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Autore: Dreamer_imperfect    24/03/2016    1 recensioni
[Audrey/Percy]
Tratto dal testo:
George si avvicina silenziosamente a Percy, intento ad abbottonarsi il cappotto. È giusto un sussurro.
"A Fred sarebbe piaciuta".
È un sussurro, ma è abbastanza.
(è anche troppo)
***
Percy Weasley stava urlando e non potevo proprio non ascoltarlo e anche perché la guerra, se non si è da soli, può fare meno paura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Audrey, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Terzo capitolo.
I see fire, Ed Sheeran.
 
 
Then we should burn together,
Watch the flames blind hard into the night.
 
 
 
Di preciso non lo sa quello che sta facendo, eppure non c’è modo di tirarsi indietro, né di mostrare un minimo di indecisione. Si appunta mentalmente di occupare quegli insoliti cinque minuti di anticipo a lavoro per percorrere le scale con calma, anziché andare al bar per prendere un altro caffè, in futuro. Appena lo ha visto chino sul Profeta, le è venuto quasi spontaneo andargli incontro. Ha capito subito di essere stata notata, lo sguardo che le è stato riservato è bastato per far nascere in lei un pensiero di insicurezza, mascherata da un sorriso di circostanza.
‹‹ Salve, Signor Weasley ›› mormora appena mentre fa cenno alla cameriera di prepararle un caffè.
‹‹ Buongiorno, Signorina Beckers, spero stia bene ››.
‹‹ Un po’ stanca dagli ultimi avvenimenti, ultimamente passo giorno e notte a controllare pratiche e comunicare con i miei colleghi a Bruxelles ›› sbuffa appena, mescolando lo zucchero nel suo espresso.
‹‹ Posso capirla, sì, ultimamente nel Ministero c’è tanto da fare ›› secondo Audrey, non la capisce proprio per niente: lei non vede cosa ci sia di così tanto difficile nel consigliare il Ministro e mostrarsi servile a qualsiasi sua iniziativa.
‹‹ Mi piace fare il mio lavoro, comunque. Tutta la fatica che faccio viene sempre ripagata, non mi lamento più di tanto. Appena ha finito mi passi il giornale, per piacere ›› ha lo sguardo perso in quel liquido marrone che a Percy non piace proprio per niente, gira il cucchiaino con fare distratto, le sue parole la riportano a chissà quali pensieri. Percy le allunga il giornale, non sa che dire: “è sempre bello vedere lavoratori così appassionati”? “La capisco bene”? Quella ragazza ha la straordinaria capacità di farlo sentire a disagio, vanno sempre a parere in argomenti spigolosi, sente come se le loro menti appena toccate si respingessero.
Audrey gli ha sorriso, prendendo il giornale in mano e spiegandolo appena davanti a lei. Dà una delle pagine cade sul bancone un foglietto. Lo legge e gli occhi smettono sempre più di brillare, sbuffa.
 
 
 
A cura del Ministro della Magia
COME PROTEGGERE CASA E FAMIGLIA DALLE FORZE OSCURE
La comunità magica attualmente è minacciata da un’organizzazione che si fa chiamare i Mangiamorte. Osservare le seguenti semplici regole di sicurezza vi aiuterà a proteggere voi, la vostra famiglia e la vostra casa da attacchi esterni.
  1. Si consiglia di non uscire di casa da soli.
  2. Osservate la massima cautela durante le ore di buio. Se possibile, effettuate eventuali spostamenti prima del cadere della notte.
  3. Controllate tutte le misure di sicurezza attorno alla vostra casa, assicurandovi che tutti i membri della famiglia siano pratici di mezzi di emergenza come gli Incantesimi di Scudo e di Disillusione, e, nel caso di minorenni, la Materializzazione Congiunta.
  4. Concordate parole d’ordine per gli amici più stretti e i famigliari in modo da individuare i Mangiamorte che assumessero sembianze altrui tramite la Pozione Polisucco (vedi pagina 2).
  5. Se un membro della famiglia, un collega, un amico o un vicino vi sembrano comportarsi in modo inusuale, contattate immediatamente la Squadra Speciale Magica. Potrebbero trovarsi sotto l’influenza della Maledizione Imperius (vedi pagina 4).
  6. Se il Marchio Nero appare sopra un’abitazione o un altro edificio, NON ENTRATE, ma contattate immediatamente l’Ufficio Auror.
  7. Segnalazioni non confermate suggeriscono che i Mangiamorte attualmente possano servirsi di Inferi (vedi pagina 10). Qualunque avvistamento di un Inferius, o incontro con lo stesso, deve essere riferito al Ministero IMMEDIATAMENTE.* 
 
