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Autore: Soul Mancini    02/10/2017    4 recensioni
[Storia momentaneamente sospesa.]
Hoginery, anime in armeno.
Quante anime avete incontrato durante il tour della vostra vita? Eppure con alcune ci si sente immediatamente a casa, ci si avvicina e ci si conosce inevitabilmente. Ci si scontra anche, perché le anime sono tutte diverse e non possono essere sempre d'accordo.
E allora che importanza ha far parte di una famosa metal band losangelina?
DAL TESTO:
«Serj e John stavano intrattenendo una conversazione con una ragazza dai capelli castano chiaro legati in una crocchia.
Un'altra, quasi identica a lei ma leggermente più bassa e più formosa, girovagava per la stanza come una trottola, aggirando i divanetti disseminati sul pavimento con un vassoio di polistirolo in mano.»
Piccole note sulla storia:
- In ogni capitolo troverete una colonna sonora; potrà trattarsi di una canzone dei SOAD o dei progetti paralleli dei componenti.
- Nella storia appariranno alcuni membri di un'altra band, ovvero i Dub Inc, gruppo reggae francese. Non considero comunque questa storia una multiband perché i Dub Inc non saranno protagonisti e appariranno solo in alcuni capitoli. Comunque potrete trovare anche delle loro canzoni nei capitoli.
- Cambierò spesso POV all'interno dei capitoli, ovviamente specificandolo.
Buona lettura :3
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

The line I choose


Scars On Broadway - They Say



♫ Serj ♫


Canticchiando, aggiunsi un po' di sale nella padella e cominciai a muoverla in maniera circolare.

Cucinare mi piaceva, ma non avevo quasi mai il tempo per dedicarmi a quell'attività. Quando ne avevo la possibilità, però, non perdevo mai l'occasione di preparare il pranzo alla mia adorata Angela.

Serj, che fai? Vuoi aiuto?” domandò improvvisamente lei, facendo il suo ingresso in cucina e annusando l'aria con attenzione per cercare di cogliere ogni ingrediente da me utilizzato.

No no, tranquilla! Mi fai sempre da cuoca, per una volta lascia fare a me! Hai finito in giardino?” la tranquillizzai, dandole una rapida occhiata.

I suoi capelli erano leggermente scompigliati dal vento e il viso non aveva traccia di trucco; indossava una leggera e consunta felpa azzurra e dei pantaloni sportivi grigio scuro. Nella sua semplicità, era talmente bella che mi veniva voglia di mollare i fornelli e stringerla tra le mie braccia.

Angela si sedette su una sedia, poggiò un gomito sul piano del tavolo e cominciò a osservare con attenzione ogni mio movimento. “Ha ricominciato a piovere. Non ho potuto finire nemmeno di sistemare le rose!” spiegò.

Proprio oggi che avevamo una giornata libera c'è questo tempaccio” commentai.

Che importa? Una casa ce l'abbiamo!” mi fece notare con il sorriso nella voce.

Mi voltai per sorriderle a mia volta, ma lei subito mi avvisò: “Attento, l'olio sta schizzando! Ti bruci!”. Si mise subito in piedi e mi raggiunse.

Ah, già! Potresti tagliare un'altra zucchina?” le chiesi, rendendomi conto che forse quelle affettate da me non sarebbero bastate.

Lei sospirò e prima di mettersi all'opera mi diede leggermente di gomito. “Gli uomini, tutti uguali: senza una donna non sanno nemmeno scegliere le dosi per un pasto!”

Angie, se ti prendo...”

Pensa a cucinare, che senza pranzo non mi faccio prendere!” scherzò con una risatina.

Il cuore mi batteva a mille come se lei fosse con me per la prima volta, come se non l'avessi mai avuta così vicina, come se ogni attimo passato insieme fosse sempre nuovo.

Avevo finito ciò che dovevo fare, avrei dovuto aspettare che lei finisse con le zucchine. Spensi il fornello, misi un coperchio sulla padella bollente e rimasi immobile, con gli occhi fissi su di lei. Angela se ne accorse e, sentendosi osservata, sollevò lo sguardo. “Che c'è?”

La abbracciai delicatamente da dietro, in modo che avesse il tempo di appoggiare il coltello che aveva in mano senza ferirsi. Lei poggiò la testa sulla mia spalla e io, stanco di starle lontano, la attirai ancora di più a me, lasciandole dei piccoli baci sui capelli.

Tesoro, ho le mani sporche...” protestò debolmente, cercando con lo sguardo un canovaccio.

