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Autore: GattyP    05/05/2018    3 recensioni
Terza fanfic della saga, con protagonisti Lily Anderson e Peter O’Neil, quest’anno alle prese con l’odiosa professoressa Umbridge… Avventure parallele a quelle di Harry e C (le cui vicende talvolta si incrociano con quelle dei nostri due personaggi, comunque nel pieno rispetto del Canon).
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 4

 

Due giorni fuori Hogwarts

 

 

Gli alunni Lily Anderson e Peter O’Neil, terzo anno, Corvonero, sono autorizzati ad allontanarsi da Hogwarts dal giorno 4 ottobre al giorno 5 ottobre per motivi familiari. Firmato: Severus Piton

Ero esterrefatto. Come era riuscita Lily ad ottenere l’autorizzazione da suo padre per permetterci di lasciare Hogwarts?

- Mi devi spiegare come hai fatto, Lily - le dissi - Come sei riuscita ad ottenere il permesso da tuo padre?

Che il professor Piton ci autorizzasse a lasciare la scuola e a pernottare addirittura fuori, mi sembrava più che irreale. Non mi sarei mai aspettato un colpo di scena del genere! Come era riuscita Lily ad ottenerlo? Aveva forse falsificato la firma?

- Beh, mi ha aiutato Cain - mi spiegò Lily - che ha inviato un gufo ai suoi genitori. Da tempo mio padre cerca di entrare in possesso di un importante libro di pozioni, sulle virtù curative della Pietra di Luna, scritto da un astruso mago del Seicento, di cui esiste una copia nella Biblioteca di MacDonald Castle… Tu sai che lui non può andare lì di persona per via di un potentissimo incantesimo escludente che il padre di zia Mary ha fatto contro di lui… Mia zia glielo avrebbe duplicato, ma la biblioteca è proprietà di tutti i MacDonald, e quindi zia Mary non può, senza l’accordo di tutti, fare quella operazione… Cain però ha insistito con suo padre, alludendo alla possibilità che ciò abbia un benefico influsso sulla sua media in Pozioni (cosa di cui dubito, dato che non è la sua materia preferita). Quindi ora tutti sono d’accordo e zia Mary, prima di partire per la Transilvania (ha dei problemi con i possedimenti di famiglia in quella regione… la solita rivolta dei vampiri, se non ho capito male) ha preparato la copia… e io mi sono offerta di andare a prenderla, piuttosto che farla portare da uno degli elfi (naturalmente trasfigurato)… sai, fanno una grande confusione quando devono vagare nel mondo babbano… infatti il libro non può essere trasfigurato, smaterializzato o teletrasportato per un potente incantesimo di limitazione fatto secoli fa sull’intera biblioteca… si può solo spostare fisicamente la copia senza passaporte o altri orpelli magici, pena la distruzione della copia stessa… Al ritorno quindi dobbiamo prendere i normali mezzi di locomozione babbani.  A mio padre  poi ho detto che sarei andata volentieri per vedere Aileen e i vari animaletti… ma anche che non me la sentivo di andare da sola… Non so se mio padre abbia creduto a tutto… secondo me, pensa che sia una scusa per passare un po’ di tempo con te… ma di te, in fondo si fida e, in fondo gli sei simpatico, e sa che non attenterai “alla mia virtù” - e qui sorrise maliziosa- … e sicuramente teme di più farmi andare da sola… inoltre desidera troppo quel libro… che completerebbe un suo saggio sulla Pietra di Luna che vuole pubblicare…  Così  ha acconsentito!

Non avrei mai immaginato il padre di Lily che mi considerasse “in fondo” simpatico. Ma mi stupiva soprattutto che mi avesse concesso di rimanere fuori per due giorni con la sua adorata figlioletta. Che mi avesse fatto qualche fattura oscura per impedirmi di avvicinarmi a lei?

- Sei geniale, Lily - le dissi - Questo non me lo sarei mai aspettato!

