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Autore: Hazel_    08/09/2016    3 recensioni
“Ammiro molto i tuoi genitori, perchè ogni volta che si sono persi hanno saputo ritrovarsi.” ammise Louis e Rosie sorrise.
“E tu?” gli domandò poi.
“Io cosa?” le chiese, non capendo.
“Perchè non hai saputo ritrovare Sasha quando vi eravate persi?”
[…]
“Ti ricordi quando eri piccola e mi chiamavi ‘zio Louis’?” le domandò accennando ad un sorriso, mentre gli occhi di Rosie apparivano spenti, quasi malinconici.
“Non sono piú una bambina e tu non sei mio zio.”
-
Rosie ha diciotto anni e dover fare le proprie scelte non è poi così facile come credeva. Louis si trasferisce a New York e subito rivede in Rosie ciò che aveva visto in sua madre Virginia quando si era innamorato di lei al liceo: sarà giusto tutto ciò che porterà a questo amore segreto e proibito?
SEQUEL DI “SHE IS MY LITTLE SISTER” E “CHANGEMENT”.
***
https://www.youtube.com/watch?v=FkkKiZxrbBw
Trailer youtube fan fiction.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oh, what hard luck stories they all hand me!'
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Epilogue – Stop the tape and rewind.






 
{Giugno}
 
-Non puoi non venire al ballo questa sera, è l'ultimo prima del diploma!- esclamò Lauren gettandosi a peso morto sul suo letto.
-Sì che posso e lo farò.- bofonchiò Rosie imitandola.
-E che mi dici della quota di partecipazione?- le domandò la bruna dopo poco, voltandosi dalla sua parte -Hai già dato conferma che ci sarai a quelli del comitato!-
-Ho speso dieci dollari per cose peggiori Lauren, non muoio mica per questo!- esordì la bionda in risposta, facendo sbuffare la sua migliore amica.
-Ma perché? Rispondi solo a questa semplice domanda!- continuò la bruna.
-Perché non ho un accompagnatore, non ho un vestito, ho il cuore spezzato e fra cinque giorni inizieranno gli esami, perciò ne approfitto per studiare.- disse semplicemente Rosie, ma questo bastò per far riflettere Lauren.
-Be' per il vestito possiamo spulciare un po' nell'armadio, per quanto riguarda l'accompagnatore possiamo alternarci per ballare con Ben ma comunque mezza scuola ti viene dietro, compreso Jay Duke per la quale avevi una cotta alle medie, lo studio può aspettare e inoltre sono certa che il tuo cuore si riaggiusterà presto!- le disse a quel punto con fare ottimista, facendola ridere.
-Prima di tutto avevo una cotta per Jay all'asilo, alle medie ero già perdutamente innamorata di Elijah e poi sono sicura che mi stia dietro solo per portarmi al letto, credi che non conosca quel tipo di ragazzo?- ribattè la bionda retoricamente.
Lauren boccheggiò, non sapendo cosa altro dire alla sua migliore amica.
-Okay, ho capito... il mio compagno per il ballo sarà il bagno!- esclamò Rosie facendo scoppiare a ridere Lauren.
-Potrebbe anche andarmi bene, ma sappi che sia io che Ben non ci arrenderemo... riusciremo a convincerti!- esclamò la bruna.
La bionda sospirò, scuotendo la testa poco dopo e: -Non c'è bisogno di escogitare strani piani e credimi, lo dico perché vi conosco benissimo... ho deciso che verrò, ma lo farò soltanto per voi due rompiscatole!- sbottò in risposta, facendo sì che Lauren emettesse un gridolino di gioia e le saltò letteralmente al collo.
-Ti ho già detto quanto ti adoro?- le domandò la bruna sbattendo le ciglia con fare innocente e Rosie ridacchiò, tirandole il cuscino in faccia.
 

