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Autore: Lost on Mars    27/02/2020    4 recensioni
È difficile per Lily avere un migliore amico che non perde mai l’occasione di azzuffarsi con suo fratello. È meno difficile aggiustare il naso di Scorpius, nonostante lui non riesca a stare fermo per dieci secondi consecutivi. È facilissimo invece risolvere i problemi altrui, così da non pensare ai propri.
Per Albus, al contrario, è estremamente facile attaccar briga con chiunque gli dia fastidio. È un po’ meno facile stare a sentire gli avvertimenti dei suoi migliori amici, che cercano di tirarlo sempre fuori dai guai – tranne Frank, che lo appoggia in tutto. È difficilissimo chiedere scusa e riconoscere di aver sbagliato, colpa del suo maledetto orgoglio.
Per entrambi, è assolutamente impossibile fare ordine tra il caos che regna sovrano nella loro testa, nella loro famiglia e nelle loro vite.

“Mi limito a guardare Lily, che gli sorride in un modo genuino, spontaneo, che non ha niente di forzato. Se devo dirla tutta, Malfoy non sembra avere più quell’aria da dio sceso in terra, né quell’atteggiamento tanto odioso che lo caratterizza. Il modo in cui la sta guardando, in cui le si rivolge, o anche il semplice tono calmo e gentile della sua voce, lo fanno sembrare tutt’altra persona.”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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XXI - KELSEY
 
Come le giraffe
 
«Allora, dimmi gli ingredienti della Pozione Dimenticante.»
«Facile: essenza di Elleboro, succo di Pugnaceo e radice di Radigorga!»
Lily non ha bisogno nemmeno di controllare sul libro, mi sorride soddisfatta e mi dice che ho dato la risposta esatta.
«Fammi un’altra domanda» le dico, quasi perentoria. Ho estremamente paura di questa verifica di Pozioni. Sono molto difficili le pozioni, quest’anno, sicuramente per via del fatto che affronteremo i G.U.F.O. e dobbiamo avere una preparazione adeguata per superarlo.
«D’accordo, vediamo… nella Pozione Risvegliante bisogna mettere prima i pungiglioni di Billywig o i rametti di Aconito?»
«I rametti!» esclamo, estremamente convinta.
«No, prima i pungiglioni insieme alle zanne di serpente» mi dice invece Lily.
«Sei sicura?» le chiedo.
«Controlla» risponde, porgendomi il manuale. Sfoglio freneticamente le pagine alla ricerca del capitolo sulla Pozione Risvegliante e, a malincuore, vedo che la mia migliore amica  ha maledettamente ragione. Chiudo sconsolata il mio libro di Pozioni, e lo rimetto nella mia borsa. Non supererò mai questa verifica, è ufficiale. Abbiamo dovuto imparare i procedimenti di cinque pozioni diverse, tra le quali Lumacorno estrarrà a sorte quella che dovremo preparare. Prego che non sia la Pozione Invecchiante, è la più complicata di tutte.
«Cari studenti e studentesse, vi chiedo un momento di attenzione!»
Centinaia di teste si voltano verso il tavolo dei professori. La Preside si è appena alzata in piedi, con i palmi poggiati sulla candida tovaglia bianca. Il silenzio cala velocemente nella Sala Grande: non si sente nemmeno un respiro.
«Prima che affrontiate questa nuova giornata di lezioni, sono lieta di informarvi che Hogwarts dopo molti anni sarà teatro di una grande festa!» annuncia. «Io e il resto del corpo insegnanti, insieme al Ministro della Magia, abbiamo deciso di reintrodurre nella tradizione della scuola l’antica festa del Ceppo di Yule. La sera del ventun dicembre ci ritroveremo tutti qui, in Sala Grande, a celebrare la notte più lunga dell’anno, il solstizio d’inverno! Accenderemo in un grande camino il Ceppo di Yule, che brucerà per tutta la notte, fino al sorgere delle prime luci dell’alba. Al vostro ritorno in Sala Comune troverete tutte le informazioni necessarie nei rispettivi dormitori, buona giornata!»
