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Autore: Kuro Iri    18/09/2019    0 recensioni
nonostante yoko non si sia mai sentita a proprio agio nella sua vita, non può nemmeno lontanamente immaginare ciò a cui è destinata, né tantomeno dove... catapultata in una terra fantastica, con l'odio fra due razze che minaccia di soffocarla, il suo compito sembra impossibile...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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Cassie si muoveva su e giù nervosamente: sapeva che Yoko sarebbe tornata alla Tana, ma non sapeva con chi. Alla Tana erano in cinquanatre, sperava bastassero. Un brivido agitò i rami rinsecchiti.
é qui.

Mike riaprì gli occhi.
"Doverbbero essercene una cinquantina, lì dentro"
Yoko sospirò.
Così tanti hanno ceduto al buio... Mi piacerebbe poterli liberare.
Il suo piede sfiorò un fiore marcito, e il suo cuore si indurì. Si voltò verso i suoi compagni. Da Carstal erano venuti Seto, Macrov, Den, Grew, Sen, Taras, Nash, Neto e Fre. Da Eyos, Siys, Lev, Meros, Kait, Griv, Oker, Pesyl, Crysayl, Edor, Argay e Ietk. Oltre a loro, c'erano anche i suoi compagni, Kita, Leiyra, Mike e Ihalim. Lanciò un'occhiata all'elfa.
"Non sento niente fino a cinquanta metri"
"Nessuno in contatto con l'acqua"
"Nessuno fino a un chilometro"
"Avanzeremo divisi in cinque gruppi. Con Kita, Seto, Grew, Edor e Ietk. Con Leiyra, Macrov, Griv, Lev e Argay. Con Mike, Den, Fre, Siys e Meros. Con Ihalim, Mash, Sen, Kait e Leto. Gli altri con me. Ci troviamo al centro"
Gli elfi si salutarono tra loro stringendosi gli avambracci, mentre gli umini si diedero sonore pacche sulle spalle. Seto si avvicinò al figlio con l'intento di incoraggiarlo, ma nei suoi occhi vide la stessa luce orgogliosa che l'aveva fatto innamorare di Veyro. Poi, si girò verso l'altra metà del gruppo e, stupendo tutti, andò a salutarli. Titubanti, i due gruppi seguirono il suo esempio, mentre La Custode e i suoi amici sorrisero. Poi, si separarono.

Cassie percepiva gli alberi tornare in vita seguendo una specie di battito ritmico, simile a quello di un cuore.
Si sta avvicinando.
Si stupì scoprendosi preoccupata e timorosa di incontrare nuovamente Yoko: ricordava con una nota di nostalgia il tempo che avevano passato insieme all'orfanotrofio.

Gli sembrava di vivere in un sogno: stava camminando fianco a fianco con degli elfi e con la Custode! Quando era piccolo, suo nonno gli raccontava sempre le leggende sui Guardiani, ma non le aveva mai davvero ascoltate. Sovrappensiero, mise un piede su una roccia umida e scivolò. Venne afferrato al volo e rimesso in piedi da qualcuno dietro di lui. Si voltò per ringraziarlo, e si trovò faccia a faccia con un volto dalla fronte, naso e tempie rosse e gialle.
"Tutto a posto, taras?"
"Si, grazie. Tu sei Oker, giusto?"
"Si"
"Ssh! C'è qualcosa vicino a noi"
Si misero in posizione. Mentre la Custode estraeva la spada, Taras non potè fare a meno di pensare alla sua fortuna: non solo aveva conosciuto la Custode, ma era anche al suo fianco nella battaglia! Tra la boscaglia videro muoversi qualcosa di scuro. A un cennodi Yoko, uno degli elfi scoccò una freccia, trapassando occhio e cervello dell'òkolok, che cade a terra tornando umano. Mentre lo superavano, Taras lo guardò. Seguendo il suo sguardo, Oker gli si avvicinò.
"Lo conoscevi?"
"No, per fortuna no"
"Leiyra mi ha detto che la Custode ha smascherato alcuni òkolok al tuo villaggio. Mi dispiace che fossero così tanti"
"Non li conoscevo bene, quindi..."
"Che cos'è questa puzza?!"
Crysayl si tappò il naso, guardandosi intorno preoccupata. Yoko non si scompose e tirò dritto.
"Sono i corpi dei due òkolok di ieri"
"C'è anche Feom?"
"Si. Se vuoi salutarlo, ti aspettiamo"
"No, andiamo"

