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Autore: miss yu    02/07/2020    2 recensioni
[Stucky | AU Omegaverse | Slash | Fluff primi capitoli | Angst senza badare a spese | H/C | No mpreg]
In un mondo in cui lo stato di diritto, deciso e gestito dagli Alpha che detengono tutte le posizioni di potere, considera gli Omega quasi alla stregua di animali domestici, Steve riceve un regalo che, anche se lui non lo sa ancora, cambierà per sempre il suo modo di pensare e di amare.
La storia penso sia comprensibile anche a chi non ha molta familiarità con questo AU o addirittura a chi non ne sa nulla.
Dal testo:
"Senta facciamo così, le dò qualche giorno di tempo, ci dorma sopra,
vada a vedere qualche altro posto, parli con qualcuno che può consigliarla,
tanto Bucky non va da nessuna parte,
come avrà capito non c’è la fila per acquistarlo.”
Genere: Angst, Omegaverse, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Steve Rogers
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6: Who the hell is Peggy?


La riunione con Stark si è conclusa prima del previsto e Steve, che è uscito in anticipo dal lavoro, decide di prendere la metro alla stazione successiva, attratto dalla luce che rischiara ancora il pomeriggio inoltrato, ma soprattutto dal tepore che si annusa nell’aria.
“Che ne dici di bere qualcosa da Leo e poi di cenare al chioscho nel parco?”si trova a telefonare a Bucky, preso dalla voglia irresistibile di non rientrare a casa.
“Come mai? Ti hanno dato un aumento?”
“Veramente romantico non c’è che dire! Niente aumento, ho solo voglia di godermi questa serata, raggiungimi da Leo ti aspetto.”
Si siede ad uno dei tavolini che con l’arrivo delle belle giornate hanno cominciato a spuntare sui marciapiedi e si concede il lusso di riflettere sugli ultimi mesi della sua vita.
Steve è una persona che non cerca approvazione ma fa la cosa che ritiene giusta, così conscio delle sue capacità da non aver bisogno di vantarsene con gli altri; agisce in modo pragmatico, seguendo più la tattica che la strategia salvo poi, al momento del bisogno, sapersi buttare a corpo morto, mostrando una buona dose di risolutezza ed incoscienza e così si è comportato anche con Bucky. Con il nuovo anno, dopo aver deciso che l’obiettivo a cui dedicarsi fosse quello di organizzare la loro vita insieme, ha ben presto capito la necessità di prendere delle decisioni anche impopolari rassegnandosi a sopportare i musi lunghi, le incomprensioni, i silenzi abissali e le crisi di rabbia del suo Omega.
Rifacendosi all’antica massima: ‘Mens sana in corpore sano’, ha iniziato con un programma di allenamento fisico e subito si è scontrato con la vita da insonne nottambulo di Bucky, che lo ha guardato innoridito alla sua proposta di alzarsi ‘all’alba’ per farsi una ‘corsetta’ insieme.
Ma Steve tra i suoi pregi/diffetti annovera anche una radicata testardaggine che non lo ha fatto retrocedere di un passo dalla sua decisione, fregandosene allegramente delle rimostranze del compagno e buttandolo giù dal letto senza pietà una mattina dopo l’altra, per i soliti dieci chilometri.
Non è stato un’inizio esaltante, alzarsi presto a gennaio con ancora la luce dei lampioni ad illuminare le strade del quartiere e il freddo a gelare il respiro, per Bucky è stato un trauma a cui si è aggiunta la pretesa di Steve di allenarsi per arrivare a seguire il suo ritmo, traguardo impossibile da raggiungere all’inizio, visto che per molto tempo non solo non ha potuto correre, ma neanche passeggiare se nelle ore d’aria in un cortile. Poco per volta però, sotto la sua supervisione, ha cominciato ad aumentare il fiato e la resistenza e di pari passo anche la fiducia in se stesso.
Ma la caparbietà di Steve è andata ben oltre e visto che Bucky è rimasto isolato dal mondo per anni, trattato come un animale al quale era sufficiente garantire i bisogni primari, lo ha spinto a decifrare i suoi interessi anche in altri campi e a coltivarli e Bucky, come un ragazzino che non sa nulla del mondo, ha ripreso in mano il computer lasciato a quindici anni e si è perso nel piacere della lettura, della musica, della Playstation, delle passeggiate nel quartiere, girando per le strade piene di gente, guardando i negozi, bighellonando nei sentieri del parco, cercando di convincersi che è questa la vita vera.
