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Autore: Red_Coat    24/11/2019    1 recensioni
Questa è la storia di un soldato, un rinnegato da due mondi. È la storia del viaggio ultimo del pianeta verso la sua terra promessa.
Questa è la storia di quando Cloud Strife fu sconfitto, e vennero le tenebre. E il silenzio.
Genere: Angst, Guerra, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cloud Strife, Kadaj, Nuovo personaggio, Sephiroth
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'L'allievo di Sephiroth'
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Ashur guardò suo figlio svanire, e non riuscì a non pensare che aveva visto poche volte quel sogghigno soddisfatto sulle sue labbra, e tutte erano state anticipo di calamità.
Più o meno la stessa cosa pensarono Angeal e Genesis, rivolgendosi a vicenda uno sguardo preoccupato ripensando al modo in cui Sephiroth si era lasciato colpire da Cloud. Il Grande Sephiroth non avrebbe mai permesso a un avversario di grado così inferiore di sconfiggerlo così facilmente, nemmeno in punto di morte.
A meno che ...
C'era qualcosa che non tornava, ma non c'era tempo per risolvere gli ultimi dubbi, e forse fu questo a salvare Osaka dalla vendetta del Pianeta.
Ora tutte le anime dovevano scontrarsi direttamente con Meteor, se Victor Osaka si trovava ancora lì dove aveva lasciato il proprio corpo sarebbe stato semplicemente investito dalla potenza del lifestream e avrebbe avuto la morte che si meritava, lasciando finalmente al mondo il tempo per dimenticare e guarire.
 
***
 
Quando la forza del Pianeta fu liberata e il lifestream ormai contaminato invase il mondo correndo rapido a schiantarsi contro Meteor, Mikio e sua figlia Erriet erano ancora in casa, ad attendere che accadesse.
Dapprima un vento fortissimo si levò a spazzare le strade, sradicando pali della luce e lampioni e trascinando via con sé qualsiasi cosa non fosse sufficientemente ancorata all'asfalto per resistere.
Poi all'improvviso la notte si accese di una forte luce verde acqua, e quello fu il segnale che spinse Mikio ad afferrare sua figlia e trascinarla con sé dietro il muro a mezza altezza che divideva la cucina dal soggiorno.
Nei giorni antecedenti al disastro aveva sbarrato tutte le finestre di casa con del materiale trovato nell'officina di Yoshi.
Un ritaglio di compensato, chiodi e molte assi, per fare in modo che non si aprissero nemmeno a seguito di un uragano.
Adesso, mentre stringeva a se sua figlia, tremante e in lacrime come una bambina, e la sentiva pregare sottovoce Sephiroth e JENOVA di aiutarli a salvarsi, chiuse gli occhi, mentalmente si unì a quella preghiera estendendola a tutte le divinità che riusciva a ricordare, e sperò di aver fatto un buon lavoro con quelle dannate finestre.
Le porte erano tutte chiuse a chiave, perfino il portone del palazzo era sigillato, per quanta resistenza potesse fare un vecchio uscio arrugginito.
Adesso ... Era tutto nelle mani del destino.
 
