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Autore: NiNieL82    01/09/2015    2 recensioni
Edith ha lasciato Kendal per tornare a Londra. Lo ha fatto per Ella e Dave, suoi figli; lo ha fatto perché ha capito di non poter scappare per sempre dalla decisione più importante della sua vita: decidere se stare con Orlando Bloom, padre dei suoi figli e fresco di divorzio da Miranda Kerr, oppure tornare ad essere la moglie di Jude Law, che ha sposato un anno prima.
In un susseguirsi di vicende e di emozioni, la vita e la via che Edith deve seguire si spiana lentamente davanti ai suoi piedi, mettendola come sempre alla prova, alle volte confondendola.
Chi sceglierà Edith? A chi darà il suo cuore?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ' I was born to love you.'
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Capitolo 8: Voglia di casa.


Me ne vado…”

Edith sospirò guardando Gordon. Teneva in mano un giornale con un articolo nel quale era raffigurata una di quelle immagini da giornaletto dozzinale con tanto di strappo in mezzo a lei e Jude e annunciava a lettere cubitali che il loro matrimonio era finito.

Te ne vai per questo?” disse lui indicando con un cenno del capo il giornale che Edith aveva tra le mani.

La giornalista annuì e sospirò di nuovo. Vedere quella rivista l’aveva sconvolta e lo aveva fatto profondamente dal momento che si era sentita quasi violentata da quello che era successo. Qualcuno si era intrufolato nella sua vita e aveva scattato delle foto a lei e Gerard cogliendo uno dei momenti più duri della sua vita, pari –forse- solo al momento in cui il padre aveva avuto un infarto.

Non posso accettare che la mia vita venga messa così in piazza per rendere meno opprimente la vita di una casalinga oppressa e insoddisfatta. Non posso accettarlo, Gordon. Non posso chiederti di aumentare la sorveglianza. Non posso chiederti di aumentare il numero di guardie al controllo del perimetro in cui viviamo perché so che sono momenti difficili e che anche il cinema sta risentendo di questa dannatissima crisi… Ma mettiti nei miei panni. Ho due figli a casa. Una dei due sa persino leggere e scrivere. Non sopporterei che venga a conoscenza di notizie, per di più fasulle, attraverso un giornale… Ecco perché me ne vado Gordon. Non avertene a male… Ma proprio non posso rimanere!”

Capisco!” disse Gordon annuendo. E sospirando guardando Edith dritto negli occhi le chiese:

E come farai per il lavoro. Non puoi lasciarci in alto mare… Non nel bel mezzo delle riprese!”

Edith annuì e rispose:

Ho già pensato a tutto. Lavorerò come ho fatto qua seguendo la redazione via Skype. Possiamo tenerci in contatto ogni momento. O al computer o per cellulare se vuoi. Compatibilmente ai miei impegni di lavoro. La vita di un direttore di giornale non è semplice come si pensa. Non scriviamo solo editoriali…”

Gordon sorrise tirato più per circostanza che perché si fosse divertito alla battuta di Edith.

Era preoccupato, la giornalista lo poteva vedere, e stava pensando ai suoi interessi e a quello che avrebbe significato non avere Edith lì con loro. E ritardi nella lavorazione era il primo allarme rosso che stava lampeggiando nella consolle dentro la sua testa.

Farò in modo che tutto vada bene. Non voglio che le cose precipitino e che possa passare per una diva antipatica, poco seria, inaffidabile e capricciosa senza sapere i veri motivi per cui ho detto addio…”

Gordon la guardò poco convinto ed Edith quasi si sentì in obbligo di precisare:

Se servirà verrò anche qui… stai tranquillo! Ma adesso devo andare. Sono una madre, anche, e questa lontananza da miei figli mi sta uccidendo!”

Gordon annuì e abbracciando Edith disse:

Mi spiace che sia successo tutto questo casino, Norton! Davvero!”

Edith annuì e con gli occhi lucidi si staccò dal regista e si congedò con una scusa un po’ stiracchiata. Si allontanò pensando se fare o no le valigie, quando il cellulare prese a squillare.

Lo prese dalla tasca e lesse il display.

Era Orlando.


Che diavolo significa tutto questo?” esordì l'attore di Canterbury.