E ‘last but not least’ Steve non ha tralasciato di occuparsi personalmente e con grande impegno anche di quella che lui ha denominato: ‘educazione sessuale’ cioè spingere Bucky ad allentare le sue difese, rendendosi conto che il sesso non è violenza ed umiliazione come ha sempre sperimentato, ma essenzialmente piacere non solo nel dare ma anche nel ricevere, concetto a lui completamente sconosciuto. La prima volta che Steve lo ha steso sul letto e bacio dopo bacio è arrivato a prenderglielo in bocca Bucky è arrossito per l’imbarazzo, ma poi non è riuscito a trattenersi ed è venuto subito con un gemito prolungato che ha gratificato Steve, ma mai come quando gli ha confessato che nessuno lo aveva fatto godere in quel modo e che non avrebbe mai ritenuto possibile che un Alpha potesse fargli una cosa così intima e dolce.
Così Bucky durante il calore di primavera si è trovato ad abbandonarsi agli istinti senza vergogna, sicuro che Steve non gli avrebbe mai fatto niente che lui non volesse e anche il morso che ad ogni calore ristabilisce il legame tra Alpha e Omega, è stato vissuto non più come un suggello di possesso ma di appartenenza.
I mesi passati non sono stati facili ma oggi Steve sente di essersi guadagnato una serenità che lo appaga ed è sempre più felice di aver scelto Bucky, che si rivela ogni giorno di più una persona piena di interessi e di capacità che aspettavano solo l’occasione giusta per sbocciare, un ragazzo sensibile con fragilità che gli derivano dal suo passato e che glielo fanno sentire più caro e prezioso, solleticando la sua innata capacità di protezione, ma anche determinato e resiliente. Se ripensa al Bucky che ha acquistato al Ricovero solo pochi mesi prima: taciturno, con lo sguardo spento sempre basso, i pugni chiusi e i muscoli in tensione come se fosse sempre in allerta, quello che sembrava faticare a spiccicare una parola, che era pronto ad attaccare per paura di essere attaccato, non lo riconosce nel ragazzo di oggi che parla di più, ride spesso e non ha paura di mostrare la sua tenerezza.
Grazie alla sua volontà e testardaggine e grazie all’impegno di Bucky tra loro si è creata una sintonia che rende piacevole fare qualsiasi cosa insieme: guardare un film, andare a fare la spesa, fare una passeggiata, fare sesso, raccontarsi reciprocamente la propria giornata. L’unico argomento su cui Bucky mantiene ancora un riserbo impenetrabile è il suo passato.
“E’ tuo diritto conoscermi meglio, se me lo ordini ti racconterò quello che vuoi, ma se me lo chiedi preferirei non parlarne, vorrei solo cercare di dimenticare” gli ha risposto quando ha cercato di insistere e a quelle parole Steve si è accorto di stare per addentrarsi su un terreno minato e ha fatto dietro-front, convinto però che sia solo questione di tempo riuscire a smantellare anche quell’ultima zona d’ombra tra loro.
Steve si riscuote dai suoi pensieri e alzando lo sguardo riconosce Bucky che si avvicina mescolato alla gente che affolla il marciapiede, alza un braccio per richiamare la sua attenzione e quando lui gli sorride in risposta, si accorge che il tepore non è solo nell’aria ma anche nel suo cuore.

‘Il tempo vola quando si è felici’ è una frase che Steve ha sentito dire da sua madre e che ora può confermare per esperienza diretta essere la pura verità. Passano le settimane, passano i mesi senza quasi che lui se ne accorga, volano via leggeri lasciando posto ad altri giorni e ad altri progetti, rendendo sempre più spontaneo ed intimo il rapporto con Bucky, che non sembra più avere bisogno di qualcuno che lo stimoli, ma anzi di qualcuno che lo freni nel misurarsi con esperienze nuove e a volte inconsuete e inopportune per un Omega. Prima dell’estate infatti Steve si trova ad occuparsi di una questione che mai avrebbe pensato di dover affrontare.
“Che è successo?” chiede al ritorno del lavoro colpito dall’agitazione di Bucky.
“Non ci crederai, non mi sembra vero, nel pomeriggio mi ha chiamato Pepper.”
“Non è la prima volta, mi sembra che dalla festa di Capodanno vi sentiate spesso.”