La professoressa McGranitti si rimette seduta e un secondo dopo la stanza si riempie di un vociare fitto fitto. Vedo fibrillazione ed eccitazione su tutti i volti, neanche io riesco a nascondere le mie emozioni. Hogwarts non ospita eventi del genere veramente da molti anni!
«Secondo voi dovremmo vestirci eleganti?» esordisce Alec, con un tono abbastanza preoccupato. Mi viene da ridere: lui tollera a malapena la camicia bianca e la cravatta della nostra divisa, riesco solo ad immaginare cosa potrà succedere se si vedrà costretto ad indossare un abito elegante!
«Credo proprio di sì, Alec!» esclama Lily, scoppiando a ridere. «Questo sabato, prima della festa, shopping obbligatorio ad Hogsmeade.»
«Oppure fatti spedire qualcosa dai tuoi» s’inserisce Scorpius. «Io farò così, sono pieno di vestiti eleganti, non ho proprio voglia di comprarmene un altro.»
«Deve essere schiacciante il peso dell’alta società» scherzo io. «Un armadio pieno di vestiti eleganti, non vorrei proprio essere al tuo posto!»
«Tu non hai idea di cosa significhi passare una serata intera a sentire discorsi inutili tra le amiche di tua madre o il nonno che si lamenta di tutti quelli che conosce… almeno, quelli ancora vivi.»
«Allora ci accompagnerai e ci aiuterai a scegliere i nostri vestiti» statuisce Lily, con un sorrisetto malefico. «Non esiste che faccio scegliere a mia madre quello che devo indossare. O peggio, a mio padre. Mi manderebbe un vestito da suora.»
Alec scoppia a ridere, quasi strozzandosi con tè. Scorpius, con fare abbastanza insolito, le avvolge le spalle con il braccio e l’attira a sé per arruffarle i capelli. Lily non sembra infastidita o confusa per questo suo gesto. Si limita a ridere per la sua stessa battuta, poi si scansa velocemente e si risistema i capelli dietro le orecchie.
A me è parso abbastanza strano, ma ho la testa divisa a metà tra il libro dei pozioni e il “come diavolo mi vesto per la festa?”. Molto velocemente, tuttavia, il libro di pozioni prende il sopravvento.
«Adesso comunque abbiamo problemi più importanti» esclamo, battendo una mano sul tavolo. Allungo il libro verso Lily. «Un’altra domanda.»
 

«Lils!»
Sto cercando di attirare l’attenzione della mia migliore amica da un paio di minuti, ma lei sembra essere stata risucchiata dall’intruglio che sobbolle nel suo calderone ramato. Siamo nel bel mezzo di un compito in classe, d’accordo, ma io non ho idea di come continuare la mia Pozione Invecchiante. Esatto, proprio quella che non volevo venisse estratta!
Guardo di soppiatto Lumacorno, che è sul punto di appisolarsi dietro alla cattedra e mi giro di nuovo verso Lily, che adesso sta sminuzzando qualcosa. Guardo i miei ingredienti e prendo quelle che dovrebbero essere le radici del Tranello del Diavolo, l’unica cosa che si possa effettivamente sminuzzare, e comincio ad imitarla. Se non mi risponde, almeno posso fare quello che fa lei.
«Non ci pensare nemmeno» una voce femminile che proviene dalla mia destra mi fa sobbalzare e il coltello mi sfugge di mano, cadendo sul banco con un tonfo che fa risvegliare Lumacorno dal suo pisolino.
«Tutto bene, signorina Higgs?» mi domanda.
«Sì, mi scusi, signore, mi è solo scivolato il coltello» rispondo, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi finti.
«Stia più attenta» brontola, dopodiché lancia uno sguardo generale alla classe, controlla il vecchio orologio da taschino e torna ad ignorarci come sempre. Finalmente mi giro nella direzione di chiunque mi abbia parlato e con sommo stupore mi trovo puntato addosso lo sguardo affilato di Lucinda Ackerman.
