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Autore: Vale__91    10/08/2009    4 recensioni
Tutto ciò che sappiamo di Akito Hayama e Sana Kurata non esiste. Loro non si conoscono, sono ragazzi adulti e vivono esistenze molto differenti.
Accadde però, che una sera gli occhi di lui incontrarono quelli di lei e tutto cambiò.
ULTIMO CAPITOLO
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5 anni dopo

C’era stato qualcosa, tra i loro occhi, quella sera di cinque anni fa, qualcosa che ha fatto in modo che non si potessero lasciare mai più. C’erano stati pianti, c’erano stati sorrisi, ma quegli occhi non avevano mai smesso di guardarsi, intensamente… Come la prima volta.
Osaka era calda quella mattina, quasi soffocante. Le strade erano piene di macchine, le quali molte contenevano valigie pronte a trasferirsi per brevi periodi in altre città. Era il tempo delle vacanze estive, il più agognato dai lavoratori. Quella stessa mattina Akito aveva chiuso le porte della sua palestra, pronte a riaprirsi di lì a tre settimane.
Una volta tornato a casa, quasi non riconobbe il suo appartamento. Vi erano tre valige aperte in ogni parte della sala, vestiti sparsi sulle sedie e sul divano, scarpe ovunque e un caldo allucinante per via del ferro da stiro acceso.
<< Non avevi detto che era già tutto pronto? >> urlò appena entrato.
<< Ah, sei già qui… Sì, beh mi sono accorta di aver dimenticato un po’ di cose >>
<< Un po’? >> rispose sarcastico.
Lei gli si avvicinò sorridente e gli diede un bacio sulle labbra.
<< Non farci caso, tra un’oretta partiamo come promesso >>
<< Sapevo sarebbe successo, così ho preso il volo dell’ora dopo >>
<< È per questo che ti ho sposato? >>
<< Spero di no >> fece lui sorridendole.
<< A proposito, Seiko dice che vuole rimanere qui >>
<< Come vuole rimanere qui? >>
<< Ha paura di prendere l’aereo. Ho provato a rassicurarla, ma non ne vuole sapere. E se la lasciassimo da mia madre? >>
<< Non se ne parla >> fece andando verso la sua stanza.
<< Sii buono >> lo raccomandò lei.
Prima di entrare nella sua cameretta bussò leggermente alla porta. Sentì la voce di una piccola bimba chiedere chi fosse.
Akito non rispose, così sentì i piccoli passi della bambina andare verso di lui e vide la maniglia girare piano. Gli occhi scuri della piccola apparvero sul basso della porta.
<< Papà >> disse spalancandola << Perché non hai risposto? >>
<< Si apre agli sconosciuti? >>.
La bambina scosse la testa.
<< Allora la prossima volta cosa fai? >>
<< Non apro se non mi dici il tuo nome >>
<< Brava piccola mia >> disse prendendola in braccio << È vero quello che ha detto la mamma? >>
<< Cosa? >>
<< Che questa bellissima bambina di quattro anni non vuole partire? >>
<< Non voglio prendere l’aereo. Un bambino all’asilo ha detto che gli aerei cadono nel mare e le persone muoiono >>
<< Chi è questo bambino? >>
<< Goro Tsumiko >> rispose la bambina con il viso corrucciato.
<< Beh, dì a questo tuo amico che dice un sacco di stupidaggini >>
<< Ma ha detto che suo nonno è morto così >>
<< Possibile che all’asilo non possano giocare come tutti i bambini invece di parlare di queste cose? >> disse rivolto a Sana che passò di lì in quell’istante.
<< Convincila a venire e basta >> rispose ridendo.
<< Seiko, ti fidi del tuo papà? >>.
La bimba annuì.
<< Allora sai cosa facciamo, prendiamo un bell’aereo e andiamo a trovare Ryuichi… Con l’aereo saremo lì prestissimo >>.
La bambina gli rivolse un sorriso felice e iniziò a saltellare per la stanza cantando.
<< Ho sentito male o hai detto Ryuichi? >>
<< Hai sentito bene, perché? >>
<< Non avevi detto che saremmo andati a Tokyo >>
<< Non l’ho fatto? Certo che te l’ho detto… Prima che andassi a comprare i biglietti. Quando eri al telefono >> le disse rimproverandola.
<< Ops… Ma tu potevi scegliere un momento migliore no? >>
<< Non far ricadere la colpa su di me ora. Domani partono anche loro e prima di non vederci più per altri tre mesi volevano che andassimo a trovarli, soprattutto per Ryu >>
<< Avranno parlato di te al massimo >>
<< In che senso? >>
<< Nel senso che Nami mi odia da tutta una vita, lo sai benissimo >> fece scoraggiata.
Akito le si avvicinò e mise le sue braccia intorno alle sue spalle, poi le baciò il collo.
<< Va bene, va bene… Non c’è bisogno che fai così per convincermi. Se poi è l’unico modo per far venire Seiko >>
<< Abbiamo una bambina splendida lo sai? >>
<< Tutto merito della madre >>
<< Meglio occuparsi delle valige, o partiremo domattina >>.

