individuo del genere. Almeno finchè non fosse stato necessario mettere le carte in tavola. E per quello, pensò, c'era tempo. Ripensandoci, non era neanche costretto a dirgli tutto quello che sapeva.
-No, non è niente. Và pure avanti.- rispose l' Essere Supremo. Non un filo di emozione nella voce che potesse tradirlo. Era sempre stato piuttosto bravo a nascondere i propri pensieri alle persone che si ritrovava intorno. L' altro lo squadrò per mezzo secondo, per poi annuire con il capo e riprendere la salita per le scale. Il riccio continuò a seguirlo. Mihawk scostò il portone di legno con la mano, aspettò che Shadow entrasse, e lo richiuse piano.


Il porcospino diede un' occhiata intorno. C'era un vasto salone, dove potè scorgere un grande tavolo fatto di legno su cui erano posati un candeliere, una bottiglia e un bicchiere pieno a metà di una bevanda rossa, probabilmente del vino. Vi erano, dall' altra parte della sala, dei mobili quali un divano e delle poltrone, con un largo tappeto davanti ad un caminetto. I mobili erano di una tonalità tendente al verde scuro, così come lo erano le tende che pendevano ai lati di una grande finestra, vicino al tavolo. Non molto distante dal camino si trovava una libreria, con scaffali pieni di libri e vecchie carte. Un arredamento sobrio, ma comunque pareva dare un assetto abbastanza confortevole e tranquillo alla dimora.


Mihawk si tolse il cappello piumato, rivelando dei corti capelli corvini portati all' indietro, e andò a poggiarlo sullo schienale di una delle sedie unite al tavolo. 
-Se per te va bene, possiamo cominciare anche subito. Vedrò di trovare una mappa adatta alle tue necessità.- disse.
-Vivi da solo in questo castello? O c'è qualcun altro?- domandò il porcospino. Non che volesse impicciarsi in affari personali, ma forse era meglio chiedere dall' inizio se ci fosse qualcuno che potesse incappare in quella bizzarra riunione.
Lo spadaccino fece per parlare, quando...
-SEI TORNATO, FINALMENTE! NON NE POTEVO PIU' DI RESTARE QUI DA SOLA!- Era una voce acuta e squillante, tipicamente femminile.


Shadow si voltò di un poco, e vide spuntare da un corridoio la figura di una ragazza umana, alta e snella. I capelli, lunghi e di colore rosa, erano portati dietro la nuca, e raccolti in quattro ciocche lasciate cadere, creando delle spirali. Indossava un vestito intero, che terminava con una lunga gonna e degli stivaletti rossi. Sul braccio sinistro c' era un tatuaggio rosa, raffigurante una sorta di pipistrello, Gli occhi erano grandi e rotondi, così come erano grandi e rotonde le pupille nere. Le ciglia erano lunghe, e le labbra sottili erano tinte di rossetto. Sulla testa portava una specie di corona, con una croce in cima. Inoltre, portava con sé il peluche di un orsacchiotto e un ombrello. 


-Mh? Quando sei tornata?- chiese lo spadaccino, con tranquillità. 
-Già da un pezzo! Ero andata a farmi un giro, per cercare qualche creatura carina e coccolosa da tenere, ma non ho avuto fortuna.- si lagnò la ragazza, sconsolata.
-In questi giorni sono anche tornata a Thriller Bark, dove ho trovato il mio povero Kumacy (*)... Inanimato, senza vita! Non sapevo cosa fare, ho dovuto lasciarlo lì!- fece, più triste di prima. -Quando sono arrivata, l' unica cosa interessante che ho trovato è...- 
-Lasciamo perdere.- tagliò corto Mihawk, interrompendola. -Tra l' altro, abbiamo un ospite stasera.-
-Un ospite?- ripetè lei, riprendendo tutto ad un tratto la calma.