“Sì, ma questa volta mi ha chiamato per propormi un lavoro.”
“Un lavoro?”
“Sta cercando una persona che le faccia da assistente, ha un sacco di impegni e avrebbe bisogno di qualcuno a cui affidare delle cose di tipo pratico che non riesce più a sbrigare, ha pensato a me, ma io non so se ne sono capace, non ho mai lavorato e non sono molto bravo a trattare con le persone, lei mi ha assicurato che se non fosse sicura non me lo avrebbe proposto e mi ha chiesto di parlarne con te, che ne dici Steve…Tu pensi...Iinsomma pensi....”
Steve rimane un po’ perplesso, in realtà non ha mai immaginato che Bucky potesse chiedergli di lavorare, è un po’ un affronto alla sua capacità di Alpha di provvedere al benessere di entrambi, non ha mai conosciuto nessun Omega che lavori dopo aver stretto un legame, a parte Pepper naturalmente ma quella è un’altra storia.
“Non hai bisogno di lavorare lo sai, hai tutto quello di cui hai bisogno mi pare, ci sono io a occuparmi di te, ti manca forse qualcosa?”
Bucky sospira tra i denti: “Non mi manca niente ma per me sarebbe importante, mi farebbe sentire capace di fare qualcosa.”
“Ma tu sai fare un sacco di cose, non c’è bisogno di avere delle conferme.”
“E cosa sarei capace di fare sentiamo.”
“Beh… Mi sai fare felice, ti sembra poco?” sorride.
“Grazie” borbotta Bucky, “Adesso sì che mi sento davvero realizzato.”
“Quando fai il sarcastico ti trovo molto sexy, ti avverto.”
“Senti dirò a Pepper di considerarlo non un’occupazione a tempo pieno ma solo una specie di stage però fammi provare, per me è molto importante.”
“Se ti dico di sì, chiudiamo questo discorso e ritorniamo a ciò che ti dicevo sul sarcasmo e sull’ essere sexy?”
E così Bucky inizia a lavorare come assitente personale a fianco di Pepper, mentre Steve si chiede se aver capitolato così velocemente non fa di lui un padrone troppo malleabile e tenero, che si fa mettere i piedi in testa dal suo Omega, concedendogli tutto quello che desidera.
L’estate però stempera questi pensieri, Bucky lascia che Steve programmi le loro vacanze senza nessuna interferenza e si mostra felice come un bambino quando si sente proporre un tour nei i grandi parchi facendo vita da campeggio; l’estate per i due si condensa in un seguito di giornate calde e soleggiate con cieli tersi di giorno e pieni di stelle nelle notti passate a fare l’amore.
Con l’autunno però sembra che la tregua per Bucky si sia conclusa e un giorno si presenta a Steve con gli occhi brillanti e maliziosi e un sorrisetto sornione che gli è spuntato ultimamente, chiedendogli il permesso di poter studiare per il diploma, visto che i suoi studi si sono interrotti bruscamente dopo il suo primo calore.
“Studierei nel tempo libero per conto mio e poi mi presenterei per sostenere gli esami, Pepper però mi ha detto che è necessario l’approvazione del proprietario Alpha, quindi in pratica dovresti essere tu a chiedere alla scuola che io possa sostenere gli esami”
“E’ così importante per te? In fondo cosa te ne fai di un diploma?” risponde Steve preso ancora una volta alla sprovvista.
“Già cosa se ne fa un Omega di un diploma? Pensi che non sia abbastanza intelligente?”
“No, non dire stupidaggini, è che non capisco a cosa ti servirebbe. Bucky a me fa piacere che tu voglia studiare e migliorarti, ma un diploma?”
“Lo so che non mi servirebbe a niente, ma è una cosa mia, un obiettivo e se la vuoi sapere tutta dopo il diploma mi piacerebbe poter andare avanti a studiare.”
“E cosa ti piacerebbe fare?” chiede Steve incuriosito.
“Mi piacerebbe studiare legge ma diciamo che per ora è un sogno, anche perché le università di norma non accettano Omega, salvo pochissime eccezioni."
“Legge? Come mai questa scelta?”
“Mi piacerebbe poter combattere per i diritti degli Omega con le stesse armi degli Alpha” sorride con aria di sfida, “Pepper dice che non è giusto che un Omega non possa studiare e che ogni sopraffazione parte dal tenere nell’ignoranza la parte debole.”
