Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: girl_in_the_sun    09/07/2015    3 recensioni
A questo punto, o lui è ubriaco fradicio e si sta sognando tutto – uno di quegli stupidi sogni che fa che fa sul cuoco, quelli che terminano sempre troppo presto e lo lasciano con il corpo insoddisfatto e i pantaloni troppo stretti – o lo è Kuroashi.
[Secondo capitolo scritto per i #32DaysofSanji, iniziativa del fandom inglese]
[ おめでとうたんじょうび、Rouge-sensei!] 
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono passati secoli dal primo capitolo, lo so, ma di questo capitolo ne ho scritte ventimila versioni e nessuna mi soddisfava. Alla fine, un po' perchè mi sono stufata, un po' per prenderci dentro ai #32DaysofSanji l'ho postato. E siccome due giorni fa era il Tanabata, vi ho messo anche un'immy carina :3
Detto questo, chi volesse partecipare all'evento puo' contattarmi, nel frattempo buona lettura!
P.s. ringrazio Zampe per il betaggio, dedico il capitolo a _Rouge come sempre e per chi se lo stesse ancora chiedendo sì, sono una persona cattiva 


 


2.

 

Ci pensa un raggio di sole dispettoso a svegliare Sanji parecchie ore dopo dal suo giro notturno; il live tepore sulla sua pelle è segno che ormai sono lontani da Drum e probabilmente stanno per entrare in una zona di clima estivo.
Con un grugnito il biondo si stiracchia e sbatte le palpebre, cercando di scacciare la fastidiosa sensazione di aver dormito dentro un barile, anche se la realizzazione che lo colpisce dopo forse è ancora peggio dei suoi muscoli doloranti.
Sbarra gli occhi e si guarda intorno, incredulo: perchè è avvolto da una coperta lurida e puzzolente? Ma soprattutto, cosa diavolo ci fa nella torre di vedetta?

«Diamine» borbotta sottovoce, passandosi una mano fra i capelli e mordendosi il labbro.
In un secondo balza giù sul ponte – sotto lo sguardo stralunato di Usopp, che si chiede da quando in qua piovono cuochi dal cielo – con un'unico pensiero in testa: parlare il prima possibile con il dottore di bordo.
«Chopper!» Grida frastornato, rendendosi conto solo in quel momento di essere ancora in pigiama in pieno giorno.
Aspetta un attimo... pensa, agrottando le sopracciglia; alza lo sguardo e sì, il sole è alto in cielo e splende molto di più di ieri. Questo può significare solo una cosa...
«Usopp! Che ore sono?» chiede bruscamente al cecchino, che è ancora fermo a guardarlo con gli occhi sgranati; si scuote quando il cuoco lo interpella e si gratta il mento farfugliando: «Beh, ora che mi ci fai pensare deve quasi essere ora di pranzo...».

Un piccolo strillo esce involontariamente dalle labbra di Sanji, che digrigna i denti e si mette le mani fra i capelli in preda alla disperazione.
In quel momento arriva la renna, che subito si allarma vedendolo in quelle condizioni – è comprensibile dato che il suo compito è il benessere della ciurma e vedere Sanji sulla soglia di un infarto non rientra nella categoria – e si precipita da lui.
«Che succede? Sanji stai male?!» domanda agitato, attaccandosi alla sua gamba.
«Non ora, Chopper! Sono in ritardo!» risponde Sanji nervosamente, scappando verso la stanza dei ragazzi per vestirsi.
«Ma... mi avevi chiamato...» pigola il dottore con gli occhioni tristi e scambia un'occhiata con Usopp che scrolla le spalle.

Il poco tempo disponibile per vestirsi, per un gentiluomo, non è un problema ne una scusa per mostrarsi sciatto e trascurato come quel cavernicolo d'uno spadaccino. Un sorriso d'approvazione si fa largo sul suo viso a quel pensiero, mentre con un gesto esperto si annoda la cravatta al collo e poi corre in cucina per provvedere al suo ruolo trascurato di cuoco di bordo.
Sinceramente non riesce proprio a capacitarsi di come abbia potuto dormire così tanto ed il pensiero di aver lasciato i suoi nakama allo sbaraglio, senza colazione e alla prese con il loro famelico capitano lo fa sentire ancora più in colpa.
Spalanca la porta della cambusa e vede Nami e Robin intente a maneggiare padelle e mestoli, chiaramente si sono addossate il compito di preparare da mangiare, visto che lui non si è fatto vivo. Oh, che idiota inaffidabile è stato!

