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Autore: Ulvinne    15/09/2021    5 recensioni
Akane Oda ha sedici anni, e come tanti ragazzi della sua età ha un sogno: diventare un eroe in grado di spiccare quanto, se non più, All Might e rendere orgogliosa la sua famiglia. La strada dal sogno alla realtà è lunga e in salita, ma questo Akane lo apprenderà strada facendo, crescendo e cambiando, scontrandosi con la realtà dell'eroe quanto quella della vita di una ragazza come tante. Una crescita non sempre priva di dolori, ma in salita verso un unico obiettivo: PLUS ULTRA!
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo I° - Mettersi alla prova
 
Non posso credere di trovarmi finalmente qui, alla Yuei.
L’anno di addestramento è stato lungo e faticoso e ho affrontato così tanti cambiamenti che l’Akane di un anno fa sembra lontana secoli…mi sento così diversa e al tempo stesso ho paura che le debolezze della vecchia me siano ancora lì e magari sono ancora debole come quando ho appena iniziato.
Ma non scherziamo!, mi dico stizzita, hai messo su almeno tre o quattro chili di muscoli e sei anche cresciuta, sicuramente fisicamente non sei la stessa! Sei forte, devi solo credere in te stessa e ce la farai!
Mi ripeto quindi le parole di nonno Hideo, che fin dall’inizio è stato quello più incoraggiante: i miei diciamo che non si sono sbilanciati, credo che una parte di loro se non ce la facessi sarebbe sollevata, ma non posso nemmeno dire che mi abbiano ostacolato…diciamo che li avrei voluti forse più entusiasti, sto pur sempre cercando di diventare un eroe!
Prendo un bel respiro e accelero per avvicinarmi, non voglio arrivare tardi! Ammetto di essere davvero agitata e al tempo stesso non vedo l’ora di mettermi alla prova e testare le mie nuove abilità.
«Non starmi tra i piedi o ti faccio esplodere!» uh?
Mi giro stranita, e noto un ragazzo biondo che ne sorpassa un altro che sembra palesemente intimorito e anche più agitato di me, poverino!
Sto per dire qualcosa, non sopporto questo genere di atteggiamenti, poi mi metto a guardare meglio questo prepotente e mi sembra di averlo già visto, chissà dove…
«Ma quello non è Katsuki Bakugou, quello del mostro di fango?» ma certo!
Quei due ragazzi che ho sentito hanno ragione, è quel ragazzino che era stato catturato da quel villain più o meno un anno fa e che è stato salvato dagli heroes! Ecco dove l’avevo visto, al telegiornale…certo che dal vivo ha una faccia ancora più incazzosa, perché ce l’ha con quel ragazzo?
«Mph» sbuffo e mi avvicino al ragazzo che ha apostrofato «Stai bene?» spalanco gli occhi sorpresa quando lo vedo sobbalzare e spalancare gli occhi verdi, ha un viso lentigginoso da bambino che mi strappa un sorriso anche a vederlo così nervoso.
«a-ah, s-sì tranquilla, sto benissimo!» e ride nervosamente «Sono solo un po’ agitato»
«Lo vedo» mi trattengo dal ridere, non voglio che penso che rida di lui, solo che mi fa simpatia, ecco «Coraggio, non farti intimorire dagli spacconi, se gli stai tra i piedi che si scansasse lui, c’è spazio per tutti» e sollevo il pollice in segno di vittoria; lo vedo osservarmi un attimo, curioso, poi abbozzare un sorriso più rilassato ma che comunque non è ancora libero dall’agitazione.
«Sono abituato, Kacchan fa sempre così con me» Kacchan? Si conoscono?
«Che carattere di merda, allora» borbotto, prima di notare la piccola folla che si muove, l’ingresso si è liberato «Oh, la folla scorre, io entro! Ci vediamo dentro. E a proposito, sono Akane, Akane Oda» mi presento al volo, prima di salutare il ragazzo che si presenta come Izuku Midoriya «buona fortuna!» mi giro e mi faccio largo tra la folla approfittando che non sono certo questa grande stangona, riesco a piazzarmi in un buon posto tra le prime file.