La ragazza ruotò lo sguardo, e ciò che vide la lasciò a dir poco stupita. Un animale antropomorfo dal pelo nero striato di rosso, con fascio di pelliccia bianca sul petto, occhi color rubino, anelli dorati ai polsi e alle caviglie, che circondavano dei pezzi di stoffa nera e rossa. A una simile visione, gli occhi dell' umana parvero quasi brillare dall' eccitazione, e prima ancora che potesse rendersene effettivamente conto, Shadow se la ritrovò davanti a sé, intenta ad osservarlo più da vicino, con espressione vispa e curiosissima.


-Mi hai portato un cucciolo! Quant'è carino!- esclamò, quasi delirante. -Oh... Ma sei ferito! Non preoccuparti, dovrei avere delle bende da qualche parte! E poi... Vorresti essere il mio animaletto da compagnia?- domandò.
-Togliti dai piedi, mocciosa.- fece il porcospino con tono vagamente scontroso.
-EEEHHH?!- strillò lei, non aspettandoselo minimamente. In breve il suo viso assunse un aspetto sconvolto e offeso contemporaneamente.
-Sì, so parlare, se è questo che vuoi sapere. E ora spostati.- continuò il mobiano.
-Che impertinente maleducato! E che brutta voce che hai! Sembra che qualcuno ti abbia strofinato la gola con carta vetrata! E io che pensavo...!-
-Basta così, Perona.- intervenne Mihawk, nel tentativo di placare gli animi.
-Pfu! Credevo che fosse un animaletto dolce e socievole! Si può sapere dove l' hai trovato?!- chiese ancora la ragazzina dai lunghi capelli, rivolta allo Spadaccino.


A Shadow sfuggì un lievissimo verso di fastidio. Non era certamente entusiasta di essere stato scambiato per un patetico animale da compagnia, ma non ci badò troppo. Non avrebbe permesso che l' atteggiamento frivolo e infantile di una bambinetta mandasse il suo elevato autocontrollo a farsi fottere. Aveva trascorso i momenti più tediosi in compagnia di una pipistrella ossessionata dai gioielli, di uno scienziato pazzo con manie di grandezza e di autocompiacimento (da manuale), di robot goffi e imbecilli, di un riccio blu presuntuoso e irritante e di una comitiva di tanti altri personaggi "particolari". E questi potevano considerarsi i suoi alleati (che dire, invece, dei nemici precedentemente affrontati e sconfitti?).


-L'ho incontrato tra le rovine, vicino alla foresta.- spiegò l' altro. -Era alle prese con gli Umandrilli.-
-Quelle brutte scimmiacce? Sono state loro a conciarlo così?- fece incuriosita.
-No. Stando a quello che mi ha detto, era già in queste condizioni quando è arrivato sull' isola.- continuò Mihawk, dirigendosi verso la libreria.
-Sì. Mi sono risvegliato in una buca, là fuori, e quelle creature mi hanno assalito.- precisò il porcospino. -Un attacco di gruppo. Non che sia servito a qualcosa...- 
-Lei hai sconfitte?- domandò visibilmente sorpresa la femmina umana, stupita della possibiltà che un simile essere, poco più alto di un metro, solo e tra l' altro disarmato, fosse capace di una simile opera.
-Le ho uccise.- corresse il riccio oscuro, neutro.
-U-uccise?!- ripetè Perona, ancora più scioccata di quanto lo fosse già.
-Decine.- rimarcò l' Essere Supremo, con un' espressione impassibile che non evitò di far salire un brivido lungo la schiena della ragazzetta. 


In quel momento, Perona non si rese conto che stesse stringendo nervosamente il manico dell' ombrello, tra le dita della mano sinistra. Quella voce. Quello sguardo assurdamente gelido, unito a quelle iridi rosso sangue. Mihawk, d' altro canto, controllava scrupolosamente tra i vecchi volumi e le scartoffie alla ricerca di qualcosa di utile, senza farsi distrarre nè preoccupare dall' atmosfera di tensione che si stava lentamente creando tra i suoi due ospiti.
-Chi sei tu?- riuscì a dire la fanciulla, mentre faceva del suo meglio per mantenere la calma senza dare a vedere alcuna traccia di nervosismo.
-Il mio nome è Shadow. Shadow The Hedgehog.- rispose. -Non so come sono arrivato in questo posto. Ero in mezzo ad uno scontro... Ho perso i sensi, e mi sono ritrovato in un cratere, su quest' isola. Non ho la piena certezza di come sia successo, ma ora non ha molta rilevanza.- disse il porcospino artificiale.