 
 
Percy lo sa che non dovrebbe farlo, ma proprio non resiste, è troppo curioso e ‹‹ Mi piacerebbe sapere cosa cambierebbe in quell’articolo, considerando che non mi pare molto contenta ›› dice in maniera tale che possa sentirlo solo lei. Audrey sussulta appena, non si aspettava un così chiaro invito a litigare, sinceramente.
‹‹ Non credo sia molto efficace, sinceramente, – fa fatica a regolare il tono di voce, non può permettere che qualcun altro la senta: le viene subito in mente la lettera di Ruben – sono tutte cose oggettivamente giuste, ma secondo me dovrebbero insegnarci a combattere, veramente però ››.
‹‹ Invitare le persone ad addestrarsi le metterebbe troppo a disagio: dobbiamo prima prendere il problema con le pinze ›› risponde, incerto. In realtà, non può dire di non comprendere l’idea di Audrey: ci ha pensato anche lui, a volte, ma sarebbe come ammettere qualcosa di troppo grosso e importante e la gente va tranquillizzata ora come ora, a sentire il Ministro.
‹‹ A me sembra come un presa in giro. Tu-Sai-Chi si potrà battere solo con una guerra, purtroppo, non è un tipo che scende a patti o esce dalla scena come se niente fosse. Avere soltanto la carriera Auror per sapere come difendersi e addestrarsi è insufficiente, dovremmo avere più opportunità di agire, di proteggere noi e le nostre famiglie ›› è “famiglie” ciò che fa sussultare Percy. Maschera subito la sua codardia e paura dietro ad un altro sorso del suo cappuccino. E la sua famiglia dov’è ora? Cosa sta facendo? Stanno tutti bene? È quella la scheggia infilata nel petto che non riesce a cavare, il suo punto debole e la sua forza.
‹‹ Per questo vengono suggeriti questi punti. È una protezione basilare che però, magari, può salvare una vita, può far ottenere qualche minuto in più per chiedere aiuto o andarsene via, mi capisce? Il Ministro stesso, aiutato da me e alcuni colleghi ha stilato questi punti. Ora non ha bisogno di farli reagire, ma di dargli una speranza fra questa paura seminata nel profondo ›› mormora appena, non riesce a tradire i suoi sentimenti: è già più indisponente.
‹‹ La sua paura quanto è profonda? ›› risponde subito Audrey, avvicinandosi appena per non farsi sentire dalla signora che l’ha affiancata al balcone. Si sfiorano appena e torna subito quella sensazione di gelo ad attanagliare il petto di Percy. Non riesce nemmeno a vedere dove finisce la sua paura.
Da qui al litigare è un battito di ciglia.
 
***
 
Armeggia ai fornelli con una maglietta bianca macchiata di cibo probabilmente e dei pantaloni della tuta sbiaditi, leggermente consumati.
È arrabbiato.
Si capisce da come contrae le sopracciglia, creando una piccola ruga fra di esse, dagli sbuffi che escono dalle labbra screpolate e martoriate dai denti bianchi a intervalli regolari.
Odia, odia essere così facilmente suscettibile e colpibile. È un sentimento che lo manda fuori di sé, non riesce a parare i suoi punti deboli: puntualmente si va a finire sempre lì, fra l’abbraccio mai accettato di una famiglia che gli è scivolata dalle mani come acqua e le mille domande e ripensamenti che gli sorgono spontanei quando va a lavorare, mentre pensa ad un modo assieme ai colleghi per rendere felici i cittadini utilizzando metodi che, ormai ne è sicuro, qualche anno fa non avrebbero fatto felice lui.
Di licenziarsi non se ne parla neanche, spera che sopprimendo i suoi dubbi riesca comunque a fare un buon lavoro, a far uscire le persone da questa guerra con meno morti possibili. Lui non si licenzia, no. Non è ancora pronto per tornare a casa umiliato a capo chino, superando gli sguardi di rimprovero iniziali per poi procedere tutti assieme facendo finta di niente. Perché è questo che fa una famiglia, cura le ferite col tempo, accogliendoti in un abbraccio che fa quasi male per quanto ti entra nelle ossa.
È così stanco e arrabbiato, privo di qualsiasi muro che potesse proteggerlo e farlo sentire a casa (ora dov’è casa?), i suoi punti di riferimento si sono sgretolati pian piano. Non che ne avesse tanti, ma si è trovato di punto in bianco senza l’accoglienza di otto persone, senza la sicurezza di un lavoro che si è guadagnato perché bravo e nient’altro, e non sa come trovarne altri. Non è mai stato una persona particolarmente estroversa o brava nei rapporti umani, anzi, soprattutto da quando ha chiuso con Penelope è rimasto completamente solo.
Non che gli manchi avere qualcuno accanto, condividere tutto, fare l’amore alle tre di notte, apparecchiare per due e vedere due spazzolini nella mensola del bagno. Non gli manca lei, gli ultimi mesi con Penelope sono stati talmente micidiali che ora con lei non vorrebbe avere niente a che fare. È che, sinceramente, nella vita che conduce adesso c’è solamente lui, manca tutto il resto.
La porzione di carne sul fuoco è bruciata.
 
