Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Lorelei95    30/12/2016    4 recensioni
"Non può concepire di aver affiancato Sanji all’altare come suo uomo d’onore, come suo testimone, nemmeno per affidarlo alle cure di Nami, perché crede che non amerà mai nessuno come sta amando il biondo idiota, come ama il suo stupido sopracciglio a ricciolo, e i suoi occhi blu.
E non sa come fare. E fa male. Così male, perchè tutto ciò che sa è che vuole Sanji e combattere con lui, sapendo però che potrà interrompere la lotta con un bacio."
Però, forse, può riuscirci. Può amarlo. Ancora, come, non lo sa. Ma lui sarà il più grande spadaccino al mondo e farsi amare da Sanji non dovrebbe essere così difficile.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Sanji/Nami, Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non fare un passo indietro

Note: Perdonate il terribile ritardo. Per ulteriori note alla fine.
 
E' il chiarirsi.
Il momento in cui è da affrontare il più grande nemico, quando bisogna prendere posizione, quando è da scendere in piazza, quando si è chiamati ad esprimere un'opinione, quando è da alzare la voce, quando semplicemente si decide di rimanere in silenzio, perchè non si ha più nulla da dire.
E' quel freddo che corre lungo la colonna vertebrale ed è il calore che infiamma i polmoni. E' la fiele tra le labbra, lo sconcerto in gola.
Perchè si desidera un finale diverso, contro ogni logica, perchè si crede di meritare un grammo di felicità, perchè non si può essere poi così cattivi. 
E invece niente va come speri.
E quello stesso sconcerto, quella stessa rabbia e liberazione ribolle nel petto di Zoro, che fissa il volto livido di Sanji, gli occhi scoperti e furenti, la bocca stravolta dalla collera, il tremore delle sue mani, dopo che lo ha colpito al volto, troppo sconvolto per difendersi in altri modi. Difendersi da Zoro, perchè lo ha baciato, perchè lo ha stretto a sè, perchè ha provato a travolgerlo con i suoi sentimenti, sperando che capisse, che lo perdonasse, che lo aiutasse, che lo amasse. E non può fare a meno di sorridere Zoro, mentre si rialza dall'asfalto bagnato di Maggio, mentre sputa sangue, saliva e quello che rimane della sua speranza. Perchè quel pugno vale più di qualsiasi parola. 
"Si può sapere che cazzo hai da sorridere, Marimo di merda?!" Sanji si stringe la mano con cui lo ha colpito, rabbioso, ma anche spaventato, perchè Zoro gli è apparso in cucina all'improvviso, impenetrabile e distante e gli ha detto che doveva parlargli, strattonandolo verso il retro del ristorante mentre veniva mandato a quel paese dal biondo, che era intento a lavorare. E Zoro non gli ha detto proprio nulla, solo lo ha spinto contro un muro, stringendogli gli avambracci con forza, come se volesse romperlo, e poi lo ha baciato. Si è schiantato sulla sua bocca, facendo scontrare i denti dalla foga e non gli ha dato un secondo, non un momento per capire cosa stesse accadendo.
Certo è che se Sanji avesse guardato negli occhi di Zoro, cosa che non faceva più da tempo, forse avrebbe visto che spingerlo contro ad un muro non era voluto per fargli male, ma per non cedere sulle proprie ginocchia, e che la forza con cui lo stringeva non era per ferirlo, ma era un tentativo di restare, di non tirarsi indietro per la paura. Di non fare un  passo indietro.
"Rispondi, stupido imbecille! Che cazzo c'è in quella tua testa?! Muschio?! Anche se neanche quello potrebbe spiegare questa.. cosa!" Il biondo lo guarda scioccato, incerto se passarsi la manica sulla bocca per togliersi la sensazione delle labbra dello spadaccino sulle sue o se concentrarsi piuttosto sulla sua mano. Dio! Ha usato le sue mani, adatte solo a cucinare piatti divini, per colpire Zoro? Lo ha fatto davvero? Certo, il bacio è stato qualcosa che non si aspettava, ma reagire così? Zoro è il peggiore coglione sulla terra, ma non merita un pugno, non da lui.
Ma Sanji si rende anche conto che questo Zoro non sembra quello che lui conosce -e se fosse sincero direbbe piuttosto che lo conosceva, visto che non c'è stato un momento negli ultimi mesi, che abbiano trascorso assieme.- e deve ammettere che è atterrito, perchè non ci sta capendo un cazzo.
Zoro però non sembra molto disposto a parlare, sta lì, appoggiato al maladetto muro dell'edificio dietro al ristorante, vicino ai bidoni dell'immondizia, e guarda in alto, verso il cielo. E fa imbestialire Sanji. E far imbestialire Sanji significa che un calcio è in arrivo, proprio quello che il Marimo bastardo ha appena parato. 