Quando dopo lo scritto – in cui ho sparato a caso tutti i quesiti di matematica - la spiegazione della prova pratica inizia, la figura sfavillante di Present Mic ci offre un esuberante inizio fatto di battute e silenzi di risposta, ma io ammetto di essere già incantata, un conto è sentire qualcuno alla radio, un conto è vedere dal vivo la sua figura fuori dalle righe. È un prestigiosissimo eroe e se riuscissi ad entrare in questa scuola sarebbe il mio insegnante, che spettacolo!
La spiegazione dell’esame è chiara: una battaglia urbana di dieci minuti con tutto l’equipaggiamento che crediamo necessario, diversi robot saranno sparsi per l’area di combattimento e sconfiggerli ci darà dei punti.
«Quei robot non hanno scampo!» mormoro, osservando il foglietto dove leggo il mio numero, il 1977, e l’area dove dovrò combattere, la A «Sono carichissima» aggiungo, poco manca che mi metta a squittire, devo tapparmi la bocca con la mano quando la voce di un ragazzo spicca nel silenzio regnato fino ad ora.
«Chiedo scusa, vorrei fare una domanda!» il ragazzo, dalle spalle robuste e alto si alza in piedi, la mano alzata in attesa di poter parlare: ha un’aria così seria e composta e gli occhiali che mi ricordano Toshiro mi strappano un sorriso, anche se mi ricorda anche il suo atteggiamento un po’ rompipalle…
«Sul modulo compaiono quattro tipologie di cattivi e non tre» vero, l’avevo notato anche io, ma immagino ci sia un motivo se non sono stati nominati «se c’è stato un errore la Yuei, una delle scuole più prestigiose del Giappone, deve fare ammenda» cielo che pesantezza e che impostazione! «Noi vogliamo entrare in questo liceo perché speriamo di imparare dai grandi eroi e diventare anche noi eroi professionisti!» e poi si gira verso un ragazzino scompigliato che riconosco come quello che ho incontrato all’ingresso, Midoriya se non sbaglio; mammamia ne ha avute da dire anche per lui, quasi mi spiace anche se effettivamente l’ho visto parlottare da solo parecchio.
Poverino, se non tira fuori un po’ di attributi non durerà…, mi ritrovo a pensare con dispiacere, salvo concentrarmi sulla spiegazione di Present Mic: un cattivo da zero punti grande e pericoloso? Perché questa cosa?
«Un gimmick da evitare…forse vogliono capire quanto siamo in grado di valutare la situazione per scegliere tra la lotta e la fuga» borbotto; veniamo congedati e il motto della scuola, mentre cammino verso l’arena a me assegnata, mi rimbomba ancora nelle orecchie.
«Spingersi oltre i limiti…PLUS ULTRA» alzo gli occhi al cielo, la giornata è serena e ventilata, perfetto per un esame…e per il mio quirk.
Sorrido: questo è il mio primo passo! Non mi farò spaventare da niente e nessuno, entrerò alla Yuei e diventerò un eroe! Corro verso il bus che porterà me e gli altri candidati all’area A, rallento quando sto per salire perché mi accorgo che Midoriya invece è finito nell’Area B stando alla lettera del bus dove sta salendo…peccato, mi sarebbe piaciuto trovare un viso amico.
«Spostati, comparsa» una leggera spinta mi fa indietreggiare di lato e Katsuki Bakugou avanza senza troppi complimenti.
«…c-comparsa?» A ME!? «Ehi, spaccone, la prossima volta chiedi permesso come tutte le persone educate» gli intimo, infastidita, ma mi becco solo un’occhiata rabbiosa e un mezzo ringhio.
«Non farmi perdere tempo»
«Ti do un indizio su dove mettertelo il tuo tempo» e senza farmi attendere sollevo il dito medio; lo vedo spalancare gli occhi rossi.
«Sai dove te lo puoi mettere quel dito, moccio-»
«Forza, ancora qui? Salite!» la voce scocciata dell’autista è il diversivo perfetto per avere l’ultima parola e prima che questo gran cafone possa dirmi altro abbasso la testa per passare sotto il suo braccio teso, appoggiato alla porta del bus ed entrare prima di lui, più per questione di principio.
Che prepotente, qualcuno dovrebbe decisamente prenderlo a schiaffi!
 
Nella sala monitor la maggior parte di noi sono gasatissimi per l’inizio delle prove, come ogni anno. Io vorrei farmi solo un pisolino, ma a quanto pare devo assistere i futuri poveracci che mi finiranno sotto le mani. Bene, facciamolo.