***
 
‹‹ Audrey, muoviti, si congela qui fuori ›› borbotta Rick dal citofono senza neanche presentarsi. Se lo immagina già con quell’orribile berretta, leggermente curvo in avanti nel tentativo di accendersi una sigaretta riparandola dal vento che questa notte sposta le nuvole più velocemente del solito a Londra.
Se deve essere sincera, non ha molta voglia di uscire, ma il biglietto che Alex le ha recapitato via gufo è stato piuttosto chiaro: “Alle 9.oo pm al solito posto, nessuno escluso :)”.
Le fa piacere vedere i suoi migliori amici, saranno passati due mesi dall’ultima volta che sono riusciti a ricontrarsi tutti e sei. Crede abbiano talmente tante cose da raccontarsi che finirà per tornare a casa tardissimo, scortata da Rick e Pet perché “no, non te lo lascio fare, è pericolosa quella zona di notte”. In effetti, ha omesso a sua madre la fama del quartiere in cui vive, è molto frequentato a tutte le ore del giorno e della notte, essendo poco distante da Picadilly Circus, e questo può essere un fattore sia positivo che negativo. Lo ha trovato ad un prezzo veramente favorevole per essere così vicino al centro di Londra, lo ha messo a nuovo e reso accogliente, gli ha inserito qualcosa di suo ovunque.
Quando scende la accolgono un paio di braccia che la racchiudono subito in un abbraccio e uno sbuffo perché diamine, sei lentissima!. Non ci pensa neanche un secondo, se lo tiene stretto, percepisce subito l’odore di pulito, di fresco che può possedere solo Rick. Quelle braccia che spesso l’hanno stretta nei momenti di maggiore difficoltà, hanno qualcosa di tremendamente familiare e bello, le erano mancate tantissimo.
‹‹ Muoviti ›› dice poi staccandosi, stiamo parlando sempre di Rick, odia aspettare e odia ammettere che le vuole bene e che anche lui, quando la stringe, sì, si trova proprio a suo agio.
‹‹ Pet? ›› domanda poi, aggrottando leggermente le sopracciglia.
‹‹ Credi veramente che Catherine spostasse la cena coi suoi genitori ad un’altra sera? ›› non che a loro stia antipatica Catherine, se piace ad uno dei loro più cari amici avrà delle qualità che possono gradire, come per esempio il suo essere molto graziosa e gentile, ma a volte è così difficile vederle quando non fa vivere Peter. I primi tempi in cui hanno iniziato a frequentarsi, ovunque andasse lui c’era anche lei, proprio come un’ombra, anche nelle uscite di loro sei e solo loro sei, quando non sono ammessi esterni e Aud lascia Olly a casa da sola.
‹‹ Dopo riesce a scappare dalle sue grinfie o … ? ››, lascia la frase in sospeso. È più di un mese che non vede Peter, un po’ di tempo fa, invece, lui era spesso a casa sua. Il giovedì era la giornata che preferiva: lei, Rick, Olly e Pet seduti scomposti nel divano a ridere, bere birra e passarsi sigarette. Poi è successo che Olivia ha iniziato a chiudersi in casa, Pet si è fidanzato e Rick spesso deve rimanere in negozio fino a tardi per fare vari inventari, mettere a posto e fare cose a cui non si è mai tanto interessata. Adesso con Rick si incontra ogni martedì, a casa di uno o dell’altro, e ogni tanto sentono la mancanza di due risate nell’aria.
‹‹ Muoviamoci, Alex si starà chiedendo dove siamo ›› dice poi, sorride, gli prende la mano e inizia a correre, proprio come una bambina, come quando lei e Ruben avevano il permesso di andare al negozio di caramelle.
 