Sciolsi la stretta e la feci roteare su se stessa, in modo da poterla guardare negli occhi. “Visto che faccio se ti prendo?”

Che paura.” Avvicinò il viso al mio per un passionale bacio. Io la strinsi nuovamente e ricambiai.

Fuori la pioggia diventava più violenta e copiosa ogni secondo di più, ma io lì avevo trovato il mio paradiso e non m'importava di tutto ciò che accadeva intorno.

Ma dopo qualche secondo, Angela si allontanò da me con una risata e riprese in mano il coltello. “Dai, altrimenti non mangeremo più! Dopo sarò tutta tua!”

Sospirai e le passai le dita tra i capelli per l'ultima volta prima di rimettermi al lavoro, mentre il desiderio si faceva strada in me; ma in quel momento la vibrazione del mio cellulare, che avevo abbandonato sul tavolo, mi distrasse.

Presi in mano l'apparecchio e constatai che si trattava del mio bassista.

Shavo, ma anche durante le ferie?” risposi svogliatamente.

Ehi fratello, se stavi facendo qualcosa di importante avresti potuto ignorarmi!” esordì lui in tono allegro e malizioso.

Coglione.”

Comunque, dato che mi hai risposto ne approfitto per comunicarti che ce la stiamo facendo, praticamente i Souls sono quasi garantiti!”

Cioè?”

Oggi ho parlato con Ellie; lei e Jo hanno capito che non possono perdersi questa occasione, ma hanno due problemi. Il primo è la mamma delle gemelle: a quanto pare è iperprotettiva e non si fida tanto di noi. L'altro è Jacob, che non vuole partire se non con i suoi soldi.”

Sbuffai. “Daron gli ha già pagato tutto. A tutti in realtà, non solo a lui.”

Eh? Ma che problemi ha? Non è nemmeno detto che riescano a partire!” sbottò Shavo incredulo.

Ha detto che non gli interessa; almeno i ragazzi non si dovranno porre quel problema.”

Che coglione! Poi lo chiamo! Comunque, rimane il problema della mamma: che si fa?”

Non ne ho idea, ma noi non possiamo fare granché, non credi? Le ragazze sono abbastanza grandi per vedersela da sole.”

Però mi dispiace che ci siano queste discussioni con i loro famigliari, dovrebbe essere vista come una bella cosa...”

Sorrisi, seppur consapevole che il mio interlocutore non mi potesse vedere. “Sei sempre il solito! Parlo io con Ellie e cerco di rassicurarla un po', tranquillo.”

Perfetto! Adesso chiamo Malakian, buon pranzo e buona Angela!”

Buon pranzo anche a te, sempre che tu abbia voglia di prepararlo!” lo salutai.

Ce l'avete fatta? Porterete i Souls con voi?” volle subito sapere la mia ragazza, che intanto si era messa ai fornelli al posto mio.

Probabilmente sì. Ehi, ma non è giusto, dovevo cucinare io!” protestai.

Va bene, posso almeno apparecchiare la tavola? Comunque, sono contentissima per voi! La prossima volta che hanno una data voglio venire anch'io a sentirli!” affermò cedendomi il posto e precipitandosi a cercare la tovaglia in un cassetto.

Rimasi in silenzio, immerso nei miei pensieri.

Era incredibile che una madre non riuscisse a lasciare le proprie figlie libere nonostante la loro età, ma era anche comprensibile si preoccupasse: noi eravamo comunque degli sconosciuti per lei.

Qualunque sarebbe stato il risvolto di questo mini-tour, mi sarei assicurato che tutti e quattro i Souls fossero sempre al sicuro. Per quanto adulti e responsabili potessero essere, non avrei mai permesso che capitasse loro qualcosa.



♫ Daron ♫


Ero comodamente stravaccato sul mio divano nuovo, di pelle bianca. Non so cosa mi avesse convinto a comprare i mobili nuovi e soprattutto di colori chiari, ma all'improvviso mi era venuta voglia di una ventata d'aria fresca e avevo buttato via quasi tutto il vecchio arredamento – che, per intenderci, stava lentamente cadendo a pezzi.

Quel giorno avevo voglia di guardare un po' di hockey, ma avevo trovato solo una partita tra squadre poco più che principianti. Era piuttosto noiosa in realtà e non avevo nessun motivo per fare il tifo, gridando improperi irripetibili e lanciando ciabatte contro il televisore come mio solito; ma non avevo voglia di cambiare canale e probabilmente non avrei trovato nulla di mio gradimento.