\\\
 
Si fece dapprima silenzio, poi ad un tratto un terremoto scosse la casa, facendo crollare a terra quadri, rovesciando alcuni libri dalla biblioteca e alcuni piatti da dentro la credenza.
Erriet urlò, Mikio la strinse di più proteggendola col proprio corpo e mormorandole di star tranquilla.
Le strade si riempirono di quelli che sembravano i rumori di un vero e proprio bombardamento aereo, un rumore di vetri infranti si udì anche nella vecchia camera da letto di Victor, ma la porta chiusa a chiave e sbarrata dalle assi impedì che l'esplosione di lifestream si espandesse al resto della casa.
Una seconda esplosione mando in frantumi ciò che restava della finestra, Mikio trattenne il fiato sentendo i vetri delle finestre della stanza in cui si trovavano scricchiolare pericolosamente.
Con un fracasso immane il portone del palazzo fu sradicato dal proprio asse e sbattuto contro il muro del piano terra; sussultarono entrambi nel sentirlo, ma non si mossero.
Yukio guardò la porta di casa e si morse la lingua, pensando che forse avrebbe dovuto sbarrare anche quella.
Erriet tornò a pregare, lui a tenerla stretta; per qualche secondo sembrò come se una terza esplosione dovesse avvenire da un momento all'altro perciò trascorsero diversi minuti a stringersi, ancora paralizzati dalla paura.
Ad un certo punto però, insospettito da quella strana calma, Mikio si sciolse e si rialzò, chiedendo a sua figlia di non muoversi.
Si avvicinò cautamente alla porta di casa, la aprì e se la richiuse dietro, scendendo un gradino alla volta fino a giungere alla carcassa del portone in pezzi contro la parete ammuffita.
Lo guardò sconvolto e sollevato al contempo, ma il vero sollievo giunse qualche istante dopo, quando riuscì a raggiungere l'esterno e a puntare incantato i suoi occhi verso il cielo.
Era blu, di un blu scuro meravigliosamente chiaro, e in esso non vi era alcuna traccia di meteor, come se non fosse mai nemmeno esistita.
Inoltre ... senza le luci della città poté finalmente vedere la miriade di stelle che avevano sempre scintillato come diamanti sopra la loro testa, offuscate dallo smog e dal bagliore sinistro dell'elettricità made in Shinra.
Adesso che era morta, e Midgar con essa, finalmente si erano riprese il loro posto di regine dell'oscurità, in assenza della luna.
Sorrise, sospirando profondamente per levar via la tensione. Una lacrima sfuggì al suo controllo, e abbassando gli occhi vide ciò che restava della città.
Macerie, silenzio, forse morti.
Quanti erano?
Non era il momento per deciderlo, domani qualcuno ci avrebbe pensato.
Ora restava solo aspettare l'alba godendosi la sensazione meravigliosa di essere tra i pochi fortunati ad avercela fatta. Sopravvissuti all'Apocalisse...
Non avrebbe mai creduto di poter arrivare a vivere una simile esperienza, in nessuna delle sue due vite.
 
\\\
 
Tornò in casa, e la prima cosa che fece fu sorridere.
Sorrise ad Erriet, felice di averla salvata e di aver avuto l'occasione di essere con lei, non solo come fantasma.
La donna si rialzò lentamente, appoggiandosi al marmo che copriva la cima del muro divisorio, e guardandolo negli occhi capì.
 
«È finita, Erriet.» lo ascoltò mormorare, sospirando sollevato «Siamo salvi.»
 
Immediatamente scoppiò a piangere, battendosi il petto con le mani e lasciando che la stringesse e le lasciasse teneri baci sulla nuca, carezzandole i capelli.
Finita ... Salvi ...
 
«Grazie ...» mormorò felice, singhiozzando e tremando «Grazie, grazie, grazie ... Dovunque voi siate, vi sarò debitrice per sempre per questo!»
 
Mikio sorrise tristemente, annuendo mentre continuava a nascondere il proprio viso dietro a quell'abbraccio.
"Anch'io ... ve ne saremmo ancora di più se Victor stesse bene. So che forse non sarà facile, ora. Ma ... fate solo che stia bene, per favore."
 
***
 
Una risata spettrale e sadica scosse l'aria dentro allo scuro antro in cui lo spettro di Kendra Ashurson aveva risieduto per anni.
Solo davanti al piedistallo al centro del quale scorrevano le immagini di quel mondo ormai in rovina, per l'ennesima volta Kendra vide gli umani sperare negli usurpatori e i Cetra chiedersi con sgomento quale fosse stato il loro errore e cos'altro si potesse fare per rimediare, e rise, rise forte, divertito come non mai.
Talmente tanto che un eco della sua risata raggiunse suo padre e tutti coloro che gli erano accanto, inclusa Ifalna e quella sciocchina di sua figlia, che pensava davvero di aver risolto tutto con una preghiera.
 