 
≈≈

 
 
-Non so se questo sia il mio colore oppure no.- gridò praticamente Rosie nell'orecchio della sua migliore amica per sovrastare il rumore della musica, riferendosi al
vestito che lei e Ben le avevano scelto per quella serata.
-Ma smettila Payne, sei uno schianto!- esclamò Lauren in risposta, mentre Ben le raggiunse e porse loro un po' di punch.
-Già Rosie e non siamo gli unici a pensarlo... anche Duke ha fatto degli apprezzamenti su di te!- esordì il moro poco dopo, sorridendo alla sua ragazza con fare complice.
-E infatti eccolo che arriva!- annunciò Lauren com'era solita fare quando lei e Rosie fumavano sulla terrazza dei loro appartamenti e vedeva arrivare qualcuno di sospetto.
-Ciao Rosie.- le disse il biondo con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.
-Hey, Jay.- rispose la bionda con poco interessamento.
-Ti va di ballare?- le chiese ancora Jay.
Rosie vide i suoi due migliori amici dietro il ragazzo farle dei gesti di incoraggiamento, così lei sospirò e: -D'accordo.- rispose non molto convinta e Lauren le sorrise prima che potesse sparire nella pista da ballo, in mezzo a tutti quegli studenti.
-Sai, mia sorella mi ha detto che tu ed Elijah vi siete lasciati, è stato lui a farglielo sapere laggiù a Yale... mi dispiace per come sono andate le cose.- le disse avvicinandosi al suo orecchio per far sì che le sue parole non si disperdessero nell'aria insieme a tutta quella musica.
Ah giusto, Shaylene Duke frequentava Yale insieme al suo ormai ex ragazzo.
-Anche a me, è stata dura dopo essere stata tre anni insieme a lui ma evidentemente le cose dovevano andare in quel modo.- bofonchiò la bionda in risposta.
-Puoi scusarmi un secondo?- aggiunse qualche minuto dopo, stanca ormai di tutta quella gente e di tutta quella musica che la stavano letteralmente opprimendo.
Jay le lasciò la presa sui fianchi facendo sì che Rosie riuscisse ad allontanarsi dalla pista da ballo per raggiungere l'uscita, ma prima che potesse farlo sentì qualcuno prenderla per un braccio, così si voltò e vide Lauren che la guardava con un'espressione confusa sul viso.
-Dove stai andando?- le chiese gridando di nuovo.
-Vado solo a prendere una boccata d'aria, non preoccuparti!- le rispose la bionda sorridendole.
Lauren sospirò, capendo chiaramente le sue intenzioni e: -Ti chiedo solo di non fare cose di cui potresti pentirtene, ti prego.- le disse, abbracciandola poco dopo.
-Non lo farò.-
 

 
≈≈
 

Scese dal taxi non appena si fermó di fronte a casa sua e dovette farsi le congratulazioni per aver preso quella decisione: sicuramente -vestita com'era e con quei trampoli ai piedi- non poteva prendere la metro per tornare a casa, perché sarebbe in qualche modo morta dal dolore prima di diplomarsi, e non era ciò che voleva lei.
Pagò il taxista e dopo averlo ringraziato recuperò le chiavi di casa, le infilò nel portone e senza nemmeno entrare nell'appartamento, prese l'ascensore e raggiunse la terrazza, dov'era sicura di non trovare nessuno a quell'ora... ma invece dovette ricredersi.
-Louis?- esclamò con il cuore che le batteva all'impazzata -Che ci fai tu qui?-
Il castano in questione si voltò, sorridendole e: -Tu non dovresti essere al ballo?- le domandò squadrandola da capo a piedi, e dovette ammettere che era davvero bellissima vestita in quella maniera, anzi, non bellissima: era meravigliosa.
-Ero lì fino a poco fa ma è stato un fiasco, perciò me ne sono andata.- gli rispose Rosie sedendosi al suo fianco -Tu invece?-
-Ho litigato con Sasha, dopo averla sorpresa a letto con un altro.- le rispose sorridendo ancora, mentre Rosie si sentì tremendamente in colpa per aver taciuto tutto quel tempo -Mi ha confessato che in realtà sta con questo tipo da un sacco di tempo, che prima dell'incidente stavamo divorziando e che il bambino non è affatto mio. E ha anche aggiunto che tu sapevi tutto quanto ma è riuscita a tapparti la bocca, perciò se fossi venuto da te tu mi avresti spiegato ogni cosa, lei non ne aveva voglia.-
Ah, quindi lui era andato da lei solo per farsi spiegare com'erano andate in realtà le cose?
-Ti va di venire a casa mia per parlare?- le domandò poi.
-Ma non ci saranno Sasha e quel verme?- fece lei a quel punto, senza trattenersi.
-Ho detto loro di andarsene immediatamente oppure avrei chiamato la polizia, quindi non penso che siano così stupidi da volersi far arrestare.- esordì il castano, così la bionda annuì e qualche minuto dopo erano già in metro, diretti verso casa Tomlinson.
 

