Epilogo
Gli spalti del campo da Quidditch erano zeppi per l’ultima partita e più
attesa partita dell’anno. Il fatto che sarebbe stato Grifondoro contro Serpeverde
significava che ci sarebbero stati tutti, soprattutto dato che avrebbero visto
Potter contro Malfoy. Negli spalti dei Grifondoro, spiccava la presenza rossa
ed oro di George Weasley. Aveva portato con sé una sfilza dei nuovi fuochi d’artificio
dei Tiri Vispi ed avrebbe dato spettacolo alla fine. Dato che l’incontro
avrebbe designato il vincitore della Coppa, George aveva progettato anche dei
fuochi speciali per onorare la squadra ed aveva rispolverato il vecchio libro
di scommesse che lui ed il gemello Fred avevano usato durante il Torneo
Tremaghi. Nessuno scommetteva sulla vittoria Serpeverde, a parte i componenti. Malfoy
non era mai riuscito prima a soffiare il boccino a Potter e solo i più
ottimisti pensavano ci sarebbe riuscito quella volta. Sorprendentemente, George
si era unito a quei pochi ed aveva puntato sulla sua vittoria. I Grifondoro si
erano rivoltati alla sua decisione, considerate quasi uno scandalo.
George e Draco avevano imbastito una sorta di improbabile amicizia da quanto
avevano pianificato la vendetta contro Ron. Alla fine, George aveva invitato
Draco alla Tana per la festa di Capodanno, giustificando la cosa ai genitori
dicendo che, se avessero voluto Hermione partecipasse, avrebbero dovuto
sopportare anche la sua presenza. La serata si era dimostrata un successo.
Draco aveva lasciato il suo lato più crudele a Malfoy Manor e, ad eccezione di
qualche commento sibillino in direzione di Ron ed Harry, si era comportato in
modo eccezionale. Di sicuro aveva incantato Molly, che non aveva più smesso di
parlare di lui per tutte le feste e di come il “povero Draco” fosse solo
incompreso, il che aveva irritato profondamente sia Ron che Harry. Era persino
riuscito a farsi amico il più vecchio dei ragazzi Weasley, nonostante l’ovvia
contrarietà di Bill a perdonarlo per avergli fatto avvicinare Fenrir Greyback. Assieme
a Charlie, i due avevano poi sfidato Harry, Ron, Ginny e George nell’annuale
sfida a Quidditch. Le migliorate abilità di Draco come cercatore avevano quindi
spinto George a puntare su di lui quel giorno per la cattura del boccino,
assieme al fatto che volesse vincere dieci volte di più rispetto ad Harry.
La rabbia dei Grifondoro raggiunse il culmine appena prima del fischio d’inizio,
quando videro la loro Ragazza d’Oro seduta vicino a Blasie, Theo e Daphne sugli
spalti dei Serpeverde, con addosso ancora una volta la sciarpa del Capitano. Erano
passati sopra a quella sua pericolosa tendenza durante la partita
Serpeverde-Tassorosso, ma solo perché Hermione si era assicurata di indossare
la sciarpa Grifondoro alle loro partite, durante le quali aveva tifato a gran
voce per Harry, Ron e Ginny nonostante il disgusto di Draco, che si era
rifiutato di sedersi assieme a lei. I Grifondoro si erano in effetti vantati,
fino all’entrata di Hermione, della scelta di Pansy di sedersi con loro e
supportare Harry. La diversa risposta tra le due case era stata abissale e dire
che i Grifondoro fossero scontenti non sarebbe stato abbastanza. Il fatto che sia
George che Hermione avessero deciso di tifare per il nemico aveva iniziato a
distruggere la loro convinzione di poter vincere.
“Hermione, sicura che sarai al sicuro alla torre questa sera?”, chiese Blasie,
preoccupato per gli sguardi velenosi che le venivano lanciati.
