D.P.P.:
Deliri Pre Partum
Sono tre notti che non dormo, sono stanca, tra
dieci minuti devo andare a lavorare, ho mal di testa e mi fanno di nuovo male
gli occhi. E questo capitolo è molto meh.
Perdonatemi se ci saranno degli errori, ci
rivediamo nelle recensioni!
Maki
Hopeless
wanderers
L’eterno ricordo
[o delle confessioni]
26
novembre [One For All: 0%]
Quella sera, Katsuki
non può sfuggire alle domande di Ryu sui quaderni
negli scatoloni.
-Hai detto che sono gli appunti Deku.-
prorompe, curioso, mentre lo aiuta a spostarli dal salotto fino in camera sua.
–Appunti su cosa?-
-Eroi.-
gli risponde, sollevando uno scatolone.
-Eroi? Non capisco… -
-Midoriya
aveva questa… fissazione, diciamo.- interviene Mina,
tenendo aperta la porta della stanza di Katsuki per
aiutarlo. –Prendeva appunti su ogni singolo Eroe in circolazione. Credevo che
con gli anni avesse smesso, ma a quanto pare mi sbagliavo… -
-Non ha mai smesso.-
chiarisce Katsuki. –Ha iniziato quando ha imparato a
scrivere e non ha più smesso. In certi momenti era davvero inquietante.-
-Questo è vero.-
Mina annuisce. –Ma dobbiamo ammettere che molte volte la sua conoscenza degli
Eroi e le sue capacità strategiche ci hanno salvato la vita.-
Katsuki
inarca un sopracciglio. –Il più delle volte le sue strategie funzionavano per
delle botte di culo.-
-Lo sai benissimo che non è vero.
Le sue strategie funzionavano sempre, soprattutto quando coinvolgevano te.- puntualizza la ragazza, strappandogli la sigaretta
dalle dita. –E non fumare vicino a Ryu.-
-Ma a me non dà fastidio… - tenta
di ribattere il ragazzino.
-Non dargli corda, tu.-
-Ridammela o ti brucio i pacchi
nuovi degli assorbenti.- la minaccia, fissandola
truce. Mina indietreggia.
-…non oseresti.-
con quello che costano, Mina potrebbe ucciderlo veramente se mai dovesse farlo.
-Non sfidarmi.-
alla fine Mina cede e gli restituisce la sigaretta.
-È bello vedere un’amicizia così… -
mormora Ryu, le sopracciglia inarcate e l’espressione
perplessa. –…duratura?-
-E non hai ancora conosciuto il
resto della squadra!- cinguetta Mina, battendo le
mani.
-Oddio, ti prego no… - uggiola Katsuki.
-Li ho invitati dopodomani, per cena!-
-Che cazzo, questa è casa mia!-
-E allora? Non ti fa piacere vedere
anche gli altri?-
-…Katsuki,
stai bene?-
-Io emigro in Tibet! Vado a fare
l’eremita in una grotta nelle montagne!-
27
novembre [One For All: 0%]
Quella mattina fa davvero troppo
freddo, cazzo, ma Katsuki ormai sa di non poter più
rimandare l’inizio dell’allenamento di Ryu. Per
questo, si arma di una felpa bella pesante e del giubbotto, oltre che di una
sciarpa e di tanta pazienza, sperando di non congelare nel mentre. Ryu è già sulla soglia che lo aspetta, agitato e forse
curioso di sapere in cosa consisterà l’allenamento per diventare un degno
possessore del One For All.
Katsuki,
in tutta onestà, non sa proprio bene cosa deve fare e ha un po’ paura di combinare
solo un enorme puttanaio, ma come ha detto Aizawa
deve smetterla di paragonarsi a Deku e All Might e fare quello che pensa
sia più giusto.
In fondo, può vederla come una
sfida personale.
-Okay.-
esclama Ryu, immobile davanti a lui. Il vento freddo
di fine novembre gli scompiglia i capelli che non riesce a raccogliere in quel
codino sulla nuca. –Quando iniziamo?-
-A usare il Quirk?