Così stavo semplicemente stravaccato, alternando la partita di hockey con una a Snake sul cellulare.

All'improvviso questo prese a squillare tra le mie mani, facendomi sobbalzare; avevo una di quelle suonerie preimpostate della Samsung, e non potevo impostare la vibrazione perché spesso e volentieri appoggiavo l'apparecchio da qualche parte e non mi accorgevo delle chiamate.

Si trattava di un numero sconosciuto. Generalmente non rispondevo, ma quel giorno decisi di rischiare.

Pronto?”

Daron Vartan Malakian, io ti uccido! Si può sapere perché cazzo mi hai pagato il viaggio in Europa, quando sapevi benissimo che non posso renderti i soldi?” tuonò una voce con fare minaccioso.

Non ebbi bisogno di delucidazioni per capire di chi si trattava. Eppure ero sicuro che Jacob non avesse il mio numero; possibile che l'avesse estrapolato a uno dei miei amici per potersi rivoltare contro di me?

Fratello, come stai? Che piacere sentirti!” lo salutai con estrema calma.

E che cazzo Daron, parliamone seriamente!” sbottò lui.

Va bene, parliamone: io non ho niente da dirti, se non che non accetterei soldi da te in ogni caso” tagliai corto, stufo di ribadire il solito concetto che da giorni cercavo di spiegare ai Souls.

Ma ti sembra normale? Hai pagato per tutti! E non avevamo nemmeno dato conferma!”

Se aspettassi voi, nel 2020 saremmo ancora qui.”

E se non riuscissimo a venire?”

Sbuffai spazientito. “Ascoltami bene: io non vi sto obbligando a venire, se non ce la farete pazienza, 'fanculo! Volevo solo eliminare il limite economico, un limite che per noi non esisteva già dall'inizio. Adesso avete l'opportunità tra le mani, fatene ciò che volete!” spiegai, sperando di essere riuscito a zittirlo una volta per tutte.

Sono sconvolto” fu la sua risposta.

Io no. Ah, a hockey stanno vincendo quelli con le magliette gialle.”

Eh?”

Niente, devo farmi una canna.”

Dobbiamo parlare prima che voi partiate per il tour.”

Sono d'accordo. Domenica 8 maggio tutti a Echo Park alle dieci, pranziamo insieme e di pomeriggio venite alle prove con noi” decisi.

Hai programmato la giornata a sette persone senza farglielo sapere” commentò.

A sei, dato che tu sei il settimo e lo sai. In realtà ci saranno anche tecnici, manager, fotografo e altra gente del tour alle prove, almeno li conoscete.”

Dopo averlo salutato mi alzai, mi preparai una magica sigaretta e dopo aver fumato ripescai dalla dispensa un pacco gigante di patatine piccanti.

Il mio atto di generosità nell'offrire il viaggio ai componenti dei Souls aveva sconvolto tutti, ma soprattutto i diretti interessati. Chi non mi conosceva bene poteva vedermi come una persona attaccata ai soldi, ma la verità era che non m'importava. Quando mi andava di spendere per gli altri lo facevo e non badavo a spese. Per me era una cosa normale, non capivo dove stesse il problema.



♫ John ♫


Avevamo espressamente chiesto che Lindsay fosse presente in sala prove quella domenica. Sapevamo che adorava particolarmente alcune nostre canzoni e che la mia batteria l'avrebbe fatta impazzire; volevamo farle vivere un'esperienza pazzesca, anche se probabilmente in futuro l'avrebbe ricordata a malapena.

Per questo, quando vedemmo le gemelle raggiungerci al parco senza la piccola, Daron domandò subito: “Ma come, non avete portato il mostriciattolo?”

Johanna ci spiegò che quel giorno non avrebbe dovuto farle da baby sitter, ma in via del tutto eccezionale sarebbe andata a prenderla direttamente nel pomeriggio. La trovai una mossa astuta: durante il pranzo avremmo sicuramente parlato di argomenti seri, riguardanti il tour, e Lindsay si sarebbe di sicuro annoiata.

Vi dobbiamo dare una gran bella notizia!” annunciò Ellie, raggiante più che mai.

Quel giorno le gemelle sembravano ancora più luminose del solito, quasi non riuscivano a stare ferme tanto era il loro entusiasmo.

Io ero sempre più curioso; lanciai un'occhiata a Jacob e Noah per capire se loro già sapevano qualcosa, ma erano sorpresi quanto me.