Hermione rise. “Ma per favore, come se qualcuno di loro potesse battermi a
duello. Comunque, il nocciolo dell’unità tra case era abbattere le barriere così
che potessi scegliere di sostenere il mio ragazzo piuttosto che la mia casa”.
Theo alzò un sopracciglio. “Sì, magari fra un centinaio d’anni, quanto i
vostri pronipoti si sposeranno con quelli di Pansy ed Harry”.
Hermione lo guardò truce, cosa che gli ricordò molto la McGranitt. “Ai
Serpeverde sembra non importare che Pansy stia dall’altra parte”.
“Perché siamo Serpeverde, non siamo testardi come i Grifondoro, anche se in
ogni caso penso sia perché ci basta causare qualche aneurisma tra di loro,
vista la tua presenza qui”.
“Siete sempre la casa più subdola”, disse sarcastica Hermione.
“Lo dici come se fosse una brutta cosa”, rise Theo.
“Zitti voi due, le squadre stanno uscendo”, li interruppe Daphne.
Hermione sorrise a Draco e gli lanciò un bacio. La sorpresa di vederla seduta
tra i suoi amici, con la sua sciarpa addosso, quasi lo fece cadere dalla scopa.
Notò una simile reazione in Harry quando si accorse della presenza di Pansy tra
i Grifondoro. Le ragazze erano riuscite a tenere per sé i loro piani. Draco osservò
che, a causa loro, la tensione era aumentata. Sorrise apertamente alla sua
strega, prima di iniziare la partita. Era determinato a concludere la sua carrier
ad Hogwarts battendo Potter.
La partita fu una delle più lunghe degli ultimi anni. Entrambe le squadre giocavano
bene e la bravura dei giocatori aveva inchiodato agli spalti tutti gli
studenti, nonostante il cielo iniziasse a scurirsi. Blasie ormai soffriva da un
po’ di fianco ad Hermione, che gli stringeva forte un braccio e piantava le
unghie ogni volta che uno dei suoi amici veniva sfiorato da un bolide.
“Sono contento che tu e Draco abbiate iniziato a frequentarvi solo quest’anno”,
grugnì a quella che sembrava essere la centesima unghiata da parte sua.
Lei gli lanciò uno sguardo minaccioso. “Disse l’uomo che mi ha quasi rotto
una mano quando Ginny ha rischiato di sbattere contro Harper”.
“È fortunato ad averla evitata in tempo, altrimenti avrei dovuto picchiarlo
a sangue”.
Ma l’attenzione di Hermione era già stata distolta. Squittì quando sia Draco
che Harry si diressero in picchiata verso il prato. Avevano ovviamente visto il boccino. Mentre
entrambi quasi sfioravano la morte solo per acchiappare una pallina dorata,
Hermione afferrò malamente il braccio di Blasie, altrettanto concentrato da non
prestarle molta attenzione. I due si avvicinavano sempre di più al suolo così Hermione
voltò la testa e si nascose addosso a Blasie, incapace di guardare. La sua
agonia nel non sapere cosa stesse succedendo finì presto grazie ad un ruggito
che scoppiò tra gli spalti. Venne sollevata da terra e quasi lanciata in aria da
Blasie. “Abbiamo vinto, abbiamo vinto”, le urlò nelle orecchie. Hermione abbassò
lo sguardo e vide Draco, immensamente soddisfatto, trattenere il boccino in
alto. Harry, di fianco a lui, sembrava un po’ sconsolato.
Hermione lanciò un urlo e corse verso il campo. Appena raggiunse il suo ragazzo,
gli salto tra le braccia e lo coprì di baci. “Ce l’hai fatta”, urlò prima di
seppellire il viso nel suo collo.
“Vedere una certa strega con una certa sciarpa addosso, questa mattina mi ha
dato la motivazione giusta”, le disse.
“Ti amo”, gli sussurrò all’orecchio.
“Io di più”, le sussurrò lui, baciandola.