«Se stai imitando Lily, lascia stare, le pozioni le fa di testa propria» dice sottovoce, con un cipiglio infastidito.
«Scusa?» le chiedo, aggrottando la fronte. Ma non ha la sua pozione a cui badare?
«Stavi infilando le radici prima della ghianda di quercia» mi fa notare Lucinda. «Ne sarebbe uscito fuori un gas lacrimogeno.»
«La pozione di Lily mi sembra ancora innocua e la sua ghianda è ancora sul banco» le faccio notare.
«Ripeto, lei fa tutto di testa sua. Di sicuro avrà preso altri accorgimenti per evitare disastri» continua, scrollando le spalle. «Ti serve una mano?»
«No, grazie» dico di rimando, come fosse un gesto automatico. Metto da parte le radici tagliuzzate e butto la ghianda di quercia nel calderone: l’intruglio aranciato emette delle enormi bolle, ma poi ritorna pian piano a sobbollire. Prendo il mio mestolo, e comincio a girare. Guardo Lily: si è chinata ad annusare il suo composto, dalla sua faccia non credo che debba avere un buon odore, ma d’altra parte non credo che questa pozione sia famosa per essere piacevole da assumere. Allo stesso modo, guardo cosa sta facendo Lucinda alla mia destra: non vedo più la sua ghianda e adesso si sta dedicando a sminuzzare le radici. Ogni tanto gira la pozione in senso orario.
«Professore?» Lily tiene la mano alzata e ha un’espressione serena sul viso. Non appena Lumacorno la guarda, lei continua a parlare. «Sa se negli armadietti delle scorte potrei trovare dei guanti?»
Sento qualcuno ridere in fondo all’aula e un po’ incurvo le labbra anch’io.
«Credo di sì, signorina Potter! Vada pure a vedere» le risponde Lumacorno. E così Lily si sposta dalla sua postazione e va a rovistare negli armadietti, uscendone vittoriosa con un paio di guanti marroni e malconci tra le mani. Se li infila e comincia letteralmente a spappolare lo Stridiosporo. Anche Lucinda Ackerman, alla mia destra, ha gli occhi fissi sul banco di Lily, mentre tra le mani tiene ancora stretti pestello e mortaio. È così che lei ha fatto a pezzi le sue foglie di Stridiosporo, ma dall’espressione corrucciata che ha deduco che ciò che sta facendo Lily sia più intelligente. Scuoto la testa: dal momento che Lumacorno da me non si aspetta di certo la brillantezza di Lily, anch’io mi limito a disintegrare il mio povero Stridiosporo nel mortaio, dopodiché lo aggiungo insieme alle radici, come ha fatto Lucinda Ackerman qualche secondo fa. Sorprendentemente non esplode niente, ma la mia pozione assume un colore verdognolo. Getto uno sguardo al banco di Lucinda, ho appurato che Lily vola troppo in alto per le mie capacità: la Corvonero ha appena preso una fialetta con dentro un capello, la apre delicatamente e versa il capello nel composto. Decido di imitarla. Adesso se ne sta semplicemente ferma: deduco che abbiamo finito perché non ci sono più ingredienti sul nostro tavolo.
Qualche minuto dopo, Lumacorno ci annuncia che il tempo a nostra disposizione è finito. Si alza dalla sua poltrona e comincia a fare un giro per i banchi.
«Come saprete, l’ultimazione di questa pozione richiede altri ventisette giorni e costante cura, cosa che adesso non possiamo fare. Per cui adesso versate un po’ del vostro composto in una provetta e consegnatemelo. Fra qualche giorno vi comunicherò i risultati.»
Faccio come ha detto il professore e con un colpo di bacchetta faccio comparire il mio nome sulla fiala, dopodiché vado in cattedra a consegnarla. Quando ritorno al banco per mettere in ordine le mie cose, Lucinda mi si piazza davanti.
