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Autore: KwamiHunters    12/07/2019    3 recensioni
Dopo anni di lotte contro Papillon e Mayura, l'arrivo improvviso di una persona legata al passato di Fu aiuterà Ladybug e Chat Noir nella lotta contro il male. Riuscirà Gabriel ad ottenere i Miraculous per salvare la vita di Emilie?
Genere: Commedia, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blind Hearts Saga'
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Capitolo 8 - Blind Hearts - KwamiHunters

 
 
 
Blind Hearts - Capitolo 8
 

 

"Sarà questo il posto?" Mathieu Chevalier osservò di nuovo il foglietto su cui la sua alunna aveva appuntato l'indirizzo di quello che probabilmente doveva essere un fisioterapista orientale. Si guardò intorno fino a quando non riconobbe una piccola targhetta che poteva interessarlo. Provò a suonare ed aspettò in silenzio.

«Posso aiutarla?» ad aprire la porta era stata una ragazza dai tratti orientali, i suoi capelli erano neri e lucenti e si perse per un attimo nei suoi occhi celesti. Era davvero incantevole e il suo sorriso era dolce e splendente.

Balbettò qualcosa e per un attimo gli sembrò di essere uno dei suoi alunni. Sorrise al pensiero e si rischiarò la voce con colpetto discreto di tosse.

«Mi chiamo Mathieu, mi hanno detto che qui avrei potuto trovare aiuto per il mio mal di schiena» spiegò.

«Priyanka, piacere. Accomodati pure» la giovane allungò la mano e lui la strinse delicatamente per non farle male. Aveva l'impressione che fosse esile e delicata, come un fiore di loto appena sbocciato. Si rese subito conto che la pelle era incredibilmente liscia e sul dorso aveva notato dei disegni ornamentali fatti con l'hennè che le arrivavano fino al polso. Lei lo invitò ad entrare e appena richiuse la porta alle sue spalle chiamò qualcuno «Nonno, c'è una persona per te».

L'anziano sbucò da una stanza vicina e si avvicinò al professore sorridendo «Benvenuto, sono Chan, cosa posso fare per te?».

Nel porre la domanda lo fece accomodare in una stanza dal pavimento in legno. Al centro vi era una struttura molto bassa dello stesso materiale che sosteneva un materasso non molto alto. Vicino un tavolino con delle candele e delle essenze d'incenso, sembrava essere tutto molto zen. L'uomo si guardò intorno velocemente mentre seguiva il vecchietto, c'era un paravento, alcune sedie vicino ad un gong dorato e su un comò intarsiato svettava un grande grammofono antico.

Chevalier sedette su una delle sedie e raccontò la sua travagliata storia clinica all'uomo che ascoltò in silenzio annuendo di tanto in tanto.

«Ho capito ragazzo, vedrò cosa posso fare per aiutarti».

Un bussare leggero preannunciò la voce di Priyanka «Posso?».

«Cosa c'è tesoro?» domandò Chan.

«Ho pensato che avreste gradito un po' di tè» disse avanzando con un vassoio su cui erano riposte una teiera fumante e due tazze di porcellana con disegni raffinati in rosso e oro.

Le appoggiò sul tavolino basso inginocchiandosi con eleganza, poi versò un liquido dal tenue color verde tenendo saldamente il coperchio aderente alla teiera.

«Mathieu, le piace il tè verde?»

«Sì, grazie» rispose sorridendo «Molto gentile».

Il giovane la studiò con calma: era a piedi nudi e aveva un filo d'argento alla caviglia con piccoli turchesi sfavillanti. Le gambe erano nude, naturalmente abbronzate dal colore olivastro della sua pelle. Indossava degli short in jeans sfilacciati a vita alta che avevano degli inserti in pizzo ai lati. Lo sguardo proseguì il percorso fino ad una canotta nera molto semplice con fondo in macramé, sopra una camicia che le arrivava a metà coscia in cotone leggero dipinta di una fantasia floreale. Doveva ammettere che era davvero molto bella, sebbene quello che più l'aveva colpito era stato il suo sorriso.

La ragazza servì le tazze ed arrossì appena, pudica, quando incrociò lo sguardo dell'uomo che l'aveva osservata per tutto il tempo. Le sue labbra si incresparono in un sorriso timido prima di lasciare la stanza in modo che potessero avere privacy.

