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Autore: Amantea    05/11/2015    17 recensioni
Dall'episodio 37, fino al noto epilogo, a partire dalla scena del quadro, con un missing moment che mi sarebbe piaciuto vedere nell'anime, una notte delle lucciole un po' particolare, il tutto narrato dalla voce di Oscar.
(Cap. 1): "[…] Questa volta non opporrò resistenza.
Questa volta te lo dirò, che ti amo, che ti amo con tutta me stessa André. […] "
Doveva essere solo una OS... poi Oscar ha continuato a narrarsi...
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-5- Io non ho paura



-5-
IO NON HO PAURA




Seduta sulle scale di questa chiesa, gli occhi buttati tra gli stivali.
Sono qui da un tempo che mi pare infinito, perché non esiste più il tempo senza te.
Il tempo si è fermato quando hai pronunciato, sgomento, il mio nome... quando ti ho visto riverso a terra... quando come una pazza ho ordinato che ti caricassero su un cavallo e abbiamo attraversato mezza città per tornare da Bernard.
Il tempo si è fermato quando ho incitato i tuoi compagni ad attraversare il fuoco nemico a testa bassa... quando li ho portati alla morte per cercare di salvare Te.
Il tempo si è fermato quando ti hanno adagiato su una lettiga, e ti ho stretto la mano tra le mie... e ti ho visto piangere.
Il tempo si è fermato quando mi sono accorta, parlandoti, che non rispondevi... che non mi avresti risposto più.

Con i gomiti sulle ginocchia e la testa china, il busto piegato in avanti, non ho la forza di muovermi.
E' come se qualcuno mi avesse aperto, svuotato e ricucito. E forse sentirei meno dolore.

Sai, Alain mi ha portato fuori a forza dalla chiesa dove ti hanno messo. C'erano altri corpi, forse altra gente, che li piangeva.
Io non riuscivo a staccare gli occhi dal tuo viso. Ti fissavo così intensamente che quasi mi pareva che le tue labbra stessero per muoversi, o i tuoi occhi aprirsi. Mi sembrava di veder tremare le tue ciocche nere, e fremere un poco l'uniforme sul petto. Aspettavo il momento in cui ti saresti risvegliato, e con la tua voce bellissima e il tuo sorriso mi avresti detto che era tutto a posto, che non  mi avresti lasciato più...
Che c'eri tu, con me, come sempre.

Credo di averlo graffiato quando ha posato la sua mano sulla mia spalla. Ho urlato ... sì, ho urlato quando mi ha sollevato per le braccia.
Mi ha portato fuori di peso, che scalciavo e gridavo... oh, non ricordo nemmeno bene cosa... forse... che non potevo lasciarti solo... in un posto del genere, al buio, in mezzo a dei cadaveri. Non potevo lasciarti solo!

Ricordo di aver pianto contro il petto di Alain. Era grande, e caldo, e per un istante quando mi sono appoggiata a lui ho sentito il tuo calore.
Mi ha detto che non sono l'unica a piangere una persona cara.
L'ha detto coprendomi con il suo mantello, perché tremavo, e poi dandomi le spalle, per non farmi vedere che piangeva.
"Siete ancora il nostro Comandante".
No, Alain.
Voi non sapete nulla di noi.
Di due bambini uniti dal destino, perché uniti crescessero.
Di come la morte ci abbia irriso tante volte, per poi beffarci nell'unico istante in cui eravamo felici.
Del nostro sogno di sposarci.
Di una stanza satura di sospiri e parole d'amore, perché Amore eravamo, nient'altro che Amore... finalmente riconosciuto, venerato, sussurrato ... perché quando finalmente l'Amore accade, dovrebbe essere per sempre, e non ucciso all'improvviso, strappato via dal petto con un colpo di fucile! 

Come posso farmi forza, io... io che non so vivere senza di lui?

La testa vuota gira senza sosta. Ho gli occhi sbarrati, il respiro fermo.
Mi alzo, e vago senza meta.
Dove sei, André?
I miei occhi non vedono dove sto andando, le mie gambe non sentono i passi che stanno facendo.
Ti cerco in questa notte piena di stelle.
In una notte così sono stata tua. Per una notte soltanto.
Ho così bisogno di stringerti a me...
di sentire la tua voce,
di toccarti... una volta ancora, una volta soltanto ...

...Voglio solo morire...

Sento il petto che brucia, e qualcosa che sale impetuoso alla bocca.
Mi appoggio a un muro, barcollando, la tosse mi dilania la gola, sputo sangue, e sono quasi felice.
Un baratro nero, mi lascio sprofondare ... vengo da te, amore mio...