«Non c’è di che» dice, consegna la sua fiala al professore ed esce dall’aula. Non ho neanche il tempo di risponderle, scuoto la testa e sospiro.
A Lily, tuttavia, non deve essere sfuggito, perché mi sta guardando con la faccia di chi vuole ammazzare qualcuno.
 
«Perché non hai chiesto aiuto a me?»
Siamo appena tornate in Sala Comune quando Lily sbotta davanti a metà dei nostri compagni di Casa. Il mio primo impulso è lanciarle un silencio  per evitare che metta su, come al solito, un teatrino divertente. Tuttavia, respiro e mi calmo, e le dico la verità.
«Ho cercato di chiedertelo, ma tu non mi rispondevi! Eri così assorta nella tua pozione…» cerco di spiegarle.
«Ma perché proprio Lucinda Ackerman?!» esclama nuovamente.
«Non ho chiesto io il suo aiuto! È lei che ha cominciato, io stavo solo guardando quello che facevi tu, ma fortunatamente lei mi ha fermata, al-»
Non riesco nemmeno a finire di parlare, che Lily inarca le sopracciglia e assume un colorito rosso pomodoro. Ora è ufficialmente arrabbiata.
«Fortunatamente cosa?!»
«Stavo per mettere le radici senza prima aver messo la ghianda, proprio come hai fatto tu, ma lei mi ha detto che avrei fatto un casino in questo modo, perché tu le pozioni le fai sempre a modo tuo.»
«Non è assolutamente vero, non succedeva nulla, puzzava solo un po’!» esclama. Come un flash rivedo il momento in cui Lily si è chinata sul calderone e la sua faccia schifata dopo averlo annusato.
«E io che ne sapevo? Perché stravolgere l’ordine poi?» le domando. Se il risultato non cambiava, perché ha dovuto apportare quella modifica? Comincio a fare qualche passo verso i dormitori per andare a posare la borsa, prima di andare a pranzo. Come previsto, Lily, che non lascia mai una discussione in sospeso, mi segue e continua a parlare.
«Perché in quel modo le radici, che sono secche, avrebbero meglio assorbito il liquido e l’essenza della pozione, cosa che consente una maggior efficacia, dato che è proprio il Tranello del Diavolo a far scattare l’effetto invecchiante. Non ha senso buttarci dentro prima la ghianda, che è un ingrediente secondario!» mi spiega. «Ma non è questo il punto!»
«Senti, non importa. Ho visto quello che faceva lei e la pozione è uscita lo stesso» le dico, cercando di dare un taglio a questa storia. «E poi, è morta d’invidia quando ha visto che stavi spappolando lo Stridiosporo con le mani, lei lo aveva già disintegrato con il pestello.»
Lily si lascia sfuggire un sorriso soddisfatto. «Be’, farlo a pezzi con le mani è meglio, ma se li tocchi a mani nude cominciano a strillare, per questo cercavo i guanti.»
«È che tu sei troppo brava per me, Lils, mi era difficile starti dietro.»
Lily fa un sorriso imbarazzato, abbassando lo sguardo. Non porta avanti la discussione, segno che qualsiasi cosa avesse le è già passata. Dopo qualche secondo, aggrotta la fronte in un’espressione accipigliata, ha ancora la testa rivolta verso il basso. Allunga la mano verso la mia borsa, semiaperta, e ne estrae un foglio di pergamena un po’ stropicciata.
«Attenta, potrebbe caderti» dice, porgendomelo. Lo afferro un po’ titubante: sono sicura che non sia roba mia. Non lo avevo prima di entrare nell’aula di Pozioni per la verifica e di sicuro non mi sono messa a scribacchiare su qualche vecchio foglio durante quell’ora maledetta. Lo dispiego e noto che ci sono scritte delle brevi frasi.