All'anziano non era sfuggito il modo in cui il suo ospite aveva accarezzato con gli occhi la nipote, ma non si lasciò andare a scomodi commenti. «Dimmi ragazzo, credi nei benefici dell'agopuntura o nell'apertura dei Chakra?»

«Se allevierà anche solo parzialmente il dolore che provo posso credere a qualunque cosa» rispose sincero.

Il signor Chan lo fece spogliare dietro il paravento e una volta rimasto in boxer, stringendo i denti per il dolore, Mathieu si sdraiò prono sul materasso. Il vecchio accese l'incenso e con movimenti fluidi delle mani spinse verso Chevalier il fumo che il bastoncino stava emanando. A quel punto iniziò a scorrere con le sue mani dalla testa lungo tutta la schiena, per poi dedicarsi alle gambe e ai piedi. «Sei davvero bloccato ragazzo mio» borbottò concentrandosi sulla spina dorsale all'altezza dei fianchi. Massaggiò le parti premendo con forza i alcuni punti che definiva cruciali. Mathieu per tutta la seduta sentì scricchiolare le sue ossa e doveva ammettere che fosse tutto molto inquietante. Quello che stava sentendo non era dolore, piuttosto fastidio, ma era fermamente convinto a lasciarlo fare, difficilmente la situazione sarebbe potuta peggiorare.

«Sto facendo il possibile, ma credo ci vorrà più di una seduta» spiegò Chan tutto concentrato. Dopo circa mezz'ora lasciò in pace il giovane invitandolo ad alzarsi «Va un po' meglio?».

Chavalier si raddrizzò e per la prima volta dopo un tempo che non riusciva a ricordare, non imprecò contro il mondo per rimettersi in piedi da solo. Testò la situazione provando a muovere braccia e gambe in maniera disordinata, per poi passare al collo e alla testa.

«Incredibile» fu l'unica parola che riuscì a pronunciare.

«Vediamoci due volte a settimana» propose «Ci vorrà un po' ma dovresti tornare come nuovo».

«La ringrazio davvero! Dovrò alzare i voti di Marinette solo per avermi mandato da lei» rise il giovane contento.

«Marinette?» chiese sorpreso l'anziano.

«Oh, sì. Sono il suo insegnante di inglese, è stata lei a darmi il suo indirizzo».

L'uomo sorrise «Davvero una brava ragazza».

Mathieu si rivestì e prese accordi per l'appuntamento il lunedì successivo, poi il signor Chan lo accompagnò verso la porta.

«Priya» chiamò la nipote «questo giovanotto è un insegnante di lingue straniere, forse lui potrà aiutarti per quel tuo dilemma».

Rimase in attesa mentre la corvina sbucò dalla cucina «Non vorrei rubargli del tempo».

«Se posso aiutarti lo farò volentieri» rispose subito, ancora euforico per lo stato in cui era in quel momento la sua schiena.

«Sto valutando quale università iniziare» spiegò lei «mi sono trasferita da poco e non conosco ancora bene Parigi».

«La prossima volta potrei portarti qualche brochure» le sorrise, poi salutò entrambi e tornò contento verso casa. Si sentiva meglio, tanto che si concesse una breve passeggiata in un parco lì vicino. Sperava non fosse soltanto un effetto palliativo, perciò prima di cantare vittoria avrebbe aspettato il giorno seguente.

 

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«Mi dispiace di aver rovinato il tuo appuntamento con Adrien» si scusò Luka.

«Mi hai salvato!» esclamò decisa Marinette «Sei stato provvidenziale, credimi. È tutto il giorno che si comporta in maniera strana, ti giuro che non lo capisco più».

«Tutto bene?» chiese guardandola mentre superavano il parco «Non pensavo avresti mai rinunciato ad un pomeriggio con lui, anche trattandosi solo di studiare assieme. Non sarebbe stata la prima volta che mi dai buca a causa sua» insinuó sibillino.

«Ho avuto due giorni d'inferno» spiegò Marinette «Ieri ho anche rischiato di essere akumatizzata, non ho le forze mentali e fisiche per stare vicino ad Adrien ora».

«Ieri cosa?» domandó preoccupato.

«Dopo che mi hai chiamato...» mormorò indecisa se continuare o abbandonare il discorso «Beh... l'altro giorno ho dato un consiglio a Ladybug, ovvero di stroncare sul nascere ogni possibile relazione con Chat Noir».