 
≈≈

 
-Vuoi qualcosa da bere?- le domandò Louis per l'ennesima volta, mentre lei si sistemava meglio sul divano.
-No Lou davvero, ti ringrazio.- gli rispose -Come ti dicevo, tu sei tornato a New York lo scorso agosto e ci siamo rivisti subito quel giorno.-
Louis sospirò nel sentire le sue parole ed annuì, incitandola ad andare avanti.
-Ti sei fatto trasferire al Lenox Hill perché stavi divorziando da tua moglie, lei ti aveva tradito e tu volevi cambiare aria, non ne potevi più di stare in Inghilterra, così sei venuto negli Stati Uniti. Da quel giorno abbiamo passato molto tempo insieme, io ho scoperto di non essere figlia di Liam e mia madre, ma bensì di un altro uomo, Kendall, con cui mia madre è stata per un periodo... quando già era sposata con Liam.- continuò Rosie.
-Cosa? Tu non sei figlia di Liam?- le domandò il castano sbarrando gli occhi per la sorpresa, e a Rosie venne da sorridere, perché manifestò la stessa reazione della prima volta in cui lo venne a sapere -E tua madre ha avuto una relazione extraconiugale?-
-Già, ma questo non ha assolutamente cambiato il mio rapporto con Liam, nè con mia madre... ho solo imparato a conoscere meglio il mio vero padre, e adesso abbiamo un rapporto fantastico.- esclamò la bionda in risposta.
-Sono davvero contento per te, Rosie.- fece Louis, stringendole la mano e sorprendendola -Odio con tutto me stesso non potermi ricordare di questa storia, perché sono sicuro che io e te avevamo un bellissimo rapporto prima che io perdessi la memoria, e che quindi mi avrai raccontato ogni singola cosa, finendo per sorbirti i miei consigli e i miei discorsi da dottore.-
Rosie sorrise, con le lacrime agli occhi e: -Quei discorsi sono solo una parte di tutto ciò che mi ha fatta innamorare di te, Louis. Tra di noi c'è stata sin da subito un'immensa tensione sessuale da quando sei arrivato a New York, infatti facevamo sesso a casa tua praticamente sempre e ci baciavamo ogni volta che ne avevamo l'occasione.- gli disse facendogli sbarrare gli occhi, ma anche ridacchiare.
-Davvero lo facevamo?- le domandò il castano leggermente imbarazzato -Cioè... io ho l'età di tuo padre!-
-Lo facevamo per davvero Lou e sì, questo fatto dell'età spaventava entrambi allo stesso modo, ma era proprio questo il bello!- gli spiegò la bionda, iniziando a sorridere un po' di più -Abbiamo entrambi capito che l'amore non ha età, così abbiamo smesso con le scappatelle e ci siamo messi insieme, non facevamo più sesso, facevamo l'amore, ci siamo innamorati, stavamo insieme segretamente e avevamo scommesso tutto su questo amore, fino a che...-