«Credo sia un altro messaggio dalla mia ammiratrice segreta» dico e poi sospiro, stufa di tutto questo mistero. Ma c’è qualcosa di diverso stavolta. «E credo sia anche l’ultimo»
«Cosa?!» esclama Lily, strappandomelo letteralmente dalle mani. Senza troppi complimenti, legge le frasi ad alta voce, dimenticandosi, come al solito, che in questa stanza ci sono come minimo altre venti persone.  «Spero di vederti al Ceppo di Yule. Vieni da sola davanti la scalinata nell’androne principale a mezzanotte, ti aspetterò lì.»
«Finalmente sapremo chi è» cerco di dire, non troppo convinta. Non mi entusiasma in realtà, scoprire finalmente l’identità di questa persona. Ho perso velocemente il mio interesse tra un complimento troppo dolce e l’altro.
«Tu non ci andrai mai da sola» ribatte prontamente Lily. «A mezzanotte verrà acceso il Ceppo, tutti saranno in Sala Grande e nessuno in giro per la scuola. Potrebbe succederti qualcosa.»
«Lils… è una ragazza come noi, e poi so difendermi discretamente. Inoltre, la scalinata di cui parla non è nemmeno così lontana dalla Sala Grande» le dico, cercando di rassicurarla.
«Non lo sappiamo se è una ragazza.» È la sua unica risposta.
«Per me con questa storia di Burke che va in giro a molestare le persone stai diventando paranoica» sospiro. «Te lo dico da amica.»
Dei gridolini interrompono la nostra conversazione. Dal corridoio che porta ai dormitori femminili compaiono Harriet Davies insieme alla sorella Rowena e ad altre due ragazze, loro amiche. Hanno tutte e quattro dei sorrisi smaglianti e sembrano elettrizzate. Noi gli siamo abbastanza vicine, per cui riusciamo ad ascoltare quello che dicono.
«Sei bellissima Harriet, non puoi fallire» le dice Rowena, accarezzandole dolcemente il volto. In effetti, ha qualcosa di diverso: i capelli, solitamente dritti e lisci, sono luminosi e le cadono sulle spalle in onde morbide; anche la sua pelle è radiosa e priva di imperfezioni.
«Aspetta, un’ultima cosa» dice una ragazza bionda alla sua destra. Sorride maliziosa e con un colpo di bacchetta accorcia di almeno cinque centimetri la gonna della divisa di Harriet.
«Okay, ragazze. Sono pronta» dice Harriet, facendo poi un respiro profondo. «Stavolta è mio.»
Guardo velocemente Lily. Anche lei è confusa quanto me, scrolla le spalle e scuote la testa per farmi capire che nemmeno lei ha idea di cosa stia succedendo.
A questo punto, credo solo che dovremmo goderci lo spettacolo, qualunque esso sia.
Harriet comincia a camminare, sicura di sé, e raggiunge il davanzale di una delle grandi vetrate colorate che danno sul fondale del lago. Su quel davanzale, nientemeno che Scorpius sta svogliatamente sfogliando un taccuino, credo siano degli appunti di qualche materia, passandosi distrattamente le mani tra i capelli.
«Ci avviciniamo?» sussurro a Lily. Muoio dalla voglia di capire cosa sta succedendo. Lily non mi risponde nemmeno, getta un’occhiata veloce alle amiche di Harriet, poi guarda di nuovo nella direzione di Scorpius e mi afferra il polso.
«Kels! Ho dimenticato una cosa in Sala Grande, mi accompagni?» esclama, dal completo nulla. Non dico niente, perché in qualche modo capisco che è una frase di circostanza: in teoria, per raggiungere l’uscita, dobbiamo passare davanti a Scorpius e Harriet.
«Fai finta di doverti allacciare la scarpa quando siamo vicino a loro» mi dice all’orecchio. Io annuisco, continuando a camminare lentamente.
Quando siamo abbastanza vicine da sentirli, sbuffo scocciata e chiedo a Lily di tenermi la borsa, poi mi chino a terra e armeggio con i lacci delle scarpe.
«Non so se hai letto il biglietto sulla celebrazione del Ceppo di Yule…» sta dicendo Harriet. La guardo con la coda dell’occhio: ha lo sguardo sognante. Scorpius, invece, come suo solito sembra non veda l’ora di togliersela dai piedi.