Mash continuava a pizzicaesi le braccia, ma il risultato era sempre lo stesso.
Non sto sognando! Sto davvero andando a caccia! Nella foresta!
Il suo sogno si era realizzato.
"Mash, tutto bene? Hai una faccia da ebete"
"Pensa alla tua, Neto!"
"Ma ci pensate? Stiamo camminando nella foresta, con un elfo, ed è dalla nostra parte!"
Al fianco di Ihalim, Kait sorrise, poi si chinò a bisbigliargli qualcosa nell'orecchio, facendolo ridacchiare. Neto se ne accorse.
"Si può sapere cosa ti ha detto?"
"Che sembrate dei bambini di fronte a un giocattolo nuovo"
Sorridendo, il gruppo continuò la marcia.

Siys continuava a guardare Mike di soppiatto, stupita. Non si sarebbe mai aspettata di venire guidata da un ragazzino nella caccia agli òkolok. Guardò Meros, leggendo nel suo sguardo lo stesso stupore. Si girarono verso i due umani, e nell'incrociare gli sguardi, tutti e quattro arrossirono, poi Deli le si avvicinò.
"senti... Ma tu sei nata con quelle piume sulla fronte?"
Sfiorandole con la punta delle dita, Siys annuì.
"Ogni elfo ha un legame diverso con questa terra. Io sono legata agli uccelli-nuvola, i nassay. per questo sono nata con le piume su fronte, spalle e schiena"
Deli allungò una mano verso le spalle dell'elfa, poi si bloccò.
"Poos?"
"Certo"
erano incredibilmente soffici. Erano davvero piume di nuvola.

Macrov era un pò a disagio: era l'unico umano in un gruppo di elfi. Aveva paura di risultare inutile. Sospirò.
Non me ne va bene una.
Come a sottolineare il suo pensiero, un òkolok si lanciò dalla boscaglia contro Argay. L'elfo non fece in tempo a reagire, ma qualcun altro si: una freccia e un'ascia lo trafissero al cuore a alla gola. Col battito accellerato, Macrov andò a recuperare l'ascia. con la coda dell'occhio, vide Argay inchinarsi.
"Hai degli ottimi riflessi. Complimenti. Sono felice di essere nel tuo stesso gruppo"
Si strinsero la mano sorridendo.

Seto fissava sbalordito la schiena del figlio: non avrebbe mai immaginato che quel fagotto grinzoso e piagnucolante che era appena nato sarebbe diventato un ragazzo così coraggioso e forte. Vide che un elfo gli si stava avvicinando.
"Sei tu il marito di Veyro?"
"Si"
"Quindi Kita è tuo figlio"
"Esatto"
"Non sfidarlo mai al tiro con l'arco. L'ultima volta mi ha battuto trecento a duecentocinquanta"
Gli occhi di Seto minacciarono di uscirgli dalle orbite.
"Tr-trecento... A duecentocinquanta?!"
"In verità era trecentoquindici a duecentocinquanta. Edor non mi ha fatto valere i tiri multipli"
Seto cominciò a boccheggiare. Kita sospirò.
"Padre, sai anche tu che la mamma era la miglior arciera del villaggio. Avrò preso da lei. Ora chiudi la bocca e impugna le armi. Siamo arrivati"