«Mie adorate! Lasciate che sia io ad occuparmi del pranzo! Siete state troppo clementi a perdonarmi e caricarvi di questo peso...»
«Oh, Sanji-kun! Buongiorno» sorride Nami sventolando una forchetta sopra di sè; anche Robin i volta e gli sorride: «Non c'è problema, Chopper ci aveva avvisate che sarebbe potuto accadere» spiega.
Sanji cade in ginocchio davanti a loro e prende le loro mani nelle sue, scoccando un bacio ad entrambe: «Oh, mie dee! Non merito la vostra compassione! Siete davvero due angeli~♥» esclama commosso dalla loro benevolenza.
Le due ridono per scacciare l'imbarazzo e poi gli lasciano il posto, perchè – nonostante la loro buona volontà – un odore di bruciato comincia a diffondersi nella cucina. Lasciano tutto nelle sue mani – lui le ringrazia ancora con una piccola riverenza – e se ne vanno tirando un sospiro di sollievo.

E a quel punto arriva lui, preceduto dalla sua puzza di sudore: entra nella cambusa scalzo, presumibilmente deve aver appena finito di allenarsi e si avvicina tranquillamente alla dispensa, pronto ad arraffare qualsiasi cosa che abbia un tasso alcolico bello alto.
«Ah, ti sei svegliato alla fine» esordisce notando Sanji che armeggia con utensili e ortaggi; afferra una bottiglia bluastra, toglie il tappo di sughero e ne beve un sorso, come per testarla.
Il biondo si trattiene dal fare commenti sulle sue abituduni sonnolente: «Potevi svegliarmi» sibila, sempre senza guardarlo, procedendo a lavare alcune patate.
Il sakè dev'essere di suo gradimento perchè lo spadaccino stavolta ne trangugia metà bottiglia in un sorso rumoroso: «Ci ho provato. Ho pensato che forse eri morto dal freddo» spiega laconico.
Sanji stringe la presa sul bordo del lavello e gli lancia un'occhiata omicida: se voleva essere spiritoso ha proprio sbagliato momento.
Zoro lo fissa con l'alcolico in mano – sembra stia cercando di capire cosa c'è che non va in lui e questa cosa gli da parecchio fastidio – ma distoglie lo sguardo non appena i loro occhi s'incrociano, improvvisamente interessato all'etichetta della bottiglia.
Questo gesto apparentemente normale disturba Sanji profondamente, quasi lo mette in allarme: non c'è stata una volta in cui Roronoa Zoro abbia evitato il suo sguardo, men che meno quando si tratta di insultarsi a vicenda o darsele di santa ragione. La cosa è sospetta e chiaramente lo mette a disagio.

«Vai a lavarti» sbotta infine il biondo, stanco di sentirsi sotto esame: è l'unico modo non violento per toglierselo dai piedi.
Difatti, Zoro agrotta le sopracciglia, guardandolo per un secondo in cagnesco e poi se ne va col suo passo pesante.
Sanji stringe i denti e soffoca un ringhio sottovoce: odia non poter controllare sè stesso e di sicuro il casino che sta succedendo non lo sta aiutando.
È ora di prendere in mano la situazione.

 