«Non ancora» le risponde, rivolgendole però un sorriso educato.
«Beh, ecco… c’è scritto che bisognerà avere un accompagnatore, dunque mi chiedevo… vorresti venirci assieme a me?»
Devo tapparmi la bocca con una mano per impedirmi di scoppiare in una fragorosa risata. Mentre cerco di ricompormi, mi rialzo e mi riprendo la borsa. Lily deve aver mandato completamente a monte il suo piano per passare inosservate, perché adesso li sta fissando spudoratamente e ha la bocca aperta, come se questa richiesta da parte di Harriet l’avesse completamente scioccata.
«Se non ci vai già con qualcun altro» aggiunge Harriet, forse per rimediare all’imbarazzante silenzio creatosi tra lei e Scorpius, dato che lui non ha ancora dato una risposta.
«Ehm, no, non sono impegnato, non sapevo nemmeno che ci si dovesse andare in coppia» dice Scorpius. Oh Merlino, mica le starà dicendo di sì, vero? «Guarda, mi farebbe senza dubbio molto piacere…»
Calma, Kelsey. Pensa lucidamente, cosa che sicuramente Scorpius non sta facendo. Tocco il braccio di Lily, credo sia meglio per tutti se ce ne andiamo da qui. Quando le mie dita si stringono attorno alla sua pelle sento tutti i suoi muscoli in tensione, e neanche questo è un segno positivo. E poi, perché darsi tanta pena se Scorpius accetta di andare alla festa con Harriet? Lily in primo luogo ha negoziato una specie di appuntamento con loro per scoprire l’identità della mia ammiratrice segreta.
Fortunatamente per tutti noi, però, Scorpius ad un certo punto termina la sua frase.
«Ma non so neanche se mi va di andarci, onestamente. E poi sono un tipo abbastanza noioso, odio ballare, non ti divertiresti.»
«Oh, neanche a me piace ballare!» esclama Harriet, divenuta rossa in viso.
«Mi vedo costretto a declinare comunque l’invito, Harriet. Scusami.» Detto questo, le sorride di nuovo, chiude il suo taccuino e scende dal davanzale. Per poi dirigersi verso i dormitori maschili.
Nessuno sembra essersi accorto di niente. Lily ha ancora stampata in faccia quell’espressione da pesce lesso che aveva prima e Harriet sembra essere sull’orlo di una crisi di nervi. Ed effettivamente è quello che succede: comincia a respirare velocemente, sventolandosi con la mano e le vengono gli occhi lucidi. Ad un certo punto scoppierà anche a piangere dal nervoso, senza ritegno, in mezzo alla Sala Comune.
Ovviamente, non senza aver prima esclamato: «E tu che cazzo guardi, Potter?!»
 
Oggi è un nuovo giorno. La disastrosa verifica di Pozioni è ormai alle nostre spalle, a me è tornata un po’ di curiosità per la persona che si nasconde dietro le lettere e ho voglia di sapere chi sia, Lily ha ricevuto e rifiutato due inviti per la festa del Ceppo di Yule, dichiarandosi completamente disinteressata ad andarci con uno sconosciuto. Inoltre, è mercoledì pomeriggio: io e Lily abbiamo due ore libere e i ragazzi non hanno lezioni per il resto della giornata. Purtroppo, abbiamo dovuto abbandonare la vecchia quercia nel Parco: nevica incessantemente da stanotte e fa un freddo cane. Abbiamo ripiegato per un loggiato al piano terra, seduti sul muretto di pietra.
«Abbiamo sentito la penosa dichiarazione di Harriet, ieri pomeriggio» dice ad un certo punto Lily.
Scorpius si copre il volto con entrambe le mani. «Per favore, non ricordatemelo. Non sapevo come dirle di no.»
«È stata tanto penosa?» chiede Alec, sporgendosi un po’ per guardare Lily. Lei si limita ad annuire.
«Una sua amica le ha accorciato l’orlo della gonna per farle avere più chances» aggiungo, rivolta ad Alec.