Non nell’immediato futuro.- risponde, lasciandolo
perplesso. –Devi prima rafforzare i muscoli, se non vuoi finire con le ossa
rotte come è successo a Yokohama.-
Ryu
sbianca, tenendosi il polso sinistro. -…ho ucciso una persona, quel giorno.-
Katsuki
si alza dalla panchina su cui si stava congelando il culo, le mani nelle tasche
del giubbotto. –Ti sei difeso. Se non l’avessi fatto, probabilmente ti avrebbe
ucciso lui.-
-Sono un mostro.-
forse non l’ha nemmeno ascoltato. –Un mostro.-
-Tutti sono mostri per qualcun
altro, dipende dal punto di vista. I Villains sono i
mostri per la società, gli Eroi sono i mostri per i Villains.
Non esiste la verità assoluta, è nella natura delle cose.-
sbuffa, osservandolo dall’alto in basso. –Impara a fare dei compromessi e a
convivere con gli errori che ne deriveranno, se vuoi diventare un Eroe senza
impazzire per il senso di colpa. E ora inizia il riscaldamento.-
-Tu ne hai dovuti fare?- Ryu inizia a correre sul
posto per scaldarsi. -Compromessi, dico.-
Katsuki
ci pensa un attimo. -…abbastanza.-
E ancora adesso sta facendo i conti
con i loro errori – e, osservando Ryu fare nemmeno il
giro completo del campo di atletica prima di iniziare a ciondolare per la
stanchezza, sta cominciando a pensare che Deku glielo
abbia affidato proprio per farlo sentire una merda per come si è comportato con
lui quando erano ragazzini.
-Che c’è, principessa, batti già la
fiacca?- esclama, accendendo una sigaretta. –Avanti,
almeno un giro completo sei in grado di farlo!-
-Katsuki…
Non… Non credo di… -
-…Ryu?-
-Sentirmi… Bene… - Ryu collassa sul pavimento rosso della pista come un sacco
di patate.
-Che cazzo, Ryu?!- morirà d’infarto prima
della fine dei sedici mesi di allenamento, se lo sente.
-…non ha fatto colazione e ha avuto
un calo di zuccheri?- mormora basito, occhieggiando Ryu, addormentato nel suo letto, pallido come il lenzuolo.
-Già.-
Mina annuisce, prendendo dal comodino il bicchiere di acqua e zucchero che gli
aveva fatto bere appena tornati a casa. –Ora lasciamolo riposare un po’.-
-Non ci posso credere.-
scuote la testa, esterrefatto. –Ma si può essere così coglioni?-
Mina solleva le spalle. –Forse credeva
di essere in grado di resistere.-
Katsuki
se ne accorge subito, che qualcosa non va in lei. –Che hai?-
La ragazza si tortura le mani, lo
sguardo fisso a terra. –Lo so che non avrei dovuto, ma ho guardato i documenti
che erano nella busta arancione che ti ha dato la mamma di Midoriya…
-
-Cristo, Mina!-
-…e ho capito perché Midoriya ha preso Ryu con sé.- lo interrompe. –Hai letto il suo documento d’adozione?-
-Non proprio.-
è un modo gentile per dire che l’ha firmato senza neanche guardarlo, perché non
ha avuto nemmeno il tempo di pensare a quello che stava facendo.
-Come immaginavo.-
sospira, sedendosi sulla poltrona . –I genitori di Ryu
sono morti durante l’attacco di un Villain.-
-Non capisco cosa vuoi… -
-Non lo so, forse Ryu si sente in colpa per la morte dei genitori, di Midoriya… Forse vuole essere abbastanza forte da evitare
che succeda ancora.-
-Se continua così non diventerà mai
più forte.- borbotta, spegnendo la sigaretta nel
posacenere.
Mina sospira rassegnata. -Dovresti parlargli.-
Katsuki
annuisce: lo farà, non sa nemmeno lui di cosa con precisione, ma per oggi è
stato anche troppo per Ryu. Per adesso è meglio
lasciarlo tranquillo.