Orlando si sentiva il cuore battere nelle orecchie. Aveva fatto i conti e aveva messo la sveglia per poter chiamare Edith e parlare con lei. E quando sentì la voce della ragazza il cuore gli salì un attimo in gola e la rabbia esplose come una diga distrutta dalla potenza dell’acqua.

Si sentiva preso in giro, di nuovo. E non lo poteva sopportare.

Dall’altra parte Edith sospirò. Orlando sapeva e capiva il perché di quel sospiro. Capiva perché e per un attimo si sentì perfino in colpa, ma era davvero troppo infuriato. Si era trovato in quella situazione altre volte e non aveva saputo gestirla. Ora non avrebbe fatto la parte del pagliaccio. Avrebbe agito e avrebbe riparato agli errori che aveva commesso in precedenza. Il suo matrimonio con Miranda era naufragato anche per quello: lo spettro di Edith e della sua relazione con Orlando era stato talmente presente che aveva rovinato tutto già dal primo momento il rapporto con Miranda. La modella si era da subito dimostrata gelosa di Edith. E Orlando doveva ammettere che Miranda aveva sempre avuto ragione. I continui tira e molla di Edith con Jude c’erano stati anche a causa dell'attore di Canterbury. Non era mai riuscito a mascherare il fastidio che provava quando vedeva una qualsiasi foto di Edith e Jude assieme e appena poteva faceva di tutto per mettersi in mezzo, senza mai però riuscire ad evitare l’inevitabile. Aveva cercato di bloccare le nozze tra i due andando a casa di Edith il giorno del matrimonio, chiedendole espressamente di lasciare Jude e di tornare con lui, ma tutto era stato inutile. L’aveva vista sposarsi con un altro uomo che aveva cresciuto suo figlio come se fosse suo.

Ora che quell’uomo se n’era andato non poteva accettare che un altro si mettesse in mezzo. Anche se Edith sosteneva che era solo un amico, Orlando non voleva rischiare di nuovo.

Che cosa, OB?” domandò stanca Edith.

La domanda della ragazza non aiutò Orlando che esplose di nuovo e gridò:

Cazzo Edith! Mi prendi in giro? Non dirmi che non hai visto quel giornale?”

Il peso del tradimento, l’ennesimo, anche se non fisico, gravava su Orlando e sul suo orgoglio talmente grande da riempire un palazzo ma ferito troppe volte da non sopportare di essere messo di nuovo alla berlina dal primo giornaletto scandalistico.

Non ti sta prendendo nessuno in giro, Orlando. Lo sai… Come sai che se non ti ho detto che mi sono separata è solo perché quando l’ho saputo eri già partito. E con quello che mi è successo, penso, qualsiasi essere umano sarebbe incappato nell’errore di dimenticare di avvisare il proprio o la propria ex di aver messo fine al proprio matrimonio…”

Ecco. Ora si sentiva uno stupido. Edith ci riusciva sempre con due parole lo faceva sembrare un bambino capriccioso, incapace di vedere oltre il proprio naso. Proprio come in quel momento. Mettendola in quell’ottica, Orlando, non sapeva se fosse poi così intelligente fare la parte del ragazzo ferito quando i problemi di Edith erano mille volte i suoi.

E perché ti hanno ripresa stretta a quell’energumeno?” domandò con un tono di voce più basso, ma comunque piccato.

Edith rimase un attimo zitta poi sorrise divertita e domandò a sua volta:

Non sarai mica geloso di Gerard?”

Quella domanda portò il sangue di Orlando a livelli di ebollizione che ancora non aveva toccato. Certo che era geloso. Cosa pensava? Che avrebbe fatto passare in cavalleria il fatto che un altro uomo si stava mettendo di nuovo in mezzo tra lei e lui?

Non farò la parte dello spettatore per l’ennesima volta, Norton. Con Jude ho lasciato correre per troppo tempo. Ed è finita come è finita. Stavolta farò di tutto perché le cose vadano come voglio io e non come vuole l’ultimo arrivato. Non farò di nuovo gli stessi errori!”

Edith rimase in silenzio e questo bastò per aumentare il senso di potere dell’attore che attaccò di nuovo, come una belva inferocita, nonostante tenesse un tono di voce molto basso.

