Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: mystery_koopa    23/03/2018    4 recensioni
Con l'Impero Bizantino dell'VIII secolo sullo sfondo si svolgono le vicende dell'ammiraglio della flotta imperiale Konstantinos Ampatis, dei nobili della città di Bisanzio e delle province e del basileus Leone III l'Isaurico. La storia, che segue la vita dell'ammiraglio, inizia con la fine del secondo assedio arabo di Costantinopoli nel 718 e continua per alcuni altri anni successivi a questo evento, coinvolgendo i personaggi in battaglie, intrighi, cospirazioni e storie d'amore.
Dal II capitolo: "Ormai la solitudine era diventata un’abitudine che era parte integrante della sua vita quotidiana, e difficilmente avrebbe rinunciato al tempo che utilizzava per riordinare i suoi pensieri, che correvano nel tempo senza che lui se ne rendesse conto e potesse fermarli"
REVISIONE COMPLETATA
Genere: Introspettivo, Storico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Medioevo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Fenice Purpurea'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VI – PENSIERI E PAROLE

 
Tutta la folla alzò la testa, ma la balconata era ormai deserta. Leonora si precipitò con finta preoccupazione verso il marito, mandando la signorina Yael a cercare un guaritore, mentre l’anziano padre del nobile era caduto in uno stato di shock; la moglie di Thamen, invece, si era lasciata andare contro una colonna, in un misto di disperazione e sollievo. Il corpo di Heliodoros, ora coperto da un telo, era ancora disteso a terra e l’oggetto che l’aveva colpito, un blocco della muratura, era stato riposto contro la parete dell’edificio. Il guaritore arrivò e, dopo una rapida occhiata, disse che Cazaretian avrebbe avuto bisogno solamente di una benda e di molto riposo: Ambrosios, tranquillizzatosi, si sedette su una sedia portatagli dal suo segretario.
 
***
 
Konstantinos era entrato nel grande salone, deserto, trovando il basileus seduto sul trono col viso tra le mani; gli si avvicinò, salutandolo lievemente: lui alzò la testa e l’ammiraglio poté guardarlo negli occhi, gonfi di pianto come non erano mai stati da oltre vent’anni a quella parte… Konstantinos non poteva vederlo in quello stato, la sua mente era ritornata ancora a quella buia giornata d’inverno.
“So a cosa stai pensando”, esordì Leone, “ti prego, neanche io voglio ricordarlo. Ho preso il potere su quest’Impero, l’ho salvato, lo sto ricostruendo, ma ora sembro essere ritornato il ragazzo di quel tempo, con il volto rigato dal pianto e l’incertezza che domina il mio futuro; so che fu colpa mia… non me lo perdonerò mai, non posso commettere ancora quello stesso errore…”
L’ammiraglio non gli rispose, si limitò solamente a guardarlo negli occhi: tra di loro uno sguardo riempiva una distanza maggiore rispetto a mille parole.

 
***

Le onde piatte del Mediterraneo centrale colpivano lente lo scafo della piccola galea nobiliare; Chryssa, seduta sul letto della sua stanza, osservava la parete di fronte a lei con lo sguardo spento, cercando delle risposte che nessuno, fuori dalla capitale, avrebbe potuto darle. Era impaziente di arrivare a Costantinopoli, di capire come si fosse evoluta la delicata situazione e, forse, di rivedere Konstantinos: l’aveva quasi obbligato ad agire come spia per suo conto, ma alla fine quelle azioni erano utili anche a lui; l’aveva inviato nella tana del lupo, costringendolo a convivere con sua sorella, la causa dei suoi problemi. Aveva anche proposto all’ammiraglio di tornare nel suo palazzo, che era relativamente vicino a quello dei Cazaretian, ma lui aveva rifiutato: non le sembrava possibile che un uomo non volesse stare nella propria casa.

La nobildonna sentì uno scricchiolio provenire dal pavimento di legno posto a destra del proprio letto, sotto a un baule da viaggio che aveva acquistato tempo prima ma mai utilizzato; lo spostò per vedere cosa ci fosse sotto ma, muovendolo, lo fece ribaltare. Il vecchio contenitore in legno si aprì, rivelando un vecchio quaderno di pergamena; nessuna delle sue pagine presentava delle scritte, ma esso portava un’intestazione sulla copertina, una semplice sigla in greco: T.I.

 
***

Vassilis, trasportato su un carretto trainato da un cavallo, era giunto nel suo palazzo, dove era stato portato nella sua stanza per riposarsi. Tutti gli altri occupanti, compreso l’ammiraglio, che aveva raggiunto la famiglia Cazaretian, si erano ritirati nelle proprie stanze. Konstantinos, dopo aver lasciato l’amico imperatore ed essere sceso in strada, aveva scoperto l’accaduto: pensava di sapere chi si fosse celato sulla balconata, ma non aveva nessun modo per dimostrarlo. Il Sole dell’estate mediterranea, in fase calante, splendeva fuori dalla finestra orientata verso ovest, coprendo alcuni edifici con un leggero manto arancione: tra essi c’era anche il suo palazzo, quello dov’era nato e dove aveva vissuto finché non si era iscritto all’accademia militare, per non ritornarci più a causa dei ricordi dolorosi che esso gli provocava. Non l’aveva abbandonato, pagava ogni mese una famiglia popolare perché se ne prendesse cura, ma non ci entrava da vent’anni; ricordò quando ci era entrato con lei per la prima volta: erano completamente soli, le stanze del pianterreno erano buie e una candela illuminava il loro cammino. L’ammiraglio si stese sul letto, addormentandosi all’istante con il volto rigato dalle lacrime; il suo sonno fu tormentato, ancor più di com'era sempre stato, ogni giorno.
 