Il sabato dopo quindi, fatto vedere il permesso ad un sospettosissimo Gazza, uscimmo, nella prima mattinata, dopo colazione, per andare nel castello dei MacDonald. Non ci fu nessun problema nel viaggio di andata: giungemmo tranquillamente all’ufficio postale, dove, con una passaporta, passammo velocemente a casa della signora Scott, a Milton. Qui ci aspettava Sskarr che, efficiente come sempre, ci portò subito al Castello. Qui trovammo, gentilissime e pronte ad accoglierci, la cugina di Mary, Judith MacDonald, con la figlia, Aileen Montague, di dieci anni, che subito si buttò tra le braccia di Lily. Le due si volevano molto bene, si vedeva benissimo. Poi Judith MacDonald  mi salutò cordialmente (mi aveva visto l’anno precedente) e mi chiese se andava tutto bene ad Hogwarts.

- Sì, certo - dissi - Siamo venuti a prendere un libro per il prof. Piton e a consultare la biblioteca…

- Sì, Judith - disse Lily - Zia Mary mi ha dato il permesso, se tu sei d’accordo… dovremmo controllare alcuni  testi per una ricerca che dobbiamo fare…

- Certo, Lily. Puoi consultare tutte le opere che vuoi, lo sai - disse Judith MacDonald.

La piccola Aileen aveva fatto la faccia contrariata.

- Ma questo più tardi! - disse Lily - Ora devo fare una bella chiacchierata con Aileen. Mi fai vedere i tuoi ragnetti?

Oh, mio Dio. Il cugino raccoglieva serpenti (chiusi opportunamente, per fortuna, in gabbie magiche)… decisamente inquietanti. La piccola “collezionava” ragni…  C’era da preoccuparsi?

Passammo il resto della giornata con Aileen che il sabato non aveva scuola e stava tutta sola nel castello, in compagnia degli adulti o degli elfi che, per quanto fossero gentili, non erano proprio una grande compagnia (desideravano solo lavorare). Passammo pertanto la mattinata girando con Aileen nelle sale del Castello e visitando  tutti gli animali (effettivamente aveva una bella “collezione” di ragni e scorpioni, di tutte le dimensioni e pericolosità…), compresi i Thestrall, che naturalmente (per fortuna) non riuscivamo a vedere.

A pranzo mangiammo con Aileen e i suoi genitori. Poi, nel pomeriggio, quando non c’era più la piccola (che era uscita con i genitori), ci recammo finalmente in biblioteca, dove potemmo finalmente studiare il De obscuris portalibus.

Come avevo già visto l’anno precedente, la biblioteca era organizzata intorno ad un pozzo centrale ottogonale, che si alzava, dal piano terra, fino al sesto piano; varie stanze, ognuna delle quali piena di libri (magici o babbani), si affacciavano sul cortiletto centrale. Il libro si trovava  al quarto piano, nella sezione contenente i “lavori di famiglia” dei MacDonald: vi si accedeva attraversano un grande quadro, che rappresentava la biblioteca stessa, pronunciando la formula Aperio. Scavalcata la cornice, ci dirigemmo verso una scaffalatura in basso.

- Qui ho visto la traduzione del libro di Pittus, ma non l’ho ancora letto - mi disse Lily.

Subito lo prendemmo. Il De obscuris portalibus, tradotto in inglese da Lucius MacDonald, nonno di Mary, era una vera miniera di informazioni: spiegava che esisteva una rete di portali, che conducono ad un luogo misterioso, appunto Inferorum Silva.  I portali erano stati costruiti per permettere, come aveva detto Silente, l’arrivo di maghi britannici ed europei in un’ampia vallata coperta di foreste, circondata da montagne inaccessibili, al cui centro si trovava una collina, che aveva, sulla sommità, “il palazzo”, una piccola costruzione circondata da decine di portali, grazie al quale i vari maghi giungevano. Il tutto era stato costruito dal mio antenato psicopatico, Abraxas Onellius, per la “caccia al babbano”, attività “esecrabile ma molto diffusa nei secoli passati”, come diceva Pittus.