-Fino a che non abbiamo fatto quell'incidente.- disse Louis completando la sua frase, che solo dopo qualche secondo Rosie riuscì ad analizzare per bene.
-Hai detto 'abbiamo fatto', ricordi qualcosa?- gli chiese ancora, con qualche speranza.
-Ho solo moltissimi déjà vu e piccoli ricordi sparsi per la testa, ma so per certo che tu eri con me quel giorno perché sei l'unica che ha provato a farmi ricordare e che mi ha capito, in tutto questo tempo; e ho sempre saputo che tu eri speciale per me Rosie, perché mi sono sempre sentito diverso ogni volta che stavo insieme a te, rispetto a come mi sentivo quando stavo con Sasha, o con tua madre, o con le altre persone... io sono innamorato di te, Rosie. Ho capito che i miei sentimenti per te non sono mai spariti quando ci siamo baciati, quella volta, per questo mi sentivo tanto confuso e strano, e tu sei l'unica che abbia mai provato ad aiutarmi... solo che toccava a me aprire gli occhi e guardare dentro al cuore, per capire chi mi facesse stare così bene.- esordì Louis con le lacrime agli occhi, accarezzando il volto di Rosie, che già stava piangendo -Le menzogne di Sasha e tutte queste cose che le persone mi hanno nascosto mi hanno reso cieco, ma grazie a te ho capito tutto. E anche se non ricordo cosa sia successo in questo ultimo anno, non mi importa: so che tu non lo dimenticherai mai, per questo vorrei che tornassimo insieme, e che tu mi ricordassi cosa facessi e cosa ti dicessi quando eravamo felici insieme, cosa che voglio essere nuovamente, solo con te. Ti amo Rosie.-
Rosie sorrise e lo stesso fece Louis, prima di prenderle il viso tra le mani e baciarla, come non faceva da tanto, tantissimo tempo.
-Ti amo anche io Louis, e... voglio fare l'amore con te.- esclamò la bionda, facendolo sorridere ancora una volta, perciò la prese per mano e la portò in camera sua, in memoria dei vecchi tempi.
Si baciarono, si spogliarono, si accarezzarono, si sorrisero a vicenda, si amarono in quella stanza... ma soprattutto si promisero di farlo per sempre, sapendo quanto entrambi fossero pronti per prendere quell'impegno che li aveva tenuti distanti per un po' di tempo, ma che poi li aveva riuniti, e quella volta sarebbe stato per l'eternità.
 
