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Autore: ChiaraColfer    25/08/2017    2 recensioni
"Mentre percorreva la strada di pietra, i suoi occhi non poterono fare a meno di ammirare la bellezza di Hogwarts di notte. Le luci del castello, che avvolgevano le guglie e le torrette si stagliavano contro il cielo bruno e per Harry non esisteva spettacolo più bello. Sorrise, convinto di poter essere nuovamente felice."
future!Drarry.
Albus e Scorpius presenti!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Harry Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 7.

 

Scorpius era sdraiato sul suo letto e stava meditando sulle parole che il professor Potter gli aveva detto il giorno precedente: “Draco non è in grado di avvicinarsi a te, ma io so che tu puoi avvicinarti a lui.”

Per questo quando suo padre gli disse che sarebbero andati a trovare sua madre al San Mugo voleva cogliere l'occasione per tentare di avvicinarsi al suo genitore. Controllò l'ora e tra dieci minuti si sarebbe dovuto trovare con suo padre all'ingresso del castello così si alzò dal letto e si mise le scarpe.

Fece più piano che potè per non svegliare gli altri compagni, d'altronde era Sabato mattina ed era giusto che gli altri dormissero fino a tardi. Passò vicino al letto di Albus e vide che il suo amico stava dormendo tranquillamente e sorrise, era così carino.

“Ci vediamo dopo, Al.” sussurrò per poi spostargli un ciuffo che gli copriva gli occhi.

Risalì velocemente i sotterranei e si trovò nel corridoio del primo piano, svoltò a sinistra oltrepassando la Sala Grande e trovò suo padre seduto su uno dei grandi scalini che accedevano ad Hogwarts. Il castello era deserto a quell'ora di sabato mattina, c'era solo il custode che aprì il portone per farli uscire.

“A dopo signor Malfoy.” disse il custode con la sua voce melliflua per poi dirigersi verso la sala grande.

“Andiamo figliolo.”

I due uscirono dal castello per poi attraversare il giardino di Hogwarts in un silenzio totale, erano le otto e il sole era offuscato da una leggera nebbia conferendo al tutto un'aria tenebrosa.

Appena attraversarono il cancello suo padre gli porse il braccio e Scorpius lo afferrò per poi chiudere subito gli occhi, non gli piaceva smaterializzarsi.

Pochi secondi dopo atterrarono davanti ad un edificio abbandonato di Londra, una magia per i babbani, e suonò al citofono.

“Sì?” rispose una voce gracchiante.

“Malfoy, dobbiamo trovare la signora Astoria Malfoy.”

“Bacchetta, prego.”

Sia Draco che Scorpius fecero scivolare le bacchette all'interno della cassetta della posta e la porta si aprì con uno scatto rivelando un grande atrio pieno di maghi e streghe infermiere che correvano su e giù.

I due presero l'ascensore e si fermarono al terzo piano, dopo di che andarono alla stanza numero nove.

“D-draco... S-Scorpius..” sussurrò la donna voltandosi lentamente.

“Ciao mamma!”

La donna aveva l'aria stanca ed era sempre più magra ma sembrava felice di vedere la sua famiglia, sembrava volesse parlare ma non aveva abbastanza ossigeno così si limitò a fissare i suoi famigliari.

“Lo sai che ieri ho fatto la mia prima lezione di difesa contro le arti oscure e ho sconfitto un molliccio! Cioè non so se l'ho proprio sconfitto ma l'ho messo buono per un po'!”

Draco si avvicinò al comodino della donna e cambiò l'acqua al vaso dove dentro c'era un unico tulipano appassito, levò il fiore e mise una rosa bianca.

Scorpius cercò di essere il più positivo possibile ma sua madre non parlava, era la prima volta che non le rivolgeva la parola da quando andava a trovarla.

“Vado a parlare con i medici, tu resta qui a farle compagnia ok?” disse Draco per poi dare un leggero bacio sulla fronte della moglie.

Appena suo padre uscì dalla stanza, sua madre fece un leggero movimento e prese la mano del figlio.

“S-scorpius..” sussurrò.

“Sì?”

“P-promettimi... prometti di..stare vicino a tuo padre.” sussurrò con un grande sforzo.

Il ragazzo annuì e capì che da lì sua madre non sarebbe mai più uscita.

“Te lo prometto, mamma. Te lo prometto.”

 

Albus andò a fare colazione da solo, senza Scorpius non parlava con nessuno dato che molti dei suoi compagni lo prendevano in giro.

Stava tranquillamente sorseggiando il suo succo di zucca quando Hagrid, il guardiacaccia, si avvicinò a lui e sussurrò qualcosa a bassa voce.