Diteci!” le incitai con un sorriso.

Tutti puntarono lo sguardo su di loro. I loro sorrisi inondati dal sole del mattino erano davvero dolci.

Io, anche se non lo davo a vedere, ero parecchio emozionato. Supposi che avessero una bella notizia da darci: poteva essere la loro risposta definitiva?

Poteva sembrare stupido, ma mi ero talmente affezionato a quei quattro musicisti – in particolare a Ellie e Johanna – che l'idea di averli al mio fianco durante quei concerti mi rendeva davvero felice. Volevo che tutta Europa li vedesse e li amasse, volevo stringerli in un abbraccio prima e dopo ogni live, volevo far provare loro quel senso di vertigine che si impossessava di me quando migliaia di persone mi osservavano suonare.

Allora, parlo io? Sì, dai parlo io!” iniziò Johanna, posando lo sguardo su ognuno di noi. Quando arrivò a me, potei leggere l'emozione e l'impazienza nei suoi occhi. “Ormai sono passate due settimane da quando ci avete fatto la proposta e una decina di giorni da quando noi due ne abbiamo parlato con i nostri genitori. Come sapete, mamma è stata subito contraria. È stato proprio quando lei ci è andata contro che ci siamo rese conto di voler partire. In questo periodo non abbiamo discusso molto con lei, ma sentivamo sempre una sorta di tensione in casa, come se qualcosa non andasse; a volte ho sentito i miei parlare tra loro e mi sono resa conto di quanto fosse difficile per lei. E in questi giorni io e Ellie un po' di paura l'abbiamo avuta, non volevamo che tutto ci crollasse addosso. Proprio quando per te tutto sta per cominciare, gli altri cosa potrebbero dire? Che tutto sta per finire.” Johanna fece una breve pausa e tenne lo sguardo fisso su Daron, dopo aver citato una frase di They Say.

Io e Jo non ci siamo mai allontanate troppo di casa, non abbiamo mai fatto lunghi viaggi da sole, o comunque lei conosceva i nostri accompagnatori. Questa è una cosa nuova: le fa paura essere così lontana da noi” aggiunse Ellie.

Mamma ha avuto tempo per pensare, per capire, per rendersi conto. E il tempo leviga, si sa. Ieri ha parlato con noi: ci ha detto che non siamo stupide, siamo perfettamente in grado di scegliere la compagnia adatta a noi. Abbiamo ventun anni e non abbiamo bisogno di un baby sitter, la sua ansia non può impedirci di vivere.”

Inoltre ha detto che con Noah e Jacob siamo in buone mani. Certo, sicuramente l'ha detto perché non conosce bene Jacbb...” aggiunse la sorella con ironia.

Quindi?” domandò Shavo, gli occhi che già brillavano.

Il nostro è un sì: se Jake e Noah vogliono, noi partiamo!” concluse Ellie gettando le braccia al cielo con fare trionfante.

Il mio cuore perse un battito. Ce l'avevamo fatta! I Souls avrebbero aperto i nostri concerti come quel magico giorno al Troubadour, avrebbero conosciuto i Dub Inc, sarebbero stati con noi!

Tutti ci precipitammo ad abbracciarle e fu un tripudio di grida entusiaste, risate e affetto. Serj sorrideva soddisfatto, Shavo era profondamente commosso, Daron e Jacob cominciavano a immaginare cosa sarebbe potuto accadere durante il viaggio e Noah non riusciva quasi a spiccicare parola tanto era incredulo.

Io pensavo che fosse assurdo: li avevamo conosciuti solo sei mesi prima e a settembre avremmo avuto un tour insieme.



♫ Shavo ♫


I piedini di Lindsay non arrivavano bene ai pedali della cassa e del charleston, ma non importava.

John le aveva insegnato come tenere le bacchette e lei le impugnava in tutt'altro modo, ma non importava.

Da quando aveva preso posto sul seggiolino non aveva fatto nulla di sensato, ma non importava.

Una cosa era certa: sarebbe stata un'impresa portarla via dalla batteria. Non badava a coloro che la circondavano, non sapeva di star suonando uno strumento di valore, non si rendeva conto di trovarsi davanti a uno dei batteristi migliori che conoscessi. Se la stava spassando in una maniera assoluta, aveva tra le mani il giocattolo più bello mai visto.

Jo, ma non aveva mai provato neanche la tua?” s'informò John mentre osservava con interesse la piccola.

Non la porto mai a casa mia” spiegò lei. “Lindy, non pestare così forte, altrimenti si rovina!” la rimproverò poi.