«Allora, Shota, sei pronto?» con la coda dell’occhio osservo la testa pelosa del preside Nezu sbucare da sotto la mia sciarpa; odio quando lo fa, butta caldo, ma non ho proprio voglia di lamentarmi oggi «Tra questi piccoletti potrebbero esserci i tuoi futuri studenti.»
«Mi dispiace per loro» bofonchio, iniziando a cercare con la coda dell’occhio il mio sacco a pelo, ignorando completamente gli schermi che ci permettono di scorgere le arene prima dell’arrivo degli studenti. Non appena arriveranno, sarò pronto a giudicare e poi voglio godermi questi ultimi attimi di silenzio prima dell’arrivo di…
«ECCOMI CI SONO» addio pace «NON MI SONO PERSA NULLA, VERO?»
«Hanno appena cominciato, prego Aino» Vlad fa cenno alla nostra collega di accomodarsi e con un sorriso lei gli si avvicina, dandogli un’amichevole pacca sul braccio.
«Come stanno i miei pulcini?» alzo gli occhi al cielo, questa donna è incorreggibile.
«Non sono i tuoi studenti» si volta, fulminandomi con i suoi occhi grigi e sospiro «non ancora» quell’errato corrige le strappa un sorriso soddisfatto, che tuttavia sparisce di nuovo in favore di un’espressione esasperata. E so già cosa sta per dirmi.
«Shota, ma almeno potevi darti un’aggiustata ai capelli!» mi si avvicina e prima che possa sollevare la mano per scacciarla cerca di darmi una sistemata «guarda qui, sono improponibili» questa donna ha il potere di esasperarmi più di tutto il corpo insegnante insieme, Hizashi compreso, anche se devo dire che se la giocano alla grande.
«Posso ricordarti che hai i capelli blu?» le faccio notare, e proprio ora una ciocca dei suoi capelli blu elettrico scivola via dalla coda alta e mezza disfatta in cui sono ancora legati; lei sogghigna e approfitto del suo attimo di distrazione per scostare il viso dalla sua mano «e non toccarmi la faccia, Aino»
«Quanto sei scostante, sei fortunato che ti voglia bene così come sei» ignoro i suoi sfottò alzando gli occhi al cielo e lei, infine, torna ad accomodarsi vicino a Sekijiro, iniziando a seguire le prove delle matricole nelle diverse aree.
«Qualcuno di interessante, quest’anno?»
«Diversi, a dirla tutta» è Midnight a rispondere all’ennesima domanda di Aino, possibile che non si possa seguire un esame in pace? «Guarda: quello è il ragazzino che pochi mesi fa è stato aggredito da quel villain di fango» la stanza buia non mi sta aiutando a restare sveglio, ma ammetto che quest’anno ci sono molti marmocchi interessanti.
Katsuki Bakugou è uno di questi: è feroce e rapido, ha un quirk potente e la determinazione per usarlo, o almeno l’ambizione. Sicuramente un soggetto che dovremo indirizzare se riuscisse ad entrare, poi ce ne sono altri come un ragazzo dagli appuntiti capelli rosso fuoco e…credo che quella sia una ragazza, ma potendo vedere solo i suoi vestiti larghi non ne sono certo.
«Quella chi è?» attirato dalla domanda, mi focalizzo sull’arena A e noto ora una ragazzetta che con un poderoso lancio di una roccia ha dato il colpo di grazia ad un robot da tre punti «Ha un bel destro!» quando Aino vede qualche studente bravo nel corpo a corpo si esalta, nessuno poteva ricoprire questo ruolo meglio di lei…ma sarà meglio non dirglielo, tende a voler abbracciare troppo spesso e troppo volentieri.
«Scommetto 50 yen che ti basterà osservarla per altri cinque minuti e capirlo» ribatte laconico Cementos, strappando un soffio divertito a Midnight prima che la ragazzetta in questione corra verso uno dei robot più piccoli «sta a vedere»
«Userà ancora rocce? Non è un po’ troppo vicina?» chiede Aino, mentre nel silenzio della stanza sento il rumore molesto di una busta di patatine che si apre.
