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Autore: DestinyIsland    21/01/2020    0 recensioni
Un universo alternativo dove la storia che tutti conosciamo è distorta e cambiata. Appartiene all’epoca dei Malandrini, giovani dapprima superficiali e giocherelloni, ma che si troveranno ad affrontare un cambiamento interiore, chi in bene, chi in male. Voldemort è sempre più forte e in cerca di potere. Il mondo magico è alla completa mercé del mago oscuro. Ma nonostante queste distorsioni, sarà sempre un Potter a dare filo da torcere a Riddle. Questa è un’altra storia.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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CAPITOLO 7: LA BATTAGLIA DI GODRIC’S HOLLOW-PARTE 2






Frank, Alice, Marlene e Lily stavano correndo a perdifiato, facendosi largo tra le fila dei Mangiamorte. Era la prima volta per loro, giovani maghi, che assistevano ad uno spettacolo così raccapricciante. Non avevano ancora individuato la signora Paciock che, probabilmente, era nel bel mezzo della battaglia a dare man forte ai maghi del villaggio. Il gruppetto si fermò dopo essersi sbarazzato di un trio di Mangiamorte. Il ragazzo rimase piacevolmente colpito dalle abilità da duellanti che le ragazze possedevano, non erano certo principesse che si lasciavano salvare da qualcuno e gli facilitavano parecchio il compito di individuare sua madre.
«Non l’hai vista da nessuna parte Frankie?» gli chiese la sua ragazza ansimando per la fatica.
Stavano combattendo già da un po’ ed erano tutti stremati non essendo abituati a duellare per molto tempo. Ad Hogwarts, al Club dei Duellanti, il loro massimo era di qualche minuto e soprattutto non dovevano impegnarsi a schivare Maledizioni che avrebbero potuto mettere fine alla loro vita in un attimo.
«No Alice. Non son riuscito nemmeno ad intravederla da qualche parte.» rispose il ragazzo.
«Non vorrei fare la guastafeste, ma ci converrebbe allontanarci e riprendere fiato.» disse Marlene passandosi una mano sulla fronte sudata.
«Marlene non possiamo! Dobbiamo aiutare gli altri a fermare questo casino!» esclamò Lily contrariata.
«E mi dici chi riuscirai ad aiutare in questo stato? Se in questo momento ci assalissero saremmo un bersaglio estremamente facile da abbattere.»
La rossa non poté controbattere. Nonostante volesse continuare a lottare e ad impedire chi ci fossero altre vittime, sentiva che non avrebbe resistito un secondo di più.
«D’accordo. Ritiriamoci a prendere fiato.» si arrese Lily.
Mentre cominciarono a spostarsi, un’esplosione li investì in pieno atterrando Frank e facendolo svenire.
«FRANK!» urlò Alice accorrendo vicino al ragazzo svenuto.
«Ma guarda un po’…carne fresca.» fece una voce.
Le ragazze si girarono e videro un gruppo di Mangiamorte che li stava accerchiando sghignazzando soddisfatti delle prede che erano riuscite ad intrappolare.
«Maledizione.» ringhiò Marlene alla loro vista.
«Sapete, non è molto furbo da parte vostra, stupidi bambini, mettervi contro dei maghi esperti e potenti come noi.» parlò un Mangiamorte.
«Spero che non ti stia riferendo a voi. Sarebbe comico.» li prese in giro Lily.
«Attenzione la rossa morde.»
«Posso anche staccarti un braccio. Vuoi provare?»
Il Mangiamorte iniziò ad attaccarla divertito, lanciando una Maledizione dopo l’altra. Lily riuscì a stare dietro a tutti i colpi, dimostrando coraggio e nervi saldi nonostante il suo avversario fosse di gran lunga più esperto di lei. Marlene, che non aveva intenzione di stare ferma a guardare, interferì nella lotta e colpì il mago con uno Schiantesimo facendolo svenire istantaneamente. A quella mossa, gli altri estrassero le loro bacchette.
«E’ stata una mossa scorretta ragazzina.» la minacciò una delle figure incappucciate.
«Parlate voi di correttezza nonostante uccidiate famiglie di Babbani indifesi. Siete ridicoli.» ribatté con forza la bionda.
«Mi hai stufato! Attacchiamo tutti insieme!»
Le due ragazze trattennero il respiro sapendo cosa sarebbe successo da lì a poco, tentando di rimanere fiere e a testa alta anche quando la fine sembrava vicina.
«Avada…» recitarono all’unisono i Mangiamorte.
Ma prima che potessero completare la formula vennero rapidamente abbattuti da alcuni colpi precisi. I Mangiamorte caddero a terra senza avere neanche la possibilità di difendersi.
«State bene ragazze?»
Le due si girarono e videro dietro di loro un uomo dalla folta barba bianca, con degli occhiali a mezzaluna poggiati sul naso leggermente storto e un’espressione calma e tranquilla.
«Professor Silente!» esclamarono.