*

<< E se andaste solo voi? >>.
Il caldo a Tokyo era peggiorato. Il viaggio era stato piacevole, e a Seiko prendere l’aereo non era affatto dispiaciuto, inoltre l’idea di doverci risalire poche ore dopo l’aveva resa ancora più felice. Subito dopo avevano affittato una macchina per poche ore, così da poter raggiungere qualunque posto in breve tempo e senza fatica, vista la quantità di bagagli.
La casa che raggiunsero era una piccola villetta in una delle zone più modeste della città.
Akito parcheggiò l’auto e guardò male Sana al suo fianco.
<< Farò finta di non aver sentito >>
<< No, dicevo sul serio… Non c’è bisogno che anch’io… >>
<< Scendi >>
<< Ma… >>
<< Mamma scendi >> fece Seiko aprendole la portiera.
Arrivarono all’ingresso. Sana faceva il possibile per essere l’ultima della “fila”. Quando si aprì la porta, la situazione non era poi molto diversa da quella che aveva trovato Akito a casa sua quando era tornato dalla palestra. Vestiti ovunque, valige aperte.
Ad accoglierli arrivò Charlie, che apparve un po’ stremato, probabilmente anche per via delle voglie della moglie, incinta di ormai quattro mesi.
<< Entrate... Scusate il disordine >>.
Una volta in casa Seiko iniziò a guardarsi in giro speranzosa di vedere il suo “amichetto”, che apparve poco dopo, una volta uscito dalla sua stanza.
<< Papà! >> urlò correndo verso Akito.
<< Eccolo qui il mio ometto >> disse prendendolo in braccio.
Fu allora che arrivò in salotto anche Nami, con un pezzo di cioccolato in mano.
<< Ce l’avete fatta >> disse addentando la barretta.
<< Ciao zia Nami >>
<< Seiko… Come sei cresciuta >> disse accarezzando la bambina, poi rivolse un breve sguardo di circostanza a Sana, che di rimando le sorrise freddamente.
Akito lasciò scendere dalle sue braccia suo figlio che poi andò a giocare con Seiko nella sua stanza. Per un attimo gli sembrò assurdo che la sua vita avesse preso quella piega. Padre di due bambini che non vivevano insieme, ma erano distanti kilometri. Figli di due madri diverse, ma era una sola quella che amava, quella che era diventata sua moglie.
<< C’è un vero casino qui… Volete qualcosa da bere? >> chiese Nami agli ospiti, cercando di sembrare più gentile possibile.
<< Non ci tratteniamo molto, abbiamo il volo fra poco >>
<< Insomma siete solo venuti per disturbare >> disse facendo notare il disordine accanto a sé.
<< Scusatela, è un po’ stressata per via della gravidanza >> disse Charlie porgendo a Nami un’altra barretta di cioccolato.
<< Io sto benissimo… E volevo quello bianco, non quello al latte >> disse ridandoglielo indietro e abbandonando la stanza.
<< Vedo che ti tiene occupato >> scherzò Akito.
<< Mi sta facendo impazzire, il che è peggio… Da come si comporta credo sarà una femmina >>
<< Voi uomini e le vostre discriminazioni >> fece Sana tirando una piccola gomitata al marito che si era messo a sorridere.
I tre andarono in cucina, dove bevvero del The freddo.
<< Sono sicura che a Nami venga il nervoso ogni volta che mi vede >>
<< Sarebbe stupido avercela con te dopo tutto questo tempo >>
<< Sono d’accordo con Charlie >> puntualizzò Akito.
<< Eppure è sempre così scontrosa con me >>
<< È solamente per via del periodo. Quando è incinta sembra esista solo lei >> fece Charlie ridendo.
<< Ti ho sentito >> urlò lei dalla stanza accanto.
<< Credete sia stato un bene? >> chiese Akito fissando il vuoto per un attimo.
<< A cosa ti riferisci? >>
<< A Seiko e Ryu. Averli fatti conoscere così presto, averli fatti diventare fratellini a distanza… Forse dovevamo aspettare >>
<< Nascondere la verità  a qualcuno non è mai piacevole, nemmeno per un bambino >> rispose Sana mettendo una mano su quella del marito.
<< Forse hai ragione… Ora almeno ci prova a chiamarti papà? >> chiese rivolto a Charlie.
<< Credo faccia sempre un po’ di fatica, soprattutto perché è un bambino intelligentissimo, ma si sforza di farmi piacere >>.
I tre si sorrisero. In fondo non era male essere rimasti in contatto nonostante l’astio dei primi periodi. Per fare del bene a Ryuichi si era deciso di rimanere in una qualche maniera “uniti” per il suo bene. Si sentiva troppo spesso parlare di famiglie rovinate per via della lontananza dei genitori, che anche in questo caso, era pur sempre presente.
Inizialmente non fu facile per Sana accettare la situazione. Per quanto facesse sembrare di essere forte, si rese conto giorno per giorno che le nuove circostanze non le avrebbe affrontate con facilità. Capì che in qualche modo la ex di Akito l’avrebbero dovuta rivedere almeno tre volte l’anno, e questo non era stata una notizia piacevolissima, ma soprattutto sentir chiamare suo marito “papà” da un bambino che non era il suo, inizialmente le aveva fatto prendere diverse fitte al cuore. Col tempo ci aveva fatto l’abitudine, soprattutto per via della dolcezza del bambino, che sarebbe riuscito a contagiare chiunque col suo meraviglioso sorriso.
Trascorsero lì ancora del tempo, fin quando non arrivò l’ora di tornare alla macchina e raggiungere di nuovo l’aeroporto.
<< Saremmo rimasti di più, ma abbiamo un aereo che ci aspetta >> fece Akito stringendo la mano di Charlie salutando per la seconda volta suo figlio.
<< Qualche volta potremmo organizzare una breve vacanza insieme? >> propose l’occidentale.
<< Non ci pensare nemmeno >> dissero all’unisono Nami e Sana che poi si guardarono imbarazzate, rosse in viso.
<< Ok, evitiamo nuovi rancori e andiamo… Seiko, hai salutato tuo fratello? >>.
La bambina annuì e gli Hayama tornarono nell’auto affollata da valige e borse di ogni genere.
<< Non impareremo mai ad accettare questa situazione >>
<< Io l’ho già fatto >>
<< Mi riferivo a Nami e me >>
<< Siete donne, che ci vuoi fare >>
<< Cosa stai insinuando? >>
<< Che siete complicate dalla nascita >> disse voltandosi verso la sua bambina indecisa su quale vestitino far indossare alla sua bambola.
<< Mi ami come cinque anni fa? >> chiese richiamando l’attenzione di suo marito.
I loro visi non erano cambiati nel tempo, erano rimasti uguali ad allora. Akito la fissò spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Eri e sei rimasta un po’ paranoica, mia cara Sana >>
<< Insicura… Preferisco >> disse sorridendo avvicinandosi a lui.
Quando furono a un passo dalle loro labbra si guardarono per capire se quella scintilla era rimasta accesa tutto quel tempo. Con piacere si accorsero che era lì, a brillare più di prima, ad accendere speranze.
<< Se ti dicessi che ti amo più di ieri, mi crederesti? >>
<< Provamelo >>.
Una volta unite le loro labbra, i due furono interrotti da una vocina alle loro spalle.
<< Bleah >> fece schifata la bambina che aveva visto i suoi genitori baciarsi.
I due risero e la macchina partì in direzione dell’aeroporto.
<< Un giorno non farai così tanto la schizzinosa >> le disse sorridente Akito.
La paura che l’amore tra due persone diventi scontato è uno dei più grandi timori di qualsiasi coppia. Spesso capitò di interrogarsi se l’amore durato così tanto nel tempo era tutt’ora così autentico e vero, ma ogni volta che si ponevano la domanda, entrambi si rispondevano allo stesso modo.
“ Dalla vita, non chiedo altro che il suo sorriso ”.