«Aino?» la voce del preside viene seguita dal rumore della sua zampa che fruga nel sacchetto della mia collega, proprio mentre la ragazza sullo schermo compie un salto sfruttando una pressione d’aria che crea dai palmi; una volta in aria, solleva la gamba sinistra come se dovesse dare un calcio frontale e sfruttando ancora di essere in salto compia una rotazione. Da entrambi i movimenti nascono due fiammate potenti, ma palesemente grezze; se questi non fossero robot non sarebbe stato sufficiente ad atterrare il nemico, ma stavolta la ragazza è fortunata e un altro robot cade a terra per mano sua.
«Tre tipi di element-, oh merda» Aino ha fatto cadere delle patatine e il preside approfitta del suo momento di distrazione per prenderle di mano il pacchetto e finire quelle che rimangono.
«Non tre, mia cara» fa notare «Bensì quattro»
«Quattro?!»
«E’ la nipote di Itachi Oda» la voce del nostro ospite d’onore, All Might, si leva sicura e seppur sorrida come sempre, l’omone sembra tenere gli occhi fissi sullo schermo di un’altra arena, diversa da quella che stiamo osservando noi.
«Oda? Intendete Shitenno, l’eroe elementalista?!» Aino si lascia sfuggire un fischio «prima di ritirarsi era molto forte anche se non è mai stato tra gli eroi classificati meglio a causa del brutto carattere e di quella storia della separazione. Le famiglie lo hanno ammazzato, parlando di gradimento» si scosta una ciocca blu elettrico, un gesto che osservo con attenzione involontaria prima di muovermi verso il mio prezioso sacco a pelo, pur osservando la ragazzetta di cui parliamo.
Non raggiunge nemmeno il metro e sessanta, ma a giudicare dal fisico temprato e definito, si è allenata molto e punta molto sul corpo a corpo e la potenza fisica, è più robusta rispetto alle sue coetanee e molto più predisposta alla mischia. Ora che la guardo meglio, riconosco il profilo affilato e gli occhi scuri di quel vecchio elementalista; una figura che senza il quirk che le è capitato sicuramente passerebbe inosservata, anche se la sua potenza ora si lascia proprio ammirare.
È imprecisa, comunque. Colpisce forte, per carità, ma la sua tecnica è grezza. Ha molto potenziale, ma tutto da tirar fuori.
«Mi piace» Aino ha recuperato le patatine dalle zampe del preside e dà di gomito a Midnight «Quest’anno abbiamo davvero tanto su cui mettere le mani, non vedo l’ora!»
«Non farti prendere dall’entusiasmo» le ricorda ancora una volta Sekijiro, anche se su quelle zanne sporgenti posso cogliere l’ombra di un sorrisetto feroce «nessuno è ancora ammesso e mancano cinque minuti prima della fine della prova»
«Fermi, che sta facendo quel ragazzino?!» mi giro di scatto verso lo schermo indicato da Cementos, concentrato ora sullo schermo dell’Arena B dove il gimmick ha già fatto il suo ingresso, rimanendo più sgomento di quanto faccio vedere.
Un ragazzino l’ha appena abbattuto con un pugno…e nel farlo si è ridotto uno schifo.
 
Oramai ho abbattuto un buon numero di robot, sono quasi tutti da due e qualche uno, ma solitamente uno da tre punti. Devo puntare ad altri più grossi, ma tutte le volte che ci provo quella rottura di palle con il quirk delle esplosioni è più rapido.
Ho deciso che voglio troppo strappargliene uno da sotto il naso! Così impara ad essere così irritante e prendersi i MIEI punti! Mi guardo intorno e riesco a vedere un robot da tre punti…corro verso di esso, stavolta senza usare il quirk dell’aria perché inizio ad essere stanca e non voglio sprecarlo dato che dovrò buttare giù questo bestione rapidamente.
Devo ammettere che mi sto anche divertendo. Sento una costante scarica di adrenalina mentre mi aggiro nelle strade della finta città e abbatto i miei nemici; tutti gli insegnamenti di nonno Hideo si sono rivelati preziosissimi e se ho una sola possibilità di entrare in questo liceo lo devo a lui! non lo deluderò!
«Sei mio!» esclamo, quando vedo un’esplosione colpirlo pericolosamente, anche se non è ancora abbattuto «…!» ancora quel rompipalle!
No, questo no! è mio!
Batto il piede a terra e un grosso pezzo di cemento si stacca dalla strada, poi sollevo la gamba destra facendo perno con la sinistra per mantenere l’equilibrio; la gamba destra si allunga e con il taglio del piede tocco il pezzo di cemento, che viene scagliato a tutta la velocità verso il robot e finisce di abbatterlo, segnando per me i tre punti.