La radura era piena di òkolok. Yoko strinse la presa su Kìaraly.
Kita incoccò l'arco.
mike serrò i pugni.
Leiya seguì l'esempio di Kita.
Ci fu un attimo di silenzio.
Poi Yoko sollevò la spada.
"Avanti!"
Elfi e umani irruppero nella radura.
Colti di sorpresa, gli òkolok persero alcuni secondi, in cui una decina di loro venne uccisa.
Finalmente, si ripresero e contrattaccarono.
Un ululato di sfida si sollevò dalla radura.
Volute di fuoco e ghiaccio apparvero sulla pelle della Custode.
La luce si allontanò dagli òkolok.
Presa dalla foga, Yoko si staccò dal gruppo.
Penetrò sempre piùnel gruppo di nemici.
Improvvisamente, Kìaraly incontò il vuoto.
Si guardò intorno disorientata.
Attorno a lei, la battaglia infuriava
La ragazza si trovava su una specie di affioramento roccioso.
Dall'altro lato, un òkolok.
Riconobbe i suoi occhi.
Sentì un doloroso strappo al cuore.
"Cassie..."

Kita combatteva con foga.
Sentiva la forza della terra pulsare nelle proprie vene.
Gli occhi erano accesi di luce verde.
Le frecce finirono.
Un òkolok se ne accorse.
"Attento Kita!"
Il ragazzo schivò.
Mentre il corpo gli passava a fianco, il suo collo scattò.
Le zanne piene di veleno si chiusero.
Il mostro fece appena in tempo a guaire, poi morì.
Una goccia di sangue gli colò sul mento.
Vide un òkolok saltare addosso al padre.
La luce degli occhi sfavillò ancora di più.
La mani si illuminarono.
Un fascio di luce si materializzò tra le sue dita.
Si modellò come una freccia.
Incoccò.
Rilasciò la corda.
La freccia di luce trafisse la gola del mostro.

Le frecce erano finte da tempo.
L'elfa comabtteva con zanne e artigli.
La morbida peluria sulle braccia era satura di sangue.
Le punte dei suoi capelli erano appicicose di sangue.
Più avanti vedeva il bagliore vorticante di Kìaraly.
Incredibile...
é fortissima!
Sorrise.
Non posso certo farmi superare!
con rinnovata energia si tuffò nella mischia.

Mke e Ihalim combattevano schiena contro schiena.
Il figlio dell'Acqua sgozzava gli òkolok.
Il figlio del Fuoco sfaciava le loro gole a pugni.
In un momento di pausa, Ihalim si girò verso di lui.
"Ehi, sei sempre stato così bravo?"
"La mia banda una volta è stat attaccata da dei cani randagi, e li abbiamo sconfitti così.
Ne ho uccisi tre
Ma non ero certo così forte"
"é merito di Yoko.
Ci ha deto l'acqua e il fuoco"
"Forza allora.
Non perdiamoci in chiacchere!"
Altri due òkolok caddero.

Dall'altra parte dello sperone, la Custode combatteva con furia.
Cassie ebbe un brivido.
Paura.
Orgoglio.
Era stata sua amica.
Era stata lei a incitarla a impararare a difendersi.
Scosse la testa.
Era il nemico!
Cosa andava a pensare?
Yoko uccise l'ultimo òkolok.
Salì sullo sperone.
I loro sguardi si incrociarono.
"Yoko..."

La Custode non riusciva a muoversi.
Andiamo!
é un òkolok!
Un nemico!
Le gambe non volevano saperne di muoversi.
é Cassie.
La tua amica.
Non puoi fale del male.
La tristezza le riempì il cuore.
No.
Non più.
Io sono la Custode.
Lei un òkolok.
Siamo nemiche.