“Beh quindi fra poco avrò in casa un rivoluzionario” ride Steve.
“Ti creerebbe problemi?”
“Quando ti ho acquistato sapevo che non eri un Omega come gli altri, in molti mi hanno messo in guardia ma io non li ho ascoltati, non volevo un cagnolino da portare al guinzaglio, ne qualcuno solo da portare a letto, ho visto giusto, sei una persona speciale e complicata e ancora adesso non riesco a capirti fino in fondo e ho sempre il sospetto che mi nascondi pezzi di te, che non mi dici tutto, so che ti devo maneggiare con cautela, che non mi devo aspettare una vita tranquilla, in realtà neanche mi interessa, però devi cercare di capire anche tu… Io sono un Alpha e tu un Omega e questo non lo potremo mai cambiare, perché questa è biologia non è legge, vorrei solo che non lo dimenticassi.”
“Non me lo dimentico stai tranquillo, anche se volessi non potrei, ogni giorno c’è qualcosa che mi ricorda la differenza che passa tra noi.”
“Ognuno di noi ha il suo ruolo, penso che sia giusto combattere perché vengano valorizzate le differenze non perché si arrivi ad una omogenizzazione, non mi piacerebbe tornare a casa e trovare un Omega che si comporta come me.”
“Pensi che il mio obiettivo sia quello di assomigliare ad un Alpha?”
“Spero di no, spero che tu sia soddisfatto di quello che sei.”
Bucky abbassa lo sguardo rabbuiato: “Ho sempre odiato essere un Omega per quello che comporta in questo mondo esserlo, ma posso accettare di essere il TUO Omega… Steve tu sei la cosa migliore che mi sia capitata.”
“Idem.”

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.
E’ una sera d’autunno quando Steve decide prima di tornare a casa di fare una capatina in libreria, ha deciso di fare un regalo a Bucky e sa che c’è un saggio di Henri Tajfel che gli piacerebbe leggere. Sta per uscire con il pacchettino in mano quando si ritrova addosso qualcuno che sta entrando in tutta fretta.
“Mi scusi” sta per dire, quando si accorge che la persona con cui si è scontrato è Peggy Carter.
Anche la ragazza lo riconosce ed entrambi si trovano a pronunciare le stesse frasi.
“Peggy? Che sorpresa!”
“Steve? Che ci fai qui?”
E’ da tanto tempo che Steve non pensa più a Peggy precisamente da quando Bucky è entrato nella sua vita, ma vederla in quel momento con il suo solito sguardo sicuro e le sue labbra rosse, gli fa riaffiorare le stesse sensazioni di una volta.
Si accorgono di stare ingombrando la piccola libreria ed escono all’aperto.
“Ti posso offrire qualcosa?” chiede Steve che ha voglia di prolungare quell’incontro fortuito e di non lasciarela scappare via.
“Certo con piacere.”
Seduti in un caffè Peggy racconta di essersi congedata dall’esercito e di lavorare da qualche mese per un agenzia governativa a New York dove si sta ambientando.
“Mi dispiace che sia passato così tanto tempo senza sentirci, anch’io sono stato parecchio preso, lo scorso anno mi è capitato di tutto.”
Chiaccherando Steve non si accorge che ormai si è fatta ora di cena.
“Hai qualche impegno?” gli chiede Peggy ,“Se sei libero mi piacerebbe invitarti a cena, conosco un posticino carino qui vicino.”
Steve accoglie con gioia la proposta, è da tanto che non si concede una serata per sè e stare con Peggy, ora comincia a ricordarselo, è molto piacevole.
“No nessun impegno, vada per la cena, telefono solo al mio Omega per avvertirlo che torno tardi.”
“E così hai un Omega?” gli chiede Peggy con un interesse un po’ malizioso al ristornate.
“Sì un regalo dei miei, io avrei anche aspettato ma loro hanno insistito e devo dire che sono contento.”
“Tutto sta nel trovare quello giusto, chi è? Uomo o donna?
“Uomo.”
“Carino?”
Steve sorride: “Sì, molto carino” risponde, pensando a quale imprecazione potrebbe lanciargli Bucky se potesse sentire quella conversazione.
“Hai una foto?”
“Certo.”
Gli mostra qualche foto sul telefonino.
“Siete una bella coppia, sai che se non mi avessi detto che è un Omega, non lo avrei mai detto?”