“Ciao Hagrid, dato che la tua stazza non è proprio invisibile puoi anche alzare un po' di più la voce tanto penso che oramai ti abbiano notato tutti.”

L'uomo si guardò a giro e vide che tutto il tavolo di Serpeverde lo stava fissando.

“Ho un messaggio da parte di tuo padre.”

Albus alzò un sopracciglio e si avvicinò ad Hagrid per sentire il messaggio.

“Ha chiesto se ti fai trovare nel suo ufficio dopo colazione.”

“Grazie Hagrid!” disse e si alzò dal tavolo.

Cosa diavolo voleva suo padre da lui? Prima schiantava Malfoy, poi chiacchierava fitto fitto con Scorpius, insomma che cosa aveva in mente?

Corse fuori dalla Sala Grande e salì la scalinata più in fretta che potè finché non fu dentro l'aula di difesa contro le arti oscure. Bussò alla porta dell'ufficio di suo padre il quale rispose con un “avanti.”

“Volevi vedermi papà?”
“Pronto?”

“Per cosa?” chiese sorpreso Albus.

“Oggi andiamo ad allenarci!”

“Allenarci?”

“Quidditch!”

Albus spalancò gli occhi.

“Ah, no, no no! Ti sbagli di grosso, non salirò mai più su una scopa in vita mia! Le mie lezioni di volo sono atroci e ogni volta gli altri non fanno altro che ridere e prendermi in giro. Non voglio giocare a Quidditch.”

Mezz'ora più tardi erano nel bel mezzo del campo da Quidditch e Harry gli stava insegnando come stare in equilibrio sulla scopa.

“Stai cercando di farti perdonare per aver quasi ucciso il padre di Scorpius?”

“Non l'ho quasi ucciso, Al. Un po' meno rigido con le gambe!”

Albus cercò di seguire i consigli di suo padre ed effettivamente il volo sembrava un po' più leggero.

“Avresti dovuto far domanda per il posto di insegnante di Qudditch!” urlò Albus mentre si alzava in aria. Stava volando e non era ancora caduto.

“Perfetto Al! Spingiti di più e cerca di darti un po' di velocità, ora ti lancerò una pluffa e tu dovrai provare a schivarla ok?”
“C-cosa? N-no non lo far-..”

Prima che finisse la frase una pluffa lo sfiorò ma lui riuscì a schivarla, doveva ammettere che non era poi così male volare.

“Bravissimo Albus! Continua così!”

Appena il ragazzo si fu un po' ambientato iniziò a sfrecciare su e giù e passò anche in uno degli anelli del campo di Quidditch.

 

Draco e Scorpius si erano appena smaterializzati fuori dai confini di Hogwarts quando suo figlio gli porse quella domanda.

“La mamma non uscirà più dal San Mugo, vero?”

Suo padre si bloccò sul posto e lo guardò, socchiuse leggermente la bocca come per dire qualcosa ma poi la richiuse.

“Non sono stupido, papà!”

Draco non riuscì a dire niente, e non se la sentì di dire a Scorpius la verità, si limitò ad abbracciarlo. Un abbraccio disperato, un gesto che non aveva mai fatto e per Scorpius fu tutto.

Appena si sciolsero dall'abbraccio, suo padre gli prese il volto tra le mani e lo guardò negli occhi.

“Ce la faremo, Scorpius. Io credo in te e credo in noi.”

Il ragazzo sorrise mentre alcune lacrime gli rigarono le guance e annuì.

“Anche io.” rispose per poi prendere la mano del padre e ricominciare a camminare verso il castello.

Stavano costeggiando il campo di Quidditch quando qualcosa attirò l'attenzione di Scorpius.

“Hey! Ma quello non è Albus?” chiese il ragazzo indicando un puntino nel cielo.

“E cosa diavolo sta facendo da solo al campo di Quidditch? Questa volta non la passerà liscia!”

Suo padre cominciò a correre verso il campo e Scorpius lo seguì, appena arrivarono all'interno del campo videro Harry Potter che diceva ad Albus di scendere.

Albus atterrò vicino a suo padre e sorrise entusiasta quando vide arrivare il suo amico.

“Scorpius! Scorpius! Hai visto? Sono atterrato senza cadere!”

L'altro sorrise e corse verso di lui per poi dargli un cinque.

“Ben fatto, Al!”



Angolo dell'Autrice:
Salve a tutti! (se ci siete ancora)
sono una pessima persona lo so, non aggiorno la storia da diecimila anni ma come avevo, penso, precedentemente detto sono andata in vacanza e in più devo studiare per un esame universitario. In ogni caso sono tornata con il settimo capitolo e niente... Fatemi sapere che cosa ne pensate, se vi va, con una recensione!
ChiaraColfer 

 

  
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