Il libro quindi confermava completamente il discorso del Preside. Presentava inoltre un lungo elenco delle località in cui si trovavano i portali, con parecchi nomi inglesi, tra cui c’era anche Hogwarts, e parecchie località europee, dalla Spagna alla Russia. Naturalmente mancavano del tutto le informazioni più recenti (distruzione dei portali, chiusura degli altri), né venivano date informazioni, se non generiche (ogni portale viene oltrepassato da un mago con una formula magica oppure per diritto di sanguine, cioè, avevamo capito, perché discendente del creatore del portale) su come attraversare i singoli portali, né veniva spiegato come individuare quello nascosto ad Hogwarts, che il preside Dippet aveva ben dissimulato. Conveniva aspettare gennaio e ragionare sulle informazioni che mi avrebbe fornito quell’insegnate a Durmstrang? Ce ne andammo, pertanto, nelle nostre camere: io ero sollevato (nessuna avventura rischiosa per l’immediato!), Lily un po’ delusa… dovevo rilassarla! Ci rifugiammo nella camera di Lily… Era sempre piena di foto e pupazzetti, ma questa volta, sul comodino, c’era una nostra foto insieme, che avevamo fatto l’anno precedente ad Hogwarts. Cominciammo a limonare (solo un pochino)… finalmente un po’ di “relax”. Ma, poco dopo, sentimmo bussare alla porta. Era Aileen con grandi novità: - Lily! Peter! Ho un nuovo scorpione! Andiamo a cercargli una bella gabbia?

Così abbandonammo la piacevole occupazione e ci dedicammo ad un’altra, completamente diversa. Appena sistemato lo scorpione, era ora di cena, che facemmo insieme ai familiari di Aileen e agli altri membri del “clan” che, nel frattempo, ci avevano raggiunti: Katye MacDonald  (la sorella di Mary), Grog (il marito) e Sybille (la bimbetta, che, dall’anno precedente era cresciuta e si divertiva a rincorrere gli elfi). Infine, dopo aver giocato un po’ con la piccola Sybille, andammo a dormire nelle nostre camere (ognuno nella sua, naturalmente!). Il giorno dopo saremmo dovuti tornare ad Hogwarts con il libro, che aveva già preparato Judith, … e con i normali mezzi babbani (autobus di linea e, nell’ultimo tratto, a piedi). Non era infatti possibile utilizzare passaporte per non danneggiare l’integrità della copia… e se avessimo portato al prof. Piton una copia danneggiata, non so cosa mi avrebbe fatto…

 

_________________________________________

 

Per Ordine dell’Inquisitore Supremo di Hogwarts

Tutte le organizzazioni, società, squadre, gruppi e circoli di studenti sono sciolti a partire da questo momento. Per organizzazione, società, squadra, gruppo o circolo si intendo l’incontro regolare di tre o più studenti. L’autorizzazione alla ricostituzione può essere richiesta all’Inquisitore Supremo (professoressa Umbridge). Nessuna organizzazione, società, squadra, gruppo o circolo può esistere senza previa conoscenza e approvazione dell’Inquisitore Supremo. Qualsiasi studente che costituisca, o appartenga, a un’organizzazione, società, squadra, gruppo o circolo che non siano stati approvati dall’Inquisitore Supremo sarà espulso.

Quanto sopra ai sensi del Decreto Didattico Numero Ventiquattro.

Hogwarts, 7 ottobre 1995                                      Dolores Jane Umbridge, Inquisitore Supremo

 

Leggendo il Decreto Didattico n. 24, affisso in tutte le case, mi accorsi che avevo perso qualcosa: fosse stata per la “gita” a MacDonald Castle o per l’ “attività” che io e Lily facevamo, quando possibile, avevo dimenticato quanto cominciasse a diventare preoccupante l’attività ad Hogwarts della noiosa prof.ssa Umbridge, che era stata nominata “Inquisitore Supremo” qualche settimana prima, poco dopo l’inizio delle lezioni. La persona era francamente ridicola (abbigliamento soprattutto), ma il modo in cui insegnava Difesa era addirittura scandaloso; ora mi accorgevo che poteva essere anche pericolosa, molto pericolosa…

- Preoccupante, cosa dici, Lily? - le chiesi, mentre, insieme ad altri ragazzi, leggevamo il Decreto.