***
Quando entrano nel locale accogliente che gli ha ospitati varie volte, solo tre sedie sono occupate al loro solito tavolo. C’è Alex che scompiglia i capelli biondi a Layla, avvolta in una sciarpa azzurra che le risalta il colore degli occhi alzati al cielo mentre sbuffa. La mano di Layla, magra e dalle dita affusolate, perfette per suonare il piano con cui ti trasporta in un altro mondo, è appoggiata distrattamente sopra quella di Paul, che gioca con l’anello d’argento attorno all’anulare di Layla. Qualcosa suggerisce ad Audrey che la notizia di Alex non sarà l’unica della serata.
‹‹ Eccoli! Pet, come penso sappiate meglio di me, non viene subito, quindi possiamo ordinare ›› Alex si rabbuia un attimo, per poi ritornare con il suo solito sorriso.
Dalle ordinazioni al Vi ricordate quando Paul? non passa molto tempo. Stanno ritirando fuori di tutto, dalla prima epocale sbronza al viaggio a Valencia, e sembra come se fossero tornati i soliti, quelli di sempre e chissenefrega della sedia vuota, dalla sesta risata di cui di sente la mancanza, quando c’è la gioia e le braccia che si cozzano fra loro di chi c’è e ha scelto di esserci.
‹‹ Allora, credo che sia arrivato il momento di dirvi una cosa, – dice Paul, stanco di essere ancora preso un giro per un episodio risalente ad un anno fa – ci abbiamo pensato tanto, io e Layla dico, e ci vogliamo sposare ›› continua poi, dritto al punto come sempre. Le guance di Layla si tingono di rosso, mentre affonda il viso nella sciarpa, Audrey annuisce, come se sapesse già tutto, mentre accenna con il viso all’anello al dito, Alex rischia di soffocarsi con la birra Babbana e Rick, con la sua solita finezza ‹‹ Porca puttana, vi sposate! ››. Se il contesto fosse diverso probabilmente Layla lo riprenderebbe per la sua “scelta lessicale”, ma, insomma!, le parolacce sono state inventate esattamente per questo tipo di occasioni.
‹‹ Uffa, ragazzi la volevo dare io la notizia bomba stasera! Voi due mi dovete sempre rubare la scena, era così anche alle partite di Quittidch a Hogwarts ›› dice poi Alex, causando le risate generali.
‹‹ Tu cosa ci volevi dire? Hai finalmente deciso cosa fare con la tua vita? ›› lo prende in giro Layla.
‹‹ Non proprio, non so che lavoro farò o di cosa vivrò. L’altro giorno però ho litigato con mio padre e ora so dove non è il mio posto … ›› l’atmosfera cambia subito, le risate cessano subito e focalizzano tutti l’attenzione sulle sue parole: se Alex accenna a suo padre, c’è qualcosa che non va, lo hanno imparato ormai.
‹‹ Casa mia, ma credo casa di ognuno di noi, è aperta per te, lo sai ›› dice poi Audrey, interrompendolo.
‹‹ Sì, lo so, ma non ho intenzione di occuparvi casa fino a quando non so nemmeno io. Negli ultimi tempi ho fatto qualche lavoretto, lo sapete, sono riuscito a mettere da parte qualche soldo e so che il mio posto non è qui, non in Inghilterra: me ne vado in America ›› conclude poi, lasciando un leggero silenzio.
‹‹ Cosa credi? Che siamo dispiaciuti all’idea di liberarci di te per un po’? ›› interviene Rick, prendendo un po’ di birra.
‹‹ Ma infatti, io sono nove anni che aspetto questo momento ››.
‹‹ Dai smettetela, a me basta che torni per il matrimonio! ››.
‹‹ Quand’è che parti? ››. 
 