Cassie era paralizzata.
Che ne ra della sua promessa?
Doveva ucciderla!
Erano nemiche!
"Lo sapevo.
Sapevo che ci avresti tradito!"
Un altro òkolok l'attaccò.
Cadde morto un secondo dopo.
Kìaraly era nella sua schiena.
Fissò sbalorida la Custode.
Feram nella posizione di lancio.
Negli occhi, rabbia.
"Nessuno.
Nessuno deve permettersi di toccare la mia amica"
Cassie sbarrò gli occhi.
"Perchè..."
Yoko sorrise tristemente.
"Non posso dimenticare così facilmente sedici anni della mia vita"
Un'ombra apparve alle sue spalle.
Uno degli òkolok più potenti.
Vide la Custode voltarsi.
Disarmata.
Non pensò.
Saltò.
Davanti a Yoko.
Le zanne dell'òkolok si chiusero sulla sua gola.
Tornando all'aspetto umano, cadde tra le braccia di Yoko.
Un fulmine si schiantò sull'òkolok.
Incenerendolo.
La Custode Guardò Cassie.
Per la prima volta, non ebbe paura di quegli occhi così luminosi.
Sollevò una mano sporca di sangue.
Cercò di sorridere.
Del sangue le colò dalle labbra.
"Hai degli occhi bellissimi.
Sembrano di luce pura.
Vorrei...
Vorrei poterla toccare...
Vorrei...
Essere...
Ancora una volta..."
"Ssh.
Non parlare, Cassie"
"Essere...
Chiamata da te...
Amica"
Le dita di Cassie lasciarono due segni sulla guancia di Yoko.
Sorrise.
Gli occhi si chiusero.
La mano cadde.
Yoko gridò.
Tutti si tapparono le orecchie con un gemito.
Yoko gridava il suo dolore.
La sua rabbia.
Gridava per Cassie.
Per Okoy.
Per tutti.
Adagiò l'amica per terra.
Recuperò Kìaraly.
Si lanciò contro i nemici come una furia.
uno dopo l'altro caddero.
L'ultimo la attaccò.
Parò in ritardo.
Con uno scoppio di luce ed energia, Kìaraly si spezzò.
Invocandi i fulmini, Yoko creò degli scudi per sè e per i suoi compagni.
Scatenò una tempesta di fulmini che incenerirono tutti gli òkolok rimasti.
Quando tutto si fu calmato, La ragazza riaprì gli occhi.
Dei suoi compagni, erano morti Den.
Grew.
Taras.
Neto.
Fre.
Lev.
Meros.
Griv.
Pesyl.
Ietk.
I vivi si aggiravano tra i morti con le lacrime agli occhi.
Crysayl lanciò un grido acutissimo.
"Griv!
Griv, rispondi, ti prego!"
La disperazione avvolse Yoko.
Indietreggiò.
Abbiamo vinto.
Ma a quale prezzo?
Ho condotto tutti loro alla morte!
Kita si stava guardando attorno.
"Ehi, qualcuno ha visto Yoko?"
Il piede della ragazza toccò qualcosa.
Guardò in basso.
Cassie.
Non resistette oltre.
Piangendo, si voltò e scappò nella foresta.
"Yoko!"
"Yoko, dove sei?"
Chiudendo cuore e orecchie ai loro richiami, la ragazza fuggì, mentre le schegge di Kìaraly perdevano il loro splendore.

Kita era sempre più preoccupato: Yoko non si trovav. Ebbe un altro capogiro e fu costretta ad appoggiare le mani sulle ginocchia.
Cavolo. Non immaginavo che fosse così faticoso usare la forza della Terra e il veleno.
Qualcosa attirò la sua attenzione. Per poco, il suo cuore non si fermò.
Kìaraly.
A pezzi.
La disperazione gli montò nel petto. Continuò a crescere, finché non trovò una via d'uscita: un grido che conteneva tutto il dolore del ragazzo.
"Yokoooooo!!"
Tutti corsero verso di lui. Nel vedere la spada, provarono la sua stessa disperazione: i frammenti della spada erano il segno della morte della Custode. Cominciò a piovere.Ben presto, furono tutti fradici. Chiusi nel loro dolore, non notarono le impronte di una ragazza in fuga, che l'acqua cancello in poco tempo. Kita, Ihalim, Mike e Leiyra raccolsero i frammenti di Kìaraly, poi, si prepararono a tornare a casa.
   
 
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