- Sì, lo immaginavo. Il Ministero vuole controllarci e ha mandato qui quella specie di insegnante - convenne Lily -. Penso che voglia contribuire a screditare Harry Potter e il prof. Silente.

- Screditare? - dissi, frastornato. Sì, è vero, ero rimasto un po’ fuori dagli ultimi avvenimenti, ma bisogna considerare che non avevo mai letto nei mesi precedenti la Gazzetta del Profeta (che, seppi da Lily, da un pezzo conduceva una campagna diffamatoria contro Harry e il nostro Preside) ed ero stato occupato ad analizzare i miei sentimenti, oltre naturalmente, impegnato a seguire Lily in tutti i suoi progetti di salvare il Mondo Magico. La politica inglese, da bravo irlandese, francamente non mi interessava troppo. Ma, per fortuna, avevo Lily che mi aggiornò su tutto, compresi gli ultimi sviluppi avvenuti nell’ultima uscita ad Hogsmeade.

- Ho saputo che Hermione e Hanry stanno organizzando un’associazione per allenarsi, provare gli incantesimi, per essere pronti all’azione, dato che Difesa viene portata avanti da quella specie di insegnante in modo scandaloso, quest’anno. Si sono visti, domenica scorsa, quando noi eravamo in viaggio, in un pub di Hogsmeade per accordarsi. C’erano diversi ragazzi di tutte le case… tranne le Serpi, naturalmente, che sembra parteggino apertamente per l’Inquisitore Supremo - mi disse.

- E tu come l’hai saputo? - le chiesi. In effetti nel mondo magico si sa sempre tutto di tutti, ma la notizia sarebbe dovuta rimanere segreta, pensavo, per non allarmare la Umbridge…anche se con scarsi risultati, a quanto vedevo.

- Ne parlavano, sottovoce, Marietta e Cho… e non mi sono trattenuta dal leggere la mente delle due… però non si sono accorte di niente, ho intavolato un discorso innocuo e dato un’occhiata ai loro ricordi - confessò Lily con una buffa faccia che faceva quando aveva fatto qualche marachella…

- Delle volte mi spaventi…. Fai lo stesso con me, vero? - chiesi, un po’ preoccupato, ma anche divertito (sapevo che lo faceva abitualmente): aveva una faccia fintamente contrita, particolarmente buffa.

- Sempre, ma poi vedo che cosa vorresti fare con me… e mi allontano inorridita - mi disse, spalancando gli occhi. Oddio, stava scherzando?

- Ok, vorrà dire che d’ora in poi entro in convento e non ti do più neanche un bacetto… - continuai

- Non provarci neanche, O’Neil. Sai che conosco un sacco di fatture che mi ha insegnato mio padre e devo sperimentarle su qualcuno…

Dopo una pausa, occupata nel fare quello che avevo minacciato di non fare più, riprendemmo il discorso.

- Allora la Umbridge l’ha scoperto e ha preso le contromisure. Converrà dare una mano ai nostri amici? - dissi sottovoce a Lily.

- La stanza delle necessità? - propose.

- Beh, per noi è stata essenziale, l’anno scorso. Potrebbe esser utile anche ad Harry - concordai.

- Ma glielo diciamo direttamente? - chiesi - Si chiederebbero come facciamo a sapere che hanno intenzione di fondare un’associazione illegale e clandestina…

- Magari tramite qualcuno…- poi illuminandosi - Quell’elfo buffo, quell’elfo con tutti i cappelli in testa e i calzini ai piedi…

- Chi, Dobby? - chiesi. Era uno dei gentilissimi elfi che ci rifornivano di panini e polpette quando andavamo al Lago Nero dalla Piovra Gigante. Ci aveva colpito per il bizzarro abbigliamento e, chiestogli il motivo, aveva risposto che raccoglieva tutti i vestiti che Hermione Granger lasciava nella Casa di Grifondoro pensando di far cosa gradita agli elfi (che però trovavano sconveniente accettarli, dato che la loro più grande felicità era servire i maghi e, con i vestiti, sarebbero stati liberi). Aveva poi parlato di Harry e di come lo conoscesse bene.