***
 
Il basileus, avendo saputo dell’agguato ai danni di Cazaretian e dell’omicidio di Thamen, aveva immediatamente preso il controllo dell’indagine, nominando come responsabile di quest’ultima un suo stretto collaboratore. Non aveva avuto tempo di ripensare a ciò che lui e Konstantinos si erano detti: sapeva che, nonostante la sua colpa fosse evidente, l’ammiraglio l’aveva perdonato, ma il suo problema sarebbe stato perdonare se stesso. Lui aveva una moglie e una famiglia, mentre il suo amico, quel giorno, aveva perso ogni speranza verso il futuro; aveva reimparato a fidarsi delle persone solo dopo molti anni, ma i suoi pensieri erano praticamente impenetrabili.
 
***

L’ammiraglio si svegliò molto presto dal suo sonno tormentato, quando l’alba stava avvolgendo da poco il cielo e la città. Si tolse l’abito da notte, indossando una leggera camicia e un paio di pantaloni di lino e lavandosi la faccia nella tinozza d’acqua, cercando di togliersi la spossatezza di dosso. Si diresse poi verso la porta, tirandola a sé per aprirla, ma essa era bloccata, chiusa dall’esterno con un lucchetto che si intravedeva dalla fessura dello stipite.
Konstantinos non si trovava rinchiuso in una stanza contro la sua volontà da quel famigerato giorno, quando non aveva far potuto nulla per difendere ciò che per lui era più caro: ma questa volta non si sarebbe arreso. Uscì dalla finestra, come aveva fatto alcuni giorni prima, e, grazie alle pietre sconnesse del muro, riuscì a raggiungere il livello del terreno; percorse il perimetro dell’edificio, arrivando fino alla facciata.

Guardò all’interno del palazzo dalla finestra della sala da pranzo, rimanendo senza parole: Leonora stava discutendo animatamente con un uomo che indossava abiti di indubbia fattura araba. L’ammiraglio non si sarebbe mai aspettato che ella potesse arrivare a tanto: era di sicuro una donna meschina e dedita solamente alla vedetta e al proprio interesse, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe potuta arrivare a tradire la sua stessa patria… Konstantinos decise di ascoltare la conversazione, ma senza entrare nella stanza: la nobile doveva essere convinta di essersi assicurata la segretezza di quel colloquio.
Leonora, visibilmente agitata, prese la parola, lanciando velate minace al suo interlocutore. Egli, tuttavia, non sembrava risentirne affatto; continuava infatti a risponderle vagamente, facendola innervosire maggiormente: la sorella di Chryssa si era alzata, intimando l’arabo e dicendogli che senza di lei il suo piano di conquista sarebbe stato irrealizzabile. Ma lui, ancora una volta, la ignorò completamente, uscendo dalla stanza e avviandosi verso il portone principale. L’ammiraglio tornò velocemente nella sua stanza, arrampicandosi sul muro e sdraiandosi a letto, fingendo di dormire. Poco dopo sentì la chiave rigirarsi nella toppa e, passati alcuni minuti, scese per fare colazione, scoprendo che nessun altro degli abitanti del palazzo si era accorto dell’accaduto. Ancora una volta, l’esito della missione dipendeva da lui; quanto sperava nell’arrivo di Chryssa…

 
***

La nobile siciliana prese il quaderno, lo ripose nella cassa da viaggio che utilizzava maggiormente e si sedette di fronte alla specchiera, guardando il suo viso illuminato da una lampada: in esso risaltavano i suoi occhi, azzurri e freddi come i ghiacci del Nord che aveva visto in passato, che si stagliavano come diamanti sul suo volto. Non aveva mai conosciuto nessun altro con quegli occhi, neanche sul continente, ma ne era quasi orgogliosa: si sentiva sì diversa, ma speciale; ciononostante nessuno ne era mai rimasto colpito. Ormai, alla soglia dei quarant’anni, Chryssa pensava che avrebbe trascorso la restante parte della sua vita da zitella, gestendo una tenuta persa nella campagna italica; questo, tuttavia, solo se sua sorella non avrebbe distrutto la reputazione della sua famiglia che, accusata di tradimento, sarebbe stata privata di ogni bene ed esiliata dall’Impero. Era per questa ragione che si stava recando a Costantinopoli, anche se, tutto sommato, non le sarebbe dispiaciuto rivedere il misterioso ammiraglio dall’ignoto passato la cui presenza tanto le aveva trasmesso nel loro unico incontro.
 

 



SPAZIO AUTORE:
Spero che abbiate colto la citazione del titolo, l'ho trovata molto adatta a questo capitolo... so che è un po' frammentato, ma doveva raccontare molti punti di vista, compreso quello nuovo di Chryssa: ditemi che ne pensate di lei! Un saluto,
mystery_koopa
EDIT: Capitolo Revisionato.

 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: mystery_koopa