“Adesso basta Edith! Sono stufo. Stufo di aspettare di stare appeso come un cretino a cercare di capire cosa provi per me. È arrivato il momento in cui tu prenda una volta per tutte una decisione perché voglio capire dove andrà a finire la nostra storia! Voglio sapere se per me e per te c’è di nuovo un futuro. Non posso seguire per sempre una donna che non fa altro che illudermi. Ho lasciato Miranda per te…”

Senti bello!” lo interruppe Edith con tono tutt’altro che conciliante. “Tu lo sai benissimo che non è colpa mia se tu e quella squinzia vi siete lasciati. Non sono io che m’infilavo nelle mutande di tutte le ragazzine con pretese da grandi dive del cinema. E non sono nemmeno io che facevo scene plateali con chiunque si calasse le brache davanti a tua moglie. Tu e Miranda avete sbagliato a mettervi insieme, punto e basta. Che tu lo voglia capire o no! Ma non mi dare la colpa per qualcosa che, una volta ogni tanto, non ho voluto io… puoi darmi le colpe di tante cose, ma non di questo. Per quello avete fatto benissimo da soli!”

Orlando rimase un attimo in silenzio. Edith aveva colpito e affondato.

Ho altri problemi per il momento, ben più gravi. E non penso che dirti se ti amo o no sia una delle mie più grandi priorità, almeno al momento. O ti devo ricordare quello per cui sono andata a Londra?”

Lo so il motivo per cui se andata a Londra qualche giorno fa, visto che c'ero anche io con te!” replicò Orlando piccato.

Bene! Ma forse non sai tutto dal momento che dopo che tu mi hai baciata, dopo che Jude mi ha lasciata, ho scoperto direttamente da mia madre che è malata di cancro. Di un cancro incurabile e non lo vuole dire a mio padre. E sono l'unica dei tre fratelli Norton a conoscenza di questo segreto!”

Orlando dall'altra parte si sentì definitivamente uno stupido. Non sapeva -non poteva sapere, in effetti- quello che era successo, ma egoisticamente aveva anteposto il suo ego ferito e non aveva chiesto niente, aveva aperto la bocca e sputato veleno contro Edith incapace di pensare, anche solo per un momento, che forse le cose fossero andate diversamente da come potevano apparire nelle foto.

Io... Io non sapevo... Non potevo sapere!” balbettò Orlando come scusa.

Appunto! Non potevi sapere. E non ti faccio una colpa di questo. Voglio solo che tu possa capire che in questo momento non ho voglia di pensare a nient'altro che a mia madre e alla mia famiglia. Non ho il tempo e la voglia di pensare a come rimettere insieme i cocci di una storia finita, immagina se ho le forze di pensare a stare con un altro uomo... Non voglio essere cattiva, Orlando, ma ho bisogno dei miei spazi, in questo momento più che mai!”

Orlando boccheggiò. Non gli aveva chiesto mai una cosa del genere. Aveva messo fine alla loro storia direttamente, senza mezze misure, senza pause di riflessione, oppure era scappata, lontano, senza farsi vedere né sentire per tanto tempo.

Questo significa che non vuoi più stare con me?” domandò intimorito Orlando.

Edith sospirò e rispose, con lo stesso tono che usava con i bambini per tranquillizzarli e che Orlando cominciava a sentire spesso rivolto nei suoi confronti-:

OB! Non ti ho detto che non voglio stare più con te. Ti ho solo detto che non ho la forza mentale di pensare a nient'altro... Puoi capire? Puoi aspettare che le cose si mettano al proprio posto?”

Orlando non rispose ed Edith prese quel silenzio come una risposta affermativa e continuò:

Comunque sto tornando a Londra. Se vuoi possiamo parlarne quando ci vediamo. Tu mi hai detto che stavi finendo le riprese in Nuova Zelanda...”

Devo partire a New York per fare una tournée con David Leveaux. Mi prenderà molto tempo e penso che mi trasferirò lì per un po'!” bisbigliò Orlando a mò di scusa.

Che bello!” esclamò Edith e Orlando non poté non notare che il tono della giornalista parecchio sollevato da quella notizia. E questo infastidì l'attore che cercò in tutti modi di far finta di non aver sentito e sorridendo rispose:
“Si! È una buona opportunità di lavoro. Mi aiuterà a mettermi di nuovo in luce!”