<< Un riccio? >> si domandò mentalmente Perona. << Credevo fosse un orsetto o una roba del genere... >> 
-Aspetta! Ti sei risvegliato in un... cratere?- 
Shadow inizialmente non diede alcuna risposta. Si limitava a restare fermo, non molto distante dalla tavolata, con le braccia conserte e il suo solito atteggiamento distaccato. In seguito tornò a puntare gli occhi sull' ultima arrivata.


-Sì, è esatto.- concluse. Perona portò l' indice della mano destra, quella che sorreggeva il peluche, sul mento, con fare stranamente elucubrante.
-Forse...- mormorò tra sé e sé, con lo sguardo verso il soffitto. Poi si rivolse nuovamente al riccio.
-E' stato Orso Bartholomew a spedirti quaggiù?- domandò lei, improvvisamente più seria di come non lo fosse stata prima. Il porcospino non potè evitare di alzare un sopracciglio, leggermente perplesso. 
-Chi?- fece Shadow di rimando, ignaro di chi fosse l' individuo appena citato.
-Orso Bartholomew, detto "Il Tiranno"... Un Pirata membro della Flotta dei Sette! Non puoi non averlo sentito nominare!- esclamò.
-Non ho idea di chi sia. Né di cosa sia questa... Flotta dei Sette. E' da quando sono arrivato su questo pianeta che non so minimamente di cosa la gente parli.- bofonchiò pigramente il riccio color onice. La ragazza trovò alquanto irritante il modo di fare del suo interlocutore, ma prima che potesse fare un commento o dargli qualche altra spiegazione, le sfuggì un verso di incredulità, dopo aver ben inteso l' ultima parte della frase pronunciata dal mobiano.


-C-COSA?! T-T-TU PROVIENI... DA UN ALTRO PIANETA?!- urlò lei con un tono prima basso da maschiaccio, che poi divenne acuto e stridulo.
<< Che acume. >> pensò la Creatura Perfetta. -Sono venuto dallo spazio. Cosa c'è da meravigliarsi tanto?-
-Sta semplicemente esternando il fatto che da noi non capita spesso l' arrivo di creature provenienti da altri mondi.- proferì dal fondo della sala lo spadaccino, sempre alla ricerca di una mappa adatta.
-In questo momento sei sulla Terra e, come ho precisato al nostro incontro, sull' isola di Kuraigana, lungo la prima metà della Rotta Maggiore.- continuò.


Dopo quelle parole, gli occhi di Shadow si spalancarono e la testa ruotò quasi di scatto in direzione dell' uomo. Aveva sentito bene? Quella... era la Terra?
Senza pensarci due volte, si diresse a passo sicuro verso il guerriero e riprese a parlare.
-Questa è la Terra? Puoi garantirmelo?- chiese il riccio.
-Da come lo dici, sembra che questo nome non ti sia estraneo. Non del tutto, perlomeno. Come mai?- parlò lo Spadaccino, il quale deviò lo sguardò dagli scaffali per guardare l' antropomorfo. 


Il porcospino nero restò in silenzio, puntando gli occhi verso il pavimento e ruotandoli da un punto all' altro con fare riflessivo. Aveva già sentito parlare di quel corpo celeste in passato, da Bocoe e Decoe, i droidi-assistenti di Eggman. E, sempre secondo quanto avevano detto, Shadow era già stato su quel fantomatico pianeta, solo che lui stesso non se lo ricordava. Ma subito dopo, il Dottore aveva troncato la discussione sul nascere, come se avesse voluto nascondere chissà quale segreto. Sicuramente perchè, in un modo o nell' altro, questo gli sarebbe tornato utile. Ma quale verità si celava dietro le parole e gli schemi dello scienziato? Di certo il misterioso passato del riccio e la sua amnesia c' entravano, almeno in parte. Tuttavia, il vecchio non gli aveva mai dato spiegazioni chiare (accidenti a lui!). 