Insieme a lui c’erano anche Augusta Paciock e Alan Prewett che si erano precipitati ad accertarsi delle condizioni dei loro rispettivi figli.
«Sono contento di essere arrivato in tempo. Avete combattuto egregiamente, siete stati tutti bravissimi.» si congratulò l’anziano mago.
«Beh non tanto signor Preside. Se non fosse stato per lei adesso saremmo nell’aldilà.» disse delusa Lily.
«Signorina Evans, alla vostra età non avreste potuto fare più di così. Accontentarsi a volte è sbagliato certo, ma in alcuni casi bisognerebbe fermarsi e riconoscere che non si è ancora pronti per determinate cose.» la rincuorò.
«Forse ha ragione lei.» rispose sospirando.
«Albus la battaglia non è ancora finita. Dobbiamo andare.» gli disse Alan Prewett.
«Certamente. Voi intanto allontanatevi da qua. Vi manderemo un Patronus quando tutto sarà finito.» concluse il preside.
Lily, Marlene, Alice e Frank ,appena rinvenuto, corsero via in direzione di un luogo sicuro.
«Bene. Ora cara Augusta, perché non mi mostri la tua straordinaria abilità di Auror?» disse Silente rivolgendosi alla donna.
«Con vero piacere!» esclamò la signora Paciock sorridendo.
I tre si gettarono a capofitto nel cuore della battaglia, riuscendo a neutralizzare decine di Mangiamorte sia grazie alla loro forza individuale che al gioco di squadra. Il solo fatto di avere al loro fianco il leggendario Albus Silente alimentava gli animi dei combattenti e, viceversa, scoraggiava incredibilmente lo schieramento nemico che, vedendo molti compagni cadere a terra, cominciò seriamente a temere di non riuscire a vincere come all’inizio. In quel caos di luci ed esplosioni, Silente diede la prova di cosa volesse dire essere uno dei più grandi maghi di tutti i tempi e del perché Voldemort lo temesse così tanto. Persino i suoi alleati furono impressionati nel constatare che quello che all’apparenza poteva sembrare un inoffensivo vecchietto, potesse trasformarsi in una macchina da guerra inarrestabile. I Mangiamorte si persero sempre più d’animo, ma nonostante questo continuarono a combattere con ferocia, consci di cosa gli sarebbe successo se si fossero fatti sconfiggere.
«Sei in forma Albus!» esclamò Alan.
«Un povero vecchio ha sempre i suoi assi nella manica.» rispose pacato il preside.
Sembrava che la battaglia non sarebbe ma finita e che sarebbe potuta continuare ad oltranza, quando improvvisamente tutti i Mangiamorte si bloccarono quasi tutti nello stesso momento, volgendo il loro sguardo al cielo. Alan rimase sbigottito di fronte a ciò che stava accadendo. Perché improvvisamente si erano fermati tutti? Senza che nessuno potesse realizzare nulla, tutte le figure incappucciate si Smaterializzarono nel medesimo istante. La piazza principale di Godric’s Hollow si svuotò, lasciandovi esclusivamente i maghi difensori e gli Auror.
«Ma che diavolo…?»
Augusta era davvero confusa. Non riusciva a trovare alcun senso a ciò che era appena avvenuto.
«Albus!» esclamò in direzione dell’anziano mago.
«So cosa stai per chiedermi, ma non lo so.» rispose in anticipo lui.
Non era da Voldemort e dai suoi seguaci una ritirata così improvvisa e senza senso. Avrebbero anche potuto avere la meglio su di loro, nonostante lui fosse sceso in campo.
«Chiama i ragazzi Augusta. Il pericolo è finito.» le disse.
La donna annuì e inviò il suo Patronus. Dopo poco i quattro arrivarono nella piazza e finalmente Frank e Alice poterono riabbracciare i propri genitori, contenti che fossero entrambi vivi e vegeti. Silente si guardò intorno e notò che lì in mezzo mancavano due presenza fondamentali. Anzi quattro.
«Augusta. Fleamont ed Euphemia dove si trovano?» le domandò.
«Non lo so. Effettivamente non li ho incrociati nemmeno una volta durante la battaglia.» rispose lei pensandoci su.
«E il signor Potter e il signor Black?» chiese poi rivolgendosi ai ragazzi.
«Erano andati a cercare i genitori di James. Li avrebbero trovati e ci sarebbero venuti incontro.» parlò Alice.
Per un momento nella testa di Silente balzò un’idea macabra che tentò subito di scacciare. Anche se…
«Andiamo a cercarli. Immediatamente.» ordinò risoluto.
Ammutolirono tutti, e senza proferire parola, seguirono il Preside alla ricerca dei quattro. Li cercarono nelle vie principali del villaggio, senza alcun risultato.
“Non saranno mica…” pensò.