"Volevo solo assaggiare com'era la tua bocca, se almeno quando è piena può essere utile a qualcosa," risponde finalmente Zoro, con un tono basso e lento, con ancora quel maledetto sorriso che non sembra sparire, che più falso di così non l'aveva mai visto.
Il volto di Sanji diventa paonazzo mentre balbetta:"T-ti sei definitivamente fritto il cervello dormendo al sole, non è vero!? La fotosintesi ha cucinato quel poco di materia grigia che avevi in testa!" Tuttavia insultarlo non lo distrae certo dal fatto che Zoro lo ha baciato. Zoro. Bacio. 
Questo deve essere una specie di incubo! Sicuramente adesso si sveglierà e ci sarà il suo bellissimo angelo rosso che dorme accanto a lui!
Chiude gli occhi, sperando che accada, ma quando li riapre Zoro è ancora lì, che lo fissa con uno sguardo che non gli ha mai visto addosso. Lo sta studiando attentamente, ma non emana rabbia o aggressività, sembra piuttosto che voglia mangiarlo con gli occhi, c'è una tenerezza nel fondo delle sue pupille che lo atterrisce, che gli fa tremare le gambe e una vocina gli sussurra nelle orecchie: "Scappa, Sanji, qualsiasi cosa sia è più grande di te." E gli darebbe ascolto se un'altra non gli stesse dicendo: "Che uomo è quello che scappa? Un vigliacco."
E l'orgoglio lo tiene lì, almeno per un altro minuto.
"Senti, stronzo, voglio una spiegazione. O la prossima volta il mio piede ti finirà in bocca." Cerca di non attaccarlo, ma è sempre stato un tipo focoso e poco incline alla pazienza: adesso però deve stare fermo, deve arrivare in fondo a questa storia, perchè Zoro lo ha baciato.
Continuarselo a ricordare non gli sta facendo bene alla testa.
Zoro aggrotta le sopracciglia e fa un passo verso di lui - e Sanji è ancora troppo scosso per reagire- e gli afferra la mano con cui lo ha colpito, girandola e osservandola con attenzione. 
"Non ti fa male, vero? Mi è stato detto che ho la faccia dura." Lo spadaccino lo fissa ed è cristallina la sua preoccupazione, ma il panico comincia a risalire l'esofago di Sanji.
"Zoro, cosa stai dicendo?" Ha la fronte corrucciata e guarda senza capire quello che dovrebbe essere suo amico. Che lo ha baciato!
Sanji scuote la testa e cerca di rimanere concentrato. 
Zoro. Qualcosa non è normale. E non solo per il bacio.
Zoro però non sembra intenzionato a rispondergli e continua a fissare le sue nocche, tiene la sua mano tra le sue come se potesse rompersi.
Forse avrebbe fatto meglio a scappare.
"Sto bene, Marimo, non sono fatto di vetro." Tira via la mano e distende il braccio lungo il fianco, non volendo retrocedere. "Dimmi perchè lo hai fatto. Hai bevuto? Usopp ha giocato di nuovo al piccolo chimico e ti ha dato da mangiare una delle sue stelle al peperoncino o chessoio e ti ha bruciato i neuroni? Cosa?!" L'impazienza torna a ribollire, condita da una buona dose di ansia. 
Perchè non ha idea di cosa passi per la mente di Zoro, perchè si rende conto tutto d'un colpo che non lo vede da quando lui e Nami hanno inaugurato casa nuova, da quella sera in cui è uscito da casa loro quasi stesse fuggendo dalla sua ombra. E Sanji non l'ha chiamato il giorno dopo perchè Robin ha detto di non temere, che era tutto apposto, e nemmeno il successivo perchè ha fatto doppio turno al ristorante e nemmeno quello dopo ancora perchè Nami voleva riarredare camera loro.
Da quanto esattamente non vede Zoro? Da quanto non fanno allenamento assieme? E' successo qualcosa e nessuno gli ha detto nulla?
"Cristo, Zoro! Parla! Non posso aprirti il cervello a suon di calci e cercarci le risposte! Parla con me!" Potrebbe apparire incazzato, ma qualcosa lo sta terrorizzando, ha questa brutta sensazione nel retro della testa che gli dice che qualsiasi cosa sia non andrà bene.
Anzi andrà molto, molto male. 
E la vede, l'indecisione passare negli occhi dello spadaccino, quasi come un'ombra, nota la sua postura rigida, le mani serrate a pugno, la mascella tesa e non sa cosa dire perchè non ha mai visto Zoro così. Come se avesse paura di agire.
Lo Zoro che conosce non ha paura di niente, può affrontare tutto. Potrebbe scalare le montagne a mani nude se gli dicessero che sulla cima si trova la strada per diventare il più grande spadaccino al mondo.
