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Autore: GReina    27/02/2021    2 recensioni
[Iwaoi | Kuroken | Daisuga | Tsukkiyama | Bokuaka | Sakuatsu + accenni di Kagehina | Tanakiyo].
Haikyuu ad Hogwarts: segue le vicende dei nostri protagonisti per un anno (quinto per Hinata e co; settimo per Daichi e co).
Daichi è il papà di tutti i Grifondoro e Suga la mamma dei Corvonero; Kenma nasconde un segreto; Oikawa è paranoico; Tsukishima è irritato (be', non è una sorpresa!); Sakusa vuole liberarsi di Atsumu; Osamu e il suo amore per il cibo sono l'unica certezza. Venite a scoprire il resto!
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts' Series'
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Hinata
Come ogni anno, Hinata fu più che entusiasta di salire sull’Hogwarts Express per le vacanze di Natale. Usare la magia a suo piacimento e poter volare sulla scopa insieme ai suoi compagni, certo, aveva il suo fascino, ma d’altra parte Hogwarts voleva dire anche studio. Una volta messo piede a Londra non avrebbe potuto usare la bacchetta, ma avrebbe detto addio a libri e lezioni per molti giorni oltre che riabbracciato sua madre e sua sorella.
Non era il solo felice di tornare a casa. Praticamente tutti i suoi compagni di scuola erano al settimo cielo: Hinata vide Bokuto lottare per agganciare bene la gabbia del proprio gufo al carrello e poi letteralmente saltare addosso ai suoi genitori; vide Kuroo sorridente trascinare Kenma – che come al solito non aveva occhi che per la propria PSP – attraverso la folla fino a quattro adulti; Tanaka salutare con impeto Shimizu per poi correre da quella che aveva tutta l’aria di essere sua sorella maggiore; Noya abbracciare la madre; Yamamoto prendere per mano la sorellina e correre con lei dai genitori. Fu quindi stupito di vedere Daichi e Sugawara poco entusiasti di scendere dal treno.
“Ti scriverò ogni giorno!” disse l’uno all’altro.
“Mi mancherai così tanto!!” fu la risposta del secondo. Hinata li guardò sconcertato mentre dietro di loro Asahi sbuffava:
“Ragazzi, state bloccando la fila.” quando finalmente, seppur afflitti, si separarono, Hinata aiutò il cacciatore tassorosso a scendere il proprio baule dal treno.
“Sanno che si rivedranno di nuovo tra meno di un mese. Vero?” gli chiese continuando ad osservare come il proprio Capitano sembrasse depresso.
“Se proprio vuoi saperlo, io penso che stiano esagerando gli addii in modo sarcastico.” Hinata si voltò verso Asahi ed annuì, convinto che tutto sommato il loro Caposcuola non poteva essere davvero così smielato. “O almeno,” continuò però poi il tassorosso “spero davvero che sia così.” il grifondoro rabbrividì al pensiero che potesse sbagliarsi e, non appena ebbero finito di sistemare il baule sulla banchina, salutò il più grande e si allontanò con il proprio carrello.
Non c’era ancora traccia della sua famiglia, ma in realtà non erano le loro teste arancioni che il grifondoro stava cercando. Sorrise non appena trovò il ragazzo che voleva salutare.
“Allora ci vediamo il sei di gennaio, Kageyama.” il serpeverde si voltò verso di lui con aria svogliata.
“Sarò migliorato ancora nel Volo, per allora. E tu ti allenerai mentre sei a casa?” rise diabolico, ovviamente conosceva la risposta. Hinata assottigliò lo sguardo e non si fece intimidire.
“Avrai pure vinto tutte le nostre ultime sfide, Stupiyama. Ma presto ti batterò! E allora vedrai che penitenza avrò in mente per te!!” l’altro rise.
“Magari anche io durante le vacanze ne penserò qualcuna per te.” Hinata gli si avvicinò.
“Non vedo l’ora.” il suo cuore prese a battere più forte e dentro di sé sperò che il suo tono nascondesse meglio di come non stessero facendo i suoi battiti che in realtà diceva sul serio.
Vennero interrotti dai genitori di Kageyama che portarono via il serpeverde. Hinata trovò la propria famiglia e, dopo aver dato un’ultima occhiata al binario e ai compagni, sparì con loro oltre il pilastro di pietra che nascondeva il passaggio.
 