 
 
 
 
 
 
{Tre settimane dopo}
 
-Allora farai quel tuo discorso, vero?- le domandò Lauren a bassa voce, mentre entrambe continuavano ad applaudire per l'ennesimo studente del senior year che aveva -finalmente- ricevuto il diploma dal preside.
-Certo, l'ho provato talmente tante volte che sarebbe proprio un peccato non farlo.- le rispose la bionda e prima che potesse aggiungere altro, la sua migliore amica fu chiamata sul palco per ritirare il diploma, e Rosie sorrise, perché anche Lauren aveva ricevuto il "trattamento" subito da tutti gli studenti: venivano chiamati sul palco, gli veniva consegnato il diploma, ringraziavano il preside, facevano il loro discorso e infine stringevano la mano al vice preside e ad alcuni insegnanti presenti sul palco.
Circa una ventina di studenti dopo la sua migliore amica, fu il turno di Rosie, che era fin troppo emozionata per il discorso che avrebbe dovuto fare.
Come ormai avevano fatto tutti, salì sul palco reggendosi la
toga per evitare di pestarla e di inciampare, facendo una delle sue solite figuracce, prese il diploma dalle mani del preside, gli strinse la mano e lo ringraziò, per poi avvicinarsi al microfono posto di fronte a lei ed iniziò a parlare.
-Uhm... salve a tutti, io sono Rosie Payne, come avrete capito e come saprete... cioè, chi mi conosce per lo meno.- fece una risatina nervosa e poi tra sè e sè si disse di calmarsi, prendendo un respiro profondo subito dopo -In realtà sono Rosie Payne Knight, diciamo che sono successe un sacco di cose nel corso di questo ultimo anno scolastico, non solo per quanto riguarda la scuola, ma anche la mia situazione familiare e... sentimentale, ecco. Sono successe talmente tante cose che pensavo la mia vita sarebbe finita durante quell'incidente stradale che ho avuto a febbraio, ma evidentemente qualcuno voleva che restassi ancora un po' quaggiù, quindi ho deciso di tornare a rompere le scatole!- a quel punto quasi tutto il pubblico scoppiò a ridere, genitori, studenti ed insegnanti compresi, poi Rosie riprese a parlare -Eh sì, c'era davvero troppa confusione nella mia vita, troppi piccoli pezzi di puzzle sparsi che sembrava impossibile rimetterli insieme per formare qualcosa che avesse un senso logico, ma alla fine ci sono riuscita, ce l'ho fatta prima di prendere il diploma, sono riuscita a capire chi voglio essere per davvero e cosa voglio fare nella mia vita, grazie ai miei genitori, i miei fratelli, la mia migliore amica e il mio ragazzo, Louis, la persona che amo e che più di tutti mi ha aiutato a mettere insieme i piccoli pezzi di questo puzzle che è la mia vita, e di questo ne sono più che contenta. Per quanto riguarda me stessa, ho deciso che andrò all'università, certo: sono stata accettata da tutti e quattro i college a cui avevo fatto domanda, ovvero Yale, Berkeley, Oxford e Cambridge.
Ho voluto considerare anche questi ultimi due in Inghilterra perché la mia famiglia è inglese, io sono geneticamente anche mezza americana, ma tengo veramente nel cuore la mia Londra.
Ho deciso di scegliere Cambridge perchè è vicino all'uomo che amo e con il quale passerò la mia vita, dato che anche lui è inglese e ha accettato il vecchio incarico a Londra per starmi vicino.
Voglio ringraziare anche la mia migliore amica, Lauren Malik, perché so che resterà per sempre la mia migliore amica anche se lei se ne andrà a Boston e io sarò in Inghilterra, grazie per aver sempre creduto in me e per essere sempre stata al mio fianco, sei una persona fantastica e non ti cambierei per nessun motivo al mondo, lo sai!- vide Lauren lanciarle un bacio con la mano, dopo di che si asciugò le lacrime sfuggite al suo controllo -Ringrazio tutti i miei insegnanti avuti in questi quattro anni per avermi motivata e per avermi messa sulla retta via, ovvero il college, sono davvero fiera di essere stata una studentessa di questo liceo!-
Dopo aver terminato il discorso, Rosie scese dal palco e Lauren l'abbracciò, fiera di lei e delle sue parole, poi lo stesso fecero sua madre, Liam, Kendall, i suoi fratelli e Louis, che era andato ad assistere al suo diploma... ma in fondo, come poteva non farlo?
Era la ragazza che amava, anzi: era diventata una donna ormai, una giovane donna di cui lui stesso si sarebbe preso cura, donandole tutto il suo amore e il suo affetto.
-Sei stata bravissima piccola, mi sono emozionato nel sentire il tuo discorso.- le disse Louis abbracciandola e poi baciandola subito dopo.
-È tutto merito tuo Lou, ti amo da morire.- esordì la bionda abbracciandolo di nuovo.
-Ti amo tantissimo anche io.-
 





