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Autore: Rumaan    31/10/2020    4 recensioni
Il Trio delle Meraviglie è tornato ad Hogwarts dopo la fine della guerra, per frequentare l’ultimo anno in tranquillità. La scuola, però, riuscirà ancora una volta a stupirli, quando la McGranitt annuncerà di voler spostare Hermione tra i Serpeverde, per promuovere l’unità tra Case, ormai inesistente.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 20 - Epilogo

Epilogo

Gli spalti del campo da Quidditch erano zeppi per l’ultima partita e più attesa partita dell’anno. Il fatto che sarebbe stato Grifondoro contro Serpeverde significava che ci sarebbero stati tutti, soprattutto dato che avrebbero visto Potter contro Malfoy. Negli spalti dei Grifondoro, spiccava la presenza rossa ed oro di George Weasley. Aveva portato con sé una sfilza dei nuovi fuochi d’artificio dei Tiri Vispi ed avrebbe dato spettacolo alla fine. Dato che l’incontro avrebbe designato il vincitore della Coppa, George aveva progettato anche dei fuochi speciali per onorare la squadra ed aveva rispolverato il vecchio libro di scommesse che lui ed il gemello Fred avevano usato durante il Torneo Tremaghi. Nessuno scommetteva sulla vittoria Serpeverde, a parte i componenti. Malfoy non era mai riuscito prima a soffiare il boccino a Potter e solo i più ottimisti pensavano ci sarebbe riuscito quella volta. Sorprendentemente, George si era unito a quei pochi ed aveva puntato sulla sua vittoria. I Grifondoro si erano rivoltati alla sua decisione, considerate quasi uno scandalo.

George e Draco avevano imbastito una sorta di improbabile amicizia da quanto avevano pianificato la vendetta contro Ron. Alla fine, George aveva invitato Draco alla Tana per la festa di Capodanno, giustificando la cosa ai genitori dicendo che, se avessero voluto Hermione partecipasse, avrebbero dovuto sopportare anche la sua presenza. La serata si era dimostrata un successo. Draco aveva lasciato il suo lato più crudele a Malfoy Manor e, ad eccezione di qualche commento sibillino in direzione di Ron ed Harry, si era comportato in modo eccezionale. Di sicuro aveva incantato Molly, che non aveva più smesso di parlare di lui per tutte le feste e di come il “povero Draco” fosse solo incompreso, il che aveva irritato profondamente sia Ron che Harry. Era persino riuscito a farsi amico il più vecchio dei ragazzi Weasley, nonostante l’ovvia contrarietà di Bill a perdonarlo per avergli fatto avvicinare Fenrir Greyback. Assieme a Charlie, i due avevano poi sfidato Harry, Ron, Ginny e George nell’annuale sfida a Quidditch. Le migliorate abilità di Draco come cercatore avevano quindi spinto George a puntare su di lui quel giorno per la cattura del boccino, assieme al fatto che volesse vincere dieci volte di più rispetto ad Harry.

La rabbia dei Grifondoro raggiunse il culmine appena prima del fischio d’inizio, quando videro la loro Ragazza d’Oro seduta vicino a Blasie, Theo e Daphne sugli spalti dei Serpeverde, con addosso ancora una volta la sciarpa del Capitano. Erano passati sopra a quella sua pericolosa tendenza durante la partita Serpeverde-Tassorosso, ma solo perché Hermione si era assicurata di indossare la sciarpa Grifondoro alle loro partite, durante le quali aveva tifato a gran voce per Harry, Ron e Ginny nonostante il disgusto di Draco, che si era rifiutato di sedersi assieme a lei. I Grifondoro si erano in effetti vantati, fino all’entrata di Hermione, della scelta di Pansy di sedersi con loro e supportare Harry. La diversa risposta tra le due case era stata abissale e dire che i Grifondoro fossero scontenti non sarebbe stato abbastanza. Il fatto che sia George che Hermione avessero deciso di tifare per il nemico aveva iniziato a distruggere la loro convinzione di poter vincere.