***
 
‹‹ Paul e Layla si sposano, quel cretino di Peter non si è fatto né vedere né sentire per tutta la serata, Alex parte per l’America, l’America, senza sapere dove vivere, di cosa vivere, come fare dopo i primi mesi se non trova un lavoro che gli piaccia! … ›› inizia Audrey nel salotto di casa sua, mentre Rick si accomoda nel divano.
‹‹ Audrey, lo so, ma- ›› prova ad intervenire.
‹‹ Che diamine di fine faremo noi sei? Una persona che ha dei problemi non è che scappa senza affrontarli e soprattutto non scappa oltre oceano - oltre oceano, Rick! Quanto credi che ci impiegherà a chiedere soldi a suo zio quando avrà finito i suoi risparmi? E tutti quanti che si sposano, prima mio fratello e poi Paul e Layla! Hanno tutti quanti questa fretta data dalla paura di non sopravvivere alla guerra che incombe su di noi, che in questo momento starà spingendo un Mangiamorte ad uccidere una famiglia. Non è detto che dobbiamo per forza morire, secondo te se il titolo “Il ritorno del Signore Oscuro” non fosse passato per tutti i giornali del mondo nell’ultimo mese Ruben avrebbe così tanta voglia di sposarsi? E i nostri migliori amici? E sì, possiamo anche omettere il fatto che Alex parta non solo perché qui non sa come fare, ma anche e soprattutto perché suo padre è un Mangiamorte e la sua famiglia nelle Arti Oscure c’è immersa fino al collo, ma ciò non cambia che siamo solo ragazzi, per Merlino! Alex non sa prendersi cura di se stesso, Paul è ancora un bambino, come riusciamo a pensare che possa mettere su famiglia? Layla non sa neanche dire al suo capo che carogna sia: non la paga da mesi! Come hanno intenzione di pagare il matrimonio? Poi ovviamente c’è Peter che non ha il coraggio di dire alla sua fidanzata di lasciarlo vivere, che non si fa sentire da mesi e non mi risponde alle lettere, che veramente non credevo potesse farmi così schifo alle volte. E noi due? – dice con sconforto, sedendosi sul divano, accanto a Rick – Noi due dove finiamo? ››.
‹‹ Probabilmente ancora qui, in questo divano, il martedì sera con una birra in mano e il posacenere pieno di mozziconi di sigarette ›› chissenefrega delle risate che non si sentono più e del gelo, della paura, che penetra fin dentro le ossa, di chi ha scelto di partire e mollare, di chi affronta la guerra con una fede nuziale al dito e si sente diverso, chissenefrega quando c’è l’abbraccio di chi ha scelto di restare e restare uniti.




*L'articolo è copiato in tutto e per tutto da Harry Potter e Il principe Mezzosangue, mi pare venga riportato nel primo o secondo capitolo. 

Lele's corner: 
Mi scuso per il ritardo e per questo capitolo che reputo un po' lento. Eppure, come ho detto nel capitolo precedente, i primi capitoli sono un po' lenti e - vi capisco - noiosi, non si è ancora nel vivo della guerra e Audrey e Percy ancora non riescono a non approcciarsi se non litigando, devono imparare a conoscersi e sopratutto a capirsi: sono un po' diversi l'uno dall'altroe spero che ciò emerga sempre di più. 
Nel prossimo capitolo vedrete Percy in compagnia di una persona abbastanza importante per lui  e ritornerà Stef! Intanto in questo capitolo però abbiamo molti personaggi nuovi: sono questi i migliori amici di Audrey a cui accenno nel primo capitolo, quelli che le ha fatto conoscere lo stesso Stef. Spero sia venuto fuori il rapporto tra Aud e Rick che è il più importante e forte di tutti, assieme a quello con Olivia, per lei (Pet non più, ormai, ma tornerà fuori anche lui) e con l'ultimo pezzo, l'ultimo monologo di Audrey, che è sconfusionatissimo, ho voluto proprio fare uno specchio di ciò che si sente dentro: è confusa, incerta, questi avvenimenti - completamente inaspettati - sono troppi e troppo concentrati per lei, ma ci sarà poi Stef a farla ragionare. 
Mi pare di aver detto tutto, se avete bisogno di altri chiaramenti non esitate a chiedere, poichè in effetti alcuni comportarmenti andranno a spiegarsi man mano che la storia procede. Mi piacerebbe sapere il vostro parere a riguardo, sia che sia positivo che negativo. 
Buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie,
Lele :)

 
  
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