{Cinque anni dopo}
 
Era passato un anno da quando Rosie si era laureata in letteratura e da quando lei e Louis si erano sposati.
Vivevano a Londra da luglio dell'anno in cui lei si era diplomata e sei mesi prima aveva dato alla luce un bellissimo bambino, che avevano deciso di chiamare William Francis Tomlinson, perché William -di cui Liam era il diminuitivo, in onore del suo secondo padre- era il secondo nome di Louis, mentre Francis era il secondo nome del suo vero padre, Kendall.
Per quanto riguardava Kendall, aveva deciso di divorziare da Reese una volta che Rosie era tornata in Inghilterra e lui in Minnesota, rendendosi conto della persona orribile che aveva sposato, e aveva intrapreso un viaggio in giro per il mondo che lo teneva occupato da un anno, mentre suo figlio Drew era al college; Virginia e Liam erano rimasti a New York insieme a Jonah, che aveva tredici anni, mentre Joshua ne aveva diciotto ed era un freshman alla NYU; anche Zayn e Chanel erano rimasti a New York, mentre invece Ben e Lauren, che ancora non si erano sposati, vivevano a Boston; da quanto le aveva detto Lauren, Elijah si era laureato a Yale ed era diventato un avvocato di successo, aveva avuto qualche ragazza ma alla fine era uscito single dal college, e Rosie sperava che potesse trovare al più presto la donna della sua vita, con cui essere davvero felice, come si meritava.
Rosie e Louis vedevano spesso i membri delle loro rispettive famiglie ed erano tutti molto uniti, anche i suoi genitori ogni tanto andavano a trovarli, oppure erano loro due a volare in America, anche per andare a salutare la sua migliore amica.
-Amore, sono a casa!- esordì Louis una volta chiusa la porta d'ingresso; il suo turno di sera era appena finito, erano quasi le undici ma lui era stanchissimo, perciò non vedeva l'ora di spogliarsi, dare un bacio al suo bambino e andare nel letto con la sua fantastica moglie.
-Amore?- fece ancora togliendosi le scarpe, il cappotto e poggiandoli al loro posto, poi si diresse verso la camera di William mentre iniziava a sbottonarsi i primi bottoni della camicia.
Si affacciò nella culla e sorrise nel vederlo dormire così beatamente, perciò gli accarezzò i capelli e poi gli lasciò un bacio sulla guancia paffutella, per poi uscire dalla cameretta chiudendosi la porta alle spalle.
-Buonasera dottore, la stavo aspettando.- esclamò Rosie con la voce più sensuale possibile una volta che Louis fu entrato in camera, e rimase a bocca aperta nel vederla indossare una camicia da notte molto sexy e dalla quale si intravedeva la sua lingerie, che copriva anche se solo per poco quel corpo così meraviglioso.
-Wow, sono senza parole infermiera.- disse il castano scherzando e la bionda si alzò dal letto ridacchiando e avvicinandosi al marito per baciarlo.
-È troppo vestito dottore, non sente la necessità di rimuovere tutti questi inutili vestiti?- gli domandò mentre finiva di sbottonargli la camicia con tutta la calma del mondo, che però rendeva sensuale -Se vuole posso passarle gli strumenti per effettuare l'operazione.-
Louis rise nel sentire le sue parole e poggiò le sue mani sulle natiche di Rosie, che strinse e poi la avvicinò a sè, per baciarla di nuovo.
A quel punto, Rosie finì di sbottonargli la camicia e con foga gliela tolse, gettandola sul pavimento, poi lo fece voltare e lo spinse leggermente sul letto, sedendosi a cavalcioni su di lui subito dopo.
-Sei così bella, Rosie.- le disse il castano, scostandole i capelli dalla fronte e portandoglieli dietro le orecchie.
La bionda sorrise, quasi arrossendo, perché nonostante fossero passati sei anni ancora non si era abituata ai complimenti da parte di Louis.
-E tu sei così sexy.- esordì lei a bassa voce, per poi chinarsi su di lui e baciarlo, mentre Louis posò ancora una volta le mani sulle sue natiche e le strinse, facendole venire la pelle d'oca.
-Ancora non riesco a credere di essere sposato con te, giuro, è troppo fantastico.- esordì Louis facendola sorridere ancora una volta -Il nostro bambino è bellissimo, tu lo sei e noi insieme lo siamo. Ti amo da morire piccola mia, sei la mia vita.-
La bionda lo guardò intensamente negli occhi e sorrise per la terza volta nel giro di un paio di minuti, così tanto da emozionarsi, poi scese dal suo grembo e si sdraiò accanto a Louis sul letto, mentre lui la abbracciò calorosamente, stringendola forte a sè e baciandole la fronte.
-Ti amo anche io, doc. E sai che anche tu sei la mia vita.- continuò lei, facendolo sorridere.
-Lou?- fece Rosie qualche minuto dopo.
-Mh mh?- rispose Louis, con gli occhi chiusi.
-Voglio fare un altro bambino.- asserì facendolo sorridere.
-Lo so.- aggiunse lui, ridacchiando e stringendola ancora di più a sè -E allora facciamo questo bambino.-
 








 
The end.
 