«Beh, poteva essere una buona tecnica. Ha funzionato, Scorp?» dice lui, di rimando.
«Eh? Neanche ci ho fatto caso!» risponde Scorpius. «Stavo pensando ad un modo gentile per dirle di no.»
«Potevi anche farlo in modo non gentile» borbotta Lily. «Tanto si è messa comunque a piangere senza ritegno davanti a tutti.»
«Certo che sei proprio senza cuore» le dice Scorpius, dandole una gomitata in modo amichevole.
«No, sono solo realista» si giustifica Lily. «Io non mi sono fatta tanti problemi, quando me lo ha chiesto Montague.»
«Montague il cugino di Florence?!» esclama Alec, alla mia sinistra. O meglio, lo urla, proprio nel mio orecchio.
«Alec, mi spacchi i timpani!» mi lamento, dandogli uno schiaffo sulla spalla. Lui mi chiede velocemente scusa, senza mai spostare lo sguardo da Lily.
«Proprio lui» risponde. «Dice che mi trova interessante dopo il mio raffronto con Burke in Sala Comune, bah.»
«E che gli hai detto?» domanda Scorpius. Ha qualcosa di strano nella voce, come se fosse preoccupato, come se sapere cosa Lily ha detto a Montague sia di vitale importanza. A me qualcosa puzza, qui. Mi annoto mentalmente che dopo devo confrontarmi con Alec su questi atteggiamenti strani.
«No, grazie» risponde brevemente Lily. «E me ne sono andata.»
«Decisamente brutale» commento. «Brutale, ma giusta.»
«Comunque, io credo che dovremo andarci noi quattro insieme. Come sempre» dice ad un certo punto Scorpius. Si alza dal muretto e si mette in piedi, rivolto verso di noi. Ha le mani infilate in tasca e le guance rosse per il freddo. «Che ne dite?»
«Il biglietto sui nostri comodini dice chiaramente che bisogna partecipare in coppia, Scorp» gli fa notare Alec.
«Noi siamo in quattro. Due coppie» puntualizza Scorpius, scrollando le spalle. «Potremmo fare… che ne so, tu con Kelsey e io con Lily.»
«E se io ed Alec volessimo andare con qualcun altro?»
«Buon per voi, avete il vostro accompagnatore. Io non voglio cercarne una, non mi interessa» dice Scorpius.
«E chi ti dice che Lily voglia venire con te?» lo prende in giro Alec. Scorpius si raggela e gli lancia uno sguardo omicida, subito dopo abbassa gli occhi e gli spunta sul volto un sorrisetto strano. Credo abbia recepito la battuta di Alec come una sfida. Ah, stupidi maschi!
Si schiarisce la voce con un colpo di tosse e si volta verso Lily. «Vuoi venire con me alla festa?»
«Come vuoi, almeno avrò una scusa per rifiutare chiunque altro tipo strano» risponde lei, senza troppi problemi.
D’accordo, adesso sì che la faccenda si fa strana.
Mi alzo di scatto dal muretto e mi piazzo davanti ad Alec, mettendogli una mano sulla spalla. «Bene! Allora vi lasciamo a scegliere i vostri completi coordinati, io e Alec andiamo a cercare degli accompagnatori, a dopo!»
Alec sembra aver capito le mie intenzioni e si alza senza fare troppe storie, con un cenno della mano li saluta e si allontana insieme a me. Velocemente raggiungiamo una porta per rientrare nel castello, dove l’aria nettamente più calda subito dà sollievo alle mie mani e al mio viso. Si congelava davvero là fuori.
«Sono pazza io o Scorpius si comporta in modo strano dalla partita?» gli domando subito, ora che siamo da soli e possiamo sparlare liberamente.
«Ti correggo, Kels, si comporta in modo strano da quando ha quasi ammazzato Burke di fronte a mezza scuola» mi risponde Alec. Allora non sono pazza, se ne è accorto anche lui che c’è qualcosa di diverso del solito, dei cambiamenti...