“Hermione, sicura che sarai al sicuro alla torre questa sera?”, chiese Blasie, preoccupato per gli sguardi velenosi che le venivano lanciati.

Hermione rise. “Ma per favore, come se qualcuno di loro potesse battermi a duello. Comunque, il nocciolo dell’unità tra case era abbattere le barriere così che potessi scegliere di sostenere il mio ragazzo piuttosto che la mia casa”.

Theo alzò un sopracciglio. “Sì, magari fra un centinaio d’anni, quanto i vostri pronipoti si sposeranno con quelli di Pansy ed Harry”.

Hermione lo guardò truce, cosa che gli ricordò molto la McGranitt. “Ai Serpeverde sembra non importare che Pansy stia dall’altra parte”.

“Perché siamo Serpeverde, non siamo testardi come i Grifondoro, anche se in ogni caso penso sia perché ci basta causare qualche aneurisma tra di loro, vista la tua presenza qui”.

“Siete sempre la casa più subdola”, disse sarcastica Hermione.

“Lo dici come se fosse una brutta cosa”, rise Theo.

“Zitti voi due, le squadre stanno uscendo”, li interruppe Daphne.

Hermione sorrise a Draco e gli lanciò un bacio. La sorpresa di vederla seduta tra i suoi amici, con la sua sciarpa addosso, quasi lo fece cadere dalla scopa. Notò una simile reazione in Harry quando si accorse della presenza di Pansy tra i Grifondoro. Le ragazze erano riuscite a tenere per sé i loro piani. Draco osservò che, a causa loro, la tensione era aumentata. Sorrise apertamente alla sua strega, prima di iniziare la partita. Era determinato a concludere la sua carrier ad Hogwarts battendo Potter.

La partita fu una delle più lunghe degli ultimi anni. Entrambe le squadre giocavano bene e la bravura dei giocatori aveva inchiodato agli spalti tutti gli studenti, nonostante il cielo iniziasse a scurirsi. Blasie ormai soffriva da un po’ di fianco ad Hermione, che gli stringeva forte un braccio e piantava le unghie ogni volta che uno dei suoi amici veniva sfiorato da un bolide.

“Sono contento che tu e Draco abbiate iniziato a frequentarvi solo quest’anno”, grugnì a quella che sembrava essere la centesima unghiata da parte sua.

Lei gli lanciò uno sguardo minaccioso. “Disse l’uomo che mi ha quasi rotto una mano quando Ginny ha rischiato di sbattere contro Harper”.

“È fortunato ad averla evitata in tempo, altrimenti avrei dovuto picchiarlo a sangue”.

Ma l’attenzione di Hermione era già stata distolta. Squittì quando sia Draco che Harry si diressero in picchiata verso il prato. Avevano ovviamente visto il boccino. Mentre entrambi quasi sfioravano la morte solo per acchiappare una pallina dorata, Hermione afferrò malamente il braccio di Blasie, altrettanto concentrato da non prestarle molta attenzione. I due si avvicinavano sempre di più al suolo così Hermione voltò la testa e si nascose addosso a Blasie, incapace di guardare. La sua agonia nel non sapere cosa stesse succedendo finì presto grazie ad un ruggito che scoppiò tra gli spalti. Venne sollevata da terra e quasi lanciata in aria da Blasie. “Abbiamo vinto, abbiamo vinto”, le urlò nelle orecchie. Hermione abbassò lo sguardo e vide Draco, immensamente soddisfatto, trattenere il boccino in alto. Harry, di fianco a lui, sembrava un po’ sconsolato.

Hermione lanciò un urlo e corse verso il campo. Appena raggiunse il suo ragazzo, gli salto tra le braccia e lo coprì di baci. “Ce l’hai fatta”, urlò prima di seppellire il viso nel suo collo.

“Vedere una certa strega con una certa sciarpa addosso, questa mattina mi ha dato la motivazione giusta”, le disse.

“Ti amo”, gli sussurrò all’orecchio.