-Credo di essere già stato in questo mondo, tempo fa. Ma non ne ho l' assoluta certezza.- mormorò infine.
-Come "credi"?- squittì Perona, desiderosa di partecipare alla conversazione. 
-Non me lo ricordo.- continuò il riccio.
-Soffri di...- intervenne Mihawk, scrutando con più attenzione il suo insolito ospite. -... amnesia?- concluse. Seppur non convintissimo che informare dei perfetti sconosciuti della sua perdita di memoria fosse l' idea migliore, Shadow annuì, muovendo di poco la testa. 
-Amnesia parziale o totale?- domandò ancora lo spadaccino.
-Parziale. Solo questa vicenda della Terra mi è estranea, o quasi.- mentì (forse era meglio che quei due non scoprissero troppe cose sul suo conto, non si poteva mai sapere). Mihawk, se si fosse accorto o meno della verità distorta uscita dalla bocca del porcospino, non lo fece capire.


-Potrebbe rivelarsi un problema. Ma ora...- si interruppe Mihawk, il quale portò più in alto la mano sinistra e sfilò un foglio di carta ingiallito, rimasto incastrato tra le copertine di due grossi volumi, chissà da quanto.
-... Ecco.  Questa dovrebbe fare al caso tuo. Guarda.- disse, mostrando al mobiano il pezzo di pergamena. Si trattava di una mappa. E anche piuttosto vecchia. Shadow la prese delicatamente dalle sue mani e le diede un' occhiata più da vicino. Le iscrizioni erano impresse con dell' inchiostro che tendeva al blu scuro. I disegni, nonostante qualche leggerissima sbavatura ai lati della carta, erano molto precisi e accurati. Vi era rappresentato un enorme, lunghissimo continente su cui c'era scritto "Red Line", costeggiato alla sua destra da un grande mare: l' East Blue, il Mare Orientale. Più in basso, circondata da due linee parallele (su cui erano rappresentati dei mostri marini serpentiformi e su cui vi era scritto, per ciascuna di esse, "Calm Belt"), vi era la Grand Line, la Rotta Maggiore. Si trattava di una sezione di mare attraversata da innumerevoli isole, piccole e grandi, che terminava con un' altra distesa di terra. Gli occhi del porcospino si posarono inaspettatamente su un punto della mappa dove c'era scritto "Terra Sacra di Marijoa". Da lì potè vedere altri nomi, nomi di cui non aveva mai sentito parlare prima. Marineford, Impel Down, Enies Lobby, Arcipelago Sabaody, Water Seven, Amazon Lily, Triangolo Florian e... eccola. Un po' più a sinistra del suddetto Triangolo, c'era disegnata un' isoletta, di modeste dimensioni, su cui c'era scritto "Isola di Kuraigana". 
Era lì, dunque, il posto dove il riccio nero e rosso era arrivato. 


-Ho trovato l' isola su cui ci troviamo. Non sembra molto grande.- disse Shadow, guardandola con più attenzione.
-Non è sicuramente estesa come le isole maggiori, ma non farti ingannare. E' più grande di quello che sembra.- rispose Mihawk, dirigendosi verso il tavolo. Versò un po' del contenuto della bottiglia nel bicchiere, poi andò a sedersi su una delle comode poltrone foderate, sorreggendo il calice con la mano sinistra. E, contro ogni aspettativa del riccio, lo spadaccino lo invitò a sedersi di fronte a sé. Il porcospino accettò senza dire una parola, e si sedette, prima di riporre la mappa tra gli aculei. Perona scivolò alle spalle di Mihawk, intenta ad osservare meglio. L' uomo prese una buona sorsata di vino, poi riprese a parlare.
-Lì fuori mi avevi parlato di sette pietre che sarebbero la causa del tuo arrivo nel nostro mondo. Parlamene un po' di più.- disse l' umano. 
-Gli Smeraldi del Chaos?- domandò il riccio nero. -E' questo che vuoi sapere per prima cosa?-
Mihawk fece cenno di sì con il capo.
-Gli Smeraldi del Chaos sono, come ho già detto, delle gemme di diverso colore l' una dall' altra, e brillano di luce propria. Contengono una grande energia, e chiunque riuscirà a trovarle tutte, avrà a disposizione un potere smisurato.- spiegò.
-Aspetta un attimo!- esclamò Perona, attirando su di sè l' attenzione.
-Cosa c'è?- domandò Mihawk.
-Per caso, una di quelle pietre era simile ad un rubino, grande come un pugno, e splendeva?- chiese.
Lo Smeraldo Rosso? Lei lo aveva avvistato da qualche parte? 