 
    



 
Non credo ci siano parole o scusanti per esprimere quanto mi dispiaccia di non aver postato questo epilogo una settimana dopo il penultimo capitolo, come avrei dovuto fare... solo che questo è a tutti gli effetti l'ultimo epilogo, l'ultimo di questa triologia che -come ho sempre detto- è nata quasi come uno scherzo, per divertimento, insomma.
Ma da gennaio a questa parte, mi sono successe tante cose: ho finito la quarta superiore beccandomi il debito in economia aziendale (il che non mi è importato più di tanto, sinceramente lol); dopo due anni è tornato quello che ho imparato a  considerare l'amore della mia vita, che poi mi ha spezzato il cuore ma io credo ancora in noi due, perché è già tornato per la seconda volta, e non c'è due senza tre; sono stata in America un mese e mezzo, mi sono fatta un'esperienza incredibile ed indimenticabile, e adesso parlo l'inglese come l'italiano (prima lo parlavo QUASI come l'italiano ahahahah); affronterò l'ultimo anno delle superiori e poi i dubbi sul mio futuro dovranno pian piano schiarirsi, perché cazzo, non avrei mai pensato di dirlo ma, quanto è duro avere diciotto anni e dover fare le proprie scelte, cercando di non farsi influenzare da niente e nessuno!
Ma sinceramente, da quando ho iniziato a scrivere la prima storia di questa triologia, la scrittura è diventata parte di me, tipo... l'80%, ecco; per questo vorrei che questa passione, questo pregio di cui vorrei liberarmi perché credo di non essere più in grado di farlo, continuasse ad essere parte di me e ho preso una decisione, alla fine della terza superiore: mi piacerebbe andare a studiare lettere all'università, ma ancora è tutto da confermare, data la vastità di sogni, speranze e confusione che ho in testa... un po' come la nostra Rosie, diciamo.
E diciamocela tutta, anche gli One Direction sono finiti, purtroppo, io non credo di aver più alcun interesse verso di loro, eppure in questo momento sto ascoltando 'If I could fly', a ripetizione per la quinta o la sesta volta, tipo, e sento che anche loro, come la scrittura, non mi abbandoneranno mai e saranno sempre parte di me, dato che continuano a sbucarmi idee in testa, in particolar modo su Louis, che è gay quanto i Klaine in Glee but, credo di essermi convertita all'essere una Louis' girl, g o s h.
Eppure io ODIO i lieto fine, lo giuro, ma non poteva finire altrimenti, se non così.
Voglio ringraziare chiunque abbia deciso di leggere da 'She is my little sister' del 2012/13 a 'No Control', che finisce in questo 2016: vi adoro, veramente, vorrei davvero che portaste nel cuore queste storie come le porto io e boh, magari se vi ricordate ancora di me potreste scrivermi qual è stata tra le tre la vostra preferita e cose così, per deprimermi un po' lol
Poi come Rosie, vorrei ringraziare soprattutto la mia migliore amica, che veramente, per me c'è stata, c'è e ci sarà sempre, sia per il fatto della triologia che nella vita reale, davvero, ti voglio un bene dell'anima, che non ti immagini neanche ❤❤❤❤❤
Non so che altro dire, veramente lol, io faccio sempre i discorsoni ma poi mi perdo sempre in un bicchier d'acqua, spero davvero che ci sia rimasto qualcuno a leggere questo epilogo e perché no, anche per gli One Direction in generale, auguro il meglio a tutte voi e a loro.
Ringrazio (i pochi) supporters che ho, ma soprattutto me stessa, perché sì, in fondo in me ci credo un po', ed è giusto che sia così.
Vi voglio bene, con tutto il mio cuore, e spero davvero che le mie storie ispirino o abbiano ispirato voi come lo hanno fatto con me.
Non vi nasconderò che ho pianto scrivendo questo epilogo a spezzoni (aka una grandissima sofferenza) e anche questo ultimo spazio autrice, ma spero di tornare presto!
A presto, davvero.
Vostra Hazel, cioè, Virginia ❤



 
 
 
   
 
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