Edith fece un piccolo verso di approvazione e disse:

Allora ne riparliamo appena uno dei due potrà raggiungere l'altro. Te lo prometto!”

Orlando sospirò e disse:

Ok!”

Ora devo andare!” replicò Edith.

Orlando la salutò mestamente e mentre Edith stava per chiudere disse:

Edith!”

Sì?”

Orlando esitò qualche secondo e poi rispose:

Tra te e Butler non c'è niente, vero?”

Edith sorrise, stavolta divertita, come quando litigavano e lo prendeva in giro e dolcemente rispose:

Gerard è solo un amico. Puoi stare tranquillo!” e salutandolo di nuovo chiuse la chiamata.

Orlando rimase con il cellulare attaccato all'orecchio per qualche secondo, poi sospirando, si guardò intorno. Edith aveva la capacità di svuotarlo da ogni pretesa, di mettersi in vantaggio in ogni discussione. Aveva la capacità di farlo sentire un bambino stupido ogni volta che litigavano.

E anche in quel momento si sentì uno stupido, mentre qualcuno per strada passava con lo stereo a palla ascoltando 'With or without you' degli U2.


Allora è vero!”

Sì! L'ho sentito dire da Mark, il primo assistente di Gordon. Edith se ne va. Penso che sia per colpa di quelle foto che sono state pubblicate su Hallo qualche giorno fa!”

Le ho viste! Allora è vero che ha una relazione con Gerard Butler?”

Non lo so. Mark di quello non mi ha detto niente. Quello che so è che Edith non ce la fa più a reggere il peso di tutta questa attenzione sulla sua vita. Ha detto a Gordon che ha dei figli e che non vuole che sappiano quello che le capita attraverso un giornale scandalistico!”

Certo! Come se fosse colpa degli altri e non la sua. Che faccia tosta che hanno questi vip. Prima vanno a letto con chiunque, fanno figli con altri e poi danno la colpa ai giornali... Mi fanno solo ridere!”

Gerard era dietro alle due costumiste e dovette schiarire la voce per palesare la sua presenza e per far smettere quelle oche di sparlare di lui e di Edith come se niente fosse. Le due si voltarono e fecero un'espressione talmente buffa che l'attore si sarebbe messo volentieri a ridere se la situazione fosse stata differente. Invece guardò le due allontanarsi con la faccia che stava prendendo una leggera sfumatura color pulce e si guardò intorno.

Edith! La cercò con lo sguardo. Voleva sentire direttamente da lei se quello che avevano appena detto quelle due cretine fosse vero.

Si aggirò come un fantasma per il set, cercando la giovane, senza però trovarla. Andò in camera di lei. Non la trovò nemmeno lì. Solo alla fine ebbe un lampo di genio e andò al mare, dove per la prima volta avevano parlato, o meglio si erano urlati contro di tutto e di più.

E la trovò lì, con lo sguardo vuoto, le gambe strette vicino al petto e i capelli mossi dal vento.

Norton?”

Edith si voltò e lo guardò. Il suo era uno sguardo pieno di dolore e gli occhi erano carichi di lacrime. Gerard si avvicinò e mettendosi a sedere vicino a lei, chiese con voce seria:

È successo qualche cosa a tua madre?”

Edith lo guardò sedersi accanto a lei e quando l'attore formulò la domanda scosse la testa in risposta. Gerard la guardò di nuovo e a voce bassa, disse:

Ho sentito dire che te ne vai. È vero?”

Edith sospirò e avvicinò le gambe al petto, stringendole ancora più forte. Annuì e disse:

Ho voglia di casa in questo momento. Ho bisogno del mio salotto dove mi posso chiudere e riflettere senza essere disturbata da nessuno. Ho bisogno dei miei due figli. E ho bisogno di stare vicino a mia madre. E qua non ci riesco. Non posso proprio. Ecco perché ho chiesto a Gordon se potevo seguire il lavoro da Londra. Non ce la faccio più Gerard. Sono stanca... Voglio solo tornare a casa!” e dicendo quelle ultime parole scoppiò in un pianto dirotto, poggiando la testa sulla spalla dell'attore.