“Perché?”
“Beh è molto, come dire... maschile, non è carino Steve, direi piuttosto che è un figo da paura e quel pacchetto è un regalo per lui?”
“Sì, è un libro che stava cercando, qualcosa di psicologia.”
“Un Omega strafigo che legge libri di psicologia? E non dirmi che è pure bravo a letto altrimenti ti chiederò di prestarmelo.”
Steve sorride arrossendo, ha dimenticato la schiettezza di Peggy.
“E tu niente Omega?”dice per cambiare discorso.
“No, troppo occupata.”
“Fidanzato?”
“Come sopra.”
“Ma non si vive di solo lavoro.”
“Già, comincio a dirmi la stessa cosa, accidenti si è fatto tardi, domani ho una levataccia, lasciami il tuo numero di telefono così, se ti fa piacere, ci possiamo sentire.”
“Certo.”
Quando torna a casa, Bucky sta studiando.
“Ciao, hai fatto tardi per lavoro? Hai già cenato?”
“Ho incontrato per caso un'amica che non vedevo da tempo e mi ha inviato a cena, avevamo un sacco di arretrati da raccontarci.”
“Un’amica?”
“Sì, Peggy Carter.”
“E chi diavolo è Peggy Carter?”
“Abbiamo fatto l’addestramento militare insieme.”
“Addestramento militare?”
“Già, Peggy era una tra le reclute più in gamba, è rimasta nell’esercito per qualche anno, adesso invece lavora qui a New York per una agenzia governativa.”
“Niente di meno… E’ un'Alpha?” chiede Bucky con uno lampo strano negli occhi.
“Sì naturalmente.”
“Ed è bella?”
“Si! Direi proprio di si, perché?”
“Come mai tutte le donne Alpha che conosci sono così?”
“Così come?”
“Fighe e toste.”
“Sei pessimo, che donne Alpha conoscerei così?”
“Natasha per dirne una e adesso questa Peggy.”
“Ho capito… Sei geloso! Allora per dimostrarti quanto sei scemo questo è per te” e con la scusa del libro Steve cambia rapidamente discorso.
Peggy chiama dopo poco più di una settimana.
“Ho un po’ di tempo libero a pranzo, che ne dici se mangiamo qualcosa insieme, se vuoi ti raggiungo io al tuo ufficio.”
“Con piacere, ti mando l’indirizzo.”
E’ una bella giornata e mangiano seduti su di una panchina nel parco, parlando dei ricordi del passato e dei progetti per il futuro e a Steve il tempo sembra volare.
Da allora ci sono altre occasioni per incontrarsi: l’ultimo film del loro regista preferito, momenti in cui mangiare un panino insieme nella pausa pranzo o bersi una cioccolata calda alla fine della giornata prima di rientrare a casa.
Hanno tante cose in comune: estrazione sociale, cultura, amici, interessi e una visione della vita molto simile e Peggy ha tutte le caratteristiche che Steve ha sempre cercato nella donna da sposare e da cui avere figli.
Tra loro inoltre c’è anche un’attrazione fisica che spesso in una coppia Alpha non è così scontata. Gli Alpha infatti si scelgono soprattutto in base ad una affinità caratteriale ed intellettiva, i rapporti sessuali sono quasi esclusivamente finalizzati alla procreazione, mentre il piacere sessuale è riservato al rapporto che intrattengono con gli Omega. Spesso la coppia Alpha è più simile ad una coppia di amici affiatati che si vogliono bene e si stimano, che ad una coppia innamorata; il sesso infatti non sempre funziona tra due Alpha entrambi egocentrici ed accentratori. Per il sesso gli Alpha hanno gli Omega, le cui caratteristiche genetiche si compensano perfettamente con le loro. Gli Omega in genere sono affettuosi, sottomessi, con un atteggiamento di totale dedizione, servizievoli, privi di aggressività, i partner ideali per individui dominanti, con un alta carica di aggresività, possessivi e competitivi.