“Staccati dal nostro campione e fai avvicinare i veri Serpeverde”, disse
Blasie, allontanandola dalle braccia del cercatore.
Draco ringhiò al suo amico. “Sei fortunato che io mi senta clemente, Zabini,
altrimenti ti saresti beccato una brutta fattura con un biglietto di sola
andata per l’infermeria. E che significa veri Serpeverde? È la mia ragazza, il che
la rende Serpeverde come tutti gli altri”.
Hermione gli mise una mano sulla guancia. “Vai a giocare con i tuoi amici. Io torno tra un minuto”.
“Sarà meglio”, ringhiò lui.
Hermione corse da Harry e lo abbracciò per consolarlo. “Ero così preoccupata
che poteste uccidervi”, disse.
Harry le sorrise e le rimise a posto la sciarpa verde ed argento. “Perché hai
questa?”,
Hermione arrossì. “Beh,
io e Pansy abbiamo deciso di scambiarci ancora una volta questo pomeriggio”.
“L’ho notato. Non posso nemmeno contare sul supporto della mia amica”, la
prese in giro prima di farle l’occhiolino.
Arrivò anche Pansy e gli diede un bacio sulla guancia. “Penso di portarti sfortuna.
Tutte le volte che ho sostenuto Draco contro di te ha perso lui e per una volta
che voglio tu vinca alla fine vince lui”.
“Preferisco avere il tuo sostegno che il boccino”, disse contento Harry.
Ron li raggiunse di corsa, irritato, trascinandosi appresso la sorella. “Avete
visto e sentita dove è andato George e cos’ha fatto?”.
Harry scosse la testa. “Ha scommesso contro Grifondoro, quel traditore! Malfoy
ha corrotto non solo Hermione ma anche George”, disse Ron con il fumo che gli
usciva dalle orecchie.
“Aaaah, allora il magnifico regalo che ti ho preso te lo puoi scordare,
ingrato”, disse George alle sue spalle. “Magari la nuova Firebot la vuole Malfoy”.
Harry, Hermione e Ginny risero, sapendo benissimo che stava scherzando.
“Ed Hermione, non credere io non abbia notato il tuo tifo per i Serpeverde”,
le sibilò Ron. “Ti sei dimostrata
proprio una Principessa Grifondoro”.
Due braccia si avvolsero attorno la vita di Hermione. “Non hai ricevuto il promemoria,
donnola? Ora Hermione è la Principessa Serpeverde”, lo prese in giro Draco,
divertendosi ancora di più quando lo vide schiumare di rabbia.
Ginny diede a Ron una sberla sulla nuca. “Calmati, stupido. Credo sia dolce
che Hermione e Pansy si siano scambiate. Anche se ho notato che tu, Blasie, non
ti seu unito a loro”, disse Ginny, con le mani sui fianchi.
Draco sogghignò. “Non ho mai pensato avrei visto il giorno in cui saresti
diventato il pupazzo della piccola Weasley, Blasie”.
Blasie lo ignorò ed abbracciò la sua ragazza, sussurrandole “Indosso i boxer
rossi ed oro solo per te”.
Ginny ghignò e gli diede un bacio come premio.
“Per quanto mi dolga interrompervi, sta per iniziare il mio spettacolo”,
disse George.
Il gruppo alzò la testa verso il cielo assieme al resto di Hogwarts e rimase
in contemplazione dei nuovi fuochi d’artificio di usa invenzione. Come promesso,
George ne aveva creati anche in onore dei vincitori della coppa, ma senza riuscire
a sopprimere il suo lato scherzoso. Un enorme serpente esplose, sibilando verso
i Grifondoro e, invece che svanire qualche attimo dopo, si trasformò repentinamente
in un furetto bianco che iniziò a saltellare per il cielo, prima di esplodere nuovamente
in migliaia di pagliuzze dorate addosso agli studenti.
George si volò verso Draco. “Pensavo che quest’ultimo ti sarebbe piaciuto in
modo particolare, Malfoy”.