Gerard l'abbracciò e sospirò accarezzandole i capelli e poggiando la sua testa contro quella della giornalista. Si sentì come svuotato. Per quanto si beccassero sempre, Edith era stata per lui una guida, un appoggio in quei giorni in cui la lontananza da Madalina si faceva sentire. Era stata l'unica con cui si era confidato e la cosa era stata vicendevole. Aveva stretto una bellissima amicizia con Edith e sapere che non sarebbero stati a stretto contatto lo avviliva parecchio. Ma capiva che in quel momento quella era la scelta migliore che Edith potesse fare. C'era passato con suo padre quando si era ammalato e sapeva cosa voleva dire vivere senza avere la minima certezza del domani, il dover vivere ogni minuto come se fosse l'ultimo. Abbracciò Edith più forte e baciandole la fronte disse:

Qualsiasi cosa tu abbia bisogno, anche solo stare al telefono senza parlare, a qualsiasi ora della notte e del giorno... Sappi che con me lo puoi fare. Davvero. Per qualsiasi cosa, a costo di mettermi in viaggio e raggiungerti a Londra, chiama. Io sarò lì per te. Promesso”

Edith annuì e si tranquillizzò, affondando un po' la testa nel golf di Gerard. E si perse nei pensieri e nel profumo dell'attore scozzese senza rendersi conto che in quel momento si stava cacciando in una ragnatela fitta come le trame di quel caldo indumento.


Jude stava trangugiando l'ennesimo sorso del suo drink, quando sentì qualcuno avvicinarsi e dire:

Per oggi può bastare dude. Alza il tuo culo floscio da questa dannatissima sedia e smettila di fare la vedova inconsolabile!”

Jude si voltò e vide l'ultima persona che si aspettava di vedere: la sua ex moglie Sadie Frost che lo guardava con rimprovero.

E tu come facevi a sapere che ero qua?”

Sadie sorrise e mettendosi a sedere disse:

Ubriacarsi in un pub di Mayfair non aiuta, caro Jude. Specialmente con una ex moglie che qualche tempo fa ha avuto qualche problemino con l'alcool.”

Jude scosse la testa e rispose serio:

Non è divertente!”

Non lo è? Invece penso proprio di sì. A parte il fatto che mi fa ridere che una ormai ex alcolista sia in uno dei suoi pub preferiti. E la cosa che mi diverte di più è che è stato proprio Jeff, il titolare a chiamarmi dopo che ti sei scolato la quarta Guinness senza battere ciglio. Mi fa anche ridere il fatto che intuisco il motivo per cui tu sia qua a bere come una spugna e che proprio io sia venuta a consolarti. Cosa non trovi ancora divertente?” replicò Sadie con sarcasmo, poggiando i gomiti sul tavolo mentre elencava le sue motivazioni.

Piantala Sadie!” replicò punto Jude.

La donna lo guardò sollevando un sopracciglio e disse:

Sei uno straccio Jude. E per quello che ha detto Ewan sei stato tu quello che se n'è andato sbattendo la porta, non lei...”

Lei se n'è andata sbattendo la porta dopo l'incidente. Dopo che ho detto ad Orlando che Dave era suo figlio e non il mio!”

Su quello conoscevi la mia posizione già allora. La colpa è solo la tua mister Law. Dovevi andartene quando potevi. A quest'ora non saresti in mezzo ad un divorzio ma ad una storia di sesso con qualche modella o attrice di dubbio gusto dieci/quindici anni più giovane di te!”

Quella delle storie di sesso sei tu. Non sono io che andavo a letto con Kate Moss qualche anno fa!”

Certo! E a te rode ancora che non ti abbiamo invitato nella nostra camera d'albergo quando lo hai espressamente richiesto...”

Jude sorrise per l'ultima affermazione della moglie e Sadie stessa rimase colpita dicendo:

Sbaglio o sono riuscita a fare una cosa che in tutti gli anni che siamo stati sposati non mi è mai riuscita? Stai sorridendo!”

Mi hai fatto ridere spesso, Sadie!”

Sadie schiocco la lingua e rispose sincera:

Ero io quella che si tagliava i polsi con le forbici a tempo perso, Jude. O te ne sei dimenticato?”

Sei sempre stata così diretta o lo sei diventata con la rehab?”

