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Autore: garakame    21/09/2017    9 recensioni
I soldati in caserma non avevano accettato subito l'arrivo del nuovo comandante. I motivi erano più che seri. In primo luogo era un nobile, non volevano essere comandati da una persona di grado sociale diverso; era già capitato e non si erano trovati per niente bene.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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una nuova vita cap 5

 Cap 5

André e sua madre si erano di nuovo seduti sulla sabbia. Il tramonto stava colorando nei suoi colori caldi il cielo, il mare, la sabbia. C'era una calma incredibile in quel posto. La donna guardò il viso triste del figlio, prese il viso tra le mani avvicinando la fronte alla sua. "E' ora che tu vada, è stato bello rivederti, tesoro mio. Mi mancherai." André sentì sulla sua guancia il bacio dolce di sua madre. Poi più nulla.

 Oscar si era addormentata, teneva una mano su quella di André, la schiena era appoggiata alla sedia, la testa inclinata a destra. Sentì un ticchettio provenire dalla finestra, il rumore della pioggia la svegliò. Fuori era ancora buio, nuvole nere di tempesta si erano addensate per rilasciare lacrime di pioggia.

Oscar si stropicciò gli occhi, stiracchiò le braccia, si alzò in piedi. Andò verso la finestra, guardò fuori. La pioggia scendeva forte, creava rigagnoli lungo il viale principale. La fontana già piena di acqua, straripava. "Sta piovendo forte." Oscar aveva solo immaginato quelle parole, non le aveva dette ad alta voce. Si girò di scatto. André era sveglio, la guardava. "Ti sei svegliato." Sussurrò, inghiottì, si sentiva la bocca secca, gli occhi sbarrati. Non riuscì a dire altro. Si avvicinò al letto, gli prese la mano. André strinse quella di Oscar nella sua. Si accorse che Oscar stava piangendo, grosse lacrime bagnavano il lenzuolo. "Non piangere, ti prego, Ora sono qui, non me ne andrò più." Oscar si asciugò le lacrime, deglutì, assentì con la testa. Ora si era seduta sul letto. André le teneva la mano, come se non volesse farla scappare. Non riusciva a dire niente, era solo molto felice che si fosse risvegliato. "Oscar, quando mi sarò ripreso del tutto, vorrei tornare nella casa in Normandia, vorrei rivedere il mare." Oscar fu stupita dalla strana richiesta, avrebbe chiesto al medico il permesso di portarlo fino al mare. "Va bene, e io verrò con te. Ho bisogno anche io di un po' di riposo. "Grazie Oscar." L'uomo le sorrise, chiuse gli occhi e si riaddormentò.

Il giorno dopo il cielo era carico di nubi grigie che riversava sulla terra grosse gocce di pioggia, il vento piegava i rami degli alberi fino quasi a spezzarli. La brutta giornata faceva da contrasto con la gioia all'interno del Palazzo. Ora che André finalmente si era svegliato.

Quella mattina Oscar tornò in caserma, di malavoglia. Avrebbe voluto stare con André, parlargli, ma il dovere come al solito aveva preso il sopravvento. Dopo essersi asciugata andò direttamente nelle camerate. I soldati quando la videro sulla soglia, si alzarono subito in piedi, aspettandosi il peggio. "Si è svegliato questa mattina, è salvo." Il sorriso incurvò le labbra della donna, vedendo la gioia dei soldati. "Quando tornerà?" Le chiese Alain avvicinandosi. "Penso tra due settimane, ma devo prima sentire il parere del medico. L'uomo si girò verso i compagni "Ragazzi, 'sta sera si fa baldoria. Dobbiamo festeggiare la guarigione di André" Oscar uscì dalla stanza, lasciandosi alle spalle ovazioni di gioia.