«Cosa!? CHI CAZZO E’ STATO!» sì, è proprio questa testa di ananas che incazzato come una biscia fa capolino dall’incrocio e ci ritroviamo vicino al cadavere del robot.
«Sei lento, questo è mio!» mi prendo tutto il merito e lo faccio con palese arroganza, così impara; Bakugou mi osserva con fastidio e posso scorgere una piccola vena sulla sua tempia pulsare.
«Ancora tu, mocciosa?! LEVATI DALLA MIA STRADA!»
«LA TUA STRADA!?» ci ringhiamo praticamente in faccia, quando alle sue spalle mi accorgo di una scena ghiotta: due robot si stanno concentrando tutti in uno stesso punto e sogghigno «Non ho tempo da perdere con te, ora devo diventare un eroe. Ciao sfigato!» e accompagnata dal suo colossale “fottiti” corro via tra i vicoli, raggiungendo in breve i due robot. Mi accorgo che hanno circondato un ragazzo dai capelli rossi che con un pugno ha abbattuto quello da due punti e subito dopo quello da uno.
«Aaaah, che sfortuna» esclamo, attirando la sua attenzione; si gira e mi dona un sorriso esuberante.
«Spiacente, ma qui la virilità regna sovrana e questi erano miei!» esclama sollevando il pollice e facendomi un amichevole occhiolino; a differenza di Bakugou sembra alla mano e la scena mi strappa un sorriso e mi avvicino.
«Per stavolta! Ma gran bel colpo» avvicinandomi noto che la sua pelle ha qualcosa di particolare, ma prima che possa capire cosa sia torna normale, sicuramente un’anomalia dovuta al suo quirk «non si può dire che ci stiamo annoiando, mh?»
«Per niente. Sono Eijiro. Eijiro Kirishima» e mi porge il pugno chiuso.
Vuole…vuole che batta il brofist?
Mi viene da ridere e lo accontento.
«Akane Oda» lo vedo spalancare gli occhi e già sento un moto di stizza, so cosa sto per dire.
«Oda? La nipote di Sh-» avviene in fretta, il tutto. Un Robot da due punti gira l’angolo e ci punta contro le sue armi sparando due colpi contemporaneamente e in un secondo compio la scelta tra il proteggere questo ragazzo o me stessa; allungando il palmo verso di lui scateno una corrente d’aria che lo spinge via, contro il muro di un edificio mentre io prendo un colpo in pieno che se fosse stato un vero nemico mi avrebbe uccisa, ma per fortuna non è così e vengo sbalzata a diversi metri, finendo contro il muro in parte già abbattuto di una casa e sbattendo forte la spalla sinistra.
Un grido di dolore mi lascia le labbra e cado a terra circondata da pezzi di intonaco, la testa mi gira per l’impatto e le orecchie mi fischiano in modo fastidioso. La spalla mi fa malissimo e quando cerco di puntare il braccio per alzarmi una fitta di dolore mi fa ricadere a terra, deve essersi rotta o almeno lussata.
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo!
Il robot sta avanzando verso di me caricando di nuovo il cannone; non…non penso mi ucciderà, ma se mi colpisce di nuovo dubito di poter resistere, perderò i sensi e terminerò la prova! Non posso svenire prima del tempo, porca puttana, devo resistere e fare più punti possibile!
Con il braccio sano, più o meno, mi sollevo in ginocchio, devo riuscire a creare uno scudo di pietra o asfalto, ma sono ferita e la mia concentrazione vacilla, non posso usare la terra e controllare gli altri elementi mi viene più difficile, per non parlare di pensare di schivare quel coso adesso…
«NON PENSARCI NEMMENO!» dalle spalle del robot il ragazzo con i capelli rossi, Kirishima, appare completamente trasformato, sembra di vedere una figura umana scolpita nella pietra ruvida tanto il suo aspetto è duro ed affilato; persino la sua dentatura, appuntita di suo, ricorda la mascella feroce di uno squalo e quando il suo pugno colpisce il robot, ha il potere di abbatterlo e farlo finire a terra, evitandomi un secondo colpo.
«K-kirishima» mormoro, e lui mi viene incontro.
«Stai bene, sì? Non ti ha colpita, vero?» scuoto il capo.