I due sorrisero e Sadie facendosi seria disse:

Andiamo Jude. Non puoi buttarti giù per una donna. Non tu che ti scopavi la nanny dei nostri figli mentre stavi con la donna che ha messo fine al nostro matrimonio!”

Jude scosse la testa e stava per ribattere quando Sadie disse:

Sì! Te lo rinfaccerò per sempre!” e sorridendo aggiunse: “Andiamo a casa che ti offro un bel caffè nero doppio!” e senza aspettare lasciò Jude al bancone che non poté far altro che pagare il suo conto e seguire la scia di profumo che la sua ex moglie lasciava dietro di sé.


Edith caricò la valigia in macchina e si voltò verso Gerard che la guardava serio con le braccia incrociate al petto.

Chiama quando arrivi!” disse lui abbracciandola non appena le fu vicino.

Edith annuì e dovette far leva su tutta la sua forza di volontà per non sciogliersi per l'ennesima volta in lacrime davanti all'amico.

E chiama quando stai facendo la lavatrice e la centrifuga è troppo lunga” sorrise baciandole la fronte.

Edith rise e si strinse più forte a Gerard. Si sentiva strana. Voleva tornare a casa, aveva voglia di stare con Ella e Dave, ma non capiva perché gli costasse tanta fatica dover salutare Gerard.

Si strinse ancora un po', aspirando forte il suo profumo, quando l'autista del taxi domandò:

Signora? Dobbiamo andare?”

Edith si voltò con l'impulso di schiaffeggiare quell'uomo invadente, ma la ragione la fece trattenere. Sorrise a Gerard e passando una mano sul viso disse:

Io parto Butler. Mi raccomando! Non importunare tutte le donne che ti capitano a tiro fischiettando canzoncine sconce”

I due risero e Gerard baciando la testa di Edith ammise sottovoce:

Mi mancherai Norton!”

Anche tu Butler!” rispose Edith mentre un nodo saliva alla gola. Si staccò e sospirando disse: “Le Highlands mi mancheranno!”

Gerard annuì e disse:

In bocca al lupo Norton. Almeno per il momento...”

E poi?” domandò con una punta di malizia Edith.

Poi ci sarò anche io. E per allora non ci sarà bisogno che nessuno ti porti in salvo!” spiegò serio Gerard.

Edith sorrise. Il nodo diventò sempre più difficile da buttare giù. Si doveva staccare da Gerard o non avrebbe trovato il coraggio di partire.

Lo fece suo malgrado ed entrando in macchina salutò con una mano l'attore che rispose sollevando il braccio sorridendole.

Le lacrime pungevano gli occhi e il dolore lasciò piano piano il posto ad un altro sentimento. La paura.

Paura di quello che poteva succedere una volta tornata a Londra. Paura di affrontare Orlando o la trafila giudiziaria e mediatica che avrebbe seguito inevitabilmente il suo divorzio con Jude. E stranamente la paura di stare lontana da Gerard. Per la prima volta si rese conto che Gerard era una presenza a cui non poteva rinunciare, quello che lei per prima aveva definito uno scoglio -seppur spigoloso- a cui aggrapparsi in quel mare in tempesta che era la sua vita. E ora che si stava staccando da lui, aveva quella strana sensazione di paura che l'attanagliava. E, se possibile, la spaventava ancora di più perché la metteva davanti ad un vaso di Pandora che se avesse malauguratamente aperto sarebbe inevitabilmente esploso rendendo la sua situazione attuale più difficile di quello che pensava.

E mentre guardava le colline verdi scorrere davanti a lei capì che quella tranquillità che stava lasciando un giorno l'avrebbe rimpianta.



Ed eccomi qua.

Lo so che sono mancata per tantissimo tempo e sono davvero imperdonabile.

È stato un momento molto difficile e

aggiungiamo che la tecnologia non mi ha aiutata ha fatto sì

che fossi latitante per più di un anno.

Ringrazio chiunque mi ha mando un messaggio privato chiedendomi di

continuare la mia storia.

Chi mi ha semplicemente messo mi piace sulla pagina FB

di Niniel82.

Spero che ci sia ancora qualcuno che segue la mia storia.

Prometto che da ora in poi cercherò di postare un po' di più.

Nel frattempo …

Alla prossima,

che prometto non sarà tra un anno.

Baci.

Niniel.

   
 
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