L'unica cosa che potrebbe mai temere è perdere i suoi amici...
La gola di Sanji si serra. E se fosse malato? Se non vuole dirglielo perchè sa che non c'è cura? Dio, fa che non sia così.
Il cuoco lo afferra per le spalle e lo guarda fisso, la voce tesa. "Zoro, sono solo io. Il solito cuoco che ti frantuma il cazzo. Puoi dirmi tutto."
E ancora quella vocina ritorna, schernendolo: 'E se fosse troppo tardi? Quando mai ti sei fermato in questi mesi a pensare a qualcosa che non fosse tua moglie?'
Zoro appoggia le mani sulle sue e ride, ma senza alcuna allegria, una risata bassa e triste. Ricambia lo sguardo di Sanji, ma è troppo e chiude gli occhi. "Se parlo cambierà tutto. Non si torna indietro."
Il biondo inghiotte a vuoto e cerca di scherzare, di alleggerire l'aria. 
"Roronoa Zoro che si preoccupa delle conseguenze? Dov'è l'uomo che si butta nelle risse a testa bassa e finisce pieno di lividi a lamentarsi come un moccioso?"
Lo spadaccino sorride appena e si concede di aprire gli occhi, anche se la vastità del blu di Sanji è troppo intensa per non perdersi dentro.
"Io non mi lamento come un moccioso, quello sarai tu, cuocastro." 
"Allora sputa il rospo, stupido imbecille che non sei altro." 
Zoro perde in un istante la leggera increspatura delle labbra; la sua bocca è tirata in una dura linea retta e stavolta non è l'indecisione a riempire gli occhi di Zoro, ma il panico, quello che ti sorge da dentro quando un pensiero orrendo ti corrode la testa e Sanji è certo che - al diavolo l'orgoglio- forse avrebbe dovuto dare retta al suo istinto e correre. Perchè qualsiasi cosa si stia avvicinando distruggerà entrambi.
"Sono solo io, Zoro. Non cambierà proprio niente." E sorride più sinceramente che può, perchè se lascia che Zoro nasconda qualsiasi cosa stia cercando di dirgli, sa che non verrà mai più fuori. La nasconderà in un angolo buio della sua mente, facendo finta che non esista. E non può permetterlo, perchè se non fosse importante Zoro non si starebbe comportando in una maniera tanto strana e come suo amico deve aiutarlo.
Perchè è questo che sono, giusto? Sono migliori amici, loro due, per quanto possa apparire strano. E se a Zoro gli si è cucinato il cervello Sanji deve essere lì per provare a rimetterlo in sesto, o qualcosa del genere.
Giusto?
"Zoro," vorrebbe essere meno diretto, ma lo spadaccino è sempre stato qualcuno che mira dritto al punto, che tende a distrarsi dietro a grandi parabole, "voglio sapere perchè mi hai baciato."
Il Marimo batte le palpebre, come se si rendesse finalmente conto di dove si trova e prova a fare un passo indietro, ma Sanji lo tiene ben stretto per le spalle.
"Sei arrivato qui, all'improvviso, mentre stavo lavorando. Mi hai detto di dovermi parlare o così mi è sembrato dai tuoi grugniti e mi hai  trascinato qui. Per baciarmi." Il viso del cuoco va rosso, al ricordo delle sua bocca sulla sua. "E voglio che tu mi dia un perchè. Adesso."
I secondi successivi trasformano l'aria, sembra quasi più pesante e i polmoni fanno più fatica a immagazzinarla; Sanji è sicuro ci sia un spada di Damocle appesa sopra alla testa dello spadaccino.
Che pensiero ironico.
Zoro ha spostato le mani e gli incornicia il viso; le sopracciglia di Sanji più arcuate di così sembra impossibile, ma è talmente sorpreso dall'agire dell'altro che non reagisce.
Avvicina il viso al suo, appena un alito tra le loro labbra e mormora: "Volevo assaggiarti e sapere se sai di fumo. Così da poterlo ricordare da oggi in avanti." Si umetta le labbra e inghiotte, prima di aggiungere altro, in un respiro appena accennato. "Perchè ti amo, Sanji." E lo bacia di nuovo, ma senza la foga precedente o la disperazione, solo la tenerezza, un assaggio morbido, e la mente di Sanji è talmente scioccata da quelle due parole, dal modo in cui il Marimo le ha dette, che non crede di essere sveglio. In più lo ha chiamato per nome, non è mai successo e mai succederà.
Aveva ragione a pensare che stesse sognando. 
In quale universo Zoro gli appare per dirgli che lo ama, dopo averlo baciato? 
Deve essere una sorta di scherzo.
Ma Zoro è ancora contro la sua bocca e sta muovendo le labbra con tanta attenzione e desiderio che neanche questo può essere un sogno, perchè non avrebbe la capacità di immaginarsi lo spadaccino così concentrato e delicato per un semplice bacio.