«Signore!» udì uno dei guerrieri dire «Victor Osaka non si trova più, ma non c'è alcuna traccia che sia morto. Qualcuno deve averlo nascosto alla nostra vista mentre eravamo impegnati ad annientare Meteor.»
 
Il Principe sogghignò di nuovo, guardando suo padre fissarlo attraverso il globo di luce come se potesse vederlo.
 
«Kendra ...» mormorò semplicemente, e un'ombra profondamente preoccupata calò ad oscurargli lo sguardo.
 
Questi tornò a ridere, trionfante.
 
«Ah, che ironia!» esclamò, levando le braccia al cielo «Che meravigliosa rappresentazione della vostra ridicola inettitudine! Ahahah, un circo davvero spassoso!»
 
Poi tornò d'improvviso serio, e con un sogghigno pericolosamente cattivo prese la sfera di luce tra le dita affusolate e avvicinandosela al viso mormorò, minaccioso.
 
«Credevi davvero, Padre, che ti avrei permesso di nuocere alla nostra unica speranza di risurrezione.
Hai davvero pensato di poter debellare dal mondo JENOVA e i suoi figli con la stessa facilità con cui si abbatte un insetto?»
 
Scosse il capo, scoccando la lingua.
 
«Oh, povero illuso ...» concluse, avido e vendicativo «Loro sono esseri superiori, come puoi pretendere di competere con le loro eccelse menti? Tu, un Cetra che rifiuta qualsiasi altra forma di vita eccetto quella benedetta dal Pianeta.
C'è molto altro, oltre questi inutili, limitanti preconcetti ... e adesso te ne accorgerai, tu che hai osato sfidarli. Loro non appartengono al nostro tempo, per loro la morte non è altro che l'ennesima occasione per evolvere sé stessi.»
 
***
 
Quando la risata di Kendra scosse ciò che restava del lifestream, agitando le poche anime che erano riuscite a non sacrificarsi per il bene comune, Ashur non fu il solo a sentirla.
Lo fecero anche coloro che, in un modo o nell'altro erano riusciti a imporre quella sconfitta su Victor Osaka e suo fratello, dopo aver trascorso assieme a loro gran parte della loro vita.
Aerith per prima, ora che aveva smesso di pregare, avvertì subito qualcosa di strano in tutto questo, e quando udì le parole del soldato rivolte ad Ashur riguardo a Victor ebbe un fremito.
Si coprì la bocca con le mani, in un’espressione di addolorato stupore.
 
«Che significa?»
 
Zack, dietro di lei espresse in quella esclamazione tutto il suo stupore.
 
«Che vuol dire scomparso? Io l'ho ...» si morse la lingua, ancora addolorato «Io l'ho ucciso! Non l'ho ucciso?»
 
La risata di Kendra risuonò proprio allora, pietrificandoli.
Ashur abbassò affranto il volto.
A rispondergli fu il suo maestro, Angeal Hewley.
 
«Temo di no, Zack...» era sconvolto anche lui, ma più di ogni altra cosa era addolorato.
 
Sapeva quanto era costato al suo allievo quell'atto di tradimento verso il suo amico e commilitone.
Erano cresciuti assieme nell'esercito, proprio come lui e Genesis.
E adesso ...
 
«No?» chiese sbigottito Fair, sull'orlo delle lacrime «Cosa ...? Che vuol dire no, Angeal?? Avevi detto che era compito mio, che non avrebbe sofferto! Mi avevate assicurato che si sarebbe risolto tutto, se lo avessi ucciso!» sbottò «Ero convinto di averlo fatto! Come può essere vivo?»
«Kendra deve averlo portato via proprio nel momento in cui la tua lama ha colpito.» replicò cupo il Re «È stato un modo ... per farci credere di aver vinto.»
 
All'improvviso sembrò accasciarsi su sé stesso, come se fosse stanco.
E lo stesso fecero gli altri, colpiti da una strana debolezza che non era normale per anime immortali prive di colpo.
Un'altra risata riecheggiò attorno e dentro di loro, come se li circondasse, se fosse parte di ogni singola molecole. Impercettibile, quasi inudibile, ma li avvelenò a tal punto da renderli prostrarli.
 