***
Merry Iwaoi
Quello si prospettava essere il miglior Natale della sua vita. Oikawa amava la propria famiglia e adorava passare le feste in compagnia di quella di Iwaizumi, ma trascorrere venti giorni totalmente da solo con il proprio ragazzo? Non c’era paragone.
Le loro famiglie avevano deciso tutto all’ultimo minuto: quell’anno sarebbero andate a sciare sulle Alpi italiane e a quel punto i quattro genitori avevano mandato una lettera a entrambi per chiedere loro se preferissero partire o rimanere al Castello. Oikawa non aveva avuto bisogno di consultare Iwaizumi per capire che avrebbero optato per restare. Durante le vacanze, infatti, Hogwarts si svuotava completamente; a scuola non rimanevano altro che gli elfi domestici e i pochi docenti che abitavano nel Castello.
Il treno era appena partito con tutti i loro fastidiosi compagni a bordo quando Oikawa rintracciò Iwaizumi in mezzo al corridoio e lo baciò con voracità.
In quei giorni non fecero altro che darsi alla pazza gioia: consumarono tutti i pasti insieme, giocarono a Quidditch nel Campo deserto ed innevato; esplorarono ogni anfratto dell’edificio per trovare un posto migliore rispetto alla radura nella Foresta. Soprattutto, però, l’uno poté entrare nel dormitorio dell’altro. Oikawa non aveva perso tempo, e già il primo giorno di vacanze aveva rivelato ad Iwaizumi dove si trovasse l’entrata segreta per la Sala Comune di Serpeverde. Per accedere a quella di Grifondoro era stato diverso: Iwaizumi – non prima di aver accuratamente insultato l’anonimo e poco sicuro muro finto che proteggeva l’ingresso della Sala di Salazar – gli spiegò che sicuramente la Signora Grassa si sarebbe fatta remore a farlo entrare nonostante la parola d’ordine. I quadri, infatti, avevano in qualche modo una coscienza tutta loro, per cui Iwaizumi era piuttosto sicuro che il ritratto avrebbe capito l’imbroglio. Oikawa si era quindi dovuto disilludere in modo tale da risultare quasi del tutto invisibile.
“Certo però, che noia fare ogni volta tutte queste scale dopo cena per tornare in dormitorio!” si lamentò una volta dentro la Torre di Grifondoro. Iwaizumi rise.
“Vorrà dire che domani dormiremo da te.” come succedeva già da una settimana a questa parte, il corpo di Oikawa venne attraversato da energiche scosse elettriche. Vivere Hogwarts come stavano facendo in quei giorni era quanto di più bello avesse sperimentato finora con Iwaizumi e smettere – ne era certo – sarebbe stato davvero difficile e doloroso.