Con Peggy Steve sente di aver trovato la partner ideale se avesse l’idea di sposarsi, ma quando pensa a questa eventualità si chiede come Bucky possa reagire a questa decisone e la risposta che si dà prevede terremoti emotivi e disastri relazionali. Certo Bucky rimane sempre un Omega e come tale non nella posizione di dissentire da qualsiasi decisone lui prenda, ma realisticamente Steve è sicuro che la cosa non filerebbe così liscia e che vivere tutti quanti in armonia come qualsiasi coppia Alpha, potrebbe essere un miraggio irraggiungibile; ma al di là della possibile reazione di Bucky, quello che lo frena maggiormente è che lui stesso non è convinto che sia la cosa che veramente desidera, perché in fondo al cuore teme di rompere quell’equilibrio di serenità che si è venuto a creare tra loro due con grande fatica.
Bucky dal canto suo cerca di non far trapelare la sua ansia, ma il fatto che Steve si stia frequentando con quella che si ostina a chiamare semplicemente ‘la mia amica Peggy’, comincia a creargli una sorta di malessere, come se da lì a poco debba crollargli la terra sotto i piedi. Ovviamente non dice nulla a Steve, aspetta che lui gli spieghi chi sta diventando veramente per lui Peggy Carter, quali progetti hanno insieme e che parte ne avrebbe lui. E’ spaventato, ma in fondo è ben conscio del fatto che è consuetudine per un Alpha, che vuole una famiglia e dei figli, stipulare un contratto di matrimonio con un altro Alpha. E soprattutto sa che lui non ha nessunissima voce in capitolo. Se Steve decidesse di sposare Peggy lo farebbe e lui potrebbe solo far buon viso a cattiva sorte, sperando che la nuova arrivata non lo prenda in antipatia o peggio.
Si dà dello stupido per aver pensato che lui e Steve fossero diversi dagli altri, si è illuso che lui in qualche modo non fosse solo un Omega ma una persona, ma è stato un suo sbaglio, in fondo Steve ha tutti i diritti di farsi una famiglia, di avere dei figli, di avere una persona del suo livello accanto che non lo faccia sfigurare.
E’ così preoccupato che anche al lavoro se ne accorgono e dopo il terzo grado di Pepper e Wanda si trova a confessare il motivo della sua apprensione.
Pepper rimane in silenzio per un po’: “Non mi aspettavo che Steve cercasse moglie, voi siete una coppia perfetta, non so cosa potrebbe desiderare di più, comunque non ti devi preoccupare, se le cose dovessero diventare ingestibili tu hai sempre una casa da me e Tony, voglio che te lo metta bene in testa.”
Non è una grande consolazione, ma più di quello che tempo prima avesse mai sperato.
Ricomincia l’insonna e ricominciano gli incubi, cosicche anche Steve è costretto a prendere atto che qualcosa non va e più Bucky afferma che va tutto bene più Steve capisce che non è vero.
Quando una sera Peggy lo bacia, Steve pensa che in fondo non sta facendo niente di male e ricambia, ma rientrando a casa Bucky dopo il solito abbraccio, si scosta infastidito.
“Hai un odore diverso mescolato al tuo, di chi è?” ringhia con aria offesa e Steve decide che quella è la domanda che aspetta per parlargli di quello che da un po’ gli passa per la testa.
“Sì, è l’odore di Peggy, ci siamo baciati.”
Bucky stringe i denti morsicandosi il labbro, ma non fiata.
“E’ da un po’ che volevo parlartene, io e Peggy ci troviamo bene insieme, è un ottima persona, c’è una bella sintonia tra noi, ho sempre pensato che potesse essere la moglie ideale per me se mai avessi deciso di sposarmi e ora che ci stiamo frequentando più assiduamente ne sono convinto però...”
“Però?”
“Ho paura, ho paura di chiederle se vuole sposarmi perché se accettasse significherebbe cambiare la mia vita, la mia vita con te e non so se ne valga la pena.”
Bucky vorrebbe urlargli che se lo ama non avrebbe bisogno di nessuna Peggy, ma dentro di sé continua a ripetersi che Steve in fondo è sempre un Alpha e come per tutti gli Alpha, un Omega non è una persona da amare e con cui passare tutta la vita, ma piuttosto un diversivo, un gioco che dopo un po’ può venire a noia, un animaletto che dopo qualche anno, passata la novità, diventa un peso più che un divertimento.
Gli Alpha non amano i loro Omega, li usano con più o meno cura: li usano per non sentirsi soli, per avere sempre qualcuno accanto che li ami senza mai giudicarli, che li diverta, che faccia loro compagnia, tutto qui.
“Io sono solo il tuo Omega” risponde con amarezza “Non sono la persona giusta per dirti cosa fare” e chiude il discorso.
  
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