«Ma come?» chiese guardandola storto «Non sei stata tu a dirmi che nell'ultimo periodo siete diventati amici?».

Lei annuì, Luka era l'unico a cui aveva confidato delle sue serate con il Portatore del kwami della distruzione, il quale ovviamente la conosceva semplicemente come Marinette.

«Tu sei sua amica, lui si confida con te e tu vai a dire al suo grande amore di dargli un due di picche?» il giovane era sorpreso e non si sarebbe mai aspettato un simile comportamento da parte sua. Deglutì aggiustandosi il colletto della t-shirt, quella notizia non lo rassicurava affatto visto l'annuncio che era intenzionato a darle di lì a poco.

«Non è così semplice» ribatté stanca «proprio perché ho capito quanto fosse importante per lui, le ho consigliato di non dargli speranza. Fino a quando non avremo sconfitto Papillon nessuno è al sicuro, soprattutto le persone che amiamo di più. Se dovessero perdere i loro Miraculous sarebbe un disastro, non possono essere l'uno il punto debole dell'altra».

«E la tua mancata akumizzazione in tutto questo discorso che ruolo ha?»

«Dopo essere stato rifiutato è venuto da me e ho visto quanto stesse male» confessò a malincuore «mi sono sentita terribilmente in colpa anche se continuo a pensare che sia stata la scelta migliore. Il vero problema è che ero la causa principale del suo cuore spezzato e dovevo fingere che andasse tutto bene, che non sapessi come mai fosse in quello stato. L'amore può essere meraviglioso, ma rende tutto così complicato al momento».

Luka si fece silenzioso, incerto a quel punto se raccontare o meno alla ragazza il motivo per cui l'aveva invitata ad uscire quel pomeriggio. Marinette però lo conosceva troppo bene per non accorgersi del suo cambio d'umore.

«Stiamo andando alla ruota panoramica?» chiese perplessa.

«Forse».

«Le cabine sono insonorizzate, pensi che mi arrabbieró così tanto da dover urlare per ciò che mi stai nascondendo da settimane?»

Il ragazzo si bloccò e la guardò colpevole, stupito di come lei fosse riuscita a capire tutto dal suo improvviso silenzio.

«Siamo come fratelli, no?» chiese lei retorica «Lo sai che non mi sfuggono mai i dettagli».

Lui espiró in maniera grave, deciso a non parlare fino a quando non fossero arrivati a destinazione.

«Inizio a pensare che avrei fatto meglio a non uscire di casa questa mattina» sospirò Marinette.

Luka le avvolse le spalle con un braccio e la tirò a sé mentre davanti a loro sempre più imponente si stagliava la Grande Roue di Place de la Concorde.

«Sai quanto tengo alla nostra amicizia» proruppe il giovane mentre raggiungevano la fine della breve coda dell'attrazione.

«Se parti con queste premesse inizio davvero a preoccuparmi».

«Probabilmente sto ingigantendo le cose» la rassicuró «È solo che ho bisogno del tuo aiuto e devo sapere che sarai dalla mia parte».

Marinette lo osservò alzando un sopracciglio, curiosa di scoprire per cosa l'amico le stesse chiedendo sostegno.

Luka aspettò che la porta della cabina della ruota panoramica si chiudesse prima di sganciare la bomba: «Mi sono innamorato di Chloé».

La ragazza sbatté più volte le palpebre, restando a guardarlo senza riuscire a dire nulla.

«Non fare così, sono serio».

«C...Chloé? Chloé Bourgeois? Queen Bee? La figlia del sindaco?»

«Sì. Mi sono innamorato di lei» ribadì asciutto.

«Oh povero» le sfuggì dalle labbra.

Il giovane chitarrista la guardó di sbieco.

«Chloé è una brava ragazza» ci tenne a precisare Marinette «ma è complicata da gestire. Io comprendo che sia attraente, ma se ci passassi qualche ora assieme probabilmente ti porterebbe all'esasperazione».

Luka sospirò, cercando le giuste parole «Direi che la conosco piuttosto bene. Ci siamo scritti molto nell'ultimo mese, praticamente tutti i giorni, solo che ha posto una condizione un po' insolita per concedermi un appuntamento».

