Capitolo 2
Hermione fece qualche passo in direzione del labirinto, ma l'uomo era già sparito al suo interno. Sperò di riuscire a ritrovarlo, perché lei non aveva un gran senso dell'orientamento.
«Ciao, Mirtilla, ehm… hai per caso visto un uomo con una giacca rossa passare da queste parti?»
«Ooooh sì che l'ho visto…» rispose Mirtilla con aria trasognata, «è passato poco fa, era alto, e bello…!»
«Ehm, come fai a dire che era bello, visto che portava una maschera sul volto?» indagò cauta Hermione.
«Non lo so, a me sembrava bello!» disse Mirtilla scocciata.
«Oh, scusami! Ah ehm… Non è che sapresti dirmi in che direzione è andato?»
«Sembrava stesse andando verso il centro del labirinto, è andato per di là…»
«Ti ringrazio Mirtilla! Sei stata di grande aiuto» le disse infine Hermione.
La ragazza lasciò il fantasma di Mirtilla al suo spettacolo e proseguì per la direzione che le aveva indicato. Si ritrovò a invidiare Mirtilla, sia perché avrebbe potuto passare attraverso le siepi senza quelle mille svolte sia perché non aveva indosso una gonna ampia come la sua che si impigliava in ogni rametto sporgente.
Man mano che si avvicinava al centro del labirinto, Hermione notò che il suolo su cui camminava cambiava. Se prima era erba, ora stava diventando sabbia. E anche l'aria diventava più umida. Le venne il sospetto che il centro fosse situato nei pressi del Lago Nero.
Stava cercando di capire
come fare ad attraversare il lago quando a un certo punto, come in
risposta ai
suoi pensieri, davanti ai suoi piedi vide delle piccole lucine ai bordi
del
corridoio, alla base delle siepi. E vide anche che si era formata una
specie di
passerella, che sembrava fatta di fumo. Provò a mettere un
piede lì sopra,
certa che sarebbe finita nell'acqua. Al contrario, il piede si
appoggiò su una
superficie solida. Provò a fare un passo, e vide che quel
fumo reggeva il suo
peso. Si appuntò mentalmente di chiedere a Harry chi avesse
avuto l'idea di
quel labirinto e come avessero fatto a realizzare quel ponte.
Ma ora
l'unica cosa
che
contava era raggiungere l'uomo. Più si avvicinava al centro
e più le sembrava che la distanza aumentasse. Vide che le
lucine ora non erano
più a terra, ma erano sotto il pelo dell'acqua.
Capì che si trattava di
creature acquatiche luminescenti.
Affrettò il passo. Se non fosse stata così ansiosa di raggiungere l'uomo, si sarebbe accorta dell'irrealtà della situazione: stava camminando sulle acque del lago su un ponte di fumo illuminato da creature che emettevano luce. Ora però non riusciva ad apprezzare tutto quello. Si accorse però di una cosa: da qualche secondo aveva iniziato a sentire una musica. Era come una voce che cantava, sembrava un brano di un'opera lirica, che lei però non conosceva. E più si avvicinava al centro, più la musica aumentava di intensità. Questo faceva aumentare la sensazione di irrealtà, come mai le era successo prima d'ora!
Mancavano
solo
più pochi
passi, e l'avrebbe raggiunto. Affrettò il passo. Se non fosse stata così ansiosa di raggiungere l'uomo, si sarebbe accorta dell'irrealtà della situazione: stava camminando sulle acque del lago su un ponte di fumo illuminato da creature che emettevano luce. Ora però non riusciva ad apprezzare tutto quello. Si accorse però di una cosa: da qualche secondo aveva iniziato a sentire una musica. Era come una voce che cantava, sembrava un brano di un'opera lirica, che lei però non conosceva. E più si avvicinava al centro, più la musica aumentava di intensità. Questo faceva aumentare la sensazione di irrealtà, come mai le era successo prima d'ora!
Si sentiva accaldata, e
il
cuore le stava per scoppiare nel petto. Il corsetto stretto dell'abito
certamente non aiutava, perché le stava togliendo quasi il
fiato.
Un altro passo. Solo
più
un passo e sarebbe stata con lui. Eppure ebbe paura. E se stesse solo
sognando?
Ma non poteva essere, era sicuramente tutto vero. Se invece, una volta
al
centro del labirinto, si fosse dissolto tutto? Magari aveva bevuto
qualcosa di
strano al castello e ora aveva le allucinazioni. Però era
lì, e arrivata a quel
punto non poteva proprio più tornare indietro.
Alzò il piede,
allungò la
gamba. Appoggiò il piede oltre la fine del corridoio. La
musica cessò di colpo.
Il secondo piede raggiunse il primo. Ora però si sentiva le
gambe bloccate.
L'uomo era in piedi lì al centro, la stava guardando.
Hermione si sentì stupida
e impacciata. E forse fu perché l'uomo intuì come
si stesse sentendo che le
venne in aiuto. Fece due passi verso di lei, allungò la
mano…
Era tutto vero o Hermione
stava facendo un sogno…? Un bellissimo e dolcissimo
sogno…?
N.d.A.: questo capitolo è leggermente più breve del precedente, ma l'ho voluto scrivere in questo modo per dare enfasi alle sensazioni di Hermione, e per mostrare quanto fosse confusa... Ma soprattutto per creare suspence in vista del prossimo capitolo! Spero vi sia piaciuto, e mi raccomando, non esitate a dirmi che cosa ne pensate!!! Grazie quindi a chi legge e a chi vuole spendere qualche minuto per darmi una propria opinione!