«Sephiroth ...» mormorò Genesis, rialzandosi e guardandosi intorno, fissando le onde di lifestream che vorticavano intorno a loro «Credevamo di averlo ucciso, in realtà ...»
«Gli abbiamo consegnato il lifestream e tutti coloro che vi sono collegati.»
 
A finire la frase fu uno dei saggi del consigli, apparso alle spalle di Ashur che all'improvviso rabbrividì, ripensando alle ultime parole che suo figlio gli aveva rivolto in vita, immediatamente dopo aver voltato al proprio popolo le spalle.
 
«Il futuro è per chi non ha paura di cambiare, di evolversi. Continua a rimanere ancorato alle tue insulse leggi, papino. Sarà troppo tardi quando ti accorgerai di quanto esse siano diventate obsolete.»
 
Certo. Ora che il Pianeta versava in condizioni pietose, prosciugato dalla Shinra e in ultimo anche da Holy stessa, che aveva richiesto l'uso di un abbondante quantitativo di lifestream per annientare Meteor, Sephiroth ...
Lui avrebbe potuto ...
Ma ... no ... tutto questo... Tutto questo non aveva alcun senso! No che non aveva, in alcun modo!
 
«Sephiroth è morto.» decretò, tornando testardamente a ergersi dritto, appoggiandosi al suo bastone «Il suo corpo è stato abbattuto e disintegrato, la sua anima si è frammentata in mille pezzi, è stata demolita e nessun incantesimo potrà più ricomporla. Niente potrà più farlo tornare. Dobbiamo solo ...» prese fiato, fissando ciascuno dei suoi interlocutori degli occhi «Dobbiamo solo dimenticare e fare del nostro meglio affinché il Pianeta possa guarire. Questo è il nostro compito, adesso; lo è sempre stato e continuerà ad esserlo. Il resto è passato oramai, morto e sepolto per i secoli dei secoli. Victor Osaka dovrà farsene una ragione e vivere la vita che gli è rimasta senza più opporsi, ammesso che voglia continuare a viverla sul nostro amato Pianeta!»




 

(PROSSIMO AGGIORNAMENTO DOPO IL 7 GENNAIO 2020!)



 
NDA: Ed eccoci qua, finalmente.
Con questo capitolo, pubblicato con un giorno di anticipo perchè mi sono accorta di non riuscire ad essere al pc per il giorno promesso, come potete leggere nell'immagine siamo giunti alla fine degli eventi di "Yes,Sir!" che riguardano final fantasy 7, e ora ci addentreremo nell'ultima parte della storia, quella dedicata al film ADVENT CHILDREN.
Grazie a Victor abbiamo attraversato crisis core e il capitolo principale, ora non ci resta che concludere in bellezza! Quale sarà il piano che Sephiroth ha architettato per tornare in vita dal nulla eterno? Che ruolo avrà Victor in tutto questo? Sarà in grado di capirlo e tornare a combattere, ora che tutte le circostanze sono a suo sfavore?
Ho in mente grandi cose e grandi salti dalla sedia, per un finale degno del nome di Victor Osaka.
Ho un pò paura, e un sono un pò triste perchè so che questo sarà l'ultimo anno che dedicherò a questa storia che ha fatto parte della mia vita per cinque anni e che mi ha regalato tante emozioni, sia dal punto di vista artistico che umano.
Ma non è ancora il momento dei saluti, perciò non voglio rattristarvi inutilmente. Vi comunico però che da questo momento mi prendo una pausa per sgombrare la mente e preparare i nuovi capitoli. Per tutto il mese di dicembre sarò perciò lontana da EFP e tornerò su questa storia dopo il 7 gennaio, vi aggiornerò attraverso il mio spazio autore sulla data precisa. Grazie per esserci stati, fino a qui.
Fate i bravi in mia assenza, e tenetevi pronti perchè il 2020 per me e Vic sarà un grande anno! ;D
A presto!

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