«Non la seconda volta almeno» cerco di riderci sopra, ma cazzo, che dolore «Grazie, davvero» osservo colpita la sua trasformazione e spalanco gli occhi, persino le pupille sembrano fatte di pura roccia, è incredibile!
«Era il minimo! hai evitato che venissi colpito!» sbuffo e quando faccio fatica a tirarmi su, Ejiro mi aiuta passandomi il braccio sano intorno alle spalle «Sei in grado di controllare l’aria?»
«N-non solo, ma non è il mio elemento preferito» si lascia sfuggire un fischio di ammirazione e noto che sta camminando «D-dove andiamo?»
«Se stai qua in mezzo alla strada sarai preda dei robot e devi almeno trovare un modo per bloccarti la spalla»
«Ma così perderai tempo!»
«Tu non eri tenuta a spingermi» fa notare e io mi mordo il labbro; è vero, non ero tenuta, ma…se un eroe non salva gli altri, allora cosa deve fare? «Inoltre come puoi sentire, sono davvero resistente, tu hai rischiato molto più di me.» lo vedo, le dita che mi stringono il fianco per sorreggermi sono davvero fatte di roccia, ma io non potevo saperlo!
«Quindi immagino che siamo pari» gli sorrido, questo ragazzo mi fa davvero simpatia e lui sorride a sua volta.
«Assolutamente! Sembra che facciamo una bella squa-» si interrompe socchiudendo gli occhi infastidito al suono della sirena che dichiara la fine dell’esame e anche io stringo i denti «Accidenti, è finito il tempo!»
«Già…speriamo che quel che ho fatto basti» mormoro, sospirando e osservando il cielo pieno delle linee di fumo uscite dai robot distrutti.
Speriamo che la fatica dell’ultimo anno sia valsa davvero la pena…questa è la mia strada e non posso pensare di far altro dopo aver dato così tanto negli ultimi mesi.
Forse non salvando Kirishima avrei potuto fare qualche punto in più, ma non ci ho nemmeno dovuto pensare. Certo, visto il suo quirk non aveva bisogno di essere salvato, ma sembra davvero aver apprezzato il mio gesto e mi ha aiutato a sua volta quando avrebbe potuto uccidere il robot e magari trovarne un altro.
«Sono certo che sarai stata grandiosa! Hai una tale energia nel tuo modo di porti che scommetto ti prenderanno!» ribatte con fare allegro il mio compagno di disavventura e sorrido, anche se poco convinta.
Vorrei avere la stessa sicurezza che hai tu, accidenti! Ma la verità è che non sono così certa del mio lavoro, e l’ossessione dell’ammissione mi segue anche quando me ne torno a casa dopo essere stata curata dall’infermiera della scuola, Recovery Girl; ci è voluto un po’ perché so che si è dovuta occupare di un ragazzo che ha davvero rischiato di farsi molto, molto male, e si dice che abbia abbattuto il gimmick dell’area B. il mio pensiero va subito a quel piccoletto di Izuku e spero che lui invece stia bene. Chissà come è andato il suo esame…
Immagino che lo scoprirò a scuola, se mi prenderanno. Ora devo pensare al mio, di esame, e…pregare che gli sforzi fatti siano stati sufficienti.

Note dell'autrice
eccomi qui con il terzo capitolo! purtroppo su efp sono rimasta indietro, tra lavoro e altri impegni questa settimana è stata massacrante! Allora, come già anticipato, all'inizio seguirò fedelmente la linea dell'anime, pur attuando le modifiche per inserire Akane nella storia, sia come studentessa, che nel rapporto tra compagni. Qui abbiamo avuto un assaggio di interazione, nel bene e nel male, e della sua prova. Sicuramente una persona fortunata, perché nata con un quirk forte, ma anche complesso da usare. 
Per quanto riguarda Aino, è un nuovo personaggio creato da AFEP <3 Me l'ha fatta amare talmente tanto che le ho chiesto di poterla inserire nella storia, quindi tutto ciò che riguarda il personaggio è stato inventato da lei, grazie cara di avermi permesso di inserire questa insegnante tutto pepe! Ringrazio anche chi mi ha fatto notare le lacune e gli errori nei precedenti capitoli che cercherò di aggiustare a mano a mano, continuate così, per favore, che mi fa davvero piacere poter migliorare ** 
Grazie a tutti, chi commenta e chi legge, e alla prossima!
Ulvinne
  
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