«Aspetta, aspetta... cosa?» chiese totalmente disorientata «State già parlando di appuntamenti?».

Il ragazzo alzò le spalle come se fosse stata una conseguenza normale di ciò che stava accadendo nella sua vita, ma a Marinette mancavano decisamente troppi pezzi affinché il quadro fosse completo.

«Ti ricordi l'akumatizzato che ha reso Parigi una distesa di roccia?»

«Géologue?»

«Queen Bee ha salvato Juleka e mia madre che erano rimaste intrappolate nella nave. Poi però io ho salvato lei da una frana e mi sono fratturato una gamba facendo restare entrambi prigionieri all'interno della nave. Ci siamo conosciuti in circostanze spiacevoli, ma mi è stata vicina e ha fatto di tutto per tenermi al sicuro. Abbiamo parlato e... non lo so, era un posto freddo e umido, le ho dato la mia giacca, l'ho abbracciata per tenerla al caldo e lei mi ha baciato».

Marinette strabuzzó gli occhi incredula «Tu avevi una gamba rotta e quella è stata la sua priorità?»

«In realtà ha aspettato che Ladybug utilizzasse il suo Miraculous per riportare tutto alla normalità prima di farlo. Ho percepito un lieve pizzicore, segno che la magia stava per riparare ogni guaio causato dall'akuma. Solo allora si è fatta avanti, come se lo avesse sentito anche lei, sapeva che il nostro tempo era finito e si è presa ciò che voleva in quel momento... io non mi sono tirato indietro».

La ragazza era sempre più perplessa e sconcertata ed impallidì appena si ricordó che cosa stessero organizzando con la sua classe per raccogliere fondi. Luka avrebbe sicuramente sofferto vedendola baciare chissà quanti ragazzi.

«Tutto bene? Hai il colore di un lenzuolo».

«Oggi» cercò di spiegare «ci hanno detto che come classe dobbiamo organizzare uno stand per...»

«So già tutto» la interruppe tranquillo «Rose e mia sorella sono riuscite a far passare l'idea dello stand dei baci?».

Marinette si considerava abbastanza intelligente, ma si rifiutava in quel contesto di ascoltare ciò che la mente le suggeriva, così volle avere una conferma.

«È stata tua l'idea?» chiese massaggiandosi le tempie «Perché?».

«La condizione di Chloé all'appuntamento» spiegò «Ha detto che avrebbe accettato un'uscita solo dopo il terzo bacio. Però credo che Juleka abbia completamente frainteso chi fosse davvero il mio obiettivo alla festa. Pensa sia tu» rise divertito.

Sospirò frustrata poi rifletté sulla situazione «Come facevi a sapere che ci avrebbero chiesto di fare uno stand?» chiese perplessa.

«Il Preside mi ha chiesto di partecipare alla manifestazione suonando con i Kitty Section. Così mi sono informato per bene sul programma dell'evento».

«Ok, fingiamo che il tuo piano funzioni» lo assecondó scettica «Come bacerai Chloé per la terza volta? Continuerai a rifare la fila?».

«No...» sorrise Luka «Quello sarà il terzo bacio e farò in modo di essere il primo».

La ragazza alzò gli occhi al cielo, così l'altro si sentì in dovere di spiegare.

«Avevo appena finito il mio turno di lavoro al negozio di dischi, stavo per tornare a casa quando l'ho incontrata per caso al piano terra mentre comprava delle caramelle per Pollen. C'era un temporale particolarmente forte, i bancomat non funzionavano e lei non aveva contanti con sé. Per ringraziarla dal salvataggio da Géologue le ho offerto un pacchetto di caramelle».

«E per questo ti ha baciato?» chiese sconcertata.

«No... volevo passare del tempo con lei per conoscerla meglio» ammise «Cosí le ho chiesto di aiutarmi a fare shopping».

«Shopping?»

«Le ho detto che dovevo scegliere un abito da regalare a Juleka per il suo compleanno e si è dimostrata entusiasta di potermi aiutare».

«Tua sorella compie gli anni tra quattro mesi» gli fece notare.

«Ero piuttosto sicuro che Chloé non lo sapesse, infatti non ha sospettato di nulla» sorrise.

Marinette scrollò la testa sconsolata, guardò fuori dalla cabina notando che ormai erano nel punto più alto della ruota panoramica.