-Hai trovato uno degli Smeraldi? Dove?- fece Shadow, alzandosi quasi di scatto dalla sedia e fissando la ragazza. Trovandosi quelle iridi color sangue impresse con forza su di sé, Perona si sentì un po' a disagio, ma si affrettò a rispondergli.
-H-ho notato una luce molto intensa provenire da dietro un vecchio ceppo, lungo la strada che conduce al castello... Non sapevo cosa fosse, così mi sono avvicinata con estrema cautela. Quando ho visto cosa si nascondeva dietro al tronco, sono rimasta con la bocca aperta! "Ecco un gioiello luminoso tutto per me!", pensai, e così lo presi.- disse lei con tono allegro.
-Fammi vedere.- disse Shadow, impaziente. Perona non trovò allettante il pensiero di dover rinunciare al suo nuovo tesoro, ma dopo qualche grugnito di disapprovazione, infilò la mano in una tasca nascosta del suo voluminoso vestito, e ne tirò fuori una bellissima gemma color cremisi, che brillava di una luce quasi sovrannaturale.
Uno degli Smeraldi del Chaos. 


Senza pensarci due volte, Shadow afferrò di volata la reliquia dalla manina di Perona, e non lo fece con lo stesso tatto con cui aveva preso la mappa dalle dita del suo anfitrione (cosa che alla ragazza non era sfuggita).
-Ehi!- sputò lei, acidamente. Prima che potesse inveire contro il riccio per le sue dubbie maniere, quest' ultimo osservò meglio la gemma, la strinse saldamente tra le dita, e chiuse gli occhi. All' inizio non accadde nulla. Ma d' un tratto, dal gioiello scaturì un lampo di luce scarlatta, assai intensa, che avvolse i presenti e tutto il salone. Shadow rimase immobile con le palpebre calate, tenendo la pietra ben stretta nel pugno, Perona strinse forte a sè il peluche, con gli occhi sgranati per lo stupore, e Mihawk restò a guardare la scena con una strana espressione dipinta sul volto.
Con grande sorpresa degli altri due, l' energia che veniva sprigionata dallo Smeraldo stava in qualche modo facendo effetto sul corpo del riccio d' ebano: tutti i graffi, i lividi e le contusioni riportati stavano lentamente dissolvendosi, fino a divenire praticamente invisibili. Quella strana luce lo stava... curando?
Dopo qualche secondo, la luce divenne via via più debole e fioca, fino a divenire un bagliore sì più debole, ma non per questo meno bello e accattivante.


Shadow cominciò ad aprire lentamente gli occhi, scrutò un' ultima volta la gemma che aveva in mano, e parlò.
-Sì, è uno degli Smeraldi. Nessun dubbio.- disse.
-M-ma... Ma cosa è successo?! Cos'era quella luce?!- mugolò Perona, ancora incredula.
-Ho utilizzato un po' del potere dello Smeraldo per velocizzare il processo di guarigione. L' energia delle pietre non è solo molto potente, ma anche estremamente versatile. Può essere utilizzata in molti modi, se si sa come fare.- spiegò il riccio nero e rosso.
-Questo prova che ciò che stavi dicendo prima corrisponde a verità. E' stato il potere di questi Smeraldi a portarti fin qui.- fece Mihawk, riflessivo.
-Esattamente. Più precisamente tramite il Chaos Control.- aggiunse il porcospino, girandosi verso il suo interlocutore.
-Chaos... Control?- domandò la fanciulletta, che non aveva idea di cosa fosse.
-Si tratta di un potere che manipola spazio e tempo. Grazie ad esso posso teletrasportarmi praticamente ovunque, ma posso anche rallentare, accelerare o fermare lo scorrere del tempo.- 
-Sembrerebbe una tecnica molto potente.- sentenziò lo Spadaccino.