28
novembre [One For All: 0%]
-Bakugou!
Che bello vederti!-
-Sembra passata un’eternità, amico!
Ma dove sei stato?-
-A fanculo.-
mormora, mentre Kirishima e Kaminari
lo stritolano in un abbraccio soffocante. Lui odia gli abbracci. –E ora mollatemi,
coglioni, non respiro!-
-Uffa, è così che si salutano dei
cari amici che non vedi da tanto?- uggiola il
Parafulmini, fingendosi offeso. Amici suoi? Loro? Ma se si sono autoproclamati
tali! Lui non è mai stato d’accordo!
-Ringrazia che non ci abbia ancora
cacciato di casa a calci, Kaminari.- Katsuki invece ringrazia la
pacifica presenza di Sero, che sembra calmare gli
animi di quei due esagitati. Gli porge un sacchetto di tela scuro da cui
proviene un fantastico profumo di spezie. –Questa è per te, fanne buon uso. Mi
è costata un occhio dalla testa, ma mi hanno garantito che è la miglior miscela
di spezie piccanti immaginabile.-
Cazzo, adesso si mette a piangere. Katsuki ringrazia che Mina abbia avuto il cuore di invitare
anche Jirou, perché ha come l’impressione che avrà
bisogno di tutto il supporto morale disponibile.
-Oh, e così tu sei Ryu.- il
Parafulmini ammicca in direzione del ragazzino, che saluta timidamente con una
mano. –Da come Mina ti aveva descritto, ti avevo immaginato… diverso.-
A Katsuki
si gela il sangue nelle vene. Cosa ha detto Mina a quei quattro? Pensava di
essere stato abbastanza chiaro: nessuno deve sapere di Ryu,
nessuno.
-Non prendertela con Mina.- mormora Kyouka,
affiancandolo. –Siamo stati noi a insistere.-
-Non avrebbe comunque dovuto dirvelo.- ringhia sottovoce, mentre Kyouka
gli posa una mano sul braccio. Probabilmente Mina ha intuito che qualcosa non
va, perché lo prega con gli occhi di lasciar perdere. Katsuki
assottiglia lo sguardo: ne discuteranno dopo.
La cena, tutto sommato, prosegue
senza troppi problemi, anche grazie a Kaminari che fa
il coglione e che tiene alto il morale dei presenti. Jirou
e Sero devono aver intuito che qualcosa non va,
perché ogni tanto lo guardano preoccupati, ma non dicono una sola parola,
mentre Mina si sforza di ridere alle battute del Parafulmini come se nulla
fosse.
Quando, alla fine, i quattro se ne
vanno, nell’appartamento cala improvvisamente il gelo. Anche Ryu scompare, silenzioso come solo lui sa essere,
lasciandolo da solo con Mina.
-Senti, Bakugou,
mi dispiace. Io… -
-Secondo te, quando ho detto a
Faccia Tonda che non avrebbe dovuto dirti niente riguardo a Ryu,
mi sono incazzato così, per sport?-
-No, certo che no.-
ribatte la ragazza. –Ma non capisco cosa c’è di così perico...
-
-La sua stessa esistenza, Mina, è
così pericolosa da dover essere tenuta nascosta.- la
interrompe. –Ti voglio ricordare che ci hanno dato la caccia subito dopo la
morte di Deku, pur di trovarlo.-
-Non capisco… -
-Perché adesso che Deku è morto e sanno che Ryu è ancora
vivo, quello che vogliono verranno a cercarlo direttamente da lui. E più
persone ne sono a conoscenza, più si allarga il cerchio di chi potrebbe essere
in pericolo.-
Mina inizia a tremare, spaventata.
–Io… Io non immaginavo che… -
Katsuki
sospira. Si sente improvvisamente troppo stanco. –Avrei dovuto chiarire da
subito la situazione, è anche colpa mia.-
Mina sorride, posandogli le mani
sulle spalle. –Stai facendo del tuo meglio, Bakugou.