- Sì. Nel caso in cui Harry gli chiedesse se conosce un posto… sicuramente ci penserebbe da solo, ma è opportuno forse metterglielo in mente…

Così, in cucina, il giorno successivo, visto Dobby, lo fermammo, gli chiedemmo i soliti cibi (che lui subito, gentilmente, ci fornì) e intavolammo il discorsetto.

- Ci hai portato tantissimo cibo, Dobby - disse Lily - e ti ringrazio. Dovremmo chiederti anche un altro piacere: domani è il compleanno di una nostra cara amica, ma non posso scendere nelle cucine. Non è che potresti darmi una torta oggi? Magari la potrei mettere nel frigorifero della Stanza delle Necessità…

- La signorina Lily conosce la Stanza delle Necessità? - chiese incuriosito l’elfo.

- Certo! - rispose Lily - Ci ha spiegato come raggiungerla, l’anno scorso, Gyngyl. Ci è stata utilissima per allenarci al combattimento. Ci serviva proprio una stanza dove provare i vari incantesimi difensivi e di attacco, senza che qualche insegnante se ne accorgesse…

- Certo, - disse il gentile elfo - porto subito una buonissima torta…

Un paio di settimane più tardi vedemmo confabulare tra loro Cho e Marietta, che si allontanarono, subito dopo cena, dalla Sala Comune di Grifondoro. Vedemmo poi allontanarsi Padma e Anthony Goldstein (i prefetti), Michael Corner e Terry Steevel e, per ultima, Luna Lovegood. Troppe assenze. Ci guardammo, avevamo avuto la stessa impressione. Ci spostammo fuori dalla Sala Comune e poi ci materializzammo nel solito stanzino delle scope contiguo alla Camera delle Necessità…. Vedemmo, da una fessura della porta, un nutrito gruppo di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso, guidati da Harry, Hermione e Ron, entrare nella Stanza… Beh, avevano trovato finalmente il locale di cui avevano bisogno.

- Missione compiuta! - dissi - Ora però ne ho un’altra…

- Quale? - chiese Lily

- Non ho mai baciato nessuna ragazza in uno stanzino delle scope…

 

___________________________________

 

Alla lezione di Pozioni successiva al nostro rientro, mentre stavo uscendo, mi sentii chiamare. Era il professor Piton.

- O’Neil. Puoi fermarsi un attimo?

Trasalii. Cosa voleva? Non avevo più visto il padre di Lily dopo la nostra uscita a MacDonald Castle… che mi volesse ringraziare per aver accompagnato la figlia a prendere il libro, pensai (illudendomi per un secondo).

- Certo, professore. Arrivo - dissi subito, staccandomi da Lily.

- Questa sera, vorrei vederti alle 6.00 nel mio studio, da solo - mi disse, gelido, solamente, sottolineando le parole “da solo”.

- Va bene, professore. Ci vediamo questa sera - dissi.

Cosa voleva? Anche Lily era perplessa.

- Quando gli ho portato il libro, mio padre mi sembrava molto strano -  mi disse - Ha intavolato discorsi strani sulla necessità di tutelare la mia sicurezza… non l’ho capito, veramente… Mi raccomando, Peter, lui non sa niente, né di anelli, né di Inferorum silva, né sa che conosco la profezia che mi riguarda… e neanche tu la sai, naturalmente… non tradirti, mi raccomando!

- Non preoccuparti, Lily - confermai - negherò tutto. Purché non usi il Veritaserum…

- No, non lo farebbe mai…  - ma poi aggiunse - …almeno per ora…

E con quest’ultima affermazione non fece altro che mettermi in corpo una grande agitazione…

 

 

 

 

 

Ci vediamo mercoledì con il quinto capitolo (Colloquio con Severus Piton). Il solito ringraziamento a Barbie_Ettelanie_91 e ad ace 95, a cui faccio anche i miei complimenti per l’attenzione nella lettura (hanno entrambi individuato una mia inesattezza nel precedente capitolo)!!!

Un abbraccio a tutti. GattyP:)

   
 
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