-Infatti. Gli Smeraldi amplificano il potere di manipolazione spazio-temporale del Chaos Control. Maggiore è il numero delle gemme, maggiore è la potenza rilasciata.- raccontò la Creatura Perfetta.
-Ma dove saranno finiti gli altri Smeraldi?- chiese Perona, sempre più curiosa. Shadow mandò giù un profondo respiro prima di rispondere a quella domanda.
-Difficile a dirsi. Si saranno sparsi ai quattro venti non appena sono precipitato su questo pianeta.- disse il riccio. Ma non si trattava solo di questo. Se il primo Smeraldo aveva fatto un volo solamente di qualche centinaio di metri, gli altri potevano benissimo essere finiti a migliaia di chilometri di distanza. Non si trattava di un evento prevedibile o calcolabile, e il riccio ne era perfettamente conscio.
-Possono essere dovunque. Come farai a trovarli?- fece Mihawk, che sembrò aver intuito la parte tralasciata dal mobiano. Shadow non sapeva cosa rispondere. Già, come fare per trovare gli Smerladi mancanti?
Questa poteva considerarsi una seria complicazione. All' inizio, pensò di utilizzare lo Smeraldo Rosso come punto di partenza. Ogni Pietra, infatti, qualora ce ne fosse stata un' altra nei paraggi, avrebbe irradiato una luce molto forte, la quale si sarebbe intensificata mano a mano che si ci avvicinava alle altre gemme. Ma il riccio color onice era certo che questo non sarebbe bastato. Ci voleva qualcosa che potesse rintracciare la scia energetica degli Smeraldi, e che avesse un raggio d' azione considerevolmente ampio. Ma dove trovare una strumentazione simile?


Il porcospino nero come la notte restò taciturno, lambiccandosi il cervello alla ricerca di una soluzione. Dopo qualche istante, trascorso senza spiccicare una sillaba, fece per sistemare lo Smeraldo Rosso tra i suoi aculei, ma non appena l' estremità appuntita della gemma penetrò tra i suoi aculei scuri dalle strisce color rubino, andò a toccare qualcosa di solido, ben nascosto nella sua chioma appuntita. Dal tipo di rumore che si udì al contatto, pareva un oggetto metallico, almeno in parte. Infilò la sua mano destra, quella che non reggeva lo Smeraldo, tra i suoi spinosi capelli, trovò l' oggetto ignoto e lo estrasse. Si trattava di una specie di ricetrasmittente, metallica con l' impugnatura fatta di plastica in basso, e un monitor di dimensioni non eccessive più in alto. L' involucro del dispositivo era blu scuro, e terminava con una piccola antenna in alto a destra dello schermo. Non ci volle molto affinchè il riccio lo riconoscesse.


Quello era l' "Egg Tool 0.5R", lo stesso dispositivo che aveva utilizzato per bypassare i sistemi di sicurezza e di videosorveglianza del Blue Typhoon, con il preciso obbiettivo di rintracciare Cosmo e toglierla di mezzo il prima possibile per evitare che mandasse, tramite i microchip impiantati nelle zone del cervello che controllano la vista e l' udito, informazioni preziose ai nemici Metarex. Ma Shadow sapeva che le funzionalità dello strumento non si limitavano all' hacking. No. Quello strumento, datogli da Eggman stesso, poteva essere utilizzato come comunicatore, decriptatore e, dopo tante altre cose, come radar. Lo scienziato infatti lo aveva munito di un sensore speciale, sensibile alle radiazioni energetiche, in particolare a quella degli Smeraldi. Bisognava solo regolarlo correttamente, il resto sarebbe stato un gioco da ragazzi.