In tutta sincerità, Oikawa non poteva dire che dormire in due in un letto a mezza piazza fosse comodo, tuttavia era forse proprio quella scomodità a rendere il tutto maledettamente perfetto: le gambe incastrate tra loro, il cuore di Iwaizumi che batteva a contatto con la sua schiena, il fiato del suo ragazzo caldo sulla nuca.
Gli rimanevano ancora quattro giorni da trascorrere in quel modo; si trovavano nel letto di Oikawa e qui si stavano coccolando a vicenda. I teneri baci e le morbide carezze, aggiunte all’immenso piacere provato subito prima, avevano presto trasportato il serpeverde in un’altra dimensione. Se avesse dovuto decidere adesso se uscire allo scoperto oppure no, Oikawa pensò con timore che con tutta probabilità non sarebbe riuscito a trattenersi e avrebbe urlato al mondo che quello era il suo ragazzo. Mentre ancora baciava e veniva baciato con tenerezza, quindi, dovette ripetere a sé stesso che se non lo faceva era solo per il bene della persona che amava.
“Cosa potrebbero farci?” si chiedeva a volte, ma la risposta arrivava violenta subito dopo: “Suguru ha perso il posto in squadra proprio quando si è messo con Mika.” pensava, e non forte abbastanza neanche per sperare che le due cose non fossero correlate, tanto bastava per farlo desistere. “Mika non giocava per i Grifondoro.” continuava quindi quella linea di pensiero “Se l’avesse fatto sicuramente le sarebbe stato riservato lo stesso trattamento del suo ragazzo.” Oikawa non poteva negare quanto il Quidditch significasse per lui, ma lo stesso valeva per Iwaizumi e lui certo non poteva decidere di rischiare per entrambi. Fu quindi immensamente grato ai suoi riflessi incondizionati che lo spinsero a buttare giù dal letto Iwaizumi non appena le sue orecchie captarono il rumore della porta del dormitorio che si apriva. Il suo ragazzo era ora totalmente nascosto agli occhi di chiunque stesse per entrare e, ignorando il lieve lamento di dolore che le labbra di Iwaizumi non riuscirono a trattenere, Oikawa afferrò le coperte e si coprì la nudità.
“Oh!” esclamò Tendou non appena lo vide. Oikawa lo salutò con un sorriso imbarazzato, e quando anche Ushiwaka entrò nella stanza l’altro non poté esimersi dal porgli la domanda che gli ronzava in testa:
“Che ci fate già qui?” Wakatoshi scrollò le spalle.
“La famiglia di Satori aveva degli impegni ed è dovuto tornare prima.” Oikawa notò come il Capitano si fosse esentato dallo spiegare perché anche lui fosse a scuola in anticipo, “Ma” pensò tra sé e sé “è facile lasciar intendere a tutti che stai con Tendou quando entrambi siete Serpeverde”. L’ex-cercatore si ritrovò ad assottigliare lo sguardo, geloso ed arrabbiato, e fu solo il commento del battitore a riportarlo con i piedi per terra:
“Ed io che credevo che avremmo avuto il dormitorio tutto per noi!”.
 