“Io di più”, le sussurrò lui, baciandola.

“Staccati dal nostro campione e fai avvicinare i veri Serpeverde”, disse Blasie, allontanandola dalle braccia del cercatore.

Draco ringhiò al suo amico. “Sei fortunato che io mi senta clemente, Zabini, altrimenti ti saresti beccato una brutta fattura con un biglietto di sola andata per l’infermeria. E che significa veri Serpeverde? È la mia ragazza, il che la rende Serpeverde come tutti gli altri”.

Hermione gli mise una mano sulla guancia. “Vai a giocare con i tuoi amici. Io torno tra un minuto”.

“Sarà meglio”, ringhiò lui.

Hermione corse da Harry e lo abbracciò per consolarlo. “Ero così preoccupata che poteste uccidervi”, disse.

Harry le sorrise e le rimise a posto la sciarpa verde ed argento. “Perché hai questa?”,

Hermione arrossì. “Beh, io e Pansy abbiamo deciso di scambiarci ancora una volta questo pomeriggio”.

“L’ho notato. Non posso nemmeno contare sul supporto della mia amica”, la prese in giro prima di farle l’occhiolino.

Arrivò anche Pansy e gli diede un bacio sulla guancia. “Penso di portarti sfortuna. Tutte le volte che ho sostenuto Draco contro di te ha perso lui e per una volta che voglio tu vinca alla fine vince lui”.

“Preferisco avere il tuo sostegno che il boccino”, disse contento Harry.

Ron li raggiunse di corsa, irritato, trascinandosi appresso la sorella. “Avete visto e sentita dove è andato George e cos’ha fatto?”.

Harry scosse la testa. “Ha scommesso contro Grifondoro, quel traditore! Malfoy ha corrotto non solo Hermione ma anche George”, disse Ron con il fumo che gli usciva dalle orecchie.

“Aaaah, allora il magnifico regalo che ti ho preso te lo puoi scordare, ingrato”, disse George alle sue spalle. “Magari la nuova Firebot la vuole Malfoy”.

Harry, Hermione e Ginny risero, sapendo benissimo che stava scherzando.

“Ed Hermione, non credere io non abbia notato il tuo tifo per i Serpeverde”, le sibilò Ron. “Ti sei dimostrata proprio una Principessa Grifondoro”.

Due braccia si avvolsero attorno la vita di Hermione. “Non hai ricevuto il promemoria, donnola? Ora Hermione è la Principessa Serpeverde”, lo prese in giro Draco, divertendosi ancora di più quando lo vide schiumare di rabbia.

Ginny diede a Ron una sberla sulla nuca. “Calmati, stupido. Credo sia dolce che Hermione e Pansy si siano scambiate. Anche se ho notato che tu, Blasie, non ti seu unito a loro”, disse Ginny, con le mani sui fianchi.

Draco sogghignò. “Non ho mai pensato avrei visto il giorno in cui saresti diventato il pupazzo della piccola Weasley, Blasie”.

Blasie lo ignorò ed abbracciò la sua ragazza, sussurrandole “Indosso i boxer rossi ed oro solo per te”.

Ginny ghignò e gli diede un bacio come premio.

“Per quanto mi dolga interrompervi, sta per iniziare il mio spettacolo”, disse George.

Il gruppo alzò la testa verso il cielo assieme al resto di Hogwarts e rimase in contemplazione dei nuovi fuochi d’artificio di usa invenzione. Come promesso, George ne aveva creati anche in onore dei vincitori della coppa, ma senza riuscire a sopprimere il suo lato scherzoso. Un enorme serpente esplose, sibilando verso i Grifondoro e, invece che svanire qualche attimo dopo, si trasformò repentinamente in un furetto bianco che iniziò a saltellare per il cielo, prima di esplodere nuovamente in migliaia di pagliuzze dorate addosso agli studenti.  

George si volò verso Draco. “Pensavo che quest’ultimo ti sarebbe piaciuto in modo particolare, Malfoy”.

 

  
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