 Il sole era caldo, sulla spiaggia dalla sabbia fine, un uomo guardava il cielo azzurro e il mare verde. Si godeva gli ultimi giorni di una vacanza tranquilla. Sentire il sole scaldare la pelle, il suono ritmico delle onde. Gli ricordava il posto che aveva sognato, ma era stato davvero un sogno? C'erano tanta pace e tranquillità. Si sdraiò sulla sabbia calda. Girò la testa a sinistra, intravide da lontano una figura. Si mise la mano sulla fronte per vedere meglio. La donna bionda stava passeggiando sulla riva, i capelli mossi dalla lieve brezza. Le ricordò sua madre. Oscar era riuscita a portarlo in Normandia, erano anni che non andavano lì assieme. Il medico non aveva fatto problemi, aveva detto che un cambiamento d'aria avrebbe giovato alla salute del ferito. Aveva ragione. Oscar si era stupita nel vedere rifiorire André. Il viso abbronzato, la voglia di camminare e scherzare. Si era ripreso bene. La donna aveva fatto di testa sua, come sempre. Era stato difficile ottenere un permesso per concedersi questa vacanza. Suo padre era furente, non concepiva questa mancanza di disciplina, lasciare il lavoro per andarsi a divertire. Lei era stata irremovibile. Doveva ammettere che questo periodo di riposo aveva giovato anche a lei. Il viso era più rilassato, le occhiaie erano sparite, sul naso erano comparse le efelidi, la voglia di mangiare era tornata.

Oscar andò a sedersi vicino all'amico. "Non stai prendendo troppo sole?" "No, mi piace. Tu piuttosto, stai attenta che sei molto bianca" Oscar sorrise. "Ti va di fare il bagno?" André la guardò. Ma non le rispose subito. "Ho un po' paura dell'acqua." "Tranquillo, se vai giù ti ripesco io." André rise, "Se non ci fossi stata tu sarei morto." Disse serio. Oscar rimase un momento zitta, non osando chiedere. "Vuoi chiedermi cosa ho visto dopo che sono…" Oscar assentì. "C'era un posto bello come questo, calma, silenzio. C'era anche mia madre." La donna gli mise una mano sul braccio. "Era come me la ricordavo da piccolo." Sorrise al pensiero, "Mi ha detto che non potevo stare con lei, perché c'era una persona che mi voleva accanto." André guardò Oscar, lei si sentì arrossire, sospirò, ma invece di distogliere lo sguardo girò la testa per sostenere quello dell'uomo. "E' vero, mi sono sentita persa, quando ho sentito che non respiravi. Quando le mie labbra hanno toccato le tue, ma erano gelide. Quando tu non ti risvegliavi." Andrè le prese la mano, baciò il palmo. "Se sono qui, lo devo a te." André avvicinò il viso a quello di Oscar, gli diede un bacio sulla guancia. Un gesto delicato, un bacio lieve. Oscar lo guardò, una luce di gioia negli occhi. Si fece più vicina, André le mise un braccio intorno alle spalle, lei gli si appoggiò al petto. Voltò il viso per guardarlo, vicino sempre più vicino. Oscar chiuse gli occhi ed aspettò. André, stupito guardò il suo viso e poi sorrise. Il bacio fu dolce, ma profondo, le labbra morbide e calde di André dischiudevano quelle di Oscar. Non sono come quella notte, fredde prive di vita. André si sdraiò sulla sabbia, portandosela sopra di se. Continuò a baciarla, a stringerla forte. E' qui che voglio stare, tra le braccia dell'uomo che mi ama e che amo. Pensò Oscar. Oscar guardò André gli occhi lucidi, di gioia. Non riuscirono a parlare, le parole sarebbero risultate superflue, per due anime che fin da bambini si capivano con un solo sguardo. Abbracciati sulla sabbia, Oscar si strinse ad André, capì finalmente cosa significava amare qualcuno, dare e ricevere amore. Non era troppo tardi, non era mai troppo tardi per amare.

Fine      

Ho scritto questo racconto veramente una vita fa, vi prego di perdonare gli errori se ci sono e la semplicità del racconto, ringrazio bradamante per aver voluto prendere spunto dalla mia storia.

  ^_^ Vi è piaciuta? Fatemi sapere.

   
 
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