***


La prima sigaretta della giornata oggi è quella dopo il pranzo, finito di pulire e sistemare il piano cottura; la mancanza la sente il suo corpo, che ringrazia appena la nicotina entra in circolo dopo i primi minuti passati a fumare appoggiato alla balaustra, accarezzato dalla brezza marina.
In realtà, è tutt'altro che una pausa: sta aspettando Chopper per potergli finalmente parlare, dopotutto il farmaco che gli ha prescritto è opera sua ed ha bisogno di un riscontro diretto col paziente.
Sanji ha bisogno di risposte: quello che lo turba più di tutto non è il lieve male al costato provocato dal trattamento della dottoressa Kureka – è sempre meglio di un paio di costole incrinate – ma piuttosto gli effetti che gli sta provocando questo sonnifero, perchè di questo si tratta.
La renna non gli ha mai parlato di controindicazioni e forse avrebbe fatto meglio a farlo, perchè il biondo non crede proprio che un sonnifero possa sbilanciare l'orario di sonno. O farlo ritrovare in posti diversi da quelli in cui ci si addormenta.
Non avrebbe dovuto trovarsi nella torretta di vedetta in pigiama insieme a Zoro, ed in più il modo in cui Zoro non l'aveva guardato...
Sì, c'era qualcosa nello spadaccino che Sanji non riusciva bene ad identificare, qualcosa che l'aveva fatto sentire a disagio al punto di evitare il suo sguardo, come se lui fosse diverso.
Come se si fosse aspettato una reazione diversa.
Il biondo lascia che un po' di cenere cada fra le onde e osserva il fumo che viene portato via dal vento, offuscandogli la vista.
Forse è proprio questo che deve fare, cercare nella sua mente annebbiata dal sonno dev'essere successo qualcosa quella notte sulla torretta.
Sanji non ha un briciolo di ricordo.
Posa la testa contro la parete dietro di sè e scivola a sedere: potrebbe chiedere a Zoro, ma si mangerebbe una mano piuttosto che fare una cosa del genere, quindi è punto a capo.
A dire il vero, solo il fatto che quell'idiota monopolizzi i suoi pensieri in questo modo lo irrita notevolmente; ed il fatto di irritarsi per un'alga lo manda su tutte le furie.

La piccola renna arriva al momento giusto a calmarlo, portandosi dietro un pacco di carte e libri, insieme ad un altro flacone di sonnifero.
Sanji lo osserva che si avvicina trafelato con un'espressione troppo seria per un musino da cucciolo; un pensiero gli attraversa la mente: è davvero così sicuro di fidarsi di un ragazzino – una renna parlante per giunta! – per assumere dei farmaci, tenendo conto della sua inesperienza?
«Sanji, devo aver fatto un'errore con il dosaggio...» esordisce con la vocina che trema ed il cuoco si sente sprofondare nei sensi di colpa.
C'è una ragione se il suo capitano si è fidato di questo dottore, perchè ha visto del potenziale, un cuore d'oro ed il bisogno di una famiglia.
Sorride piano: «Dimmi tutto, Chopper».
Il dottore sembra percepire il calo di tensione e si calma leggermente mentre si perde a spiegargli come probabilmente abbia calcolato erroneamente il dosaggio di una sostanza della quale Sanji perde il nome e che potrebbe aver avuto qualche ripercussione sotto forma di effetto collaterale.
«Nausea, emicrania, cali di pressione, lieve sonnolenza, sonnambulismo e nei casi peggiori tachicardia...» elenca Chopper, passando da una pagina all'altra, misurandogli poi la pressione ed ascoltandogli il cuore.
Il biondo lo guarda con tenerezza e prova quasi un moto d'orgoglio perchè la piccola renna si dimostra davvero abile e premurosa.
«A giudicare dai fatti direi che si tratta solo di un'interferenza con il riposo notturno» conclude tornando a guardarlo.
«Probabile, quindi è normale che io abbia sonno ora?» suppone il biondo.



«Sì. Vedrò di aggiungere un po' di melatonina per una migliore regolarità di sonno» annota Chopper, scribacchiando qua e là.
«Per quanto riguarda il sonnambulismo, proverò a cambiare la dose e vedremo come va» continua serio.

Sonnambulismo?
Ora che Sanji ci pensa, tutto torna: il fatto che gli ultimi ricordi che ha sono quelli in sui si corica nella sua branda e quelli in cui si risveglia in tutt'altro posto. E la reazione di Zoro.
Il cuoco impallidisce; deve aver fatto qualcosa di stupido, sicuramente, questo giustificherebbe lo strano comportamento del nakama.
Come se non bastasse, il tutto viene confermato da un'improvvisa apparizione del sopracitato spadaccino, il quale sembra aver udito tutto il discorso poichè tossisce imbarazzato e sputacchia l'ultimo sorso di una nuova bottiglia di sakè.
Sanji si volta sgranando gli occhi; la situazione non potrebbe essere più caotica di questa: ma dall'evidente rifiuto di Zoro al guardarlo in faccia e al vedere questa recente reazione dev'esserci qualcosa che Roronoa non gli sta dicendo. E Sanji – il cui orgoglio cede al bisogno di sapere – è più che intenzionato a scoprire di cosa si tratti.




 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: girl_in_the_sun