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BONUS:
Wakatoshi e Tendou che guardano Oikawa aspettando
che lasci loro il dormitorio libero. Oikawa:
“Quindiiii… andate bene le vacanze?”.

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***
Tanaka
Venti giorni e anche più gli erano serviti per pensare al perfetto regalo di compleanno per Shimizu. Il ritorno a scuola si avvicinava e con quello anche il grande giorno.
Molte cose potevano dirsi del grifondoro: che era impulsivo, frenetico, casinista… persino ingenuo. Sicuramente, però, non era stupido. Già da anni gli era chiaro che la ragazza che amava non ricambiava i suoi sentimenti, e chiaro era anche che nessuno a scuola sembrava prendere sul serio l’interesse di Tanaka verso di lei. La sua qualità migliore, tuttavia, era la caparbietà. Ryunosuke sapeva perfettamente che le sue possibilità con la corvonero erano quasi nulle, ma non per questo aveva intenzione di mollare.
Aveva dovuto pensare molto a cosa potesse piacere alla Caposcuola; che fosse un gesto carino, ma non presuntuoso; qualcosa che la ragazza si sentisse a suo agio ad accettare senza per questo dire a Tanaka che stava finalmente accettando la sua corte. Infine, ascoltando per caso la radio, gli venne l’illuminazione. Da lì fu tutto in discesa e una settimana dopo aveva per le mani il regalo perfetto.
Superato il passaggio tra i binari nove e dieci della stazione londinese, il ragazzo non perse tempo e iniziò a cercare Shimizu con lo sguardo. Fu deluso. Tra i carrelli ingombri di bagagli, gli studenti in partenza e le famiglie di questi sulla banchina, non ci fu verso di scorgere la ragazza. Salì quindi sul treno e lì fu raggiunto dai suoi amici. Shimizu era sicuramente nel vagone dei capiscuola e dei prefetti, quindi Tanaka neanche provò a cercarla. Si godette invece il viaggio con Noya, Yamamoto ed Ennoshita, e fu solo una volta giunti all’ingresso della scuola che trovò ed intercettò la festeggiata.
“Kiyoko!” la ragazza si voltò e Tanaka sorrise. Era bellissima come sempre, ma il grifondoro sapeva bene che se gliel’avesse detto probabilmente lei non avrebbe accettato il regalo, quindi si tenne il complimento per sé. “Buon compleanno!” disse invece. Shimizu sorrise e Tanaka notò come non fosse minimamente sorpresa che il ragazzo si ricordasse il giorno in cui era nata. “D’altronde,” pensò “le faccio gli auguri ogni anno”. Quando Tanaka si accorse di essersi imbambolato a fissarla, si riscosse schiarendosi la gola ed uscì di tasca i biglietti che le aveva preso:
“So che ti piacciono Le Parselmouths1. Così ho preso due biglietti per il loro prossimo concerto. Ho controllato, e capita durante le vacanze di Pasqua. Così non perderai giorni di scuola.” Tanaka poté vedere gli occhi di Shimizu illuminarsi e correre con voracità alle mani del grifondoro. Eppure, sembrava del tutto restia ad afferrare il dono che l’altro le stava porgendo. Ryunosuke intuì il motivo subito dopo e si affrettò a rimediare:
“Il secondo biglietto non è per me!” disse forse troppo forte. “Insomma,” continuò imbarazzato “sarei felicissimo di venire, ovvio! Ma pensavo che potresti andarci con una tua amica… o amico…” propose più riluttante “o magari con tuo fratello.” le porse con più decisione la busta, lei la afferrò titubante e Tanaka scappò via prima che potesse cambiare idea e restituirgliela.
Trascorse il banchetto di bentornato entusiasta di poter di nuovo stare con i propri amici e riprendere a giocare a Quidditch con loro, ma soprattutto a renderlo irrecuperabilmente contento fu il fatto che Shimizu avesse accettato i biglietti. Non credeva che le cose potessero andare meglio di così, ma si sbagliava. Alla fine della cena, Daichi e Shimizu avrebbero dovuto raggiungere i professori come ogni anno i capiscuola facevano, ma prima che ciò accadesse Tanaka si ritrovò la ragazza in piedi accanto a lui.
“Grazie per i biglietti.” poi gli diede un bacio sulla guancia ed andò via. Ryunosuke rimase paralizzato per quelli che poi i suoi amici in seguito avrebbero definito minuti interi. Da parte sua, Tanaka non pensava fossero più di un paio di secondi, ma la verità era che – visto lo stato in cui quel singolo bacio lo aveva lasciato – non era sicuro di nulla, e se i suoi amici affermavano che erano stati minuti, tutto ciò che poteva fare Tanaka era ringraziare il fatto che non fossero state ore.

 

Ho trovato il gruppo su internet: si tratta di due ragazze che suonano il wizard rock (o wrock), cioè musica ispirata al mondo di Harry Potter. Ho citato loro per il semplice fatto che le altre band avevano nomi troppo “scontati” per il fandom. Come Harry and The Potters, Draco and the Malfoys, The Remus Lupins, Wingardium Leviosa e così via.
 
n.a.
[POV Oikawa]
Giusto una breve nota autrice per specificare che ovviamente Suguru non è stato espulso dalla squadra a causa della sua relazione con Mika. Semplicemente Oikawa è sempre più vicino all’essere un complottista per quanto è paranoico.
   
 
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