È finita... Ma finita finita XD... Oddio ogni volta che finisco una FF mi vengono in mente mille dubbi... mille domande. Sarò riuscita davvero a rispettare quello che mi ero prefissata all'inizio? Con questa storia direi che ho anche superato quello che mi aspettavo. Innanzitutto non pensavo sarebbe stata così seguita e per questo vi ringrazio col cuore in mano, tutti voi!!! Ho superato anche le mie aspettative personali, non pensavo ne sarei rimasta così coinvolta, non pensavo la FF avrebbe preso questa piega, ma ne sono felice. L'amore trionfa, un'altra volta... Dopo tante sofferenze, uno può anche tornare felice no? E poi c'è già così tanta tristezza nella realtà, almeno immaginarsi un lieto fine è lecito =) ( ma soprattutto voi mi avreste uccisa se nn fosse finita così XD )! Checche se ne dica, sono soddisfatta del mio finale =) !Passiamo alla parte più importante... I ringraziamenti
Iniziamo con i lettori... Solo il primo capitolo conta gli oltre 3000 lettori... Siete la fiamma viva di questa Storia! Voi che recensite siete stati di profonda ispirazione ( qualcuno ha anche azzeccato qualche previsione XD ) ... Grazie di cuore a chi ha recensito sin dall'inizio, chi si è perso nel mezzo e chi ha recensito l'ultimo capitolo =) !!!Ringrazio infine di cuore chi ha messo la FF tra i preferiti e la lascerà lì e chi l'ha messa nelle seguite... Sapere che la mia storia venga anche solo presa in considerazione, è importantissimo per me! Grazie con l'anima!!! Ora mi dileguo perchè come al solito ho fatto tardi ( sono le 3.20... Ups )... Il letto mi chiama, quindi vado! Questa storia se voi la terrete viva, rimarrà viva sempre... Grazie di nuovo!

   
 
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