Come un lampo le venne in mente un piccolo dettaglio «La camicia a cui mi hai fatto aggiustare le maniche il mese scorso...»

«L'ha scelta lei,» confermò «ma non sa che l'ho comprata. Sarà una sorpresa!»

«Mi sembrava strano che avessi improvvisamente acquisito buongusto in fatto di moda».

Il ragazzo la guardò oltraggiato restando per un attimo con la bocca aperta.

«Tu e Chloé avete più cose in comune di quanto pensiate.»

«Ridicolo!» borbottò prima di rendersi conto di cosa stava dicendo.

Luka scoppiò a ridere e la abbracciò prendendola bonariamente in giro. «Mi aiuterai?» le chiese poco dopo.

«Viperion o Chloé?» domandò a bruciapelo.

«Chloé» fu la risposta immediata del giovane.

Marinette si mise le mani nei capelli rendendosi conto di quanto fosse seria la situazione.

Pensò a lungo e rimase in silenzio fino a quando non furono arrivati quasi a terra. «Ti aiuterò... non so ancora come, ma mi verrà in mente qualcosa.»

«Sei sempre la migliore!» esclamò abbracciandola stretta per poi lasciarle un bacio sulla fronte.

 

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La Portatrice della coccinella tornò a casa poco prima di cena. Sentiva che un brutto mal di testa la stava attendendo dietro l'angolo. Prima di dedicarsi ai compiti e a rivedere gli appunti delle lezioni però, voleva confrontarsi con Tikki e Mullo sulla situazione di Luka e Chloé. Più che dei Portatori i due le sembravano delle mine vaganti.

«Secondo me ti stai fasciando la testa come al solito» esclamò il kwami del topo mangiucchiando un pezzetto di groviera «Pensare troppo ti fa male».

«Sono d'accordo con lui» annuì Tikki «Marinette, sei troppo stressata ultimamente. Luka si è innamorato di Chloé e allora?» chiese retorica «L'amore è una cosa meravigliosa, dovresti essere felice per loro».

«Finalmente quella ragazza ha trovato qualcuno che la ama sinceramente» aggiunse Mullo «Non voglio dire che sia un miracolo, ma devi ammettere che è un enorme passo in avanti per lei visto il carattere che si ritrova».

La giovane annuì divertita dall'osservazione pungente, ma tornò seria subito dopo «Mi preoccupa che Luka non abbia dovuto pensare nemmeno per un secondo se scegliere tra Viperion e Chloé, questa cosa mi sta mandando in crisi. Forse ho fatto male ad addestrarlo, avrei dovuto semplicemente informarlo di essere Multimouse e pregarlo di mantenere il segreto per il mio bene».

«Il fatto che tu abbia scelto esclusivamente Ladybug invece di Adrien non è detto che sia la risposta giusta» le fece notare Tikki. Era da un po' che ci pensava, ma la sua Portatrice sembrava sempre non voler sentire ragioni a riguardo.

Calò il silenzio e Mullo decise di riempirsi la bocca con altro pezzo di formaggio per non dover intervenire. Il rapporto tra lui e la ragazza si era consolidato molto da quando si erano trasformati per la prima volta, ma sapeva bene di non poter competere con il legame speciale che sembrava avere con il kwami della coccinella. Del resto ne avevano passate tante insieme e sebbene non le avesse mai viste litigare, capitava spesso che si lasciassero andare a discussioni accese per arrivare a risolvere i problemi nei modi più disparati.

«Papillon e Mayura sono una minaccia, non posso rischiare di coinvolgere Adrien in tutto questo».

Tikki sospirò e si morse la lingua per non urlare. Se solo la sua amica avesse saputo che quello che stava cercando di preservare ad ogni costo dalla battaglia contro il Portatore della farfalla era proprio Chat Noir, forse avrebbe preso parecchie decisioni in maniera diversa.

«Tutta Parigi è coinvolta» esclamò la creaturina «Fino a quando non li fermeremo saremo tutti in pericolo, ma con Duusu e Priyanka si è aperto uno spiraglio. Me lo sento Marinette... presto questa storia avrà fine».

«Spero davvero che tu abbia ragione».

«L'amore è una risorsa Marinette, non lasciare che la paura ti freni. Non farti scoraggiare, i sentimenti che provi ti rendono più forte, non dimenticarlo» sorrise Tikki.