Lasciale fare ciò che vuole” ribatté il batterista con un'alzata di spalle.

Io, completamente in brodo di giuggiole, mi occupavo di scattare le foto per immortalare quel momento stupendo.

Piccoletta, tra poco dovrai rendere la batteria a John: stiamo preparando una sorpresa per te!” strillò Daron, accordando la sua chitarra in un modo che solo lui riusciva a comprendere.

Lei sollevò gli occhi dai tamburi. “Sorpresa?”

Vedrai un concerto molto speciale, fatto apposta per te!” confermò lui.

Lei non rispose e riprese come se niente fosse a suonare il rullante.

Dietro di noi sentivo gli altri parlare tra loro.

Shavo, tu non prendi il basso?” mi apostrofò John.

Abbassai il cellulare. “Ah già, devo suonare anch'io! Vado!”

Qualche minuto dopo la sorpresa per Lindsay era pronta. Johanna la convinse a cedere il posto a John.

La bambina allora, in piedi tra le due sorelle, tese le orecchie per cercare di carpire qualsiasi indizio della sua sorpresa. Bene, ero proprio soddisfatto del mio pubblico.

E la vidi letteralmente impazzire quando sentì il riff iniziale di They Say. Cominciò a gridare, saltellare da tutte le parti, avvicinarsi a noi e cantare tutta la canzone a memoria.

Johanna, Ellie e gli altri non furono da meno: riuscirono addirittura a trascinare Serj in mezzo al loro festoso casino, mentre cantavano e gridavano.

Questa è per augurarvi buon tour e per festeggiare!” esclamò Ellie mentre Jacob trascinava lei e Johanna in un folle girotondo.

Grandi Souls!” gridò il rosso.

E andremo anche dai Dub Inc!” si rese improvvisamente contro Johanna, liberandosi dalla stretta del ragazzo e buttandosi quasi addosso a Noah.

Concludemmo la canzone, Lindsay saltò in braccio a Daron senza smettere di strillare per la gioia e Beno, giungendo dall'angolino della stanza, pose fine a quella raccapricciante ed epica scenetta: “Bene; adesso, cari SOAD, vi ricordo che dopodomani avete la prima data statunitense, quindi evitiamo una figura di merda e via alle prove generali!”



♪ ♪ ♪



Ciaooooo *-*

Vi starete chiedendo: perché due canzoni di seguito degli Scars?

Semplice: perché sì XD

Perché ci stava bene, ma soprattutto avevo già in mente che i ragazzi l'avrebbero suonata a Lindsay quando lei si sarebbe ritrovata in sala prove con loro ^^ ecco, ho trovato il momento adatto in cui inserirla!

Stavolta con i pov ho voluto pasticciare: mi è saltato in mente che sarebbe stato carino radunare tutti e quattro i componenti dei SOAD in un capitolo, ed ecco il risultato! ;)

Altra cosa: se finora la storia è stata incentrata sulla conoscenza, la fiducia e questa grande novità del tour, dai prossimi capitoli si cambia! Vedrete sviluppi tra i personaggi, li conosceremo un po' meglio, ci saranno novità e... sì, racconterò anche qualcosa del tour, perché mi piace vedere i System alle prese con live, fans e quant'altro!!!

Allora, che ne pensate? Vi è piaciuta la scena con Angela? Siete contenti che i problemi siano stati superati? Io un sacco, chissà come andrà questo viaggio :P

Sono qui anche per raccontarvi una cosa curiosa e preoccupante che mi è successa la scorsa settimana, che riguarda proprio questa storia! Alloooora, in pratica mi è capitato di sognare i miei personaggi: Jake, Jo, Ellie e Noah! Era come se stessi decidendo le scene per un capitolo, ma allo stesso tempo ero all'interno delle scene, mi immedesimavo nelle persone che in quel momento avevano il pov. Sono stata Ellie e poi Jo (sono stata anche in compagnia del mio adorato Jacob *-*)... e non so, la cosa mi inquieta un po'. Non mi era mai capitato di sognare una delle mie storie, mi sento un po' fuori di testa perché queste persone non esistono nella realtà, è tutto frutto della mia fantasia! Ma questo vuol dire che la storia mi prende tanto e ci penso spesso, e in effetti è così *-*

Secondo voi sono pazza???

Grazie mille ancora a coloro che continuano a supportarmi con tanto affetto e tanta costanza, siete pura forza :3

Alla prossimaaaaa!! ♥



   
 
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