Si avviò verso la villa dei Potter, guardandosi intorno e osservando alcuni cadaveri tra poveri innocenti e Mangiamorte, ponendo nella sua mente le proprie scuse a chi quella notte aveva perso la vita. Quando arrivarono alla villa, lo spettacolo che si presentò davanti a loro mozzò il respiro ai ragazzi. L’intera struttura era gravemente danneggiata, una parte di soffitto era crollato e persino l’entrata era saltata via. Rispetto alle altre case lì vicino era palese che il nemico aveva preso come bersaglio i Potter. Silente sentiva che in quella storia centrasse lo zampino di Voldemort data l’entità del danno. Ma a quale scopo non partecipare attivamente alla battaglia, non soddisfare la sua sete di sangue e attaccare una famiglia sola? Il preside avanzò verso l’entrata lasciando indietro gli altri. Entrò all’interno della casa semidistrutta e si accorse immediatamente di quattro corpi riversi a terra: erano i tre Potter e Sirius Black.
«Alan, Augusta entrate per favore. Voi ragazzi è meglio che rimaniate fuori.»
«Perché? Cos’è che non possiamo vedere?» chiese Marlene irritata e tremante.
Se il preside non voleva la loro presenza lì dentro poteva significare che era accaduto qualcosa di veramente grave. Il solo pensiero che Sirius e James potessero…Non ci voleva neanche pensare!
«Signor preside vogliamo entrare anche noi!» esclamò Lily dando man forte a Marlene.
L’anziano mago sospirò.
«E va bene. Entrate.» rispose.
Le due non se lo fecero ripetere e s’incamminarono, lasciando indietro Frank che tentava di consolare Alice dopo quella brutta disavventura. Ciò che videro era un incubo materializzatosi dinanzi ai loro occhi. Tra le macerie di quel posto scorsero i corpi dei loro amici. Lily sentì gli occhi pizzicare alla vista di James steso a terra immobile a braccia spalancate, con una ferita sanguinante sulla fronte e gli occhiali distrutti. Sirius steso poco più in là era nella posizione opposta e con il naso sanguinante. La ragazza si avvicinò lentamente al corpo del Potter, con le lacrime agli occhi, e posò due dita sul collo per accertarsi che fosse effettivamente morto. Ma con sua enorme sorpresa sentì delle pulsazioni sulla superficie delle sue dita. James era ancora vivo.
«Professore! James è ancora vivo!» esclamò facendo voltare il preside verso di lei.
L’uomo si accertò che ciò che la ragazza stava dicendo fosse la verità e fu molto felice di scoprire che non si fosse sbagliata. Scavalcò il corpo del ragazzo e si avvicinò a quello di Sirius compiendo i medesimi movimenti. E con enorme gioia si accorse che anche il rampollo dei Black era vivo.
«Anche il signor Black è ancora vivo, ma entrambi hanno bisogno di cure immediate. Alan, Augusta prendeteli e andate in un luogo sicuro e portate con voi anche gli altri ragazzi.» disse Silente ai due.
«Al San Mungo?» chiese Alan.
«Sarebbe poco prudente. Sai bene che potrebbe essersi benissimo infiltrato anche lì. Andate alla Tana da Arthur e Molly Weasley.»
«Molto bene.» rispose il signor Prewett.
Fece apparire due barelle per i due ragazzi e li adagiò con molta delicatezza, stando attento a non smuoverli troppo.
«Venite ragazzi, afferrate il mio braccio.» si rivolse a sua figlia e agli amici porgendo il braccio. Il gruppetto si avvicinò e, non appena si attaccarono tutti, il signor Prewett si Smaterializzò. Silente rimase per un momento a fissare il punto dove si erano Smaterializzati, per poi alzarsi rivolgendo le attenzioni ai corpi dei suoi due leali e amici.
«Fleamont…» sussurrò osservando il viso pallido dell’uomo che normalmente portava sempre un sorrisetto divertito sul volto. «Euphemia…» sussurrò ancora ma questa volta nei confronti della donna. Si sarebbe occupato lui dei corpi e avrebbe organizzato personalmente il funerale, era il minimo dopo tutto ciò che avevano fatto per lui. I suoi sospetti trovarono fondamento, Voldemort li aveva uccisi a sangue freddo. Ma c’erano alcune cose che non quadravano: perché Voldemort avrebbe dovuto risparmiare i due ragazzi e perché era fuggito portandosi via anche i suoi Managiamorte. Decise che ci avrebbe visto chiaro in questa storia, troppi elementi non avevano un senso. Si passò una mano sul volto stanco chiudendo gli occhi per qualche secondo. Avrebbe rimandato quell’indagine per il momento, ora doveva schiarire le idee e riportare i corpi di quelli che erano stati combattenti valorosi, ma soprattutto dei grandi amici.







Angolo Autore
Salve a tutti. E' un bel po' che non aggiorno questa storia, non me ne sono certo dimenticato, ma molti impegni mi hanno tenuto occupato e di conseguenza non avevo tempo di scrivere. Purtroppo non potrò avere ritmi regolari ancora per un po', ma cercherò di aggiornare il prima possibile. Grazie a chi recensirà la storia, a chi la seguirà o la leggerà semplicemente.
A presto.
 
   
 
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