<< Eccellente. Davvero eccellente. >> fece mentalmente Shadow. In quel momento si ricordò di una ridicola scenetta che aveva avuto luogo sulla Nave del Dottore, il quale, in preda al suo solito nervosismo isterico, aveva gridato a pieni polmoni "La Fortuna sarà pure bendata, ma la Sfiga invece ci vede benissimo!!". Shadow, d' altro canto, seppure disperso su un pianeta praticamente sconosciuto e munito di poche informazioni, era riuscito a trovare a tempo di record i suoi bracciali inibitori e il primo Smeraldo del Chaos, e adesso aveva trovato un sistema efficace per trovare tutti gli altri. Mentre un certo porcospino blu avrebbe cominciato a sfottere la sua baffuta ed eccessivamente rotondeggiante nemesi per la cattiva sorte che continuava a perseguitarlo (anche nelle situazioni matematicamente più favorevoli), Shadow invece si limitò a incurvare le labbra in un minuscolo sorrisetto, che però non evitò di mettere in vista le sue piccole zanne affilate, con una strana e velata nota di perfidia. 


Il riccio nero cominciò a premere qua e là i pulsanti del dispositivo, finchè esso, come sperato, si accese. Bene. Aveva ancora un po' di energia, e non aveva subito danni interni in seguito alla rovinosa caduta dal cielo. Qualche centinaio di metri in più, e il palmare sarebbe potuto andare a farsi benedire.
Dopo un paio di secondi comparve quello che si poteva definire un elenco opzionale, composto da numerose voci messe una in fila all' altra, da destra verso sinistra. 
"Hacking", "Bussola Elettronica", "Decriptatore", "Traduttore Lingue", "Analizzatore Biometrico", "Ricetrasmittente"...


Continuò a skippare per un po', fin quando passò sulla voce "Radar". Premette il tasto per selezionare la voce, e un altro elenco si aprì. Si videro titoli come "Radar Generico", "Radar Elettromagnetico", "Radar Sorgenti di Calore"...
Mihawk e Perona continuarono a osservare il riccio, alle prese con quell' oggetto sconosciuto, senza la minima idea di che cosa fosse e a che cosa servisse. 
-Che stai facendo?- chiese Perona, avvicinandosi con fare curiosamente affascinato alle spalle del mobiano, per osservare meglio. All' inizio non rispose, concentrato com'era a cercare quello di cui aveva bisogno in quel momento.


"Radar Chaos Emeralds". Perfetto. Premette "Ok" ancora una volta. Il dispositivo rispose al comando emettendo un bip elettronico, seguito da una voce artificiale, fredda e quasi metallica. 
-Radar Smeraldi del Chaos attivato. Raggio d' azione precedentemente impostato: 500 km. Rilevazione radiazioni energetiche in corso. Attendere, prego...- 
-Ha parlato! Che cos'è? Una specie di lumacofono?- squittì sorpresa la ragazza. Pur non sapendo che per lumacofono s' intendesse una specie di chiocciola utilizzabile come telefono mediante particolari onde radio/telepatiche, Shadow rispose alla domanda.


-Questo dispositivo mi permetterà di rintracciare più velocemente gli altri Smeraldi.- disse tranquillamente il riccio.
-Dove hai trovato un simile attrezzo?- chiese Mihawk, che osservava con un insolito (ma sempre molto contenuto) interesse la strumentazione che la creatura antropomorfa teneva in pugno. 
-Mi è stato dato.- si affrettò a rispondere Shadow, il quale non voleva dilungarsi a parlare troppo a lungo di cose che non valeva la pena di spiegare nella loro interezza. Dopo qualche istante scandito da qualche altro bip-bip, l' apparato elettronico esibì ancora la sua voce priva di vita.


-Rilevazione completata. Fonti di Energia Chaos rilevate nel raggio di 500 km: 2.- sentenziò la ricetrasmittente multiuso. La Forma di Vita Suprema fece una combinazione di tasti per attivare il calcolo della posizione esatta degli Smeraldi, e in breve, l' analisi fu completata. Una delle Pietre individuate era sicuramente quella che aveva appena trovato. La sua posizione, rappresentata da un puntino giallo intermittente, coincideva perfettamente con il centro del monitor, prova definitiva che tra il rilevatore e la gemma non c'era che una distanza di pochi centimetri di distanza. L' altra Pietra rilevata invece era indicata da una freccia che puntava ai margini dello schermo. 