Ma quando Zoro trascina la lingua sul suo labbro inferiore, il suo sbigottimento finisce e lo allontana con uno spintone, coprendosi la bocca con la mano.
Cos'è questo gusto amaro in bocca? Il disgusto sa di questo?
"Tu devi stare fottutamente scherzando. Questa è una scommessa di pessimo gusto che hai perso con i ragazzi e adesso devi umiliarti venendomi a dire che mi ami!"
Si afferra i capelli con forza, perchè -Dio- siamo seri?
"Non sto scherzando, cuoco. Non potrei essere più serio. Il motivo per cui ti ho baciato è che ti amo. Che ti piaccia o meno."
"Che mi piaccia o meno?! Ti rendi conto di quello che stai dicendo? A-a me piacciono le donne e sono sposato! Cazzo Zoro, cosa credevi di fare con questa pagliacciata?! Hai idea di cosa dirà Nami? Perchè ridicolizzarti in questa maniera?" Sanji gli urla contro, le parole una raffica interminabile, non si rende conto che non sta ottenendo alcuna risposta.
"E poi, cosa credevi di ottenere? Che mi sarei buttato tra le tue braccia, avrei buttato l'anello e avrei cacciato Nami da casa nostra per te? Sii serio, io capisco che nel tuo cranio ci sia solo muschio, ma anche per te questo scherzo è troppo."
Si prende un momento per riprendere fiato, il biondo, e ferma la sua passeggiata nervosa e quando guarda Zoro -bè- avrebbe voluto non averlo fatto.
"Zoro io.." Comincia, rendendosi conto che forse ha esagerato. Se-se non fosse uno scherzo? Se lo spadaccino fosse venuto da lui a dichiararsi veramente?
"Non dire altro. Sei stato abbastanza chiaro." La voce di Zoro è dura come l'acciaio. Potrebbe passare per rabbia al primo sguardo, invece c'è tanto e tanto dolore e delusione, perchè lo spadaccino non si era mai illuso che potesse venire fuori qualcosa di buono dall'amare un biondo cretino, ma nemmeno essere insultato così.
"Hai ragione. Sono ridicolo. Come potrei mai volere uno come te, che tutto quello che ha fatto nella vita è stato inseguire un sogno che poi ha mollato per una donna che non lo rispetta minimamente come uomo. Io merito qualcuno che sia mio pari, credo di avere sbagliato a giudicarti."
Sembra volersene andare, senza aggiungere altro, ma Sanji lo trattiene per la manica, un po' disperato per tutte le crudeltà che gli ha rivolto. Perchè in fondo Sanji sa bene cosa significhi dichiararsi, tutte le volte che l'ha fatto davanti a milioni di donne che hanno riso di lui e lo hanno respinto: era sempre sicuro fosse quella giusta, perchè erano belle e seducenti e sensuali.
E tutto quello che è stato in grado di fare è stato sputare sui sentimenti di Zoro, del suo migliore amico. Che forse non lo sarà più.
"A-aspetta Zoro, sono stato un po' precipitoso, io non intendevo..."
"Cosa non intendevi?" Lo afferra per il collo dell'uniforme e lo sbatte al muro e la sua voce è piena di nudo dolore. "Non mi vuoi. Ti vergogni che io sia venuto qui a dire questo schifo che provo per te. Non puoi nemmeno immaginare cosa io senta perchè ti disgusta. Ho recepito il messaggio."
Lo lascia andare e Sanji scivola a terra frastornato, Zoro giudice e giuria. "Resta nella tua vita. Io non voglio farne parte, se non può essere così."
E se ne va.
Come brutalmente lo ha baciato così lo lascia lì, mentre, neanche sia qualche commedietta di serie B, scoppia a piovere e Zoro può piangere le ultime lacrime che verserà per Sanji.
Perchè non c'è altro adesso: niente che li abbia protetti dai sentimenti che Zoro non poteva nascondere. 
Forse piangerà un altro po' a casa, magari chiamerà Robin per farsi portare dell'alcool.
Ormai che senso ha?



Note di chiusura: Sono una tale vergogna, il ritardo nel capitolo è mostruoso. In più lo stile del capitolo è un po' diverso rispetto ai precedenti, come avrete notato non ci sono solo i pensieri di Zoro, ma è molto incentrata la narrazione anche sul punto di vista di Sanji. E' un capitolo abbastanza sperimentale perciò se ci saranno delle critiche non potrò lamentarmene. Spero di aver rappresentato il più fedelmente possibile anche se mi rendo conto che sto facendo piangere Zoro molto, ma è l'ultima volta e credo che vista la portata dei sentimenti che prova per Sanji sia anche giustificato.
Siate brutali se dovete, sono pronta.
Lorelei95
  
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