La voce di Alain mi riscuote dall'incoscienza in cui sono caduta.
Piango al pensiero che non sono morta affatto, ma solo svenuta, in questo vicolo stretto e maleodorante.
C'è bisogno di noi, alla Bastiglia. Il popolo ha dato l'assalto, ma lo stanno massacrando. Ci sono dei cannoni ma nessuno sa usarli, e potremmo farlo noi.
    Cosa mi stai chiedendo Alain?
Non lo vedi che voglio solo farla finita? Sono già morta, lasciami qui. Lasciami in pace, con il mio dolore.
Ma lui mi scrolla forte per le spalle, e alza la voce.
Dice che André non sarebbe contento di vedermi così, arresa. Dice che devo combattere per ciò in cui lui credeva, o sarà morto invano.

Morto invano?!... Oh no, Alain... è solo mia, la colpa...
Io l'ho trascinato in questo inferno, io non ho insistito abbastanza perché restasse a casa.
E' solo colpa mia. Io avrei dovuto salvarlo, e non ce l'ho fatta! 
Un'atroce condanna, e la sto scontando tutta, il peccato di non averlo saputo amare, quando lui già mi amava, vent'anni fa! ...

"E allora venite a morire con la spada in pugno, come un soldato", mi urla.
Morire con la spada in pugno...
André... la mia vita dunque non è stata altro che questo... un prepararsi alla battaglia?

Alain mi solleva senza sforzo. Ha gli occhi tristi, e un poco umidi.
E prima che me ne sia accorta, lo sto già seguendo.
Il soldato Oscar va in scena... e prego che sia l'ultima volta.



Ripeto senza sosta il tuo nome, dentro di me.
Mentre decido la traiettoria, mentre alzo la spada e ordino il fuoco, mentre me ne sto in fronte alla bastiglia sprezzante del pericolo, invoco il tuo nome, amore mio.
L'esplosione, il muro che cede, la polvere, la deflagrazione, tutto mi arriva ovattato:  io non sono più nulla.
Sono qui, e non sono qui: corro insieme a te, sulla spiaggia della Normandia.
I capelli al vento, i cavalli al galoppo... sei così bello, e felice ...
Mi vedi, André?

E nella quiete irreale che precede un nuovo assalto, osservo il cielo, limpido e indifferente, che splende su questa nuova Parigi.
Su un domani che non ci appartiene più.
Vedo qualcosa brillare sulla torre, e prima di capire, qualcosa mi trapassa il petto... una, dieci, infinite volte.

Qualcuno grida il mio nome, e poi mani che mi spostano, qualcuno che piange.
Il dolore è così forte che quasi non lo avverto più.
Schiudo gli occhi e vedo ancora il cielo luminoso di poco fa, ma è solo un rettangolo, dai bordi anneriti.
Sono in un vicolo, e nel ronzio che mi sta assordando le orecchie non distinguo più il rombo dei cannoni.
Lo dico, voglio che continuino, la Bastiglia cederà tra non molto. Che Alain assuma il comando!
Mi par di vederlo, sull'attenti, che pronuncia il mio nome, prima di correre via.
E' sempre stato un bravo soldato... Alain.

Ma ora è solo il sangue, che torna prepotente nella gola, e il respiro, che si fa aspro.
Sono un po' stanca e vorrei chiudere gli occhi... lasciatemi riposare.... solo un poco.

Liquidi i sensi, rosato il mondo di sotto alle palpebre ... non ho più niente André ... se non  la tua immagine, impressa a fuoco dentro di me.
Ti penso, con tutta la forza che ho... e mi pare quasi che... il tuo splendido sorriso, il tuo sguardo luminoso ...  una mano tesa verso me.
Sei qui?...
Sei qui! ... Ti amo così tanto, André.
Resta con me amore mio... perché se resti qui, al mio fianco...
Io non ho paura.






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Grazie di cuore a chi ha letto questa mia piccola storia, non facile da leggere e non facile da scrivere. Grazie a chi ha lasciato o lascerà una traccia e un pensiero. Grazie in particolare a chi ha trovato il coraggio di arrivare fino in fondo, forzandosi un po': Lucy71, Ireland3, lidialynne, Emerald, Monica68, Ilanak, Ornella69, MadameAnna, Francois14... <3
Un pensiero speciale a MARIAN e LUISA :)
Un abbraccio anche per chi prima o poi magari questo coraggio lo trovera'.


   
 
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