-Ho trovato il prossimo Smeraldo.- disse il riccio con poco più di un filo di voce, che attirò ugualmente l' attenzione degli altri due.
-Dove si trova?- domandò Perona, chiedendosi tra sè e sè di quale colore sgargiante potesse essere l' altro gioiello. Shadow estrasse la mappa da dietro la schiena, e mostrò il tutto allo spadaccino, in cerca del suo parere. Dopo una rapida eppure meticolosa analisi, Mihawk potè dare un' interpretazione ai dati offerti da Shadow, e con sicurezza, unita alla sua caratteristica imperturbabilità ben mostrata da come puntava l' indice della mano destra (quella che non reggeva il calice contenente il vino) sulla carta, trovò il punto esatto. 


L' Isola delle Donne. Amazon Lily. 


















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Salve, amici! Come vi butta?! Spero bene, mi siete mancati da morire! :)
Lo so, lo so, lo so! Sono in ritardo mostruoso, lo so perfettamente! Ma credo che ci siano alcuni (anzi, molti!) tra di voi che sanno bene cosa succede quando si effettua la combinazione "Poco Tempo a Disposizione" + "Livello Ispirazione NULLO" + "Cazzo, è meglio se lo faccio con calma o qui per la fretta uscirà un Orrore". >.>
Credo di sapere cosa state pensando: niente azione, e in soli due capitoli Shadow ha trovato già tutto quello che gli serve per andare a caccia di Chaos Emerlads. Può sembrare una bambinata, ma credetemi: mi sono visto più volte le ultime puntate di Sonic X (ovviamente in giapponse sottotitolato) per trovare tutti i dettagli di cui avevo bisogno. Penserete che sia stato troppo buono con Shaddie, ma non contateci troppo. Se ha trovato i bracciali, lo Smeraldo e il dispositivo solo in questi capitoli è perchè ho trovato il modo di sfruttarli per benino entro quelli che devono arrivare "a breve".
Poi, se il nostro riccesco antieroe avesse dovuto trovare un altro modo per cercare gli Emerlads, avreste dovuto aspettare fin troppo, credetemi.
Per quanto riguarda lo Smeraldo Rosso... Beh, sapendo noi qual'è la prossima tappa, meglio avere i propri giocattoli per fare un po' di sana baldoria, no? 
Si tratta proprio di Amazon Lily... La dimora delle Kuja e di Boa Hancock, la Principessa Serpente, nonchè membro della Flotta dei Sette (proprio come Drakul Mihawk e Bartholomew Kuma)!! Non sentite puzza di guai in arrivo? Io sì, ragazzi, e tanta! ;)
Vi potreste anche chiedere perchè, stavolta, non ho incluso un momento interamente dedicato a Sonic e co. State tranquilli, tutto segue una sua logica giocata in largo anticipo, ma non vi voglio rivelare dettagli troppo rivelatori o addirittura fuorvianti! 

Quindi continuate pure a leggere (e a recensire, se volete! :D) al resto pensiamo noi di... "TRUE WARRIOR"!!! XD
Un ringraziamento speciale va ovviamente a Lynx_, sempre "dolcemente" impaziente di leggere nuovi capitoli/one-shot (ti voglio bene, ricordatelo XD), a shiniciranamore, sempre pronto a darmi sostegno con le sue gentili e incoraggianti parole, e poi ad una persona sempre disponibile per impedire che io faccia incorrezioni/dimenticanze/errori di battitura/imprecisazioni/chipiùnehapiùnemetta, e lo fa anche con uno stile ineguagliabile: Phantom13 (Grazie anche a te per i bellissimi incoraggiamenti e complimenti, Phantom-san ^_^)!

Arrivederci a tutti, amici! ;)
Jacob
 


(*) Kumacy era uno degli animali-peluche-zombie di Perona, ha fatto la sua comparsa nella saga di Thriller Bark, dove è stato sconfitto e purificato da Usopp!
  
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