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Autore: Slytherin Nikla    03/05/2009    0 recensioni
Dopo l'incidente di caccia che ha ferito a morte suo nipote, un austero nobiluomo raggiunge il luogo dove tutto è accaduto: ad aspettarlo, la vedova, di cui l'uomo in passato è stato tutore...
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Charity McElroy aveva diciotto anni e un patrimonio in sterline ed immobili da fare invidia a più di una famiglia, nel Kent, quando nell'anno 1817 la sua strada aveva incrociato quella di Lord Spencer Drake. Cresciuta senza vincoli né regole dai genitori, convinti sostenitori delle teorie di Rousseau e compagni sull'educazione, a diciotto anni ancora non era sposata, né fidanzata, né tanto meno era stata introdotta in società come la consuetudine avrebbe richiesto: e il patrimonio dei ricchissimi quanto eccentrici McElroy, che pure a tanti faceva gola, non sembrava essere uno stimolo abbastanza forte perché i giovani della regione desiderassero affrontare una sfida ardua come mettere argini a quella vulcanica ragazza. Né sir Jacob né sua moglie Nancy parevano trovare in questo – che avrebbe trascinato nel baratro della disperazione, quando non del disonore, qualsiasi famiglia dotata di buon senso – motivo di afflizione o di cruccio: al contrario, non perdevano occasione per magnificare, e soprattutto in pubblico, la sete d'indipendenza della figlia.

Poi era accaduto l'irreparabile, i McElroy avevano perso la vita nel terribile incidente ferroviario di Dartford, e il 19 dicembre 1817 Charity era rimasta orfana, con una immensa fortuna da amministrare, neppure una persona di fiducia, la nomea di ragazza capricciosa e pericolosamente stravagante e per tutore uno degli uomini più austeri e conservatori che all'epoca vi fossero tra i sudditi di Sua Maestà Britannica.

L'educazione e la formazione di quella fanciulla abituata alla totale libertà, a dire il vero, era parsa fin da principio un'impresa faraonica; lord Spencer aveva deciso, per sicurezza, di occuparsene di persona, senza delegare neppure i dettagli a un precettore – tutti damerini che, era più che ragionevole presumerlo, Charity avrebbe distrutto a suon di quella logica cui era stata preparata fin dall'infanzia e di cui a detta di tutti sapeva dare ottime prove.

Un lavoro faticoso, ininterrotto, senza requie. Un calvario durato per quasi cinque anni, al termine del quale la vecchia Charity McElroy era quasi del tutto scomparsa, radicalmente cambiata, fino a lasciare il posto alla nobile e perfetta padrona di casa che ora tutti compativano per la morte del marito e di cui lodavano la matura compostezza in quel frangente.

Aveva recuperato in tempi brevissimi, raggiungendo in fatto di eleganza e di misura i risultati cui le altre ragazze approdavano dopo un'intera vita di preparazione e autocontrollo; ma quell'insopprimibile desiderio di autonomia, non potendo scomparire nel nulla, si era soltanto mitigato, temperandosi nel grintoso spirito d'iniziativa per cui Charity McElroy era ormai tanto famosa. Una perfetta gentildonna, finalmente all'altezza della propria fortuna e che mai e poi mai avrebbe rinunciato a pensare con la propria testa.

A quel punto lord Drake, riconoscendo che nessun essere umano avrebbe potuto raggiungere un livello migliore di quello ottenuto da Charity, e che l'età della ragazza era ormai al limite per garantirle un matrimonio consono al suo rango, da uomo saggio quale era aveva finalmente – era il 1822 inoltrato – dichiarato chiusa la fase preparatoria della sua protetta.


« Sei riuscita a riposare? » Charity guardò da sopra il bordo della tazza l'uomo che era stato il suo tutore e a cui tanto doveva della donna che oggi tutti le riconoscevano di essere.

« Non molto, milord. Non molto ». Aveva risposto scuotendo appena la testa, con un sospiro rassegnato e un gesto ovattato della mano, rivolto verso il salone. « Inizio a temere che non se ne andranno mai... E non ne posso più, della loro pia sollecitudine! »

Spencer Drake, inappuntabile nel completo nero dal cui taschino faceva mostra di sé un fazzoletto bianco piegato in maniera perfetta e quasi maniacale, soffocò una risatina in un perfetto accesso di tosse, ma la mano davanti alla sua bocca non era un ostacolo abbastanza casuale perché la donna – che tanto bene lo conosceva – potesse credere seriamente a quel tentativo.

« Dovresti provare ad essere un po' più tollerante, mia cara ».

Charity prese con le molle una zolletta di zucchero e la depose sul fondo di una tazza da tè, prima di porgerla all'uomo seduto di fronte a lei.

« Per l'amor di Dio, non scherziamo! Le allegre comari, di là, stanno semplicemente cercando di fare l'inventario di quanto questa casa contiene. Solo questo. E voi lo sapete quanto me », concluse infine, alzando l'indice in segno di ammonimento.

« Ammettiamo pure che la cosa è molto probabile, » concesse lord Drake, con un gesto magnanimo della mano « ciò tuttavia non toglie che si siano date da fare, per renderti meno difficili queste giornate. Questa torta poi è davvero buonissima ».

Charity lo guardò masticare un pezzo di torta alle nocciole, il cavallo di battaglia di Madge Carvey, e venne assalita dalla nostalgia. Quante giornate erano iniziate in quel modo, con una pacifica discussione sopra una fetta di torta e del buon tè... Una gradevole abitudine cui purtroppo Jonathan, contrariamente allo zio, si era sempre dimostrato indifferente, se non del tutto refrattario. La donna cacciò indietro una lacrima, senza darsi pena di capire se fosse dipesa dal pensiero di Jonathan o dal ricordo di quegli attimi familiari ormai lontani e forse sepolti per sempre.

« Mi sono permesso di dare le ultime disposizioni per il funerale al posto tuo... » Charity, contrariamente a quanto lei stessa avrebbe pensato, accolse la notizia con un sorriso.

« Grazie. Mi avete tolto un peso ». Quelle parole tuttavia ebbero il potere di bloccarla, sia pure per un istante prima di ritornare perfettamente padrona di sé. Occuparsi del funerale di Jonathan, un peso? Non si concesse il lusso di una risposta.


  
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