Non è colpa tua.-
…a volte Katsuki
crede di non riuscire a fare abbastanza.
3
dicembre [One For All:
0.5%]
Oggi Ryu
è riuscito a fare un passo avanti, per quanto infinitamente piccolo. Katsuki è davvero felice che sia riuscito a sferrare un
pugno, seppure debolissimo, senza fratturarsi il braccio – ed è anche riuscito
a fargli relativamente male.
-Niente male.-
esclama, agitando il polso per controllare che non sia rotto. No, gli fa solo
un po’ male, ma nulla di grave. –Davvero niente male, Ryu.-
-Però non basta.-
ringhia il ragazzo, stringendo i pugni per la rabbia. –Non basta.-
-Ehy, con
calma.- gli batte una mano sulla spalla,
rassicurandolo. –Abbiamo ancora più di un anno prima del test d’ingresso alla
UA, c’è tempo.-
-E se non dovessi riuscire a
migliorare abbastanza?- gli occhioni scuri di Ryu sono lucidi, quando alza il viso su di lui. –Se non
dovessi essere forte abbastanza? Se perdessi il controllo e non riuscissi a fermarmi?-
-Se cominci a pensare a tutti
questi se e questi ma possiamo tranquillamente rinunciare.-
sbuffa. –E poi, vuoi sapere una cosa? Deku, durante
il test pratico, si è rotto entrambe le gambe e un braccio, pur di distruggere
almeno un robot.-
-Aveva perso il controllo?-
Katsuki
scuote la testa. –Non aveva assolutamente idea di quali potessero essere i
rischi del One For All,
visto che l’aveva ricevuto da All Might
giusto qualche ora prima del test. Quindi tu, rispetto a Deku,
hai un vantaggio.-
Ryu
si carica il borsone in spalla e lo segue. –Ho più tempo?-
-Anche, ma soprattutto ti stai già
allenando sapendo di possedere il One For All.- Katsuki si ferma,
pensoso. –Anche se devo ancora capire come hai fatto a riceverlo… -
Ryu
solleva le spalle. –Non ne ho assolutamente idea.-
Katsuki
corruccia la fronte, sospirando abbattuto. Dovrà trovare il coraggio di leggere
la lettera che Deku ha scritto per lui.
Aveva chiesto a Faccia Tonda di
fargli avere i quaderni di Deku nella speranza di
trovare qualche informazione in più sul One For All, sui progressi di Deku o
un abbozzo di allenamento da seguire, ma tolto qualche breve accenno fino ad
adesso non ha trovato proprio nulla.
Il niente più assoluto.
Il vuoto siderale.
-…e così alla fine avevi imparato a
mantenere i segreti, Deku.- borbotta, chiudendo l’ennesimo quaderno e allungandosi
verso la pila alla sua destra per prenderne un altro. Peccato che dia un colpo
con il braccio a un’altra pila di quaderni, che inizia a traballare minacciando
di cadere: nel panico, Katsuki scatta in piedi dalla
sedia e cerca di evitare il disastro, perché sarebbe solo una rottura di
coglioni mettersi a sistemare di nuovo tutti i quaderni impilandoli in ordine.
Per fortuna riesce a evitare il
peggio, lasciando cadere solo un paio di scartoffie e la busta, ancora
sigillata, indirizzata a lui. Katsuki la fissa con
insistenza.
-…non adesso, nerd.-
sibila, sedendosi di nuovo e prendendo un altro quaderno. –Non ho tempo per
sentire cosa hai da dire.-
La lettera, ovviamente, non si
muove e non gli risponde, ma a Katsuki pare di
sentire la risatina rassegnata di Deku.
Sbuffa ancora, puntando la lettera
con fare minaccioso. –Sono ancora incazzato con te per avermi trascinato in
questo casino, quindi adesso aspetti.-
Sa di non poter più rimandare, ma
non ha davvero il coraggio di leggere quelle righe.