«Ha ragione» annuì Mullo «Riprendi in mano la tua vita, concediti un po' di felicità, così sarà più facile contrastare il male».

Il telefono della ragazza iniziò a suonare e sullo schermo comparve il nome di Adrien. La ragazza sorrise guardando i due kwami, interpretando quella chiamata come un segno. Forse doveva davvero lasciarsi andare un po'.

«Pronto?»

«Sono Adrien.»

«Lo so...» sorrise.

Il giovane si stampò una mano in faccia. Perché si era rincretinito tutto di colpo? «Ok... ti chiamavo per... per...»

«Il compito di letteratura inglese?» chiese lei.

«Romeo e Giulietta, sì. Volevo sapere quando fossi libera per provare e scegliere il dialogo. Io settimana prossima sono piuttosto impegnato, ho un photo shoot mercoledì mattina, ma nel pomeriggio dovrei essere libero».

«Non hai lezione di cinese?» domandò Marinette che nel frattempo aveva srotolato il gigantesco planner con segnati gli appuntamenti del ragazzo. Per quanto avesse deciso di metterci una pietra sopra le vecchie abitudini erano dure a morire.

«Il mio insegnante ritiene che abbia raggiunto un buon livello» disse soddisfatto «Ora faccio una sola lezione al mese per mantenere allenata la dizione».

«Fantastico» rispose convinta «Complimenti Adrien».

Il giovane si sentì orgoglioso, molto più di quando Nathalie lo aveva informato che suo padre era soddisfatto per gli obiettivi che aveva raggiunto.

«Forse potrei essere libero anche domani sera» azzardò.

Tikki iniziò a svolazzare intorno alla sua testa allegra, ma Marinette scosse la testa sorridendo amaramente.

«Mi spiace, ma ho organizzato una serata con le ragazze della classe» lo informò «Credo che cercheremo di capire che cosa fare di preciso al Festival scolastico».

«Oh» rispose deluso «Vi serve una mano?».

«Vorresti davvero passare un'intera serata tra ragazze che si mettono smalti e si fanno le treccine ai capelli?» lo prese in giro.

«Con una parrucca bionda i tuoi potrebbero pensare che io sia la cugina di Rose» rispose serio.

Sentendo le sue parole Mullo aprì le zampine confuso e Tikki spalancò leggermente la bocca guardando la sua Portatrice perplessa.

«Stai scherzando?» cercò di capire Marinette.

«Ma certo!» chiarì ridendo Adrien «Sarei molto più credibile come gemella di Chloé».

Marinette si lasciò sfuggire una risatina immaginandosi il disappunto sul volto della figlia del sindaco e il ragazzo esultò per essere riuscito a farla ridere senza dover indossare una maschera.

«Non ti preoccupare» la rassicurò infine «Staremo insieme in un'altra occasione».

«O-ok» rispose esitante. Adrien la stava davvero invitando ad uscire o aveva frainteso completamente? La confusione che aveva in testa continuava ad aumentare di secondo in secondo.

«Ci vediamo domani a scuola» concluse il giovane modello.

«Sì, a domani» lo salutò.

«Bonne nuit ma chérie».

Il kwami della coccinella si coprì la bocca per soffocare un gridolino e Marinette avvampò diventando scarlatta fino alla punta delle orecchie «Bu-buona notte» balbettò chiudendo subito la conversazione per poi restare a fissare il telefono come un'ebete.

«Per fortuna che le era passata» commentò ironico Mullo.

 
 

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Note dell'autrice:

Ho pubblicato con un giorno di anticipo perché domani mattina non ho la possibilità di stare al computer :)
Per quanto riguarda la pubblicazione da ora avverrà una volta ogni 2 settimane, sempre il sabato mattina (salvo casi eccezionali). Il prossimo capitolo sarà pubblicato il 27 luglio :)

Grazie ancora per essere arrivati fino a qui, fatemi sapere cosa ne pensate e se non volete perdervi gli aggiornamenti vi consiglio di aggiungere me o la storia tra i preferiti/ricordati/seguiti.

I fatti narrati da Luka appartengono a queste due one-shot! Se non le avete ancora lette e volete approfonidre il primo incontro tra lui e Chloé vi consiglio di leggerle ^^

A breve pigiama party! Ma andrà tutto per il verso giusto?


Ancora grazie a tutti!
A presto! KwamiHunters
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