«Anche» concordo. «E che diavolo gli prende?»
«Non ne ho idea» ammesse Alec, pensieroso. «Non l'ho mai visto così, nemmeno ai tempi di Rose Weasley.»
«Intendi dire che... che gli piace qualcuno e non ce lo vuole dire? Chi potrà mai essere?» domando, forse rivolta più a me stessa che ad Alec. Se lui associa questi comportamenti a quelli che aveva anni fa per RoseWeasley, di certo c'è qualche ragazza di mezzo.
«Credo che conosciamo entrambi la risposta» mi risponde Alec. Spalanco gli occhi, la mia mente si rischiara, si illumina all'improvviso. Merlino, come ho fatto a non accorgermene prima? Scorpius che si distrae durante la partita, che cerca di ammazzare Burke davanti amezza scuola, lo stesso Scorpius che stamattina scompigliava i capelli di Lily come se fosse un gesto abituale e senza essere minacciato di morte per averlo fatto, quello che nemmeno cinque minuti fa le ha chiesto con una facilità e semplicità inaudita di andare alla festa insieme, facendo finta che non gli importasse nulla della risposta...
«Diciamo che Scorpius assomiglia sempre di più ad una giraffa» aggiunge allora Alec. Aggrotto le sopracciglia e lo guardo confusa, chiedendogli tacitamente spiegazioni. Che si sia rivoltato il cervello anche a lui?
«Una giraffa» commento, incredula e decisamente poco convinta.
«Sì. Sai come si dice, no? La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri. Si è innamorata ieri e ancora non lo sa.*»
 
*Una bellissima frase di Stefano Benni.

Ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui, di nuovo in ritardo. Vi chiedo scusa. Purtroppo la mia pelle non mi da pace, sto andando da una nuova dermatologa sperando che almeno lei ci capisca qualcosa. Per ora ho tutte le prove allergiche possibili ed immaginabili in programma! Una vita dentro gli studi medici, la mia ormai xD
Ci tenevo molto a questo capitolo, soprattutto alla parte finale. La frase, come ho evidenziato prima, non è mia, ma di Stefano Benni. Tuttavia, io l'ho scoperta guardando la seconda stagione di Skam Italia, mi è piaciuta così tanto che mi è rimasta impressa, e l'ho trovata adatta alla situazione. Che dite, il nostro Scorpius ci assomiglia o no ad una giraffa? :D
Per quanto riguarda il Ceppo di Yule, non so se ne avevo già parlato in qualche capitolo precedente, comunque, ringrescare la memoria non fa mai male: quella dei Ceppo di Yule è una tradizione celtica a cui credo abbia fatto riferimento alla la Rowling quando, nel Calice di Fuoco, ha inserito il Ballo del Ceppo (non a caso, the Yule Ball, in inglese). Dato che avevo voglia di queste feste in grande, e che non volevo in alcun modo riesumare il Torneo Tremaghi, ho pensato di inserire questa festività. Mi ha dato l'idea anche la serie tv Le Terrificanti Avventure di Sabrina, in cui in un episodio appunto parlano del Ceppo di Yule e del fatto che si dovesse tenere acceso nel camino per tutta la notte del Solstizio d'Inverno per tenere lontani dalle case gli spiriti malvagi.
Un mix di cose, insomma xD Lo dico perché non mi sono inventata nulla, ecco.
Durante questa festa succederà DI TUTTO, lo preannuncio, per cui credo proprio che dividerò le faccende in più capitoli. Forse due, ma sto pensando ad un terzo per poterci finalmente infilare la fantomatica ammiratrice segreta di Kelsey, che ha deciso di rivelarsi proprio quella sera. Se ne vedranno delle belle, insomma.
Io spero che vi sia piaciuto questo capitolo, e come sempre ringrazio Dreamer_imperfect che mi recensisce e mi fa sentire decisamente meno sola :D ♥
Un bacione a tutti, spero a presto!
Mars
 
 
 
   
 
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